«I ragazzi hanno sempre saputo che sarebbero partiti alla pari e avrebbe giocato chi dimostrava qualcosa in più», spiega il preparatore dei portieri Adriano Zancopè. «Io sono felice di loro. Perisan lo seguo dai Giovanissimi dell’Udinese e mi è sempre piaciuto. Ha qualità e sono sicuro che con il tempo usciranno fuori completamente. Merelli è cresciuto molto. E anche Favaro, sebbene non abbia potuto dimostrarlo». L’alternanza tra Merelli e Perisan come è stata digerita dai due? «Ne erano al corrente dall’inizio, sono chiamati ad entrare in un’ottica diversa. Nel calcio di adesso quasi tutte le squadre non hanno un portiere titolare. Non esistono più numero 1 e numero 12». Essere la difesa più battuta del campionato pesa sulla testa dei portieri? «Non è un fardello, ma può servire da stimolo. Il portiere spesso si sente uno dei maggiori responsabili dei gol subiti, ma in questo spogliatoio ci sono ragazzi che si dividono anche gli insuccessi». Si aspettava una stagione così dura? «Sapevamo di dover soffrire. Se saremo bravi a non mollare e inseguire fino all’ultimo l’obiettivo, ci salveremo. Foscarini? È un tecnico che collabora molto con il proprio staff e questo a noi può far solo che piacere».
(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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All’inizio il prescelto è stato Davide Merelli, dal derby con il Cittadella in poi è diventato titolare Samuele Perisan, senza dimenticare Alessandro Favaro attualmente terzo nelle gerarchie. Tutti però con un denominatore comune: sono giovani alla prima esperienza in serie B. Il compito di allenarli per farli rendere al meglio è affidato ad Adriano Zancopè: «Con i ragazzi siamo stati subito molto chiari, dicendo che sarebbero partiti alla pari e chi dimostrava di essere un po’ avanti rispetto agli altri avrebbe giocato. Poi è chiaro che quando hai ragazzi così giovani, l’obiettivo è farli migliorare il più velocemente possibile, soprattutto in una categoria come questa. Anche se ci sono tempi che vanno rispettati, informazioni che vanno digerite sul campo, per cui ci vuole lavoro e pazienza. I portieri del Padova sanno di essere una squadra nella squadra, questa è la nostra filosofia di lavoro che ci deve portare a dare dei benefici. Sapevano che potevano esserci alternanze nel corso della stagione, è stato un modo anche per dimostrare quello che sono in grado di fare. Nel calcio moderno sono molteplici i casi in cui c’è alternanza tra i pali anche tra compagini più importanti della nostra, ormai anche i portieri devono entrare in questa ottica. Un anno fa in serie B tutti hanno alternato i propri portieri chi per un motivo e chi per un altro, con la sola eccezione del Parma che ha impiegato sempre Frattali».
[…]Il Padova è la squadra più perforata del campionato, non deve essere facile psicologicamente per un portiere. «Non c’è dubbio che la squadra debba migliorare questa statistica, ma per il portiere non deve essere un peso, bensì uno stimolo per migliorare. Molte volte si sente uno dei maggiori responsabili perché difende la porta, però nella nostra squadra non esiste lo scarica barile: la responsabilità viene divisa tra tutti, e in questo i ragazzi sono straordinari».
[…](Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)