È già partita la caccia ai cento milioni di euro necessari per costruire il nuovo stadio di proprietà che il Calcio Padova sogna di mettere in piedi al posto dell’Euganeo. Il progetto presentato martedì dal presidente biancoscudato Roberto Bonetto all’amministrazione comunale è di quelli ambizio, tanto da aver ricevuto l’approvazione e i complimenti da parte del sindaco Giordani. Ma per il momento le coperture economiche non ci sono, né i nomi dei potenziali investitori. Ecco perché, in questa partita, gioca un ruolo fondamentale il finanziere franco-armeno Joseph Oughourlian, che proprio dodici mesi fa è entrato nella compagine azionaria del Padova, la scorsa estate ha alzato le proprie quote fino al 40%, e ha ricevuto mandato da Bonetto di trovare gli investitori giusti per finanziare il progetto del nuovo stadio.
[…]Se il presidente biancoscudato aveva subito dichiarato come il progetto fosse slegato dalla categoria di appartenenza del club, Oughourlian si è espresso in altri termini, dicendo che sarebbe stato realizzabile solo in caso di permanenza in B. Un misunderstanding che si spiega molto chiaramente. Palazzo Moroni ha chiesto al Padova di dare una risposta, sulle coperture economiche, entro la prossima estate. È chiaro che a lungo termine la categoria non è fondamentale (se il Padova dovesse scendere in C, proverebbe subito a risalire in B) ma una retrocessione in questa stagione potrebbe spaventare qualche investitore. Ecco perché ieri Alessandra Bianchi, la collaboratrice italiana di Oughourlian e membro del cda biancoscudato, ha voluto chiarire così: «Il progetto del nuovo stadio è un programma ambizioso ma al tempo stesso realistico, che ci vede come soci già in prima linea per poterlo realizzare. Non saremo noi a finanziare direttamente il progetto, questo non è il nostro mestiere. Noi ci occuperemo, e a dire il vero ci stiamo già occupando, di ricercare i possibili finanziatori e gli sponsor più adeguati e qualificati per questo livello di iniziativa. Questo sperando ovviamente nel mantenimento della categoria, considerando anche il livello dell’investimento necessario, anche se conservare la serie cadetta non è una condizione obbligatoria per realizzare il nuovo impianto. Confermiamo quindi ancora una volta il nostro grande impegno su questo progetto».
(Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)