Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A Gubbio a vedere il L.R. Vicenza c’era Paolo Rossi che alla sua prima presenza da «testimonial» della società biancorossa si augurava ben altro risultato. La squadra di Giovanni Colella cercava una vittoria per riprendersi i due punti lasciati al Teramo a causa di un secondo tempo giocato in apnea, ed invece è arrivata una sconfitta che conferma come la formazione biancorossa stia attraversando un periodo delicato in cui non riesce a giocare il calcio aggressivo e propositivo che la squadra di mister Colella ha messo in mostra nella prima parte della stagione. Che a Gubbio i biancorossi avrebbero dovuto affrontare una squadra in chiara ripresa dopo l’arrivo sulla panchina eugubina di Giuseppe Galderisi era cosa nota, ma si contava che la differenza di tasso tecnico tra le due compagini potesse fare la differenza. Invece, anche per le pesanti assenze di Giacomelli, Salvi, Andreoni, Mantovani e Pasini, il primo tempo della squadra berica è stato assolutamente abulico con i padroni di casa che hanno sfruttato al meglio il vantaggio scaturito da un calcio di rigore causato da un fallo di Davide Bianchi su Casiraghi e trasformato da Marchi. Il gol subito non ha scosso i ragazzi di mister Colella che nel primo tempo non sono riusciti a rendersi mai pericolosi dalla parti del portiere avversario. […]
Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «Le nostre ambizioni devono andare a braccetto con quella tranquillità di classifica che stiamo avvicinando con la nostra crescita – ammette il ds Valentino Angeloni -. A quattro gare dalla fine dell’andata lungi da me fare scalette dalle quali si può scivolare e farsi male. Noi vogliamo far bene ma dobbiamo ricordiamoci sempre dov’eravamo poche settimane fa. L’umiltà è alla base di qualsiasi discorso». […] Il Crotone retrocesso dalla A è finora la sorpresa negativa del torneo. «Ancora una volta troveremo un avversario all’ultima spiaggia, altra occasione per dimostrare il nostro valore e i nostri miglioramenti. In questa B, con grande realismo, tutti possono battere tutti, compreso un Venezia che ha ancora grossi margini di crescita. A partire dal cinismo nel finalizzare». Capitolo mercato: tante le situazioni aperte, dagli eventuali rinnovi di Falzerano e Bentivoglio alle possibili partenze di chi ha giocato poco o nulla come Zigoni e gli stessi Geijo, Andelkovic e Fabiano fino a Facchin.
«Abbiamo già fatto le prime valutazioni ma, come deciso con la società e il presidente Tacopina (oggi a Londra in visita al nuovo stadio Tottenham, ndr) ne parleremo a fine mese. Qualcosa e qualcuno si muoverà, ora pensiamo solo a giocare queste ultime quattro partite nelle quali il mister, come ha dimostrato, attingerà da tutto il gruppo senza preclusioni». […]
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Ci è voluto un po’ di tempo, ma pezzo dopo pezzo il mosaico del Venezia si sta completando. E il direttore sportivo Valentino Angeloni si gode la crescita di Francesco Di Mariano, di Giacomo Vrioni e di Nicola Citro, che con il gol segnato all’Ascoli, ancora una volta decisivo, ha toccato quota tre dall’inizio della stagione: «Il lavoro sta cominciando a dare i propri frutti – sorride Angeloni – Citro è un giocatore in cui abbiamo sempre creduto sin dall’inizio, facendo di tutto per portarlo a Venezia. Poi ci sono Di Mariano, per il quale abbiamo superato una folta concorrenza, e Vrioni, un altro attaccante che volevano in tante squadre e che abbiamo fatto nostro. Mi fa piacere, però, che anche giocatori come Andelkovic e Segre, quando sono stati chiamati, abbiano sempre risposto presente, come lo stesso Marsura. Significa che il nostro lavoro ci potrà portare lontano. Siamo sempre stati convinti che il Venezia non fosse una squadra da retrocessione». […]
Ore 12.40 – (La Nuova Venezia) Due rientrano, due stanno fermi: il Venezia riavrà Modolo e Falzerano domenica a Crotone, ma non potrà contare su Domizzi e Bentivoglio, fermati ieri per un turno dal giudice sportivo. Adesso un diffida rimane solo Di Mariano. Facile che a Crotone il tecnico arancioneroverde schieri Cernuto al fianco del rientrante Modolo, anche se Andelkovic si è disimpegnato egregiamente contro l’Ascoli. A centrocampo, ci sarà la riconferma di Schiavone in cabina di regia con il possibile ritorno di Falzerano come mezzala, a meno che Zenga non opti per Segre, rimanendo sempre in bilico la presenza dell’acciaccato Suciu, ancora frenato da uno stiramento al flessore sinistro rimediato nella trasferta di Foggia. Il Venezia effettuerà la rifinitura sabato pomeriggio al Taliercio e poi volerà con un charter in Calabria. Sabato scadrà anche l’inibizione del team manager Alessandro Servi, fermato inizialmente fino al 31 dicembre, all’indomani del derby contro il Verona, sospensione alleggerita fino al 15 dicembre dopo il ricorso alla Corte Sportiva d’Appello Nazionale. […]
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Non c’è sosta, alle 14.30 è di nuovo campionato per la 15° giornata del girone C di Serie D con Campodarsego ed Este in campo.I Gabbiani sono pronti per la sfida in casa contro il Cartigliano (arbitra Federico Cosseddu di Nuoro). Dopo tre gare senza successi (due pareggi e la sconfitta nel recupero di Levico) i biancorossi vogliono tornare alla vittoria per riavvicinarsi alle prime della classe. «Il mese scorso abbiamo avuto molte gare da disputare e mantenere la continuità, con qualche infortunio di troppo, non è stato semplice», commenta l’allenatore Antonio Andreucci, «bisogna però guardare anche ad altri aspetti: se per la gara di Levico dobbiamo batterci il petto, in seguito abbiamo incontrato due ottime avversarie come Sandonà e Belluno contro cui abbiamo disputato buone gare. Ora dobbiamo crescere. Abbiamo una sfida contro il Cartigliano, che è la rivelazione del girone. Malgrado abbia molti ragazzi che vengono dall’Eccellenza non va preso sotto gamba, dobbiamo essere coscienti che non esistono partite facili. Bisogna avere come punto di riferimento solo noi stessi e le nostre prestazioni, senza perdere mai di vista il lavoro che facciamo». […] L’Este è invece atteso in trasferta dall’ostacolo Clodiense, (arbitra Paolo Armando Mulas di Sassari). Una partita da non prendere sotto gamba: i padroni di casa, dopo un avvio di stagione da incubo, sembrano in ripresa e domenica hanno strappato un pareggio importante nella tana del Delta. Diversa la situazione dei giallorossi, che da qualche settimana hanno perso lo smalto di inizio campionato raccogliendo solo tre punti in quattro gare. «Affrontiamo una formazione aggressiva e arricchita da nuovi innesti di qualità, guidata da un allenatore che conosce la categoria» osserva il direttore sportivo atestino Gabriel Maule, «bisognerà avere la compattezza che è un po’ venuta a mancare in questo periodo». […]
Ore 11.40 – (Gazzettino) Alberto Rizzo sta reagendo nei migliore dei modi al grave infortunio che lo terrà per diversi mesi fuori dal calcio giocato. Nei momenti più duri, però, emerge e si tempra ancor di più il carattere di una persona e il ventunenne nato a Erice è un tipo tosto, motivato e deciso a non mollare. «Non sarà un piccolo ostacolo a fermare la mia corsa» è il succo del messaggio lanciato ieri dal policlinico San Matteo di Pavia, dal quale traspare una grande forza di volontà fondata su solide convinzioni etico-filosofiche. […] Ieri si sono allenati regolarmente in gruppo anche Drudi e Frare, solo il secondo però sarà sicuramente a disposizione sabato prossimo per la trasferta di Ascoli, dopo essere stato fermo a Cremona per affaticamento muscolare. Si è allenato regolarmente anche Cancellotti, usando una mascherina protettiva, nonostante la frattura al setto nasale a seguito di una scarpata rifilatagli a Cremona da Paulinho in un contrasto. Lavoro differenziato, invece, per Proia che è reduce da un risentimento muscolare all’adduttore e avrà un controllo a fine settimana. Ghiringhelli e Finotto hanno scontato la squalifica e sono a disposizione. […]
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) «Non si molla, siamo con te Albe!» c’è scritto nel sito del Cittadella. Ed è il senso che accomuna i quasi 200 messaggi postati da tifosi e amici nelle scorse ore nella pagina Facebook di Alberto Rizzo, ventunenne terzino sinistro della squadra granata, alle prese con il primo serio infortunio della sua carriera, proprio ora che stava cominciando a ritagliarsi spazio nelle scacchiere di Venturato. Il giocatore è uscito dalla sala operatoria nella serata di lunedì, dopo due ore di intervento chirurgico, perfettamente riuscito, per il reinserimento del tendine adduttore lungo sinistro, in seguito alla rottura rimediata con la Salernitana. Operato dal professor Benazzo e dal dottor Zanon al Policlinico San Matteo di Pavia sarà dimesso oggi e tornerà nella sua Trapani per qualche giorno di riposo assoluto. «C’è una cosa che ho imparato ed è che niente torna indietro, anzi: il tempo va avanti e le cose cambiano continuamente e non sempre vanno come vorresti, ma tu puoi decidere se subire quello che succede o continuare a essere te stesso, puoi decidere se fermarti o continuare a correre nonostante le difficoltà», le sue parole, affidate ai social, dopo l’intervento. «Non sarà un piccolo ostacolo a fermare la mia corsa! Riparto da qui, con più determinazione e con più voglia di prima, con la forza delle persone che mi sono state sempre vicine, dei miei compagni, della società, dei tifosi, con la forza di chi ci crede sempre, pensando a lavorare per ritornare in campo il prima possibile». […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) Cosa mi ha deluso di più? Non vedo la giusta cattiveria che ci vuole per salvarsi. Con noi il Cosenza ha giocato in maniera diversa, noi siamo belli a vedersi. Ma oggi dobbiamo essere cattivi e brutti. Dobbiamo avere l’alito cattivo, non la mentina in bocca». Sulle parole rivolte domenica alla squadra, massimo riserbo. «Sono cose che rimangono all’interno dello spogliatoio, ma certamente non posso essere contento. Siamo tutti responsabili, io per primo che ho avallato determinate scelte. Poi magari andremo a trovare il colpevole a giugno, ma adesso dobbiamo cercare di compattarci e di stare vicini alla squadra. Noi cercheremo di fare la nostra parte sperando che finisca in fretta questo 2018 perché se è stato molto positivo fino a maggio-giugno, dalla sconfitta di Salerno in avanti è stato un disastro (sorride, ndr). Speriamo che l’anno dispari sia un po’ più fortunato». Ieri il patron ha pranzato alla Guizza con Foscarini. «Mi ha detto che i ragazzi stanno lavorando. Chiaramente sono tutti demoralizzati, però voglio vedere i risultati sul campo. Per questo stiamo in silenzio e parla solo Zamuner, anche se venerdì Foscarini farà la solita conferenza e due parole le faccio anch’io». […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) «Noi vogliamo mantenere la categoria, l’ho promesso e ci impegneremo per farlo. Se poi non ce la facciamo, la massima colpa sarà mia. Forse dovevo ascoltare mio figlio a giugno, ora non saremmo in queste condizioni». Il presidente Roberto Bonetto rompe il silenzio nel quale si era chiuso dopo la sconfitta di sabato con il Palermo, e a margine della presentazione del progetto del nuovo stadio si sofferma sul momento complicato della squadra ammettendo che seguendo i consigli del figlio, il Padova forse non si troverebbe in acque agitate in classifica. Tradotto, c’è stata una visione diversa sulla costruzione della rosa. «Diceva delle cose che erano giuste e io non le ho avallate. Dovevo ascoltare i suoi consigli e non l’ho fatto. Lo rendo pubblico perché è giusto. Abbiamo fatto delle discussioni molto accese tra di noi e alla fine Edoardo aveva ragione. Ho ascoltato troppa gente, dovevo ascoltare più lui». Sono gli aggettivi utilizzati da Bonetto per sottolineare come vuole vedere d’ora in avanti sul campo il Padova. «
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Siamo contenti che il progetto sia piaciuto all’amministrazione, lasciatemi sorridere almeno sotto questo punto di vista». Sono le parole d’esordio del presidente Roberto Bonetto al termine della presentazione del nuovo stadio, che è stato pensato richiamando anche l’identità con la nostra città. Concetto sul quale il patron biancoscudato si sofferma: «Quando qualche mese fa avevo fatto riferimento a uno stadio tipo Frosinone, non è che andiamo a clonare quello pur essendo bello. Abbiamo uno stadio nostro, un’identità. L’architetto che lo sta progettando è partito da un discorso che rievoca Padova come città d’acqua, città di portici. Questo per dire che c’è uno studio per arrivare a uno stadio nel quale si identifica anche un pezzo di padovanità. Si vede anche un pezzo dell’Appiani, il porticato ricorderà quell’impianto. C’è una progettazione fatta da architetti di un certo livello, da persone che si sono messe a disposizione della società in questo primo step per arrivare alla realizzazione di questo progetto». Incassato il parere favorevole dell’amministrazione, si tratta di trovare chi finanzia l’opera. «È logico che in questo momento il finanziatore non c’è. Del resto come potrebbe esserci se non sai neanche cosa devi andargli a proporre esattamente, che rendita gli dai sul capitale. L’incontro di questa sera (ieri, ndr) farà sì che a gennaio avremo gli ultimi input da parte del Comune riguardo a quello che ci verrà concesso in termini di oneri e di durata della concessione dell’area. In questo modo potremo portare i numeri necessari per fare capire che tra costi e ricavi c’è una certa sostenibilità del progetto. A quel punto potremo andare davvero alla ricerca di nuovi finanziatori. Siamo ottimisti, anche se chiaramente abbiamo già sondato determinati fondi, però c’è bisogno di tempo. Il sindaco ha parlato di maggio-giugno, penso che sia il tempo necessario per noi per arrivare a chiudere anche l’aspetto finanziario». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Si sono confrontati per un’ora a squadre compatte, nove contro nove, fra una parte e l’altra del tavolo della Giunta. Il sindaco Giordani aspettava risposte dal presidente del Calcio Padova Roberto Bonetto. In pratica voleva sapere se ci sono i soldi per il progetto di un nuovo stadio Euganeo. Ecco, quelli non ci sono ancora, bisogna dirlo subito. Ma si è trovato di fronte un progetto ancor più raffinato nei dettagli che l’ha certamente colpito. Non solo perché, come ha detto Bonetto, «l’investimento sfiora i 100 milioni di euro», ma anche perché viene ripensato tutto il quadrante, viabilità compresa, e restano i 25mila metri quadrati destinati al commerciale, però non alimentare. Il progetto ha tutto per piacere. Si parla di uno stadio coperto per 16.500 persone, con un porticato esterno che ricorda il vecchio Appiani e dove troverebbero posto i negozi. Ovviamente con contorno di Padovanello, il museo, la foresteria, il centro di medicina sportiva, i sette campi da calcio per le giovanili ma anche per gli altri sport e così via. Ora, Giordani attendeva certezze per una sola ragione. Dal novembre scorso il governo gli ha confermato i 2 milioni che aveva chiesto per la trasformazione dello stadio. Detto in due parole: via la pista d’atletica, il campo avvicinato alla curva sud che diventa coperta e al posto della nord una quinta mobile da spostare per i grandi eventi. Ebbene questa cifra ora deve passare attraverso l’approvazione del Coni, che deve verificare la congruità di tutti i progetti presentati in Italia. Circostanza che lo impegnerà per mesi (si spera). […]
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Ora dobbiamo cercare di compattarci, come ho detto a Giordani, stare vicini alla squadra, fare la nostra parte e sperare che finisca in fretta questo 2018, perché, se è stato molto positivo sino a maggio-giugno, a partire da settembre, da dopo Salerno in avanti, si è rivelato un disastro. Nell’anno dispari di solito sono molto più fortunato, chissà che vadano meglio le cose da gennaio». Se non si può sapere nulla di cosa si sono detti nello spogliatoio, patron e squadra, almeno si può conoscere qual è il clima che si respira all’interno? Bonetto si apre su questo punto: «Sono stato alla Guizza a mangiare con Foscarini, mi ha confidato che i ragazzi stanno lavorando sodo e che sono demoralizzati. Però…». Però? «Io voglio vedere i risultati sul campo, per questo ho detto “stiamo zitti” e lasciamo parlare soltantoo Zamuner per il momento. Venerdì farà la solita conferenza il mister, due parole le dirò io, ma per il resto stiamo in silenzio, è meglio». […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il nuovo stadio, certo, ma soprattutto il Padova da salvare. Roberto Bonetto, al termine dell’incontro con il sindaco Giordani, torna a parlare della squadra e del delicatissimo momento che sta vivendo. Cosa ha detto ai giocatori dopo la sconfitta con il Palermo? «Se permettete», è la sua replica, «la sostanza del confronto che ho avuto con loro la tengo per me, rimane all’interno dello spogliatoio».Inutile, comunque, girarci intorno: è scontento dei risultati e dell’andazzo registrati sin qui. «Certo che lo sono, non sono felice. Qui siamo tutti responsabili, io per primo. E poi gli altri, chi più chi meno… Il colpevole? Non è il caso di cercarlo, andremo magari a individuarlo a giugno. Avrei però dovuto ascoltare di più mio figlio Edoardo in estate, sosteneva delle cose che si sono rivelate giuste e io non le ho avallate. Abbiamo avuto delle accese discussioni tra di noi, molto accese; alla fine aveva ragione. Ho ascoltato troppe persone, invece avrei dovuto fidarmi di più di lui.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Abbiamo visto un bel progetto, ben puntualizzato rispetto al precedente, niente da dire, e come amministrazione comunale facciamo il tifo affinché la società lo realizzi». Le prime parole del sindaco Sergio Giordani sull’idea di nuovo stadio che il presidente del Padova, Roberto Bonetto, con i suoi architetti ed ingegneri, gli ha appena illustrato in sala-giunta, a Palazzo Moroni, sono molto positive. Il patron biancoscudato si è presentato all’atteso confronto con le carte in regola per andare a segno, e ha fatto centro, se è vero che il primo cittadino ripete a più riprese: «Mi ha a dir poco soddisfatto». Annuisce anche l’assessore allo Sport, Diego Bonavina, che ha tessuto per mesi il filo del dialogo con il numero uno del club di viale Rocco. Per realizzare un altro Euganeo, capace di 16.500 posti a sedere, con annesso centro commerciale (non riservato all’alimentare), Padovanello (il centro sportivo per la prima squadra e le giovanili) e la sede della società, oltre ad una nuova viabilità e a relativi parcheggi, ci vorranno 100 milioni, euro più euro meno. Un impianto da tirar su in tre anni, dal momento della posa della prima pietra in poi. Giordani chiarisce alcuni passaggi fondamentali: «Ci siamo dati gennaio come termine per fare delle osservazioni puntuali sotto l’aspetto tecnico. Poi noi abbiamo i 2 milioni di euro famosi che dovevamo portare a casa con il bando periferie: prima delle ferie estive la società dovrà dirci se il progetto si farà o no. Quello che ci è stato presentato ha avuto un’evoluzione ulteriore, in senso di qualità, rispetto al precedente e come Comune siamo contenti». […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Meno di due ore, dalle 16. 22 alle 18.15, è durata la presentazione del progetto del nuovo Euganeo da parte del Calcio Padova agli amministratori e ai tecnici comunali. Diciotto persone sedute attorno al tavolo della sala-giunta: Roberto Bonetto aveva al suo fianco Alessandra Bianchi, componente del Cda e braccio destro di Oughourlian, e i progettisti Giovanni Giacobone (di Milano), Elena Gomiero, Massimo Asci e l’ingegner Davide Ferro, tutti e tre di Padova. Nel dettaglio, sono stati loro ad illustrare il progetto. Vediamo i punti essenziali. Lo stadio avrà un anello unico e sarà interamente coperto. Entrando a metà dell’anello, si potrà salire o scendere verso i vari settori attraverso scalinate. I posti a sedere saranno 16.500, capienza simile allo “Stirpe” di Frosinone, anche se Bonetto ha tenuto a precisare che l’impianto non sarà una fotocopia di quello della città laziale. I lavori inizieranno a partire dal lato nord-ovest dell’Euganeo e andranno avanti per tre anni, consentendo di far disputare ugualmente le partite di campionato del Padova nello spazio rimanente dello stadio. Questo è stato già possibile ad Ascoli e Udine. L’idea è di creare un portico esterno, in cui i tifosi si possano fermare nel dopo-partita, un po’ come quando si giocava all’Appiani, è molto suggestiva e troverebbe attuazione sempre nel lato nord della struttura. Il terreno a disposizione è di 46 ettari, con 25mila metri quadrati di area commerciale a disposizione, e i parcheggi che verranno realizzati ospiteranno sino a 5.000 posti-auto. […]
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) […] E qui la sorpresa più grande è stata la presenza del presidente della Lega di Serie B Mauro Balata, che ha deciso di rispondere all’invito di Bonetto e che ha partecipato alla cena annuale con sponsor, stampa e soci: «La vostra è una società modello per la qualità del suo settore giovanile – ha detto Balata nel suo discorso – che ogni anno sforna giocatori per la Serie A e che ha la capacità di portare in prima squadra solo giocatori italiani in linea con quella che è la mission della Lega B, ma anche per la bontà della proprietà, un imprenditore serio e lungimirante, Bonetto, che fa calcio per passione nel territorio di appartenenza». […] Balata ha anche precisato: «C’è anche la necessità di avere impianti adeguati, a servizio della gente e del calcio. Qui a Padova, grazie alla lungimiranza di questa società e del suo presidente, si sta pensando a come assecondare la passione di una città da sempre vicino alla squadra con il piacere di vedere una partita di calcio. Sappiate che la Lega sarà sempre al vostro fianco».
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Ecco il nuovo Euganeo. Sognare si può. Ma costa. E tanto. Almeno un centinaio di milioni di euro. Soldi che dovranno essere interamente garantiti da investitori privati che, al momento, non ci sono. Oppure, se ci sono, nessuno ancora ne conosce l’identità. È questo, in estrema sintesi, il succo dell’attesissimo incontro avvenuto ieri pomeriggio nella Sala Giunta di Palazzo Moroni tra il sindaco Sergio Giordani (affiancato, tra i tanti, dal suo braccio destro Roberto Tosetto, dall’assessore cittadino allo Sport, Diego Bonavina, e dal segretario generale del Comune, Giovanni Zampieri) e il presidente del Calcio Padova, Roberto Bonetto (accompagnato, tra gli altri, da Alessandra Bianchi, consigliera d’amministrazione del club di viale Rocco per conto del socio franco-armeno Joseph Oughourlian, dall’avvocato Simone Perazzolo e dal direttore marketing della società biancoscudata, Enrico Candeloro). Tema dell’incontro, durato più di due ore, lo stadio Euganeo. Anzi, il nuovo impianto che, nell’arco di tre anni dall’inizio dei lavori, dovrebbe sorgere al suo posto, con annessi i nuovi campi d’allenamento della squadra (il già ribattezzato Padovanello), la nuova viabilità nell’area delimitata da via Due Palazzi, via Capitello, i binari della ferrovia e corso Australia e, soprattutto, un centro commerciale (non alimentare) di 25 mila metri quadri. Un piccolo gioiello, se non altro guardando i rendering elaborati dagli architetti (gli studi padovani Ipt Project e Asci e quello milanese Sportium). Uno stadio «all’inglese», senza pista d’atletica, con 16.500 posti a sedere e con una copertura di pannelli solari. […]