Live 24! Padova-Palermo, il giorno dopo: confronto tra mister Foscarini e la squadra all’Euganeo, come finirà?

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Ore 20.00 – (Il Piccolo) Galderisi aveva lasciato la panchina del Rocco in lacrime, ieri invece ha trovato il sorriso. Anzi, un mezzo sorriso perché il carattere e la voglia di questa Triestina ha riacciuffato in extremis il suo Gubbio fuggito sul 2-0. Strana partita quella in uno stadio con pochi spettatori. Incomprensibile visto il ruolino di marcia dell’Unione. Imcomprensibile come l’andazzo di una di quelle partite strane che contribuiscono al fascino del calcio. Perché la Triestina ha sempre condotto il gioco e anche con buone trame e gli umbri hanno corso parecchio e hanno trovato due gol: uno davvero bello e imprevedibile con Casiraghi, e il secondo nella ripresa con Plescia ma con la complicità della difesa alabardata e di Boccanera. Il fatto che l’Unione faccia fatica senza le sue punte è accertato. Ieri la gara non si è discostata più di tanto da quella di sette giorni fa vinta contro la più robusta Imolese. Anzi l’Unione ha giocato anche meglio.Gli alabardati (listati a lutto per la scomparsa di Gigi Radice cui è stato tributato un fragoroso applauso) nel primo tempo hanno creato almeno tre buone occasioni da gol, con la difesa degli umbri facilmente perforabile, ma sono mancati nelle conclusioni. Del resto Pavanel, pensando già alla trasferta di martedì a Fermo, non schiera all’inizio Granoche e Mensah non al top (con Petrella out) e senza le punte è difficile segnare nonostante le ottime performance di Procaccio e sopratttutto di Hidalgo a destra. Rispetto allo standard trova spazio anche Libutti a destra mentre in porta c’è il debutto stagionale di Boccanera per lo squalificato Valentini. […]

Ore 19.30 – (Il Piccolo) «Non mollare mai deve essere il nostro marchio di fabbrica: Trieste vuole una squadra così, apprezza a volte più un recupero di questo tipo che una vittoria risicata». Massimo Pavanel commenta così la rimonta finale della Triestina, che in pochi minuti ha acciuffato un pareggio quasi insperato con il Gubbio, pur non meritando di essere sotto di due reti. Ecco, al tecnico alabardato, più che il risultato, preme proprio sottolineare la prestazione positiva di un’Unione che continua a vedere in costante ascesa: «Credo sia stata una delle più belle gare fatte finora, sotto quell’aspetto sono contento. Chiaro che in una partita in cui non meritavi di esser sotto e ti ritrovi quasi disperato, poi la rimonti e hai anche occasioni per vincerla, complessivamente non posso che essere contento. Anche se abbiamo raccolto meno di quanto seminato, ma altre volte abbiamo raccolto di più. La cosa importante è che vediamo una Triestina in costante miglioramento e sempre presente». Pavanel ci tiene a rimarcare che a tratti si è vista una Triestina davvero brillante, ma è ovvio che senza elementi di un certo peso davanti, come nel primo tempo senza Granoche e Mensah, fare gol diventa complicato. «Io ho visto una squadra con le idee chiare, che a tratti ha fatto molto bene. Ma ci sono giocatori che sono più pericolosi negli ultimi 16 metri e quando entrano, la squadra concretizza. Altrimenti la squadra fa benissimo, però si perde nella conclusione». […]

Ore 19.00 – (Il Piccolo) Finalmente è arrivato il primo gol con la maglia alabardata. Dopo aver vissuto da titolare inamovibile una stagione in serie D e dopo aver scalzato Grillo nella passata stagione di serie C, Luca Pizzul può brindare alla rete con la maglia della sua città. […] Luca Pizzul, sull’impatto col pallone, ci scherza su. «Come l’ho preso non lo so, diciamo che l’ho preso. Ho visto la palla entrare, ed è stato un attimo molto particolare». Un gol fondamentale per riaccendere le speranze, nato da un ottimo taglio dalla corsia mancina. «Sì, sono contento. E’ stata una partita complicata, sinceramente non meritavamo di andare sotto di due gol. Per questo motivo c’è un po’ di rammarico ma poi siamo stati bravi a recuperare».Una rimonta figlia dell’arrembaggio finale culminato con un assetto inedito. Come è stato ritrovarsi in quella posizione? «Pavanel mi aveva detto già dal ritiro estivo che quest’anno mi vedeva un po’ più avanti, nel settore di centrocampo con una difesa a tre. Sono contento, diciamo che ci voleva». […] Le situazioni in cui l’Unione ha preso gol? «Il calcio è così, abbiamo subito un tiro su punizione e preso gol, ma il primo tempo oggettivamente meritavamo di essere noi in vantaggio. Il secondo gol lo riguarderemo con calma, la cosa più importante è che anche sotto di due gol a dieci minuti dalla fine non abbiamo mollato niente, volevamo recuperarla ad ogni costo e vincerla. Secondo me se fosse durata cinque minuti in più l’avremmo vinta».A Fermo con quale spirito?«Noi andiamo sempre in campo per vincere per cui cercheremo di portare a casa più punti possibili».

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Continua la marcia in testa dei ramarri anche senza l’accompagnamento delle fanfare. I tre punti conquistati con il Ravenna senza disputare una gara travolgente lasciano intendere che potrebbe essere l’anno giusto. «Lo vedremo a maggio – sorride Tesser che si sforza sempre di non guardare la classifica -, ora è ancora troppo presto. La classifica in alto resta cortissima». L’Attilio poi analizza il match. «Altri due gol nati dai calci dalla bandierina? Significa che siamo una squadra propositiva sottolinea e che mettiamo in difficoltà l’avversario che si rifugia in angolo. Abbiamo gestito bene la partita, rischiando poco sino al finale, quando il Ravenna l’ha riaperta e ci ha fatto soffrire. Credo comunque che la vittoria sia meritata, come sono meritati tutti i 29 punti (in 15 partite) che abbiamo incassato sino ad ora». Tesser guarda già avanti. «Adesso ci aspetta una trasferta durissima a Teramo (7 ore di pullman, ndr) contro una squadra che è riuscita a fermare il Vicenza (1-1) al Menti». […]

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ramarri micidiali sui calci d’angolo anche senza lo specialista Burrai, squalificato. I neroverdi interrompono la miniserie del Ravenna (tre vittorie e due pareggi prima di arrivare al Bottecchia) e allungano in testa grazie ai gol di De Agostini e Candellone, abilissimi a deviare di testa nel sacco giallorosso i cross dalla bandierina di Bombagi. Due gol in rapida successione, al 23′ e al 25′ della prima frazione. I romagnoli hanno provato a riaprire la sfida soltanto nel finale quando (82′) hanno dimezzato le distanze grazie a una deviazione, sempre di testa, di Siani sul traversone di Eleuteri e hanno poi mancato di un soffio il pareggio all’86’ sempre con Siani su cross di Bresciani. Successo importante che fa seguito a quelli con Monza e Ternana e al pareggio di Bolzano col Südtirol. Dieci punti in 4 partite sono un bottino che accresce ulteriormente le quotazioni di Stefani e compagni nella corsa verso la serie B. Tesser sorprende tutti e presenta un Pordenone con Damian centrale di centrocampo al posto dello squalificato Burrai. Ai suoi fianchi operano Germinale e Bombagi. Misuraca e Ciurria siedono in panca. Davanti il tecnico di Montebelluna opta per il doppio centravanti (Candellone e Germinale) alle cui spalle opera Berrettoni. In difesa Semenzato vince il ballottaggio con Florio. Foschi conferma il suo 3-5-2 (che si trasforma presto in un 5-3-2) con Galuppini e l’ex neroverde Nocciolini in prima linea. […]

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) «Ora pensiamo al Teramo». Attilio Tesser guarda già avanti. Il tecnico del Pordenone archivia subito la vittoria col Ravenna e mette nel mirino la gara abruzzese, in programma già tra due giorni. «È una trasferta pesante, con un lungo viaggio, che arriva dopo pochissimo dalla partita odierna (di ieri, ndr) – ha detto in sala stampa -. Inoltre il nostro rivale sta facendo molto bene, è reduce da un buon pareggio col Vicenza. Ma pensiamo positivo, consapevoli delle nostre forze». Il trainer torna sul successo col Ravenna. «Abbiamo avuto un po’ di paura nel finale – ha affermato – quando abbiamo concesso la rete del 2-1: si è riaperto un match che potevamo chiudere poco prima, quando abbiamo sfiorato il 3-0. A ogni modo abbiamo vinto con merito». I ramarri hanno conquistato dieci punti nelle ultime quattro partite e fatto un altro passo in avanti in classifica. «I risultati danno morale – ha chiuso il tecnico -. Ma importante è la prestazione, ciò che produciamo noi». […]

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Due motivi per festeggiare: il primato mantenuto – per la terza settimana di fila – e soprattutto la mini-fuga. È dolce l’Immacolata del Pordenone, che nella quindicesima giornata del girone B di serie C supera il Ravenna degli ex Foschi e Nocciolini e porta a tre le lunghezze di vantaggio sulla Triestina, che col Gubbio pareggiato (in rimonta, perdeva 2-0) e a 4 quello sulla Feralpi, sconfitta dalla “terribile” Vis Pesaro di Colucci. L’allungo è pure sul Vicenza, fermato in casa sul pari dal Teramo, prossima rivale dei neroverdi (martedì alle 2030 in Abruzzo). Il miglior viatico possibile per affrontare la più lunga trasferta dell’anno. Senza brillare, priva di Burrai, unico giocatore realmente insostituibile, la squadra di Tesser ha conquistato la terza vittoria nelle ultime quattro giornate. In un campionato dove nessuno riesce a inanellare filotti importanti si tratta di una cifra “pesante”, che fotografa una formazione capace di trovare solidità e compattezza, rinunciando all’estetica. Ancora una volta i calci piazzati, nonostante l’assenza di Burrai. In molti temevano la mancanza del regista sardo anche per la sua straordinaria abilità sulle palle inattive. Ci ha pensato Bombagi a sostituirlo alla perfezione. Il numero 5 ha prima messo sulla testa di De Agostini il corner dell’1-0 (al 23′) e appena due minuti dopo ha fatto lo stesso per Candellone, salito a sei gol e già capace di eguagliare il suo personal best in carriera. Non c’è niente da dire, i ramarri si dimostrano implacabili in queste situazioni: gli ultimi quattro centri sono arrivati così e, per andare a vedere una rete su azione, bisogna tornare alla trasferta di Monza del 18 novembre. Dal punto di vista della manovra serve fare di più, l’ha ammesso lo stesso Tesser a fine gara, tuttavia per ora basta e avanza. Il Pordenone è l’unica squadra che, negli ultimi venti giorni, ha dato un’accelerata decisa. […]

Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Un Vicenza poco brillante non va oltre il pareggio con il Teramo e rimanda a data da destinarsi i sogni di gloria. Peccato, soprattutto perché nella ripresa il Vicenza è andato troppo in affanno sotto i colpi di un avversario che di certo non è parso irresistibile. Biancorossi un po’ troppo appannati e anche, per ammissione dell’allenatore Colella, troppo timidini: il pari alla fine è il risultato più giusto, anche se rimane il rimpianto di non aver saputo gestire una gara che si era messa nei binari giusti. In campo non c’è Giacomelli, e questa non è una buona notizia, costretto a guardarsi la partita dalla tribuna a causa di un fastidio muscolare che con ogni probabilità lo costringerà a saltare anche la trasferta di martedì prossimo a Gubbio: al suo posto gioca il giovane Tronco. Prima dell’inizio le squadre osservano un minuto di raccoglimento: oltre a Gigi Radice, indimenticato allenatore del Torino, si ricorda l’assistente arbitrale della sezione di Livorno Riccardo Pelagatti, 32 anni, scomparso in settimana. Il copione del match è di facile lettura. Vicenza che fa la partita e Teramo che si difende nella propria metà campo senza tuttavia disdegnare rapide incursioni in avanti. Gara scorbutica da interpretare e da gestire nel giusto modo perché in Lega Pro nessuno ti regala nulla e di partite ed avversari facili non ce ne sono. Ed è quello che fa il Vicenza: dosaggio sapiente del pressing e giropalla ragionato, senza affanni e senza ansia, il tutto alla ricerca della giocata vincente, quella in grado di scardinare le fitte maglie avversarie. […]

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Contro il Benevento aveva segnato un gol inutile data la sconfitta per 3-2, con il Livorno invece aveva almeno firmato l’1-1 in rimonta. Al terzo centro è stato finalmente decisivo il gol di un Nicola Citro che ha chiuso al meglio una settimana complicata, per la caviglia destra dolorante a causa della quale aveva marcato visita a Foggia. «Per questo ho segnato di sinistro, di nuovo sotto una curva nord che evidentemente mi porta bene ci scherza su l’ex Frosinone ma il prossimo spero di farlo davanti ai nostri tifosi. A Litteri offro volentieri una cena visto lo splendido assist, sono felice per questo gol importante che ci ha fatto raggiungere una vittoria fondamentale dopo la grande prestazione di Foggia, dove avevamo perso due punti». Il Venezia sembra avere tutte le intenzioni (non dichiarate) di continuare l’ascesa imboccata con Walter Zenga. «Questi tre punti premiano il lavoro di tutta la squadra, stiamo diventando un gruppo sempre più importante e i risultati aiutano a crescere in convinzione e autostima prosegue Citro Il gol lo dedico alla mia famiglia e alla mia ragazza, ma soprattutto alla squadra, ce lo meritavamo. I playoff? Il primo obiettivo era uscire dalla zona calda, per ora ci siamo però in B il sali-scendi è all’ordine del giorno, certo sappiamo di poter e dover fare risultati di spessore. Ora Crotone? Quando vai in campi difficili gli stimoli sono enormi, sfiorare la vittoria esterna come a Lecce, Palermo e Foggia non ci basta più». […]

Ore 15.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dopo il pareggio di Foggia i rimpianti erano quasi più dei sorrisi, ora però battendo l’Ascoli il Venezia ha valorizzato nel miglior modo possibile anche il pareggio dello Zaccheria. Progressi a tutto tondo testimoniati da una classifica sempre più interessante. «I risultati positivi valorizzano al meglio tutto quanto, questa vittoria è un altro passetto nei nostri step di crescita che ci siamo prefissati come obiettivi la soddisfazione di Walter Zenga da raggiungere con calma e senza avere fretta. Io sono contento perché ci siamo tirati fuori da una situazione di classifica pericolosissima, ho sempre detto che l’avremmo guardata dopo dieci partite della mia gestione, me ne restano altre due per prepararmi una buona risposta». Battute a parte al Venezia va riconosciuto il merito di averla spuntata in una sfida ostica. «Una gara non facile perché l’Ascoli è una buona squadra, con giocatori forti fisicamente e bravi in qualità, quindi il fatto di non avergli concesso nulla è stata una grande prova di attenzione da parte dei ragazzi. Soprattutto credo che abbiamo avuto tante occasioni per sbloccarla, il fatto che poi il gol vittoria sia stato confezionato da Litteri e Citro significa che stiamo crescendo tanto anche con chi gioca poco». […]

Ore 15.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Zenga stratega perfetto, pesca in panchina i cambi giusti e il suo Venezia battendo l’Ascoli per 1-0 inanella la terza vittoria casalinga di fila. Continua l’ascesa degli arancioneroverdi, bravi ad effettuare l’aggancio a quota 19 punti ai marchigiani, volando a -1 dai playoff e facendo salire a 7 punti il vantaggio sui playout. In attesa delle altre gare del 15. turno, ovviamente, ma la sostanza non cambia e la rinascita targata Uomo Ragno resta solare, con un eloquente, sontuoso bottino di 15 punti conquistati in otto uscite. In partenza la formazione è quella da noi preannunciata alla vigilia, un 4-3-3 con gli stessi interpreti del bel finale (con rammarico) nell’1-1 di Foggia: unica variante quella già confermata da Zenga, Andelkovic titolare al centro della difesa (per lo squalificato Modolo) accanto all’altro ex marchigiano Domizzi, con Zampano-Bruscagin confermati terzini. In regìa si rivede dal 1′ Schiavone con Bentivoglio spostato mezzala a destra (Falzerano sconta l’ultima giornata di stop) mentre a sinistra c’è sempre Pinato; in attacco, invece, la novità è Marsura a completare il tridente con Vrioni e Di Mariano. Tutto previsto anche nel team bianconero, dove l’ex D’Elia rientra dalla squalifica sull’out difensivo di sinistra e Cavion fa trequartista (Ninkovic è out per tre gare) alle spalle del tandem Ardemagni-Ngombo. […]

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un successo che profuma d’alta classifica. Tre partite vinte in altrettante giocate al Penzo, 15 punti in otto match, è il biglietto da visita di Walter Zenga e del suo Venezia che ieri ha superato l’Ascoli 1-0 candidandosi a un posto nei playoff che ora sono veramente a un passo. L’ex Uomo Ragno azzecca i cambi e quando la sua squadra resta in superiorità numerica getta nella mischia Litteri e Citro che gli confezionano l’assist e il gol che valgono il bottino pieno e l’aggancio proprio ai marchigiani. Il pomeriggio di Domizzi e compagni regala ai tifosi una squadra solida e paziente, capace di attendere il momento propizio per colpire, affondando una delle dirette concorrenti per le zone che contano. Prima del match anche in laguna si ricorda Gigi Radice, poi è partita vera. L’impatto del Venezia sulla gara è strabordante, con Marsura terminale offensivo laterale preferito a Citro. Le squalifiche di Modolo e Falzerano portano Zenga a dare una chance ad Andelkovic in difesa e a Schiavone in regia. […]

Ore 14.40 – (La Nuova Venezia) Il tandem Citro-Litteri ha aperto la difesa dell’Ascoli e per il Venezia arriva la terza vittoria interna consecutiva. «È giunta» dice l’uomo partita Nicola Citro «dopo una grande prestazione a Foggia, dove abbiamo perso due punti. A Litteri offrirò certamente una cena ma siamo qui per aiutarci. Il successo ci dà autostima in vista della gara di Crotone». Adesso il Venezia ha messo nel mirino i playoff, distanti solo una lunghezza dopo un avvio di campionato tremendo, con quattro punti in sei gare. «Conosciamo la Serie B» continua Citro «e sappiamo come basti una vittoria per salire e una sconfitta per scendere. Dobbiamo fare un campionato importante e il primo obiettivo, con l’arrivo di Zenga, era uscire dalla zona calda». Tra sette giorni il Venezia scenderà ancora al Sud, dove ha sfiorato la vittoria a Palermo e Foggia, mentre a Lecce ha perso nel recupero andando prima in vantaggio. «Adesso è il momento di vincere» dice Citro «non di andarci vicino come avvenuto in passato». Se l’ex Frosinone ha regalato i tre punti, Gianluca Litteri gli ha offerto un assist al bacio. «Vorrei farne uno così ogni partita» aggiunge l’attaccante «ma lui è stato bravo nel fare il movimento in area. Il gol poteva arrivare prima, già all’inizio abbiamo avuto delle opportunità e il successo è meritato». Un po’ alla volta la graduatoria inizia a sorridere ma Litteri non vuole guardarla. «Andiamo avanti gara dopo gara» prosegue «però non dobiamo mollare e bisogna rimanere sempre concentrati: la strada è giusta». […]

Ore 14.20 – (La Nuova Venezia) Tre punti che non cancellano la delusione per il mancato successo di Foggia ma proiettano il Venezia a ridosso dei playoff. «Non è stata una gara facile» spiega Walter Zenga «ma siamo stati bravi a non concedere occasioni all’Ascoli, mentre, da parte nostra, abbiamo avuto delle opportunità per andare in vantaggio. Stiamo crescendo tanto anche con chi gioca poco, come dimostrato dall’1-0 nato dalla coppia Litteri-Citro». Eppure il Venezia poteva segnare subito, mettendo la partita in discesa. «Abbiamo interpretato bene l’incontro» continua il tecnico «poi siamo stati bravi a contenere la loro reazione quando siamo calati. Nel primo tempo, le nostre mezze ali aprivano in anticipo e così ho chiesto di stare più in mezzo al campo. Litteri era pronto a entrare anche se non ci fosse stato il rosso a Rosseti». Vrioni si sta confermando un centravanti vero e pure con l’Ascoli è stato tra i migliori: è mancato il gol. «Può darci una grossa mano» continua Zenga «perché ha fatto bene pure da esterno destro. Sta crescendo e ci soddisfa». Dal cambio di panchina, il Venezia ha fatto 15 punti in otto partite, una media da promozione che sta iniziando a far sentire l’aria dei playoff. «Ho sempre sostenuto che devo fare meno danni possibili» precisa Zenga «e il merito dei risultati è tutto dei ragazzi. Ci siamo tirati fuori dalla zona brutta della classifica ma dobbiamo crescere con calma». […]

Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Decide la panchina: da una parte entrano Litteri e Citro, uno fa l’assist e l’altro il gol; dall’altra parte entra Rosseti per dare un po’ di peso all’attacco, col risultato di prendere due ammonizioni in un quarto d’ora e lasciare i compagni in dieci. Detta così è fin troppo semplice, quasi banale. Decide la panchina perchè Zenga sa leggere la partita, scegliere non solo gli uomini giusti ma anche i momenti giusti per inchiodare l’Ascoli ai suoi errori. E così arriva questo 1-0 limpido, meritato, un successo che rilancia il Venezia verso una classifica sorridente e frena i bianconeri (vestiti di rosso) marchigiani, ora raggiunti a quota 19 punti. “Il Venezia vince facilmente”, deve aver pensato qualcuno vedendo il primo quarto d’ora, nel quale la squadra è andata tre volte vicino al gol. Invece facile non è stato, perchè la spinta iniziale si è esaurita e l’Ascoli ha cominciato a chiudere gli spifferi. Andekovic al posto dello squalificato Modolo, Schiavone in mezzo con Bentivoglio interno, Vrioni confermato perno dell’attacco con la carta a sorpresa, Marsura, a cercare la profondità. Zenga ha risposto così ad un Ascoli che pensava di sorprendere il Venezia con tre uomini alle spalle di Ardemagni, compreso Cavion al centro pronto a muoversi per linee orizzontali. Ha retto bene, la squadra marchigiana, la fase centrale della partita, gestita con un maggior possesso di palla e una disposizione relativamente corta, ma quando Zenga ha individuato il momento della stoccata l’Ascoli non ha trovato mosse di risposta. Dentro prima Citro, vivace e più incisivo di Marsura (più indicato a tener palla quando stai vincendo), e poi anche Litteri, che schiuma rabbia per il digiuno di gol. La terza sostituzione, quella di Vrioni con Segre all’87’, ha invece il sapore della mossa per la standing ovation al centravanti di scuola sampdoriana, sempre più fondamentale per la manovra del Venezia. […]

Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Il Campodarsego si fa fermare sul pareggio nel finale, dopo aver ribaltato lo svantaggio iniziale e alla fine resta un solo punto con l’Adriese che invece continua a vincere e a rinforzare il suo primato. Due rigori nel primo tempo trasformati da Zane ribaltano il vantaggio gialloblù firmato Zigon dopo soli 2′ ma la banda di Vecchiato non molla un centimetro e nella ripresa trova il pareggio con l’eterno Corbanese, al suo sesto centro stagionale. Il vantaggio dopo 2′ firmato Zigon aveva fatto sognare i tifosi sugli spalti ma Mosca e compagni hanno subito prima il pareggio e poi il raddoppio, subiti entrambi su calcio di rigore causati da Bertagno. Il sabato sfortunato del metronomo del Belluno non si è limitato a questo perché all’85’ ha dovuto lasciare i compagni in dieci per doppia ammonizione.Tra le file del Campodarsego ci sono Pelizzer e Trento, ex Union Feltre. Sulla panchina padovana siede l’ex allenatore del Belluno Antonio Andreucci. […]

Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Serviva un successo per recuperare il sorriso dopo la batosta di Adria. Invece l’Este si deve accontentare di un pareggio, il sesto della stagione. Il Levico non fa sconti e strappa al Nuovo Stadio un punto prezioso nella corsa alla salvezza. I trentini sfruttano con grande cinismo le gravi sbavature della retroguardia atestina, in piena emergenza visti l’addio di Viscomi e la squalifica di Gilli. Vanno in vantaggio in avvio, sprecano il possibile raddoppio su rigore e trovano sulla loro strada un super Lorello in chiusura di primo tempo.I padroni di casa, non aiutati dalla fortuna (tre legni colpiti), nella ripresa acciuffano l’1-1, ma si fermano lì. Mister Zanini sceglie un prudente 5-3-2 con il neoacquisto Ferchichi, mezz’ala, schierato in un’inedita posizione di centrale difensivo accanto a Ferrando e a Salvatore. I risultati, però, non sono quelli sperati. Al 3′ la clamorosa traversa colta da Cruz Pereira su tiro a giro dal limite fa pensare che l’inerzia della gara sia nelle mani dei giallorossi, ma bastano due minuti e il Levico è già in vantaggio: Aquaro irrompe in area su un cross dalla sinistra e di piatto supera Lorello, siglando l’1-0 […] Debeljuh, subentrato a Cruz Pereira, non è al top e allora tocca a Giusti togliere le castagne dal fuoco: al 19′ l’attaccante stacca di testa su cross di Pizzolato e insacca sotto l’incrocio. Lo stesso Giusti ha la chance del raddoppio, ma manda sull’esterno della rete. L’ultimo episodio degno di nota è l’espulsione di mister Zanini al 32′. Pozza e compagni finiscono in attacco, ma il punteggio rimane invariato.

Ore 12.40 – (Gazzettino) Dopo la cocente delusione per il ko in Coppa Italia, il Cittadella è pronto a rituffarsi sul campionato. La posta in palio è il secondo posto: il Lecce ieri pomeriggio ha pareggiato con il Perugia ed è salito a quota 26 punti, gli stessi del Pescara, ma entrambe hanno giocato due gare in più rispetto al Cittadella, che si trova tre lunghezze più sotto. C’è però da superare l’ostacolo Cremonese, la squadra della città dove Venturato vive con la famiglia. Per i granata l’occasione per scrollarsi subito di dosso il mancato approdo agli ottavi di Coppa che avrebbero regalato l’Inter e il palcoscenico di San Siro. Una partita, quella di Benevento, che ancora una volta ha penalizzato il Cittadella, con un paio di decisioni arbitrali che potevano indirizzare l’incontro in tutt’altra strada: un rigore non assegnato e un’espulsione solare non ravvisata dal direttore di gara. Venturato cerca di sdrammatizzare: «Dico sempre che dobbiamo essere più bravi a concretizzare le situazioni create nell’arco dei novanta minuti. Martedì a Benevento abbiamo avuto occasioni importanti con Finotto e Settembrini, dove potevamo essere più incisivi e concreti. Io devo concentrarmi su quello che capita sul rettangolo di gioco, e insisto nel dire che dobbiamo essere più bravi di quanto non siamo riusciti a fare. L’errore poi ci sta, fa parte del gioco, anche se è vero che si è ripetuto più volte in stagione, ma io devo pensare ai miei giocatori, senza creare alcun tipo di alibi». La Cremonese ha la seconda migliore difesa del torneo, dopo quella granata, e in casa è quasi un bunker. Diverso è il discorso dell’attacco, che stenta. E ad aggravare la situazione generale ci sarà l’assenza di Brighenti, che va ad aggiungersi a quella di Montalto. Davanti spazio a Paulinho, appena rientrato. «La Cremonese è una formazione creata per puntare in alto – sottolinea Venturato – La ritengo una compagine molto forte, con giocatori bravi e giovani interessanti. Sarà quindi determinante come sempre il nostro atteggiamento, la voglia di giocare con grande intensità e determinazione». […]

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Dici “stadio Zini” e nella testa del tifoso granata torna subito in mente una giornata storica, quella che regalò la promozione in Serie B l’8 giugno del 2008, con il Cittadella capace di imporsi per 3-1 in casa della Cremonese, ribaltando lo 0-1 dell’andata.Nel posticipo di oggi la posta in palio è indubbiamente minore, ma conta comunque, perché se capitan Iori e compagni vogliono tenere la scia delle prime devono prolungare l’attuale striscia positiva in campionato a 9 confronti, pur dovendo fare i conti con diverse defezioni: mancano gli squalificati Finotto e Ghiringhelli, Scaglia, sempre in rotta con la società, e gli infortunati Rizzo, che domani sarà operato a Varese dopo la rottura del tendine adduttore lungo, Drudi, che è in fase di recupero, e, notizia più fresca, Proia, alle prese con un fastidio all’adduttore che sarà valutato domani, dopo la risonanza, anche se non sembra grave. Per fortuna hanno recuperato Adorni e Benedetti, con quest’ultimo pronto a riappropriarsi della fascia sinistra, con Cancellotti sull’altro lato. […] «La Cremonese è stata costruita per provare a primeggiare. Conta su elementi esperti di assoluto valore e su giovani interessanti. Sicuramente l’infortunio di un attaccante da 20 gol come Montalto l’ha penalizzata, ma non le mancano le punte importanti e in casa, in particolare, ha dimostrato di sapersi esprimere bene, conquistando la maggior parte dei suoi punti. Chi mi attendo in attacco? Paulinho è rientrato nello scorso turno giocando uno spezzone di gara, credo possa partire dall’inizio».Per Venturato, che vive a Cremona con la moglie Rosanna e i figli Gilberto e Giovanni, e che ha giocato nella squadra grigiorossa e poi l’ha allenata, questa non sarà mai una trasferta come le altre. «È una città a cui sono legato. Sono passati tanti anni da quando ho allenato lì: rimane un bel ricordo, ho cercato di dare tutto ciò che potevo, ma, oggi, preferisco concentrarmi sul futuro».

Ore 12.00 – (Corriere del Veneto) Sempre più in alto, sempre più allo scoperto. Nonostante il ko di Benevento in Coppa Italia, contestato come spesso accade per episodi arbitrali controversi, il Cittadella avanza a gonfie vele verso un nuovo appuntamento con la gloria. A Cremona oggi alle 15 ci si gioca tanto, se si vuole davvero bussare alle porte della Serie A. Perché, al di là di prudenze verbali e di dichiarazioni low – profile di alcuni dei protagonisti, l’obiettivo è in tutta evidenza ben scolpito nella mente dei protagonisti. I granata si sentono pronti per provare a fare il grande salto, nella piena consapevolezza dei propri mezzi limitati, ma anche di una forza di gruppo e di squadra che, settimana dopo settimana, diventa sempre più evidente. Anche osservando una concorrenza che ansima, che barcolla e che torna a galla, per poi affondare di nuovo. Insomma, l’impressione è che non ci siano corazzate lungo il percorso e che il Cittadella possa dire la sua nella corsa alla promozione: «Dico sempre che dobbiamo essere bravi a conquistarci le cose sul campo — chiosa il tecnico Roberto Venturato alla vigilia — in questo momento del campionato di serie B quello che facciamo non è ancora sufficiente per rimanere costantemente nelle posizioni di testa. Ogni momento della partita diventa determinante. Vivo a Cremona, è una città a cui sono legato ma sono passati tanti anni da quando ho allenato la Cremonese. Ho dato tutto quello che potevo a questa realtà, ho ricordi positivi, ma penso al presente e al futuro». […]

Ore 11.30 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Perisan 6; Cappelletti 6, Capelli 5.5, Trevisan 5.5, Contessa 5; Belingheri 5, Pinzi 6 (Della Rocca 5), Pulzetti 5.5; Clemenza 5 (Minesso sv), Bonazzoli 7 (Chinellato sv), Capello 5.5.

Ore 11.20 – (Gazzettino) E chi non sarà allineato ai piani di Foscarini e del club, potrebbe da subito essere emarginato dal gruppo. Il tutto in attesa che a gennaio, alla riapertura del mercato, la squadra cambierà volto. E dire che l’approccio alla gara del Padova era stato decisamente apprezzabile, con Capelli e Bonazzoli che hanno minacciato in rapida successione la porta di Brignoli, guadagnandosi l’applauso di un Euganeo unito più che mai nel gemellaggio tra le due tifoserie. Abbastanza funzionale il 4-3-3 scelto per l’occasione da Foscarini, anche se il contributo sulla destra di Clemenza è stato da minimo sindacale. Modulo che in fase di non possesso si trasformava in 4-1-4-1 per andare alti nel recupero palla, con Pinzi che schermava la difesa. Il Palermo ci ha messo una decina di minuti a prendere le misure all’avversario e poi ha cominciato a far valere la sua superiore qualità nel palleggio, sfruttando per le avanzate soprattutto la corsia di destra. […]

Ore 11.10 – (Gazzettino) La contestazione a fine gara degli ultras certifica una volta in più la crisi che sta vivendo il Padova, sempre più frenato dalle sue debolezze tecniche e soprattutto psicologiche. Per un tempo i biancoscudati hanno tenuto testa orgogliosamente al Palermo, ma il solito black out nella ripresa ha mandato all’aria ogni speranza e fatto naufragare per la terza volta consecutiva la truppa di Foscarini. Ma non è solo il verdetto del campo a preoccupare, tanto più che di fronte alla capolista il ko poteva anche essere messo in preventivo. Fa più paura invece lo scollamento che rischia di travolgere lo spogliatoio dopo che già con la gestione di Bisoli erano emerse le prime crepe. Non a caso l’allenatore, d’intesa con la società, ha convocato per questa mattina allo stadio Euganeo tutti i giocatori. Sarà l’occasione per un confronto serrato dal quale tirare fuori la voglia di ripartire in un contesto di unità d’intenti.

Ore 11.00 – (Gazzettino) Poi il tecnico aggiunge: «Che il compito fosse difficile lo sapevo, sinceramente non me l’aspettavo così arduo. Forse ci ha illuso la vittoria con l’Ascoli, che però ha mascherato un po’ la situazione perché anche in quella occasione abbiamo subìto tanto. In queste partite la squadra non è stata mai compatta, e l’aspetto che fa più male per una compagine che si deve salvare è mollare al primo episodio sfavorevole. Abbiamo una fragilità e un’insicurezza bestiale, non è accettabile. Devo trovare il bandolo della matassa, la società mi ha chiamato per questo ed è pronta a sostenere qualsiasi mia decisione». Non manca un flash sul mercato. «Se devo giudicare la prestazione con il Palermo direi che bisogna intervenire in tutti i reparti, ma questa gara non è per me un riferimento. Ho le idee chiare su come e dove intervenire, è indubbio che serva qualche intervento vigoroso in più reparti». […]

Ore 10.50 – (Gazzettino) Cancellata la giornata di riposo, oggi i biancoscudati si ritroveranno all’Euganeo per l’ennesimo faccia a faccia. Dopo una lunga attesa in sala stampa, durante la quale il presidente Roberto Bonetto ha preferito non fermarsi davanti a taccuini e microfoni non essendo dell’umore giusto, è Claudio Foscarini a spiegare la decisione: «Al di là di avere affrontato una formazione forte, mi aspettavo qualcosa di più come reazione, emotività, rabbia, determinazione e il non mollare mai. Sono presupposti imprescindibili per difendere la categoria e rimanere agganciati alla salvezza, quando non si vedono diventa difficile continuare. Non che domani (oggi, ndr) troviamo le cause o prendiamo delle decisioni, ma non si può soprassedere e voltare pagina così. Siamo molto delusi e c’è bisogno di un confronto. O crediamo a questo progetto, altrimenti se siamo questi è difficile fare risultati».

Ore 10.30 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Perisan 6; Cappelletti 5, Capelli 5.5, Trevisan 5.5, Contessa 6; Pinzi 6 (Della Rocca 5); Clemenza 5 (Minesso sv), Belingheri 5, Pulzetti 5.5, Capello 5.5; Bonazzoli 7 (Chinellato sv).

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Delusione totale per lui, la società e i tifosi, con la “Fattori” che alla fine, così come aveva fatto poco prima del fischio d’inizio, ha urlato tutta la propria rabbia in faccia a Pulzetti & C, fischiandoli e invitandoli senza tanti giri di parole a tirare fuori gli attributi. La prima della classe ha avuto vita relativamente facile, dando l’impressione di non spingere al massimo per far sua l’intera posta in palio. Bene organizzati, armonici nello sviluppo della manovra, efficaci quanto basta per cercare la profondità, i rosanero hanno sofferto solo nella mezz’ora iniziale, il periodo in cui l’avversario si è mosso bene, pur impostato sul 4-1-4-1 (modulo mai visto prima), con Clemenza e Capello sulle corsie laterali del centrocampo (insufficienti entrambi). […] E, come un film già visto più volte, la ripresa ha visto la squadra crollare, subendo in 120 secondi sorpasso e allungo definitivo da parte del Palermo: cross da sinistra di Falletti, “spizzata” di Moreo e Rajkovic, con Pulzetti immobile, ha infilato da pochi passi (23′); poi grande giocata di Moreo, con apertura a destra per Nestorovski, che ha insaccato con la complicità del palo interno (25′). Discorso chiuso, al Padova non è rimasto che raccogliere i cocci. E battersi il petto.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) I numeri sono impietosi e crudeli: 15 partite giocate, e con questa siamo già ad 8 sconfitte. I gol incassati sono saliti a 26, contro 15 segnati. Così il Padova scivola verso la Lega Pro, fermo restando che, se il campionato finisse oggi, sarebbe al playout con il Crotone. Niente da fare neppure di fronte al Palermo capolista, che da quando ha cambiato allenatore (da Tedino a Stellone) ha collezionato 9 risultati utili consecutivi, 6 successi e 3 pareggi, e veleggia più che mai solitario in vetta alla Serie B. I buoni propositi, le promesse e i discorsi intrisi di fiducia ascoltati in settimana da parte dei biancoscudati sono stati disattesi dalla realtà del campo: la squadra di Foscarini, che quart’ultima era e quart’ultima è rimasta (per ora), le ha prese un’altra volta, incassando il secondo ko di fila all’Euganeo, il terzo da quando il tecnico trevigiano si è insediato, dopo aver rilevato Bisoli. Bilancio triste, a parte l’illusorio 3-2 di Ascoli alla prima uscita: battuto da Carpi, Cosenza e, appunto, Palermo nelle tre successive giornate.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «No, non ho mai pensato alle dimissioni. Datemi del pazzo ma penso ancora terribilmente di riuscire a salvare il Padova. Non sto aspettando il mercato, ho tre partite per ribaltare la squadra e non compromettere ulteriormente il girone di ritorno. Non so cosa farò ma con le buone o con le cattive devo riuscirci». Nelle parole di Foscarini non mancano voglia, convinzione e determinazione. […] Il tecnico non si sottrae dal banco degli imputati: «Mi ritengo responsabile, l’allenatore deve dare peso e forza. Sto vedendo veramente poco e questa è la delusione più grande. La sconfitta contro il Palermo sulla carta ci può stare, ma non in questo modo. C’è una fiammella flebile, devo cercare di incendiarla perché il rendimento che mi stanno dando soprattutto in mezzo al campo è troppo tenue».E qui Foscarini chiama in causa i veterani. «Abbiamo calciatori di spessore ed esperti che dovrebbero sapere che approccio avere. Ma quando vedo certe prestazioni penso che qualcosa sia stato sbagliato. I giocatori esperti devono trascinare la squadra, non mi sento tradito da loro, ma deluso da qualcuno sì. Mi aspetto di più dal punto di vista dell’ardore, della mentalità, dell’orgoglio. La domanda che faccio ai senatori è questa: c’è consapevolezza del momento? Perché così si retrocede». Dall’allenamento di oggi potrebbero emergere novità: «Abbiamo preso in considerazione tante ipotesi, anche un ritiro. In ogni caso, qualsiasi decisione prenderò, verrà appoggiata dalla società».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) È stata l’unica nota positiva di giornata. Ed è da un po’ di tempo a questa parte che va sempre così. Il migliore in campo in casa biancoscudata spesso e volentieri è Federico Bonazzoli, che da quando si è sbloccato ha cominciato a segnare con regolarità. Quarto gol nelle ultime otto partite, il primo in casa e anche il più bello da quando veste questa maglia. Una spettacolare semirovesciata di sinistro che ha illuso ancora una volta il pubblico dell’Euganeo, che per il centravanti di scuola interista ha riservato gli unici applausi di giornata. Anche perché nella sua partita non c’è stato solo il gol. Corsa, sponde, accelerazioni, ma anche la solita frustrazione nel vedere una squadra sciogliersi cammin facendo.Ecco perché Bonazzoli non può essere certo sorridente in sala stampa: «In questo momento bisogna solo stare zitti, allenarsi e dare il massimo per fare punti», il mantra che ripete quasi all’infinito l’attaccante davanti a microfoni e taccuini. «Sarei un ipocrita a dire che nel mio piccolo non sono contento di quello che ho fatto. Ma in questo momento del mio piccolo mi interessa poco, perché c’è qualcosa di più grande a cui pensare. Se segno e non ci salviamo la colpa è anche mia. Il gol non conta niente perché abbiamo perso, serve solo tornare a vincere». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Dopo di che ci saranno due settimane di tempo prima della prossima sfida, durante le quali verrà impostato in maniera chiara il mercato di riparazione, non soltanto per quanto riguarda i nuovi acquisti ma anche per la cessione di alcuni giocatori che fino a questo momento hanno reso al di sotto delle aspettative. Sarà un inverno molto caldo per il direttore generale Zamuner, che come sempre non si è sottratto al confronto e non ha usato mezze parole per esternare il proprio disappunto.«Abbiamo analizzato la sconfitta con l’allenatore e la società e quello che è emerso è molto semplice: c’è grande rammarico per aver perso senza aver dato tutto. Vero che abbiamo giocato contro la squadra più forte del campionato, ma ci danno molto fastidio questi 20′ di blackout che sono risultati fatali. Un blackout che una formazione che deve salvarsi non può permettersi di avere». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Foscarini che tiene a rapporto la squadra subito dopo l’uscita dal campo. Presidente e vice che parlano a lungo nel tunnel che dagli spogliatoi porta alla sede. E ancora, la proprietà a colloquio con l’allenatore, che poco dopo si attarda a discutere con il direttore generale Giorgio Zamuner. No, non è stato un post partita qualunque. E la dimostrazione arriva dal fatto che allenatore e dg si presentino in sala stampa un’ora dopo il fischio finale. Un’ora nel corso della quale si sono susseguite le voci di ogni tipo. Foscarini esonerato, Foscarini ha presentato le dimissioni, squadra in ritiro. Nulla di tutto ciò, per il momento. L’unico provvedimento preso a caldo da tecnico e società riguarda l’annullamento del giorno di riposo domenicale, con la squadra che si ritroverà questa mattina alle 10 allo stadioe prima dell’allenamento verrà tenuta ancora una volta a rapporto dal mister.

Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto): Perisan 6; Cappelletti 5.5, Capelli 5.5, Trevisan 4.5, Contessa 6; Pinzi 6.5 (Della Rocca 5); Clemenza 5 (Minesso 5.5), Belingheri 5, Pulzetti 5.5, Capello 5.5; Bonazzoli 7 (Chinellato sv).

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Quattro partite, tre sconfitte e una vittoria. Il bilancio dell’era Foscarini a Padova per adesso è negativo su tutto il fronte. Il blitz di Ascoli poteva essere la svolta, al contrario si è rivelato soltanto un lampo nel buio. Dopo i ko contro Carpi e Cosenza, arriva pure la sconfitta interna per 3-1 contro la capolista Palermo. E, come già accaduto in altre occasioni, la squadra sparisce dopo 60 minuti più che dignitosi. La svolta in negativo arriva dopo il cambio di Pinzi, fra i più lucidi, con Della Rocca. Da lì in poi, non si sa se sia un caso o meno, la squadra sparisce dal campo, incassa due gol e affonda. […] Alla lettura delle formazioni ecco le prime sorprese. Foscarini imposta il 4-1-4-1, con Pinzi davanti alla difesa, Clemenza e Capello esterni e Belingheri e Pulzetti sulla linea dei centrocampisti e Bonazzoli unica punta. Stellone conferma l’undici annunciato alla vigilia, con Moreo preferito a Puscas come partner di Nestorovski. Il vantaggio è un autentico capolavoro di Bonazzoli: l’azione passa attraverso Belingheri (in fuorigioco), che scarica su Contessa, cross delizioso per il centravanti scuola Inter che in semirovesciata spacca la porta bucando Brignoli. L’esultanza successiva è a dir poco discutibile, con i compagni che vengono allontanati e le mani alle orecchie. Il piano di Foscarini tiene fino a quando le energie in mezzo non vengono meno e già a fine primo tempo si avverte qualche scricchiolio sinistro, poi nella ripresa il fragile castello crolla sotto i colpi di Rajkovic e Nestorovski e gli assist di Moreo. Il primo gol di Trajkovski è una coltellata nel cuore della difesa: Chochev batte una punizione rapidamente, Nestorovski appoggia a Trajkovski, difesa fatta a fette e pari servito. Ma non c’è soltanto questo sul taccuino. Sono ben due i gol annullati al Palermo per fuoriogoco e in entrambi i casi Dionisi vede bene. Sul secondo, a Trevisan va di lusso, perché l’autorete che commette in tuffo di testa con pallone all’angolino sarebbe entrata negli annali. Poi il buio. Sempre più fitto.




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