Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un po’ di rammarico, molta soddisfazione. È questo lo stato d’animo del tecnico lagunare Walter Zenga dopo il pareggio di lunedì sera per 1-1 maturato a Foggia, dove la sua squadra, dopo essere passata in svantaggio in seguito al penalty trasformato da Iemmello, ha saputo impattare con Vrioni arrivando poi nel secondo tempo vicina al gol del sorpasso. Dimostrando quel carattere e quella personalità che non sono passate inosservate agli occhi dell’allenatore arancioneroverde, che esalta la prova dei suoi ragazzi. La squadra ha dimostrato personalità, di saper adattarsi ai momenti difficili che possono capitare in una partita e credo come alla fine siamo riusciti ad uscirne molto bene. Abbiamo giocato con intelligenza e coraggio, e questa è la nostra soddisfazione. Perché come ha ormai abituato a fare, il Venezia ha cercato sempre di fare la partita. Non abbiamo giocato d’attesa, abbiamo voluto fare la gara, ma la soddisfazione maggiore è stato vedere come la squadra cresca in personalità, continui a giocare senza perdersi come ha fatto domenica scorsa contro il Brescia dopo essere restata in 10. Lunedì abbiamo recuperato una partita non facile, e nel secondo tempo abbiamo espresso un buon calcio fatto di personalità. […]
Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) L’abbraccio più bello è stato quello dopo il gol. Cercato, inseguito a lungo, voluto e trovato dopo il grande assist di Matteo Bruscagin. Un’emozione unica, quella vissuta da Giacomo Vrioni, dopo aver siglato l’1-1 in Foggia-Venezia e il suo primo gol con la maglia arancioneroverde. E una lunga corsa verso la panchina, dove Walter Zenga lo ha salutato facendogli due volte i complimenti: «Bravo Giacomo! Bravo!». Labiale chiarissimo, colto dalle telecamere dopo la sostituzione nel finale con Gianluca Litteri e un palo che grida ancora vendetta il giorno dopo. «Devo dire la verità — ammette il centravanti — ero convinto che il pallone sarebbe entrato dopo aver colpito il palo, perché mi ero girato e avevo tirato bene. Purtroppo siamo stati sfortunati, una doppietta per me sarebbe stata qualcosa di indimenticabile, ma va bene anche cosi. Ringrazio Zenga per la fiducia che mi sta dando e che cerco di ripagare nel modo migliore». La scintilla fra il neo tecnico e Vrioni scoccò ai tempi della Sampdoria, oltre due anni fa. C’era un’amichevole con l’Entella e Zenga, che già seguiva Vrioni con attenzione nella sua crescita con la Primavera, lo inserì come esterno destro offensivo. «Mi provò in un’amichevole con l’Entella in quel ruolo per 25 minuti — ha raccontato Vrioni in una recente intervista — quando ero un giocatore della Primavera della Samp. io sono un mancino naturale, mi aveva chiesto di accentrarmi e poi di tentare il tiro a rete». […]
Ore 13.20 – (La Nuova Venezia) Il Venezia è rimasto in Puglia, all’indomani della gara con il Foggia, e si è allenato nel capoluogo facendo rientro a Mestre solo in tarda serata. Citro sta meglio, la distorsione alla caviglia rimediata nel corso dell’ultimo allenamento al Taliercio si sta riassorbendo. Nessun problema nemmeno per Pinato, che ha chiesto il cambio nel secondo tempo per una storta. Sabato, contro l’Ascoli, Zenga dovrà fare a meno di Modolo, che ha rimediato la quinta ammonizione e ieri è stato fermato per una giornata dal giudice sportivo. Nella lista dei diffidati è entrato Bentivoglio, accanto a Domizzi e Di Mariano. L’Ascoli dovrà fare a meno di Ninkovic, che è stato fermato per 3 giornate. […]
Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) […] «Sono soddisfatto della prestazione di Foggia», ha spiegato Walter Zenga, «perché la squadra ha dimostrato personalità, la capacità di sapersi adattare anche ai momenti difficili che ci sono stati. Alla fine, siamo venuti fuori molto bene. La partita è stata giocata con intelligenza e coraggio». Foggia che ha spinto di più nel primo tempo. «Non volevamo fare un inizio d’attesa, però in campo ci sono anche gli avversari. Siamo partiti con Pinato trequartista, poi si è spostato più avanti Segre, infine siamo passati anche a tre allargando Jacopo a destra per cercare di limitare le fonti del gioco del Foggia. La mia gioia è vedere che questa squadra cresce in personalità, continua a giocare, non si perde nei momenti difficili, come era accaduto anche contro il Brescia quando siamo rimasti in inferiorità numerica dopo 20′. A Foggia, abbiamo recuperato una partita non facile, giocando anche un buon calcio nel secondo tempo con una buona personalità». Il rigore di Iemmello, subito dopo 18′, avrebbe potuto cambiare volto al match, invece il Venezia, piano piano, ha saputo reagire. «Ci sono episodi che possono cambiare il verso di una partita, che possono darti una mazzata, invece quello che cerco di trasmettere sempre ai miei giocatori è che anche dagli episodi negativi bisogna sempre trovare una soluzione per trasformarli in positivi. Nel secondo tempo il Venezia ha avuto diverse occasioni per chiuderla, ma abbiamo anche subito un’unica occasione e per poco la perdiamo. Il calcio è strano». […]
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Sabato in campo in anticipo per la Serie D entrambe le squadre padovane. Vista la festività dell’8 dicembre e soprattutto il fatto che il mercoledì successivo, il 12, ci sarà un altro turno infrasettimanale, molte partite della 14ma giornata del girone C si giocheranno in anticipo: tra queste, Belluno -Campodarsego e Este-Levico Terme.
Ore 11.50 – (Gazzettino) È ancora una volta il Benevento a rovinare i piani dei granata. Dopo la vittoria in campionato al Tombolato di fine settembre (da quel ko il Cittadella è imbattuto, con otto risultati utili consecutivi), i campani hanno mandato all’aria il sogno della truppa di Venturato di affrontare l’Inter nel prestigioso palcoscenico di San Siro per gli ottavi di finale della Coppa Italia. Sarà invece la squadra di Bucchi a sfidare i nerazzurri in virtù del successo maturato ieri al Vigorito grazie al gol firmato a metà ripresa dal neo entrato Bandinelli. Tanti i rimpianti e le recriminazioni in casa granata per l’occasione persa. Rimpianti per la netta superiorità nel primo tempo non concretizzata in fase offensiva e soprattutto per il gol annullato nel secondo tempo sul punteggio di 0-0: l’incornata del giovane Della Bernardina, subentrato a Frare, era infatti indirizzata nell’angolo basso dove Montipò non sarebbe mai potuto arrivare, ma la palla prima di finire in rete è rimbalzata sul corpo di Scappini che era oltre la linea difensiva del Benevento e così la marcatura è stata giustamente annullata per fuorigioco. I rimpianti riguardano invece un paio di (non) decisioni arbitrali molto contestate, legate a un possibile rigore (tocco di braccio di Volta) e alla mancata espulsione di Tello, reo di una evidente sbracciata sul volto di Luca Maniero. Nonostante l’ampio turnover voluto da Venturato (rispetto alla formazione che ha battuto la Salernitana confermati solo Frare e Ghiringhelli, quest’ultimo squalificato per la prossima sfida di campionato), i primi venticinque minuti del Cittadella sono stati quasi da manuale del calcio, con un totale dominio della partita. […]
Ore 11.30 – (Gazzettino) […] Simone Pasa, schierato al posto di capitan Iori, ha così commentato la gara del Vigorito: «È stato un incontro molto equilibrato, abbiamo provato a mantenere il possesso della palla e ci siamo riusciti bene per buona parte della gara, subendo un gol nell’unica occasione in cui abbiamo perso le misure. Voglio fare i complimenti anche a chi ha giocato meno finora in stagione, la prestazione collettiva mi è parsa all’altezza». Alla lunga la stanchezza si è fatta sentire. «È stata una sfida dagli alti ritmi di gioco, l’impatto in gara del Cittadella è stato buono. La preparazione fisica c’era, abbiamo avuto anche noi le occasioni giuste per fare gol». Pasa è stato uno dei giocatori coinvolti nell’episodio del gol del Benevento. Bandinelli doveva essere seguito proprio dal centrocampista granata. «Abbiamo perso il contrasto a metà campo con Bussaglia e ci siamo ritrovati in inferiorità numerica nella ripartenza. Potevamo scambiarci il ruolo, io e Camigliano, potevo arrivare io su Bandinelli oppure lui, uscendo sull’uomo, abbiamo sbagliato la lettura». […]
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) L’anno scorso il sogno granata si era avverato: approdo agli ottavi di finale di Coppa Italia e palcoscenico prestigioso l’Olimpico di Roma, per la sfida (poi persa 4-1) con la Lazio. Dodici mesi dopo il Cittadella si ferma a Benevento, sconfitto al quarto turno della stessa manifestazione, e fallisce la chance di presentarsi alla Scala del calcio, lo stadio Meazza di Milano, per affrontare l’Inter il prossimo 13 gennaio. I campani infliggono una nuova delusione alla squadra di Venturato: sono stati gli ultimi ad averla battuta in campionato, il 25 settembre al Tombolato, perché poi da lì in avanti sono arrivati ben otto risultati utili di fila, che hanno proiettato Iori & C. sul terzo gradino della classifica di Serie B. Fuori, dunque (e nessuno ne fa un dramma), ma con il rammarico giustificato di essere incappati in un’altra direzione arbitrale sciagurata: nel primo tempo, infatti, è stato negato un rigore solare e un fallo grave di Tello ai danni del centrocampista Maniero (gomitata al volto) non è stato sanzionato con il “rosso” diretto. Episodi che, se “letti” dal signor Dionisi nella maniera corretta, avrebbero probabilmente impresso ben altra impronta alla gara. Arbitraggio a parte, la versione-bis del Citta, con in campo due soli protagonisti della vittoriosa partita contro la Salernitana, ha validi motivi per recriminare sull’opportunità mancata e per un proprio errore pagato caro dopo la mezz’ora della ripresa. La supremazia territoriale espressa nei primi 45′ avrebbe dovuto portare gli ospiti (ieri in maglia bianca) a “bucare” in qualche modo la porta di Montipò, invece il difetto più vistoso emerso alla distanza è stata la povertà di conclusioni davvero pericolose. E il Benevento, dopo aver subìto a lungo, in una ripartenza ben riuscita ha piazzato il colpo del ko. […]
Ore 10.50 – (Mattino di Padova) A San Siro andrà il Benevento. A Roberto Venturato restano solo i complimenti e un certo rammarico. «Dispiace per questa sconfitta. Abbiamo disputato un primo tempo buonissimo, in cui avremmo meritato di andare in vantaggio, anche perché non ci è stato assegnato un calcio di rigore e, in più, Tello doveva essere espulso per la sua gomitata a Maniero. Sono episodi che condizionano le partite e che preferiremmo non dover commentare, anche perché sia il rigore che il fallo da cartellino rosso erano netti», rimarca il tecnico del Cittadella. «Allo stesso tempo, voglio guardare il campo senza soffermarmi su questi errori, perché preferisco pensare di vincere le partite facendo qualcosa più dell’avversario. Alla fine l’equilibrio è stato rotto da una situazione che ci ha penalizzato, e nel complesso, proprio per quanto espresso dal campo, ci stava di proseguire con i tempi supplementari».Nella ripresa i ritmi sono calati. «Ma abbiamo comunque avuto un’occasione, il gol di Dalla Bernardina annullato per il fuorigioco di Scappini: da quanto mi dicono i ragazzi la palla sarebbe entrata lo stesso, anche senza quella deviazione. Abbiamo tenuto bene il campo, ma non siamo stati incisivi e concreti negli ultimi metri e non siamo riusciti a sfruttare le occasioni che comunque abbiamo avuto». […] .In sala stampa al Vigorito si presenta anche Simone Pasa, che ieri ha indossato la fascia da capitano. «È stata una partita equilibrata, che poteva essere decisa da un episodio, come è successo. Il gol? È nato da quel pallone perso a centrocampo da Bussaglia, forse sarei potuto arrivare in scivolata su Bandinelli o forse poteva coprire Camigliano uscendo: ci siamo trovati presi in mezzo». Da rimarcare infine la frecciatina lanciata da Christian Bucchi, tecnico del Benevento: «Venturato è un ottimo allenatore e il suo Cittadella gioca davvero bene. Ma, in ogni partita, si lamenta sempre per i rigori non dati: diventa meno credibile col tempo. Penso siano episodi che capitano e possono andarti bene o male. Se crediamo alla buona fede degli arbitri, allora le decisioni vanno accettate a prescindere».
Ore 10.30 – (Corriere del Veneto) Niente bis a San Siro contro l’Inter. Niente nuova avventura alla Scala del Calcio. Il Cittadella scivola 1-0 a Benevento nonostante una prestazione più che discreta ed esce di scena dalla Coppa Italia. Sul risultato, ormai è una consuetudine sia in positivo che in negativo, pesano molto due episodi. Un fallo di mano di Antei in area del Benevento dopo otto minuti che le immagini dimostrano piuttosto netto e una sbracciata di Tello su cui potrebbe starci il cartellino rosso. «Non ci è stato dato un calcio di rigore dopo otto minuti su Siega – protesta nel dopo partita l’allenatore granata Roberto Venturato – ci stava anche l’espulsione di Tello che ha tirato una gomitata a Maniero, sono episodi che condizionano le partite in termini di decisioni. Lo devo sottolineare, preferiremmo che non ci fossero stati. Avremmo dovuto essere più bravi anche di queste situazioni avverse. Mi dispiace molto che non siamo passati, il calcio è così, ha vinto il Benevento ma avremmo meritato almeno di andare ai supplementari. È chiaro che negli ultimi venti metri dobbiamo essere più incisivi, non siamo riusciti a farlo». La protesta, però, fa sbottare Cristian Bucchi, che replica a distanza al collega poco più in là ai microfoni di Raisport: «Credo che Venturato sia un bravissimo allenatore – sibila l’allenatore del Benevento – e gli faccio i complimenti per come gioca il suo Cittadella. Il rigore e l’espulsione mancata? Venturato si lamenta tutte le settimane, per cui non gli credo più. Gli episodi sono, appunto, tali e fanno parte del gioco». […]
Ore 10.00 – (Gazzettino) Sul gol di Garritano avete pagato anche un po’ di stanchezza? «Non è stata stanchezza fisica o mentale, sono errori individuali che non vanno fatti al 93′ quando era importante portare a casa un punto. Sono errori che si commettono quando attraversi un periodo del genere, bisogna essere più forti e più bravi a non farli». Palermo il prossimo avversario, dicevamo. «Affrontare la prima o l’ultima in classifica non cambia adesso, anche perché abbiamo fatto male con due dirette concorrenti. Sappiamo che il Palermo è forte e lotta per andare in serie A, e questo deve essere per noi un motivo in più per fare bene. Ci stiamo preparando al meglio, c’è voglia di riscatto anche perché giochiamo in casa e dobbiamo dimostrare ai nostri tifosi, che a Cosenza ci hanno seguito e incitato fino all’ultimo, che non siamo questi, ma che siamo la squadra delle prime giornate. In questo periodo si è visto a tratti, però non è bastato». […]
Ore 09.50 – (Gazzettino) «In qualche occasione abbiamo dimostrati di essere una squadra, ma ora i risultati dicono che non lo siamo. Sta a noi capovolgere questo periodo pessimo». C’è voglia di rivalsa nelle parole di Trevor Trevisan, che esprimono senz’altro un sentimento condiviso anche dal resto della squadra. Del resto urge voltare pagina dopo la sconfitta cocente di Cosenza, e tornare a fare punti già dalla sfida di sabato con il Palermo. «In questo momento le parole non servono tanto, bisogna lavorare e pedalare. È un periodo negativo visto che non raccogliamo punti da due partite. Seguiamo in tutto e per tutto ciò che ci chiede il mister anche se evidentemente non lo stiamo facendo alla lettera per tutta la partita. Ripeto, bisogna solo lavorare. L’episodio del rigore e quello dell’espulsione ci hanno condizionato, ma non è un alibi. Sabato non c’è stata la reazione, abbiamo avuto delle difficoltà evidenti e non siamo riusciti a portare a casa punti».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) «Nessun paragone, non scherziamo». I numeri che certificano la crisi del Padova rimandano a un precedente terribile. L’andamento che sta tenendo la squadra biancoscudata è identico a quello avuto nell’anno della retrocessione con Penocchio. L’unico reduce di quel periodo, anche se quella volta fu ceduto a gennaio, è Trevor Trevisan che, pur ammettendo le difficoltà del Padova attuale, rifugge con forza l’analogia. «È vero che la media punti è più o meno uguale», sospira il difensore, «ma a livello di andamento, gruppo e situazione generale, non ci possono essere paragoni. Soprattutto dal punto di vista dei valori umani, per quanto riguarda squadra e società». E anche i tifosi sembrano averlo capito, visto che non hanno mai fatto mancare il proprio supporto, mentre 5 anni fa le prime contestazioni iniziarono già alla quinta giornata. Eppure il pubblico non può essere felice di questa squadra e sabato scorso a Cosenza, dopo il fischio finale, c’è stato un breve colloquio sotto la curva ospiti del “San Vito”, tra i giocatori e i tifosi: «Ci hanno detto quello che è giusto sentirsi dire in un momento del genere», continua Trevisan. «Nessuno può mettere in discussione il nostro impegno. Vedo gli allenamenti e le partite, stiamo dando tutto ma evidentemente non basta. Se i tifosi ci dicono che dobbiamo svegliarci è giusto così. Ci hanno sempre seguito in tutta Italia, per noi è un grande motivo di orgoglio. Capisco siano molto delusi». […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Per il mercato bisognerà aspettare dopo la partita di sabato col Palermo, vero crocevia per il futuro prossimo biancoscudato. E così, la settimana dell’incrocio ad alta tensione contro i rosanero comincia con la speranza di recuperare gli infortunati Contessa e Broh, per ragioni differenti elementi fondamentali della squadra. Dubbi anche sulle condizioni di Capelli, mentre ai microfoni la società direziona Trevor Trevisan, uno dei giocatori più rappresentativi che prova a fare «da schermo» anche ai compagni. Il ko di sabato scorso di Cosenza, avvenuto in condizioni rese proibitive anche dall’arbitraggio, ha confermato tutti i limiti di una squadra che è diventata per molti versi indifendibile. E che adesso deve trovare la forza di un colpo di coda per invertire una rotta suicida. La classifica è pessima, soprattutto tenendo presente che il Padova ha una partita in più di tutte le squadre che seguono (Carpi, Foggia e Livorno). Il turno di riposo, infatti, arriverà il sabato successivo, mentre il lunch – match dell’8 dicembre diventa fondamentale per rimanere a traino delle squadre che procedono il Padova (Cosenza e Crotone su tutte), ma anche per non scivolare troppo in basso rendendo inutili gli sforzi della società che a gennaio vuole investire per provare a raddrizzare la barca: «Le parole non servono a tanto – taglia corto Trevisan – bisogna solo lavorare e pedalare. È un periodo negativo con due partite in cui non si riesce a fare punti, peraltro contro dirette concorrenti. Adesso spetta a noi cercare di risalire la corrente. Con l’allenatore i rapporti sono ottimi: noi seguiamo in tutto e per tutto quello che ci chiede Foscarini, oppure lo stiamo facendo ma non per tutto il match». […]