Padova-Palermo, ‘patto di ferro’ Foscarini-senatori. Capelli: “Una chiacchierata da cui usciamo ancora più uniti di prima!”

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«È stata una chiacchierata per compattarci ancora di più e per tirare dritto verso il nostro obiettivo che è raggiungibilissimo. Dipende da noi, e questo ci rende forti». Anche Daniele Capelli ha preso parte al patto di ferro siglato dai senatori biancoscudati con Claudio Foscarini ieri al termine dell’allenamento. Incontro durato poco più di mezz’ora nella club house della Guizza, e al quale hanno partecipato pure capitan Pulzetti, Trevisan, Belingheri, Cappelletti, Salviato e Pinzi. «Abbiamo parlato un po’ della situazione per cercare di aiutarci tutti insieme a trovare la soluzione. Di sicuro ne usciamo ancora più uniti, unità che non manca a questo spogliatoio». Sono i sentimenti prevalenti dopo la sconfitta con il Cosenza, anche a distanza di due giorni dalla partita. «È stata durissima, forse la sconfitta più dura di tutte per come è venuta. Il viaggio di ritorno è stato davvero molto brutto. Siamo delusi e arrabbiati (usa un’espressione più colorita, ndr) con noi stessi. L’arbitro ha rovinato la partita, però un punto avremmo dovuto portarlo a casa e se non l’abbiamo fatto non è colpa del direttore di gara, ma colpa nostra. Il primo tempo è stato tutto sommato positivo, poi è vero che la ripresa è stata di sofferenza, ma abbiamo giocato in inferiorità numerica per trentacinque minuti, per di più in un campo molto difficile come Cosenza. L’atteggiamento era quello giusto perché tutti lottavamo su ciascun pallone, ma non si può perdere all’ultimo minuto sull’ennesima palla inattiva. Ci prendiamo tutta la responsabilità». Pur essendo stato un boccone andato di traverso, c’è da voltare pagina e pensare al prossimo appuntamento con il Palermo. «Oggi (ieri, ndr) alla ripresa degli allenamenti era ancora difficile da digerire il ko di Cosenza. Però sappiamo che non è ancora deciso niente e che il campionato è lungo, anche se non all’infinito. Le partite passano e dobbiamo darci una mossa e sistemare alcune cose. La classifica non ci piace, però bisogna ripartire a testa bassa, facendo poche chiacchiere e stando molto più attenti sul campo, a cominciare dagli allenamenti. Perché le partite sono nel bene e nel male uno specchio di quello che fai in allenamento, e se abbiamo queste disattenzioni in partita vuole dire che le facciamo anche durante la settimana».

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(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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