La domanda che sorge al termine dei 95′ dello stadio “San Vito-Marulla” è semplice: più debole il Padova o l’arbitro Marini? Ha più lacune tecniche e di personalità la squadra di Foscarini o il fischietto romano? La risposta non la si avrà mai e non è nemmeno utile conoscerla. Ma con un interrogativo del genere non è difficile intuire che cosa resta in mano al Padova dopo la partita di Cosenza. Nessun punto, tanta rabbia, altrettanto sconforto.I biancoscudati capitolano 2-1 perdendo il secondo scontro diretto consecutivo e scivolando al quart’ultimo posto in classifica, in attesa delle gare odierne. Foscarini alla vigilia aveva battezzato questa partita come un bivio importante per il proseguo del campionato e la sua squadra ha preso la strada sbagliata, ricadendo nei vizi mostrati nella precedente gestione. Un’altra rimonta subita, altri gol incassati da fermo, ancora un crollo nei minuti conclusivi. Ma se vogliamo continuare a parlare di bivio bisogna soffermarsi al minuto 12 della ripresa. Classico “sliding doors”. Cosa sarebbe successo se Marini avesse semplicemente applicato il regolamento? Chissà. Siamo nell’area di rigore biancoscudata, il Cosenza sta spingendo per recuperare lo svantaggio di 1-0. Baclet, di tacco, serve Baez che si incunea al limite dell’area piccola. Mazzocco è alle sue spalle, gli appoggia una mano sul braccio e l’uruguaiano si lascia cadere. Sembra un contatto veniale eppure l’arbitro lo giudica da rigore. Una decisione dubbia, molto dubbia. Ma non è tutto. Marini decide anche di espellere Mazzocco, considerando un fallo che ha interrotto una chiara occasione da rete. Un errore forse ancora più grave del precedente, visto che c’era Capelli in agguato pronto a chiudere. E così il Padova si ritrova in 10 per l’ultima mezz’ora, Baclet dal dischetto firma il pareggio e la partita inevitabilmente si trasforma. E un altro dubbio si insinua nella mente degli osservatori: non è che si tratta della classica compensazione, visto che nel primo tempo l’arbitro aveva assegnato un rigore al Padova e aveva già sorvolato su un paio di episodi “al limite” nell’area ospite? Già, perché i biancoscudati stavano vincendo.
[…](Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Perisan 6.5; Cappelletti 5.5, Capelli 6, Trevisan 5.5, Zambataro 5; Mazzocco 5.5, Pinzi 6, Belingheri 5.5; Pulzetti 5.5; Chinellato 5.5 (Guidone sv), Bonazzoli 6.5 (Minesso sv).