Live 24! Cosenza-Padova, -2: porte chiuse per i Biancoscudati, mister Foscarini sceglie modulo e uomini…

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Ore 20.00 – (Il Piccolo) Ogni grande squadra che punta a stare nella zona di vertice della classifica, deve gioco forza avere i suoi filotti positivi durante un campionato. Quelle serie ininterrotte di vittorie e pareggi che sono sintomo di continuità, solidità e mentalità vincente. All’appello delle cosiddette grandi, finora, mancava solo proprio la Triestina, che però da questo punto di vista, assieme ai progressi di gioco e risultati, sta arrivando anch’essa ad avere numeri da squadra top. Attualmente la squadra di Pavanel ha una striscia positiva aperta di sei partite: dalla sconfitta di Bolzano, infatti, l’Unione ha pareggiato con Ternana, Vicenza e Sambenedettese e ha vinto contro Renate, Pordenone e Giana Erminio. Finora tutte le altre squadre più attese hanno avuto un filotto positivo più lungo, però già chiuso. Quella che ha avuto il percorso immacolato più prolungato è stata la Ternana, che fra rinvii e partite a singhiozzo è riuscita comunque ad accumulare una serie di 10 risultati utili consecutivi (5 vittorie e 5 pareggi). Una serie che si è appena chiusa lunedì scorso, quando la squadra di De Canio è stata battuta dal Pordenone. E proprio l’attuale capolista allenata da Tesser vanta la seconda striscia più lunga del girone: a inizio campionato, infatti, i ramarri neroverdi hanno infilato 8 partite utili consecutive (5 vittorie e 3 pareggi), prima di essere battuti in casa dalla Fermana. Ma anche Feralpi Salò e Vicenza hanno avuto un filotto molto lungo, per la precisione di 7 risultati utili di fila: i gardesani, dopo la partenza negativa, l’hanno realizzato dalla quinta all’undicesima giornata, prima di essere fermati dalla Sambenedettese; il Vicenza invece l’ha ottenuto nelle prime sette giornate di campionato, prima di essere battuto dalla Fermana. Anche l’Imolese ha avuto una buona striscia di 6 risultati utili, ma come abbiamo visto tutte queste squadre hanno chiuso le rispettive serie. Chi al momento ha la striscia aperta più lunga è proprio la Triestina con 6 partite positive di fila, e proprio nel momento in cui si è trovata a fare i conti con molti infortuni. […]

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) L’obiettivo minimo dell’equity crowdfunding che sarà presentato domani in Municipio a Pordenone è raggiungere la somma di 250 mila euro entro il 31 dicembre, data di chiusura dell’iniziativa. Se non si taglierà il traguardo, i soldi raccolti verranno restituiti ai sottoscrittori. Un obiettivo ambizioso per una piazza come Pordenone, salita agli onori della cronaca nazionale solo in questi ultimi anni della gestione Lovisa. Re Mauro però si mostra abbastanza ottimista. A cosa serviranno i soldi raccolti? «Il Pordenone Calcio si legge nella nota pubblicata sul sito thebestequity.com – vuole crescere, anche formando in casa il club del futuro. Nell’ottica dell’ulteriore valorizzazione di un Centro sportivo d’eccellenza e di una filosofia societaria focalizzata su valorizzazione e sviluppo dei propri giovani, intende reperire risorse aggiuntive per raggiungere la serie calcistica superiore, rispetto a quella attuale, siglando un vero e proprio patto con la città». […] «Mauro Lovisa vorrebbe raggiungere il mezzo milione di euro racconta Sergio Bolzonello, promotore della rinascita dei ramarri nell’estate del 2004 grazie alla fusione con il Don Bosco di Giampaolo Zuzzi e tifoso numero uno -. Io sarei già contento se in questa prima fase si arrivasse a 300 mila». Bolzo sarà ovviamente fra i primi sottoscrittori: «Mi auguro di essere il primo di una lunga fila. È l’occasione giusta per tutti coloro che hanno a cuore la sorte del Pordenone e lo sviluppo della città di dimostrarlo concretamente, ognuno in base alle sue possibilità. Ovvio che sarà importante l’apporto dei piccoli sottoscrittori, io però invito imprenditori e commercianti che vivono e lavorano sul Noncello a dare un concreto contributo. Il club sotto la gestione Lovisa è cresciuto in maniera costante e di ciò ha beneficiato tutta la città. Pordenone, con le sue due semifinali playoff e l’impresa in Tim Cup 2017-18, è diventato a livello nazionale sinonimo d’efficienza ed esempio da seguire. Ora dimostriamo è l’appello – che dietro questa crescita c’è tutta la città». […]

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Due gare senza subire gol: il Pordenone ha ritrovato una solidità difensiva che mancava addirittura dal campionato 2016-2017. Risale infatti alla doppia sfida playoff col Cosenza l’ultima volta in cui la squadra neroverde non aveva incassato reti per 180′. Coi calabresi – match valido per i quarti di finale – il gruppo di Tedino mantenne la porta inviolata al Bottecchia (1-0) e al Marulla (0-0). Da allora non è mai riuscito a chiudere la serranda per due match consecutivi.Un dato che fa ben sperare per il futuro e che mette in evidenza il lavoro fatto da Tesser in settimana, che ha saputo dare un’identità difensiva alla squadra anche senza il terzino destro titolare, Semenzato, egregiamente sostituito da Florio (e che ora potrebbe rimanere nell’undici base). Il Pordenone ieri si è allenato al De Marchi: tutti a disposizione del trainer eccetto Barison, che si è allenato a parte. Non dovrebbero esserci tuttavia problemi in relazione al suo recupero. Sabato il centrale sarà a disposizione a Bolzano. Tre gli ex nella fila dei neroverdi: Candellone, che ha chiuso il precedente torneo all’Alto Adige (trasferito da Terni a gennaio), Ciurria e Bassoli. […]

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) La capolista Pordenone si prepara a incontrare una sua vecchia stella. I neroverdi avranno di fronte Caio De Cenco, indimenticato bomber brasiliano esploso nella prima parte della stagione 2015-2016: in metà anno in città il 29enne sudamericano segnò otto reti e approdò nel mercato di gennaio in serie B al Trapani, sfiorando la A pochi mesi dopo. Adesso gioca nell’Alto Adige, prossimo avversario dei ramarri (sabato alle 14.30 a Bolzano). E proprio ai biancorossi, al Bottecchia, segnò quell’incredibile gol in rovesciata che tutti ricordano. «Sicuramente il mio centro più bello – afferma -: spero di ripetermi. Se dovessi segnare? Sì, esulterei». De Cenco, non ha dubbi in merito… «Già, perché ora ho dei nuovi tifosi ed è giusto nei loro confronti. E perché andare in rete è il momento più bello per un giocatore, quindi va celebrato. Sicuramente, però, non mancherei di rispetto ai miei vecchi fan: a Pordenone sono stato benissimo». Facciamo un salto indietro. Cosa ricorda di quei mesi? «Andò tutto bene. Per questo il match di sabato lo sento molto, anche se è già la seconda volta che affronto i neroverdi (l’altra fu col Padova, ndr). Per me non sarà mai una partita come le altre». […] L’Alto Adige, vincendo a Vicenza, sembra essersi sbloccato. Cosa significa la partita col Pordenone?«Una gara per capire se possiamo esprimerci a certi livelli con continuità. Sicuramente la nostra è un’ottima squadra, sinora abbiamo raccolto meno di quanto meritavamo».Per chiudere: sabato la marcherà Stefani, uno dei due reduci di quella stagione con De Agostini.«Mirko è un grande, non vedo l’ora di vederlo e di scambiare due chiacchiere con lui. Sarà bello essere marcati da un difensore così forte».

Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Archiviare la prima sconfitta casalinga della stagione è la parola d’ordine in casa biancorossa. Nei giorni corsi il tecnico Giovanni Colella ha esaminato con la squadra la partita con il Südtirol evidenziando gli errori commessi in modo da non ripeterli in futuro. C’è però da girare subito pagina perché sabato a Terni i biancorossi sono attesi da una partita difficile contro la favorita del girone che vorrà riscattare il passo falso di Pordenone. Purtroppo in casa biancorossa l’emergenza legata agli infortuni non accenna a rientrare. In difesa l’unico che ha la concreta possibilità di recuperare è il terzino destro Andreoni, mentre per capitan Bizzotto le speranze sembrano decisamente poche. Come non bastasse nel match contro il Südtirol Davide Bianchi è uscito dal campo con una sospetta frattura al setto nasale che se fosse confermata impedirebbe al terzino mantovano di partecipare alla trasferta umbra. Ma ancora più complicata è la situazione a metà campo dove il regista Andrea De Falco è ai box da un paio di settimane per un fastidio muscolare al polpaccio e il recupero procede con qualche difficoltà tanto che la disponibilità dell’ex centrocampista del Benevento è al momento molto improbabile. A complicare ulteriormente le cose, contro il Südtirol anche Salvi, sostituto nel ruolo di mediano davanti alla difesa di De Falco, è stato costretto ad uscire dal campo a causa di una sub-lussazione alla spalla destra. […]

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La squadra a testa bassa sul campo per legittimare di nuovo alte ambizioni, la società dietro la scrivania per consolidare le proprie certezze tecniche in prospettiva futura. Nella settimana che porta alla trasferta di Foggia lunedì, ore 21 il primo tangibile risultato di questo lavoro a quattro mani è il rinnovo del difensore Matteo Bruscagin, il cui contratto in scadenza il 30 giugno 2019 è stato prolungato fino al 2021. «Ne parlavamo da tempo e sono molto contento in primis perché voluto da entrambe le parti la soddisfazione del 29enne milanese Sono grato a tutta la società per la fiducia avuta fin dal primo giorno, darò tutto me stesso per ripagarli e raggiungere gli obiettivi inseguiti dal Venezia». Dall’arrivo di Walter Zenga in panchina Bruscagin è diventato titolare fisso, adattandosi bene anche a sinistra dato il forfait di Garofalo. «Non una novità assoluta per me, mi trovo bene e cerco di dare il massimo anche se il mio piede è il destro. Ci diamo dentro in settimana per farci trovare pronti alla chiamata del mister, mi fa piacere che finora mi abbia sempre schierato tranne a Cremona dove avevo un piccolo problema. Sono molto contento di questa continuità, il mio obiettivo è continuare a crescere il più possibile». Dopo la bella vittoria sul Brescia la trasferta pugliese sarà l’ennesimo esame di maturità. «Il Foggia ha valori importanti, giocatori di qualità e un ambiente caldo. Sarà difficile come lo sono tutte, noi siamo in un momento positivo, in ripresa e col Brescia abbiamo dimostrato la grande voglia di vincere di questo gruppo, che vuole allontanarsi dalle posizioni scomode il prima possibile. Il ko di Cittadella deve insegnarci a non difenderci troppo bassi, a Foggia dovremo avere coraggio senza gestire mai nulla per portare a casa punti importanti». […]

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il lavoro di Walter Zenga è sotto gli occhi di tutti. Una sola sconfitta (a Cittadella), tre vittorie (Cremonese, Salernitana e Brescia), due pareggi (Verona e Palermo). Il conto è fatto: undici punti in sei giornate, una media quasi da promozione. Il tutto in un quadro dove Francesco Di Mariano è il solo attaccante che sta segnando con continuità: con la doppietta al Brescia fanno cinque gol in cassa (gli altri a Lecce, Cremonese, Verona). Nicola Citro si è fermato a quota due (Benevento e Livorno), Geijo a uno (Benevento), mentre Litteri, Vrioni e Zigoni sono ancora a secco. La società, in queste settimane, sta facendo alcune riflessioni su come agire a gennaio. Ed è evidente che, se qualcosa verrà fatto, il reparto dove si interverrà è proprio quello offensivo. Ad esempio dietro le mancate convocazioni di Gianmarco Zigoni delle ultime settimane, non c’è solo una scelta tecnica di Zenga ma anche un problema fisico in via di risoluzione. Si tratta di un’infiammazione al tendine d’Achille con interessamento del tallone, che lo ha portato a Siviglia, da uno specialista, per un consulto terapeutico. La soluzione sarebbe stata trovata e ora Zigoni si sente bene, pronto ad essere gettato nella mischia. Ma la sua esperienza a Venezia sembra comunque agli sgoccioli. Dopo la mancata cessione al Padova, sfumata proprio nelle ultime ore della campagna trasferimenti estiva, Zigoni lascerà molto probabilmente il club di Joe Tacopina a gennaio assieme a Gianni Fabiano. […]

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Non si parla di schemi, il 4-4-2 è una parolaccia, della carriera di Walter Zenga tutti sanno tutto o quasi, e allora mescoliamo ironia e curiosità per vedere cosa salta fuori. E possibilmente lasciando perdere passeggiate tra callette e campielli e giri in gondola. Scusi Zenga, lei è qui da quasi due mesi. Gli stivali per l’acqua alta li ha presi? «Certo, anzi, è stato il primo acquisto che ho fatto. E mi sono anche serviti, visto che ho deciso di abitare a Venezia. E poi ho scaricato l’app dell’alta marea». Fegato alla veneziana o la tradizionale cassoeula milanese?«Un momento. Benissimo fegato alla veneziana, e ci aggiungo anche le sarde in saor. Ma la cassoeula fa parte delle mie radici e le radici non si tradiscono mai». Casa a Venezia, allenamenti a Mestre. Scomodo? «Ho la fortuna di allenare il Venezia, prendo casa a Venezia, che è la più bella città del mondo. Con tutto il rispetto per Mestre. Dieci minuti a piedi e sono a Piazzale Roma. Altri dieci e sono al campo. Anche meno, se non ci fossero i due “flash” sul ponte… Non saranno mica questi i problemi. E poi ogni problema ha una soluzione». […] Domicilio a Venezia, residenza a Dubai. Giusto?«Giusto. Sto benissimo a Dubai, con la famiglia abbiamo messo le basi là e non siamo pentiti. Anche se prestissimo moglie e figli mi raggiungeranno a Venezia».Restiamo a Dubai.«C’è una qualità della vita straordinaria, c’è sicurezza, i miei figli parlano sia l’inglese che l’arabo. Dicono che è tutto artificiale? Boh, se si sta bene, cosa importa? Fa caldo, certo: ma certi giorni d’estate a Milano ti si scioglie il catrame sotto le scarpe». C’è l’isola fatta a forma di palma… «E io abito proprio là. Sul mare. Fantastico. Stiamo bene perchè rispettiamo le regole, ci sono tanti stranieri, anche per periodi non lunghi, e tutti sono perfettamente integrati. La chiave? Se a Dubai fai un assegno a vuoto, una truffa, vai in galera. E se guidi ubriaco, ti tolgono la patente e la macchina. E vai in galera a piedi…». […] Visto in tivù, lei sembrava più sorridente da giocatore. Ora invece si incazza più facilmente. O no?«Non sono d’accordo. Potrei dire che una volta avevo 25-30 anni e ora ne ho 58, ma non è questa la risposta. Dico che non è vero. Sono sempre lo stesso, penso che anche la mia immagine sia la stessa. Protesto con gli arbitri? Succede. Ma solo per difendere la mia squadra, il lavoro dei miei giocatori». Ha avuto un modello di allenatore?«In genere i riferimenti da seguire li trovi a fine carriera. Per me è stato fondamentale Eriksson alla Sampdoria. E poi Thomas Rongen, olandese ex Ajax, negli Usa. Due maestri nella gestione dei rapporti, del gruppo». Tra Samp e Usa, quel mezzo anno a Padova… «Avevamo una squadra fortissima, andate a rivedere i nomi. Ecco il discorso della gestione, Materazzi non riuscì a gestire quel gruppo, io me ne andai, anche lui poi venne esonerato. Io venni ritenuto il grande colpevole, vabbè… lasciamo stare». […]

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Missione aggancio alla vetta fallita. Il Campodarsego cade sul campo del Levico Terme in pieno recupero dopo un match che ha visto gli ospiti subito in svantaggio e incapaci di reagire nella prima frazione. Nel secondo tempo, nonostante l’inferiorità numerica per l’espulsione di Cazzaro, Vuthaj è riuscito a trovare il pareggio, in pieno recupero è però arrivata la beffa. Riavvolgiamo il nastro e partiamo dalla formazione schierata da mister Andreucci che punta su un 4-3-3. Si gioca per vincere. Tra i pali Cazzano, pacchetto arretrato composto da Colman e Dario centrali, mentre Seno e Gusella si prendono le corsie basse. A centrocampo Zane, Trento e Scapin, mentre in attacco il tridente composto da Vuthaj, Franciosi e Florian.la cronacaSi parte e il match regala subito emozioni. Minuto 2: sugli sviluppi di una punizione a favore dei padroni di casa sulla trequarti di Masia, il pallone arriva sull’out destro dove Salvaterra non ci pensa due volte a crossare sul secondo palo dove si avventa Dall’Ara che non da scampo a Cazzaro. […] Con il passare dei minuti il Campodarsego riprende in mano le redino del gioco e dopo un colpo di testa di capitan Colman terminato alto, la squadra di mister Andreucci trova il pareggio: bella palla filtrante di Raimondi per Vuthaj che a tu per tu con Costa non sbaglia. I padovani ci credono e si riversano in avanti in cerca del gol vittoria che varrebbe l’aggancio alla vetta, ma in pieno recupero Esposito lavora un buon pallone sull’out di sinistra pennellando un cross nel cuore dell’area dove Aquaro vola più in alto di tutti e segna la rete che decreta il primo ko esterno stagionale del Campodarsego. […]

Ore 12.00 – Queste le dichiarazioni di Claudio Foscarini nell’antivigilia di Cosenza – Padova: “C’è voglia di riscatto, al di là di tutto c’è voglia di fare meglio. Possiamo fare e dare qualcosa di più. Bisogna essere bravi a chiudere la parentesi con il Carpi. Dobbiamo avere voglia di riscatto, possiamo fare meglio in tutto e per tutto. Abbiamo avuto un cammino simile, un percorso simile, c’è una differenza minima nei gol fatti e subiti. Abbiamo la stessa classifica e siamo più o meno allo stesso livello. E’ un avversario per la zona playout. Ho fatto una ventina di allenamenti, conosco adesso quasi in toto la squadra. Braglia costruisce e gestisce squadre che dal punto di vista temperamentale importante. A Cosenza ho giocato e troveremo un ambiente caldo, sarà una partita tosta. Ci sarà qualche assenza, dovrò modificare l’assetto della squadra, dobbiamo beccare il bivio giusto sul piano della mentalità. Contessa non verrà convocato, Broh e Salviato non ci saranno e dovrebbero tornare la prossima settimana, Pulzetti per un torcicollo non si dovrebbe morire, poi ci sono i lungodegenti Madonna, Mandorlini e Ravanelli. Abbiamo sette giocatori fuori e Capello squalificato. A sinistra può giocare Zambataro e anche Trevisan con le sue caratteristiche. Pulzetti può fare sia la mezzala che il trequartista. Calcoli al momento non ne facciamo, cerchiamo di ragionare partita dopo partita, durante la pausa faremo una riflessione su quello che ci potrebbe servire. Chinellato o Guidone? Non ho certezze su questo, ho un’idea su chi affiancare a Bonazzoli. Ma voglio pensarci fino all’ultimo, ci potrebbero essere anche altre soluzioni, con mezze punte che si possono inserire da dietro. La vittoria del Cosenza a Crotone? Mi aspettavo un altro risultato, ma non ha rubato nulla. La B ha insegnato che si può perdere con qualsiasi avversario ma anche che si può vincere su qualsiasi campo. Non capisco perché non dovremmo poter fare risultato a Cosenza”.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Le tre giornate di squalifica a Mattia Finotto pongono l’attenzione sul reparto offensivo, considerando che l’ex Ternana nelle ultime partite aveva segnato più di tutti. Ecco che il contributo di Stefano Scappini, al suo primo anno in maglia granata, diventa quindi ancora più importante. Il trentenne attaccante aveva iniziato bene la stagione andando a segno sia in Tim Cup che alla prima giornata di campionato, il 25 agosto nel 3-0 al Crotone. Poi un lungo digiuno. «Ci possono stare momenti positivi e altri meno positivi – sottolinea l’interessato – C’è solo da continuare ad allenarsi ancora di più e rimanere sereni. Vedo solo questa soluzione e sono convinto che i gol torneranno. Sono soddisfatto per come sta andando la squadra, il quarto posto ci gratifica, anche se avremmo potuto avere qualche punto in più. Abbiamo dimostrato sul campo di avere le potenzialità per fare meglio». Dal punto di vista fisico Scappini sta bene. «Ho avuto nelle settimane scorse qualche problema al collo, ma è tutto passato e non vedo l’ora di poter dare il meglio». Avanti quindi con la Salernitana, avversario che l’attaccante ha già affrontato nello scorso campionato con la maglia della Cremonese. «Se ben ricordo l’anno scorso abbiamo pareggiato entrambe le partite. La formazione campana è un avversario ostico che sa difendersi bene e ripartire in modo pericoloso. Ritengo che sarà una partita aperta contro una squadra che finora ha ottenuto gli stessi nostri punti. Nella Salernitana conosco Bocalon e Pucino, difensore forte, con il quale ho giocato insieme nell’Alessandria». Su come i granata stanno preparando la partita, precisa: «Dobbiamo fare in modo che sia la Salernitana a doversi preoccupare del Cittadella e non viceversa. Abbiamo messo in difficoltà anche squadre ben più blasonate di noi». […]

Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Per la quinta volta i tifosi granata vincono il “Premio rispetto fair play”. Sabato nel pre-gara di Cittadella-Salernitana il presidente della Lega B Mauro Balata consegnerà il riconoscimento per la stagione 2017-2018 ad Andrea Gabrielli e i rappresentanti della tifoseria. «Felice di consegnarlo a una società portatrice di valori di correttezza e rispetto», afferma Balata, «che ha saputo costruire un modo di fare calcio basato su capacità imprenditoriali e manageriali, e brava a trasmettere ai propri appassionati tali principi».

Ore 10.50 – (Mattino di Padova) È la legge di Van Nistelrooy. Come ripeteva il grande centravanti olandese di United e Real, «i gol sono come il ketchup»: in certi periodi, proprio come la salsa in tubetto, spremi spremi e non succede niente, ma poi di colpo ne esce a bizzeffe. Stefano Scappini è nella fase in cui il ketchup non vuole saperne di uscire, dopo un inizio di stagione che l’aveva visto debuttare da titolare con la doppietta all’Empoli in Coppa Italia ed esordire in campionato con il gol al Crotone. Era agosto. Poi ci è andato vicino più volte, ma nulla. «Non stanno arrivando ma bisogna rimanere sereni», ammette l’attaccante del Cittadella che, anche considerando la squalifica di Finotto, sabato contro la Salernitana potrebbe ritrovare quella maglia da titolare che gli manca dal derby col Padova. «È un momento meno positivo di altri, ma nella carriera un calciatore situazioni del genere si presentano. Non serve abbattersi, ma reagire ed essere pronti, è l’unica soluzione: impegnarsi il doppio. E comunque tutti noi non possiamo che essere soddisfatti per quanto stiamo facendo come squadra». Peraltro, se c’è uno che può dire la sua sull’espulsione di Finotto, costata tre turni di squalifica all’ex Spal (pena che la società spera di veder ridotta, se verrà accolto il ricorso), è proprio lui. «Quell’espulsione è qualcosa di incredibile, e lo posso dire a ragion veduta, perché ero a pochi passi da Mattia. L’arbitro stava estraendo il cartellino giallo e ha cambiato idea tirando fuori il rosso, non so per quale motivo. Voglio dire: era persino indeciso sul fatto di espellerlo oppure no, e poi sono arrivate tre giornate di squalifica? Che senso ha? Non so dove il direttore di gara abbia visto violenza in quella manata sulla schiena dell’avversario, come scritto nel referto. Mattia? È incredulo, come tutti noi». […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) […] Nel frattempo è cambiato il tecnico. «Mai quattro anni fa, quando Foscarini mi allenava a Cittadella avrei immaginato una simile situazione. Conoscendolo già, sono un po’ avvantaggiato perché so com’è e quali comportamenti pretende dai suoi giocatori. Spero di potere essere di aiuto ai compagni nel trasmettere le sue idee». Quale tra le sue doti può fare meglio al Padova? «La tranquillità è la sua qualità migliore in nostro soccorso, purché poi noi non si esageri su questo fronte. Bisoli, lo conosciamo tutti, è uno che non molla un centimetro anche in allenamento, sempre pronto a rimarcare l’errore e che tiene, a modo suo, sempre sul pezzo. Secondo me, visto il momento di difficoltà, avevamo bisogno di un po’ di serenità». Cappelletti però non potrà più agire a centrocampo come piacerebbe a lui. «Foscarini mi ha detto subito che mi vede più come difensore. Così ho giocato sempre con lui e, vista la rosa ampia, forse è meglio per gli equilibri del gruppo non spostare troppe pedine. Questi mesi in mediana, però, sono stati gli unici in cui mi sono veramente divertito. Un ruolo che mi piace e soddisfa molto e mi fa sentire più valorizzato, mentre dietro sono maggiormente frenato». […]

Ore 10.10 – (Gazzettino) […] L’unica certezza porta il nome di Daniel Cappelletti che contro il Carpi ha dovuto guidare una linea difensiva inedita e decisamente giovane. «Sono successe situazioni piuttosto strane racconta – perché Trevisan è stato male per una cosa un po’ particolare, Contessa si è subito infortunato, così come Ravanelli che l’aveva sostituito. Simili scenari ti tolgono qualcosa a livello psicologico perché sembra che tutti giri contro. I meccanismi sono poi ovviamente più oliati quando si gioca con i soliti compagni, ma credo che la nostra risposta sia stata discreta e non abbiamo corso grandi rischi». Non è però bastato per evitare un ko che non aiuta la testa dei giocatori. «Nello stato d’animo, nel modo in cui si entra in campo e per l’ambiente esterno che un po’ comunque condiziona, piaccia o no, siamo dipendenti dai risultati. La medicina migliore dunque è andare a Cosenza e vincere. Dobbiamo capire che queste sono partite che devono avere un solo esito e in cui non si deve giocare facendo troppi pensieri e calcoli sui punti dell’avversario, sulla classifica o altro». […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Questo trionfo, tuttavia, ha portato a pensare che la stessa squadra, con qualche ritocco, avrebbe potuto fare bene anche in Serie B. Ma la cadetteria è un’altra cosa». […] I rossoblù, reduci anche dal successo contro il Crotone, sono i favoriti per sabato? «Difficile dirlo e proprio la vittoria nel derby potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Per il Cosenza battere il Crotone vale mezza stagione, ci sarà un’euforia incontenibile che rischia anche di deconcentrare la squadra. E i biancoscudati potrebbero approfittarne. Cosenza è una piazza fantastica, molto calda, ma che tende ad esaltarsi e deprimersi facilmente». […] Teme che il Padova farà fatica a salvarsi? «Ho visto che la società ha preso coscienza dei limiti della rosa, su tutti non aver acquistato un attaccante di razza ed esperto, pedina fondamentale per la categoria. A gennaio credo investirà, però i giocatori che trovi sul mercato di riparazione non sono mai gli stessi che puoi pescare d’estate. Speriamo si possano riprendere, anche perché finora sono stati un po’ sfortunati».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] Dici Cosenza-Padova e non puoi non pensare a mister Gianni Di Marzio. Che non è un semplice doppio ex. L’allenatore napoletano ha fatto la storia della società calabrese, conquistando nel 1988 una promozione in B attesa da 25 anni. Non è riuscito, in un paio di tentativi, a fare anche la storia biancoscudata, ma di Padova si è innamorato, mettendo radici nella Città del Santo, tanto che è frequente incrociarlo in giro per le piazze. Ecco perché Di Marzio osserverà con un occhio di riguardo la sfida di sabato allo stadio “San Vito-Marulla”.«Due piazze che conosco benissimo e a cui sono molto legato», sorride l’ex allenatore. «Per questo mi spiace molto che entrambe abbiano iniziato la stagione con il freno a mano tirato».Sebbene le cause di questo avvio in salita siano diverse. La disamina di Di Marzio inizia proprio dal Padova. «Secondo me è stata un po’ sopravvalutata la scorsa stagione. Nel senso: il Padova ha stravinto il campionato sia perché era forte, sia perché, obiettivamente, non aveva rivali.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Claudio Foscarini continua a provare l’undici da opporre sabato prossimo al Cosenza. Il tecnico sarà chiamato a mettere mano alla squadra in tutti i reparti, ma soprattutto in quello offensivo, considerata l’assenza per squalifica di Capello. Al momento il favorito per sostituire il bomber della scorsa stagione sembra essere Chinellato, che con Bisoli era finito fuori rosa, ma a Cosenza potrebbe fare il suo debutto in Serie B al fianco di Bonazzoli. Le alternative paraltro non mancano, da Guidone a Sarno, anche se il modulo dovrebbe restare il 4-3-1-2, con Minesso ad agire da trequartista. In difesa rientreranno Capelli e Trevisan come centrali, mentre Cappelletti dovrebbe spostarsi nuovamente sull’esterno di destra. A sinistra ci saranno da valutare le condizioni di Contessa, che anche ieri si è allenato in palestra. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Ai margini e persino in tribuna con Pierpaolo Bisoli, titolare con Claudio Foscarini nelle prime due uscite di Ascoli e con il Carpi in casa. Buona la prestazione al Del Duca, meno brillante quella di sabato scorso all’Euganeo. Mattia Minesso, che aveva seriamente meditato l’addio qualche settimana fa dopo l’ennesima mancata convocazione confezionata dall’ex allenatore biancoscudato, adesso ha visto ribaltarsi il suo destino. Ieri era alla serata organizzata dal club «Padova nel Cuore» nella discoteca Victoria Club di Abano Terme assieme al vicepresidente Edoardo Bonetto, a Davide Merelli e a Eyob Zambataro. «È chiaro che molti dei giudizi che vengono emessi dipendono dal risultato del campo – ammette Minesso – io li rispetto ma per quanto mi riguarda, se devo esprimere un parere personale, penso di non aver fatto una brutta partita». […] «Una sconfitta pesante che non ci voleva, su questo sono d’accordo e non mi aspettavo neppure che il Cosenza vincesse a Crotone. Ora ci aspetta un sabato davvero duro al San Vito, dove dobbiamo provare a fare tre punti». […] «Prima c’era una situazione molto difficile per me – spiega Minesso – adesso si respira finalmente un’aria nuova e siamo tutti più sereni. Tocca a noi dimostrare sul campo che la salvezza è alla nostra portata. Non bastano le parole e non basta neppure sperare nelle disgrazie altrui. Se vogliamo salvarci dobbiamo vincere le partite, su questo ci sono pochi dubbi. Quanto a me, è cambiato tutto. Ho giocato due partite da titolare dopo che venivo spedito quasi regolarmente in panchina o in tribuna e indubbiamente ritrovare Foscarini mi ha fatto piacere. Con lui avevo fatto l’esterno sinistro nel 4-4-2 e anche il trequartista. In quel ruolo lui chiede cose particolari, ossia attaccare la profondità, cosa che ho cercato di fare soprattutto con il Carpi. Speriamo di ripetere il blitz di Ascoli, faremo di tutto per riuscirci». […]




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