Ore 20.30 – (Il Piccolo) La Triestina si prepara alla difficile trasferta di domenica in casa della Sambenedettese (inizio ore 14.30). Ben difficilmente ci sarà qualche giocatore in più a disposizione di Pavanel rispetto alla partita con il Vicenza. Maracchi rientrerà a dicembre causa la frattura della clavicola, ma anche i guai muscolari di Granoche e Mensah consigliano grande prudenza: i due attaccanti sono in miglioramento, ma rischiare prima di una completa guarigione potrebbe portare a problemi più seri e duraturi, per cui la sensazione è che nella trasferta marchigiana ancora non ci saranno. […]
Ore 20.00 – (Il Piccolo) Sono passati oltre vent’anni da quando Giorgio Roselli, dal 1995 al 1997, allenò quella Triestina che sul campo aveva come capitano e leader Massimo Pavanel. Domenica i due si incroceranno, uno sulla panchina della Sambenedettese e l’altro su quella dell’Unione. Una carriera, quella di Pavanel come tecnico, che Roselli ha sempre dato per scontata proprio ricordando quegli anni: «Si dice che i leader in campo saranno gli allenatori di domani – afferma l’attuale tecnico della squadra marchigiana – ebbene per me lui era il mio leader in campo, sia per l’esperienza che per il gioco che esprimeva. Era un po’ quello che trasmetteva sul campo le mie indicazioni alla squadra, in pratica era già allenatore lì». […] Ma adesso c’è la stretta attualità e la sfida di domenica al “Riviera delle Palme”. Con una Sambenedettese che da quando è arrivato Roselli in panchina, si sta riprendendo alla grande: «C’era una situazione particolare – racconta il tecnico – con una squadra rivoluzionata. Ma ora i ragazzi stanno dando davvero tutto, cosa che ci ha permesso di battere la Feralpi, una vittoria che ci ha tirato un po’ su. La cosa bella è che una squadra che era in clamorosa difficoltà, anche nelle prime partite con me, ora può giocarsela con le grandi. C’è una rosa un po’ ristretta, e questo con i tanti impegni ravvicinati che ci aspettano, potremmo però pagarlo». Dall’altra parte, Roselli vede una Triestina con qualità diverse dalle altre: «Quella alabardata è una grande un po’ particolare. È ben organizzata come le rivali ma corre di più: ha giocatori di categoria, ma ha qualcosa in meno sul piano dell’esperienza, ma è più brillante grazie ai giovani, è un mix interessante che unisce qualità e quantità. Le altre che abbiamo appena incontrato, Pordenone e Feralpi, sono forse più smaliziate ed esperte, ma hanno meno intensità».
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Leonardo Candellone torna a segnare e torna anche nella top undici di TuttoC.com. L’ex torinista è stato inserito nell’attacco della formazione composta dai giocatori più redditizi del dodicesimo turno del girone B di Terza serie. «Quattro gol nelle prime quattro gare si legge nella motivazione della scelta -. Poi un mese e mezzo di digiuno. Spezzato non da una rete qualsiasi, ma da quella che stende il Monza, in una sfida per i piani alti della classifica che valeva doppio. La punta di scuola Toro evidenzia il selezionatore del sito di riferimento della Lega Pro – firma un gol da manuale: movimento alle spalle del difensore, scatto sulla linea del fuorigioco, controllo volante e tocco dolce a freddare Guarna. E poi non molla finché ha energie, creando grattacapi continui a chi gli sta di fronte. […] Lunedì sera al Bottecchia il ventunenne Candellone sarà un ex. Nella scorsa stagione, infatti, per tre mesi aveva indossato la casacca del club umbro, che allora militava in serie B, totalizzando però tre soli gettoni di presenza in campo. Nel gennaio 2018 era passato al Sudtirol. […]
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] «Nel calcio – sorride Tesser – basta poco per passare dal positivo al negativo e altrettanto poco per passare da negativo al positivo». Vero: dopo la sconfitta nel derby, la maggior parte della critica e parte del popolo naoniano avevano cominciato a vedere più nero che verde. Il successo sul Monza ha riportato fiducia e ottimismo e nei bar sport cittadini si è ripreso a parlare di scontro diretto con la super Ternana per la promozione in serie B. «Io ero contento di quello che stava facendo la squadra anche prima di domenica. Con la Triestina (1-2 al Bottecchia, ndr), così come in precedenza con la Sambenedettese (2-2) e pure con la Fermana (0-1, sempre al Bottecchia), avevamo prodotto tanto e raccolto molto poco in rapporto al gioco sviluppato. Anche con il Monza a tratti abbiamo sofferto, ma siamo stati bravi a concretizzare almeno due delle azioni da gol costruite». Già, due opportunità capitalizzate da altrettanti attaccanti. Era un po’ che non succedeva. Leonardo Candellone non segnava dalla quarta giornata, Simone Magnaghi addirittura dalla seconda. «Certo mi fa piacere che abbiano ripreso confidenza con il gol, ma il loro apporto era stato importante anche in tutte le partite in cui non erano riusciti a mettere la palla in rete, poiché entrambi avevano lavorato per la squadra». Tesser non aveva perso la serenità, neppure nel momento più difficile della stagione (un solo punto in tre partite ed eliminazione dalla Coppa Italia di serie C) e non si esalta dopo il blitz di Monza. «La mia non è una squadra ammazza campionato. Si è conquistata un’onorevole posizione in classifica con il sudore e la fatica. Così dovrà continuare a fare adesso che ha ripreso a percorrere la strada interrotta dal match con la Fermana». […]
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Si rinforzano sul mercato il Monza e la Sambenedettese, due rivali del gruppo del Pordenone. L’acquisto maggiormente di spessore lo mettono a segno i brianzoli che si assicurano Filippo Lora, centrocampista classe 1993, cresciuto nel Milan e in forza al Cittadella per cinque stagioni. I tifosi dei ramarri se lo ricordano bene: Lora segnò la rete nello scontro diretto al Tombolato nella primavera del 2016 che consegnò ai granata la promozione in serie B e “condannò” di fatto i boys di Tedino ai play-off. Lora, un paio di stagioni fa, non sarebbe dispiaciuto proprio al Pordenone: la società si era informato per assicurarselo. Attualmente il 25enne centrocampista era svincolato, così come il volto nuovo della Sambenedettese, Vedran Celjak, difensore classe 1991 a disposizione di Giorgio Roselli. […]
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Non c’è alcun dubbio che il grande doppio ex della sfida di lunedì sia Claudio Canzian, che ieri ha compiuto 54 anni. Il pordenonese ha vissuto sedici stagioni in neroverde, dieci da dirigente (dal 2005 al 2015) e sei da giocatore (1983-1986 e 1995-1998) e quattro nelle fila della Ternana (dal 1991 al 1995). In tutto due decenni, una vita calcistica. Ora l’ex ramarro ricopre il ruolo di vicepresidente della Figc regionale: lunedì sarà allo stadio e, col cuore diviso a metà, sostiene che la squadra di Tesser può mettere in difficoltà la grande favorita al salto in serie B. «Punto su Berrettoni e Candellone : possono determinare l’incontro».Canzian, può mancare al Bottecchia per questa sfida?«No, anzi. Sarò con mia moglie e mio papà. I neroverdi li ho visti dal vivo solo col Vicenza. Gli impegni federali mi portano a seguire le gare dei dilettanti nel weekend. Lunedì sarà una bellissima serata. Peccato solo che tanti miei amici di Terni, visto l’orario della sfida, non potranno esserci».È più legato agli umbri o al Pordenone?«A Terni ho dato e ricevuto molto. L’affetto della gente lo porterò sempre con me. Sono stati anni indimenticabili. Ho il cuore diviso a metà, i ramarri sono la squadra della mia terra». […] È un undici imbattibile?«No. E il fatto che affronti il terzo turno in una settimana può pesare. Il Pordenone dovrà essere bravo a sfruttare le sue armi: penso che possa essere la gara di Berrettoni e Candellone. Il primo mi piace tantissimo, il secondo è sempre insidioso al di là delle reti che segna». […]
Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Andrea Mantovani ha accettato di tornare a Vicenza dove c’era già stato ma a gennaio era stato ceduto al Novara. Mantovani, nato a Torino, è cresciuto giocando al «Filadelfia» con una maglia del Torino addosso. Con la società granata ha militato in tutte le squadre del settore giovanile, acquisendo quello spirito e quella mentalità della società granata per cui in campo si dà tutto e non si molla mai. Domenica scorsa a Trieste è entrato in campo all’inizio del secondo tempo al posto di capitan Bizzotto e ha preso per mano la squadra. «Il primo tempo non era andato particolarmente bene – spiega Mantovani – i nostri avversari avevano giocato meglio ed erano andati al riposo meritatamente in vantaggio. Nell’intervallo abbiamo parlato con il mister delle situazioni tattiche in cui c’era da migliorare, e nella ripresa è andata meglio. Ci abbiamo sempre creduto di poter pareggiare la partita, e alla fine ci siamo riusciti sfruttando anche un loro calo fisico. Ma la differenza l’ha fatta la nostra determinazione, la convinzione di non uscire battuti dal Rocco». […] A Trieste il punto conquistato è stato importante per stare a contatto con le zone altissime della classifica: «Venivamo da due sconfitte esterne e portare a casa punti nella trasferta contro la formazione che si trovava prima in classifica è stato importante. Finora abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti grazie ad un gruppo unito e compatto composto da giovani interessanti e da qualche giocatore esperto». […]
Ore 15.30 – Biancoscudati in campo alla Guizza per l’allenamento a porte chiuse.
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Il Brescia ha l’enorme motivazione di consolidarsi nei playoff, il fattore-Penzo però dà al Venezia qualche chance in più nello scontro diretto». Il doppio ex Alessandro Calori inquadra così quello per lui è un vero derby sul piano emotivo e dei ricordi, avendo giocato e gioito con le due maglie prima di sedersi su entrambe le panchine. […] Prima dello scivolone del Tombolato anche il Venezia con Zenga aveva svoltato. «Il team lagunare ha qualità interessanti e il fattore campo può dare grossa mano. Il Brescia ha già trovato più consapevolezza ma il Venezia è sulla stessa strada. All’esperienza di Domizzi e Modolo lo sguardo ai suoi ex pari ruolo si aggiunge un Di Mariano in evidenza, senza scordare un Falzerano che può ritrovare il passo dell’anno scorso con la giusta umiltà di emergere. Poi Litteri se sta bene è una punta importante, e pure Citro, che ho avuto a Trapani, può far bene trovando continuità d’impiego». Quanto a Zenga «Ha grande personalità ed esperienza internazionale, è un tecnico prestato alla B dopo essersi imposto soprattutto fuori dall’Italia vincendo campionati. Ha storia importante, al Venezia ha dato subito personalità e carisma che servivano». […]
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) È tornato nel primo pomeriggio di ieri. Ha chiesto di potersi allenare, ma Walter Zenga lo ha lasciato libero. A due giorni da Venezia-Brescia, Giacomo Vrioni si rituffa in Laguna, in quel clima familiare che lo vede protagonista da tre mesi a questa parte. A tal punto che è arrivata pure la convocazione con la Nazionale albanese. Una scelta difficile, affascinante e sofferta che gli ha cambiato la vita. Non ha giocato neppure un minuto, nel tremendo 0-4 incassato sabato sera contro lo Scozia, ma Vrioni ha il sole negli occhi in un momento davvero importante della sua crescita professionale. Cosa le è rimasto di questa esperienza con l’Albania? «Rispetto le scelte di Panucci, ci mancherebbe altro. Per me è già tanto essere convocato e far parte della Nazionale albanese». Le ha detto qualcosa il ct? «Mi aveva parlato dopo la prima convocazione. Mi aveva accolto molto bene, spiegandomi cosa si aspettava da me e di mettere tutto quello che aveva visto a Venezia nelle prime partite di campionato. Crede in me e il fatto che mi abbia convocato nuovamente lo dimostra». […] Passiamo al Venezia. A Cittadella avrebbe dovuto giocare esterno destro. Una novità assoluta per lei? «Non proprio. Zenga mi provò in quel ruolo per 25 minuti quando ero un giocatore della Primavera della Sampdoria. Sono un mancino naturale, mi aveva chiesto di accentrarmi e di tentare il tiro a rete». Adesso entrerà in concorrenza con Falzerano… «Fra i due ruoli preferisco fare il centravanti, ma seguo senza esitazioni le indicazioni di Zenga. E se vorrà ripropormi in quel ruolo, io risponderò presente». Sabato arriva il Brescia. «Dobbiamo riscattare la sconfitta di Cittadella. Arrivata per meriti dei nostri avversari, più ancora che per nostri demeriti». […]
Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Sembra una colonia, ma in realtà è solo un caso. Vedi il Brescia e scattano i ricordi nelle fila del Venezia, dove sono cinque i giocatori che, in epoche diverse, hanno indossato la maglia azzurra con quella V bianca riconoscibile ovunque. Dal 2004 al 2018, in quattordici anni Maurizio Domizzi, Simone Bentivoglio, Alexandre Geijo, Davide Marsura e Mauro Coppolaro si sono alternati con la maglia del Brescia. Ricordi piacevoli soprattutto per l’attaccante spagnolo nato a Ginevra che nella stagione 2015-2016 realizzò 11 reti in 36 partite. «Ho un bellissimo ricordo dell’anno trascorso a Brescia, della società e della città» racconta Geijo, 76 presenze e 18 reti in gare ufficiali con il Venezia, «l’ho sempre detto. Sono arrivato, credo, l’ultimo giorno di mercato dall’Udinese, era una buona opzione per me, c’era anche Marsura. Avverto sempre sensazioni speciali nell’affrontare il Brescia, come è accaduto nelle due occasioni della passata stagione». […]
Ore 12.30 – (Gazzettino) Respinto il ricorso dell’Este per un vizio di forma. La riserva scritta, nella quale si denunciava la difficoltà visiva della porta essendo pali e traversa completamente cromati, non doveva essere presentata da Stefano Marchetti nell’occasione dirigente accompagnatore, ma dal capitano Lorello alla presenza del collega della squadra avversaria. Il giudice ha dichiarato inammissibile il reclamo dei giallorossi omologando il verdetto del campo con la vittoria per 4-1 della Virtus Bolzano, che è stata però sanzionata con un’ammenda di 500 euro per avere violato la disposizione prevista alla regola uno, punto dieci, del regolamento del gioco del calcio, ossia che le porte devono essere bianche. «Stiamo comunque valutando di andare avanti – spiega il vice presidente Marchetti – perché non è comprensibile la multa inflitta alla Virtus Bolzano. Se c’è una regola, va rispettata. L’esposto prima della partita l’ho presentato io, dato che in quel momento rappresentavo la società. Quando qualche anno fa il Suzzara ha presentato un esposto nei nostri confronti perché la traversa non era ad altezza regolamentare, l’arbitro ci aveva dato 45 minuti per rimetterla a norma e l’abbiamo fatto. La stessa cosa avrebbe dovuta fare il direttore di gara con la Virtus Bolzano per dipingere le porte». […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Risultato della partita confermato e una multa al Bolzano. È la decisione presa dal giudice sportivo, che ha respinto il reclamo dell’Este riguardo al match disputato lo scorso 4 novembre all’Internorm Arena, valido per l’ottava giornata del girone C di serie D. La società giallorossa aveva fatto ricorso perché riteneva irregolari le porte del campo, in quanto di colore grigio cromato e non bianco come previsto dal regolamento.Un ricorso legato a una motivazione singolare, che non aveva mancato di suscitare sorpresa e scatenare un acceso dibattito anche sui social. Il giudice, però, evidenziando che la riserva scritta prima della gara «non è stata presentata dal capitano della squadra alla presenza del capitano del sodalizio avversario, bensì da un dirigente accompagnatore» e che il rapporto arbitrale non ha rilevato «alcun fastidio» per i giocatori, ha convalidato il 4-1 con cui il Bolzano aveva sconfitto l’Este. Alla Virtus inflitta un’ammenda di 500 euro.
Ore 11.30 – (Gazzettino) […] Su come il Cittadella sta preparando questa partita, Luca Strizzolo sottolinea: «Come facciamo sempre stiamo curando il nostro modo di giocare per migliorarlo, perchè la cosa più importante è quella di riuscire ad esprimere le nostre caratteristiche. Negli ultimi giorni analizziamo anche come gioca l’avversario per studiare gli adeguamenti più appropriati». In difesa Drudi si è infortunato nell’ultima gara, ma Agostino Camigliano e Filippo Scaglia sono a disposizione, dopo essersi ripresi dai rispettivi infortuni. «Chiunque giochi saprà dare il proprio contributo e ciò vale non solo per la difesa, ma per l’intera squadra». Sul suo utilizzo in questa prima parte della stagione il ventiseienne friulano aggiunge: «Ho avuto le mie opportunità per giocare, così come le hanno avute i miei compagni di reparto. Ci stiamo impegnando per raggiungere una maggiore continuità di gol, personalmente avrei potuto realizzarne qualcuno in più, con il Venezia ho avuto l’impressione che una mia deviazione di testa fosse entrata. L’importante è essere riusciti a vincere. Sono convinto che i gol arriveranno per come stiamo lavorando». Nel derby con la squadra di Walter Zenga il Cittadella ha fatta propria la partita nel secondo tempo dimostrando caparbietà e voglia di vincere encomiabili. «È scattato qualcosa durante la partita che c’era, ma inizialmente non eravamo riusciti ad esprimere al meglio. Personalmente ero convinto fin dalle prime battute che la vittoria l’avremo portata a casa noi. Nel primo tempo alcuni episodi non sono andati a nostro favore, ma insistendo alla fine il risultato è arrivato». […]
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Chi sarà al fianco di Finotto nella trasferta di Livorno? Dando per scontato l’impiego dell’attaccante trevigiano, occorre capire se Venturato opterà per Scappini, suo partner fisso a inizio stagione, o per Luca Strizzolo, vicinissimo al bersaglio grosso contro il Venezia. È uno dei due principali ballottaggi, oltre a quello fra Camigliano e Scaglia in difesa.«A dir la verità, contro il Venezia pensavo di aver segnato, perché mi sembrava che il mio colpo di testa fosse stato parato da Vicario oltre la linea. Lui è stato bravissimo ma, in ogni caso, l’importante è che l’occasione ci sia stata e che io fossi lì: continuando così so che tornerò al gol», afferma il centravanti friulano. «Nel derby è scattato qualcosa in noi e ora è importante non tornare indietro. Non avevamo giocato male neanche il primo tempo, ma posso dirvi che, nel secondo, in tutti è maturata la convinzione che quella partita l’avremmo portata a casa, anche quando ci siamo ritrovati sotto». In questo senso, la trasferta al “Picchi” è una sorta di test, dopo che varie volte, in passato, il Citta ha accusato un passaggio a vuoto dopo una grande prestazione.«Il Livorno è una buonissima squadra», prosegue Strizzolo, «in attacco, in particolare, conta su nomi importanti come quelli di Diamanti e Raicevic. Nel calcio i nomi da soli non bastano, ma di sicuro la posizione in classifica non rispecchia le sue potenzialità. Il recente cambio di allenatore sicuramente è stato deciso per dare una scossa all’ambiente, per cui sappiamo che ci troveremo di fronte un’avversaria che darà tutto per vincere. Di sicuro, però, gli stimoli non mancheranno nemmeno a noi». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Mi piace giocare la palla, ci si inserisce un po’ meno e, se giocherò lì, cercherò di fare del mio meglio». L’importante del resto è giocare, a maggiore motivo per chi, come lui, quest’anno è stato schierato da titolare solo a Foggia, con altri quattro spezzoni di gara mai superiori ai venti minuti. «Un giocatore vuole sempre trovare più spazio e quindi spero in un maggiore impiego, ma quello dipende specialmente da me». Dal personale alla squadra, con uno sguardo sul Carpi. «Quella ad Ascoli è stata una vittoria importante contro un’avversaria che stava bene e ci serviva per la fiducia. La classifica dice che ora ci attende uno scontro salvezza e si tratta comunque di un passaggio importante per il nostro percorso. Troveremo un avversario ostico e difficile da affrontare, soprattutto quando agisce in trasferta. Conosco il suo allenatore Castori, avendoci giocato spesso contro e so che le sue formazioni sono quelle classiche della serie B, molto rognose che corrono tanto e verticalizzano subito, per cui serviranno concentrazione e attenzione nelle loro ripartenze, soprattutto se ci faranno fare la partita». […]
Ore 10.10 – (Gazzettino) […] Ecco dunque che da qualche giorno, a partite dal test di sabato all’Appiani con la Primavera, a dirigere la manovra biancoscudata viene provato Luca Belingheri. Sarà questa la nuova soluzione in mezzo al campo per la sfida di sabato all’Euganeo contro il Carpi? Molto probabile ma non certo, anche perché oggi e domani la squadra si allenerà a porte chiuse e dunque il tecnico potrebbe seguire altre strade. L’interessato è comunque pronto a ogni situazione. «Di registi ne abbiamo – premette l’ex Livorno e sul ruolo è l’allenatore che fa le scelte; sta provando i giocatori anche in posizioni diverse, fa le sue valutazioni e noi siamo a disposizione, io in primis, per interpretare al meglio qualunque mansione. La speranza è quella di farsi trovare pronti quando si viene chiamati in causa». Per Belingheri non si tratterebbe di una novità in assoluto. «Ho fatto quattro o cinque partite da regista ai tempi di Modena perché in quel periodo c’erano stati vari infortuni. Di solito ho fatto la mezzala, ma non c’è alcun problema. In fondo mi sposto solo di qualche metro e non si cambia moltissimo, anche se ci sono dei compiti un po’ diversi.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Anche personale: «Come tutti quanti è logico che mi auguro di giocare di più nel prosieguo della stagione, ma dipenderà solo da me. Queste due settimane di sosta ci sono servite per conoscere meglio il nuovo allenatore, la vittoria di Ascoli ci ha dato morale e adesso sulla carta siamo attesi da una serie di partite più abbordabili. Ma in Serie B ogni sfida riserva tante insidie».A cominciare proprio dalla gara di sabato all’Euganeo con il Carpi: «Non possiamo negarlo, è uno scontro salvezza importante. Ci troveremo di fronte una squadra ostica, nonostante quello che dice la classifica. Conosco bene mister Castori, fuori casa il Carpi ha sempre messo in difficoltà le rivali. Una formazione rognosa, la classica di Serie B che corre molto e prova spesso a verticalizzare. Dovremo stare attenti». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] Foscarini sembra seriamente intenzionato a lanciare in quel ruolo Luca Belingheri dal primo minuto contro il Carpi. Esperienza, tecnica e personalità, seppure in una posizione leggermente diversa da quella che ha occupato per gran parte della sua lunga carriera: «Non ci sono problemi, sono a disposizione come tutti i miei compagni», spiega il centrocampista, «il mister ci sta provando in varie posizioni, per me giocare davanti alla difesa è una novità anche se non assoluta. Qualche anno fa a Modena disputai cinque o sei partite, per il resto ho sempre fatto la mezz’ala». Cosa cambia tra i due ruoli? «Mi sposto di qualche metro, non cambia molto anche se c’è qualche differenza. A me piace giocare la palla, anche se da regista mi devo inserire meno in fase offensiva». Un Belingheri pacato, concentrato e fiducioso sul futuro.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Mancava solo l’ufficialità ed è arrivata ieri. Il Comune ha autorizzato l’aumento di capienza dello Stadio Euganeo da 7.500 a 11.540 spettatori. Dopo un lungo tira e molla che ha comportato non pochi disagi, l’installazione delle nuove telecamere di videosorveglianza ha fatto scattare il parere positivo della Questura, permettendo così di raggiungere la capienza fissata la scorsa estate.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] Ravanelli, come sta fisicamente? «Sto bene. Mi sono procurato un’elongazione muscolare a Perugia, se si fosse giocato domenica scorsa sarei stato già a disposizione. Contro il Carpi ci sarò». Quanto le è dispiaciuto non essere a disposizione subito, considerato il cambio di allenatore? «Quando si cambia un allenatore è chiaro che si vorrebbe subito mettersi in mostra. Ma non ci potevo fare nulla, quando si è infortunati bisogna solo pensare a recuperare». Cosa è cambiato da Bisoli a Foscarini? «Sono due allenatori diversi. Sicuramente Foscarini è più pacato, ma non significa non abbia determinazione. Anzi, dice le cose in faccia ed è una persona schietta e splendida. Mi piace molto il suo approccio. Mi ha parlato e mi ha detto cosa vuole da me. Spero di riuscire a fare quello che mi chiede, se vorrà impiegarmi subito». L’impressione è che questo cambio in panchina sia stato accolto bene dalla squadra. Cosa ne pensa? «Io sono l’ultimo arrivato e sono l’ultimo che deve parlare a tale proposito. Quello che posso dire è che le differenze ci sono. Bisoli urlava di più, Foscarini ha un approccio differente». […] Sabato arriva il Carpi, un avversario alla portata… «Ce la possiamo giocare con tutte e lo abbiamo dimostrato. Ma è chiaro che queste che ci aspettano sono partite da non fallire». Due gol nelle prime due giornate contro Verona e Venezia. È ora di tornare a segnare? «Se capiterà ne sarò ben felice, ma sono un difensore e non un attaccante. Foscarini mi ha detto di stare tranquillo e di giocare con determinazione, provando a impostare e a giocare il pallone». […]