Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Per Mattia Zennaro, veneziano da Madonna dell’Orto, un inizio partita da titolare: «Sono stato molto contento della fiducia e dei minuti che mister Zenga mi ha concesso – ha affermato Mattia – è importante per me avere l’opportunità di giocare, dimostrando di essere sempre pronto. È stato un buon test per tutti. Siamo partiti con il 4-3-3, poi il mister ha cambiato più volte modulo. Uno stile che gli appartiene, anche per adattare la nostra squadra all’avversaria. Durante la settimana proviamo spesso a cambiare i moduli, perciò non ci reca alcun fastidio applicarli durante la partita». «Concentrazione, precisione e fantasia – ha commentato la partita Sinisa Andelkovic – questo è quanto mister Zenga vuole da noi difensori. È stato un ottimo test per chi gioca meno e ha bisogno di minuti di agonismo nelle gambe. Sono sempre contento di giocare per il Venezia, un professionista deve dare il massimo». «È stato un incontro molto utile – è stato il parere di Francesco Cernuto, al quale la squadra e Zenga hanno affidato la fascia di capitano – peccato per il risultato, perché anche se amichevole, è stata una partita che abbiamo dominato, peraltro contro una formazione al vertice del massimo campionato sloveno. Potevamo tranquillamente portare a casa una vittoria. Mister Zenga vuole che ci divertiamo e credo che da tutti abbia ottenuto questa disposizione, questo intento. Divertirsi in allenamento vuol dire che certe giocate durante gli incontri ufficiali posso riuscire; insomma divertirsi vuol dire anche osare, provare, affinare le nostre doti tecniche. D’altronde noi calciatori siamo dei privilegiati e deve essere nostra cura saper unire la professione ad una dimensione ludica, perché ancora si dice gioco del calcio, e così dev’essere. In campionato abbiamo lasciato alcuni punti lungo la via: secondo la forza del team siamo più forti di quanto dica la classifica». […]
Ore 13.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nel primo vero freddo della stagione, finisce in pareggio l’amichevole tra Venezia e Nova Gorica, con il gol nel finale di partita di Gulic a rispondere a quello messo a segno nel primo tempo da Marsura. È stato nel complesso un buon test per la squadra di Walter Zenga, che ha potuto sfruttare questa occasione per dare minuti importanti a chi, in questo inizio di campionato, ha giocato meno, permettendo di mettere benzina nel serbatoio e dare ritmo partita a giocatori come Pinato, Geijo e Schiavone, solo per citarne alcuni. Ma nonostante i molti cambi rispetto all’abituale undici iniziale, specialmente nel primo tempo il Venezia ha saputo esprimere un calcio vivace ed efficace, arrivando più volte a creare importanti occasioni da gol senza correre davvero alcun rischio, visto che nei primi 45′ si è giocato praticamente sempre nella metà campo del Nova Gorica. Perché l’approccio alla gara del Venezia è davvero impeccabile, quasi a far dimenticare come quella di ieri pomeriggio fosse solamente un’amichevole, in cui fin dal fischio d’inizio gli arancioneroverdi hanno saputo tenere il baricentro molto alto grazie ad un efficace lavoro di pressing ed ad un’ottima gestione della palla. Contro il quale la squadra ospite non ha potuto fare altro che attendere cercando di ripartire in contropiede, sprecando però le due occasioni concesse dal Venezia con imprecisioni in fase di finalizzazione. Un dominio territoriale e fisico che ha portato al gol del vantaggio di Marsura al minuto 27′, con l’esterno lagunare bravo ad accentrarsi dalla sinistra, scambiare in un fazzoletto di carta con Citro e trovare con il destro il gol del vantaggio, aiutato dal non irresistibile intervento del portiere avversario. […]
Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Meglio il Venezia nel primo tempo e Gorica più efficace nella ripresa quando agguanta il pareggio all’ultimo respiro. Ma, soprattutto, parecchie indicazioni per il tecnico Zenga in vista dell’ultimo sprint del 2018, che porterà la Serie B a chiudere il girone d’andata. Finisce 1-1, nel gelo a porte chiuse del “Penzo”, l’amichevole con gli sloveni, terzi nel torneo nazionale, ma c’è rammarico per non essere riusciti a portare a casa il successo. Sarà stato anche una semplice amichevole ma vincere aiuta a vincere e dopo la sconfitta di Cittadella sarebbe stata linfa in ottica Brescia. L’allenatore arancioneroverde conferma il 4-3-3 visto nelle ultime esibizioni, anche se gli interpreti sono diversi. Tornano Lezzerini, in porta, lo sloveno Andelkovic e Cernuto sono piazzati al centro della difesa. A centrocampo è Schiavone a dettare i tempi e a fare il Bentivoglio di turno, a Pinato e Zennaro vengono dati minuti preziosi sulle gambe. In avanti si rivede Geijo, attorno ruotano Citro, sulla destra, e Marsura, sul lato opposto. Chiaro il tentativo dell’ex portiere dell’Inter di trovare delle valide soluzioni al problema del gol. […] Il Venezia ritorna a macinare gioco e il meritato vantaggio arriva con lo stesso Marsura, bravo a destreggiarsi in area e battere a rete, anche se il suo tiro non pareva irresistibile e il portiere sloveno poteva fare meglio. Lo stadio è vuoto, si sentono le urla di Zenga che invita Schiavone a cercare la porta da calcio d’angolo e in un paio di occasioni la difesa ospite si deve salvare. […] Suciu e Citro hanno delle buone opportunità ma le sprecano, Marsura chiede un rigore e l’arbitro lascia correre, finchè arriva il pareggio in chiusura con Gulic, tutto solo in area e libero di appoggiare alle spalle di Facchin, che ha il primato di non aver toccato palla in 45 minuti.«Avevamo bisogno di una partita così» dice Zenga «ma nonostante i tanti cambi, abbiamo giocato con buona personalità».
Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Si ferma a due la mini-striscia di vittorie di fila dell’Este e, così facendo, scivola al secondo posto. La squadra di Zanini è bloccata sul pareggio dalla matricola Chions che sta andando ben oltre le previsioni. Per certi aspetti, i giallorossi sono stati fortunati: se il team pordenonese fosse stato più cinico avrebbe potuto portare a casa il successo. Lorello e compagni, complice la vittoria dell’Adriese con la Virtus Bolzano, lasciano il primato e vanno a due punti dalla nuova capolista. E se il Campodarsego dovesse vincere il recupero potrebbero essere raggiunti dai “cugini”. […] Il gruppo di Zanini tiene botta e, al 16′, passa. Dopo aver controllato un lancio in verticale di De Giorgio, Giusti si libera rapidamente sul centro sinistra, salta Dal Compare e batte Zonta sul primo palo con un destro potente e preciso. Il Chions rimane in partita e dimostra grande personalità trovando la rete del pareggio poco dopo: al 22′ Urbanetto serve in verticale Facca che, con un bel controllo a seguire, si libera di Gilli, arriva a tu per tu col portiere e lo infila. […]
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) La chiamavano Zona Cesarini, a Montebelluna prende le sembianze di un film di Dario Argento: il Campodarsego che raggiunge il meritato pareggio e fallisce su rigore (ciofeca firmata Florian) l’opportunità di guadagnare una vittoria poco veritiera sulla truppa Feltrin; Franceschini che si fa espellere per proteste, inducendo il tecnico ad annunciare «giusti provvedimenti»; infine gli attimi di paura seguiti al testa contro testa fra Nchama e Caporali: taglio al capo per lo straniero (Tac ok), al sopracciglio per l’esterno del “Campo”. Riassumendo: l’1-1 esalta la crescita tattica e mentale dei montelliani, capaci di cinque punti in nove giorni, creando grattacapi pure a una grande; se vuole cullare l’obiettivo-promozione, il Campodarsego deve migliorare in concretezza: troppe chance sciupate.La contesa è sbloccata da Fabbian dopo neanche 10′: inserimento “alla Bonucci” su traversone di Spagnol, zuccata precisa nella dormita generale della retroguardia ospite. L’1-1 matura al 90′ con un’azione in fotocopia, testata di Vuthaj su cross di Zane. La prima frazione registra un sostanziale equilibrio, la ricerca del bel gioco come bussola. Il solito “albero di Natale” targato Feltrin prova a giovarsi degli spazi concessi al centro dall’audace 4-2-4 del Campodarsego, guidato da Luciano Stevanato per la squalifica di Andreucci. […]
Ore 11.50 – (Gazzettino) Nessun timore di non parare un rigore o un tiro ben assestato. Al massimo potrà impazzire la maionese, essere troppo salata la pasta o poco cotta la carne. Ma siamo certi non sarà così, considerato che, professionalità, impegno e passione che il ventiseienne guardiano della porta del Cittadella mette sul campo di calcio, sono le stesse anche quando si diletta ai fornelli. Si perchè Alberto Paleari da Giussano, ha la passione per la buona tavola, anzi, per far apprezzare la buona tavola. Lui sta a faticare, per il piacere di offrire ai suoi fortunati commensali, piatti prelibati. Così tra un allenamento e un match, sarà anche un allievo del particolare corso di cucina Mani in pasta, cooking class, dedicato proprio a chi vuole imparare o perfezionare l’arte della cucina.
«In casa da giovanissimo facevo i dolci, poi essendo in giro per lavoro, Verona, Mantova e ora Cittadella, ho imparato a fare dell’altro. Con me ci saranno anche Andrea Settembrini e Tommaso Cancellotti e forse degli altri compagni». Insomma una squadra anche in cucina. «Preparo in particolare primi piatti, non ne ho uno top – continua – ma un menù speciale: tagliolini al nero di seppia con gamberi e zucchine e pollo con mandorle tostate e salsa alla soia». Fortunata la compagna Sara con uno chef in casa. «La nostra è una staffetta. Visti i tempi di lavoro, io preparo il pranzo, lei la cena. Sono anche una buona forchetta, ho fatto già altri corsi, si impara sempre». […]
Ore 11.30 – (Gazzettino) I granata hanno vissuto una settimana cavalcando l’onda del successo sul Venezia. Ma non solo. È stata infatti anche la settimana dei riconoscimenti al direttore generale Stefano Marchetti, votato migliore dirigente della serie cadetta dell’ultimo anno, e a Roberto Venturato, proclamato migliore tecnico del Triveneto della passata stagione. «Godiamoci e gustiamoci il momento favorevole, ma solo per pochi giorni, perché non bisogna staccare la spina, con la difficile trasferta di Livorno che incombe» ha ammonito il diggì, che ha passato la domenica andando a guardare le partite della serie C, come fa di consueto. Anche il tecnico ha faticato a staccare la spina: «Avrei preferito continuare a giocare. Dopo la prestazione importante con il Venezia mi sarebbe piaciuto testare subito i progressi e le potenzialità della squadra in una trasferta difficile come quella di Livorno. Il calendario però è questo, già compilato e deciso da tempo». È stato quindi un week end senza calcio per Venturato. «Qualche ora me la sono goduta in famiglia, in serenità, ma l’attenzione non l’ho mai distolta dal campionato, che sta entrando in una fase decisiva. È giusto quindi porre il massimo impegno al lavoro da portare avanti per arrivare preparati nel migliore modo possibile». […] Da oggi si torna a parlare di calcio vero, quello del campo. «Abbiamo approfittato della sosta per recuperare le energie fisiche e mentali, con l’obiettivo di prepararci nel modo migliore in vista della sfida di Livorno». Sulla carta non sembra un impegno apparentemente gravoso dal momento che i toscani sono ultimi in classifica. Guai però a dirlo a Venturato. «In questo momento il Livorno è in difficoltà, ma rimane una squadra di grande tradizione e livello. Proviene da un campionato vinto, quindi ha un Dna vincente, dobbiamo non farci trovare impreparati». […]
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Il “Ferguson italiano” ieri si è concesso una domenica in famiglia, senza pallone. E, a suo modo, è pure questa una notizia, se si considera che in genere per lui sabato e domenica sono consacrati alle partite del suo Cittadella e a quelle da studiare negli altri campi e in tivù.«Ho preferito staccare per qualche ora, pranzare con i miei cari e mantenere una certa serenità», ammette Roberto Venturato, «ma, appunto, soltanto per qualche ora: stiamo entrando in una fase decisiva del campionato, a cui tutti dobbiamo arrivare preparati, io per primo. Peraltro, in questo momento, dopo una prestazione importante come quella offerta nel derby col Venezia, mi sarebbe piaciuto giocare subito e verificare immediatamente le nostre potenzialità di crescita».«Il calendario, però, è questo e non puoi farci nulla. Nei giorni scorsi ne abbiamo approfittato per recuperare energie fisiche e mentali, cercando non perdere il ritmo dell’allenamento: non abbiamo nemmeno concesso i due giorni di pausa che avremmo potuto lasciare, proprio per recuperare il poco lavoro svolto nella settimana in cui abbiamo avuto i tre turni di campionato. Quella che inizia ora, invece, sarà una settimana-tipo in funzione di una trasferta difficile come quella di Livorno, in casa di una squadra che, al di là della classifica, è di grande livello, ha tradizione e viene da un campionato vinto in Serie C». […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) Anche sabato nell’amichevole con la Primavera ne ho approfittato per fare qualche esperimento dato che poi dovrò trarre delle conclusioni giudicando i giocatori a livello tattico e fisico». Del resto Foscarini deve fare i conti con un gruppo che annovera trentuno elementi, quando sono tutti a disposizione. «Già nel giorno del mio arrivo al Padova ho detto che questa è una rosa troppo ampia. Ho allenato tante squadre e non ho mai avuto trentuno giocatori. La difficoltà nella gestione sta anche nel dovere produrre allenamenti con una certa intensità, e quando fai tanti cambi perché si è in molti, non trovi ritmo e questo mi crea qualche problema nella costruzione dell’allenamento. Inizialmente la mia idea era quella di fare delle scelte al termine di questa settimana, però sto un po’ sul chi va là perché da quando sono arrivato ho cinque-sei giocatori sempre fuori per un motivo o per un altro. Per cui bisogna ponderare bene se andare avanti con l’attuale rosa che comporta una gestione difficile, ma praticabile, oppure chiudere il discorso a tre-quattro giocatori anche se in questo momento non conviene». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) Sul campo c’è da mettere a fuoco lo scontro diretto salvezza con il Carpi in programma sabato all’Euganeo, sul piano personale è un giorno da incorniciare dato che oggi taglia il traguardo dei sessant’anni. Un avvio di settimana all’insegna delle emozioni per Claudio Foscarini. «Sono contento di festeggiare il compleanno al Padova, un po’ meno perchè sono sessanta. Sono troppi e non me li sento, ma questa è la realtà. Ho sposato il progetto biancoscudato e darò tutto me stesso perché è una piazza stimolante. Anche se compio sessant’anni, fino a quando mi diverto vado in campo, così spero di rimanere giovane». […] Quella appena passata è stata la prima settimana piena nella quale il tecnico ha potuto lavorare a stretto contatto con la squadra. «Il bilancio è positivo, trovarsi quotidianamente e allenarsi anche due volte al giorno è utile soprattutto per conoscersi. Abbiamo ancora la necessità di lavorare, e abbiamo davanti un’altra settimana per farlo.
Ore 10.20 – (Gazzettino) E completa il quadro il successo di sabato scorso dell’undici ora affidato a Claudio Foscarini dopo l’addio a Bisoli. Unico tecnico a non rispettare tale tradizione è stato dunque Michele Serena (ko per 1-0 a Palermo dopo il suo arrivo al posto di Mutti). Se riguardo al successo in terra marchigiana è stato in particolare sottolineato il fatto che per la prima volta siano andati a segno contemporaneamente due attaccanti (Bonazzoli e Capello), guardandosi indietro si noterà come questo exploit non costituisca certo una sorpresa dopo i cambi in panchina. A La Spezia colpirono Cutolo e Farias, autore di una doppietta, contro il Varese i marcatori furono Pasquato, Ciano e Melchiorri, che proprio quel giorno debuttava in campionato, e nel match contro l’Albinoleffe di tre anni fa decisero una doppietta di Petrilli e la rete di Neto Pereira. […]
Ore 10.10 – (Gazzettino) Quando a Padova cambia un allenatore, i primi a beneficiare del ribaltone sono sempre gli attaccanti. Questo dicono i numeri più recenti, con curiosità e coincidenze che lasciano a dir poco stupiti. Sorprende in primo luogo notare come tre degli ultimi cinque allenatori subentrati a un collega a campionato in corso abbiano aperto la loro esperienza all’ombra del Santo con una vittoria per 3-2 e che il quarto Pillon – abbia comunque visto i biancoscudati realizzare tre reti. La rassegna inizia il 23 dicembre 2012 con il debutto in panchina di Franco Colomba al posto di Fulvio Pea. A La Spezia il Padova s’impone proprio per 3-2. Stesso esito, contro il Varese all’Euganeo, poco meno di un anno dopo e sempre in B, quando scatta il momento di Bortolo Mutti che rileva Dario Marcolin. Non finisce con questo punteggio, ma con il Padova che va a segno per tre volte contro l’Albinoleffe (3-0), la prima in Lega Pro di Beppe Pillon dopo l’esonero di Carmine Parlato.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Mi piace il mio lavoro, finché mi diverto vado in campo e in questo modo mi mantengo giovane».Il suo arrivo è coinciso, dopo la vittoria contro l’Ascoli, con la sosta. Come ha passato questa settimana senza l’assillo della partita? «È stata positiva. Ci stiamo conoscendo, la sosta è stata utile per lavorare e mettere in pratica qualche esperimento. Alcuni stanno bene, altri sono un po’ indietro fisicamente».Proprio per questo motivo ha spostato Belingheri nel ruolo di regista davanti alla difesa. Una soluzione che vedremo anche in campionato? «È un’idea, reputo quel ruolo molto importante. Della Rocca non è stato bene ultimamente, Pinzi è un po’ in ritardo di condizione. Sto valutando se riproporre Belingheri in quella posizione anche contro il Carpi. Ha sempre fatto la mezz’ala ma con il Modena si è disimpegnato per una decina di partite anche da playmaker. Sto valutando». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) C’è sempre una prima volta. Anche a sessant’anni. E lo sa bene mister Claudio Foscarini, che comincia la settimana che lo porterà all’esordio all’Euganeo sulla panchina biancoscudata, tagliando un grande traguardo. Il tecnico di Riese Pio X spegne proprio oggi le 60 candeline e appena un paio di settimane fa non avrebbe mai pensato di festeggiare questo compleanno alla guida di una squadra che ha sempre guardato con un occhio di riguardo. Foscarini non perde però occasione di maledire (scherzosamente, s’intende) chi gli ricorda la cifra tonda che ha appena raggiunto: «Sono contento di compiere gli anni alla guida del Padova, un po’ meno pensando alla cifra», sorride l’allenatore, «sono 60 anni, ma non me li sento per niente. La mia felicità sta nel fatto di aver potuto sposare il progetto biancoscudato. Darò tutto me stesso per far bene. Mi trovo in una piazza stimolante, della quale devo accettare il brutto oltre che il bello.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova riprenderà ad allenarsi oggi in vista della sfida di sabato prossimo all’Euganeo (ore 15) contro il Carpi. Settimana intensa, con doppio allenamento fissato per martedì, durante il quale Foscarini spera di recuperare Capelli, Serena e Clemenza. Broh, invece, dovrà sottoporsi a ulteriori esami per capire l’entità del suo guaio muscolare. Intanto è finita l’avventura dell’ex tecnico biancoscudato, Carmine Parlato, alla guida del Latina. L’allenatore campano è stato esonerato dal club, attualmente al decimo posto nel girone G di serie D.