Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Le sfide tra la Triestina e il Vicenza sono sentite dalle rispettive tifoserie a causa di una rivalità che è storica. La gara in programma domenica al Rocco vedrà affrontarsi due formazioni che sono nelle zone altissime della classifica con la conseguenza che in questi giorni è partita la caccia al biglietto per assistere al big match del girone B della serie C. Il problema principale è dovuto al fatto che il Rocco — costruito per una capienza di oltre 30mila spettatori — ad oggi è omologato solo per 7450 posti che in vista dell’attesissima partita in programma domenica potrebbero non essere sufficienti. I posti a disposizione in realtà sono poco più di 5mila perché gli abbonati della Triestina sono 2124. Ma ai cinquemila posti a disposizione va tolta la curva riservata ai tifosi biancorossi, un settore che può contenere fino a 1480 supporter biancorossi. E Le premesse per riempire la parte di stadio riservata ai tifosi vicentini ci sono tutte. […]
Ore 13.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Non per tutti gli arancioneroverdi il test match che dopodomani – domenica – opporrà il Venezia all’Nd Gorica al Penzo (ore 15, gara a porte chiuse) sarà un’amichevole qualsiasi. A fare eccezione è un Marco Modolo che nell’undici sloveno ha giocato tra l’agosto 2013 e il dicembre 2014, con 32 presenze tra la Prva Liga (la locale Serie A) e coppe varie, togliendosi la soddisfazione di vincere la Pokal Slovenije equivalente alla nostrana Coppa Italia. «Sarà molto bello ritrovarmi davanti ancora qualche compagno di una squadra in cui ero stato benissimo apre il libro dei ricordi il difensore lagunare Un’esperienza che mi ha fatto crescere molto conoscendo un altro calcio. Ero di proprietà del Parma che mi aveva girato in prestito, assieme ad altri italiani poi affermatisi ad alto livello, da Lapadula oggi al Genoa, a Coda del Benevento o Cordaz del Crotone oltre a mister Apolloni in panchina». Un lustro fa col club di Nova Gorica il 29enne sandonatese aveva anche assaggiato l’Europa. «La coppa nazionale conquistata è il punto più alto della mia carriera il bilancio di Modolo visto che in finale battemmo il Maribor (dopo aver eliminato il Koper di Leo Stulac, ndr) reduce dai gironi di Champions League e imbattuto col Chelsea, poi disputammo anche i preliminari di Europa League perdendo in Norvegia col Molde. Esperienze uniche per me». […]
Ore 12.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Alla ripresa degli allenamenti al Taliercio dopo quasi quattro giorni di stacco concessi da Walter Zenga c’era pure Alex Geijo. Per il centravanti spagnolo, ancora alle prese con qualche acciacco di troppo, niente lavoro con il gruppo, ma soltanto allenamento differenziato. Con lui anche Litteri, reduce dallo stop muscolare di domenica a Cittadella, Migliorelli e Fabiano. Si pensava che Geijo avrebbe avuto chance concrete di allenarsi subito a pieno regime, ma ci vorrà ancora un po’ di pazienza: «Sto meglio — sottolinea il centravanti del Venezia — questa settimana dovrei ricominciare ad allenarmi con la squadra. Non è stato ieri, ma oggi o domani mi allenerò con il gruppo. Io mi sento bene, non ho avuto nulla di grave, ma tanti piccoli problemi che si sono sommati uno dopo l’altro. Spero che adesso tutto sia alle spalle, credo che il peggio sia passato e sono pronto a mettermi a disposizione di Zenga. Poi sarà lui a decidere se farmi giocare o no, io accetterò serenamente le sue decisioni». Per Geijo alle porte c’è la sfida al suo passato. A Brescia fu protagonista di una stagione eccellente, la migliore della sua carriera dal punto di vista realizzativo in Serie B, con 11 gol segnati in 36 partite: «A Brescia mi ero trovato benissimo — ammette il centravanti del Venezia — sono arrivato a fine mercato, l’ultimo giorno. Era un’ottima opzione per me, ho segnato un buon numero di gol, mi sono trovato molto bene, sia coi tifosi che con la società. Insomma, un’esperienza che posso definire positiva sotto tutti i punti di vista. Come allenatore c’era Roberto Boscaglia, la stagione è stata proficua e anche la mia famiglia è stata bene a Brescia. Ci torno qualche volta per fare una passeggiata o per andare a cena con amici e ancora oggi mi sento con i miei ex compagni di squadra». […]
Ore 12.00 – (La Nuova Venezia) Dopo tre giorni di riposo, il Venezia ha ripreso ieri gli allenamenti al Taliercio, puntando soprattutto sui test fisici. Assenti i nazionali: Giacomo Vrioni impegnato con l’Albania di Christian Panucci per le due gare contro Scozia (Uefa Nations League) e Galles (amichevole) e Harvey St Clair con l’under 20 della Scozia per l’amichevole di Murcia contro la Turchia. Hanno lavorato a parte Migliorelli, Fabiano, Geijo e Litteri, che devono smaltire i rispetti acciacchi, ma l’attaccante spagnolo dovrebbe ritornare in gruppo già oggi. Ieri sera, Francesco Cernuto, giocatore-bandiera del Venezia dove è arrivato nel 2014, è stato premiato nella sede di Villa Giusti della Pattuglia Arancioneroverde. […]
Ore 11.30 – (La Nuova Venezia) «Considero la mia esperienza in Slovenia come il punto più alto che abbia toccato finora in carriera. A Nova Gorica ho vinto la Coppa di Slovenia e disputato un turno preliminare di Europa League».Marco Modolo è uno dei “senatori” del Venezia, non tanto per l’età (29 anni), quanto per aver fatto parte prima del gruppo di Paolo Favaretto nella stagione 2009-2010, poi per aver accettato l’offerta di Giorgio Perinetti, quattro anni fa, diventando uno dei protagonisti della cavalcata arancioneroverde dalla Serie D ai vertici della Serie B. Domenica il Venezia affronterà in amichevole al Penzo (ore 15, a porte chiuse) il Novometno Drustvo Gorica e il difensore arancioneroverde rivedrà alcuni volti conosciuti, come il tecnico Milan Srebnic, un’istituzione per il club sloveno, come Jaka Kolenc, Tine Kavcic, Amel Dzuzdanovic e Janus Strukelji. Nell’estate 2013 il Parma acquistò Marco Modolo dalla Pro Vercelli, ma il difensore venne immediatamente ceduto all’ND Gorica, divenuta società satellite del club ducale con Luigi Apolloni allenatore, il direttore sportivo era Michele Dal Cin, inserendo nella rosa un folto gruppo di giocatori italiani, come Modolo appunto, ma anche Cordaz, l’ex arancioneroverde Lebran, Favalli, Coda, Lapadula, Filippo Boniperti, Berardocco e Misuraca. «Ho trovato persone straordinarie e umili nell’anno e mezzo trascorso in Slovenia, sono cresciuto tanto, ho avuto modo di conoscere un altro tipo di calcio. Vincere una coppa nazionale non è mai facile, neppure in Slovenia, anche perché in finale siamo riusciti a battere il Maribor che in quella stagione aveva disputato la regular season in Champions League, pareggiando con il Chelsea». […] «Un’altra esperienza all’estero? In questo momento no, al Venezia sto benissimo, sono a casa. A gennaio, quando non sapevo ancora se avessi rinnovato il contratto, il mio procuratore mi aveva profilato la possibilità di andare in Giappone. Ipotesi tramontata», conclude, « quando il Venezia ha dimostrato di puntare su di me anche nelle prossime stagioni».
Ore 10.40 – (Mattino di Padova) La tripletta di Finotto ha fatto passare in secondo piano la sua prova, che, però, è stata tutto meno che trascurabile. C’è molto di Andrea Schenetti dietro alla vittoria sul Venezia e, in generale, all’ottimo momento del Cittadella. Il consueto movimento tra le linee a non dare punti di riferimento agli avversari, quel colpo di testa – non esattamente una specialità della casa – sul quale ancora non si riesce a capire come abbia fatto Vicario ad arrivarci, un assist al bacio per Strizzolo, col portiere che si è superato anche in quel caso, l’avvio dell’azione del primo gol e poi il lancio con il contagiri per il 3-2 finale, con la palla che ha circumnavigato Domizzi per arrivare giusta sulla corsa di Finotto. «Quell’assist? Non è casuale», spiega il trequartista, «sono situazioni di gioco che proviamo in continuazione in settimana perché ci riescano in automatico in partita». Il segnale è stato lanciato. «È stato un bel Cittadella, ma più ancora del gioco era importante portare a casa i tre punti e rimanere attaccati alla vetta. Parlate di segnale alla concorrenza, ma quello più importante l’abbiamo lanciato a noi stessi: giocando così vinceremo tante partite. Abbiamo ribaltato il risultato contro una squadra che si chiudeva molto, ma, secondo me, siamo stati noi a costringerla a rimanere coperta. Siamo stati molto bravi a far girare la palla velocemente, andando raramente oltre ai due tocchi e occupando bene gli spazi». […]
Ore 10.10 – (Gazzettino) Ci stiamo preparando molto bene per il prossimo appuntamento con il Carpi, che è fondamentale per dare continuità ai risultati e per il morale, non vediamo l’ora che arrivi sabato prossimo per poter giocare». Con l’arrivo di Foscarini avete voltato pagina. Cosa l’ha colpita di più del nuovo tecnico? «E’ una persona molto pacata, l’impressione iniziale è stata davvero ottima pur essendo insieme solo da una decina di giorni. Quando poi hai la fortuna di esordire con una vittoria, tutto è amplificato in maniera positiva. Ci siamo messi a sua completa disposizione come era giusto che fosse, perché dobbiamo invertire l’ultimo periodo negativo sul piano dei risultati. Ci affidiamo alla sua esperienza e facciamo di tutto per il Padova, andiamo avanti così». […] Fermo restando il ritorno al successo con l’Ascoli, immaginiamo che vi abbia dato fastidio prendere ancora gol su palla inattiva. «In questo periodo ne abbiamo presi tanti e la colpa è soprattutto di noi difensori che a volte non siamo stati lucidi. Stiamo lavorando tanto per migliorare questo aspetto, subire due gol non è piacevole, ma la vittoria ha camuffato un po’ lo sconforto per i gol presi».
Ore 10.00 – (Gazzettino) […] «Non conoscevo a fondo la storia di Silvio Appiani – esordisce Trevisan – e informandomi mi sono reso conto della grande persona di valore che è stata. Purtroppo non ho mai giocato nello stadio che conoscono tutti, se non a livello giovanile, però sicuramente quando si entra in quell’impianto anche solo per allenarsi si respira un’atmosfera diversa, e si percepisce che è stato teatro di un passato veramente importante. Oggi io e i miei compagni giochiamo nel Padova, anche per questo è bello informarsi sulle persone che hanno fatto parte della storia del biancoscudo». «La vittoria con l’Ascoli ha aiutato molto l’umore durante la settimana, del resto la migliore medicina è vincere. Nell’ultimo periodo non ci eravamo riusciti, anche se c’è stato sempre massimo impegno da parte nostra. A inizio campionato eravamo partiti bene, poi abbiamo avuto un calo dal quale purtroppo non siamo riusciti a riprenderci, adesso questa vittoria sofferta e voluta fortemente deve essere un punto di partenza perché abbiamo la fortuna che il campionato è ancora lungo.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Nel mare delle celebrazioni per il centenario della fine della Grande Guerra, fa capolino una figura simbolo della storia biancoscudata: Silvio Appiani. Da oggi a domenica si terrà a Padova il Raduno Nazionale dell’Associazione Combattenti e Reduci, con un programma molto fitto. Oggi, nello lo spazio espositivo del centro Altinate-San Gaetano sarà inaugurata la mostra “Azzurro che valore”, patrocinata dal Ministero della Difesa, che promuove la conoscenza dell’eroismo degli sportivi italiani impegnati nel primo conflitto mondiale, molti dei quali decorati al Valor Militare. Tra loro non poteva mancare proprio Silvio Appiani, la prima grande stella della storia del Padova e volontario della Prima Guerra mondiale. Per questo il direttore generale del Padova Giorgio Zamuner e il difensore Trevor Trevisan doneranno al museo una maglia biancoscudata fatta produrre appositamente per l’occasione, per ricordare il giovane bomber degli anni’10. E trattandosi di un bomber, non poteva che essere stampato il numero 9. […] Oggi Appiani verrà ricordato dal dg Zamuner e dal difensore Trevisan, che ormai è un padovano d’adozione, è diventato una bandiera biancoscudata e allo stadio Appiani, seppur non ci abbia mai giocato in partite ufficiali, è particolarmente legato. «Mi sono informato sulla figura di Appiani», ha svelato Trevisan, «una storia incredibile, che gli rende grande onore. Leggendo la sua biografia si capisce perché, giustamente, sia diventato un simbolo di Padova. E quando entri allo stadio Appiani si respira un’aria diversa, unica. Per me sarà un grande piacere poterne onorare la memoria e portare questa maglietta che rappresenterà un cimelio prezioso».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova ha già iniziato a preparare la sfida di sabato 24 all’Euganeo contro il Carpi. Mister Claudio Foscarini deve fare i conti con diverse assenze. Ai lungodegenti Madonna e Mandorlini, si sono aggiunti Broh e Serena, che ieri non si sono visti in campo. Salviato continua a svolgere lavoro differenziato per recuperare dallo stiramento accusato la settimana scorsa, mentre ha un problema muscolare anche Capelli, che ieri si è allenato a parte. Il giocatore ex Cesena, in ogni caso, è squalificato e potrebbe essere rimpiazzato al centro della difesa o da Cappelletti o da Ravanelli, che ormai ha recuperato dall’infortunio. Dovesse essere spostato Cappelletti nel ruolo di centrale, potrebbe essere rilanciato Zambataro come terzino destro. Intanto, saltate le amichevoli con altri club, il Padova dovrebbe svolgere un test in famiglia domani all’Appiani.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Non ha troppa voglia di parlare. Anzi, il presidente Roberto Bonetto stavolta cerca di ridurre al minimo i commenti dopo la svolta positiva di Ascoli che ha fatto forse cambiare la stagione del Padova. «Meno parlo e meglio è – sorride Bonetto – l’unica cosa che posso dire e che può scrivere è che ho visto una squadra che è tornata a giocare e ad allenarsi con serenità. E questo, mi creda è un aspetto fondamentale per tutti noi». In una frase, il numero uno di viale Nereo Rocco, si congeda esprimendo tutto il suo stato d’animo e il senso dell’arrivo di Claudio Foscarini. Il suo Padova ha ritrovato la serenità, una componente che nella gestione Bisoli era progressivamente venuta meno, fino alla deflagrazione della tensione avvenuta due giorni dopo lo 0-0 interno col Cittadella. E così, mentre sul campo si fa ancora attendere il ritorno di Ravanelli e si sono visti nella giornata di ieri Cappelletti centrale difensivo e Zambataro esterno destro basso, oltre alla sorpresa Belingheri nel ruolo di regista, l’attenzione si sposta anche sul fronte stadio. Un argomento su cui Bonetto taglia corto con un eloquente «a breve ci saranno novità, ma le saprete a tempo debito». L’appuntamento con l’amministrazione comunale era fissato per fine ottobre, ma l’esonero di Bisoli e il cambio in panchina hanno rallentato le operazioni. Ma dietro le quinte il progetto avanza e, secondo fonti ben accreditate vicine al sindaco, a dicembre dovrebbe essere presentato un rendering definitivo, cui seguirà uno studio di fattibilità del nuovo impianto. All’interno del Comune non tutti vedono di buon occhio il progetto del nuovo stadio e conciliare tutte le varie esigenze non sarà una passeggiata neppure per un presidente tenace e determinato come Bonetto. […]