Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Vince in rimonta l’Este. S’interrompe la striscia positiva del Sandonà, che non perdeva da otto giornate. Cade anche l’imbattibilità dello stadio Zanutto, violato per la prima volta in questa stagione. Il Sandonà va in vantaggio e domina la prima mezz’ora. Ma, a cavallo tra la fine del primo tempo e l’inizio della ripresa, l’Este ribalta la situazione, perforando tre volte la difesa sandonatese, finora la meno battuta del girone. Il Sandonà non ci sta, riapre il match e nel finale sfiora il pareggio. Alla fine è premiato il cinismo dell’Este, che completa l’operazione aggancio in vetta all’Adriese, sconfitta a Carlino. Mentre il Sandonà, che protesta per un sospetto fuorigioco sul terzo gol ospite, mastica amaro per non essere riuscito a chiudere la gara nella prima mezz’ora. Pronti via e il Sandonà è già in vantaggio: lancio in profondità per Mortati, che si sistema il pallone, supera un paio di avversari e infila Lorello con un rasoterra sul primo palo. Tra il 4′ e il 6′ il Sandonà ha due occasioni per raddoppiare prima con Bigoni, poi con Aperi. Ma il 2-0 non arriva. Anzi, alla prima opportunità, l’Este pareggia. È il 32′: Debeljuh pesca in profondità sulla fascia opposta Giusti, che insacca nell’angolino. Al 41′ l’Este ribalta la situazione. Il gol nasce da una punizione sulla trequarti di De Giorgio, che appoggia per Giusti, assist in mezzo per Debeljuh che gira in rete, con una deviazione non irresistibile. […] Chi non sbaglia è ancora Debeljuh, che al 10′ fa tris per l’Este, finalizzando in contropiede un lancio di Giusti. Vibranti proteste del pubblico per un sospetto fuorigioco. Al 27′ il Sandonà riapre il match: corner corto da sinistra, Paladin spara in mezzo, la difesa dell’Este prova a liberare, ma dal limite De March insacca nell’angolino. […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Il Campo ottiene la terza vittoria consecutiva ai danni di un ostico Sankt Georgen. Un risultato maturato al termine di una partita difficile e fisica, resa ancora più complicata da un arbitraggio piuttosto discutibile. Ma che dà importanti conferme per la gestione del tecnico Antonio Andreucci. Anche perché adesso i suoi uomini sono soli a tre punti dalla vetta della classifica, dove coabitano Adriese ed Este, e hanno una gara da recuperare (a Levico). La partita inizia arrembante, per poi perdere mordente con il passare del tempo. […] La ripresa è un’altra storia, perché man mano emergono le qualità dei padroni di casa. Subito su calcio piazzato s’infila Caporali, scelta perfetta dei tempi ma il portiere gli nega il gol. Il vantaggio è però nell’aria e giunge con uno splendido tiro a girare di Franciosi dopo un dribbling in area. […] E si arriva al rigore concesso al 37′, quando Brugger intercetta con un braccio il cross di Santinon: batte Florian, che non sbaglia. Nel finale i rossoneri ospiti cercano di dimezzare le distanze, ma i “Gabbiani” tengono botta.
Ore 11.30 – (Gazzettino) A Cittadella Domenico Frare si è inserito subito al meglio, trovando spazio anche più del previsto. «Sono arrivato in punta di piedi mettendo le mie caratteristiche a disposizione dell’allenatore per migliorarle e imparare il più possibile. Mi sono ambientato in fretta grazie al gruppo che mi ha accolto nel migliore dei modi, favorendo il mio inserimento. Sono soddisfatto di quanto ha fatto la squadra in campionato e anche delle mie prestazioni personali». Gli infortuni dei difensori centrali Scaglia, Camigliano e Adorni hanno dato più spazio a Frare e Drudi confermando quella che è la vera forza del Cittadella, cioè un gruppo che fa sentire tutti importanti. «Avevo sentito parlare bene del Cittadella prima di arrivare qui, ma non mi aspettavo di constatarlo direttamente così tanto. Siamo un bel gruppo e siamo molto uniti. La società, l’allenatore e la disponibilità dei ragazzi consentono ad ognuno di integrarsi molto bene». Nonostante i giocatori indisponibili in questa prima parte del campionato siano in gran parte difensori, la difesa granata è quella che sta facendo meglio delle altre. «Il merito è di tutti perchè i primi a iniziare la fase difensiva sono gli attaccanti. Stiamo facendo bene, ma non dobbiamo accontentarci perché possiamo fare ancora meglio». Sul campionato aggiunge: «Questa pausa ci consente di ricaricare le energie, recuperare qualche giocatore e prepararci per fare bene anche a Livorno. La stagione è ancora molto lunga e finora non abbiamo fatto niente». Sull’autogol di Drudi con il Venezia, precisa: «Non si sono capiti lui e Paleari, nel calcio ci sta anche questo. Non è da un singolo episodio che si giudica un giocatore». […]
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Se arrivano da Pontedera allora sono buoni affari. Domenico Frare, difensore centrale scovato dal digì Marchetti in terra toscana, è l’ultimo di una lista recente abbastanza lunga di elementi che hanno fatto o stanno tuttora facendo bene al Cittadella. Da Pontedera sono passati Scappini (prima di trasferirsi alla Cremonese), Settembrini e prima ancora Arrighini e Bartolomei. «Non credo sia una casualità», spiega questo ventiduenne trevigiano, «per quanto mi riguarda, lì ho vissuto un anno stupendo. È una società simile a questa: sana e con i valori giusti, un ambiente sereno che non mette pressione ai giovani. Credo sia anche per questo motivo che riesce a lanciarne così tanti, in un certo senso predisponendoli al salto verso il Cittadella e la Serie B».Di fatto, nemmeno lui pensava di trovare così tanto spazio al primo anno fra i cadetti. «Sono arrivato qui in punta di piedi, mettendomi a disposizione del mister e cercando di imparare i movimenti che voleva», ammette Frare, che ha giocato per intero le ultime 7 partite di una squadra che, nonostante i due gol evitabilissimi incassati dal Venezia, conserva la miglior difesa del campionato.«Gli infortuni di alcuni miei compagni hanno fatto sì che giocassi spesso e, sul piano personale, non posso che essere contento di quanto fatto sin qui. Lo sono anche da… veneto: sono nato a Conegliano e sono sempre stato legato alla mia terra, dopo sette anni trascorsi lontano non vedevo l’ora di potermi riavvicinare». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) Importante avere la testa libera, dunque, ma anche trovare spazio, a maggiore motivo per chi, come lui, era reduce da una stagione che lo ha visto ben poco in campo. «A Padova finora ho sempre giocato dall’inizio e per me questo non era solo importante, ma addirittura fondamentale. Penso non ci sia stata scelta più azzeccata di quella di venire qui dato che avevo bisogno di trovare continuità, una squadra e uno staff che mi dessero fiducia e un ambiente così per crescere e rilanciarmi». Poi aggiunge: «Sono convinto che se uno gioca nel calcio professionistico ha qualità e deve solo tirarle fuori. Il fatto di sentirmi a mio agio e di sapere che, anche se sbaglio un gol o un passaggio, tengono ancora a me, mi fa giocare con una testa diversa e con maggiore libertà mentale. Sarà mio compito sfruttare questo momento e queste occasioni. So però che il calcio è una competizione per cui si deve anche accettare l’esclusione se si fa male o non si rende». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Un gol di testa, ma soprattutto un gol per la testa. L’incornata del provvisorio 1-1 di Bonazzoli in casa dell’Ascoli ha avuto un doppio effetto psicologico. Di colpo la squadra si è liberata dalla tensione dovuta all’esonero di Bisoli e ha cominciato ad esprimersi con maggiore scioltezza. Stesso discorso per l’attaccante, che ha iniziato a svariare su tutto il fronte offensivo, sradicando palloni, conquistando punizioni e pescando due volte in fascia destra Broh nelle azioni che hanno prodotto il secondo e il terzo gol biancoscudato. «Quando si segna sottolinea Bonazzoli è una vera liberazione e non so dire cosa scatti perché si tratta di qualcosa che riguarda l’inconscio. In quel momento ti senti il più forte al mondo e quindi ti vengono cose che prima non riuscivano e osi giocate che prima nemmeno provavi. Si fa finta di non pensarci e ci si dice che è importante fare la prestazione, ma alla fine sarebbe da stupidi pensare che non conti segnare perché quello è il compito principale del mio ruolo».
Ore 10.10 – (Gazzettino) Niente amichevole sabato pomeriggio per il Padova che non ha trovato la disponibilità di club di serie A e ha rinunciato all’idea di affrontare un club straniero per non sobbarcarsi lunghe trasferte. La soluzione più probabile è un test in famiglia da disputare all’Appiani, con gli occhi puntati sul prossimo impegno che vedrà la squadra affrontare sabato 24 alle 15 il Carpi in una sfida molto importante in chiave salvezza. Per tale appuntamento Foscarini avrà a disposizione Pulzetti, che ha scontato la squalifica, Sarno e Ravanelli, entrambi reduci da un problema muscolare. L’ex Foggia è già rientrato in gruppo, il difensore lo farà oggi o domani. A posto anche Pinzi, uscito anzitempo ad Ascoli per un problema alla spalla. Mancheranno ancora Salviato e Madonna, oltre allo squalificato Capelli che ieri ha chiuso prima la seduta pomeridiana per un piccolo risentimento muscolare. […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La mancata convocazione mi permette di restare con il Padova per due settimane, che saranno importanti per conoscere il nuovo mister. La chiamata in azzurro passa dal lavoro e dalla quotidianità e il Padova adesso come adesso è la mia Nazionale. Se farò bene qui potrò raggiungere i traguardi ai quali ambisco». Una dichiarazione d’amore giustificata dalla grande fiducia che Padova sta nutrendo nei confronti del giovane attaccante di scuola Inter. Bonazzoli, infatti, non ha ancora saltato una partita di campionato ed è sempre partito titolare: «Trovare continuità di rendimento era fondamentale per me e non ci poteva essere scelta più azzeccata che venire a Padova. Avevo bisogno di un ambiente che mi desse fiducia a qui l’ho trovato. Sentirmi a mio agio, sapere che tutti tengono a me, mi fa rendere al meglio. Avevo bisogno di una situazione del genere per rilanciarmi e ora sta a me sfruttare al massimo la fiducia che sento». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) L’aspetto più particolare, per non dire paradossale, è che proprio quando ha iniziato a segnare con il Padova, Federico Bonazzoli non è stato convocato in Nazionale Under 21. E dire che gli azzurrini si sono allenati in questi giorni proprio ad Abano. Ma non sarà un gol in più o in meno a dover convincere il ct Gigi Di Biagio, che proprio a inizio raduno, lunedì scorso, ha voluto dare uno zuccherino al centravanti biancoscudato: «Non si deve preoccupare, farà parte dei 30 pre-convocati per l’Europeo della prossima estate», ha assicurato il commissario tecnico. Bonazzoli da parte sua non fa drammi e cerca di godersi il momento positivo. «Non è mio computo giudicare le convocazioni», spiega l’attaccante, «credo di aver già dato una risposta sabato sul campo e aver aiutato la squadra a ottenere i tre punti. Chi di dovere, poi, farà le proprie valutazioni. Con il tempo ho imparato a tirare fuori gli aspetti positivi da ciò che all’apparenza può sembrare negativo.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sorpresa inaspettata quella andata in scena ieri sui campi della Guizza. Assieme ai biancoscudati, infatti, si sono allenati due calciatori speciali. O per meglio dire due…calciatori brutti! Alla seduta pomeridiana, infatti, si sono presentati anche Daniele Roselli ed Enrico Modica, vale a dire i fondatori e curatori di una delle pagine social più popolari in ambito calcistico. I due “Calciatori Brutti” stanno facendo un tour delle squadre di Serie B, martedì sono stati a Cittadella e oggi sbarcheranno a Venezia. Ovviamente erano seguiti da un videomaker e i loro sketch con i giocatori biancoscudati saranno presto pubblicati sull’account ufficiale di “Calciatori Brutti”. Enrico e Daniele, dopo il “torello” di riscaldamento con i ragazzi di Foscarini, hanno aspettato la fine della seduta per sfidare Clemenza, Pinzi, Sarno e Cappelletti in gare di punizioni e rigori. Cappelletti ha preso poi i guanti e si è piazzato in porta.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) In quell’esultanza rabbiosa davanti alla curva, con quella mano portata al petto indicando la maglia e lo scudo, c’è tutto Federico Bonazzoli. Che sarà pure giovane, che magari a qualcuno potrà non risultare simpatico, ma che sul campo dà sempre tutto, anche quando i risultati e i gol non arrivano. Ecco perché il sigillo del Del Duca, con quella mano all’orecchio c’è tutta la rinascita del Padova dopo l’arrivo di Claudio Foscarini. Uno che ha creduto pienamente in lui sin dal primo giorno. Bonazzoli, ci spiega il significato di quell’esultanza? «Volevo dimostrare di non essere qui per caso, volevo dimostrare che ci tengo al mio lavoro e alla maglia che indosso. Posso giocare bene o male, ma in campo do sempre tutto. E l’impegno che ci metto è sempre il 100%». Con Foscarini in panchina per lei potrebbe essere arrivata la svolta. «Calma. Abbiamo vinto una partita, è stata una vittoria molto importante e su questo ci sono pochi dubbi. Ma la strada che dobbiamo percorrere è ancora molto lunga e non dobbiamo commettere l’errore di pensare che sia tutto risolto. Foscarini ha portato serenità, ha molta esperienza, ma spetta a noi dimostrare quello che valiamo sul campo». È stata la sua miglior prestazione da quando è a Padova? «Penso di si, sicuramente la cosa più importante è stata la prestazione della squadra. Abbiamo aspettato l’Ascoli e poi ci siamo sempre riproposti, sfruttando molto anche il contropiede. Ovviamente sono contento». […]