Live 24! Ascoli-Padova, la vigilia: rifinitura “top secret” alla Guizza prima della partenza per le Marche…

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Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Giovanni Formiconi, è nato a Genova nell’89, ma ha anima e cuore romano. Arrivò a Pordenone nell’estate del 2017 dopo aver vestito le casacche di Grosseto, Triestina, Cremonese, Lumezzane, Benevento, Udinese e Bassano. Fu uno dei migliori della gestione prima di Colucci e poi di Rossitto. Questo però non gli valse la conferma. «Mi spiace affermò allora lasciare i ramarri, ma la società ha fatto altre scelte. La trattativa per il rinnovo è andata avanti a lungo. Quando poi ho saputo del ritorno in neroverde di Semenzato ho capito che non ci sarebbe stato più spazio per me. Tesser è stato chiaro e per questo lo ringrazio». Una volta libero, lo staff della Triestina non si lasciò scappare l’occasione di riportarlo in rossoalabardato, destinazione gradita al laterale. Lunedì alle 20.45 Giovanni tornerà al Bottecchia da avversario. Oltretutto proprio in coincidenza con il momento di difficoltà che sta vivendo il suo successore Daniel Semenzato. «Mi farà piacere rivedere gli ex compagni confessa Formiconi -. Il Pordenone è un’ottima realtà, cresciuta nel tempo e con un progetto ambizioso a lungo raggio. La squadra ha tanti giocatori esperti, che si conoscono bene, e che, guidati da un maestro come Burrai, offrono grande palleggio, soprattutto a centrocampo. Fanno tanti gol (16 reti, contro le 15 dei giuliani: sono i team più prolifici del girone), ma concedono qualcosa in fase di non possesso. Noi avremo grande rispetto di loro, ma nessuna paura. Siamo la Triestina, veniamo al Bottecchia a giocarcela». […]

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Francesco Bombagi ci crede. Nel suo pieno recupero, in vista del derby di lunedì con la Triestina. E, soprattutto, nel ritorno al successo del Pordenone, dopo lo stop interno con la Fermana e il pareggio in rimonta di San Benedetto. Proprio nella sfida di domenica scorsa, Bombagi è entrato a inizio ripresa, contribuendo alla svolta neroverde, dal 2-0 della prima frazione al 2-2 finale. «Abbiamo pure avuto – il centrocampista naoniano torna alla gara con la Samb – la palla della vittoria. Sarebbe stata una grande impresa. Ma va bene anche cosi. Abbiamo raccolto 19 punti in 10 partite: è un ottimo ruolino di marcia».Per rimpinguare ulteriormente il bottino arriva un derby atteso dalla piazza (i settori del Bottecchia riservati ai sostenitori locali stanno procedendo verso il tutto esaurito) e meritevole delle luci della ribalta: posticipo serale con diretta su Raisport. «Vogliamo regalare – commenta Bombagi – una grande soddisfazione ai nostri tifosi, che ci sono sempre stati vicini. Tornare alla vittoria in un derby così sentito sarebbe ancora più bello». Una partita che tutti vorrebbero giocare. Anche a costo di stringere i denti. Così farà Bombagi, ancora non al meglio della condizione: «Ma giorno dopo giorno mi sento meglio. Se non ci saranno intoppi, sarò a disposizione del mister». Con un sogno: ritrovare il gol, che gli manca dal primo impegno ufficiale, ovvero dal match di coppa Italia con l’Albinoleffe a luglio. «Lo spero tanto», ammette la mezzala neroverde.

Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Scudetti, coppe europee e, se non bastasse, un pizzico di soccer americano. Il superderby di lunedì sera tra Pordenone e Triestina si annuncia una parata di stelle dal curriculum blasonato. E il Bottecchia strapieno, sotto la luce di riflettori e telecamere, sembra la vetrina ideale per rinverdire i fasti di un passato più o meno lontano. La sfida forse più suggestiva sarà in attacco. Da una parte l’asso neroverde Emanuele Berrettoni, dall’altra il “diablo” alabardato Pablo Granoche. Il primo vanta una presenza in Champions League nel 2000 con la Lazio, maglia con la quale ha vinto la Supercoppa italiana nello stesso anno. Mentre nel 2003 si è aggiudicato la coppa Intertoto con il Perugia. L’esperto attaccante della Triestina, che ha vestito pure i colori del mitico River Plate, gli risponde con un titolo messicano, conquistato nel 2006 con il Toluca. […] Entrambi scuola Milan, Mirko Stefani e Alessandro Lambrughi sono le colonne su cui poggiano le difese delle sfidanti del prossimo “monday night” di serie C. Il capitano neroverde fu lanciato in serie A da Carlo Ancelotti in uno degli anni più fortunati della storia recente rossonera, il 2003, coronato dal binomio Champions e coppa Italia. Il collega alabardato, protagonista di una lunga militanza in B con il Livorno (con cui ha conquistato anche la promozione in A), di recente si è concesso uno “sfizio” in salsa stelle e strisce. La scorsa stagione, infatti, ha testato l’atmosfera del soccer statunitense, vestendo la casacca del Miami Fc, all’epoca guidato da Alessandro Nesta. Come in ogni gara, sulla carta, equilibrata, la chiave di volta potrebbe trovarsi nel cuore della manovra. Anche sotto questo versante, Pordenone e Triestina vantano qualità di spicco per la categoria. Salvatore Burrai da una parte e Tommaso Coletti dall’altra. […]

Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] «Sinceramente quello che accadeva a Cesena l’ho vissuto da esterno e non è che mi interessasse molto considerato che la mia volontà era quella di continuare a lavorare con il gruppo guidato da Colella — spiega Grandi — poi c’è stata l’opportunità di trasferirsi tutti a Vicenza e sono orgogliosissimo di vestire questa maglia e di giocare davanti a una tifoseria che in serie C non ha eguali. I sostenitori biancorossi si sono confermati straordinari, ci hanno sempre sostenuto e ritengo che il oro appoggio sia una spinta positiva che ci trasmette la giusta carica per dare tutti noi il massimo. È un pubblico molto competente e appassionato, caldo come quelli del sud. A Catanzaro ricordo di aver giocato un derby contro il Cosenza con 11mila spettatori, ma il bello di Vicenza è che allo stadio vengono quasi 10mila persone ad ogni match indipendentemente dall’avversario». L’avvio della stagione è stato finora positivo, nonostante l’ultimo passo falso a Imola e le sei reti subite nelle ultime tre gare: «Non parliamo di reparti ma di squadra — sottolinea Grandi — si difende e si attacca in undici e i meriti e i demeriti vanno divisi tra tutta la squadra. Subire due reti a partita non va bene, ma la fase difensiva della squadra ha funzionato molto bene nella stagione scorsa e sono sicuro che sarà un punto di forza anche quest’anno». […]

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] A due giorni dal derby di dopodomani a Cittadella (ore 15) il volto della felicità è tra tutti quello dello scozzese St Clair, fresco di convocazione da parte della nazionale Under 20 del suo Paese (senza scordare il suo coetaneo Giacomo Vrioni chiamato nuovamente dalla nazionale maggiore albanese). «Dire che sono felicissimo è scontato e non rende bene l’idea del mio stato d’animo. Gli anni scorsi avevo già vestito la maglia della Scozia giovanile, nel giugno scorso quella dell’Under 21 quarta al Torneo di Tolone, ma questa convocazione ha un sapore particolare perché sto vivendo la mia prima stagione in Italia dopo le dodici nel vivaio del Chelsea. Non vedo l’ora di fare quest’altra esperienza». Mister Zenga (che al Taliercio non può ancora contare sugli acciaccati Garofalo e Geijo) sottolinea sempre quanto sia importante, a prescindere dal minutaggio, l’impatto di chi subentra in corsa dalla panchina: evidentemente il St Clair debuttante a Cremona si è proprio meritato l’ingresso-bis domenica scorsa contro la Salernitana. «Sul piano personale soddisfazione e voglia di migliorarmi vanno di pari passo, la vittoria del Venezia resta comunque la cosa più importante. Nel suo primo allenamento il nuovo tecnico mi aveva escluso con il preciso obiettivo di aiutarmi a capire molte cose, lì per lì non è stato piacevole star fuori e guardare gli altri, ma il giorno dopo mi sono allenato forte e concentrato senza pensare alle scelte. Alla fine i primi frutti stanno arrivando». […]

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Walter Zenga pensa al ritorno al 4-3-3 domenica nel derby con il Cittadella. Per tutta la settimana, sino all’allenamento di ieri pomeriggio, il tecnico del Venezia ha provato entrambe le disposizioni tattiche, tenendo diversi giocatori sulla corda. I problemi maggiori riguardano la fascia sinistra, dove Agostino Garofalo potrebbe ancora una volta dare forfait. Ieri si è allenato ancora a parte assieme ad Alex Geijo e nessuno dei due sembra in grado di recuperare per domenica al Tombolato. Se così fosse, a sinistra potrebbe essere impiegato ancora Bruscagin con Zampano a destra, considerato che Migliorelli è reduce da un lungo stop per infortunio e si sta allenando con il gruppo soltanto da pochi giorni. In caso di ritorno al 4-3-3, l’escluso sarebbe Nicola Citro e il centrocampo a tre vedrebbe Bentivoglio nel ruolo di titolare e ai suoi fianchi Suciu e Segre come favoriti. […]

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Se Gianluca Litteri punta al primo gol stagionale, il Venezia sogna di mettere sotto scacco il Cittadella. Avversario scorbutico per gli arancioneroverdi al “Tombolato”, ma non solo, visto che la prima sfida del nuovo secolo si giocò a Padova, stadio “Euganeo”. Quattro trasferte, un solo punto riportato in laguna, quando il Cittadella segna, batte sempre il Venezia. Mai capace di gestire un vantaggio o una situazione di equilibrio ristabilito. […] Venezia al tappeto anche un anno fa, secondo match in Serie B, turno infrasettimanale in notturna (martedì 24 ottobre), al “Tombolato” arriva la prima sconfitta in trasferta (2-1) per la squadra di Inzaghi, che fa riposare Andelkovic, Garofalo e Pinato, optando per Bruscagin, Signori e Stulac. Cittadella in vantaggio (35′) con un colpo di testa di Strizzolo, surclassando in elevazione Zampano su assist di Schenetti, e Audero battuto. Come nel primo derby, il Venezia aggancia il pari prima dell’intervallo con il siluro velenoso (42′) di Leo Stulac da 30 metri che inganna l’ex Alfonso. Chi decide il derby? Gianluca Litteri, al 20′ della ripresa, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Miracolo di Audero sulla zuccata di Varnier, palla sulla traversa e poi bagarre all’interno dell’area piccola, Del Grosso a cadere in maniera sospetta a terra su un contatto e Litteri lestissimo a trovare il tap-in decisivo in mischia. Vediamo cosa succede domenica.

Ore 12.50 – Claudio Foscarini parla alla vigilia de sui debutto in panchina, che lo vedrà di scena alla guida del Padova domani alle 15 al Del Duca di Ascoli: “La cosa importante era stare assieme e conoscere i giocatori. Ho la necessità di capire e conoscere tutte le caratteristiche, ma soprattutto la loro testa. Il primo approccio è stato positivo, ma me l’aspettavo perché quando arriva un allenatore nuovo nel recepire e capire. Dovrà continuare per mesi e mesi perché abbiamo la necessità di creare un’idea di gioco. Non che prima non ci fosse, ma ogni allenatore ha un proprio modo di vedere le cose. Ci vuole un attimo di pazienza, siamo insieme da pochi giorni. Ci tengo a fare bene domani, anche se alleno da tre giorni non ci sono scusanti. Li ho trovati fisicamente a posto e ricettivi. Ogni allenatore ha una sua metodica, quando si può mi piace che si giochi la palla in un certo modo. Ho la necessità di avere tempo ma so anche di non averlo perché la classifica piange. I risultati da subito sono necessari, poi cercheremo di sviluppare alcune idee durante la pausa. Abbiamo provato anche il 4-3-1-2, non so se sarà una certezza, poi la settimana prossima torneranno Sarno e Pulzetti e magari ci potrà essere qualche correzione. Domani è quella l’idea, ci sono alcuni ballottaggi: Pinzi o Della Rocca, Clemenza o Minesso, devo guardare domani e anche in prospettiva. Questi per ora sono giocatori che possono essere impiegati in un certo modo, Pinzi o Della Rocca possono giocare lì ma magari mancano un po’ di condizione. Minesso lo conosco bene, ho visto i suoi pro e i suoi contro, il suo ruolo è prevalentemente sulla fascia, ma all’occorrenza può fare anche il trequartista. Ho dato due o tre concetti, ma la risposta ci vorrà del tempo per averla. Clemenza è un ex, ad Ascoli ha fatto bene e può fare il trequartista. Mi piace il gioco semplice e che la palla giri, l’atteggiamento dev’essere quello giusto. Domani non voglio recriminazioni, non accetto l’approccio sbagliato, domani andiamo in guerra ad Ascoli, usciamo e non dobbiamo avere recriminazioni, dobbiamo avere dato tutto. Poi la stampa chiaramente può scrivere quello che vuole, ma noi dobbiamo avere la coscienza pulita. Non bisogna sbagliarla. Credo che in questo momento dobbiamo fare la nostra partita e che sappia attaccare gli spazi. Non dobbiamo aspettare ma giocare e proporsi. Bonazzoli ha necessità di avere un riferimento accanto, idealmente credo che possa fare bene in un modulo come questo. Se sa infilarsi nello spazio può diventare devastante, deve trovare movimenti giusti e credo possa fare molto molto di più rispetto a quanto fatto sinora. I portieri? Ne giocherà uno… ascolto tutti e ascolto anche Zancopè ma decido io. Credo che non sia importante domani, ma vorrei fare una scelta chiara in prospettiva e portarla avanti. Chiederò alla società di fare certe scelte, perché lavorare con 31 giocatori è deleterio, se la rosa è questa partiremo in 23 Scevola e Vogliacco non partono. Non c’è nemmeno Salviato che ha uno stiramentino”

Ore 12.10 – (Gazzettino) […] «È la prima volta che ricevo un riconoscimento e francamente non me l’aspettavo – dice Proia – mi fa molto piacere, vuol dire che ho fatto bene e dopo essermi sempre impegnato nel calcio fin da bambino, incomincio a raccogliere i frutti». Essere passato dalla serie C ai cadetti è un bel salto. «Sto cercando di adattarmi il più velocemente possibile, la serie B richiede più intensità ed il livello tecnico è superiore». Il centrocampista romano sa su cosa lavorare: «Devo crescere nella qualità del gioco e sbagliare meno passaggi». Sul suo inserimento nel Cittadella, precisa: «Sapevo di entrare a far parte di una società importante, che punta molto sui giovani in un ambiente ideale per poter crescere. Negli ultimi anni ha sempre fatto bene dimostrando di saper esprimere un buon calcio e lottando anche per la serie A. Quest’anno stiamo facendo bene e ci sono margini per fare ancora meglio. La classifica è soddisfacente, ma avremmo potuto avere qualche punto in più». Nello 0-0 di sabato scorso all’Euganeo ha avuto l’opportunità di segnare. «Mi piace inserirmi e cercare il gol, anche con il Padova ci ho provato. Sul mio tiro il mani di Trevisan era dentro l’area, ma dobbiamo essere più forti di questi episodi». Domenica altro derby, con il Venezia al Tombolato, la squadra lagunare ha avuto un inizio poco brillante. «Ha un buon organico e non mi aspettavo faticasse in questo inizio di campionato, ma con l’arrivo di Zenga hanno messo un piglio diverso. Noi però non dobbiamo temere nessuno, cercando di imporre il nostro gioco». «Del Venezia conosco Falzerano, nella scorsa stagione abbiamo fatto il ritiro a Bassano insieme, anche lui è di Roma». […]

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) C’era il granata nel suo destino. Sin dai tempi della Primavera del Toro, quando vinse lo scudetto allenato da Moreno Longo. Ancora oggi, tre anni dopo, Federico Proia si illumina ricordando quei giorni. […] E il Cittadella è una tappa importante della maturazione di questo centrocampista ventiduenne, romano di Cinecittà, venuto su col mito di De Rossi.«Proprio così. Arrivando qui, dopo la stagione trascorsa al Bassano, ho trovato esattamente quello che mi aspettavo: una società che punta sui giovani e che da tre anni esprime un bel calcio e lotta per i playoff. È il posto migliore per crescere». Intanto, quello che fa è stato notato. Lunedì sarà tra i giocatori sul palco del Teatro comunale di Vicenza nella 18^ edizione del “Galà del Calcio Triveneto”, proprio per quanto fatto vedere nella scorsa stagione a Bassano, in una mattina che coinvolgerà anche Roberto Venturato, premiato come miglior allenatore, e quindi Marco Varnier. «È un riconoscimento che mi fa piacere. Sono contento perché vedo che sto iniziando a raccogliere qualche soddisfazione che mi ripaga dei sacrifici fatti. So di avere ancora molta strada da fare: devo crescere nell’intensità e nella qualità dei passaggi. In Serie B si gioca a calcio in senso pieno, c’è più qualità e più ritmo, mentre in C trovi squadre che spesso pensano solo a spezzare la manovra dell’avversario. È un campionato più combattuto ed equilibrato». […] Ci riproverà domenica in quello col Venezia. «Non mi aspettavo che faticasse nelle prime giornate, e infatti ora abbiamo visto come si è rilanciato da quando ha Zenga in panchina. Credo che si presenterà al Tombolato con la nostra stessa voglia di vincere. Chi dobbiamo temere? Non dobbiamo aver paura di nessuno, ma se mi chiedete un nome dico Falzerano, che, tra l’altro, conosco bene: è di Roma come me e abbiamo svolto un ritiro estivo assieme a Bassano».

Ore 11.20 – Biancoscudati in campo alla Guizza per la rifinitura a porte chiuse.

Ore 10.50 – (Gazzettino) In mediana Della Rocca nella posizione di play davanti alla difesa, supportato da Broh e Belingheri, mentre a Minesso è stato affidato il compito di fare il trequartista in appoggio al tandem di attaccanti composto da Bonazzoli e Capello. Rispetto al presunto undici di partenza schierato mercoledì, sono due gli avvicendamenti: Della Rocca al posto di Pinzi, e Minesso preferito a Clemenza. Prima di mandare tutti a fare la doccia, il tecnico ha fatto effettuare anche una serie di conclusioni in porta sollecitando anche in questo caso i giocatori a eseguire correttamente gli scambi prima di andare alla conclusione. Niente allenamento per Salviato, che è rimasto per tutto il tempo a bordo campo ad assistere al lavoro dei compagni. Ai box anche Madonna e Sarno, mentre Ravanelli ha effettuato corsa a parte e non sarà comunque disponibile per Ascoli. Come non lo è Pulzetti, che deve scontare una giornata di squalifica. […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) Avanti con il 4-3-1-2. Dopo i primi meccanismi tattici messi in pratica mercoledì, anche nell’allenamento di ieri Foscarini ha proseguito con le prove tecniche all’insegna del medesimo sistema di gioco, che a questo punto sarà quasi certamente utilizzato per la sua prima uscita sulla panchina biancoscudata domani alle 15 nella trasferta con l’Ascoli. Una sessione tutta incentrata sui movimenti da attuare, nella quale il tecnico è stato prodigo di consigli. In particolare con centrocampisti e attaccanti, dato che Foscarini per buona parte della seduta si è occupato della fase offensiva con tanto di finalizzazione in porta, mentre il suo braccio destro Turone ha curato l’aspetto difensivo sempre con una linea a quattro. Successivamente tutti i reparti hanno lavorato insieme, con Foscarini a chiamare il pressing alto in fase di non possesso. Per quanto riguarda la possibile formazione titolare, schierata con la casacca, nel pacchetto arretrato hanno agito Cappelletti e Contessa come terzini, con Capelli e Trevisan al centro.

Ore 10.30 – (Gazzettino) […] Squisito e preparato. Così Alessandro Turone descrive Foscarini, che l’ha voluto al suo fianco dopo le precedenti esperienze a Vercelli, Livorno e Avellino. «Mi ha chiamato martedì mattina presto dicendomi. Sei pronto? Dobbiamo partire. Ero a casa con i figli (abita a Varazze in Liguria, ndr), e sono partito subito con entusiasmo. Padova è una società importante e con una grande tifoseria, faremo di tutto per centrare la salvezza. C’è da lavorare tanto, ma siamo qui apposta». Sul suo rapporto con Foscarini. «A Vercelli ho iniziato come uomo della società facendo per cinque anni il vice a tutti gli allenatori che sono arrivati. Quando è subentrato Foscarini, si è trovato bene con me. In occasione del suo trasferimento a Livorno ho fatto la rescissione avendo un altro anno di contratto e l’ho seguito perché mi trovo molto bene. E’ una persona squisita, un allenatore preparato. Il suo punto di forza? E’ una persona molto equilibrata, sincera, genuina, schietta e non è facile trovarne nel calcio». […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) In casa biancoscudata l’effetto scossa dopo un cambio in panchina, dagli anni 90 ad oggi, non ha statisticamente un effetto fin da subito positivo, con solo 6 allenatori dei 15 subentrati nel corso dela stagione, capaci di centrare al primo colpo la vittoria. L’ultimo precedente, è però di buon auspicio. Infatti ha esordito con un 3-0 sull’Albinoleffe (il 5 dicembre 2015) Pillon quando tre stagioni fa ha rilevato in panchina Parlato che, come Bisoli, è stato esonerato dopo una promozione. La rassegna dei debutti vincenti si apre con Sandreani che nel torneo di serie B 1991-92 prende il posto di Mazzia e la domenica successiva arriva un successo a Pisa che apre il ciclo più felice della recente storia biancoscudata. Per ritrovare un’analoga situazione occorre fare un salto di sedici anni con il Padova di Sabatini, subentrato a Ezio Rossi nel 2008, vittorioso sul Sassuolo (gol di Rabito). Un altro bel ricordo è datato 19 marzo 2011: Alessandro Dal Canto, come Sandreani e Sabatini già nell’organico e dunque con una scelta interna, rileva Calori dopo un ko nel derby a Cittadella e i biancoscudati ottengono la loro prima vittoria esterna stagionale sul Pescara di Di Francesco, con doppietta di Ardemagni, fino a quel momento a secco e proprio domani avversario con la maglia dell’Ascoli. Parte con il piede giusto pure Franco Colomba che nel campionato di serie B 2012-13 rileva Fulvio Pea e il Padova espugna il 23 dicembre 2012 il campo di La Spezia per 3-2 (doppietta di Farias e gol di Cutolo). Nella prosecuzione del torneo le cose vanno meno bene e Pea si riprende il posto. Un analogo epilogo ha l’esperienza di Mutti l’anno dopo, quello disgraziato che si chiude con la retrocessione in Lega Pro e in estate con la mancata iscrizione in campionato. L’allenatore bergamasco sostituisce Marcolin e alla sua prima uscita arriva la vittoria per 3-2 sul Varese il 4 ottobre 2013 (reti di Melchiorri, Pasquato e Ciano), ma poi a febbraio scatta l’esonero, con l’arrivo di Michele Serena. […]

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Ne è fiducioso Totò Di Nardo, idolo dei tifosi biancoscudati, capace di rilanciarsi proprio a Cittadella, trovando i suoi anni migliori, sotto porta, in Serie B: «Sono felice sia arrivato a Padova, credo che la società abbia fatto una buona scelta», spiega l’eroe della promozione del 2009, «di Foscarini ho un ottimo ricordo, un bravissimo allenatore capace di capire i momenti di ogni singolo giocatore. Sapeva quando darti lo zuccherino e quando bastonarti. Umanamente mi ha sempre fatto stare bene».E poi con gli attaccanti ha un feeling speciale. «Sa gestire sia i più esperti che i giovani. Sa mettere a proprio agio i giocatori e per questo credo possa risollevare una situazione difficile come quella biancoscudata. Il Padova ha tutto per uscirne. Per quanto riguarda gli attaccanti, tuttavia, giocava un ruolo fondamentale anche l’ambiente di Cittadella, che faceva stare molto sereni».Il mister può soffrire le pressioni di Padova? «Non credo, anche perché è già stato in piazze calde. Anzi, avendo visto Padova da vicino per molto tempo, avrà ancora più motivazioni».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il mago Foscarini deve dar prova di non aver smarrito la propria “pozione miracolosa”. Quale? Quella che rivitalizza e fa esplodere i centravanti che si abbeverano alla sua fonte. Il parco offensivo biancoscudato ne ha estremamente bisogno. La carriera del tecnico di Riese Pio X, specialmente a Cittadella, è stata contraddistinta dalla capacità di lanciare a getto continuo attaccanti fino a quel momento inespressi o in cerca di riscatto. […] Il Padova, ora come ora, non ha velleità di trovare il nuovo capocannoniere, ma ha estremo bisogno di ravvivare un attacco fino a questo momento sterile. Solo 3 i gol realizzati dalle punte: il rigore di Capello a Perugia, la zampata di Bonazzoli a Crotone, la prodezza di Cisco con il Pescara. Stop. Il capocannoniere con 3 reti è un terzino adattato a mediano come Cappelletti, il suo vice con 2 lo stopper Ravanelli. Urgono i gol dei numeri 9. Ce la farà ancora Foscarini?

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Allenamento pomeridiano a porte chiuse alla Guizza, pranzo e poi partenza per Ascoli. Il Padova si preparerà così alla prima sfida del nuovo ciclo targato Foscarini, dopo una delle settimane più turbolente degli ultimi anni. Il tecnico che martedì scorso è subentrato a Bisoli ha provato a infondere serenità al gruppo, senza per questo disdegnare un lungo lavoro in allenamento.Anche ieri i giocatori sono rimasti sul campo della Guizza per più di dure ore, concludendo la seduta soltanto per la sopraggiunta oscurità. Foscarini ha provato ripetutamente situazioni di gioco e palle inattive, confermando l’intenzione di voler affidarsi al 4-3-1-2. Con difesa a attacco che sembrano praticamente fatti, i dubbi maggiori riguardano il centrocampo. Come vertice basso sembra sempre più aperto il ballottaggio tra Pinzi e Della Rocca, mentre come mezz’ala sinistra dovrebbe essere rilanciato Belingheri. In corsa per una maglia anche Broh, mentre l’altro dualismo che si sta profilando è quello per il ruolo di trequartista. Al momento Clemenza sembra in vantaggio rispetto a Minesso. […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La novità nello staff tecnico, oltre all’ingaggio di mister Claudio Foscarini, riguarda l’ingresso di Alessandro Turone come vice-allenatore. Classe 1974, figlio dell’ex calciatore Maurizio, Turone dopo una carriera da difensore in Serie B e C, è entrato nello staff tecnico della Pro Vercelli, dove ha conosciuto tre stagioni fa il tecnico di Riese Pio X. «Da quel momento abbiamo lavorato assieme anche a Livorno e Avellino, ci siamo trovati subito in sintonia», ha spiegato ieri alla Guizza l’allenatore in seconda, «Foscarini è una persona molto equilibrata, sincera e schietta, come non è facile trovarne in questo mondo».Il primo impatto con la realtà biancoscudata è stato positivo: «Ho trovato un centro sportivo molto bello e non è una cosa così scontata in Serie B. Padova è una piazza importante, con una grande tifoseria che adesso si aspetta molto da noi. Faremo di tutto per portare la squadra a raggiungere l’obiettivo della salvezza». […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Claudio Foscarini cambia il Padova e scommette sul 4-3-1-2, un modulo già utilizzato in passato dal tecnico trevigiano a Cittadella. Dove, nel corso degli anni, si sono visti anche il 4-4-2, il 4-2-3-1 e il 4-3-3 a seconda delle stagioni. Con i giocatori attualmente a disposizione, del resto, tutte queste varianti sono utilizzabili senza particolari problemi. Rispetto all’allenamento di mercoledì, ieri a centrocampo Della Rocca ha preso il posto di Pinzi, con Broh e Belingheri ai suoi lati, mentre Minesso è stato provato trequartista al posto di Clemenza. La certezza sembra essere la linea difensiva a quattro Cappelletti-Capelli-Trevisan-Contessa, oltre alla coppia d’attacco Capello-Bonazzoli. Nella partitella finale, infine, anche Marcandella e Cisco sono stati provati con le riserve. All’allenamento non hanno preso parte Salviato, Ravanelli, Madonna e Mandorlini, mentre Pulzetti e Sarno hanno svolto solo lavoro atletico. Due dunque, i dubbi, che magari oggi Foscarini proverà a chiarire: quello di regista, dove si contendono il posto Della Rocca e Pinzi e quello di trequartista, dove il tecnico del Padova dovrà scegliere fra il suo pupillo Minesso e Luca Clemenza, fiore all’occhiello della campagna trasferimenti biancoscudata. […]




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