Riceviamo e pubblichiamo:
“COMUNICATO UFFICIALE ULTRAS PADOVA
SOLO A PADOVA
Sabato allo stadio euganeo abbiamo assistito all’ennesima farsa messa in essere da chi dovrebbe gestire l’ordine pubblico ed invece sempre più spesso si sta ergendo a protagonista. Premettiamo che Padova-Cittadella dai più non è considerato un derby vero e proprio ma una semplice partita di campionato, che la rivalità fra le due realtà è qualcosa che riguarda le due squadre e le due società e non una questione fra le due tifoserie (che anzi tenderebbero ad ignorarsi) e che spesso in passato abbiamo assistito al tranquillo mescolarsi delle due tifoserie sia dentro che fuori lo stadio. Insomma non c’erano assolutamente i presupposti per complicare la vita a tutti, riuscendo forse per la prima volta qui a PADOVA a mettere d’accordo tutte le categorie di tifosi, “curvaioli” e “tribunari”, ultras, club e semplici appassionati. Ma andiamo con ordine.
Come tutti, apprendiamo solo intorno alle 12.30 di domenica che è stato raggiunto il limite massimo di capienza, 7500 biglietti.
Ci adoperiamo immediatamente per cercare di far avere degli accrediti ai nostri ospiti della FIDAS per farli assistere alla partita. Nonostante la società Calcio Padova si sia resa subito disponibile a venirci incontro, dalla questura arrivava il divieto di stampare gli accrediti, per raggiunto limite di capienza. A malincuore dopo aver offerto una birra agli amici dell’associazione, dobbiamo comunicare loro la triste notizia ed osservarli impotenti mentre riprendono la la loro auto e tornano a casa (vi aspettiamo alla prossima!).
Nel frattempo ci giunge notizia che non vengono nemmeno stampati i biglietti per i bambini; i quali, lo ricordiamo, non devono pagare l’ingresso allo stadio, ma solamente ricevere un titolo d’accesso gratuito e nominativo. Titolo che, tra l’altro, non può nemmeno essere stampato in prevendita presso le rivendite ufficiali, ma può essere richiesto solo al Padova Store o in biglietteria il giorno della partita.
Ora ci chiediamo: è normale che un genitore in possesso di regolare abbonamento non possa accedere allo stadio perché il figlio viene bloccato all’ingresso? Quali problematiche di ordine pubblico possono mai creare dei bambini? Ma soprattutto: cosa impedisce di avere un minimo di elasticità nei confronti dei bambini, ben sapendo che la reale capienza dello stadio è di oltre 30.000 spettatori e che quindi problemi di spazio non ce ne sarebbero?
All’ingresso della Fattori, oltre a riscontrare le solite problematiche per portare all’interno i megafoni, viene anche inspiegabilmente bloccato l’accesso ad alcune pezze che da anni vengono appese in vetrata. Contemporaneamente la colonna all’ingresso aumenta considerevolmente per l’irragionevole scelta di tenere operativo un solo tornello (altra genialata del giorno!); e nel frattempo sono decine i genitori con i figli in lacrime che cercano di entrare comunque nel settore mettendosi in fila, salvo poi essere respinti. Comincia la partita con centinaia di tifosi ancora bloccati fuori dello stadio, e decidiamo pertanto di astenerci dal consueto tifo, almeno fino a quando non si fosse sbloccata la situazione. Eravamo pronti anche a svuotare la Fattori, se fosse stato necessario. E solo a quel punto i funzionari decidono di aprire i cancelli per far entrare quanti rimasti fuori.
Il deflusso a fine partita è tragico, ma questa é ormai una costante di questo inizio di campionato: tangenziale bloccata, strade chiuse e code fino a Limena, con la gente che suona i clacson all’impazzata e momenti di vero e proprio nervosismo. Sentirci raccontare che “l’ultima macchina ha lasciato il parcheggio 30 minuti dopo il fischio finale” ci puzza molto di presa in giro. Piuttosto ci chiediamo: a chi giova tutto ciò? Quale è il senso di complicare la vita a tutti i tifosi ed a migliaia di cittadini Padovani andando a stravolgere un sistema di viabilità collaudato da anni e che bene o male funzionava? E soprattutto: perché questa volontà di esasperare gli animi da parte della questura con un muro contro muro che non porta a nulla, anzi dando quasi l’impressione di voler cercare a tutti i costi lo scontro (le camionette e gli agenti schierati in assetto antisommossa lungo i viali di deflusso sono un’altra assurdità, ma soprassediamo…)?
Sottoscriviamo ogni singola parola rilasciata dal Presidente Bonetto: questa situazione deve finire, certe scene non si devono più ripetere, dei bambini non devono piangere perché privati del diritto di assistere ad una partita di calcio.
I limiti, più che di capienza, ci sembrano di altra natura.
UPD”