Il primo derby senza gol in vent’anni di sfide incrociate regala una boccata d’ossigeno a Bisoli, a cui la proprietà ha rinnovato la fiducia. Determinante l’atteggiamento esibito dalla squadra nell’arco dei novanta minuti: in campo i biancoscudati hanno infatti lottato su tutti i palloni, senza mai abbassare la guardia e provando a rispondere colpo su colpo agli avversari. Alla resa dei conti il pareggio sta bene anche al Cittadella, che ha allungato la striscia positiva e confermato di avere un impianto di gioco assai affidabile. La truppa di Venturato può però giustamente recriminare per un rigore non concesso nel secondo tempo per un fallo di mano in area di Trevisan, che l’arbitro Nasca (ancora una volta indigesto ai granata) ha erroneamente tradotto in una punizione dal limite. Quello visto all’opera è stato di sicuro un Padova diverso per spirito, concentrazione e intensità rispetto alle ultime esibizioni. Bisoli, catechizzato duramente in settimana dal presidente Bonetto e dal direttore generale Zamuner, ha scelto un profilo più logico sia nel modulo (4-2-3-1) che nella scelta degli interpreti. A cominciare da Perisan, per la prima volta titolare al posto di un Merelli evidentemente non sereno dopo qualche errore di troppo. Il giovane portiere di scuola Udinese ha cominciato la partita con un paio di uscite da brivido, poi però ha trovato i tempi giusti e si è anche prodotto in un paio di interventi davvero pregevoli che hanno trasmesso sicurezza ai compagni. Al debutto dall’inizio anche l’ex Minesso, che pure nelle ultime tre partite non era stato neppure convocato. Anche se è stato il Cittadella ad avere un maggiore predominio territoriale, sfruttando la sua migliore organizzazione, la truppa biancoscudata ha avuto il merito di non perdere quasi mai le distanze tra i reparti, trovando sempre il modo di riproporsi in fase offensiva. Per la soddisfazione dello stesso Bisoli che dalla panchina, al contrario del passato dove era solito riprendere anche in maniera plateale i giocatori che sbagliavano la giocata, ha trasmesso solo segnali di incoraggiamento alla squadra, che di sicuro ne ha tratto giovamento sul piano psicologico.
[…]L’ingresso di Marcandella ha dato nuova linfa al Padova che fino all’ultimo ha cercato di minacciare la porta granata. E l’Euganeo ha gradito e applaudito.
(Fonte: Gazzettino, Claudio Malagoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
Le pagelle del Padova (Gazzettino): Perisan 6.5; Salviato 6.5, Capelli 6, Trevisan 6, Contessa 6.5, Broh 6, Cappelletti 6.5, Minesso 6 (Marcandella 6.5), Capello 6.5, Pulzetti 6 (Cisco sv), Bonazzoli 6.5.