Il capitano fa gli straordinari. Non ci fosse stata la sublussazione alla spalla che ha messo fuori causa Pasa, Manuel Iori martedì sera si sarebbe accomodato in panchina a rifiatare in vista del derby che, per sua stessa ammissione, da ex biancoscudato sente molto. E invece non solo si è sistemato nella cabina di regia del Cittadella come di consueto, ma contro il Foggia ha anche segnato un gol da vero bomber, che di “ordinario” ha poco per un centrocampista. «È stata una partita tosta, giocata contro un’ottima squadra. A dimostrarlo è il fatto che senza gli 8 punti di penalizzazione il Foggia sarebbe in zona playoff assieme a noi e che ha potuto fare entrare dalla panchina elementi come Galano, Iemmello e Deli. Forse ci è mancata un po’ di forza nel finale per provare a conquistare l’intera posta, ma tenete presente che i turni infrasettimanali non sono mai facili da giocare. Sul piano personale sono contento per il gol. Non me lo dico mai da solo, ma stavolta me lo merito: sono stato bravo ad arrivare sul pallone di coscia, se mi fossi piegato per toccare la sfera con un’altra parte del corpo probabilmente mi avrebbero anticipato, e non era semplice dare forza al tocco».
[…]«Non nego che si tratta di una partita che sento molto, perché purtroppo il periodo a Padova è stato sfortunato ed è rimasto una macchia nella mia carriera, con la retrocessione e il fallimento della società. Ma è una macchia solo per quel motivo: ho sempre avuto un ottimo rapporto con la piazza e ricordo con piacere quando i tifosi mi hanno chiamato sotto la Tribuna Fattori dopo un derby da noi vinto all’Euganeo». Il Padova arriva da una sconfitta che ha reso precaria la panchina di Bisoli. Viene da chiedersi se non sarebbe stato meglio affrontarlo in un altro momento. «Non guardo mai in casa degli altri, penso solo a noi».
(Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)