Padova-Spezia, l’analisi del “Corriere del Veneto”

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Tirare le somme, mai come ieri, è davvero complicato. Perché il Padova gioca discretamente, sfiora ripetutamente il gol che avrebbe dato un senso diverso al pomeriggio dell’Euganeo, ma poi si deve accontentare ancora una volta di punto che sposta poco gli equilibri. Con lo Spezia è 0-0, le perplessità sul momento tutt’altro che felice del biancoscudo non vengono affatto dissipate ma, anzi, la nebbia si fa sempre più fitta. Non è tutto da buttare, ci mancherebbe. La difesa non subisce gol, la fantastica rovesciata di Capello che termina sul palo grida ancora vendetta. Tutto vero, eppure la classifica piange e nelle ultime sette partite sono arrivati appena tre pareggi (tutti casalinghi) e quattro sconfitte (tutte in trasferta). Pierpaolo Bisoli rimane per ora al suo posto, ma qualcosa fra Perugia e Cittadella dovrà per forza cambiare, perché per salvarsi qualche partita bisogna pur vincerla e in nove giornate il Padova lo ha fatto solo una volta, con il Venezia alla seconda di campionato. Poco, troppo poco, per una squadra che cerca disperatamente un’identità. Per la seconda partita consecutiva, dopo il ko di Crotone, Bisoli propone il 3-5-2, un modulo che ha il merito di far correre meno rischi, ma che allo stesso tempo lascia isolatissime in avanti le due punte.

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(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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