Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) In altri tempi un pareggio incassato al 90′ sarebbe stato una mazzata tremenda. Al contrario, seppur indubbiamente beffardo, l’1-1 che il Venezia ha colto venerdì sera a Palermo ha lo stesso sapore dolce di quello riacciuffato una settimana fa contro il Verona. Due punti contro avversarie di vertice, due delle maggiori candidate alla Serie A: per ora, seppur sempre invischiati in piena zona playout, può bastare così per gli arancioneroverdi che con Walter Zenga sembrano essere sulla buona strada. Indicazioni positive da confermare già dopodomani, ancora in trasferta, sul campo della Cremonese (ore 21) prima di tornare al Penzo domenica 4 novembre contro la Salernitana (ore 15). «Noi dobbiamo pensare a tirarci fuori da questa zona di classifica poco simpatica il più velocemente possibile, poi penseremo anche ad altro conferma mister Zenga Ci dispiace aver subito gol al 90′, mi dico stupido da solo avendo inserito il difensore più alto (un poco reattivo Andelkovic, ndr) proprio per evitare situazioni come quella costataci l’1-1. In realtà volevo inserire Vrioni per Litteri, un attaccante per un attaccante, ma magari avremmo preso gol lo stesso ed ora sarei qui a rimpiangere di non aver inserito un terzo centrale dietro». Al Venezia va sicuramente riconosciuta una certa solidità nel match del Barbera. «Va bene così, la squadra ha giocato bene, sono contento di come sono entrati Zennaro (classe 2000, ndr) e Segre, due giovani di personalità sui quali contiamo molto. Piano piano, passo dopo passo ci tireremo fuori. Mi era raccomandato con i ragazzi dicendo di fare le cose semplici e credo ci siamo riusciti discretamente bene, contro un Palermo che lotterà per andare in Serie A senza passare per i playoff». […]
Ore 19.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) C’è la rabbia per una vittoria sfumata proprio in extremis. Ma c’è anche l’orgoglio per aver lanciato un talento di casa ( il veneziano Mattia Zennaro, che ha firmato nei giorni scorsi un contratto quinquennale, il primo da professionista) e la mossa di Walter Zenga cerchiata in rosso sull’agenda di casa e premiata a pochi minuti dall’ingresso di quello che avrebbe potuto essere il match winner di giornata. Ossia Jacopo Segre, autore del gol che stava regalando al Venezia il blitz al Barbera, in casa di quel Palermo lanciatissimo che ha sudato freddo per rimontare. E che lo ha fatto nonostante l’inferiorità numerica: «C’è orgoglio per il gol segnato — ammette Segre — ma anche il rammarico per non essere riusciti a portare una vittoria che ci sarebbe servita e che avremmo meritato per quello che abbiamo fatto sia nel primo che nel secondo tempo. È un campionato difficile, ogni partita mette in palio punti preziosissimi, bisogna cercare di farne ovunque. Adesso andiamo sul campo della Cremonese nel turno infrasettimanale, un altro avversario di primissimo livello. Non c’è niente da fare, dobbiamo voltare pagina subito, tenerci quanto di buono abbiamo fatto a Palermo e andare avanti». […]
Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) «Era una partita che dovevamo e potevamo vincere» spiega Segre, 21enne centrocampista arrivato in prestito dal Torino, «ma ci teniamo stretti questo pareggio e io mi tengo strettissimo questo gol. Un conto è segnare in amichevole alla Fiorentina in precampionato, un conto andare a segno a Palermo, pochi minuti dopo l’ingresso in campo». Si sapeva che prima o poi avrebbe debuttato in prima squadra, Walter Zenga non ha avuto alcuna esitazione a lanciarlo nella mischia a Palermo. «Ho provato un’emozione fortissima, era da tanto tempo che sognavo l’esordio» racconta il diciottenne Mattia Zennaro, «per di più in uno stadio come quello di Palermo». Veneziano di Cannaregio, zona Madonna dell’Orto, cresciuto in centro storico con le maglie di Alvisiana, Laguna e Pro Venezia, un anno all’Edo Mestre e poi tre stagioni fa l’approdo al Venezia, che crede ciecamente in lui tanto che la scorsa settimana gli ha fatto firmare un contratto di 5 anni. «Un bel segno di fiducia, ringrazio tutti, dal presidente al direttore sportivo, allo staff e ai compagni che mi sono stati vicini fin dal primo giorno di ritiro». […]
Ore 17.30 – (Gazzettino) Uno strepitoso Cittadella ha fatto lo sgambetto alla capolista Pescara, che finora non aveva mai perso in campionato. La squadra granata, reduce dai pareggi con Lecce e Brescia, è tornata a vincere in trasferta, rilanciandosi così nell’alta classifica, grazie a una prestazione convincente sotto tutti i punti di vista. Unico neo – se così vogliamo chiamarlo – è quello di non aver chiuso anzitempo i conti, anche se Paleari è stato seriamente impegnato soltanto nel finire dell’incontro. Regalo di compleanno migliore per il presidente Gabrielli e il direttore generale Marchetti proprio non poteva esserci. I precedenti più recenti erano favorevoli al Cittadella, imbattuto con il Pescara nel campionato cadetto da cinque partite (tre vittorie e due pareggi), ma dal canto suo la squadra abruzzese aveva perso però soltanto una delle ultime quattordici gare di serie B, e nell’attuale torneo era ancora imbattuta, con un passo da rullo compressore tra le mura amiche (quattro successi in altrettante partite). Venturato rispetto al confronto con il Brescia ha cambiato quattro giocatori, con Schenetti schierato alle spalle della coppia d’attacco formata da Finotto e Scappini. L’inizio è stato tutto di marca Pescara, con Paleari che è dovuto uscire al limite della propria area per fermare l’ex Mancuso lanciato a rete. […] Stesso Cittadella anche nella ripresa. Dopo appena cinque minuti Finotto si è liberato bene nell’area dei padroni di casa e ci è voluto un grande intervento di Fiorillo per respingere la minaccia. Il portiere di casa niente però ha potuto al 12′ sulla conclusione ravvicinata dello stesso attaccante, che ha portato meritatamente in vantaggio il Cittadella. Splendida l’azione, con la galoppata di Branca, l’assist di Schenetti in mezzo, il velo di Branca e il tocco vincente di Finotto.
Ore 17.00 – (Gazzettino) Non può che essere molto soddisfatto il tecnico granata per la prestazione dei suoi giocatori, capaci di infliggere il primo dispiacere alla capolista Pescara: «Faccio i complimenti alla squadra, che sta lavorando con grande attenzione e voglia. E a Pescara è riuscita ad esprimere tutte le qualità, che reputo importanti. Gli abruzzesi hanno qualità notevoli, se concedi loro campo e spazi possono crearti grossi problemi potendo contare su giocatori che sanno palleggiare e puntare la profondità. La qualità indubbiamente c’è. Il Cittadella cerca sempre di imporre il proprio gioco, restando con il baricentro alto. A Pescara ci siamo riusciti molto bene e abbiamo raccolto i frutti». In riva all’Adriatico si è visto all’opera un Cittadella davvero superlativo. «La squadra sta crescendo – conferma Venturato – Siamo a metà del girone di andata e dobbiamo pensare a fare più punti possibili, ambire all’alta classifica e provare a restare tra le prime. Non sarà facile, è l’idea che abbiamo in testa, anche se per la realtà che siamo il primo obiettivo resta quello di raggiungere una salvezza tranquilla. Vogliamo ottenerla attraverso il bel gioco, come abbiamo dimostrato anche in questa circostanza». […]
Ore 16.30,- (Mattino di Padova) Il Citta sguazza nell’Adriatico. Un anno dopo, gli uomini di Venturato tornano dallo stadio del Pescara con un successo tanto prezioso quanto meritato. E, stavolta, la vittoria pesa ancora di più rispetto a dodici mesi fa, per diversi validi motivi: perché nessuno in questa stagione era ancora riuscito a rifilare una delusione alla capolista; perché consente a capitan Iori e compagni di ritrovare quei tre punti che, tutti assieme, mancavano dal 2-0 al Cosenza dello scorso 15 settembre; e perché proietta i granata a sole quattro lunghezze dalla squadra di Bepi Pillon che, peraltro, deve ancora osservare il suo turno di riposo. Il gol che decide la sfida, segnato da Finotto al 12′ della ripresa, è di quelli che andrebbero fatti vedere e rivedere alle scuole calcio: una ripartenza da manuale, conclusa con un assist da destra di Schenetti, il velo a centro area di Branca e il tiro a incrociare dell’ex punta della Spal, al secondo sigillo consecutivo dopo quello al Brescia di sette giorni prima. La rete ha legittimato una superiorità evidente, con Iori & C. capaci di costruire almeno tre occasioni nitide prima dell’1-0 e altrettante dopo essersi portato in vantaggio, segno di come abbiano continuato a proporre il loro calcio fatto di fraseggi rapidi e pressing asfissiante praticamente per tutti e 96 i minuti effettivi di gioco. […]
Ore 16.00 – (Mattino di Padova) Finalmente. Roberto Venturato non usa questo avverbio, ma è come lo facesse, ripensando ai punti lasciati per strada a Lecce e con il Brescia. A Pescara i suoi uomini hanno saputo aggredire la capolista, come nessun altro aveva osato fare in casa sua. «Abbiamo affrontato una squadra che ha qualità notevoli, consapevoli che, se le lasci campo, conta su elementi che sanno palleggiare e trovare profondità. Noi abbiamo provato ad arginarli rimanendo alti e cercando di proporci in fase offensiva», sottolinea il tecnico del Cittadella nel dopo partita.«Non siamo stati molto diversi da altre partite recenti in cui, però, non abbiamo portato a casa i tre punti, pur meritandoli. Dopo una vittoria come questa non posso che fare i complimenti al gruppo, che lavora sempre con attenzione e voglia di fare e che stavolta è stato premiato».Tra i segreti c’è una difesa che, a dispetto degli infortuni di Scaglia, Adorni e Camigliano (quest’ultimo rientrato ieri per uno spicchio di gara), è la migliore del campionato, con appena 5 reti incassate. «Noi ci alleniamo per avere un’identità, che portiamo in ogni campo. Stiamo lavorando bene sia in fase difensiva che in fase offensiva e stiamo crescendo, con l’idea di provare a rimanere fra le prime, anche se il primo obiettivo da conquistare rimane la salvezza». […]
Ore 15.30 – (Mattino di Padova) Pochi dubbi su chi sia stato il protagonista del match. Mattia Finotto a fine gara commenta la scorribanda granata parlando di «una grande vittoria, arrivata al termine di una partita difficile, in cui siamo stati bravi e concreti. Siamo stati praticamente perfetti e il fatto di aver vinto con un mio gol rende tutto ancora più bello. Dedico la rete alla mia ragazza, che l’altro giorno ha compiuto gli anni. Ma ci sarà poco tempo per festeggiare assieme perché dobbiamo pensare alla partita di martedì col Foggia e poi al Padova. Al derby, però, penseremo dopo, perché ci concentriamo su una partita alla volta, è l’unica cosa da fare».Sul piano personale è un momento magico. E la stagione sembra essere quella buona per riscattare quella no vissuta alla Ternana. «Il mio obiettivo è quello di continuare a far gol, il mister mi sta dando fiducia e io voglio ripagarla nel migliore dei modi». […]
Ore 15.00 – (Corriere del Veneto) Un pomeriggio da incorniciare, quello vissuto dal Cittadella all’Adriatico. Sul campo della capolista, si è vista una sola squadra. Quel gruppo determinato, rabbioso in ogni circostanza, ricco di qualità in ogni reparto e capace di arrivare sul pallone sempre prima degli avversari. Il Pescara s’inchina, il Cittadella strappa l’1-0 con le unghie e con i denti e ritrova quei tre punti che mancavano dalla terza giornata, quando Roberto Venturato aveva chiuso trittico di vittorie d’inizio stagione battendo 2-0 il Cosenza. Da quel momento in poi buio pesto, con polemiche crescenti sugli arbitraggi e una squadra che non riusciva più a vincere. Sono bastate le parole severe di Venturato alla vigilia per scuotere il gruppo. Semplicemente perfetto in tutte le sue componenti, a cominciare da quella difensiva, che ha concesso poco o nulla all’ex Mancuso, il più pericoloso eppure sempre a sbattere contro il muro di gomma creato davanti a Paleari. Il gol della vittoria griffato Mattia Finotto è un capolavoro arrivato al termine di un’azione perfetta, rifinita da Schenetti, confezionata da un velo da urlo di Branca e chiusa dalla puntuale zampata di Mattia Finotto, alla seconda gioia consecutiva in sette giorni dopo la prodezza al Brescia. […]
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Contro la Virtus Verona Giovanni Colella recupera il centrale difensivo Andrea Mantovani e il mediano Andrea De Falco, due pedine importanti nello scacchiere biancorosso. «A parte Gashi, Bortot, Razzitti e lo squalificato Arma sono tutti disponibili — precisa il tecnico del club berico — e di conseguenza ho varie possibilità di scelta. Non ho ancora deciso l’undici che scenderà in campo e non lo dico per non dare vantaggi al mio amico Gigi Fresco». La sfida in programma al Menti è l’occasione per tornare alla vittoria dopo il passo falso di Fermo. «Contro i marchigiani è stata una sconfitta che ci deve servire da lezione perché non abbiamo avuto pazienza e non siamo stati in grado di aspettare il momento giusto per colpire — prosegue l’allenatore — inoltre, abbiamo giocato in dieci per quasi settanta minuti e sotto di un gol e con l’uomo in meno non era certo facile riprendere il risultato. Quanto all’undici iniziale — prosegue Colella — l’unica decisione che ho preso è stata quella di mettere nel ruolo di terzino destro Davide Bianchi al posto di Andreoni. Questo perché magari voi non lo conoscete, ma lui tira fino all’ultimo rischiando di farsi male e di stare magari fuori due mesi. Questa è stata l’unica vera variazione che ho fatto perché tutti gli altri che non hanno giocato avevano qualche acciacco». […]
Ore 14.00 – (Il Piccolo) Quinta partita in soli 14 giorni oggi per la Triestina: e già questo fa pensare a cosa ha provocato (e sta ancora provocando) il caos totale che ha coinvolto il calcio italiano di serie B e C. E anche se uno di questi impegni era di Coppa Italia, come si è visto sono stati tutti tiratissimi e combattuti. Prima però di avere finalmente qualche giorno per tirare il fiato (la prossima partita la Triestina la giocherà lunedì al Rocco contro il Giana Erminio), oggi gli alabardati devono raccogliere tutte le energie rimaste dopo questo tour de force e fare assolutamente risultato. Sul campo di Meda, la squadra di Pavanel troverà a riceverla il Renate (calcio di inizio ore 14.30, arbitra Pashuku di Albano Laziale), squadra rivelazione dello scorso campionato, ma adesso penultimo in classifica. […] Nell’ultimo periodo, a turno nella lista degli acciaccati sono finiti Malomo, Lambrughi, Beccaro, Bracaletti e lo stesso Granoche, che oltre alla solita questione della costola ha accusato anche un lieve affaticamento muscolare. La sensazione è che i più pronti a scendere in campo dal primo minuto siano Lambrughi e Granoche, del resto due colonne di questa squadra. Tirando le somme, e considerando che Pavanel dovrebbe insistere sul 4-2-3-1 dal quale stanno arrivando buona risposte, i dubbi restano ancora parecchi. Comunque davanti a Valentini (ma resta qualche dubbio che non tocchi a Boccanera) la coppia centrale dovrebbe essere composta da Codromaz e Lambrughi, con Libutti e Sabatino terzini. In mezzo al campo Maracchi e Coletti, mentre nel terzetto dietro a Granoche gli esterni favoriti sono Petrella e Mensah, in posizione centrale invece Beccaro o Bracaletti. Attenzione poi alle opzioni Formiconi e Bariti, che come esterni hanno fatto bene a Vicenza. Tra i convocati c’è finalmente Hidalgo, infortunato da inizio campionato.
Ore 13.30 – (Messaggero Veneto) «Cerchiamo di stare lassù ma non giochiamo con l’ansia da chi è primo in classifica: il nostro obiettivo deve essere solo quello di dare il cento per cento». Attilio Tesser bada dritto al sodo. Il tecnico del Pordenone, in vista della gara con la Fermana, non pensa dove si trova la sua squadra, ma solo a disputare una partita al massimo delle proprie forze. «Essere al comando dà fiducia e morale ma non bisogna pensare di aver fatto qualcosa – indica -: con la Cremonese ho vinto un campionato di serie C quando a gennaio mi trovavo a dieci punti di distanza dalla prima. Figuriamoci cosa valgono le quattro lunghezze di vantaggio sulla Fermana. Pensiamo a vincere e a superare una squadra forte». Il trainer rivela i punti di forza dell’avversario: «Molto bravo in fase di non possesso e capace di verticalizzare molto veloce – spiega -. Dobbiamo stare attenti. Ha ottenuto 14 punti meritatamente». […]
Ore 13.00 – (Messaggero Veneto) La capolista, imbattuta, ospita la sua vice. E può mettere in scena il secondo capitolo della “grande fuga”. È big-match al Bottecchia, è il giorno di Pordenone-Fermana. La gara valida per il nono turno del girone B di serie C dà alla squadra di Tesser la possibilità di portare a sette i punti di vantaggio sui marchigiani, sorprendentemente e meritatamente secondi. Per quanto minacciata dal maltempo, può essere una splendida domenica per i neroverdi, che purtroppo non recuperano Misuraca (ancora tribuna) e che puntano sull’undici che sinora ha “sbancato”. Occhi alla rivale, però: seconda miglior difesa (appena 4 gol subiti) e reduce da un bel successo col Vicenza. […] Attilio Tesser è un allenatore realista e tradizionalista. Nel senso che, la squadra che è scesa in campo sinora, essendosi comportata bene, sarà schierata grossomodo anche questa domenica. Non ha ancora perso e ha il miglior attacco. Quindi Bindi difenderà i pali neroverdi, davanti a lui ci saranno Semenzato, Stefani, Barison e De Agostini; in mezzo, al fianco di Burrai, agiranno Gavazzi e – notizia di ieri – uno tra Bombagi e Ciurria, entrambi alla ricerca del primo gol in campionato. Per il “Fante” sarebbe la “prima” da mezzala. Questo è l’unico ballottaggio, che vede il primo leggermente favorito: non ci sarà da sorprendersi, però, se si vedrà Patrick dal 1′. Dietro a Magnaghi e Candellone giocherà Berrettoni. Si tratta di un undici che domenica scorsa col Renate ha disputato una parte iniziale di gara da favola per la categoria, con grande intensità e occasioni da rete a raffica: è mancato solo il gol, trovato nella ripresa grazie ai calci piazzati al millimetro di Burrai e alla capacità nel gioco aereo di De Agostini e Barison. Queste e altre armi possono essere sfoderate oggi per dare «un segnale al campionato» per usare le parole di Capitan Mirko Stefani. Il Pordenone può scavare un solco tra se stesso e le altre squadre. È una sorta di game-point. Basta trovare lo smash vincente. […]
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Contro il Cjarlins Muzane per tornare al successo e mantenersi nei quartieri alti della graduatoria. Sarà un Este determinato quello che scenderà in campo oggi (inizio gara ore 14,30, arbitra Simone Taricone della sezione di Perugia) al Nuovo Stadio. Un Este che arriva da due pareggi consecutivi, entrambi per 1-1. «Con il Cartigliano abbiamo subito gol nell’unica occasione concessa, a Trento invece siamo stati puniti dagli episodi. Non abbiamo ottenuto i tre punti, ma le nostre prestazioni sono sempre state solide» evidenzia il direttore sportivo giallorosso Gabriel Maule.In casa atestina la fiducia, quindi, non manca, anche se il Cjarlins non è certo un cliente facile. «È una squadra temibile, che per certi aspetti ci somiglia. Hanno un reparto offensivo che abbina qualità ed esperienza, mentre pagano qualcosa in difesa per via dei diversi giovani. Come noi provano sempre a essere propositivi, sono capaci di recuperare la partita quando sono in svantaggio e questo è indice di carattere e personalità. Penso che sarà un bel match e che il pubblico si divertirà».L’atteggiamento dell’Este dovrà essere battagliero. «Vogliamo fare punti per costruire un tesoretto e vedere nel prosieguo della stagione dove possiamo arrivare. Siamo consapevoli dei nostri valori e anche dei nostri limiti, su cui stiamo lavorando» chiude Maule. […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Il Campodarsego va in trasferta in Trentino, sul campo del Levico Terme attualmente a pari punti. La gara, per effetto del cambio dell’ora, inizia alle 14.30 e sarà diretta da Maria Sole Ferrieri Caputi della sezione di Livorno. I biancorossi cercheranno conferme da quanto espresso una settimana fa al Gabbiano, cercando però di ritrovare una vittoria assente da più di un mese (il 2-1 casalingo sul Delta). «Mi aspetto una gara molto combattuta ed equilibrata» spiega il tecnico Antonio Andreucci, «dobbiamo avere massimo rispetto per il Levico, andiamo su un campo simile al nostro per conformazione e per questo mi attendo una partita molto tirata. Dai miei ragazzi mi aspetto una conferma delle buone cose viste domenica scorsa contro l’Adriese, ma anche un miglioramento sotto il profilo del gioco e della continuità».Per portare a casa i tre punti occorrerà tanta umiltà. «Il Levico ha valori importanti soprattutto sotto l’aspetto tecnico», continua, «noi siamo messi un po’ meglio come organico rispetto a una settimana fa: rientra Colman Castro, anche se probabilmente in panchina. Per il resto, a parte Santinon che soffre di un risentimento muscolare, siamo tutti a posto».
Ore 11.10 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Merelli 6; Ravanelli 6, Capelli 6, Trevisan 6; Zambataro 6, Cappelletti 6.5, Serena 6 (Broh sv), Pulzetti 5.5 (Capello 6), Contessa 6; Guidone 6 (Cisco sv), Bonazzoli 6.5.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Constatata la pochezza offensiva dello Spezia, i biancoscudati hanno cercato timidamente di avanzare il baricentro, provando soprattutto a sfruttare le corsie esterne. […] Al quarto d’ora Bisoli ha provato a rompere gli indugi: fuori un confusionario Pulzetti e dentro Capello. La squadra è passata a un più spregiudicato 3-4-1-2, faticando però a trovare la compattezza tra i reparti sempre a causa dell’inferiorità numerica a centrocampo. Lo Spezia ha provato ad approfittarne e in un paio di circostanze ha creato le premesse per rendersi pericoloso nell’area del Padova, reclamando anche un rigore per un contatto dubbio davanti alla porta tra Zambataro e l’ex granata Bartolomei. La risposta dei biancoscudati non si è fatta attendere, con due pregevolissime giocate di Capello. La prima ha prodotto un assist velenosissimo che Cisco (subentrato a Guidone) non è riuscito a sfruttare, attaccando in ritardo lo spazio. Nella seconda situazione Capello si è messo in proprio, inventandosi una spettacolare rovesciata di destro che si è infranta sul palo. E lo 0-0 è andato in archivio.
Ore 10.50 – (Gazzettino) È un Padova ancora in convalescenza quello che ha pareggiato in casa con lo Spezia, anche se per la prima volta dopo sei partite la squadra ha chiuso la gara senza gol al passivo. Sulla testa dei biancoscudati ha sicuramente pesato il momento difficile e il gioco ne ha risentito sul piano dell’intraprendenza e dell’efficacia: per più di un’ora infatti la truppa di Bisoli si è preoccupata soprattutto di proteggere la propria area e solo nel finale ha trovato un po’ di coraggio per minacciare la porta avversaria (palo di Capello). Anche i liguri comunque non hanno contribuito a fare lievitare lo spettacolo, dando l’impressione alla resa dei conti di accettare volentieri il punto. Il primo tempo è filato via sui binari dell’equilibrio e con poche emozioni. Il Padova, con Serena e Guidone per la prima volta in campo dall’inizio in un 3-5-2 molto bloccato, ha scelto in avvio un atteggiamento prudente, abbassandosi dietro la linea della palla e lasciando di fatto l’iniziativa allo Spezia. La superiorità territoriale della formazione ospite si è però infranta puntualmente ai limiti dell’area, dove gli spazi per passare erano di fatto inesistenti e il tridente d’attacco (privo anche di Galabinov, partito dalla panchina) ha girato spesso a vuoto.
Ore 10.40 – (Gazzettino) A dimostrazione di un freno di natura psicologica, il fatto di non avere quasi mai visto la squadra giocare a briglie sciolte con i liguri. «Cercate di capire il momento che sta attraversando, non vincendo da sette partite. È un momento in cui la testa pesa e la palla un po’ scotta per cui ci sta che i giovani, ma pure i vecchietti, abbiano un po’ il freno a mano tirato. Bisogna stare tranquilli, ma in questa occasione ho visto una squadra equilibrata e che tenuto testa a un avversario che a gara in corso ha inserito due giocatori di serie A come Galabinov e Mora». Così ancora sull’incontro: «Lo Spezia non ha creato quasi niente mentre noi, pur non costruendo tantissimo, abbiamo comunque avuto due o tre grosse opportunità e colpito un palo con Capello. Del resto, con molti più tiri in porta, a Crotone abbiamo perso la partita e venerdì il Venezia, facendone uno, ha pareggiato a Palermo. A noi adesso questo non capita per cui occorre essere bravi a creare più occasioni e, questa volta, non posso negarlo, non ci siamo riusciti». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Abbiamo tentato di vincere, magari non siamo stati spumeggianti ed è mancata un po’ di qualità, ma con questo spirito ne verremo fuori». In una sola frase Pierpaolo Bisoli sintetizza la sfida con lo Spezia, la prima dei biancoscudati finita a reti bianche, a due giorni dalla trasferta a Perugia nel turno infrasettimanale di martedì. «Ho rivisto la mia squadra prosegue il tecnico che ha giocato come avevo chiesto, con intelligenza, lottando su ogni palla, gestendo bene le forze nell’arco dei due tempi e che ha cercato quelle due o tre occasioni per cercare di portarsi in vantaggio. Quello che poi mi è piaciuto è che il Padova abbia ritrovato la propria identità, l’equilibrio e la voglia di mantenere la porta inviolata, non concedendo tra l’altro come in passato conclusioni da lontano. Quindi si tratta di un passettino in avanti che spero ci permetta di schiacciare delle piccole paure». Ma i problemi non sono ancora risolti. «Siamo ancora convalescenti, ho dato ai ragazzi un’aspirina e loro hanno capito che fa effetto. Piano piano ne verremo fuori anche con il gioco che avevamo espresso prima».
Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Merelli 6; Ravanelli 6, Capelli 6.5, Trevisan 6; Zambataro 5.5, Cappelletti 6, Serena 6.5 (Broh sv), Pulzetti 6 (Capello 6.5), Contessa 6; Guidone 5.5 (Cisco 5.5), Bonazzoli 6.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Certo, di fronte al pubblico amico, il Padova avrebbe dovuto e potuto far propria l’intera posta, ma se non ci è riuscito è per i “difetti” che si porta dietro da tempo, affiorati in modo vistoso dopo i due positivi derby con Verona e Venezia: la mancanza di un uomo-gol davanti che possa far coppia con Bonazzoli e di un centrocampista d’esperienza che sappia dettare i tempi ai compagni e rallentare il ritmo quando la situazione lo impone. Nove giornate – un quarto del torneo – sono andate in archivio e per nove volte l’allenatore ha cambiato l’undici iniziale. Il 3-5-2 è il modulo-base e ieri ad interpretare il ruolo di regista ha piazzato Riccardo Serena, il figlio di Michele (ex tecnico del Padova, presente in tribuna), che debuttava tra i cadetti. Novità anche davanti, con Guidone preferito a Capello, e sulla fascia destra, con Zambataro che ha surrogato Salviato. […] Il bilancio, purtroppo, continua ad essere deficitario: 7 punti sui 27 a disposizione. Sarà dura per la salvezza, ma bisogna scrollarsi di dosso un certo timore che sembra cucito addosso alla squadra e che ne condiziona la personalità da esibire di partita in partita. Scrollarsi il timore, dunque, e cominciare a fare risultati in trasferta. Quale occasione migliore a Perugia, martedì, nell’infrasettimanale?
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Un punto che cambia poco o nulla in classifica. Il quarto pareggio stagionale – terzo di fila in casa, dopo quelli con Cremonese e Pescara – lascia il Padova sempre impelagato nella zona “calda” della Serie B (finisse oggi il campionato, giocherebbe i playout con il Venezia) e conferma che i problemi con cui ha a che fare Bisoli sono i soliti: non tanto di motivazioni o impegno, visto che la squadra il suo lo fa, ci mette anima e cuore, ma di concretezza e cinismo sotto porta e a tratti anche di qualità di manovra, dato che durante la gara ci sono momenti in cui non si gioca un gran calcio, anzi. Lo Spezia, uscito indenne dall’Euganeo senza troppo penare, sino a ieri non aveva mai impattato con l’avversario di turno, dopo averne vinte 4 e perse altrettante. Senza quattro titolari, compreso il temuto Galabinov (entrato poi a 20 minuti dalla fine), ha dimostrato di essere quadrato e organizzato, ma non ha creato grossi problemi ad una difesa uscita imbattuta dal confronto, anche perché ritornata nel suo assetto-tipo.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il dottor Bisoli sostiene di aver trovato la cura per il proprio paziente, ma la medicina deve ancora produrre tutti i suoi effetti. E anche guardando la classifica il Padova non può certo dirsi “fuori pericolo”. A usare una metafora “medica” ci ha pensato lo stesso tecnico, fornendo la consueta dose di fiducia e soddisfazione al termine dello 0-0 contro lo Spezia. «È come se avessi dato un’aspirina ai miei ragazzi. Siamo convalescenti, ma la pastiglia sta facendo effetto». Si spiega quindi in questo modo la prestazione di un Padova accorto e concentrato in fase difensiva, ma poco pungente e cattivo davanti. «Abbiamo provato a vincere, ma siamo reduci da un periodo difficile e non si può avere tutto subito. In questi casi, quando arrivi da sei partite senza vittoria, la tensione si fa sentire e si perde lucidità. Ma i miei hanno giocato con giudizio e intelligenza, proprio come avevo chiesto».E Bisoli non si mostra preoccupato nemmeno quando si sottolineano le carenze offensive di una formazione che fa un po’ di fatica ad andare in gol: «Abbiamo lo stesso numero di reti di altre squadre che sono davanti a noi. Finora abbiamo affrontato quasi tutte le migliori del campionato. Anche di fronte allo Spezia, che è una candidata autorevole a disputare i playoff, abbiamo giocato ad armi pari, costruendo le occasioni migliori di tutto il match. Le chance le abbiamo avute noi, mentre loro non sono stati quasi mai pericolosi, grazie soprattutto all’attenzione e concentrazione che abbiamo messo in campo. Certo, non avremo espresso un gioco spumeggiante, ma è difficile vederlo in B». […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dall’Eccellenza alla Serie B nel giro di 5 anni. La prepotente scalata di Riccardo Serena ha conosciuto ieri una nuova importantissima tappa con l’esordio assoluto nel campionato cadetto. Fino alla gara contro lo Spezia il mediano classe 1996 non aveva ancora visto il campo nemmeno per un minuto nelle prime 8 giornate, mentre ieri Bisoli ha deciso di lanciarlo nell’undici titolare, in una delle sfide più delicate della stagione. E lui ha risposto presente, fornendo una gara di sostanza e intelligenza, proprio sotto gli occhi di papà Michele (ex allenatore di entrambe le squadre), presente in tribuna centrale. E pensare che quando Serena senior provava a salvare il Padova di Penocchio in B, il giovane Riccardo cercava di farsi largo con la maglia del Favaro sui campi dell’Eccellenza veneta. «Se mi avessero detto, 5 anni fa, che avrei giocato in tutte le categorie fino ad arrivare in B non ci avrei mai creduto», confessa il biondo centrocampista. «Soprattutto l’ultimo anno è stato incredibile, visto che in 12 mesi mi sono trovato catapultato dai dilettanti alla serie cadetta. Se la scorsa stagione era stata dura adattarsi ai livelli dei professionisti, anche l’avvio di quest’anno non è stato facile, ma credo di aver fatto progressi. Sono felice che il mister mi abbia premiato dandomi fiducia». […]
Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto): Merelli 6; Ravanelli 6, Capelli 6.5, Trevisan 6; Zambataro 6.5, Cappelletti 6, Serena 6.5 (Broh sv), Pulzetti 5.5 (Capello 6.5), Contessa 5.5; Guidone 5 (Cisco 5), Bonazzoli 5.5.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Tirare le somme, mai come ieri, è davvero complicato. Perché il Padova gioca discretamente, sfiora ripetutamente il gol che avrebbe dato un senso diverso al pomeriggio dell’Euganeo, ma poi si deve accontentare ancora una volta di punto che sposta poco gli equilibri. Con lo Spezia è 0-0, le perplessità sul momento tutt’altro che felice del biancoscudo non vengono affatto dissipate ma, anzi, la nebbia si fa sempre più fitta. Non è tutto da buttare, ci mancherebbe. La difesa non subisce gol, la fantastica rovesciata di Capello che termina sul palo grida ancora vendetta. Tutto vero, eppure la classifica piange e nelle ultime sette partite sono arrivati appena tre pareggi (tutti casalinghi) e quattro sconfitte (tutte in trasferta). Pierpaolo Bisoli rimane per ora al suo posto, ma qualcosa fra Perugia e Cittadella dovrà per forza cambiare, perché per salvarsi qualche partita bisogna pur vincerla e in nove giornate il Padova lo ha fatto solo una volta, con il Venezia alla seconda di campionato. Poco, troppo poco, per una squadra che cerca disperatamente un’identità. Per la seconda partita consecutiva, dopo il ko di Crotone, Bisoli propone il 3-5-2, un modulo che ha il merito di far correre meno rischi, ma che allo stesso tempo lascia isolatissime in avanti le due punte. […]