Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Pordenone sogna. Non solo il Pordenone, squadra e società, ma tutta la città. Dopo 8 giornate i ramarri dominano la classifica del girone B: primi, imbattuti, con 5 vittorie e 3 pareggi, a quota 18, con 4 punti di vantaggio sulla seconda, la Fermana che sarà ospite al Bottecchia domenica alle 14.30. Ciò che però fa più crescere l’entusiasmo del popolo neroverde è il vantaggio accumulato sulle grandi: 5 punti davanti al Lanerossi Vicenza, 6 più della Triestina, 7 più del Monza di Silvio Berlusconi e della FeralpiSalò (che deve recuperare una partita a Terni) e addirittura 9 dalla Ternana (che però deve giocare 3 partite: con gardesani, Rimini e Fano). […] Il Lovisa post successo sul Renate è contenuto quasi come il suo amico-tecnico. «È ovvio che sono contento del primo posto. Siamo però solo all’inizio e ci aspetta una sfida con la Fermana che è la vera rivelazione di questa prima parte di stagione. Spero che la città capisca l’importanza del match e che il Bottecchia si riempia ancora. Cosa mi è piaciuto di più della vittoria sul Renate? La nostra prima mezzora, sino al gol del loro momentaneo vantaggio, indubbiamente i 30′ migliori del Pordenone da inizio stagione. Permettetemi poi di sottolineare la prestazione di Bertoli, uno dei nostri 2001. Pier Francesco non ha minimamente patito l’importanza del momento ed è entrato subito nel vivo dell’azione. Avrebbe meritato anche di firmare il 3-1». […]
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone, oltre al primato, si coccola anche uno dei giocatori più promettenti del proprio vivaio: Pier Francesco Bertoli. L’attaccante, non ancora maggiorenne (classe 2001), è stato tra i più giovani a scendere in campo di tutto il campionato in questo avvio di stagione. Molto positivo l’impatto che ha avuto nel match con il Renate: subito dopo il suo ingresso ha sfiorato il gol e ha impensierito in alcune occasioni i difensori brianzoli con la sua velocità. Le sue doti non erano sconosciute. Aveva debuttato la scorsa stagione con l’Albinoleffe (lanciato da Fabio Rossitto) e ha giocato uno spezzone di gara con il Pescara in coppa Italia pochi mesi fa.A proposito di giovani: un fresco ex neroverde, pordenonese, figlio del presidente del club cittadino, continua a distinguersi col Napoli. Alessandro Lovisa, classe 2001, non solo si è messo in evidenza con la formazione Primavera dei partenopei (che ha espugnato il campo dell’Udinese per 3 a 2): ha avuto l’opportunità di allenarsi ieri con la prima squadra dei campani, agli ordini di Carlo Ancelotti. Il centrocampista, ora, volerà come i big a Parigi per l’incontro di Youth League.Tornando alla vicende del club cittadino, sono stati definiti le giornate e gli orari degli incontri di novembre (dal decimo al tredicesimo turno). Il Pordenone giocherà sempre la domenica. Affronterà la Sambenedettese in trasferta il 4 novembre alle 14.30, quindi ospiterà la Triestina l’11 novembre (alle 18.30), quindi andrà a Monza domenica 18 novembre (alle 14.30). Stesso orario per il match del 25 novembre del Bottecchia con la Ternana. […]
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) La squadra che tanti temono e può ancora dire la sua in campionato ha già cambiato allenatore: il Monza di Berlusconi ha esonerato Marco Zaffaroni e ingaggiato l’ex tecnico del Milan Cristian Brocchi. La formazione che alcuni invece sottovalutavano si trova in testa alla classifica e mai, nella sua storia, ha avuto un vantaggio di 4 lunghezze sull’inseguitrice. È stato un grande weekend per il Pordenone, al comando del girone B di serie C sulla Fermana, attesa domenica prossima al Bottecchia. I ramarri, come la scorsa stagione, comandano con gli stessi punti (18) ma, pare, con ben altri presupposti: se in difesa bisogna ancora migliorare (un gol subìto a partita) davanti sono scintille con 13 centri segnati (miglior attacco del gruppo). […] Se in Brianza si parla di rivoluzioni, a Pordenone è tempo di godersi il primato. La curiosità vuole che, lo scorso torneo, all’ottava giornata i neroverdi conquistarono una vittoria identica a quella di due giorni fa col Renate: l’undici di Colucci superò il Ravenna, sempre in rimonta e col medesimo punteggio (2-1). Anche allora, come oggi, segnò Michele De Agostini. Coincidenze di fronte alle quali i più scaramantici staranno già facendo gli scongiuri, visto l’epilogo del precedente torneo. In realtà i tifosi più razionali sono ben consapevoli che la musica è cambiata, visto il valore della rosa – cresciuto – e alcuni dati oggettivi molto positivi. Le prime otto giornate hanno dimostrato che il Pordenone è riuscito ad andare in gol con buona facilità, non rimanendo mai a secco. Anzi, la produzione offensiva poteva essere maggiore se non fosse stata per i tanti errori in fase di concretizzazione da parte degli attaccanti. Segno, questo, che la squadra arriva sempre a creare qualcosa di pericoloso. Burrai inoltre si è confermato un giocatore che sposta gli equilibri in particolare per la bravura sui calci piazzati: nelle ultime tre partite ha segnato un gol e ha fornito tre assist. È entrato insomma su quattro dei cinque centri in totale. […]
Ore 17.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.40 – Qui Guizza: partitella finale.
Ore 16.20 – Qui Guizza: mister Bisoli mischia le carte.
Ore 16.00 – Qui Guizza: prove tecniche di 3-5-2.
Ore 15.40 – Qui Guizza: arriva la notizia della rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio per Matteo Mandorlini.
Ore 15.20 – Qui Guizza: tornano in gruppo Ravanelli, Trevisan, Salviato e Madonna, a parte Della Rocca con Minesso e Chinellato. Assenti Sarno e Mandorlini.
Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La prima sconfitta biancorossa è arrivata a Fermo sotto la pioggia e contro un avversario abile nello sfruttare al meglio gli errori degli uomini di Giovanni Colella. Il gol subito nei minuti iniziali e l’espulsione di Arma hanno indirizzato il match in un modo che la compagine berica non è riuscita a rimettere in piedi nonostante la voglia di provarci non sia mai mancata. «Da questo punto di vista i ragazzi sono stati encomiabili e il giudizio non cambia se non sono riusciti a raddrizzare l’incontro — sottolinea Colella — purtroppo nel calcio gli episodi possono orientare un partita e a Fermo è accaduto proprio questo. Qualcosa senza dubbio abbiamo sbagliato, nei minuti iniziali non abbiamo tenuto un ritmo che ci consentisse di ribattere colpo su colpo le azioni dei nostri avversari, ma è chiaro che l’essere rimasti in dieci ha condizionato tutto». Colella non concorda con chi ritiene che i cambiamenti nell’undici iniziale sono stati troppo numerosi, e spiega il perché di alcune scelte: «Mantovani in estate non ha fatto la preparazione e adesso è un po’ in difficoltà – precisa l’allenatore – De Falco aveva un problema alla caviglia, e Nicolò Bianchi aveva finito la gara contro il Monza con i crampi. Da tempo sapete che Bizzotto lamenta un fastidio al ginocchio, per cui non è stata una questione di turnover ma il problema di gestire gli infortunati. Volevo cambiare anche qualcosa davanti, invece ho schierato Curcio, Arma e Giacomelli rischiando anche che si potessero fare male. Che piaccia o no, la gestione delle forze è necessaria in questo momento». […]
Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] Poco più di una settimana di lavoro, i cui frutti, come spiega il direttore sportivo del Venezia Valentino Angeloni, sono stati ben visibili domenica pomeriggio. «Contro il Verona ho visto una squadra con idee, organizzazione tecnico-tattica capace di trasmettere una positività contagiante – afferma Angeloni – l’1-1 contro il Verona è un pareggio importante, arrivato contro una squadra molto forte che dopo soli 8 minuti è stata in grado di passare in vantaggio, una rete che avrebbe ammazzato anche un toro. Ma la squadra ha reagito bene con qualità e giocate, il lavoro svolto dal mister in questi nove giorni è stato evidente, in campo ho visto una formazione combattiva che ha giocato con grande spirito». Sensazioni che fanno crescere la fiducia per il futuro, visto che ad oggi siamo solo all’inizio del percorso. «Abbiamo capito come andando in campo con voglia, determinazione ed organizzazione abbiamo le qualità per potercela giocare con chiunque. È questo uno dei dettagli più importanti emersi dalla gara di domenica, mi auguro di poter rivedere sempre questo tipo di atteggiamento consapevole del fatto che attraverso il lavoro costante possiamo solo migliorare». Perché come ricorda il ds, il percorso del Venezia è ancora lungo ed insidioso. «Adesso è fondamentale confermarsi, è importante che le motivazioni siano alte perché sono quelle a fare andare avanti testa e gambe. Ci vorrà un po’ di tempo per sistemare tutti i meccanismi, ma è chiaro come quello che abbiamo visto in questi nove giorni ci fa ben sperare, ed il pareggio di domenica è la miglior chiusura di questo breve periodo». […]
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Appena voltata pagina al Venezia di Walter Zenga si presenta un periodo intensissimo. Dopo la buona prova offerta nel derby con il Verona, impatta 1-1 in rimonta, giocata con uno schema nuovo e una rinnovata volontà agonistica, il team lagunare è atteso da due trasferte di fila: venerdì a Palermo e martedì a Cremona. Due nuovi test importanti per il lavoro dell’Uomo ragno che ha già raccolto i primi frutti innanzitutto a livello di morale – e che sicuramente riuscirà a far crescere nella tranquillità questa squadra. Una serenità che si è già toccata con mano nella gara di domenica al Penzo quando, sotto una tempesta di pioggia e raffiche di vento gelido, il Venezia ha saputo reagire a una prima parte di gara non giocata alla grande, con una ripresa da padrone del campo capace di riprendere la partita erigendosi a protagonista. Indubbiamente il lavoro che attende Zenga è tanto. C’è da registrare una difesa che da tempo non era schierata a quattro e deve trovare ritmi e automatismi, cercando di compensare con un giusto mix le condizioni non ottimali di alcuni elementi. Discorso particolare merita il centrocampo, schierato ufficialmente a tre ma molto elastico, dove sono da individuare ancora gli interpreti più adatti: non ha impressionato Bentivoglio contro il Verona e non lo aveva fatto nemmeno in precedenza. Questa stagione non è proprio iniziata bene per uno come lui che da febbraio scorso ha dovuto lasciare spazio a uno Stulac sì bravo, ma che al bel campionato del Venezia ha contributo solamente a metà. […]
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Nel mio vocabolario non conosco la parola paura». Lo ha ribadito anche ieri mattina a Roma, in occasione della votazione per il nuovo presidente federale, con Gabriele Gravina candidato unico. Joe Tacopina ha rivisto il suo Venezia con Walter Zenga in panchina. E il presidente è rimasto davvero soddisfatto dalla prima uscita dell’Uomo Ragno sulla panchina arancioneroverde contro il Verona. Poi, al termine delle operazioni di voto, eccolo di fronte a microfoni e taccuini, per ribadire che non lascia, ma anzi raddoppia: «Prima di tutto Gravina è un mio amico – sottolinea Tacopina – è una persona onesta, ha valori importanti e conosce bene questo mondo. Poi, in aggiunta a tutto questo, credo che sia l’uomo giusto per il calcio italiano. È una persona molto intelligente, è una persona onesta. Può risolvere i problemi del nostro calcio- Credo che le cose non siano andate bene quest’anno in Serie B, prima eravamo a 22, poi siamo passati a 19 una settimana prima dell’inizio. Così non va bene, dobbiamo avere certezze e regole e cercare di farle rispettare». Poi non aspetta altro che la domanda su Zenga. E a Tacopina si illuminano gli occhi: «Zenga ha grande personalità – sorride il presidente – ha grinta e determinazione. Ha cambiato tutto in una settimana, all’interno dello spogliatoio e come mentalità. Forse potevo cambiare allenatore prima, forse ho sbagliato a non farlo prima. Sono sicuro che il nostro obiettivo playoff sia e resti il nostro obiettivo minimo. Io vorrei la Serie A quest’anno, abbiamo tempo per ricominciare. Sono sicuro che arriveremo minimo ai playoff, l’anno scorso siamo andati a cinque punti dalla promozione. Questo è un progetto a lungo termine, il nuovo stadio è stato approvato, quattro giorni fa sono arrivati gli ultimi ok. Sono sicuro che il mio Venezia tornerà». […]
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) C’è un Venezia in testa alla classifica, imbattuto. È la squadra Primavera, allenata da Nicola Marangon, capolista insieme alla Spal nel girone A, primato conquistato sabato dopo il blitz (3-2) a Brescia, terza vittoria consecutiva, dopo quelle ottenute a spese di Carpi e Spezia. Undici punti in classifica, uno in più rispetto al tandem Verona-Bologna con la Cremonese a quota 8. Chi vince i due gironi, sale nel campionato Primavera A, le squadre che si classificheranno dal secondo al quinto posto accederanno ai playoff per l’ultima promozione. Una stagione iniziata con qualche rimpianto (l’eliminazione ai rigori in Coppa Italia con il Cittadella, i pareggi con Cremonese e Padova in campionato), ma decollata nelle ultime settimane. Lo scorso anno, al debutto nel neonato campionato di Primavera 2, il Venezia allora allenato da Stefano Daniel chiuse al sesto posto con 35 punti, a sole tre lunghezze dai playoff. Squadra affidata in estate a Nicola Marangon, uno dei volti storici delle formazioni giovanili del Venezia, che ha perso per strada Strechie, Cigagna e Serena, andati in Lega Pro, ma che nelle ultime partite ha avuto a disposizione anche lo scozzese Harvey St.Clair, autore di una doppietta a Brescia. «Fa piacere per i ragazzi essere in testa alla classifica» spiega Nicola Marangon, «i risultati sono il frutto dell’ottimo lavoro che svolgono in allenamento. Non mi aspettavo una partenza così positiva, il mio modo di lavorare non è semplice e di solito serve più tempo. Comunque siamo solo all’inizio del campionato, siamo tutti abbastanza raggruppati, basta una vittoria o una sconfitta per modificare la posizione».Sabato a Brescia è rientrato anche il portoghese Pimenta, dalla prima squadra è arrivato St.Clair, mentre il percorso inverso lo ha compiuto Zennaro. «Harvey è un bravo ragazzo, molto serio, si sta applicando alla grande, ho ammirato la sua professionalità pur arrivando alla prima squadra». […]
Ore 11.50 – (Gazzettino) Non è stato riconosciuto ufficialmente, ma Luca Strizzolo dopo avere segnato un gol all’ex portiere granata Alex Cordaz alla prima di campionato con il Crotone, ne ha determinato un altro sabato al Tombolato con il Brescia ad Enrico Alfonso, per tre anni numero uno del Cittadella. «Ci ho creduto e ho cercato di superare il mio marcatore per arrivare sul pallone. Alfonso però ha anticipato sia me che Cistana con il pallone che mi è carambolato addosso, involontariamente, ed è finito in rete, forse rimbalzando anche sul difensore». Per la cronaca il gol è stato catalogato come autorete di Cistana. «Anche riguardando l’azione in video non è semplice definire chi ha toccato per ultimo il pallone. Personalmente non ho voce in capitolo per far valere la mia versione e non so cosa abbia scritto nel referto il direttore di gara. Non farò certamente polemiche o ricorsi se il gol non mi verrà attribuito, ma per un attaccante a fine stagione i gol fatti non sono un dato secondario. La stagione scorsa ne ho messi a segno quattro e quest’anno sarebbero già tre con quello di Lecce». Peccato che il Cittadella, seppure in vantaggio per 2-0, non abbia vinto. «Avremmo dovuto sfruttare meglio le occasioni avute, in particolare nel primo tempo. Nella ripresa invece abbiamo fatto fatica e ritengo che il calo sua dovuto a un fattore psicologico. Ci siamo smarriti mentalmente dopo alcuni episodi sfavorevoli. Su Finotto ci stava il rigore per un fallo chiaramente in area, ma l’arbitro ha deciso in maniera diversa, poi il palo con Benedetti e il loro pareggio. Quando si va in difficoltà sul piano della concentrazione, come conseguenza si perde in brillantezza di gioco e condizione fisica». Strizzolo non punta il dito sull’arbitro: «Non deve essere un alibi, anche lui può sbagliare. Noi dobbiamo migliorare i nostri limiti diventando più cinici e concreti perchè abbiamo avuto alcune occasioni che non abbiamo saputo sfruttare». […]
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) «Poco importa, adesso, ma quel gol è mio». Le immagini, viste e riviste al replay, non chiariscono del tutto la dinamica dell’azione. In mancanza di inquadrature da angolazioni diverse, fa fede il verdetto della Lega B, che conferma l’impressione avuta dal vivo decidendo per l’autorete di Cistana. Per Luca Strizzolo, però, la questione è diversa, il gol del momentaneo 2-0 del Cittadella al Brescia è suo: «Alfonso è uscito e ha avuto un’incomprensione col difensore, di sicuro io ho toccato la palla, non so se subito dopo il portiere, che l’ha respinta, o dopo Cistana, ma il tocco c’era. Purtroppo, però, al di là della paternità del gol, la nota più importante è un’altra: non abbiamo vinto una partita che potevamo fare nostra».E su questo punto è difficile pensarla diversamente. Ma come si spiega quel calo nella ripresa? «Nel primo tempo abbiamo espresso buoni fraseggi e tenuto bene il campo, nel secondo abbiamo creato subito un paio di occasioni ma poi ci siamo disuniti. Lo smarrimento mentale, dopo il primo gol incassato, ci ha portato a uno sbandamento in campo: ci siamo allungati e abbiamo corso qualche rischio di troppo».Nemmeno gli episodi hanno aiutato i granata. «Io ero a un passo e credo che non ci fossero dubbi, su Finotto era rigore: l’arbitro ci ha detto che il fallo è stato commesso fuori area, ma fuori area non c’era stato alcun contatto tra lui e Tonali. Guai però ad attaccarsi all’alibi dell’arbitro: il rigore c’era, ma noi dovevamo essere più cinici e sfruttare le occasioni che abbiamo avuto». […]
Ore 11.10 – (Corriere del Veneto) Gli arbitri sono il solito tasto dolente. Poi ci sono le responsabilità della squadra, che si è fatta rimontare due gol dopo essere stata in totale controllo del match per lunghi tratti di partita. Ma ci sono anche le note liete, perché ad esempio Mattia Finotto ha rotto finalmente il digiuno che durava da inizio campionato e ha messo in bacheca un gol spettacolare. Da applausi sotto tutti i punti di vista. Gesto tecnico eccezionale, che si aggiunge al solito «lavoro sporco» fatto per la squadra e per il suo compagno di reparto. Insomma, Finotto è sempre più una pedina imprescindibile per il Cittadella, che punta dritto su Pescara, dove sabato alle 15 affronterà la capolista. «Devo dire la verità — ammette l’ex attaccante della Spal — onestamente sono due punti persi, perché eravamo in vantaggio 2-0 e potevamo gestire meglio le situazioni difensive in occasione dei due gol subiti da Morosini. Insomma, potevamo fare meglio senza alcun dubbio, poi è chiaro che ci sono anche gli episodi arbitrali. Il rigore? Secondo me il fallo era in area, l’arbitro non so cos’abbia visto, ma è andata così. Cosa possiamo farci?». […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) Del resto abbiamo una formazione giovane, e sapevamo dall’inizio che ci sarebbe stato da soffrire. Magari i giovani hanno bisogno di un po’ più di tempo per maturare, per cui aspettiamo un attimo». […] A proposito di tifosi, cosa è avvenuto sabato quando la squadra e l’allenatore sono andati sotto il settore che ospitava una cinquantina di fedelissimi biancoscudati? «Solo un tifoso ha contestato accusando di scarso impegno la squadra. E Bisoli ha difeso i ragazzi perché non si può dire che a Crotone sia mancato l’impegno». Quindi prosegue: «Dobbiamo stare sereni e cercare di rimanere il più vicino possibile ai ragazzi e al mister: i tifosi devono venire allo stadio ad applaudirli. Adesso abbiamo tre partite ravvicinate, ed è meglio: Spezia, Perugia e Cittadella. Magari al termine di questo trittico siamo usciti dal tunnel e parliamo di altro».
Ore 10.30 – (Gazzettino) «La società farà l’impossibile per rimanere in serie B». Le parole sono del presidente Roberto Bonetto, che ieri si è recato a Fiumicino per l’elezione di Gravina a presidente della Figc. Sabato il patron biancoscudato non era allo Scida, come nessun altro membro della società a parte il diggì Zamuner. E domenica ha avuto modo di incontrare Bisoli, dal momento che entrambi abitano nello stesso condominio. «Non era certo opportuno telefonargli sabato a mezzanotte per fare determinate considerazioni. Abbiamo bevuto insieme un caffè e fatto due chiacchiere, non perché il mister sia in discussione dato che ha la fiducia della società e dei giocatori. Ma non essendo andato a Crotone, mi sono fatto un po’ spiegare le sue sensazioni e alla fine abbiamo concordato che la squadra sta bene e che ha disputato una bella prestazione, perché non si può dire che non abbia giocato a Crotone. Qualcosa non gira per il verso giusto, ci manca un po’ di concentrazione in alcuni frangenti.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Per Della Rocca con il Crotone si è trattato anche dell’esordio in campionato con i biancoscudati. «L’espulsione non cambia la partita che ho fatto, e quella della squadra. Era tanto che non giocavo. Mi sono sentito bene soprattutto nel corso della gara, meno invece inizialmente. È naturale che debba ritrovare la condizione migliore e minutaggio, ma sono abbastanza contento della mia prestazione. Anche la squadra ha disputato una buona partita tenendo conto che avevamo di fronte una formazione forte e che abbiamo creato tante occasioni per segnare. Abbiamo cercato di giocare un po’ di più rispetto alle gare precedenti, ma in questo periodo purtroppo gli episodi non girano a nostro favore». […] Due punti nelle ultime sei partite. Alla luce della sua esperienza, come si supera questo momento? «Bisogna continuare a lavorare come abbiamo fatto finora, e ripartire dalla buona prestazione effettuata con il Crotone. Bisogna fare le cose semplici in campo, e metterci un pizzico in più di convinzione. Adesso ottenere una vittoria sarebbe molto importante a livello mentale». […]
Ore 10.10 – (Gazzettino) Bisoli a fine partita l’ha difeso a spada tratta, ora è Francesco Della Rocca a spiegare il motivo della sua espulsione con il Crotone subito dopo il 2-1 che è costato la sconfitta con i calabresi. «Non ho insultato l’arbitro – racconta – Gli ho solo detto che avevamo preso gol per colpa sua. Ha fischiato un fallo di Capello inesistente, e il Crotone ha battuto velocemente la punizione che ha portato al gol anche grazie a un rimpallo sfortunato. Ero già ammonito, e il secondo cartellino giallo mi è sembrato esagerato. In precedenza c’era anche un mezzo fallo ai danni di Contessa. So che è sbagliato protestare, ma in certi momenti della gara può capitare un attimo di nervosismo anche perché ci giochiamo punti importanti, e a volte bisogna farsi rispettare. Mi dispiace di avere lasciato la squadra in dieci, ma è andata così. Anche perché è la mia seconda espulsione in carriera, l’altra l’avevo rimediata quando giocavo con il Bologna in una partita con il Milan, in quel caso a causa di un fallo di gioco un po’ strano».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Lungi da noi mettere in discussione l’operato di Bisoli. Non avrebbe proprio senso. Siamo tutti dispiaciuti per questa situazione, ma a Crotone si sono visti ottimi progressi. Dobbiamo trovare continuità per tutti i 90 minuti, ma siamo sulla buona strada. Ho fiducia che la squadra si possa riprendere a breve e che i giovani mostrino nelle prossime settimane la crescita che ci aspettiamo da loro». […] Ai tifosi cosa si sente di dire? «Sono sicuro che sabato prossimo all’Euganeo ci sosteranno come sempre. Capisco chi critica, ci mancherebbe altro, ma spero che possano avere un po’ di pazienza. Una cosa mi sento di garantire a tutti: la società biancoscudata farà di tutto per mantenere questa categoria che è troppo importante per noi. Non molleremo di un centimetro. Come detto, sono fiducioso e mi auguro di vedere progressi nelle prossime sfide. Poi, se sarà necessario, interverremo nel mercato di gennaio per rinforzarci». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Cari tifosi sosteneteci, perché questa società non vuole in alcun modo mollare il campionato di Serie B». L’appello arriva direttamente dalla bocca del presidente Roberto Bonetto, che prova ad affrontare questa recente crisi di risultati con il piglio più ragionevole possibile. […] «Ero consapevole che avremmo attraversato dei momenti difficili e non mi ero illuso dopo i primi due derby. Una rondine non fa primavera. Abbiamo una squadra giovane che ha bisogno di queste esperienze per crescere e alla fine, facendo un bilancio di queste prime giornate, ci troviamo più o meno nella posizione dove avevamo ipotizzato di essere. A dir la verità, probabilmente ci mancano due punti, che con un pizzico di fortuna in più avremmo potuto raccogliere».Come detto in questi giorni, Pierpaolo Bisoli non è assolutamente sotto osservazione. Il presidente e l’allenatore si sono anche visti domenica per fare il punto della situazione e al momento la fiducia nel tecnico romagnolo resta alta.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) «Non ho insultato l’arbitro. Ho solo protestato per l’azione del gol subito che a mio avviso era irregolare. Per questo mi sono beccato un’espulsione francamente esagerata». A parlare è Francesco Della Rocca, che prova ad archiviare il “rosso” di Crotone che ha costretto la squadra a giocare in dieci dopo aver subito il 2-1. «Mi dispiace aver lasciato i miei compagni in inferiorità numerica», continua, «non pensavo proprio mi avrebbe espulso. Ci tenevo a far bene, ero al rientro dopo tanto tempo ed ero soddisfatto di come stavo giocando. Sto lavorando forte da inizio ritiro, il mister mi sta gestendo per non rischiare che mi tornino i problemi al tendine, ma ho fatto progressi e da qui in poi posso solo migliorare». […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La prima sentenza di giornata: avanti con Pierpaolo Bisoli in panchina, la scelta più logica in questo momento della stagione e pur in presenza di un rendimento numerico non certo esaltante. Una vittoria in otto partite, due punti nelle ultime sei, di sicuro non un cammino che possa far fare i salti di gioia dopo l’ottimo inizio contro Verona e Venezia. Eppure il Padova di Crotone, autore di una prestazione per larghi tratti più che discreta, lascia intravedere segnali di risveglio. Al punto che la società, dopo una riflessione durata una giornata, ha deciso di confermare la fiducia all’allenatore. Di certo, al di là dei miglioramenti sotto il profilo di gioco, va registrata anche l’assenza di risultati, un quadro non allarmante, ma comunque negativo. I pro a favore di Bisoli: il calendario che ha imposto cinque trasferte sulle otto partite disputate e appena tre uscite casalinghe, i progressi sotto tutti i punti di vista mostrati dalla squadra fra Lens (in amichevole) e Crotone, lo sblocco di Federico Bonazzoli, tornato a segnare dopo un anno e otto mesi di prolungato digiuno. […]