Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) «Difficile immagine un ingresso del genere». Domenico Germinale allarga le braccia, come a dire: meglio di così non si poteva fare. Per l’attaccante trevigiano, subentrato dalla panchina, il gol del pareggio e quello della vittoria, primi centri ufficiali con la maglia del Pordenone. Bum bum«Sono contento – afferma -. Sia per me, sia per la squadra: lassù si respira un’aria buona e vogliamo continuare a stare davanti a tutti. Forse potevo rientrare prima ma non me la sentivo. Ho aspettato il momento giusto per tornare col gruppo e sto mettendo piano piano minuti nel motore. Dedico la doppietta a Gigi, Ale e Tommy (rispettivamente Zanusso, Marzotto e Zentilin, componenti dello staff medico e tecnico, ndr) con cui ho lavorato questo mese. Ero appena arrivato, avevo tanta voglia di giocare e mi ero subito fatto male. Grazie a loro sono tornato in campo. C’è da capire perché spesso andiamo in svantaggio, ma abbiamo sempre lo spirito di riprendere il match, non è poco. È una squadra che ha carattere: ci sono rose più attrezzate ma noi abbiamo qualità. Per ora stiamo cercando di costruire una famiglia, che ha sogni e idee». Grande reazioneCosì invece il tecnico del Pordenone, Attilio Tesser: «Nel primo tempo abbiamo pagato anche lo sforzo profuso contro il Vicenza. Abbiamo avuto un’opportunità per segnare ma ci siamo trovati sotto. Nella ripresa la squadra ha alzato il ritmo, non è stata più leziosa e il quadro è cambiato: a darci una mano anche i cambi, onestamente grazie a cinque sostituzioni si può modificare realmente una partita dal punto di vista tecnico. Sono contento, è una bella vittoria, è il successo di tutti: questo è un gruppo vero, che ha avuto una reazione da big». Su Germinale: «Deve ancora ritrovare il ritmo-gara» e sulla leadership nel girone: «Ci sono squadre più attrezzate di noi. Siamo una outsider, in chiave promozione». […]
Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Al Pordenone manca un bomber “vero”, un vecchio marpione dell’area di rigore? No, ce l’ha eccome. E ieri a Pesaro l’ha scoperto con somma gioia, anche se, in realtà, le sue qualità e la sua esperienza erano ben note. Finalmente guarito dall’infortunio che l’aveva tenuto fuori in avvio di stagione, Domenico Germinale entra nella ripresa, immediatamente segna e poi ribalta la Vis Pesaro in una partita complicata, con i neroverdi andati a riposo sotto di un gol. Doppietta della punta ex Fano, vittoria meritata e allungo in vetta.Un match vinto con le prodezze di Germinale, ma anche grazie alla sagacia di mister Tesser, che nella ripresa indovina tutti i cambi e muta il volto di una squadra parsa sino a quel momento stanca e poco propositiva. I ramarri rientrano così dalle Marche con il pieno di entusiasmo e guardano con fiducia ai prossimi due impegni casalinghi consecutivi contro le non certo irresistibili Renate e Fermana: insomma, si può volare.Mini turnover per il tecnico, che al Benelli dà un turno di riposo a capitan Stefani, rimpiazzandolo con Bassoli e dando la fascia di capitano a De Agostini, regolarmente presente sulla linea di difesa con Semenzato e Barison. In porta c’è Bindi, a centrocampo Damian prende il posto di Bombagi ma gioca a destra, mentre Gavazzi è a sinistra e in mezzo c’è Burrai. Ciurria fa il trequartista, in attacco la solita coppia Magnaghi-Candellone. L’ex Colucci risponde con un ordinato 3-4-1-2, in cui si distinguono per personalità, tecnica e condizione fisica Lazzari e Ibou Balde, fratello del Keita dell’Inter. […]
Ore 16.00 – Biancoscudati in campo all’Appiani per l’allenamento a porte chiuse.
Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Vincono i biancorossi di Colella e sorpassano in classifica un Monza che al Menti ha subito tre gol e una pesante lezione di calcio. Quasi l’avessero previsto, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani in tribuna non si sono visti, e quindi non c’è stato il saluto con il patron biancorosso Renzo Rosso che nell’occasione ha assistito al match insieme al presidente del Milan Paolo Scaroni. Pochi mesi fa nessuno avrebbe potuto prevedere che la sfida sul campo tra i biancorossi vicentini e il Monza avrebbe visto ai vertici delle due società la famiglia Rosso e Berlusconi, entrambi con l’obiettivo di vincere il campionato di serie C, obiettivo non facile anche se l’avvio del torneo ha confermato la bontà dei due organici. Ieri sera però la squadra biancorossa ha dimostrato di essere nettamente superiore al Monza annichilito dall’intensità e dalle trame di gioco dei berici che hanno anche attuato un pressing feroce e ben organizzato in tutte le zone del campo. Il match del Menti inizia con le due squadre che si studiano per 20 minuti fino a quando un’incursione di Nicolò Bianchi trova Giacomelli ai sedici metri con il numero 10 biancorosso che inventa un tiro di esterno destro a giro che si infila nell’angolino alla destra dell’incolpevole Liverani. Un gol bellissimo che fa esultare il Menti. Il Monza è come un pugile stordito, il Vicenza insiste e al 27’ raddoppia. Ancora Giacomelli inventa un assist perfetto per Arma che da due passi di testa realizza il raddoppio. […] Il Vicenza domina la gara in lungo e in largo e al 64’ con uno strepitoso Giacomelli si porta sul 3 a 0: l’ex pescarese prende palla ai venti metri e dopo un paio di dribbling ubriacanti infila nell’angolino l’incolpevole Liverani. […]
Ore 14.00 – Queste le dichiarazioni rilasciate da mister Bisoli all’antivigilia di Crotone-Padova: “Acciaccati? Abbiamo parecchi problemi, dovremo stringere i denti sapendo che andremo a Crotone a cercare l’impresa. La difesa a 3 ultimamente ci dà maggiori certezze, ma sono convinto che ripartiremo con maggiore serenità e compattezza. Abbiamo delle armi importanti, ma dobbiamo migliorare come concentrazione e cattiveria… Se qualche “vecchietto” mette in mostra sempre quello che ha fatto vedere questa settimana allora può essere molto utile per questa squadra! Pinzi? Non ho nessuna preclusione nei suoi confronti, si è allenato benissimo e quindi torna tra i convocati ed è anche tra i papabili per partire dal primo minuto. Della Rocca? Ha fatto un buonissimo secondo tempo a Lens, anche lui è pronto. Bonazzoli? È tornato bene dalla Nazionale, anche ieri ha fatto due-tre gol di cui uno molto bello in semirovesciata… Clemenza? Non viene via, è reduce da quattro giorni di febbre. Sarno? Non può allenarsi a causa di un problema muscolare, forse è uno stiramento e ne avrà per due-tre settimane. Ora anche Ravanelli, Trevisan e Mazzocco sono affaticati quindi devo vedere se vengono via… Il Crotone? È stata la prima a candidarsi per la promozione, ha giocatori importanti e di categoria superiore ma non partiamo già battuti!”
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «Il mister trasmette davvero una grande carica e il primo impatto è stato super positivo le sensazioni di Vicario proprio ciò di cui c’è bisogno per prepararci al massimo al Verona. Non ho avuto la fortuna di vederlo ma tutti parlano di Zenga come di uno dei migliori numeri uno di sempre, non mi ero mai capitato di avere un ex portiere come allenatore, sono curioso e spero di poter imparare molto». «No, non sono ancora andato su Youtube per vedere le sue prodezze sorride Lezzerini ma penso che avrà un attenzione in più per noi. Un po’ strano lo è, soprattutto però è uno stimolo ulteriore per metterci in mostra». Le gerarchie del Venezia (ieri a riposo dopo 7 sedute in 5 giorni) a inizio stagione vedevano come titolare Vicario, schierato nelle ultime due uscite con Livorno e Perugia, mentre nelle precedenti quattro partite era toccato a Lezzerini. «Penso che il mister ci stia conoscendo e valutando spiega quest’ultimo noi rispetteremo qualsiasi decisione, il Venezia viene prima di tutto. Abbiamo tre gare ravvicinate per svoltare, anche sul piano mentale perché inevitabilmente tutto sembra più negativo quando le cose non girano». «Avere una partita come il derby col Verona subito dopo la sosta è una grande occasione aggiunge Vicario per uscire da quello che purtroppo è il primo vero momento-no da quando arrivai a Venezia nel 2015. Le qualità e capacità ci sono, dobbiamo solo ritrovarle come gruppo, partendo dalla consapevolezza che l’esonero di mister Vecchi è stato anche colpa nostra. Responsabilità che ci mettiamo sulle spalle pronti a voltare finalmente pagina». […]
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Vicario o Lezzerini, Lezzerini o Vicario. La scelta di Walter Zenga non è ancora stata compiuta e per capire chi difenderà la porta del Venezia domenica nel derby contro l’Hellas Verona (2.100 i biglietti venduti, settore ospiti esaurito) bisognerà attendere la conferenza stampa dell’Uomo Ragno in programma domani mattina. Vicario sembra favorito, ma quando cambia un allenatore tutto può succedere: «Zenga non ci ha detto nulla – sottolinea Lezzerini – ma è normale. A noi tocca il compito di metterlo in difficoltà nelle scelte. Per i portieri averlo come allenatore sarà uno stimolo in più e un vantaggio, vista la sua carriera che parla per lui. L’esonero di Vecchi è una sconfitta per tutti». Lezzerini ha avuto qualche piccolo problema fisico in settimana e anche per questo parte in ritardo rispetto al compagno di reparto. Una situazione, quella del cambio di allenatore, già vissuta lo scorso anno ad Avellino, quando Walter Novellino fu sollevato dall’incarico per fare spazio a Claudio Foscarini: «Nessuno può essere contento quando viene esonerato un allenatore – chiude Lezzerini – perché è una sconfitta anche dei giocatori. Adesso sta a noi dimostrare di saper invertire la rotta». […]
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) […] Se Pippo Inzaghi poteva essere una “miniera” di consigli per gli attaccanti arancioneroverdi, Walter Zenga potrà essere di grande aiuto a Vicario e Lezzerini che, insieme a Davide Facchin, hanno il compito di difendere la porta del Venezia, confrontandosi sul campo anche con Massimo Lotti. […] Guglielmo Vicario è uno dei reduci del campionato di Serie D da dove ripartì il Venezia a stelle e strisce nel 2015. Il portiere friulano, nato il 7 ottobre 1996, non aveva ancora cinque mesi quando Zenga giocò a Palermo con il Padova l’ultima partita sul suolo italiano in Serie B. «Il primo impatto con mister Zenga è stato molto positivo, ci ha trasmesso subito grande carica, grande voglia di fare. C’è subito stata grande disponibilità reciproca tra lui e noi giocatori, che vogliamo apprendere in questi giorni quanto ci chiede». Ci sono poi le sensazioni personali. «È la prima volta che mi capita di avere come allenatore un ex portiere. Per me è particolare, bello. Si potranno rubare dei consigli, possiamo prendere spunto da quanto ci dirà perché stato uno dei migliori nel suo ruolo».Se Vicario è uno dei “veterani” del Venezia, nonostante abbia solo 22 anni, Luca Lezzerini è approdato in laguna solo da pochi mesi. «Walter Zenga è un allenatore di personalità, che ha fatto anche il portiere da giocatore», ha aggiunto l’ex numero uno della Fiorentina, arrivato in estate dall’Avellino, che lo scorso anno visse in Irpinia l’esonero di Walter Novellino, «per noi è una motivazione e uno stimolo in più. La carriera di Walter Zenga non la si scopre oggi: è stato un grandissimo portiere, cercherò di ascoltare tutti i suoi consigli per poi applicarli in campo». […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) A volte ritornano. Ma quello di Antonio Andreucci a Campodarsego, dopo due stagioni vissute da protagonista a Trieste e Como (conclusesi entrambe con il successo nei playoff di Serie D), ha una sostanza e un sapore particolari. Per il carisma del personaggio, al quale il presidente Daniele Pagin ha proposto – prima volta nella sua gestione del club – un contratto biennale, e per la convinzione, radicatasi nei quartieri alti della società, che il 53enne allenatore di Lucca sia l’uomo giusto per provare a vincere il campionato. Perché se c’è una cosa che il patron ha ribadito pure ieri, dopo le prime due sedute sostenute dai giocatori con il successore di Antonio Paganin, è che “abbiamo tutte le carte in regola per arrivare davanti agli altri, anche alla stessa Adriese che è capolista e affronteremo domenica”. […] «Il pensiero innanzitutto va a chi mi ha preceduto (Paganin, ndr), per l’impegno e la professionalità che ci ha messo. Ora dobbiamo far sì che anche il suo lavoro produca i risultati auspicati. Io sono cresciuto, certo, grazie alle esperienze fatte a Trieste e Como, ma pure l’ambiente di Campodarsego ha compiuto passi da gigante. Prospettive? Pensiamo a una gara per volta, altrimenti ci perdiamo in ipotesi troppo complicate. Il calcio ha bisogno di concretezza, a maggior ragione in Serie D, dove trovi situazioni ambientali molto diverse di domenica in domenica e dove serve grande spirito di adattamento». Cambierà qualcosa tatticamente? «Vedremo. Ho visionato la squadra due volte in tv e un’idea me la sono fatta. Di quelli che avevo io sono rimasti alcuni giovani e Leonarduzzi». Ipotesi per domenica contro la prima della classe: modulo 4-3-1-2 o, più probabilmente, 4-4-1-1. Perché per ripartire come si deve il Campodarsego non può più permettersi passi falsi.
Ore 11.10 – (Gazzettino) […] Dopo venti giorni senza i tre punti in palio, Scappini è pronto a ripartire: «Siamo carichi per la ripresa. Ci siamo allenati bene nonostante la sosta. Il nostro impegno è quello di farci trovare sempre pronti. Non possiamo permetterci mai di staccare la spina perché il campionato è molto difficile, e tutti devono dare il cento per cento». Il rischio, quando si riparte dopo una pausa lunga come quella del Cittadella, è di avere perso il ritmo-partita. «Non ci ha dato una mano la sosta. Il campionato è iniziato un mese e mezzo fa, fermarci per tre settimane è lunga. Il calendario è stato fatto così, non prendiamolo come alibi bensì concentriamoci sul Brescia, un confronto difficile». Dopo un avvio stentato e il cambio di allenatore il Brescia si è ripreso alla grande. «È una squadra costruita per puntare molto in alto, in avanti è davvero forte, ha giocatori di spessore ma è quadrata in ogni reparto e attrezzata per la categoria. Ripeto, sarà una gara difficile anche a causa della lunga sosta, ma se faremo le cose che ci dirà il nostro allenatore, sarà dura anche per loro». […] È qui da tre mesi: un primo bilancio della scelta fatta in estate? «Sicuramente positivo. Parlo di società, ambiente e persone, il Cittadella è come se fosse una grande famiglia. Tra staff e giocatori c’è un bel rapporto, nello spogliatoio un gruppo unito. E la squadra, tutto sommato, finora ha espresso un bel calcio, che penso abbia fatto divertire la gente. Bisogna continuare su questa strada e vincere le partite, perché nel calcio non basta giocare bene, servono i tre punti, che sono quelli che contano al momento di tirare le somme». […]
Ore 10.50 – (Mattino di Padova) Due in Coppa Italia e uno alla prima di campionato. Poi più niente. Il digiuno da gol di Stefano Scappini dura dal 26 agosto, troppo per questo attaccante che aveva fatto capire subito di “vedere” la porta. Di mezzo si sono messi un fastidio al collo che gli ha fatto saltare un paio di gare e, ovviamente, la lunga sosta di campionato, che per il Cittadella si è protratta una settimana di più rispetto alle altre squadre. «Nel calcio certi periodi in cui non segni ci stanno. Io ho avuto quel problema, ma non voglio trovare scuse o alibi. Tutti noi sappiamo che dobbiamo tornare quelli che eravamo nella prima fase della stagione, quando abbiamo vinto e convinto. Il mio bilancio sin qui? È sicuramente positivo: è proprio come dicono, questa è una famiglia e comprende i giocatori, lo staff, la società e tutto l’ambiente granata. E credo che il pubblico abbia avuto modo di divertirsi vedendoci giocare. Questo però è solo l’inizio, non ha senso tirare bilanci ora». La gara col Brescia di sabato pomeriggio al Tombolato potrebbe essere quella buona per tornare al gol e al successo. «Il Brescia è stato costruito per dire la sua in questo campionato. Balzano agli occhi i numeri del suo attacco, ma in realtà è molto quadrato ed è solido anche in fase difensiva. In più per noi c’è una variabile ulteriore, per via della pausa che ci ha tolto il ritmo-partita: queste due soste consecutive ci hanno tenuto fermi per troppo tempo. In ogni caso, lamentarsi serve a poco, dobbiamo pensare solo a farci trovare pronti: se noi riusciamo a mettere in pratica quello che ci dice il mister, sono sicuro che anche il Brescia avrà i suoi problemi». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) E portare a casa da Crotone un risultato positivo sarebbe un’iniezione di fiducia per noi e per tutti, è quello che ci serve. Ripeto, fare punti a Crotone è tanta roba, ma l’aspetto più importante è ritrovare quelle certezze che abbiamo dimostrato di avere ottenendo risultati di rilievo con compagini forti nelle prime giornate». […] Le prime sette giornate hanno detto che la retroguardia del Padova è la più perforata insieme a quella di Carpi e Foggia, ed è un rendimento che stride fortemente con le caratteristiche delle formazioni allenate da Bisoli che cura sempre con grande scrupolo la fase difensiva. «Vero, purtroppo è un aspetto negativo, tanto più che eravamo reduci da un avvio di campionato incoraggiante. Se poi analizziamo i tredici gol incassati, dieci sono stati subìti su palla inattiva ed è un dato che ci rode tanto dal momento che è una situazione sulla quale lavoriamo. Se gli avversari ti segnano su azione, c’è una buona componente di bravura loro. Ma quando prendi gol su palle inattive c’è purtroppo anche un errore di difendere in generale e dobbiamo senz’altro migliorare». […]
Ore 10.10 – (Gazzettino) Era il 24 novembre del 2012 quando il Padova ha espugnato per l’ultima volta lo Scida con un sigillo nel primo tempo di Farias. E di quella squadra allenata da Fulvio Pea l’unico superstite tra i biancoscudati è Trevor Trevisan, che nell’occasione aveva formato il terzetto di centrali difensivi a protezione di Anania insieme a Piccioni e Cionek in una linea a cinque completata sugli esterni da Legati e Renzetti. […] Accennava al 3-5-2 utilizzato sei anni fa, potrebbe essere lo stesso modulo che adotterà Bisoli stando alle indicazioni degli ultimi allenamenti. «Durante la sosta abbiamo dato un’infarinata a tutte le situazioni, poi sarà l’allenatore a scegliere la soluzione migliore. Noi comunque stiamo preparando la partita non sul Crotone, ma su noi stessi perché abbiamo bisogno di ritrovare quelle certezze che avevamo trovato a inizio campionato con Verona e Venezia. Logicamente abbiamo bisogno di fare punti, per la classifica e soprattutto per il morale. È vero che siamo ancora all’inizio, ma non dobbiamo pensare che c’è tempo davanti.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Alcuni dei gol più belli della scorsa stagione, raccontati dalla radiocronaca di Antonio Ammazzagatti, si alternano a tante immagini esclusive, registrate a bordo campo, nel pullman scoperto il giorno della festa in città e addirittura all’interno dello spogliatoio di Fermo, il giorno della partita decisiva, con una telecamera nascosta all’insaputa di squadra e allenatore. […] «Con le dovute proporzioni l’idea mi è venuta ispirandomi alla serie di Netflix sulla Juventus», spiega il regista Matteo Menapace, che ha scritto il documentario assieme a Massimo Candotti e Dante Piotto, «il mio obiettivo è stato quello di provare a far emergere il lato umano di questa cavalcata sportiva, raccontando i protagonisti sotto una luce diversa». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Se bastano pochi secondi di filmato per far correre un brivido lungo la schiena ai tifosi biancoscudati, anche a sei mesi di distanza dalla grande festa, allora la missione può dirsi compiuta. Sarà pubblicato domani, su tutti i canali web e social del Padova, il documentario “Il Santo nel pallone, storia di una città in B”, che ripercorre la trionfale cavalcata della scorsa stagione. Prodotto da World Appeal e diretto da Matteo Menapace, la pellicola ha avuto una gestazione un po’ più lunga del previsto, ma alla fine il Padova ha sfruttato questi intoppi trovando la chiave per il lancio sulla rete: domani, 19 ottobre, alle 19.10. 1910, l’anno di fondazione della società. Un documentario di mezz’ora il cui filo conduttore è rappresentato da quattro interviste inedite al nocciolo duro della società: il presidente Roberto Bonetto, suo figlio e vice Edoardo, il direttore generale Giorgio Zamuner e mister Pierpaolo Bisoli.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) […] Nemmeno ieri si sono allenati Sarno e Mazzocco, e per entrambi sembra impossibile un recupero in vista della prossima trasferta. Ha lavorato a parte anche Clemenza, che tra la contrattura rimediata la settimana scorsa e la recente influenza, sembra anch’egli tagliato fuori dai possibili convocati per Crotone. Non ha disputato la partitella nemmeno Trevisan, che soffre per un affaticamento al polpaccio ma al momento è il giocatore che ha maggiori chance di recuperare. Al suo posto, nell’undici schierato ieri nel primo tempo, Bisoli ha inserito Ceccaroni, in una difesa a tre completata da Capelli e Ravanelli.L’allenatore ha insisto ancora sul 3-5-2 e come perno del centrocampo si è piazzato Della Rocca, che al momento resta in ballottaggio con Pinzi, in campo nella ripresa. Si è rivisto Cappelletti mezz’ala, mentre a sinistra Contessa ha già smaltito la contusione alla caviglia di martedì. Davanti si va verso la conferma della coppia Capello-Bonazzoli. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] Bonazzoli, la vita di un attaccante a volte è difficile. La palla sembra non volerne sapere di entrare… «Io continuo a lavorare e a sacrificarmi per la squadra. Sono sicuro che prima o poi il vento cambierà. Sono tranquillo e non ho perso la fiducia in me stesso». […] Cosa le dice Bisoli? «Credo che le partite si vedano e si capisca cosa l’allenatore vuole dai suoi giocatori e dagli attaccanti. Ci viene richiesto un grande lavoro difensivo, che io cerco di fare nel modo migliore». Crotone-Padova dopo la sosta. Non la partita più semplice per fare punti… «Lo sappiamo, lo Scida è uno dei campi più difficili della categoria. Ma se vogliamo salvarci i punti dobbiamo andarceli a prendere un po’ ovunque. Sì, anche a Crotone, se riusciamo a tornare quelli delle prime due giornate di sicuro possiamo fare punti anche sabato». Qual è stata secondo lei la sua miglior prestazione? «Credo a Verona». E la peggiore? «Con la Cremonese potevo fare molto di più». Il campionato visto sinora? «Molto equilibrato e difficile. La strada è lunga, non dobbiamo abbatterci, basta una vittoria per vedere le cose da un’altra prospettiva». E un gol… «Non ci sono dubbi». […]