Ore 20.00 – (Il Piccolo) Le squadre fanno capolino dal tunnel degli spogliatoi e raggiungono la metà campo per i saluti, ma con ogni probabilità per la prima volta su un campo di serie C non c’è nemmeno uno spettatore, almeno in tribuna centrale, che guarda il prato verde. Occhi tutti puntati nel cuore del Brianteo, dove l’ingresso del Cavaliere e del fido Galliani è accolto da una ovazione generale. Doveva essere euforia totale, lo è stata fino a pochi minuti dal novantesimo, quando Granoche ha trasformato il rigore del pari e senza peli sulla lingua ha manifestato poi in sala stampa la gioia per la festa guastata.Una giornata che ha segnato il ritorno di Berlusconi nel mondo del calcio, con telecamere e microfoni in ogni dove e il discorso nello spogliatoio del Monza come ai tempi del Milan. «Credeteci, andate in campo e vincete con almeno tre gol di scarto» la battuta sorridente riferita ai brianzoli. […] Al termine dell’incontro, il disappunto del Cav per il penalty concesso agli alabardati: «Io sono sempre stato contrario a questo tipo di rigori». […]
Ore 19.30 – (Il Piccolo) […] Tra i protagonisti dell’inversione di tendenza nel finale, Davide Bariti. Un pareggio al Brianteo è un ottimo risultato. Soddisfatto del suo impatto sull’incontro? «Sono contento perché chi sta entrando a gara in corso, contribuisce in modo importante, penso sia la base per un campionato da fare bene. A mio avviso abbiamo fatto un buonissimo primo tempo, come il Monza, molto equilibrato. Abbiamo sofferto qualcosa nella prima parte del secondo tempo, poi siamo stati bravissimi perché recuperare il risultato su questo campo non è da tutti. Abbiamo fatto bene, dobbiamo continuare così». […] Di quella fase di sofferenza a inizio secondo tempo, quanto ha inciso l’effettiva onda urto del Monza e quanto il momento di assestamento vostro nell’assimilare, a gara in corso, il 4-4-2? «Forse ci siamo abbassati un pochino, abbiamo sofferto in mezzo il loro palleggio, ma va detto che ci si poteva aspettare il loro arrembaggio nel secondo tempo. Ma come ho detto, essere rimasti con la testa sul campo è un segnale molto positivo». […]
Ore 19.00 – (Il Piccolo) Nemmeno la terza uscita lontano dal Rocco ha portato il primo squillo esterno che molti si attendono. Ma non era certo il Brianteo, agghindato a festa per la resurrezione calcistica del Cavaliere, l’ambiente ideale per cancellare lo zero nelle imprese corsare. Anche perché il Monza è una squadra con la S maiuscola per il trionfo di due anni fa in serie D e per il quarto posto nel girone A della C. Sempre lo stesso allenatore (Zaffaroni) alla guida ma con un organico rafforzato e che verosimilmente a gennaio diventerà ancora più robusto. Però c’è da dire che la Triestina ha giocato la partita in trasferta più convincente di questo inizio stagione. L’Unione ha avuto il merito di saper sorprendere l’avversario nella prima mezz’ora. Pavanel ci ha messo del suo utilizzando per la prima volta il 4-2-3-1 che ha consentito alla squadra buon equilibrio e migliori manovre anche in attacco con la pecca di non saper affondare per l’imprecisione di Mensah, costretto a partire da lontano, e per la necessità di Granoche di destreggiarsi con ottime sponde per i compagni ma senza poter giocare fronte alla porta. Ad ogni modo la Triestina si è fatta rincorrere dal centrocampo di casa fino a quando ha tirato un po’ il fiato e soprattutto ha abbassato il baricentro della manovra. Ecco allora che sono uscite le caratteristiche di velocità e tecnica dei vari D’Errico, Giudici e Guidetti che hanno prima messo alle strette Malomo e compagni e poi (nella ripresa) hanno costretto gli alabardati a quella pressione che quasi sempre porta al gol. Dopo tanti interventi decisivi di Valentini il portiere si è dovuto arrendere ma proprio a quel punto, quando il pubblico brianzolo stava già assaporando la quarta vittoria casalinga, l’Unione ha dato il meglio di sè. Un cambio di modulo orchestrato con la girandola di sostituzioni ha proiettato la squadra di Pavanel più volte nell’area di rigore del Monza. […]
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Domenico Germinale ha debuttato ufficialmente con la maglia del Pordenone. L’attesa è finita nel secondo tempo della partita casalinga contro il Vicenza. L’attaccante più costoso del mercato estivo neroverde non ha inciso particolarmente nello spezzone di gara disputato domenica al Bottecchia, ma solo il suo ingresso in campo ha dato una mano al Pordenone: ora la rosa è quasi al completo e Attilio Tesser può tirare un sospiro di sollievo. Il tecnico sino a oggi ha dovuto vivere alla giornata, e soprattutto in attacco è stato costretto quasi sempre a sporcare la lavagna con gli stessi nomi. Magnaghi e Candellone hanno tirato il carro nella primissima sezione del campionato, ma ora fortunatamente si può contare anche sul turnover. Ed è un bene, perché alle porte c’è già la sfida alla Vis Pesaro degli ex Colucci e Tomei. Le gare in pochi giorni iniziano ad accumularsi ed è fondamentale garantire riposo e rotazioni. Ecco perché proprio il ritorno di Germinale può rappresentare l’arma in più in un campionato sino a qui equilibratissimo, con tante squadre in pochi punti. […]
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] La mancata concessione del corner in occasione della deviazione di Grandi sul tiro di Burrai è l’unica cosa che riesce a irritare (poco, però) il controllatissimo Attilio Tesser. «Sì sorride il tecnico, riguardando gli highligts del match -, ma solo perché ha cambiato lo svolgersi degli avvenimenti. Magari il Vicenza avrebbe segnato ugualmente, poiché la gara è stata molto equilibrata, e il pareggio ammette con la consueta onestà l’Attilio è stato giusto. Non lo avrebbe fatto però in quell’occasione. Oltretutto aggiunge è stato un gol sporco, nato da un batti e ribatti, non da un’azione lineare». Senza quel gol sporco il Pordenone sarebbe in fuga. Invece è in testa, ma di una sola incollatura, con un buon gruppetto d’inseguitrici alle spalle. Situazione che da una parte esalta il popolo neroverde, dall’altra conferma il grande equilibrio esistente al momento nella parte alta della classifica del girone B. La soddisfazione di Tesser per il consenso che cresce intorno al suo prodotto (sia in società che in città) è facilmente leggibile sul volto. Le sue parole però restano misuratissime. «Quale classifica? Non l’ho ancora guardata da quando è iniziato il campionato – l’Attilio fa l’allenatore di professione e il pompiere per hobby -. È troppo presto per dare un valore ai numeri, dopo sole 6 giornate». Per cercare la favorita del torneo, secondo il Tesser ufficiale, bisogna guardare altrove. «In prima fascia sposta i fari restano FeralpiSalò, Ternana, Monza, Triestina e lo stesso Vicenza, che hanno qualcosa in più di tutte le altre. Noi abbiamo la soddisfazione si concede – di aver dimostrato anche contro il Lane di potercela giocare con tutti». […]
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone si è già messo alle spalle la gioia legata alla seconda giornata di fila passata in testa alla classifica in solitaria. La squadra di Tesser sta già pensando al prossimo turno, il settimo, in programma domani, quando a Pesaro affronterà la Vis degli ex Leonardo Colucci e Matteo Tomei: al tecnico di Cerignola i neroverdi chiedono spazio, con la consapevolezza di migliorare alcuni aspetti. Per mantenere il primato non si può continuare a pareggiare. A insegnarlo è proprio la squadra della scorsa stagione di Colucci, che tra la sesta e l’undicesima tappa raccolse cinque “ics” in sei uscite, perdendo il primato. Stefani e compagni hanno ripreso ad allenarsi ieri, analizzando pregi e difetti emersi dalla partita col Vicenza. L’aspetto positivo è che un gol i ramarri lo segnano sempre: in sei incontri non sono mai rimasti all’asciutto. Il problema non è tanto legato al creare occasioni favorevoli, quanto a realizzarle. Le percentuali rimangono basse, anche se non sempre si trovano portieri come Grandi, capaci – al di là della mezza papera sulla punizione-gol di Burrai – di dire “no” in quattro occasioni superandosi. Al contempo sembra atavico il difetto legato alla fase difensiva: una sola gara è stata chiusa con la porta inviolata, quella con la Virtus Vecomp. Nelle altre cinque Bindi ha sempre incassato almeno un gol. Ultima notazione tecnica: il rientro dal 1′ di Berrettoni. Il Pordenone ha recuperato un grande giocatore, anche se ha rischiato di perderlo dopo pochi minuti a causa di un’entrata troppo dura di un difensore del Vicenza. Il numero dieci darà una grande mano alla squadra, per quanto la sua autonomia non sia più quella di qualche anno fa. C’è tempo per migliorare e crescere, anche se il calendario non lascia tregua. […]
Ore 17.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.30 – Qui Guizza: partitella finale, non vi partecipa Contessa causa botta subita alla caviglia.
Ore 16.00 – Qui Guizza: lavoro col pallone.
Ore 15.30 – Qui Guizza: a parte Della Rocca, Mazzocco, Sarno e Madonna, assente Clemenza causa influenza. Leggero affaticamento per Trevisan, che si ferma.
Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quella tra Pordenone e Vicenza del patron Renzo Rosso è stata una partita che riconcilia con il calcio. Lo stadio Ottavio Bottecchia non è certo moderno e la capienza di circa 3.000 posti non è stata sufficiente a esaudire le tante richieste di assistere al match che sono arrivate da Vicenza ma anche dai tifosi friulani. Chi ha avuto la fortuna di assistere alla gara se n’è andato soddisfatto perché ha visto una bella partita. «Sembrava di essere in uno stadio inglese — ha sottolineato a fine gara il tecnico Giovanni Colella — in tribuna i tifosi hanno sostenuto a gran voce la propria squadra del cuore senza cori offensivi verso gli avversari, e in campo le due squadre si sono date battaglia mandando in scena un match di livello molto alto per la categoria». Al termine ne è uscito un pareggio che non delude nessuno». […] «Il pubblico di Vicenza ha capito che siamo una squadra che magari potrà avere qualche difetto ma che dal punto di vista dell’impegno e dell’applicazione daremo sempre il massimo. Il feeling con la tifoseria si è rinforzato durante la gara contro il Rimini che meritavamo di vincere ma che stavamo per perdere e che abbiamo pareggiato al 96’ con un calcio di rigore di Giacomelli. Gli applausi dei tifosi biancorossi, anche se non avevamo vinto, ci hanno fatto grande piacere perché abbiamo compreso che avevano capito che avevamo dato tutto». Contro il Monza oltre alla sfida in campo, ci sarà grande attenzione anche agli spalti in quanto dovrebbero assistere al match anche il nuovo proprietario del Monza Silvio Berlusconi e l’amministratore delegato Adriano Galliani. Proprio l’ex dirigente rossonero aveva nei giorni scorsi tentato un colpo di mercato che avrebbe avuto del clamoroso contattando addirittura Ricardo Kakà che però ha declinato l’offerta. Al Menti con la maglia brianzola ci sarà Simone Iocolano, che nel Bassano Virtus della famiglia Rosso ha giocato per sei stagioni.
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sta lavorando al ritmo forsennato di due allenamenti al giorno, Walter Zenga, pur di ridare al Venezia fiducia, convinzione ed entusiasmo per rilanciarsi già domenica al Penzo nel derby col Verona (ore 15). Non a tutti però il neo tecnico arancioneroverde dovrà trasmettere adrenalina, è il caso di un Giacomo Vrioni tornato col sorriso stampato in faccia dalla sua prima volta con la Nazionale maggiore albanese. Un’esperienza unica, soprattutto dopo che il citì Cristian Panucci non ha esitato a farlo esordire domenica in Israele, dandogli 20′ nello 0-2 dell’aquila a due teste in Nations League. «Oggi (ieri, ndr) compio 20 anni e non avrei nemmeno osato sperare come regalo di poter realizzare un sogno così grande la gioia dell’attaccante lagunare . Già la prima convocazione, dopo una sola partita con l’Under 21, per quanto con il gol segnato all’Italia, era arrivata del tutto inaspettata. Addirittura esordire in Nazionale A è qualcosa di enorme per me, un nuovo punto di partenza». […] «Tre anni fa proprio mister Zenga mi aveva aggregato alla prima squadra blucerchiata per gli allenamenti, dandomi spazio in due amichevoli, la prima contro l’Entella nella quale mi procurai un rigore, l’altro contro il Savona. Si è ricordato di me, ritrovo con piacere un grande motivatore, impossibile con lui è non spingere al massimo». Dopo le prime presenze stagione Vrioni era via via uscito dalla scelte di mister Vecchi. «Ho sempre accettato le scelte con serenità e come uno stimolo a dare di più, sarà così anche adesso. Tutti vogliamo che il Venezia risalga in fretta, domenica faremo di tutto per battere il Verona». […]
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Calcio e Usa, non è sempre una luna di miele. In una recente inchiesta è stata sottolineata la difficoltà delle proprietà Nord-americane, salvo eccezioni, di vincere nello sport più amato e seguito in Europa. […] Tacopina, che idea si è fatto a questo proposito? «La ragione per cui non è facile vincere per una proprietà straniera è che, prima di tutto, vincere è molto difficile. Per tutti. Vincere richiede molto lavoro, tanto sforzo, dedizione, molto denaro, abilità e fortuna. Parte della ragione del mancato successo delle proprietà nordamericane è legato al fatto che non vivono nella comunità, non la capiscono a fondo e non si crea la giusta connessione tra i tifosi e la società». […] A Venezia qual è la situazione attuale? «Abbiamo tifosi che negli ultimi vent’anni si sono allontanati e dobbiamo portali ad amare nuovamente la loro squadra, è una sfida diversa in cui dobbiamo convincere i tifosi a fidarsi del progetto. A Bologna invece non ho trovato difficoltà: è stata una esperienza speciale, ho trovato i tifosi più passionali al mondo e per me è stata una stagione fantastica». […] Da uno a cento, quanto vicino è adesso il nuovo stadio di Venezia? «Direi cento; le cose stanno andando come avevamo previsto e il Comune e la Regione ci supportano. C’è un programma e ci vuole tempo, ma stiamo procedendo per inaugurare lo stadio entro la data prevista». […]
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) Un compleanno da ricordare per Giacomo Vrioni: ieri, l’attaccante del Venezia ha festeggiato vent’anni al Taliercio. La sera prima aveva esordito in Israele con la maglia dell’Albania nella gara persa (0-2) di Nations League. Il centravanti nato a San Severino Marche, in possesso del doppio passaporto, è stato mandato in campo da Panucci a 17′ dalla fine. Vrioni ha anche un’altra peculiarità: tre anni fa, quando era nella Primavera della Sampdoria, ha visto da vicino come lavora Walter Zenga. «Mi ha riconosciuto subito» racconta Vrioni, «ero tanto giovane, ma ricordo benissimo i suoi mesi alla guida della Sampdoria. Mi chiamò a settembre per un paio di amichevoli contro Entella e Savona, andai bene credo, visto che per qualche allenamento con la prima squadra mi richiamò». Vrioni conosce bene, quindi, le qualità tecniche e umane di Zenga. «Ha una grande personalità, carisma, è stato un grande protagonista del calcio italiano da giocatore, e quel carattere che aveva allora, lo ha conservato da allenatore». […] L’esordio con la nazionale maggiore dell’Albania chiude le porte a Vrioni di quella azzurra, dopo che Baronio lo aveva convocato con l’under 18 e l’under 19 dell’Italia. «Avevo già deciso di giocare per l’Albania ancor prima che arrivasse la convocazione di Panucci» conferma Giacomo Vrioni che non ha vissuto i travagli della passata settimana, il ritorno in Italia di Tacopina con il successivo esonero di Vecchi e l’arrivo di Walter Zenga. «Purtroppo questo è il calcio, mi sono trovato bene in questi mesi con Vecchi, quando non arrivano i risultati, l’allenatore è il primo che viene preso di mira». […]
Ore 11.50 – (Gazzettino) Tommaso Cancellotti si è fermato proprio sul più bello. Quando il tecnico Venturato era pronto a scommettere sul difensore arrivato quest’estate dal Brescia e sceso in campo da titolare a Carpi, è arrivato l’infortunio in allenamento (distorsione al ginocchio sinistro) che lo ha costretto ad uno stop forzato di un mese. E inizialmente si temeva qualcosa di più grave. «Per fortuna – afferma l’interessato – si è trattato di una semplice distorsione al collaterale, che ha richiesto tempi abbastanza ridotti per il recupero». Tra l’altro un difensore in meno proprio nel momento di maggiore bisogno per il Cittadella, con la retroguardia che aveva gli uomini contati. «A volte il destino è beffardo, per fortuna adesso stiamo recuperando un po’ tutti». Cancellotti è pronto ora a ripartire da zero per riconquistarsi la fiducia e il posto in squadra. «Sto bene, sono rientrato da poco in gruppo, è stato un recupero abbastanza veloce, ringrazio la società e chi mi ha seguito nella riabilitazione. A Cittadella mi sono trovato bene fin dal primo giorno. I ragazzi mi hanno accolto al meglio, mi hanno fatto sentire a mio agio, come facessi parte da sempre della famiglia». In estate è arrivato dal Brescia, che sabato affronterà da ex. «Non rientravo più nei piani. Ho ricevuto altre proposte, ma quella del Cittadella mi è parsa subito quella più interessante e importante, anche in virtù dei risultati ottenuti negli ultimi anni e il modo di portare avanti il calcio che c’è da queste parti. Si lavora bene, si pensa solo al pallone e quindi non è stata una scelta difficile». Venturato chiede una partecipazione collettiva nella costruzione della manovra. «Si fa un calcio molto propositivo, un gioco bello e concreto, mi piace e voglio dimostrare di poter dare il mio contributo». […]
Ore 11.30 – (Gazzettino) Dopo le due settimane vissute senza campionato, sabato si tornerà a giocare per i tre punti. Al Tombolato arriverà il Brescia dell’ex Enrico Alfonso, pronto a riabbracciare i suoi vecchi tifosi e compagni, che ieri sono tornati al lavoro dopo la domenica di riposo concessa da Venturato. Il programma settimanale prevede una doppia seduta mercoledì; venerdì mattina la rifinitura e le convocazioni del tecnico, che potrà contare su importanti recuperi in difesa, reparto arrivato alla sosta del campionato con gli uomini contati. Camigliano, Cancellotti e Ghiringhelli sono regolarmente in gruppo, Adorni, Bizzotto (che ieri ha spento 22 candeline) e Scaglia lo saranno nell’arco di una trentina di giorni: quest’ultimo in settimana avrà il controllo dei cinque mesi dall’intervento chirurgico avvenuto a maggio per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. […]
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) A lui la pausa ha fatto bene. Tommaso Cancellotti è tornato a disposizione giusto in tempo per affrontare la sua ex squadra, il Brescia, che sarà ospite del Cittadella sabato alle 15. Questo terzino destro ventiseienne di Gubbio assicura, però, di non aver alcun sentimento di rivalsa nei confronti di chi non ha creduto a sufficienza nelle sue doti. «Per me è una partita importante quanto le altre, non la sento in modo particolare», spiega nel giorno della ripresa degli allenamenti al Tombolato. […] Quella lombarda «è una squadra costruita per proporre un gioco offensivo e occupare i piani alti della classifica, in un certo senso proprio come noi. Il Brescia è partito col freno a mano tirato, ma ora ha ingranato la marcia giusta e gli ultimi risultati lo dimostrano, a partire dal successo per 4-1 sul Padova».La scossa c’è stata con l’arrivo in panchina di Corini al posto di Suazo, che forse ha pagato la limitata esperienza a questi livelli. «Sono scelte in cui non entro, quel che posso dire è che ho avuto modo di conoscere Suazo e mi è sembrato un’ottima persona e un allenatore capace».Sul piano personale, l’importante è che la distorsione al ginocchio sinistro, che ha interessato il legamento collaterale, sia alle spalle. «Ho ricominciato ad allenarmi assieme ai compagni da pochi giorni. Sono contento, perché il recupero è stato più rapido di quanto non si pensasse in un primo tempo, e di questo ringrazio lo staff medico e la struttura del centro Fisio&Sport. L’infortunio è capitato in un brutto momento, perché sono arrivato più tardi degli altri a Cittadella e proprio mentre cominciavo a ingranare mi sono dovuto fermare. Però mi sono rimboccato le maniche, e ora eccomi di nuovo pronto». […]
Ore 10.50 – (Corriere del Veneto) […] Il dg Stefano Marchetti carica l’ambiente in vista del ritorno in campo dopo tre settimane di pausa. Il Cittadella se la vedrà con il Brescia, che ha appena strapazzato il Padova 4-1. «E’ una squadra molto forte dal centrocampo in su — spiega Marchetti — e ha un organico davvero importante nel suo complesso. Mi fa piacere vedere Alfredo Donnarumma a questi livelli, perché credevo molto nelle sue qualità. Quando è venuto da noi era molto giovane e probabilmente doveva ancora maturare sia di testa che come giocatore nel suo complesso. Ha fatto un anno eccellente a Empoli e adesso si sta ripetendo. Sappiamo della forza del Brescia, ma sappiamo anche le nostre qualità. Abbiamo tanta voglia di tornare alla vittoria dopo quello che ci è accaduto nelle ultime partite». E qui arrivano le precisazioni di Marchetti. «Nessuno vuole cercare scuse o trovare giustificazione negli arbitraggi, se abbiamo protestato è perché ritenevamo di aver subito un’ingiustizia. Mi dispiace per la squalifica di Venturato, non la meritava: abbiamo guardato la partita di Lecce assieme dall’alto e dalla tribuna quello che accade si vede con un altro occhio».
Ore 10.20 – (Gazzettino) La trasferta che abbiamo fatto in Francia ha dato all’allenatore la possibilità di ripristinare un certo tipo di discorso, e la squadra ha reagito in un certo modo come ha dimostrato anche l’amichevole di giovedì sera. Questo non significa che abbiamo risolto i nostri problemi e che abbiamo finito di soffrire, ma dobbiamo essere fiduciosi perché con i francesi si è vista una squadra coraggiosa come lo era stata nei due derby con Verona e Venezia. Speriamo che quello che ci ha tolto la prima sosta, possa restituircelo quest’ultima». La spedizione di tre giorni della scorsa settimana in terra francese è servita anche a compattare, se possibile, ancora di più lo spogliatoio che ha vissuto a stretto contatto giorno e notte. «È chiaro che quando si sta insieme, c’è modo di fare anche due chiacchiere in più, e quindi di confrontarsi su cosa si può avere sbagliato. Abbiamo subìto una sconfitta pesante con il Brescia, ma abbiamo tutti un obiettivo in testa e siamo convinti di poterlo raggiungere. Il fatto di stare insieme qualche giorno aiuta e ha permesso anche ai ragazzi di parlarsi tra di loro, e di fare venire fuori quelle che sono state le carenze nelle ultime gare. Ripeto, sappiamo che c’è da soffrire, ma siamo convinti di arrivare alla salvezza». […]
Ore 10.10 – (Gazzettino) […] «Affrontiamo una delle compagini più forti della categoria come rosa – spiega il direttore generale Giorgio Zamuner – Il Crotone è partito un po’ con il freno a mano tirato, ma questo non deve farci pensare che sia in difficoltà. Contiamo di avere ritrovato lo spirito giusto perché nell’amichevole con il Lens abbiamo disputato un’ottima partita dalla mezz’ora del primo tempo in avanti, con la spregiudicatezza e la voglia di ottenere il risultato che ci hanno contraddistinto nelle prime due gare di campionato. Pur sapendo che è un’altra partita difficile, e che di facili non ne abbiamo, andiamo fiduciosi a Crotone di poter invertire il trend che ci ha visto sempre sconfitti nelle ultime tre trasferte». Ossia a Brescia, Foggia e Salerno. Sabato vi attende un altro campo caldo del sud. «Più che a soffermarmi su questo aspetto, nelle occasioni precedenti avevamo smarrito un po’ il nostro atteggiamento nell’andare ad affrontare questa categoria: mi riferisco alla grande corsa, all’attenzione e alla determinazione che ci hanno contraddistinto la stagione scorsa e anche quest’anno fino ai primi trenta minuti della partita con la Salernitana.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Abbiamo provato ad alzare ancora di più l’intensità delle sedute per far lavorare i giocatori anche in condizioni di difficoltà fisica. Faccio un esempio. Ci siamo soffermati sulle prove dei calci piazzati in fase difensiva nel finale di allenamenti molto pesanti. In questo modo cerchiamo di sollecitare la squadra a trovare la giusta concentrazione anche quando le energie fisiche sono agli sgoccioli». Anche Chiodi, come Bisoli e la stessa dirigenza, predica pazienza e fiducia per il proseguo del campionato. «Io sono tranquillo perché so come lavora il mister e sono consapevole che la strada intrapresa è quella giusta. Lo spirito e la determinazione di Bisoli si faranno valere e bisogna solo dare un po’ di tempo ai giovani. Abbiamo una squadra che ha grandi margini di miglioramento e può solo crescere. Credo che l’abbiano capito anche i tifosi. L’obiettivo di questa stagione rimane la salvezza e se la dovessimo raggiungere dovremo festeggiare anche più di quanto abbiamo fatto lo scorso anno dopo la promozione».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] Anche ieri alla Guizza il preparatore atletico Danilo Chiodi ha fatto sudare il gruppo, incitandolo ripetutamente a non mollare nonostante la durezza degli allenamenti. Chiodi non si mostra preoccupato e infonde fiducia sul proseguo del campionato.«Fisicamente non stiamo male», spiega il preparatore, «non trovo giusto focalizzarsi sulle differenze tra primo e secondo tempo. Una partita va analizzata nel suo complesso e noi abbiamo a disposizione tutti i dati dei giocatori. Sappiamo dove dobbiamo migliorare e il nostro punto di riferimento è quello delle prime due partite». Cos’è successo, allora, nelle gare successive? «Ci sono tanti giovani che devono adattarsi al campionato come è normale che sia. In Serie B il livello sale molto e occorre giocare sempre a cento all’ora per riuscire a raggiungere i risultati. È un naturale percorso di crescita che ci deve portare a capire che non si possono mai abbassare i ritmi di gioco». […] Nelle ultime settimane avete lavorato anche sulla testa dei giocatori? «Sì. Soprattutto su un concetto specifico, quello della concentrazione.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova ha iniziato a preparare ieri la trasferta di Crotone con il primo allenamento settimanale alla Guizza. Lavoro tattico e atletico ad alta intensità, anche se la formazione da opporre sabato pomeriggio a quella calabrese è ancora un rebus. Non tutto il gruppo, infatti, è in buone condizioni, sebbene ci siano alcune buone notizie. Due su tutte. Belingheri e Mandorlini, che non hanno partecipato alla trasferta di Lens, ieri sono tornati a lavorare con la squadra e potrebbero essere a disposizione già per la prossima sfida. Non c’era invece Clemenza, ancora out dopo l’infortunio rimediato in Francia. Nonostante gli esami strumentali abbiano dato esito negativo, escludendo qualsiasi lesione al polpaccio, il trequartista non si è ancora ristabilito, punta ad esserci a Crotone ma al momento la sua presenza rimane in dubbio. Qualche problema muscolare anche per Mazzocco e Sarno, che ieri hanno corso a parte, così come Madonna, sempre alle prese con il recupero dall’ultimo stiramento.Oggi (allenamento alle 15 alla Guizza) rientrerà anche Federico Bonazzoli, che ieri ha giocato a Vicenza con la Nazionale Under 21 contro la Tunisia. Il Padova partirà per Crotone già venerdì mattina ed effettuerà la rifinitura nel pomeriggio in Calabria. Al seguito avrà anche alcuni fedelissimi, pronti a raggiungere anche lo stadio Ezio Scida. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) L’ultima volta fu il 3 maggio 2014 e finì 2-1 per il Crotone. Quattro anni e mezzo dopo, sabato alle 18 allo Scida torna Crotone-Padova, una partita di campionato che rappresenta già un bivio per Giovanni Stroppa (a rischio esonero) e per Pierpaolo Bisoli (reduce da tre sconfitte e due pareggi nelle ultime cinque partite). Un passo falso potrebbe essere difficilmente assorbibile, soprattutto dal punto psicologico, per diversi motivi e per entrambe le formazioni. Ieri, alla ripresa d’inizio settimana, in allenamento mancavano all’appello Bonazzoli, impegnato contro la Tunisia con l’Under 21 azzurra, Clemenza, uscito anzitempo giovedì nell’amichevole con il Lens e Sarno, che non ha disputato l’allenamento. Mazzocco ha svolto lavoro differenziato. A Crotone sabato alle 18 si potrebbe vedere ancora una volta il 3-5-2 già visto a Lens e fra i titolari è stato provato Francesco Della Rocca, che mai sino a questo momento è stato schierato dal primo minuto. La grande occasione per l’ex regista della Salernitana, alle prese con problemi al ginocchio che non gli danno tregua, potrebbe dunque essere finalmente arrivata. I due attaccanti nella partitella erano Cisco e Capello ma senza Bonazzoli è un’indicazione che va presa con le pinze e serviranno altri allenamenti per comprendere le reali intenzioni di Bisoli in vista di sabato. Sinora per i biancoscudati in trasferta sono arrivate tre sconfitte (Salernitana, Foggia e Brescia) e un pareggio (Verona alla prima al Bentegodi). […]