Live 24! Padova, domenica particolare: sarà anche un weekend senza calcio, ma la testa è già al Crotone…

Condividi

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il presidente Joe Tacopina, dopo averlo visto uscire dagli spogliatoi per il primo allenamento, lo ha paragonato ad un leone finalmente libero dalla gabbia. Il patron lagunare ne è convinto, Walter Zenga è l’uomo giusto per far uscire il Venezia dalla crisi nera ben testimoniata dal penultimo posto in una Serie B che ripartirà domenica prossima con il derby del Penzo contro il Verona (ore 15).  «Veniamo da tre stagioni di vittorie storiche, quest’anno siamo partiti con dei passi falsi e non potevamo continuare così le parole di Tacopina 24 ore dopo l’esonero di Stefano Vecchi . Zenga ed io non le mandiamo a dire, abbiamo lo stesso carattere e al suo ingresso in spogliatoio ho visto ciò che volevo, i giocatori rapiti dalle sue parole e che non gli toglievano gli occhi di dosso. Sono orgoglioso di aver scelto per il Venezia una leggenda del calcio italiano». Al netto dei complimenti il nuovo allenatore non si è tirato indietro parlando con una schiettezza davvero rara nell’ambiente calcistico. «Con il presidente c’è stato subito il feeling giusto le prime parole di Walter Zenga da tecnico arancioneroverde . Cosa mi ha chiesto? Vuole un Venezia che giochi, lotti e abbia un’anima, ho necessità di avere tempo per capire se i giocatori hanno la ferocia per inseguire qualsiasi obiettivo, se hanno il rifiuto per la sconfitta. Le prime impressioni sulla squadra? Non mi fregate su questo punto si è rivolto ai giornalisti non giudico mai quello che è stato fatto prima di me, ho massimo rispetto di Stefano Vecchi. La vita calcistica di un allenatore cambia in un attimo, io mi fido solo di quello che vedo, quindi voglio il faccia a faccia con i ragazzi, perché di nome li conosco ma mi serve sentire cosa provano». […]

Ore 19.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un autentico bagno di folla, i cori dei tifosi fuori dall’M9 Venezia Store in via Poerio, una pagina che viene voltata e un nuovo capitolo che va ad iniziare. Walter Zenga e il Venezia, movimento primo. Qualche scatto, la voglia di dimenticare il passato più recente tra un dialogo in un inglese impeccabile con Joe Tacopina, tanti sorrisi, pacche sulle spalle e una presentazione in pompa magna nel cuore di Mestre per cercare il rilancio dopo appena sei partite e quattro punti all’attivo. E un penultimo posto che non può non preoccupare. Stefano Vecchi è già il passato, dal presidente in conferenza stampa neanche una parola su chi ha preceduto Zenga dopo le poche righe consegnate il giorno prima tramite l’ufficio stampa del club. Evidentemente è una ferita ancora aperta e che sanguina. L’allenatore presentato a giugno tra squilli di trombe e una promessa di aprire un nuovo ciclo, con tanto di contratto triennale e opzione per il quarto anno, è già history , a volerla spiegare nella lingua madre di Tacopina. E così il presidente prova a ripartire, a mettere i puntini sulle «i», a ricordare con orgoglio che «abbiamo vissuto tre anni incredibili, in cui abbiamo ottenuto due promozioni e una semifinale playoff, costruendo tanto» e ad indicare in Walter (pronunciato all’inglese) come «la persona più indicata per risollevarci, ha molta personalità e un carattere simile al mio». […]

Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Come Zenga, anche Benito “Benny” Carbone è un giramondo del pallone. Quarantotto anni, calabrese, tra il 1996 e il 2002 ha giocato in Inghilterra, una breve parentesi in Australia, a Sydney (2006-2007), e ha chiuso la carriera a Pavia. L’8 dicembre scorso è diventato il vice di Zenga al Crotone, ora lo ha seguito al Venezia. «Una grande piazza» commenta l’ex fantasista, «se ci hanno chiamato, significa che ci sono dei problemi, che dovremo cercare di risolvere in tempi rapidi. Il campionato di Serie B è sempre stato terribile, in questa stagione ancora di più: tre squadre in meno, si sentono. Le possibilità di errore si sono ridotte, noi dobbiamo trovare l’antidoto per fare riscattare la squadra ed essendoci sei partite in meno, bisogna velocizzare questa fase iniziale di conoscenza reciproca». […]

Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) Giacca con logo del Venezia, camicia bianca, Joe Tacopina ha lanciato l’avventura di Walter Zenga alla guida del Venezia, ritrovando anche quel buon umore, sotto forma di qualche battuta, che era sparito ultimamente. Buon umore che si era progressivamente affievolito nelle ultime settimane, fino ad arrivare alla drastica decisione di esonerare Stefano Vecchi all’indomani della sconfitta di Perugia. «Sono molto contento di questa scelta» ha esordito il presidente del Venezia, «Walter Zenga è la persona migliore che potevamo scegliere in questo momento per il rilancio del Venezia. Veniamo da tre anni fantastici, durante i quali siamo riusciti a raggiungere risultati storici per questa società. In questa nuova stagione sono stati compiuti alcuni passi falsi, abbiamo deciso che non potevamo continuare su questa strada, che c’era bisogno di portare una specie di choc all’interno dello spogliatoio e abbiamo ritenuto che non ci fosse una persona migliore di Zenga per questo intervento».Il desiderio di voltare pagina e ripartire è evidente nelle parole di Tacopina. per molti aspetti, Walter Zenga ha un carattere che assomiglia molto al mio» ha aggiunto il numero uno arancioneroverde, «venerdì quando ha iniziato a parlare ai giocatori all’interno dello spogliatoio, ho sentito e visto quello che volevo da un allenatore. Non entro nei dettagli di quello che ha detto alla squadra, ma posso assicurare che non c’era un giocatore che non fosse catturato dalle sue parole e dalla sua figura. E quando è uscito dal tunnel degli spogliatoi che conduce al campo di gioco, è come se avessi visto un leone uscire fuori dalla gabbia. È esattamente quello che io voglio in questo momento, che ritengo sia necessario e poi ho visto lo stesso atteggiamento quando ha diretto il primo allenamento». […]

Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) «Il Venezia mi ha chiamato, ho preso il primo aereo e sono arrivato qui» attacca Zenga, che attualmente vive con la famiglia a Dubai. «Questione di rispetto, un presidente chiama, io rispondo. Potevamo trovarci in sintonia oppure no, ed eccomi. Contento di poter lavorare in un club storico e in una città favolosa. L’anno scorso sono venuto a Venezia in vacanza con la famiglia, cinque giorni. Ora ho l’opportunità di restare per per lavorare, portare la mia voglia, la mia passione. Così ho deciso di non utilizzare il biglietto di ritorno per Dubai». La squadra. Capitolo nuovo nelle esperienze professionali, capitolo nuovo anche per il Venezia. «Da oggi si azzera tutto e si riparte. Questa è la dimostrazione che la vita può cambiare in un nano secondo e va vissuta guardando sempre da qui in avanti» riprende Zenga «la situazione del Venezia? Non sono abituato a giudicare e poi ho rispetto per Stefano Vecchi, che è un ottimo tecnico e come me è di radici interiste. Per me il Venezia comincia ora, le caratteristiche dei giocatori le conosco, adesso devo leggere dentro i loro occhi, capire cosa vedono, cosa pensano, capire se hanno ancora il rifiuto della sconfitta, la voglia di risalire passo dopo passo, farsi rispettare in campo e imporsi su qualsiasi avversario. Se qualcuno non è su questa linea lo capirò presto e gli preferirò un ragazzo della Primavera». […] Walter Zenga ha firmato un contratto biennale, segno che non si tratta di una soluzione tampone ma c’è volontà di lavorare in prospettiva. «Il contratto? A volte viene data troppa importanza. I presidenti sanno che con me i contratti contano poco. Possiamo farlo per vent’anni, ma so benissimo – perché fa parte di questo mestiere – che se perdo tre partite posso ritrovarmi a casa. E non vivo per i soldi. L’unica volta che ho preteso i soldi è stata tempo fa con una squadra non italiana: non mi pagavano da sei mesi, quando mi hanno esonerato ho preteso tutto ciò che mi spettava». […]

Ore 17.00 – (Il Piccolo) […] Il tecnico alabardato, oltre al consueto 4-3-1-2 con cui finora è partito in tutti gli incontri, ha provato anche il 3-5-2 per fronteggiare a specchio il Monza, ma pure il 4-2-3-1, in modo da trovare l’abito più consono da far vestire alla squadra per questo impegno. E l’impressione è che ci sarà molta incertezza fino all’immediata vigilia. La chiave dei vari moduli si chiama Pablo Granoche: il mister parlerà con lui in queste ore per capire se potrà essere in campo subito dall’inizio o sarà più opportuno farlo partire dalla panchina. Difficile ovviamente immaginare un Granoche che parta in tutte e tre le partite in sette giorni, e certo vista l’importanza dei match bisognerà valutare con estrema oculatezza il suo impiego. E forse dal suo utilizzo o meno potrebbe dipendere anche il modulo odierno. Con El Diablo punta centrale, potrebbe essere perfino più gettonato il 4-2-3-1, altrimenti prendono maggiormente quota il solito 4-3-1-2 oppure il 3-5-2. Di certo, tutte le valutazioni vanno viste nell’ottica delle tre partite in sette giorni anche per gli altri giocatori, per gestire le forze e fare gli opportuni turnover. «Si tratta di una partita in cui serve che tutti lottino e corrano tanto – sottolinea Pavanel – perché se si molla solo qualcosina con questi, si viene puniti. Sono bravi nelle palle inattive, hanno buoni schemi, un allenatore bravo che lavora con gli stessi giocatori da tre anni, e anche uomini in panchina di valore capaci di cambiare le partite».

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Un Bottecchia stracolmo accoglierà questo pomeriggio (18.30) l’ingresso in campo di Pordenone e Vicenza per il big match della sesta giornata. Saranno 800 i supporter biancorossi che giungeranno nel velodromo naoniano per sostenere il team di Colella. Troveranno ad attenderli oltre 2 mila tifosi neroverdi per quella che, indipendentemente dal risultato finale, auspicabilmente sarà un’autentica festa del calcio. […] «Sì, ridendo e scherzando siamo arrivati sin qui primi, ora risponde Attilio Tesser a chi enfatizza che quello di oggi sarà il primo confronto stagionale con una grande cercheremo di continuare a scherzare bene anche con il Vicenza. Siamo pronti. Arriviamo alla sfida con la Lane dopo una buona settimana durante la quale tutti hanno lavorato con impegno». In difesa rientrerà sicuramente al suo posto Barison a fianco di Stefani, con Semenzato e De Agostini nel ruolo di esterni bassi con licenza (forse anche obbligo) di spingere sulle fasce per dare ampiezza alla manovra neroverde. In porta ovviamente Bindi. A centrocampo confermati Gavazzi, Burrai e Bombagi. In attacco ancora la coppia di centravanti Magnaghi e Candellone. Tesser ha un solo dubbio: Ciurria o Berrettoni trequartista? «Emanuele sta decisamente meglio spiega il tecnico di Montebelluna – Potrebbe partire dall’inizio, anche se ecco il suo dubbio Patrick ha fatto molto bene in queste prime gare». […]

Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) Al De Marchi ieri la domanda della vigilia era una sola: “Berre” giocherà dall’inizio? Il tecnico dei ramarri si è limitato a dire che «sì, stavolta ho il dubbio», dopo quattro turni in cui aveva deciso di lasciare in panchina il fantasista per la prima parte di gara. Ma gli indizi portano all’impiego dal principio per il numero dieci, anche in virtù dell’ottimo secondo tempo di Imola e sulla base del triplice impegno in una settimana della squadra: dopo il Vicenza, il Pordenone affronterà mercoledì la Vis Pesaro e domenica prossima il Renate. Sicuramente – annuncia Tesser – schiererò Candellone e Magnaghi in attacco. Il ballottaggio è tra Ciurria e Berrettoni: uno dei due entrerà a gara in corso, per dare imprevedibilità». Il Pordenone è in testa e vuole rimanerci, ma deve cambiare marcia dopo due pareggi di fila. «Servirà la miglior prestazione stagionale, dovremo giocare meglio di come abbiamo fatto sinora»: il tecnico della formazione cittadina è franco nell’analizzare cosa bisogna fare. «Affrontiamo una squadra che ha grande qualità: non bisogna darle campo, può essere micidiale grazie alla velocità di Giacomelli. Noi dobbiamo scendere in campo sereni, con umiltà e fiducia nei nostri mezzi». Tesser abbozza un sorriso: non recupera Misuraca ma ha nuovamente tra i convocati Germinale, ieri al primo allenamento completo con la squadra. «Se serve può essere impiegato», sottolinea il mister. […]

Ore 14.00 – (Messaggero Veneto) Il Bottecchia veste l’abito elegante. È big match stasera tra Pordenone e Vicenza, gara valida per la sesta giornata del girone B di serie C. L’impianto di via Stadio sta per registrare il record di spettatori da quando i ramarri sono tra i “pro”: oggi sono attesi tra i 2.700 e i 2.800 tifosi, di cui tra i 900 e i 1.000 provenienti dalla città veneta e suddivisi tra gradinata scoperta e le due tribune del velodromo. Sarà una gara da seguire con attenzione anche per ciò che concerne l’ordine pubblico: non ci sono tra i gruppi di supporter grandi rivalità pregresse, ma il Vicenza ha pur sempre un'”anima” del Bassano, con cui invece i rapporti erano tesi da anni. Sicuramente per la squadra cittadina si tratta del primo, vero, test da grande in questo inizio di stagione. La corazzata del patron Rosso chiede strada, ma è la squadra neroverde ad affrontare i 90′ da capolista. Il club di Mauro Lovisa vorrebbe chiudere una settimana da sogno con un successo. Il momento magico è cominciato domenica scorsa, quando a Imola è arrivato il punticino grazie a cui la formazione di Tesser ha guadagnato il comando della classifica in solitaria. È proseguito quando il Messaggero Veneto ha svelato il progetto di crowfounding della società per diventare davvero grande e quando i media nazionali hanno dato risalto al “miracolo” giovanile del club neroverde. Un aspetto per cui il sodalizio cittadino si è speso in molte occasioni. Adesso sta passando all’incasso, aiutato inoltre da una serie di eccellenze come i progetti legati alla scuola, ma anche l’aspetto social, in cui dominano la scena le campagne ideate da Sebastiano Orgnacco e Marco Michelin. Insomma, i tre punti col Vicenza metterebbero la ciliegina sulla torta a questi giorni in cui il Pordenone è sembrato una vera big del calcio nazionale. […]

Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Mille tifosi biancorossi saranno presenti allo stadio «Bottecchia». Gli 800 tagliandi riservati ai tifosi del Vicenza nel settore riservato agli ospiti sono andati esauriti. Ma a Pordenone saranno presenti anche supporter che sosterranno la squadra da altri settori, a conferma che si respira grande entusiasmo attorno alla squadra del tecnico Giovanni Colella, a due punti in classifica dal Pordenone capolista. L’allenatore stempera i toni dando alla partita la giusta importanza. «Dopo solo sei gare è presto per pensare al primo posto e alle tante altre cose che ho sentito e letto in settimana. Sarebbe stato più opportuno caricare meno questo match, io ho trascorso la settimana in silenzio, ci sono state fin troppe aspettative. Tra due mesi forse non ci ricorderemo più nemmeno del risultato di questa gara per il semplice motivo che è presto e di conseguenza non è così fondamentale». Colella però è pronto a dare battaglia puntando sulla buona condizione generale della squadra. «Noi a questa gara arriviamo bene, in buone condizioni psicologiche e sono certo che faremo bene — precisa l’allenatore — da quel che ho letto e sentito loro l’hanno caricata tanto ma noi non dobbiamo cadere in questo tranello. Sicuramente è una partita fra due squadre forti e probabilmente sarà un match equilibrato. Per metterli in difficoltà noi dovremo alzare i ritmi, perché loro sono una squadra più compassata». […]

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Vincere per trovare continuità e mantenere la testa della classifica. È questo l’obiettivo dell’Este, che oggi al Nuovo Stadio se la vedrà con la neopromossa Cartigliano (fischio d’inizio alle ore 15, arbitra Emanuele Tartarone della sezione di Frosinone). «Sarà una gara molto importante. Ci troveremo di fronte una squadra che farà soffrire più di qualcuno nell’arco della stagione», mette in guardia il vicepresidente Stefano Marchetti, «noi arriviamo alla partita con grande entusiasmo». L’Este cercherà di migliorare soprattutto nella fase difensiva, al momento il principale tallone d’Achille dei giallorossi (già sei i gol subiti). In attacco non ci sarà il bomber croato Debeljiuh: rientrerà per la sfida con il Trento. Mister Nicola Zanini dovrebbe confermare Giusti, uomo del momento con 3 reti negli ultimi 2 match, affidando la regia offensiva a De Giorgio. «Spero di vedere allo stadio tanta gente e con lo stesso entusiasmo della partita con il Campodarsego», chiude Marchetti.

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Negli ultimi preparativi per la gara contro l’Union Feltre l’allenatore Antonio Paganin del Campodarsego archivia definitivamente la sconfitta di domenica scorsa. «È stata una gara anomala, decisa dalle prodezze balistiche di un avversario». La trasferta di oggi sarà contro una squadra di carattere e qualità, a pari punti in classifica. «Andiamo su un campo impegnativo, l’Arzignano è caduto alla prima giornata e il Montebelluna alla terza. Sentono molto l’appartenenza alla città e per questo ce la metteranno tutta». Ma non manca nel contempo la fiducia nei suoi. «Siamo il Campodarsego. Li ho visti bene queste settimana, vedo che hanno voglia di reagire». A corroborarne l’ottimismo la rosa a disposizione: «Salata è rientrato dalla squalifica, Scapin e Moras Barros sono schierabili da subito».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Dieci gol nell’amichevole di Caldogno che ha concluso la seconda settimana senza campionato del Cittadella. Ieri pomeriggio la squadra di Venturato ha affrontato la Calidonense, formazione di Eccellenza, dimostrando nelle due frazioni di gioco di avere una buona gamba. Nel primo tempo si è particolarmente messo in evidenza Panico, autore di una tripletta e pronto a rientrare dopo la squalifica rimediata in seguito all’espulsione di La Spezia. Il giocatore, utilizzato nei panni di trequartista a supporto degli attaccanti Finotto e Malcore, è apparso tra i più brillanti, aprendo le marcature dopo 13 minuti con un gran tiro al volo su assist di Pasa. Poi ha siglato il raddoppio con un’azione personale conclusa con un destro indirizzato nell’angolino, quindi si è vestito da suggeritore per il 3-0 firmato da Finotto. Malcore ha realizzato il 4-0 liberandosi di due difensori e concludendo dal limite; infine Panico ha chiuso il suo show con il 5-0, ribadendo in rete la conclusione di Finotto deviata dal portiere. Il tecnico granata ha fatto girare tutti i suoi effettivi e nella ripresa c’è stata gloria per Settembrini, su punizione dal limite. A bersaglio anche Scappini con un tap-in ravvicinato e Strizzolo su assist di Benedetti. Ha infine chiuso le marcature Siega, autore di una doppietta nell’ultimo quarto d’ora. […]

Ore 10.40 – (Mattino di Padova) Nel paese natale di un certo Roberto Baggio, forse non è un caso che a mettersi in mostra più di tutti siano stati i giocatori più tecnici, vale a dire Panìco, autore di una tripletta nel primo tempo, e Siega, che ha preso il suo posto nella ripresa segnando una doppietta. Calidonense-Cittadella, unica amichevole inserita nelle tre settimane di pausa dal campionato per la squadra granata, è terminata con gli uomini di Venturato addirittura in doppia cifra.Il 10-0 finale contro questa squadra di Eccellenza, ultima nel suo girone, dice che il test non è stato troppo probante, ma che l’impegno non è mancato.Il tecnico di Atherton, che per oggi ha concesso un giorno di riposo ai suoi uomini, con cui si ritroverà domani al Tombolato per iniziare a preparare la gara con il Brescia di sabato prossimo, ha schierato due formazioni completamente diverse tra primo e secondo tempo, lasciando volutamente a riposo due elementi che sin qui hanno giocato quasi sempre come Iori e Schenetti (con l’aria che tira vale la pena di precisarlo: nessun problema fisico per i due), alternando Pasa e Maniero come registi, e Panìco e Siega come trequartisti. Lo show è iniziato dopo 13 minuti, con quello che è stato anche gesto tecnico più bello della giornata: sull’assist di Pasa, Panìco ha indovinato un gran destro al volo a incrociare sotto la traversa. […]

Ore 10.10 – (Gazzettino) Tornando alle parole di Bisoli sulle sue capacità tecniche e tattiche, Della Rocca può essere il profilo giusto per fare sì che la squadra gestisca bene la palla soprattutto nel secondo tempo, quando più volte è andata in sofferenza. «Cappelletti e Broh hanno disputato ottime gare davanti alla difesa, anche se con caratteristiche diverse dalla mie. Non è comunque un giocatore che può cambiare la mentalità di una squadra, è un discorso più ampio: anche se siamo in vantaggio dobbiamo rimanere più alti per andare a cercare il raddoppio. Se ti difendi solamente, prima o poi ci sta che prendi gol». Voglia matta di giocare, naturalmente. «Ne ho davvero tanta. Non sono venuto a Padova per svernare. Voglio dimostrare quello che valgo e di essere utile alla squadra, anche alla società che ha creduto in me. In questa categoria è normale che possano capitare periodi come quello che stiamo attraversando, ma ci sarà anche il momento nel quale arriveranno tre vittorie di fila. Non bisogna abbattersi, bisogna continuare a lavorare e i risultati arriveranno». […]

Ore 10.00 – (Gazzettino) […] «Le parole dell’allenatore fanno senz’altro piacere – afferma l’interessato – Purtroppo non ho ancora avuto modo di giocare in campionato, inizialmente perché ho risentito della preparazione che non facevo così da tre anni. Poi nel momento in cui stavo meglio, qualche giorno prima della gara con la Cremonese ho avuto un problema fisico. Dopodiché c’è voluta una settimana per rimettermi. Per fortuna che è arrivata la sosta e anche questa amichevole con il Lens che mi hanno consentito di mettere almeno un tempo nelle gambe, per di più con un avversario di livello». Tra l’altro alla vigilia della trasferta con il Brescia sempre Bisoli sul suo conto aveva dichiarato di avere dovuto accettare un compromesso riguardo alla gestione dei suoi allenamenti durante la settimana. «Il mister fa un lavoro molto intenso tutti i giorni, anche quelli prima della partita, e a volte devo rifiatare per il problema che ho avuto l’anno scorso (tendinite dietro al ginocchio, ndr). Devo fare così almeno in questo momento, altrimenti non ce la faccio».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Ho già giocato in quella posizione nella Primavera della Juventus con mister Grosso. Non mi trovo male, avrei più possibilità di giocare la palla anche se dovrei limare altri aspetti del mio gioco e non rischiare troppo i dribbling. Può essere una soluzione come alternativa ai giocatori che abbiamo già in quel ruolo, come Pinzi e Della Rocca».Cosa vi ha lasciato la trasferta di Lens? «Una bella esperienza, abbiamo potuto allenarci e vivere in un centro sportivo meraviglioso, quasi al livello della Juve. E ci siamo confrontati con un avversario di spessore, superiore a una Serie B italiana». Il gruppo come ha preso la crisi di risultati? «Siamo molto uniti, non ne stiamo facendo una tragedia, Gira tutto storto, ma sono sicuro che raddrizzeremo la rotta. Abbiamo disputato dei primi tempi magnifici e alzando ancora di più i ritmi di gioco, usciremo alla grande da questa situazione». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Bisoli l’ha definita una soluzione stuzzicante. Il diretto interessato è pronto e disponibile. E la storia recente del calcio è piena di casi simili. Nell’amichevole disputata a Lens, il tecnico ha provato il trequartista Luca Clemenza nell’insolita posizione di regista davanti alla difesa. Un esperimento dettato dall’esigenza di avere un palleggio più pulito a centrocampo, soprattutto nei momenti di maggior pressione avversaria. […] E così potremmo vedere Clemenza davanti alla difesa già sabato prossimo a Crotone? Può essere, anche se ciò che preme di più al diretto interessato è riuscire a recuperare dopo l’infortunio di Lens. «Si è trattato solo di una contrattura», spiega Clemenza, «adesso lavoro a parte ma già la settimana prossima conto di tornare in gruppo con l’obiettivo di essere disponibile alla ripresa del campionato». E con il nuovo ruolo come la mettiamo?

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] Ma ci sono anche le mosse dietro le quinte di Roberto Bonetto per il nuovo stadio, con l’obiettivo di presentare lo studio di fattibilità del nuovo complesso che, nelle idee del presidente, dovrebbe sorgere al posto dell’Euganeo. Nella trasferta in Francia, a pochi chilometri dal confine con il Belgio, Bonetto ha incontrato, oltre a Joseph Oughourlian, proprietario del Lens e socio con il 40 per cento delle quote del Calcio Padova, altri potenziali investitori interessati a far parte del progetto che verrà presentato al Comune entro la fine del mese. Bonetto sarebbe vicino a trovare la quadratura economica dell’intera operazione, a cui parteciperà anche il finanziere franco armeno, entrato in società alla fine del 2017 e che ha, di fatto, sostituito l’ex presidente Giuseppe Bergamin. Il nuovo stadio rappresenta un passaggio fondamentale sulla strada del consolidamento della società. Sul campo si punta a mantenere la categoria a tutti i costi, per poi aumentare progressivamente gli investimenti se verrà dato il via libera al piano industriale. Tutto si gioca sull’ormai celeberrimo retail-park, l’area destinata agli spazi commerciali attorno al nuovo stadio (capienza prevista 16.500 posti) che rappresenterà il ritorno economico di un’operazione finanziaria che potrebbe costare quasi 70 milioni di euro. Con Oughourlian Bonetto ha parlato anche del mercato di gennaio. […]




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com