Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) In estate la società biancorossa lo ha scelto per consegnargli le chiavi del centrocampo affidandosi alla sue doti tecniche e alla sua esperienza. Andrea De Falco appena saputo dell’interesse del nuovo Vicenza non ha avuto dubbi e ha spinto perché il trasferimento in biancorosso si concretizzasse. «Volevo venire a Vicenza tanto che alla mia vecchia società ho detto che o restavo a Benevento o andavo al Vicenza. Altre soluzioni non le avrei prese in considerazione e adesso sono contento di essere qui». L’inizio di campionato è senza dubbio positivo con 9 punti in 5 gare: «Siamo abbastanza contenti ma anche consapevoli che dobbiamo migliorare ancora molto — sottolinea De Falco — nel calcio i risultati positivi sono la miglior medicina perché aumentano l’autostima. La mia idea è che le potenzialità di questa squadra sono molto elevate e per questo sono contento della scelta fatta in estate . Cinque giornate però sono poche, siamo solo all’inizio e per capire il nostro valore rispetto alle avversarie servirà almeno un altro mese. Quello che è certo è che io e i miei compagni dobbiamo pensare solo a lavorare in campo perché abbiamo in testa un unico obiettivo, che è quello di giocare ogni partita per portare a casa il massimo». […]
Ore 13.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Patata bollente nelle mani di Joe Tacopina, tocca al presidente porre fine al silenzio assordante di un Venezia ancora immobile nel bel mezzo della sua crisi. Giocatori imbavagliati e no comment generale, ieri alla ripresa degli allenamenti di un team arancioneroverde mestamente penultimo in Serie B. Alla sconfitta per 1-0 di sabato scorso a Perugia quarto ko in sei gare a fronte di una sola vittoria (1-0 sullo Spezia datato ormai 25 agosto) e un pareggio (1-1 col Livorno) al Penzo ha fatto seguito infatti una lunga impasse, una fase di oggettivo vuoto decisionale che ruota attorno alla posizione del tecnico Stefano Vecchi, nel frattempo tornato in campo normalmente al Taliercio per dirigere Domizzi e compagni malgrado i dubbi della società nei suoi confronti. Esonero sì-esonero no è l’interrogativo nevralgico, tuttora irrisolto ma che forse già oggi avrà finalmente l’agognata risposta dopo tanta riflessione. In tarda mattinata Tacopina atterrerà a Tessera e subito si blinderà nella sede societaria di viale Ancona a Mestre, con un’agenda top secret ma di sicuro ad attenderlo ci saranno l’amministratore delegato Andrea Rogg e il ds Valentino Angeloni, per un faccia a faccia incentrato sui pro e contro (anche se non soprattutto economici) di un eventuale avvicendamento in panchina. Tutto da vedere se, come sembrerebbe logico, l’avvocato newyorkese si confronterà a quattr’occhi con mister Vecchi, magari facendo visita alla squadra che al Taliercio, in un clima e con un morale inevitabilmente sotto i tacchi, ha in programma comunque un doppio allenamento. […]
Ore 12.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) C’era un clima quasi surreale ieri pomeriggio al Taliercio per la ripresa degli allenamenti del Venezia. A dirigere la seduta ancora Stefano Vecchi, che cammina però sull’orlo del precipizio. Ieri pomeriggio il presidente Joe Tacopina si è imbarcato per l’Italia, dove giungerà stamattina e sarà subito operativo per decidere nel corso della giornata il destino dell’allenatore arancioneroverde. Destino che pare, in tutta evidenza, segnato. Tacopina si sente tradito dalla squadra ed è scontento, oltre che dell’allenatore, anche dei suoi dirigenti. Difficile che faccia piazza pulita, sconfessando tutte le scelte fatte in estate, ma si è reso necessario anche un faccia a faccia con il direttore sportivo Valentino Angeloni, con cui però si dovrebbe arrivare a un chiarimento. Bocche cucite ieri a Mestre, in occasione dell’allenamento, con la squadra che si prepara al derby contro l’Hellas Verona senza sapere, di fatto, chi siederà in panchina. Ieri si è diffusa una voce di un contatto con Roberto Breda, senza che però trapelassero conferme. Il sogno, in caso di cambio in panchina, sarebbe Giuseppe Iachini, che però ha pretese elevate sia tecniche che economiche e che difficilmente accetterà di scendere di categoria. […]
Ore 12.00 – (La Nuova Venezia) Vecchi in campo, Tacopina in volo, giocatori in silenzio: ultimo giorno di stallo in casa Venezia. Almeno è quanto si auspicano i tifosi. Serve una decisione, in un senso o in un altro, a cinque giorni dall’ennesimo passo falso di Perugia. Una situazione anomala nel triennio di presidenza americana, creata dai risultati negativi ottenuti dal Venezia nel primo mese e mezzo di campionato (4 punti in 6 gare), una decisione posticipata nel tempo per consentire a Tacopina di annullare gli appuntamenti che aveva negli Stati Uniti e di imbarcarsi sul primo volo utile per Tessera. Il suo arrivo consentirà di fare chiarezza sulla situazione con due opzioni all’orizzonte: l’esonero di Stefano Vecchi, e in quel caso la presenza del presidente a Mestre consentirebbe un contatto diretto con gli eventuali successori, o la riconferma dell’allenatore di Bergamo, dopo un confronto diretto. Nemmeno la presenza del tecnico alla ripresa degli allenamenti di ieri pomeriggio è un segnale indicativo, solo la sua assenza avrebbe indicato con chiarezza la strada che vuole intraprendere Tacopina. La ripresa è stata normale, come dopo ogni partita: ritrovo, analisi al video delle azioni “incriminate” al Curi, poi in campo, con un occhio particolare agli acciaccati. Poca voglia di scherzare, ma questo è normale. Tutti ai loro posti, quindi, in attesa di Tacopina, che non potrà non sentire anche gli umori e le sensazioni dei giocatori, a cominciare dalla vecchia guardia. […]
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Dieci punti e primo posto assieme all’Adriese. Un pari, raggiunto a tempo quasi scaduto contro il Campodarsego, e tre vittorie, l’ultima in rimonta a Belluno. Secondo miglior attacco del torneo con undici gol fatti. L’avvio di stagione per l’Este è andato oltre le più rosee aspettative, ma in casa giallorossa l’imperativo è uno solo: profilo basso. «In queste prime giornate abbiamo dimostrato di avere delle qualità, ma bisogna mantenere un atteggiamento di grande umiltà. Guai a montarsi la testa» avverte il direttore sportivo Gabriel Maule, «il campionato è appena iniziato, tutti stanno lavorando per crescere e a maggior ragione dobbiamo farlo noi che siamo un gruppo profondamente rinnovato e che quindi si conosce di meno».Pancia a terra e pedalare, dunque, perché si può crescere ancora. Ma quali sono i segreti di questo inizio super? «I fattori decisivi sono tanti», sottolinea il ds, «di sicuro abbiamo uno staff tecnico preparato e una società che sa mettere a proprio agio tutti, dai giocatori a noi dirigenti. Il nostro è un ambiente familiare, ma anche ricco di professionalità, che ti fa sentire importante prima di tutto come persona, che ti dà motivazione, senza però metterti un’eccessiva pressione addosso. I veterani della rosa stanno aiutando i più giovani a crescere. Abbiamo cominciato un percorso e stiamo pian piano diventando una squadra, ma la strada è lunga».I giallorossi subiscono ancora qualche rete di troppo (sei in quattro partite): «È necessario migliorare in difesa, non solo a livello di reparto, ma come fase del gioco che coinvolge tutti. Dobbiamo avere più equilibrio e attenzione, specie sulle palle inattive. Ci vuole un po’ di tempo per oliare i meccanismi». […]
Ore 10.50 – (Mattino di Padova) […] «Dite che sono il regista per antonomasia della B? Sono solo il più anziano», ha raccontato dall’alto delle sue 264 partite fra i cadetti, «il migliore dei giovani in quel ruolo è Tonali, ma i capelli simili e il fatto di giocare nel Brescia non bastano per paragonarlo a Pirlo, il mio idolo. Quando ci giocai contro mi feci regalare la maglia: mio figlio, che ha 11 anni, prova a rubarmela continuamente, ma è intoccabile». Iori è anche andato con la memoria ai tempi in cui era fra gli Allievi del Milan: «C’erano Borriello, che era già sveglio, Donadel e Foggia, fortissimi». Ha avuto trascorsi rossoneri anche Paleari, che è tornato su un vecchio aneddoto: «L’anno dello scudetto di Allegri ogni tanto andavo in trasferta con la prima squadra. Prima di Catania-Milan mi sono seduto per sbaglio sul posto in pullman di Ibrahimovic. Ha detto che se avesse segnato non mi sarebbe successo niente. Per fortuna ha fatto gol. Da quel momento siamo diventati amici, in allenamento mi tirava punizioni a 140 all’ora. In quella Primavera c’erano De Sciglio e Verdi: il primo esordì in Serie A, il secondo era incredibile». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Anche se non sempre presente di persona, Oughourlian ha avuto modo di vedere all’opera il Padova. «Una squadra molto concreta in avvio di campionato: con Verona e Venezia si sono notate tutte le capacità di finalizzare e gestire la partita. Con il Pescara ho apprezzato anche la mentalità giusta da parte dei giocatori, che sotto di due reti sono ripartiti con qualità e determinazione. Ora si tratta di mettere a fattore comune tutte le abilità finora dimostrate e affrontare i prossimi impegni con la giusta volontà e attenzione». […] Per la squadra ieri una giornata piuttosto intensa, iniziata alle 8 con il ritrovo all’Euganeo dal quale è stato raggiunto l’aeroporto di Tessera; poi il volo per Parigi e da lì lo spostamento in pullman fino a Lens che si trova vicino a Roubaix, tradizionale arrivo della storica gara ciclistica che corre sul pavè, e al confine con il Belgio. Dopo circa due ore e mezza l’approdo al Centre Tecnique et Sportif La Gaillette, il moderno e confortevole quartiere generale del Racing Lens e del proprio settore giovanile, con impianti sportivi, club house, sala convegni, centri medici e altre strutture. In quella sede si è svolto il pranzo insieme alla dirigenza transalpina. Poi una visita della città e alle 17 l’allenamento. Oggi un’altra seduta alle 11 e in serata l’amichevole con la squadra di casa. Domattina il rientro, sempre in aereo da Parigi. […]
Ore 10.10 – (Gazzettino) «Non si deve cedere alle paure del momento, ma reagire subito e trarre beneficio dagli errori commessi». A pronunciare queste parole di incoraggiamento nei confronti del Padova, protagonista di un momento delicato in campionato, è Joseph Oughourlian, socio biancoscudato con il 40 per cento del pacchetto azionario e proprietario del Racing Lens, la formazione francese che milita in Ligue 2 e che ospita in questi giorni Pulzetti e colleghi in una sorta di gemellaggio tecnico-societario che vedrà il suo momento clou questa sera alle 20 con l’amichevole nel bellissimo stadio Bollaert-Delelis. Il finanziere franco armeno manifesta pure grande fiducia verso l’undici allenato da Bisoli, con una simbolica pacca sulla spalla: «Sono ottimista di natura, ma anche fortemente convinto che la squadra abbia tutte le caratteristiche tecniche e mentali per saper ripartire con lo spirito giusto dopo la pausa di campionato. Penso che il lavoro svolto dall’allenatore e dal suo staff siano all’altezza delle sfide che ci attendono così come lo è il nostro progetto prosegue – che mira al mantenimento della categoria. Questo, come abbiamo detto fin dall’inizio, è l’obiettivo principale di tutto il nostro lavoro e del continuo impegno del presidente Bonetto».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Va anche peggio tre giorni dopo a Foggia, dove i biancoscudati chiudono la prima frazione in vantaggio, ma alla fine perdono 2-1. Ribaltone ancora più clamoroso a Brescia, dove non è bastato il miglior primo tempo dell’anno per evitare un pesante 4-1. Solo nei due derby di inizio campionato Pulzetti e compagni sono riusciti a non farsi rimontare, mentre la partita della settimana scorsa con il Pescara sembra destinata a far storia a sé. La gara con gli abruzzesi, infatti, rappresenta l’unica occasione in cui il Padova ha guadagnato punti (invece che perderli) nella ripresa, l’unica occasione in cui ha segnato nel secondo tempo e l’unica occasione in cui ha realizzato più di un gol nella stessa partita. Ovviamente anche le statistiche sono sproporzionate tra primo e secondo tempo. Dei 13 gol subiti finora (che fanno di quella biancoscudata la peggior difesa del torneo al pari di Foggia e Carpi), il Padova ne ha incassati addirittura 10 dal 45′ in poi. Come nessun altro. […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Se le partite durassero soltanto 45 minuti il Padova sarebbe secondo in classifica. E qui potrebbe partire il classico detto “se mia nonna avesse le ruote…”. Vero, ma il dato è particolarmente significativo, evidenzia ancor di più il calo di rendimento tra primo e secondo tempo, ma lascia anche intravedere margini di miglioramento per una squadra giovane e inesperta che deve ancora trovare la sua giusta dimensione. Contando solo i risultati maturati a fine primo tempo, in queste prime sette giornate il Padova avrebbe raccolto la bellezza di 13 punti. E sarebbe la seconda forza di tutta la Serie B, visto che solo il Lecce ha fatto più punti all’intervallo, addirittura 17. E invece, nella classifica reale, i punti sono solo 6, il Padova naviga a ridosso della zona retrocessione e si interroga sul perché di questi crolli. I tonfi del secondo tempo sono costati a Bisoli ben 8 punti, per un trend cominciato alla quarta giornata contro la Cremonese. All’Euganeo, di fronte ai grigiorossi, il Padova passa in vantaggio a metà primo tempo, ma nella ripresa arretra troppo e si fa raggiungere a 7′ dalla fine.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova è partito ieri mattina per Lens, si è allenato nel pomeriggio al centro sportivo della società francese e stasera affronterà in amichevole la formazione transalpina allo stadio “Bollaert Deleis” (ore 20). La delegazione biancoscudata è molto nutrita e capeggiata dal presidente Roberto Bonetto, che ha voluto al suo fianco il dg Zamuner, i consiglieri Bianchi e Boscolo Meneguolo e il responsabile del vivaio Fulvio Simonini. Ovviamente c’è lo staff tecnico e la prima squadra, quasi al completo. A Padova sono rimasti gli infortunati Madonna, Mandorlini e Belingheri, oltre a Scevola, Chinellato, Favaro e Pinzi. Ad accogliere il gruppo il proprietario del Lens, Joseph Oughourlian, socio di Bonetto nella spa biancoscudata. «Sono molto orgoglioso di ospitare quest’amichevole», le parole dell’imprenditore franco-armeno, «vado molto fiero del livello del settore giovanile del Lens dove abbiamo investito molto, così come abbiamo fatto con cura per costituire un buon organico a Padova. Ho visto una squadra concreta in avvio di campionato e con Verona e Venezia si sono notate tutte le capacità di finalizzare e gestire la partita. Con il Pescara ho apprezzato anche la mentalità dei giocatori, che sotto di due reti sono ripartiti con qualità e determinazione. Non si deve cedere alle paure del momento, ma reagire e trarre beneficio dagli errori commessi. Penso che il lavoro di mister Bisoli e del suo staff siano all’altezza delle sfide che ci attendono, così come lo è il nostro progetto, che mira a farci mantenere la categoria».
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Il volo da Venezia a Parigi Orly e poi il trasferimento in pullman fino a Lens. Il pranzo, le prime foto di rito e la passeggiata in città, prima dell’allenamento pomeridiano. La tre giorni francese del Padova è iniziata ieri mattina e la squadra è pronta per l’amichevole internazionale che lo vedrà opposta stasera alle 20 al Racing Club Lens. Secondo in classifica in Ligue2 e di proprietà del finanziere franco–armeno Joseph Oughourlian, attuale socio del club di viale Nereo Rocco con il 40% delle quote, il Lens punta deciso a un campionato di vertice. L’obiettivo del Padova, così come accaduto lo scorso anno al Lens, è quello di mantenere la categoria conquistata a 4 anni dalla sparizione dal calcio professionistico e di costruire in tempi ragionevolmente brevi una squadra competitiva ad alti livelli. Oughourlian, che non ha mai voluto commentare la sua partecipazione al progetto del nuovo stadio che il presidente Roberto Bonetto sta portando avanti da mesi a fari spenti, ha diffuso ieri una nota in cui si è esposto in prima persona sull’attuale situazione del Padova, reduce dalla brutta sconfitta col Brescia per 4-1. […]