Ore 19.00 – (Il Piccolo) La Triestina si avvicina alla sfida di domani al Rocco contro la Virtus Vecomp Verona (inizio ore 14.30, arbitra Carrione di Castellamare di Stabia), ma quasi certamente dovrà fare ancora a meno del suo bomber Pablo Granoche. L’attaccante in settimana si è allenato, ma cercando di evitare contrasti e rischi, in maniera che il problema alla costola possa avere il suo naturale decorso. Anche stavolta El Diablo verrà portato in panchina, e in caso di necessità potrebbe anche essere buttato nella mischia per una manciata di minuti, ma l’intenzione è quella di tenerlo ancora a riposo, sia per evitare rischi, sia per permettere al bomber di rimettersi in piena forma e magari essere pronto per la trasferta di Monza. Senza l’apporto di Granoche, unica vera punta centrale della Triestina, pare molto difficile che mister Pavanel cambi modulo per l’occasione: i vari Mensah, Procaccio e Petrella non hanno certo le caratteristiche per fare l’attaccante unico in area, per cui è probabile che il tecnico si affidi ancora al collaudato 4-3-1-2, con la conferma di Bracaletti dietro alle punte Petrella e Mensah, con Procaccio eventuale alternativa. […] er il resto domani dovrebbero esserci poche novità: appare certo il rientro di Maracchi dal primo minuto dopo che il triestino ha rifiatato un po’ a Bergamo, mentre per il ruolo di terzino destro si profila il solito ballottaggio Formiconi-Libutti. Di certo, bisognerà fare attenzione a non prendere sottogamba l’impegno. […]
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il rodaggio del Pordenone di Attilio Tesser finirà domani a Imola. Domenica 14 ottobre, con l’arrivo del vecchio-nuovo Lanerossi Vicenza al Bottecchia, comincerà il campionato vero. Quello che farà capire se i ramarri potranno veramente aspirare già da questa stagione a quella promozione in B che è l’obiettivo dichiarato della società sin dal 2015, anno del ripescaggio in serie C. […] Chi non vuole proprio fare tabelle è Attilio Tesser. È stato bravo il tecnico di Montebelluna, sin dall’inizio della sua avventura neroverde, a convincere re Mauro a rimodellare il suo profilo e a tenerlo basso, lasciando così ad altri (Ternana, FeralpiSalò, Vicenza e Triestina) le luci della ribalta. Un proposito che però, dopo il promettente avvio con 3 vittorie di fila e un pareggio, sta diventando sempre più difficile mantenere. «Finora ripete l’Attilio , a parte qualche momento di blackout che ci ha fatto incassare gol evitabili, i ragazzi sono stati bravissimi. Soprattutto considerando che non è stato possibile fare turnover per gli infortuni patiti da Berrettoni (quest’ultimo ora rientrato in gruppo, ndr), Misuraca e Germinale (ancora fuori causa). La nostra rosa non manca poi di sottolineare il tecnico non è lunga come quella di altre formazioni, decisamente più attrezzate». Tesser continua a spostare l’attenzione sulle rivali. «Il campionato dice è lungo e alla fine verranno fuori le squadre veramente costruite per puntare alla promozione, come Ternana, FeralpiSalò, Vicenza, Triestina e ora anche il Monza. Silvio Berlusconi e Adriano Galliani non sono certo tornati a interessarsi di calcio per fare le comparse in C. Il nostro compito Tesser ripete spesso il suo mantra è arrivare a fine stagione con l’animo tranquillo e la coscienza a posto, convinti di aver raggiunto il massimo risultato possibile, qualunque sia».
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) È altamente probabile che a Imola il Pordenone scenda in campo con la formazione schierata da Tesser nelle prime tre giornate. Sia Berrettoni sia Germinale, a disposizione, non sono ancora pronti per poter partire dal 1′. Sulla fascia destra, poi, al posto di Florio torna Semenzato e, quindi, i ramarri giocheranno con un 4-3-1-2 che vedrà Bindi tra i pali, Semenzato, Stefani, Barison e De Agostini in difesa, Gavazzi, Burrai e Bombagi in mezzo al campo, Ciurria sulla trequarti a supporto di Magnaghi e Candellone. Nelle fila dell’Imolese giocherà una vecchia conoscenza neroverde, il portiere lettone Kristaps Zommers. Il 21enne è indiziato a essere l’estremo difensore titolare in quanto Rossi, il numero uno, non è ancora al top a causa di un indurimento muscolare. Il calciatore baltico è rimasto in città pochi mesi, dall’estate del 2017 sino allo scorso gennaio, giocando solo un match di coppa Italia di serie C (col Vicenza). […]
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Il “Fante” è un altro giocatore rispetto alla scorsa stagione. Ma dal mazzo deve ancora estrarre una carta: quella del gol. Dopo aver servito due splendidi assist per Candellone, bomber del girone con quattro firme, Patrick Ciurria vuole completare la sua resurrezione segnando il primo centro in campionato. Il 22enne di Sassuolo ha messo il compito in agenda per la sfida di Imola, in programma domani alle 18.30. Ce la può fare perché lui, oltre a Magnaghi, ha l’argento vivo addosso e i momenti difficili del campionato 2017-2018 sono per ora alle spalle. Merito di una ritrovata fiducia in se stesso, del nuovo ruolo di trequartista nel quale si trova a meraviglia, e della considerazione che ha nei suoi confronti mister Attilio Tesser. Ciurria, lo scorso luglio, era nella lista dei partenti: tante società di serie B a volerlo (il Carpi su tutte) e una società disposta a monetizzare la sua cessione. Nella mente della proprietà, oltre alla volontà di incassare, c’era anche il ricordo del girone di ritorno del precedente torneo, del tutto anonimo dopo una manche di andata positiva dal punto di vista realizzativo, con cinque centri. L’attaccante ha sofferto per un piccolo infortunio, ma ha anche accusato la gestione Colucci, tecnico straordinario nell’impartire nozioni tecnico-tattiche e a insegnare ai giocatori come si sta in campo, ma con una personalità talmente spiccata da risultare indigesta per alcuni. Con Tesser è arrivato il cambio di rotta: l’allenatore di Montebelluna l’ha visto lavorare in ritiro, aveva apprezzato la sua voglia di riscatto e, per valorizzare al meglio le sue doti, l’ha spostato “dentro” al campo, facendogli abbandonare la posizione di esterno d’attacco. Una trasformazione che ha fatto compiere ad altri suoi ex calciatori come Marco Rigoni, asso del suo Novara. Da lì in poi l’ex Spezia è cambiato, giocando ottime partite in Coppa Italia. Ed è diventato incedibile. […]
Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quattro campionati giocati con la maglia biancorossa e la scorsa stagione disputata nelle file del Bassano Virtus 55. Stefano Botta è senza dubbio il grande ex della partita in programma domani al Menti tra gli uomini di Giovanni Colella e la Vis Pesaro. «Quelli a Vicenza, insieme agli anni al Genoa, sono stati gli anni più belli della mia carriera — sottolinea Botta — con tecnici come Gregucci e Maran ho disputato stagioni importanti e della piazza di Vicenza ho sempre un ricordo bellissimo». A Botta è spiaciuto non far parte del gruppo che da Bassano si è trasferito a Vicenza, ma la scelta della dirigenza gli era stata comunicata a fine dello scorso campionato: «Ne avevamo parlato e mi era stato detto che non rientravo nei piani del nuovo progetto — spiega l’ex mediano del Vicenza — per cui mi sono guardato intorno e sono contento di aver ricevuto la proposta della Vis Pesaro. Dell’esperienza di Bassano avrò un buon ricordo, una società seria e ben organizzata». Un club che si è trasferito quasi al completo in via Schio: «Senza dubbio si tratta di due realtà diverse — sottolinea il mediano di Como — Bassano per come l’ho vissuta io è più provinciale, con una struttura adeguata al contesto. Il seguito che c’è nella città del Grappa non è nemmeno paragonabile a Vicenza dove la tifoseria vive di calcio sette giorni su sette e segue sempre la squadra con numeri a livello di presenze da serie A. Vicenza ha il grande pregio di lasciarti lavorare con serenità, è la città ideale per un calciatore e credo che i miei compagni di Bassano che si sono trasferiti in biancorosso lo capiranno presto». […]
Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ballottaggi in tutti reparti per un Venezia che davvero non può perdere oggi a Perugia, anche perché dopo la sosta il calendario proporrà il derby col Verona (domenica 21 ore 15 al Penzo) e la trasferta di Palermo (venerdì 26 ore 21). Meglio pensare solo ai 90′ del Curi, campo mai violato dai lagunari che tuttavia nelle ultime due uscite (dopo 9 ko) hanno almeno pareggiato, 0-0 nella B 2004/05 e 1-1 il 14 aprile scorso con Modolo ripreso da Buonaiuto a 5′ dal termine. In partenza mister Vecchi insisterà sul consueto 3-5-2, nel terzetto difensivo con Modolo e Domizzi lo sloveno Andelkovic dovrebbe riprendersi il posto da Coppolaro. Con una settimana in più di allenamenti nelle gambe in regìa è pronto ad esordire Schiavone facendo rifiatare Bentivoglio, sulle mezzali sicuro Falzerano a destra con Suciu insidiato da Segre per non far rimpiangere Pinato, ancora indisponibile. Gli esterni invece saranno Garofalo e uno tra Bruscagin e Zampano. In attacco conferma per Citro dopo il gol al Livorno, dall’undici titolare dovrebbe uscire Di Mariano (a meno di un impiego all’ala destra come a Padova in uno schieramento più offensivo da contropiede) per dare più peso inserendo una prima punta di ruolo: in questa posizione sempre fuori causa Geijo (noie muscolari), Zigoni è recuperato dalla tendinite, Litteri sta inseguendo la miglior condizione ma a spuntarla potrebbe essere un Vrioni fresco di convocazione dalla Nazionale maggiore albanese. Tra i pali conferma per Guglielmo Vicario, titolare per la prima volta sette giorni fa al posto di Lezzerini. […]
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Match-verità oggi a Perugia (ore 18) per un Venezia già spalle al muro dopo l’avvio nero di campionato. Allo stadio Curi si gioca molto il tecnico Stefano Vecchi, finora sempre difeso a spada tratta dal presidente Joe Tacopina che sette giorni fa, dopo l’1-1 in rimonta contro il Livorno al Penzo, si è detto mai così deluso in nove anni di calcio italiano mirando anche verso i giocatori. Il quart’ultimo posto con soli 4 punti la dice lunga, e il fatto che il Perugia sia nella stessa situazione (a quota 5) aumenta ulteriormente il peso dei 90′ odierni, preparati dal Venezia in esilio a Roma. «In questi giorni non ho parlato col presidente ma tutti abbiamo sentito le sue parole sabato scorso. Ha ragione a chiedere qualcosa in più concorda Vecchi e tutti vogliamo la stessa cosa. La sua delusione è normale, il momento particolare ed è per questo che abbiamo voluto compattarci in ritiro per preparare nel miglior modo possibile la gara di Perugia prima della sosta». Una sfida-salvezza giocata non senza un pizzico di pretattica da Vecchi e Nesta. «Gli allenamenti dei ragazzi però sono stati sempre buoni, Pinato, Geijo e Migliorelli non vale la pena rischiarli subito, St Clair farà minutaggio con la Primavera. Per fortuna ho un organico che mi permette di poter variare, questa squadra le sue certezze ce le ha col 3-5-2 però è chiaro, come si è visto col Livorno, che possiamo giocare anche a quattro dietro e a tre punte o con il trequartista davanti. Dipende anche dagli avversari, dal Perugia non sappiamo bene cosa aspettarci e lo vedremo direttamente sul campo, da parte mia cerco sempre di semplificare le cose ai miei». […]
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Cammina per adesso sull’orlo del precipizio, ma resiste e va avanti dritto per la sua strada. Una strada sicuramente tutta in salita e nemmeno tanto larga, ma che si può comunque aprire a orizzonti molto più positivi di quelli attuali. Stefano Vecchi certamente non si aspettava un inizio di stagione così difficile a Venezia, ma allo stesso modo non è un tipo che si arrende facilmente. Anzi. Non molla e rilancia, in vista dello scontro ad alta tensione in programma oggi allo stadio Curi contro il Perugia alle 18. Una sfida quasi da «dentro o fuori» per entrambe le squadre. Chiaro che il campionato sia ancora lungo, ma sia a Vecchi che ad Alessandro Nesta servono punti subito per invertire la rotta non certo ottimale di queste prime giornate di campionato. Ecco, dunque, Perugia-Venezia, una partita in cui la nebbia cala sulle scelte di formazione dei due allenatori. Dubbi in tutti i reparti per entrambi, dubbi sugli uomini e sul modulo. Nessuno scopre le carte, tutti tengono gelosamente custodita in un cassetto l’idea-base con cui affrontare l’avversario. E comincia Vecchi, che dice e non dice, fa capire comunque che sì, ci saranno cambiamenti, ma allo stesso tempo non dice quali. A cominciare dal modulo e da Gianluca Litteri, il jolly per l’attacco che stavolta l’allenatore arancioneroverde può pescare dal mazzo sin dal primo minuto. «Non sappiamo ancora come giocherà il Perugia — evidenzia — anche loro come noi hanno cambiato modulo e hanno utilizzato diversi tipi di impostazione. Difesa a tre o a quattro? Devo valutare diverse cose, abbiamo preparato entrambi i moduli, perché potrebbe essere necessario anche cambiare in corsa. Litteri è una delle possibilità su cui sto riflettendo. Può partire dall’inizio, ma in quel caso sappiamo già che ci sarebbe bisogno di effettuare una sostituzione a inizio secondo tempo, altrimenti entrerà sicuramente a gara in corso, come abbiamo già fatto con il Livorno». […]
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) Marco Modolo cerca il tris: suo l’ultimo gol del Venezia al Curi nell’1-1 primaverile, suo uno dei tre gol (Stulac e Pinato gli altri marcatori) con cui gli arancioneroverdi dominarono al Penzo gli umbri di Nesta nel turno preliminare dei playoff. Venezia a caccia della prima vittoria al Renato Curi: lo scorso anno c’è andato vicino, ma Buonaiuto piegò Audero a 5′ dal fischio finale. Non è stata la prima volta che il Venezia ha assaporato il profumo del successo, senza poi ritornare a casa con i tre punti. Come nel match in Serie A della stagione 1999-2000 con rete di Pippo Maniero nel primo tempo, ma doppietta di Amoruso nella ripresa. Una firma eccellente per il gol (su rigore) che decise in pieno recupero (1-0) il match del 26 maggio 1996: quel penalty fu calciato da Massimiliano Allegri. Il Venezia di Ribas strappò un punto (0-0) il 29 novembre 2004 in Serie B.
Ore 12.00 – (La Nuova Venezia) Due squadre in cerca di identità, a suon di punti prima che di prestazioni. Sognavano il cielo etereo dell’alta classifica, Perugia e Venezia, sfidanti nell’ultima edizione dei playoff, a inizio ottobre si ritrovano invece invischiati nei bassifondi della Serie B con tanti interrogativi a cui fornire risposte immediate. Panchine finora solide, quelle di Alessandro Nesta (oggi in tribuna in quanto squalificato) e di Stefano Vecchi, ma un altro risultato negativo potrebbe provocare delle crepe preoccupanti. Venezia in serie negativa da quattro partite (un punto all’attivo dopo la vittoria sullo Spezia), Perugia un gradino sopra, ma il bilancio dei Grifoni umbri poteva essere anche peggiore senza il gol di Vido (al 93′) a Brescia e quello di Kingsley Michael (al 72′) la scorsa settimana a Cosenza. Due squadre partite con obiettivi ambiziosi, che oggi non possono fallire, pena un giro all’indietro nell’inferno dantesco del fondo classifica. formazione. Oltre a Pinato, Vecchi non potrà contare anche su Migliorelli e Geijo (che rientreranno con il Verona), mentre St Clair e Zennaro giocheranno oggi (ore 15) al Penzo con la Primavera contro lo Spezia. Va sul sicuro, il tecnico arancioneroverde, riaffidandosi al 3-5-2 o 5-3-2 che ha segnato le fortune di Inzaghi. «Cambi? Sì, ce ne saranno due o tre» anticipa Vecchi senza entrare nei dettagli «non sappiamo ancora con quale modulo scenderà in campo il Perugia, che ha cambiato in queste prime giornate, siamo pronti a qualsiasi evenienza tattica, anche se noi abbiamo un sistema di gioco che ci dà maggiori certezze». Si possono ipotizzare tre cambi, uno per reparto: il ritorno di Sinisa Andelkovic nella diga difensiva davanti a Vicario, ricomponendo il trio con Modolo e Domizzi, il debutto dal primo minuto di Andrea Schiavone, atteso già sabato scorso con il Livorno, il ballottaggio tra Vrioni e Zigoni in attacco, con Litteri pronto a subentrare. «Gianluca sta molto meglio» conferma Vecchi, «ma non ha ancora i novanta minuti nelle gambe, valuteremo prima della partita».Dovesse Litteri partire dall’inizio, è quasi scontato un cambio nella ripresa». […]
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Fine settimana da spettatori, ma non di completo riposo. Il Cittadella vive il suo primo weekend senza partite da quando è iniziata la stagione, chiamato a osservare il turno di pausa imposto dal calendario a 19 squadre, a cui poi seguirà la sosta per gli impegni della Nazionale. Lo staff tecnico granata ha deciso di aggiungere una seduta a quelle abitualmente in programma, dando poi due giorni di stacco, domani e lunedì. Ieri c’è stato l’ultimo pomeriggio in “trasferta” a Vigardolo, con un allenamento non particolarmente pesante condito da “giochi” e partitella interna, mentre quello di stamattina, al Tombolato, sarà dedicato al potenziamento. Cancellotti, Ghirighelli e Camigliano (tutti e tre recuperabili per il prossimo impegno casalingo del 20 ottobre, con il Brescia), Scaglia, Adorni e Bizzotto (per loro servirà qualche settimana in più) hanno svolto un lavoro differenziato assieme al preparatore atletico Andrea Redigolo. Proprio Redigolo spiega: «Nel corso di questa pausa cercheremo di conservare una buona condizione generale, mantenendo gli stessi ritmi di lavoro di quando giochiamo regolarmente. Abbiamo inserito una seduta di forza in più, ma l’intensità sarà quella di sempre. L’incognita più grande delle tre settimane di sosta è in realtà legata all’aspetto mentale, perché le interruzioni fanno perdere qualcosa a livello agonistico. Molto sta nella capacità del singolo di affrontare ogni allenamento come se ci fosse una partita di campionato davanti. Il lato positivo è la possibilità di recuperare gli infortunati». […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) Un pareggio che vale più di una vittoria, ha dichiarato Bisoli a fine gara. «Sarà salutare per il nostro prosieguo di stagione se faremo tesoro degli errori che abbiamo commesso per non ripeterli più». Il 4-2-3-1 adottato nel secondo tempo con il Pescara ha esaltato la qualità di giocatori abili ad attaccare sulle corsie laterali, come appunto lo stesso Minesso e Cisco. Tanto che nell’allenamento di ieri il tecnico ha alternato i due giocatori come interpreti offensivi a sinistra nel 4-3-3. «Ha provato questa situazione, ma non so se la adotterà domenica a Brescia. Come tutti i miei compagni anch’io spero di giocare, fermo restando che più del modulo conta l’atteggiamento della squadra in campo. Finora abbiamo adottato diversi sistemi di gioco, anche in base all’avversario. Nel 3-5-2 sono un po’ penalizzato per le mie caratteristiche, anche se posso eventualmente fare la mezzala. Mi si addicono di più gli altri moduli (4-3-1-2, 4-2-3-1, 4-3-3, ndr) potendo fare il trequarti o l’esterno d’attacco. In ogni caso è il tecnico che decide. E da parte mia ho sempre rispettato le sue scelte. Poi se sarò chiamato in causa, farò come sempre il meglio che posso. Ho tanta voglia di giocare». […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) È padovano di Tremignon e martedì scorso ha fatto il tanto atteso esordio in campionato con la maglia biancoscudato. Nella sfida con il Pescara è infatti scoccata l’ora anche di Mattia Minesso che, dopo avere seguito i suoi compagni da bordo campo nelle prime giornate, ha visto materializzarsi anche il suo turno. Ingresso nella ripresa (al posto di Mandorlini) con tanto di prezioso contributo alla rimonta della squadra che si è materializzata al fotofinish grazie ai sigilli griffati da Cisco e Cappelletti. «Ci tenevo, era da un po’ di tempo che speravo di giocare. Avevo tanta voglia di scendere in campo e sono contento che sia arrivata l’occasione. È stata un’emozione debuttare con la divisa del Padova in una partita ufficiale». […] Quali erano le vostre sensazioni in campo prima di agguantare il pareggio? «Il Pescara palleggiava bene in mezzo al campo e in certi frangenti ci ha sovrastato su questo aspetto, ma come occasioni forse ne abbiamo avute più noi. Dopo il gol al novantesimo di Cisco abbiamo intravisto la possibilità di pareggiare, anche se mancavano pochi minuti. E ce l’abbiamo fatta. In quei frangenti ci vuole anche un pizzico di fortuna, altrimenti non riesci a riprendere il risultato. Siamo stati premiati, ma è chiaro che non sarà sempre così: non dobbiamo concedere due gol agli avversari».
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Secondo Emiliano il Padova non si pentirà di aver puntato su Federico: «Siamo nati a venti chilometri di distanza, l’ho sempre seguito con interesse. All’Inter da ragazzo ha fatto molto bene, poi i vari prestiti gli hanno impedito di trovare continuità. Ma è ancora molto giovane e ha grandi doti, deve stare tranquillo perché i risultati arriveranno». […] «Mi aspetto una partita aperta ed equilibrata. Credo che nessuna delle due giocherà per difendersi. Forse il Brescia ha qualcosa in più rispetto ai biancoscudati, ma la differenza non è così evidente. L’unico stimolo in più che possono avere sarà nel recente cambio di allenatore, che porta sempre una scossa». […] E il Padova a cosa piò puntare? «È attrezzato per la salvezza, più di altre dirette concorrenti. Aver tenuto il gruppo dello scorso anno sarà d’aiuto, deve solo trovare il proprio equilibrio».Brescia e Padova, due modi simili e appassionati di vivere la squadra. «Si assomigliano, anche se a Padova c’è maggior tranquillità. A Brescia si avverte tanta pressione e negli ultimi anni la mancanza della Serie A si fa sentire, visti anche i risultati dei rivali storici dell’Atalanta».
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) È già successo un paio di volte in stagione nelle gare in trasferta. I tifosi avversari, nel pre-partita, prendono in mano la distinta, danno un’occhiata alla formazione del Padova ed esclamano: “Bonazzoli? Ma quanti anni ha?”. Ehm…veramente non è lui. Federico Bonazzoli, il centravanti titolare di Bisoli, di anni ne ha 21, 18 in meno di Emiliano, che ha appeso le scarpette al chiodo un paio di stagioni fa ma ha parecchie cose in comune con il più giovane omonimo. […] L’attaccante biancoscudato, fresco di nuova convocazione con la Nazionale Under 21 del ct Di Biagio, non sta vivendo un periodo facile. Dopo un ottimo inizio, si è un po’ bloccato, probabilmente a causa del primo gol che tarda ad arrivare. «Ma non deve fissarsi», il consiglio di Emiliano. «Mi hanno sempre insegnato che, nel periodo in cui il gol non arriva, bisogna giocare di più per la squadra. E cercare qualche assist, che alla fine vale come un gol. Se poi arrivano i tre punti, l’ambiente è più sereno e diventa anche più facile per un attaccante sbloccarsi».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Porte chiuse alla Guizza, dove Bisoli sta preparando la formazione da opporre al Brescia domani pomeriggio. Tra i convocati non ci saranno gli infortunati Madonna e Mandorlini, al quale dovrebbe aggiungersi anche Belingheri, che ha interrotto anzitempo l’allenamento di giovedì per un problema muscolare. Molto probabile che al Rigamonti venga confermata la difesa a 4, con diversi ballottaggi a centrocampo e in attacco. Oggi rifinitura mattutina alla Guizza, mentre la settimana prossima il Padova, complice la sosta, volerà a Lens per disputare un’amichevole giovedì sera. In Francia non ci sarà Bonazzoli, convocato dalla Nazionale Under 21 per le amichevoli contro Belgio (11) e Tunisia (15).
Ore 09.30 – Queste le dichiarazioni di Pierpaolo Bisoli alla vigilia di Brescia-Padova: “Gli unici indisponibili rispetto ai convocati sono Belingheri per un fastidio al ginocchio e anche Capelli ha qualche piccolo acciacco, Bonazzoli non è al massimo. La grande iniezione di fiducia è aver recuperato due gol col Pescara. Dipende che acciacchi sono, i giocatori devono andare in campo se stanno bene. Nel complesso la squadra non sta malissimo anche se abbiamo giocato un giorno dopo. Col Pescara abbiamo fatto una grande partita, rivedendola abbiamo fatto un buon primo tempo e anche gli ultimi 20 minuti abbiamo fatto bene. In casa abbiamo una media da quinto sesto posto, in trasferta siamo da retrocessione. Brescia è un campo dove si va a giocare come Verona, ci manca una vittoria per sistemare le cose dopo i ko di Salerno e Foggia. Cisco? Se lo vedevate in questi due giorni è tornato quello di due settimane fa, se lui mi dava dei segnali partite come Foggia, Cremonese e Venezia li avrebbe giocate. Non è ancora pronto per partire dall’inizio. Lui è molto individualista, in 48 minuti non ha mai passato la palla col Pescara, bisogna che si sintonizzi con i compagni. In spazi stretti ancora fa fatica. Ha mangiato fango? Ne ha mangiato troppo poco per i miei gusti, non ha mai fatto la fase difensiva. Non se lo può permettere Cristiano Ronaldo, figuriamoci Cisco. Minesso mi ha detto buoni segnali, questa è la forza del gruppo. Lo sanno che non ho titolari né riserve”
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) «Abbiamo perso qualche certezza rispetto alle prime giornate. Spero davvero che il 2-2 che siamo riusciti a portare a casa con il Pescara possa rappresentare la svolta verso il ritorno alla squadra che abbiamo dimostrato di poter essere nelle prime due giornate». Parola di Giorgio Zamuner, direttore generale del Padova. […] «In Serie B nessuno ti regala nulla — sottolinea Zamuner — lo abbiamo pagato sulla nostra pelle in queste settimane. Dobbiamo convincerci e capire che in questa categoria serve sempre dare il massimo e correre, stando sempre sul pezzo. Altrimenti i problemi arrivano subito. Adesso dobbiamo andare a Brescia, partita complicata contro una delle squadre più forti della B. Ma sarà sempre così, i punti dobbiamo andarceli a prendere ovunque, perché ci si salva in questo modo. Il nostro obiettivo è sempre stato uno ed uno solo, questo ce lo abbiamo ben in testa». […]