Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Gli estimatori, anche in categorie superiori, non gli mancano. Avrebbe potuto andarsene. Salvatore Burrai invece ha deciso di restare ancora a Pordenone. Gli brucia quel ricordo della semifinale persa (con tutte le recriminazioni e le polemiche susseguenti) al Franchi nel giugno del 2017, con il Parma che ora veleggia in serie A. Ma gli brucia ancora di più il flop (post serata magica al Meazza) della passata stagione che portò al siluramento di Leo Colucci. È rimasto anche per far rifiorire il sogno promozione in riva al Noncello. Il trentunenne Tore ci crede. «Sì annuisce , perché vedo che sta nascendo un mix perfetto fra vecchi e nuovi ramarri e tra i più giovani e i più esperti, come me, della rosa messa insieme quest’anno. C’è un buon feeling in spogliatoio e sul campo. Inoltre mister Tesser ha grande carisma e tanta esperienza, è uno che ha dimostrato di saper vincere in più piazze. Ora sta inculcando a tutti noi, anche qui al De Marchi, la mentalità vincente. Posso dire ribadisce il sardo che lo vediamo tutti come il nostro condottiero. E questo è un fattore importante nei rapporti fra tecnico e giocatori». Dopo tre vittorie consecutive nelle prime tre giornate di campionato è arrivato un mezzo stop a Rimini, dove Burrai è stato comunque protagonista con la sua regia a centrocampo, con i suoi piazzati sempre pericolosi e con il cross da fermo perfetto per la testa di Candellone, che ha fissato il risultato del match sul 2-2. «Leonardo Salvatore apprezza il contributo dell’ex torinista è un classe ’97 molto interessante, arrivato qui con esperienza già in categoria (proviene dal Sudtirol, ndr). Si è inserito presto e bene nei nostri schemi e ha dimostrato di saperci fare in zona gol: non per nulla è capocannoniere con 4 centri in 360′. A Rimini allarga le braccia il metronomo , con un po’ più di attenzione, avremmo potuto incassare la quarta vittoria consecutiva. Ora però il regista dei ramarri si lascia alle spalle il passato – dobbiamo guardare avanti. Ci aspetta un’altra trasferta, questa volta in Emilia, contro un’altra neopromossa. Anche l’Imolese è carica d’entusiasmo e l’ha già dimostrato nelle prime quattro gare, conquistando 6 punti, senza mai perdere. Dovremo scendere in campo conclude con grande concentrazione e determinazione». […]
Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Avrebbe potuto rappresentare la carta in più da calare sul tavolo verde della insidiosa trasferta di Imola. Invece, Domenico Germinale, stella dell’ultimo mercato del Pordenone, dovrà probabilmente rimandare il suo esordio in neroverde. Il problema muscolare che gli ha impedito di scendere in campo nelle sfide con Fano, Albinoleffe, Virtus Vecomp e Rimini non è completamente alle spalle. Così ieri l’ex attaccante dell’Inter è tornato ad allenarsi a parte. E tutto lascia pensare che Attilio Tesser non intenda rischiarlo nella prossima trasferta emiliana. Anche in vista dell’importante impegno successivo, al Bottecchia con il Vicenza dell’ex Arma. Ai box resterà anche Misuraca. Pure per lui si confida in un recupero per il big match con i biancorossi.Al momento fuori, ma per scelta tecnica, c’è il giovane (classe ’98) attaccante Marco De Anna. […]
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) […] «Mi piacerebbe sbloccarmi – fa sapere Burrai – e mi auguro che con l’Imolese sia la volta buona. Ma conta di più il risultato della squadra. Andremo a sfidare una neopromossa carica di entusiasmo. Non sarà una passeggiata e i risultati, oltretutto, stanno dando loro ragione: sono ancora imbattuti». A Imola bisognerà dunque cercare di non ripetere alcuni errori pagati a caro prezzo a Rimini. Burrai non nasconde il rammarico per una vittoria che, per quanto visto in campo, sarebbe stata nelle corde dei “ramarri”. «Certo – conferma – ci è rimasto un pizzico di amaro in bocca perché avremmo potuto raccogliere l’intera posta. Ma non si dimentichi che Rimini è un campo difficile, in cui faranno fatica un po’ tutte. Noi abbiamo giocato bene ed è anche per questo che il pareggio ci ha lasciato un po’ di rammarico». Non sta suscitando alcun rimpianto, invece, il rendimento di Leonardo Candellone, il bomber naoniano già ribattezzato il CL27 neroverde, che proprio a Rimini ha beneficiato di un assist di Burrai per siglare la sua quarta rete stagionale. «Leonardo si sta ambientando bene – osserva il regista sardo -. È un giocatore dalle grandi potenzialità, oltre a essere un ragazzo serio. Se continuerà così potrà togliersi parecchie soddisfazioni. E regalarne pure ai nostri tifosi». […] «Mister Tesser – commenta Burrai – è il nostro condottiero. Un allenatore di grande esperienza e carisma, che ha vinto tanti campionati. Da un tecnico con il suo curriculum dobbiamo attingere la mentalità vincente».
Ore 15.00 – Biancoscudati in campo alla Guizza per l’allenamento a porte chiuse.
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) «Ad inizio stagione – spiega Giacomelli – ho parlato con Bizzotto e d’intesa con la società e tutto il gruppo si è deciso che il capitano fosse lui e io il vice. Una fascia che ho indossato con orgoglio e che, quando capiterà, continuerò a portare sapendo che per me è un grande onere e allo stesso tempo un onore». […] Con Davide Bianchi, Giacomelli è l’unico calciatore confermato dalla nuova società: fondamentale la ferma volontà dell’esterno umbro di voler restare a Vicenza. «Questa cosa l’ho detta tante volte e credo di averlo dimostrato con i fatti — sottolinea Giacomelli — ho ricevuto parecchie offerte in questi anni ma ho sempre preferito restare in biancorosso. Il mio futuro lo vedo ancora qui, perché la mia volontà è di proseguire questo rapporto, ricambiando l’affetto che Vicenza mi ha sempre dato». Il nuovo corso targato Renzo Rosso è iniziato bene, con sei punti in quattro partite ma soprattutto con l’impressione che la squadra possa stare nelle zone alte della classifica.: «Quattro turni di campionato sono pochi per dare giudizi definitivi — precisa Giacomelli — ma a Salò abbiamo vinto con merito contro un avversario forte. La differenza l’ha fatta la nostra compattezza di squadra e la voglia di andare sempre al massimo anche sul tre a zero per noi. Per quanto mi riguarda ho segnato ancora, e aver trovato il gol con continuità mi rende felice. Tutto il gruppo è carico e determinato a continuare sulla strada tracciata. Non possiamo fermarci, domenica al Menti contro la Vis Pesaro dobbiamo vincere ancora».
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Nemmeno io sono contento di quanto ho fatto sin qui l’autocritica di Marcello Falzerano purtroppo se la squadra non gira anche il singolo fa più fatica. Per questo resto fiducioso, cresceremo di pari passo e sono sicuro tornerò a far vedere il mio lato migliore». Per tutta l’estate il nome del 27enne di Tivoli era stato accostato a Empoli e Frosinone neopromosse in A, trattative non concretizzatesi e che probabilmente avrebbero distratto qualsiasi giocatore, soprattutto se partito dal basso e reduce dalla prima annata da vero protagonista tra i cadetti. «No, nessun condizionamento per me ribatte sicuro il numero 23 arancioneroverde perché mi sono sempre allenato bene sul piano fisico e con la testa giusta, senza distrazioni. Il mio rinnovo con il Venezia? La società mi ha dato la massima disponibilità e la ringrazio, ci penserò e valuterò ma non è una priorità che mi preme definire al più presto». Sabato scorso contro il Livorno il tecnico Stefano Vecchi ha avanzato Falzerano alle spalle delle due punte Citro-Di Mariano, varando un attacco mignon che non ha convinto del tutto, tanto che a Perugia potrebbe toccare a Vrioni con Citro. «Una posizione per me non nuova, in passato i miei allenatori mi avevano spesso utilizzato in più ruoli, anche da trequartista. Nei primi minuti eravamo partiti bene creando qualche buona situazione, come quando sono stato atterrato prima di entrare in area. Purtroppo dopo il loro rigore, arrivato del tutto casualmente e costatoci lo svantaggio, qualcosa in effetti si è inceppato tanto che tatticamente abbiamo cambiato più moduli. Aver rimontato è comunque un merito». Al patron Joe Tacopina però non è bastato. «Il presidente non ha speso belle parole ma le sue aspettative sono le stesse che abbiamo noi, ovvero di far bene, sempre seppur non esista una regola che garantisca di vincere. Siamo consapevoli del nostro momento di difficoltà, domani a Perugia affronteremo un’avversaria nella medesima situazione, ci proveremo ancora con tutte le nostre forze perché una vittoria è proprio l’aiuto di cui necessitiamo». […]
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Il problema non è l’allenatore ma le motivazioni della squadra, che non scende in campo con la determinazione necessaria». Joe Tacopina nei giorni scorsi ha ribadito la fiducia a Stefano Vecchi, saldo sulla panchina del Venezia nonostante i risultati non entusiasmanti di queste prime giornate. E, di pieno accordo con lo staff dirigenziale e con il direttore sportivo Valentino Angeloni, ha spedito il Venezia in ritiro a Roma. Messaggio chiarissimo e senza possibilità di essere mal interpretato, che il presidente spera che la squadra abbia recepito. Lo stesso ha fatto a Perugia Massimiliano Santopadre. A chi gli ha chiesto se Alessandro Nesta rischiasse il posto in caso di risultato negativo contro il Venezia domani pomeriggio al Curi, il presidente ha risposto in modo ancora più eloquente: «Nesta non si discute e, anzi, oggi stesso, se mi desse la disponibilità, gli allungherei il contratto. Mi piacerebbe aprire un ciclo con Alessandro, costruire un progetto a lungo termine, un ciclo di tre anni, come feci con Camplone, vincere con lui qualcosa di importante e poi magari vederlo andare in una grande squadra, perché è un gran lavoratore e diventerà un bravo allenatore». […]
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) Venezia assorto nel silenzio del Mancini Park Hotel, sognando quella vittoria che scaccerebbe inquietudini e malumori, dopo un avvio di stagione al di sotto delle attese. Un mini ritiro che serve soprattutto a livello mentale, più che tattico, per ritrovare quella rabbia agonistica che aveva contraddistinto il Venezia di Inzaghi nella passata stagione e la concentrazione giusta per evitare gli errori che sono costati punti su punti nelle gare contro Padova, Benevento, Lecce e Livorno. Giacomo Vrioni è rientrato in gruppo, è uscito invece Migliorelli che si è allenato a parte insieme a Geijo, mentre si è aggregato al gruppo anche Pinato, arrivato da Mestre dopo un esame di controllo alla caviglia per valutare la possibilità di un rientro a tempo pieno la prossima settimana oppure sfruttare l’ennesima sosta del campionato successiva alla trasferta di Perugia. Stefano Vecchi con tre opzioni per affrontare i Grifoni, che saranno orfani di Nesta in panchina: ritornare al consolidato 3-5-2 oppure optare tra il 3-4-1-2 con cui il Venezia aveva iniziato la gara con il Livorno oppure virare sul 4-3-3. In base al modulo, si sistemerà in campo Marcello Falzerano. «Per me non è stata una novità sistemarmi alle spalle delle punte all’inizio della partita, è una posizione che ho avuto modo di occupare in passato anche in altre squadre. Mi sono trovato bene, tanto che stavo per involarmi verso la porta di Mazzoni appena iniziato il match, poi le esigenze dalla partita hanno determinato situazioni diverse in campo». […]
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Il Citta mette un Bussaglia in più nel motore. Le partitelle in famiglia, come quella vinta per 11-0 mercoledì pomeriggio sulla formazione Primavera, lasciano il tempo che trovano. Non è così, però, per Andrea Bussaglia, ventunenne centrocampista di Fano, che è potuto scendere in campo per la prima volta assieme ai compagni.Sin qui, a causa di una fastidiosa pubalgia che si trascinava dalla scorsa stagione al Santarcangelo, i tifosi granata non avevano ancora avuto l’opportunità di vederlo all’opera. «Nemmeno io mi ero reso conto di quanto fosse complicato fare i conti con questo tipo di problema», afferma.«Per evitare ricadute ho lavorato con calma in accordo con lo staff medico, approfittando del fatto che, comunque, siamo ancora a inizio stagione. Ora mi sento bene ed egoisticamente confesso che per me la pausa del campionato arriva nel momento giusto. L’obiettivo è inserirmi il prima possibile nei meccanismi di gioco. Ovviamente non ho ancora la tenuta dei 90 minuti, ma sono disponibile per dare una mano. Dal punto di vista tattico calarsi in questa realtà è meno complicato di quanto si possa pensare, proprio perché quella del Cittadella è una manovra rodata e i compagni ti aiutano molto». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) Che giocatore è suo figlio? «Una mezzala importante, adesso Corini impiegandolo come trequarti ha trovato equilibrio ed è un’invenzione importante per il Brescia. Lui è un giocatore che va sempre alla ricerca della profondità e ha qualità nell’uno contro uno. Forse il suo piccolo difetto è che lavora poco nella fase difensiva, quindi è l’esatto contrario di come giocavo io. Il nostro sogno è ritrovarci nella stessa squadra insieme, anche con Davide che è il più piccolo della famiglia: magari in serie D, dove io faccio il presidente e l’allenatore. Allenare a questi livelli Dimitri come giocatore mi piacerebbe, non però come figlio perché lui sarebbe in grande difficoltà: sono convinto che quando i ragazzi rientrano nello spogliatoio ci sono delle esternazioni forti nei miei confronti, come avviene in qualsiasi squadra del mondo con il tecnico». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Per ora il bilancio è favorevole a Dimitri, ma Pierpaolo punta a rifarsi. La sfida tra Brescia e Padova è anche un derby in famiglia per Bisoli, dato che il tecnico biancoscudato avrà di fronte come avversario il figlio. Che sempre con le Rondinelle in serie B ha ottenuto una vittoria (gol decisivo al fotofinish di Pinzi) e un pareggio quando il padre allenava il Vicenza, mentre l’anno scorso nel secondo turno di Tim Cup i biancoscudati sono stati eliminati proprio al Rigamonti. «Dimitri ha dichiarato che domenica vince, speriamo che avvenga l’incontrario. Ne abbiamo bisogno per proseguire la nostra striscia di risultati. Gli auguro di fare una buona partita, ma questa volta i punti li prende il babbo. La sconfitta in Coppa di un anno fa? Ci avevano rubato la partita perché avevamo fatto un grande secondo tempo. Tra di noi ho solo una vittoria in amichevole quando allenavo il Cesena e Dimitri giocava nel Santarcangelo: aveva segnato dopo sedici secondi, ma poi è terminata 4-1».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Suo figlio già la scorsa estate disse che gli sarebbe piaciuto farsi allenare da lei. «Abbiamo un sogno: radunarci tutti assieme, a fine carriera, nella stessa squadra. Magari io da presidente-allenatore e loro in campo. Ma questo lo si può fare massimo in Serie D. Tra i professionisti preferisco non allenarlo, per un motivo molto semplice. È normale che in uno spogliatoio un tecnico venga spesso criticato, anche insultato. E non vorrei mai che lui, da figlio, ne soffrisse». […] Assieme a Dimitri condivide il legame con Cellino, attuale presidente del Brescia, che lei ha avuto a Cagliari. «Da giocatore avere un presidente come Cellino è una grande fortuna, visto che fa star bene tutti. Da allenatore un po’ meno. Se mi ha contattato l’estate scorsa? No, l’hanno fatto altre squadre di B». […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Mister Pierpaolo Bisoli, domenica a Brescia incrocerà per la quarta volta sua figlio Dimitri, centrocampista delle rondinelle. Il quale l’ha già punzecchiata dicendo che non è mai riuscito a batterlo. «Spero che questa serie finalmente si ribalti», sorride l’allenatore biancoscudato, «auguro a Dimitri di fare una buona partita, ma i tre punti stavolta li porta via il babbo». Che giocatore è Dimitri? «Una mezz’ala che cerca spesso la profondità e ha qualità nell’uno contro uno. Corini adesso ha avanzato la sua posizione e credo abbia avuto una bella intuizione per gli equilibri della squadra. Un difetto? Lavora poco in fase difensiva. Insomma, il contrario di com’ero io in campo». […] In famiglia per chi tiferanno domenica? «Mia moglie per me, Davide per il fratello perché hanno un legame speciale e questo mi rende orgoglioso».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La sfida l’ha lanciata lui e probabilmente l’ha fatto prima in privato che in pubblico. Con la voglia di scherzare ma anche di punzecchiarsi, a testimonianza di un affetto sincero e di un legame solidissimo con tutta la famiglia. «Contro papà non ho mai perso», sorride Bisoli junior che domenica incrocerà il babbo per la quarta volta in una partita ufficiale. […] «Tra noi guardiamo maggiormente al rapporto tra padre e figlio. Papà non è una persona che, calcisticamente parlando, mi dice di fare una cosa o un’altra. Ovvio che lui sia felice se io vado bene e la stessa cosa vale per me, ma non certo per domenica. Sia io che lui siamo due professionisti». Pierpaolo preferisce che le due carriere restino separate e non vuole allenare il figlio per paura di metterlo in difficoltà. «Non sta a me dire se sia un allenatore sottovalutato o meno. Stiamo parlando di un grandissimo tecnico e lo ha dimostrato negli anni vincendo quattro campionati».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova ha iniziato a preparare la partita di domenica contro il Brescia, l’ultima prima della nuova sosta per le nazionali. Bisoli medita altri cambiamenti, anche sulla luce di quanto visto nel secondo tempo contro il Pescara. Dovrebbe essere confermata la difesa a 4, mentre davanti potrebbero trovare spazio due giocatori sugli esterni, in un 4-3-3 o 4-2-3-1. «Dobbiamo trovare il sistema più adatto per coprire meglio il campo, ma le caratteristiche dei giocatori in rosa ci permettono di variare molto», ha confermato il tecnico biancoscudato.Non ci saranno di sicuro gli infortunati Madonna e Mandorlini e anche Della Rocca continua a lavorare a parte. Non sta benissimo nemmeno Belingheri, che ieri ha svolto solo la prima parte di allenamento con i compagni. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] «A Dimitri auguro di giocare una buona partita, ma stavolta i punti se li porta a casa il babbo. Anche perché c’è sempre una prima volta». Sinora a Bisoli-padre è andata male. Mai una vittoria, compresa quella volta in Coppa Italia che, con un sorriso a metà fra il serio e il faceto, ricorda come «ci abbiano rubato la partita». […] La sfida in famiglia non vedrà in tribuna la presenza della moglie Liliana: «Tiferà per me, su questo non transigo — sorride Bisoli — ma allo stadio non ce la fa proprio a venire. Ha assistito a sole due partite, quella col Gubbio di fine campionato scorso e quella con la Cremonese di quest’anno. Ma è meglio che vada in chiesa, a messa o al Santo, perché poi alla fine va in difficoltà». Chiude con una piccola bugia, dicendo che Massimo Cellino non lo ha mai cercato in estate. E definisce il presidente del Brescia «il migliore possibile per un giocatore. Ma per un allenatore…». […]