Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) Non è certo il caso di parlare di allarme, anche perché il lavoro di Tesser è agli inizi. Tuttavia è una tendenza che bisogna cercare di fermare. Il Pordenone continua a subire troppi gol per poter essere – nel lungo periodo – una squadra di vertice. I neroverdi ne hanno incassati quattro in altrettante uscite: la media dice uno a partita. L’anno scorso la porta è stata bucata 53 volte in 41 match (media di 1,29). Il tecnico dei ramarri è il primo a riconoscere che si tratta di un difetto da correggere e ha iniziato a farlo da ieri, quando la squadra ha ripreso ad allenarsi dopo due giorni di riposo. Tesser, dopo la partita con la Virtus Vecomp, l’unica vinta senza subire reti, è stato chiaro. Al termine della conferenza stampa ha detto di voler riprendere il prima possibile col “normale” ritmo di allenamenti, e non “spezzato” dai match infrasettimanali, per lavorare sulla costruzione della squadra, continuando anche le esercitazioni dedicate alla linea difensiva. Perché, per quanto il gruppo sia sempre stato capace di segnare, allo stesso tempo non è sempre stato così bravo a non prendere gol. Sicuramente si può migliorare, perché il poker di centri incassati sinora sono tutti evitabili. Quello col Fano è legato a un calo di concentrazione anche normale, considerato che è arrivato al 93′; quello con l’Albinoleffe è dovuto a una clamorosa dormita del reparto mentre i due messi a segno dal Rimini sono frutto di errori individuali (uno di Gavazzi, l’altro di Stefani). […]
Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La prima vittoria in campionato del nuovo Vicenza è arrivata lunedì a Salò, nella partita sulla carta più difficile di quelle affrontate finora. Il 3 a 0 con cui la squadra di Giovanni Colella ha regolato i «leoni del Garda» dice molto dell’andamento della gara che ha visto i biancorossi trovare subito il gol e poi gestire la partita con personalità e grande determinazione. A Salò Colella ha cambiato lo schieramento iniziale, optando per un centrocampo a tre con Nicolò Bianchi e Salvi interni e De Falco perno centrale davanti alla difesa. Un’idea tattica che ha pagato, così come quella di schierare Curcio trequartista e Giacomelli più centrale e più vicino al centravanti Arma. […] Un gruppo che ha il pregio di non mollare mai, come è successo nella gara contro il Rimini quando, subito un autogol al 91’, la squadra ha avuto la forza di andare a cercare e a trovare il pareggio al 95’. «Quel pareggio ha un valore molto importante — ha spiegato Colella — perché ci ha dato forza e consapevolezza. La squadra ha saputo crederci, ed è la differenza tra le squadre buone e le squadre forti». Un apprezzamento del tecnico ai suoi giocatori che, altro particolare importante, ritiene tutti allo stesso piano: «Qui non ci sono titolari, i giocatori la maglia da titolare se la mettono e se la tolgono a seconda di come lavorano in settimana». […]
Ore 17.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 17.00 – Qui Guizza: partitella finale.
Ore 16.40 – Qui Guizza: schemi in corso.
Ore 16.20 – Qui Guizza: mister Bisoli mischia le carte ma pensa anche al tridente.
Ore 16.00 – Qui Guizza: prime prove tecniche.
Ore 15.40 – Qui Guizza: assenti Madonna e Mandorlini, a parte Della Rocca, in gruppo Salviato mentre si ferma Belingheri.
Ore 15.20 – Qui Guizza: allenamento in corso dopo un quarto d’ora di colloquio in mezzo al campo.
Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nell’ultimo mese ha giocato più nell’Under 21 albanese, 90′ con gol segnato all’Italia nell’amichevole di Cagliari, rispetto al Venezia che l’ha schierato giusto una ventina di minuti nella vittoria buttata via a Lecce. Ciò nonostante le buone notizie davvero non mancano per Giacomo Vrioni, appena convocato dal citì della Nazionale maggiore dell’Albania, l’ex azzurro Cristian Panucci, in vista dell’amichevole di mercoledì 10 con la Giordania e il match ufficiale di domenica 14 contro Israele per la Nations League. Un regalo di compleanno anticipato per l’attaccante giunto in prestito annuale dalla Sampdoria, che il 15 ottobre compirà 20 anni e che da ieri nel ritiro arancioneroverde di Roma (lavora a a parte come Geijo) sta provando a convincere Stefano Vecchi a concedergli una chance da titolare nella sfida-salvezza di sabato a Perugia (stadio Curi ore 18). Panucci in Serie B ha pescato anche gli habitué Dermaku (Cosenza), Memushaj (Pescara) e Ndoj (Brescia) oltre a Hysaj (Napoli), Strakosha (Lazio), Berisha e Djimsiti (Atalanta). Nato a San Severino Marche da genitori albanesi emigrati in Italia negli anni ’90, per Vrioni si avvicina dunque il momento della scelta definitiva sul fronte della sua nazionalità sportiva. Italiano con doppio passaporto (quindi nessuna scelta modificherà il suo status di comunitario), il giovane marchigiano vanta sei presenze e una rete con l’Italia Under 18 e 19, nonché un gettone e un gol (quello segnato all’ex Audero l’11 settembre scorso) con l’Under 21 dell’aquila a due teste. […]
Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia è partito ieri mattina per Roma, dove fino a domani alloggerà al Mancini Park Hotel. Un tentativo per trovare la massima concentrazione in vista della già delicatissima trasferta di Perugia e un modo per riguadagnare compattezza per una squadra in difficoltà. Ma determinata a uscire dalla situazione difficile creatasi in queste prime giornate, in cui ha conquistato appena quattro punti. Alla squadra dovrebbe aggregarsi anche Pinato, che ha svolto ieri alcuni esami di accertamento per quanto riguarda la distorsione alla caviglia che l’ha tenuto fuori nelle ultime partita. Praticamente da escludere, però, il suo impiego al Curi. Le buone notizie arrivano ancora una volta dai progressi di Giacomo Vrioni che, dopo aver segnato all’Italia con l’Under 21 albanese, si è guadagnato l’attenzione del ct della Nazionale maggiore Cristian Panucci. Quest’ultimo ha infatti scelto quattro calciatori provenienti dalla Serie B per i prossimi due impegni della Nazionale albanese previsti mercoledì 10 ottobre alle 20 (amichevole contro la Giordania) e domenica 14 (terza gara di Nations League contro Israele). Oltre ai «consueti» Dermaku, Memushaj e Ndoj, per questa tornata di gare c’è anche un volto nuovo, proprio quello di Vrioni. […]
Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) Venezia in ritiro da ieri a Roma, tre giorni nella capitale per preparare la delicata sfida di sabato a Perugia. Staff tecnico e giocatori hanno raggiunto in treno la capitale, rosa al completo, fatta eccezione per Marco Pinato, che doveva effettuare una visita di controllo alla caviglia e che dovrebbe aggregarsi ai compagni in mattinata. La comitiva arancioneroverde è arrivata a Roma poco prima di pranzo, trasferimento nella struttura che si trova in prossimità della via Pontina, con allenamento al pomeriggio. Tra i giocatori presenti nella capitale, Stefano Vecchi ha fatto lavorare a parte i due attaccanti Alexandre Geijo e Giacomo Vrioni. Il Venezia si trasferirà a Perugia al termine della rifinitura di venerdì, la squadra umbra non avrà in panchina Alessandro Nesta, squalificato ieri per una giornata dal giudice sportivo, dopo l’espulsione di Cosenza, con tanto di ammenda di 10 mila euro. Multa, invece, di 1.000 euro per Maurizio Domizzi, a causa delle proteste nei confronti dell’arbitro Piscopo, sanzione aggravata in quanto capitano del Venezia.CONvocazione. Chi può sorridere nel gruppo arancioneroverde, nonostante i risultati di squadra tardino ad arrivare, è Giacomo Vrioni: il centravanti del Venezia, che nella precedente finestra europea era stato convocato nell’Under 21 albanese, adesso è stato chiamato da Panucci, c.t. della nazionale maggiore. La prestazione offerta nell’amichevole contro l’Italia e il gol rifilato a Emil Audero, hanno fruttato la chiamata per l’amichevole con la Giordania, in programma a Elbasan mercoledì 10, ma soprattutto per la trasferta in Israele (domenica 14), valida per quarta giornata del girone 1 Serie C della Nations League. […]
Ore 12.15 – Queste le dichiarazioni di Pierpaolo Bisoli nella settimana che porta a Brescia – Padova e sulla sfida con il figlio Dimitri: “Bisoli contro Bisoli? Dimitri ha detto che non ha mai perso e spero che stavolta la cosa si ribalti. Gli auguro di fare una buona partita, ma stavolta i punti li porta a casa il babbo. In Brescia-Vicenza finì 2-1 con gol di Pinzi, in amichevole lui fece gol dopo 16 secondi, in Coppa ci “rubarono” la partita. Il piccolo difetto che ha è che lavora poco in fase difensiva, il contrario di me. Il suo sogno sarebbe di finire la carriera in D assieme a suo fratello e a me come presidente – allenatore. Lui sarebbe in grande difficoltà, ci sono esternazioni dei giocatori che lui sentirebbe e sentire un padre attaccato gli creerebbe dei problemi. Non sarebbe un problema tecnico, con me se gioca merita, se non gioca sta in panchina o in tribuna. Davide si è rotto due volte il crociato, poi un’infezione, è molto più forte tecnicamente di Dimitri, ma lui ha più voglia di giocare. Non ha avuto un canale preferenziale, anzi talvolta l’ho danneggiato. Se mi chiedono dei consigli come padre li do, molte volte Dimitri si fissa troppo su una cosa come alimentazione e altro, Davide deve capire che per arrivare bisogna sacrificarsi. Quando Dimitri è andato in panchina gli ho detto che evidentemente non ha fatto bene in settimana. Mia moglie farà il tifo per me, mia moglie ha visto la partita col Gubbio e quella con la Cremonese, in altre occasioni va a Messa. Domenica ci sarà il problema biglietti ma lo risolve Dimitri. Quando era piccolo Davide faceva tennis, quando era piccolo Dimitri lui vedeva il calcio prima degli altri, era un tattico incredibile, adesso cerca la giocata per se stesso e ha un po’ perso questa dote. La chiamata di Cellino? Chiamata diretta no, ma so che aveva messo il nome nella lista, poi con Marroccu ci conosciamo bene. Dico la verità, forse lui dava per scontato che avrei detto sì, ma ci sono altre squadre che mi hanno fatto una proposta. Ma non dico quali sono, per rispetto di chi allena adesso. Pinzi? Lo vedo più indietro rispetto agli altri e devo fare delle scelte”
Ore 11.30 – (Gazzettino) Dopo l’1-1 di Lecce, lo staff tecnico del Cittadella ha incassato gli ennesimi complimenti del diggì Stefano Marchetti. Nell’ultimo turno di campionato, senza l’allenatore Venturato, squalificato per un turno, il vice Gorini, Musso, Pierobon e Redigolo se la sono cavata magnificamente. E al novantesimo i granata in campo sono apparsi addirittura più freschi atleticamente degli avversari, che avevano avuto la possibilità di cambiare diversi interpreti rispetto alla gara precedente, cosa non possibile al Cittadella che ha affrontato tre partite in otto giorni con la rosa ridotta all’osso, specie in difesa. Ma qual’è il segreto? «Un po’ risiede nel nostro modo di giocare, di stare in campo, che se lo applichi in maniera corretta di permette di fare meno corsa rispetto agli avversari, che è l’aspetto più dispendioso in partita – spiega il preparatore Andrea Redigolo – Se riesci a mantenere le distanze di corsa entro determinati metri, ecco che riesci a tenere una buona intensità per tutto l’incontro. Fare dieci scatti da 15 metri non è come farne cinque da cinquanta, sessanta metri, che richiedono un tempo di recupero maggiore. Logicamente bisogna applicare in maniera corretta lo schema di gioco». Fatto sta che sabato a fine partita erano più sulle gambe i padroni di casa che non i granata, pur con gli uomini contati. «Dietro non c’erano scelte, dovevano giocare quelli. Abbiamo lavorato bene nella fase di recupero nell’intervallo tra una partita e l’altra. Chi ha giocato le tre partite è riuscito a tenere una buona intensità di allenamento, che si è puntualmente rispecchiata poi anche in partita». Senza Venturato e Marchetti in panchina, com’è stata vissuta la gara di Lecce? «Ognuno porta qualcosa, l’allenatore è la figura più importante, ma l’incontro è stato gestito direi bene». […]
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) È terminata 11-0 la partitella in famiglia che, ieri, ha animato il Tombolato. Gli uomini di Venturato, che al mattino si sono dedicati al potenziamento, al pomeriggio si sono spostati sul campo principale per vedersela con la formazione Primavera di Massimo Beghetto, in due tempi da 35 minuti. In campo con Maniero tra i pali, e con Bussaglia, il giovane Bozzato, Drudi e Rizzo in difesa, l’altro Maniero, Pasa e Settembrini a centrocampo, e Schenetti trequartista dietro a Panìco e Strizzolo, il Citta ha chiuso il primo tempo sul 5-0 (doppietta di Strizzolo e reti di Maniero, Panìco e Settembrini). Nella ripresa girandola di cambi e gol di Maniero, arretrato a terzino, e poi di Siega, Malcore e Finotto, autore di una tripletta. Oggi e domani Iori & C. torneranno ad allenarsi a Vigardolo.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Non convocato nelle tre precedenti partite, protagonista assoluto al suo esordio in serie B con uno splendido gol e una prestazione sopra le righe. I primi minuti nel campionato cadetto di Andrea Cisco regalano applausi e soddisfazioni personali, cancellando un avvio di stagione poco felice che lo aveva visto ai margini della squadra. Per lui 50 minuti di ribalta, aperti con una delle sue classiche progressioni che lo avevano messo davanti al portiere, abile e fortunato nel negargli la gioia del gol, deviando il suo tiro sul palo più lontano. Ma il ragazzo di Altichiero non si è buttato giù perché l’occasione da sfruttare dopo essere stato messo un po’ nel dimenticatoio, per sua stessa ammissione giustamente, era troppo importante. Contro un avversario ben messo in campo e abile a concedere pochi spazi, ha sparigliato le carte con una serie di incursioni e serpentine, soprattutto sulla destra, che hanno creato situazioni di superiorità numerica in precedenza piuttosto rare. E non è un caso se proprio dopo questa partita Pierpaolo Bisoli ha dichiarato di avere trovato la quadratura del cerchio sul piano tattico con il modulo 4-2-3-1 che ha visto proprio il baby biancoscudato, ora di proprietà del Sassuolo, agire nel tridente alle spalle di Bonazzoli. Poi l’apoteosi, esattamente allo scoccare del novantesimo, con un sinistro preciso quanto potente da oltre la lunetta su cui l’estremo avversario nulla ha potuto e che ha dato il via alla rimonta dei suoi. Una grande gioia personale, a maggiore motivo alla luce del momento difficile vissuto nelle precedenti settimane. […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) «Sia io che lui siamo due professionisti e domenica penseremo solo a dare il meglio, ognuno nel proprio compito. Tra noi guardiamo maggiormente al rapporto tra padre e figlio. Papà non è una certo persona che, calcisticamente parlando, mi sta a dire di fare una cosa o un’altra. Ovvio che lui sia felice se io vado bene e la stessa cosa vale per me, ma non certo per domenica…». Cosa risponde a chi ritiene suo padre un allenatore sottovalutato? «Non sta a me dirlo o meno, ma per quanto mi riguarda stiamo parlando di un grandissimo tecnico e lo ha dimostrato negli anni vincendo quattro campionati. Quello che però mi interessa di più, visto che lo conosco soprattutto come genitore, è che si tratta di un papà straordinario». E le note che caratterizzano Bisoli senior, secondo Dimitri, si rispecchiano pure nella compagine che guida. «Il Padova è una squadra rognosa e rocciosa che non molla mai. In questo torneo c’è grande equilibrio e forse è utile giocare anche con un po’ di spensieratezza». […]
Ore 10.10 – (Gazzettino) «Negli scontri diretti con papà sono messo meglio io e finora non ho mai perso». A tre giorni dalla partita di domenica tra Brescia e Padova, Dimitri Bisoli lancia con il sorriso il guanto di sfida a papà Pierpaolo in un appuntamento che metterà contro, l’uno in panchina e l’altro in campo, padre e figlio. Ecco dunque un nuovo confronto in famiglia, a qualche settimana di distanza da quello che aveva visto protagonisti nel match Padova-Cremonese il biancoscudato Matteo Mandorlini e papà Andrea che guida i grigiorossi. […] «Quando papà allenava il Vicenza ho vinto io la prima sfida per 2-1, mentre nel girone di ritorno la gara è finita 1-1». […] «L’anno scorso completa l’amarcord Bisoli junior abbiamo sconfitto il Padova per 2-1 in Coppa Italia». E per il resto della stagione, seppure in due categorie differenti, la simbiosi tra padre e figlio si è ulteriormente rinforzata, con i biancoscudati che vincevano la propria partita ogni volta che il giorno prima Dimitri segnava, circostanza che si è ripetuta tre volte.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Non ho mollato, ho continuato a lavorare e sono felice che il mister mi abbia voluto premiare. Non mi aspettavo di giocare un tempo intero con il Pescara».Bisoli dice che lei deve ancora capire che il calcio è sacrificio. «Ha ragione. Quando sono stanco, trovo comunque le forze per fare uno scatto in avanti. E se le ho per correre verso la porta avversaria, devo averle anche per aiutare in difesa. L’aspetto in cui devo migliorare di più è nelle scelte di gioco». […] Com’è stato vivere dal campo una rimonta come quella di martedì? «Non mi sembrava vero, quasi non me ne sono reso conto. Eppure quando sono entrato in campo ero convintissimo di riuscire a segnare, me l’aveva predetto anche Mazzocco. Poi non so nemmeno io come sia uscito quel tiro di sinistro. Non è il mio piede, non credevo di riuscire a tirare così bene con il mancino, evidentemente le tante sessioni di tiro degli ultimi mesi sono servite». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «La notte dopo la partita ho fatto veramente fatica a dormire», ammette Cisco, con il solito sorriso genuino, «non solo per l’adrenalina della rimonta, ma anche perché le gambe mi facevano veramente male. Non giocavo da tanto e anche in allenamento mi capita raramente di disputare una partitella intera».Come detto, fino a questo momento Cisco era quasi ai margini della rosa. Secondo Bisoli aveva perso la sua dimensione dopo aver firmato con il Sassuolo. «Sinceramente non credo di essermi montato la testa», spiega il diretto interessato, «sono sempre lo stesso, chi mi è vicino lo sa. Probabilmente ho accusato un po’ di sfiducia in queste settimane in cui sono rimasto fuori. Io ho bisogno di giocare per rendere al meglio, ma questi mesi mi sono stati utili. Ho ingoiato fango e mi sento cresciuto». In cosa? «Ho imparato un aspetto che non conoscevo del calcio, non mi era mai successo di finire quasi ai margini.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Nemmeno il tempo di esordire che è già finito ko: Andrea Mandorlini, in uno scontro di gioco con il Pescara, si è fratturato il terzo metacarpo della mano destra. Rientrerà dopo la sosta. Intanto il Padova ha comunicato che i tifosi che non sono riusciti ad assistere al recupero di martedì potranno richiedere il rimborso del biglietto, fino a venerdì 12 ottobre, nel punto vendita (o sulla piattaforma web) dove l’hanno acquistato. È scattata, infine, la prevendita per la gara in programma domenica prossima alle 15 allo stadio Rigamonti contro il Brescia. I tagliandi del settore ospiti sono disponibili a 14 euro nel circuito Listicket. […]
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Stefan Schwoch, indimenticato attaccante con 135 gol all’attivo in Serie B, ha commentato martedì assieme ad Alessandro Iori per l’emittente Dazn Padova-Pescara. E ha ammirato dal vivo la prodezza di Andrea Cisco, con quel tiro quasi «alla cieca» frutto del coraggio e di un pizzico di sana follia che ha rianimato una squadra quasi agonizzante. E sotto di due gol contro l’ex di turno Giuseppe Pillon: «Non l’avevo mai visto giocare — ammette Schwoch — ma mi ha impressionato. Non è una prima punta, ma ha una progressione importante e un bel tiro, il gol è stato bellissimo. E secondo me l’occasione che ha avuto sullo 0-2 non è stata sbagliata, ma è stato bravissimo Fiorillo ad allungarsi deviandola sul palo. L’unico “errore”, se così vogliamo chiamarlo, è stato alzare un po’ la traiettoria, favorendo l’intervento del portiere del Pescara». Schwoch entra poi nel dettaglio: «Non posso pensare che Bisoli sia autolesionista per cui devo dedurre che, dietro la scelta di non farlo mai giocare nelle prime cinque partite, ci siano motivazioni non tecniche. Ma magari caratteriali, anche se non posso saperlo. Nel calcio, infatti, non basta il talento e non bastano due partite giocate bene e una doppietta all’Albinoleffe per dirsi arrivato. D’accordo il passaggio al Sassuolo, ma la sua avventura è appena cominciata e dipende tutto da lui. Se vuole sfondare in Serie A deve essere decisivo in B: potrà dire di aver compiuto il salto di qualità quando avrà fatto una decina di gol in questo campionato, non certo prima». […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Il giorno prima sotto la pioggia, i lampi e i tuoni. Il giorno dopo il sole e il cielo terso, ma a ben guardare le nuvole sopra l’Euganeo non se n’erano mai andate. Alle 19.15 una sentenza quasi tombale: Padova-Pescara 0-2 al 90’, i cori dal settore ospiti «Salutate la capolista!», la squadra in ginocchio, quasi inerme. Poi una fiammata, un lampo nel buio al 90’, quella sassata di Andrea Cisco che fulmina Fiorillo e si insacca sotto l’incrocio. Stavolta il palo è amico, a differenza di quanto accaduto a inizio secondo tempo, quando il legno aveva salvato il Pescara dopo il doppio svantaggio. Bum, bum. E cambia un campionato, cambia una stagione, forse non soltanto una partita. Perché il Pescara, che già assaporava la vetta, s’inceppa sul più bello e il Padova agonizzante di pochi minuti prima riprende coraggio e scolpisce l’incredibile 2-2 con due prodezze. Quella di Cisco e quella al 95’ di Cappelletti di tacco. Che è un altro piccolo capolavoro da parte del tuttofare biancoscudato, che parte difensore e poi diventa centrocampista, poi torna difensore, ma fa l’esterno e non il centrale. E segna. Mentre lui, il protagonista assoluto di un’inversione a «u» che fa rumore, si gode gli applausi del suo pubblico. «Da padovano non potete capire che gioia ho provato — esulta Cisco — ho segnato e non ho capito più nulla. La cosa più bella è che siamo riusciti a pareggiare una partita che era praticamente persa. A cinque minuti dalla fine perdevamo 2-0, poi abbiamo preso coraggio e ci teniamo stretti questo pareggio». […]