Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il gol con la maglia biancorossa gli mancava anche perché Rachid Arma voleva cancellare quel brutto episodio di oltre sette anni fa quando, nella sua precedente esperienza a Vicenza, segnò su rigore il 2 a 2 contro il Pescara e si lasciò andare ad un gesto di protesta che scatenò le ire dei tifosi biancorossi. «Quell’episodio è alle spalle perché mi sono chiarito con i tifosi del Vicenza e perché le due reti segnate lunedì contro la Feralpi Salò hanno aperto un nuovo corso e hanno contribuito a centrare una vittoria molto importante per noi». Arma in estate è tornato in biancorosso con grande entusiasmo, convinto dalla bontà del progetto della proprietà del nuovo Vicenza e dalla convinzione di poter disputare un campionato di vertice. «Quando mi hanno detto che c’era la proposta del Vicenza non ho avuto dubbi e ho spinto perché andasse in porto — sottolinea l’attaccante di Agadir — la piazza la conoscevo e so che è l’ideale per giocare a calcio. Inoltre il pubblico è straordinario, una tifoseria da serie A». […] «Il gol per un attaccante è molto importante, ma quello che conta è che porti i tre punti. Chiaro che segnare ti dà morale, convinzione e tutto diventa meno complicato. Sono contento per i due gol segnati alla Feralpi, ma soprattutto per la vittoria perchè la volevamo a tutti i costi. Nelle tre partite precedenti siamo usciti dal campo convinti di poter vincere ed invece abbiamo solo pareggiato. Questo ci pesava un po’, ma non abbiamo mai dubitato sui nostri mezzi e ora non ci resta che continuare su questa strada. A Salò siamo stati cinici, abbiamo sfruttato le occasioni che abbiamo creato e abbiamo vinto con merito. La vittoria la dedichiamo ai tifosi biancorossi che ci hanno sostenuto fin qui con grande calore e passione».
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia scende a Roma e si gioca la carta del ritiro per svoltare già a Perugia ed uscire in fretta dal tunnel della crisi. […] «Quella di andare in ritiro è stata una scelta condivisa da tutti, in testa dal presidente Tacopina e dalla società che l’ha proposta alla squadra – spiega il direttore sportivo Valentino Angeloni -. L’allenatore e i giocatori l’hanno accolta volentieri, con entusiasmo e voglia di fare dettate dalla consapevolezza del momento. Sarà un modo per stare insieme, fare quadrato, lavorare duro e compattarsi in vista dell’importante gara di Perugia». A Roma scenderanno tutti i giocatori della rosa, con il dubbio del solo Pinato che continuerà il suo lavoro differenziato, terapie e cure alla caviglia, puntando a rientrare dopo la sosta, domenica 21 nel derby del Penzo (ore 15) contro il Verona capolista. Ieri al Taliercio doppia seduta, da monitorare le punte Geijo e Vrioni che avevano iniziato la settimana lavorando a parte, mentre Zigoni da lunedì è in gruppo. […]
Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Una riunione operativa in conference call fra Joe Tacopina, Andrea Rogg e Valentino Angeloni. E poi la decisione, presa come tentativo di scuotere il Venezia dopo un inizio di stagione molto complicato. I risultati, come ha precisato il numero uno arancioneroverde, hanno creato una forte delusione, a tal punto che Tacopina ha detto di «non essere mai stato deluso come in questo momento della mia squadra nei nove anni di presenza nel calcio italiano». Ed ecco, dunque, la scelta di mandare in ritiro il gruppo agli ordini di Stefano Vecchi da oggi fino a venerdì a Roma, dove alloggerà al Mancini Park Hotel. Nel pomeriggio di venerdì il Venezia lascerà Roma per raggiungere la città di Perugia. Sabato al Curi è in programma una partita di importanza enorme per cercare di dare un calcio alla crisi. Nelle ultime quattro partite è arrivato solo un punto, quello conquistato sabato contro il Livorno grazie al pareggio 1-1 ottenuto in rimonta grazie a una prodezza di Nicola Citro. La società per il momento non mette in discussione Stefano Vecchi, blindato in estate da un contratto triennale con opzione per il quarto. Certamente, però, Tacopina vuole i risultati, altrimenti potrebbe anche decidere un improvviso cambio di rotta. La speranza di tutti, dal presidente, al diesse al Ceo Rogg è che la squadra riesca a trovare dentro di sé le motivazioni per uscire dalla crisi. […]
Ore 16.00 – (La Nuova Venezia) Card da ristampare, dopo qualche contrattempo capitato ai tornelli. Così il Venezia ha comunicato che gli abbonati che hanno sottoscritto la Venezia FC Supporter Card a partire dal mese di luglio 2018 e che hanno avuto problemi all’accesso ai tornelli del Penzo, possono inviare una mail all’indirizzo biglietteria@veneziafc.it, allegando la foto della Tessera del tifoso e la copia della carta di identità. Lo staff organizzativo della società, dopo aver vagliato le segnalazioni che riceverà, provvederà alla ristampa delle tessere che sono risultate difettose e che saranno disponibili ai tornelli dello stadio in occasione della prossima gara casalinga con il Verona. Per questioni organizzative, la mail di richiesta dovrà essere inviata entro, e non oltre, lunedì 8 ottobre. Le tessere emesse prima di luglio 2018 non presentano il difetto di stampa che impedisce la lettura ai tornelli del Penzo.
Ore 15.30 – (La Nuova Venezia) Il Venezia va in ritiro. Una decisione maturata già all’indomani del pareggio casalingo contro il Livorno, ma comunicata ufficialmente ieri. Un modo per far stare insieme staff tecnico e giocatori dopo un avvio di stagione al di sotto delle aspettative con soltanto quattro punti conquistati in cinque partite disputate, di cui tre al Penzo. Stefano Vecchi e i suoi giocatori saliranno stamattina sul treno che dalla stazione di Mestre li porterà a Roma, dove il Venezia soggiornerà per tre giorni, fino a venerdì, quando raggiungerà Perugia in pullman, in vista della partita in programma il giorno successivo (ore 18). Il quartier generale del Venezia sarà il Mancini Park Hotel con tanto di campo da calcio annesso, dove gli arancioneroverdi prepareranno il delicato match del “Curi”. Di concerto con il direttore sportivo Valentino Angeloni, Stefano Vecchi ha deciso di portare nella capitale tutti i giocatori a sua disposizione, anche se rimane il dubbio su Marco Pinato. Il centrocampista milanese, alle prese con la distorsione alla caviglia rimediata nel finale del primo tempo contro il Benevento, deve sottoporsi in giornata a una visita di controllo e solo in extremis verrà deciso se portarlo o meno a Roma. Sabato, a Perugia, non ci sarà il presidente Tacopina, che è negli Stati Uniti e che farà ritorno in Italia alla vigilia del derby contro il Verona. Per provare a rovesciare il trend negativo delle prime giornate, è possibile che Vecchi operi qualche modifica a Perugia: in rampa di lancio ci sono Andrea Schiavone a centrocampo, mentre Gianluca Litteri potrebbe essere schierato dal primo minuto, in difesa si candida al rientro Sinisa Andelkovic, mentre toccherà sempre a Suciu sostituire come mezzala l’infortunato Pinato. […]
Ore 15.00 – (Mattino di Padova) […] «Nelle ultime gare – afferma Manuel Iori – abbiamo pagato qualche episodio dubbio. Ma proprio per questo dobbiamo essere ancora più bravi: per non dar modo a nulla e a nessuno di compromettere il nostro lavoro. Lo dico senza fare alcuna polemica», precisa il capitano granata, che ieri si è allenato assieme ai compagni a Vigardolo, per lasciar riposare il campo secondario del Tombolato da poco riseminato.«A Lecce stavamo perdendo per via di un episodio dubbio e ce n’è stato uno analogo nella loro area, non sanzionato, e tuttavia abbiamo avuto diverse occasioni non sfruttate: se fossimo stati più bravi staremmo parlando di una vittoria, a dispetto di decisioni discutibili che pure ci sono state. E non parliamo di malasorte: io credo che si possa portare la fortuna dalla propria parte». Tra gli aspetti che più hanno colpito c’è la brillante condizione atletica esibita al “Via del Mare”, nonostante fosse la terza gara in sette giorni. «Credo dipenda anche dal nostro modo di stare in campo, che ci consente di evitare corse lunghe, quelle che possono affaticarci di più. Dove possiamo migliorare? Nell’ultimo passaggio. È una questione di qualità negli ultimi metri, quella che ti consente di mettere il pallone sul piede del compagno e non 10 centimetri più in là e di pescare quello più libero quando crossi. E poi possiamo essere più pericolosi sui calci piazzati». […]
Ore 14.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 13.30 – Qui Guizza: partitella per chi non ha giocato ieri.
Ore 13.00 – Qui Guizza: a parte Salviato.
Ore 12.30 – Qui Guizza: lavoro defaticante per chi ha giocato ieri.
Ore 12.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 11.30 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Merelli 6; Cappelletti 7, Capelli 6, Trevisan 5.5, Contessa 5.5; Mazzocco 6, Broh 6, Mandorlini 5.5 (Minesso 6); Pulzetti 6 (Cisco 7.5), Clemenza 6 (Capello sv); Bonazzoli 5.5.
Ore 11.20 – (Gazzettino) A passare in vantaggio sono stati però gli ospiti sfruttando al meglio un calcio di punizione dal limite provocato da un’entrata in ritardo di Trevisan su Mancuso: barriera foltissima e traiettoria morbida di Brugman che ha scavalcato la muraglia umana e si è infilata a mezza altezza alla destra di Merelli. […] A mandare all’aria i piani del tecnico si è materializzato il rigore fischiato al Pescara dal modesto arbitro Volpi per un contatto molto dubbio tra Mazzocco e Gravillon. Angolata la battuta di Brugman dal dischetto che Merelli è riuscito solo a toccare con la punta delle dita. Questa volta il Padova ha reagito con decisione. Ed è andato a un passo dal gol. Cisco, lanciato da Bonazzoli, ha seminato in velocità Campagnaro e sull’uscita del portiere ha calciato quasi a colpo sicuro: pallone leggermente deviato con il corpo da Fiorillo e palo pieno. Una vera disdetta. La squadra di casa ha continuato a mantenere l’iniziativa, ma con il passare dei minuti la pressione si è affievolita ed è venuta a mancare anche la lucidità nelle giocate. Al contrario il Pescara con un pregevole giro palla ha cominciato a guadagnare campo e a gestire con sicurezza la partita. Così fino al novantesimo. Poi è successo l’imponderabile. E il Padova ha acciuffato un insperato 2-2.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Il cuore del Padova ha fatto il miracolo. Sotto di due gol al novantesimo, di fronte a un Pescara che dava l’impressione di essere in pieno controllo della partita, i biancoscudati sono riusciti nell’impresa di raddrizzare la partita. A dare la scossa uno spettacolare sinistro di Cisco che si è insaccato sotto l’incrocio. Poi al quinto e ultimo minuto di recupero un’invenzione di Cappelletti, bravo a deviare di tacco un pallone radente calciato da Capelli, ha fatto esplodere di gioia l’Euganeo e spento i sogni di gloria degli abruzzesi che con i tre punti sarebbero volati da soli in testa alla classifica. Per la truppa di Bisoli è sicuramente un pareggio che vale oro: l’allenatore voleva rivedere lo spirito dell’anno scorso e in parte è stato accontentato. Ma è nella qualità del gioco che la squadra deve migliorare, lievitando soprattutto nella pericolosità offensiva che è ancora da minimo sindacale. Inizialmente il Padova ha scelto un atteggiamento attendista, lasciando l’iniziativa al Pescara ma cogliendo ogni opportunità favorevole per ribaltare velocemente l’azione e attaccare la profondità. […]
Ore 11.00 – (Gazzettino) […] Poi va avanti: «Oggi per la prima volta in stagione chi è entrato ha dato quell’apporto che cercavo, significa che hanno capito le mie parole dopo la sconfitta. Questo pareggio è anche la dimostrazione che il calo registrato nel secondo tempo delle partite precedenti non era dovuto all’aspetto fisico, ma solo mentale. Sono davvero molto soddisfatto, ringrazio i ragazzi. Hanno cercato fino alla fine di riprendere una partita che sembrava impossibile, e questo deve essere un punto di partenza». […] Al centro dell’attenzione torna di nuovo l’argomento Cisco che nella sua intervista ha dichiarato «è stato bravo il mister a pescare la matta». «Lui ha qualità importanti – sottolinea Bisoli – ed è un cavallo di razza. All’inizio non aveva capito che il calcio è anche sacrificio, ma negli ultimi giorni si è allenato bene e quindi un allenatore deve vedere anche questo. Dico la verità, a fine gara ho abbracciato tutti i giocatori, anche se qualcuno l’ho insultato, perché sono ragazzi seri e giocatori che soffrono per il Padova e per portare la squadra alla salvezza. Faccio davvero i complimenti a tutti: i due mediani hanno effettuato un lavoro straordinario, e lo stesso vale anche per gli esterni». […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) «Questo pareggio vale più di una vittoria». Esordisce così Pierpaolo Bisoli in sala stampa, soddisfatto per un 2-2 acciuffato in extremis quando ormai la sconfitta sembrava diventare realtà. Al tecnico viene fatto presente che la squadra sembrava quasi rassegnata alla sconfitta, poi il lampo di Cisco ha cambiato tutto e riacceso le speranze che si sono materializzate nell’ultima azione del match con il colpo di tacco vincente di Cappelletti. «Non sono d’accordo con questa disamina, perchè nel primo tempo abbiamo avuto diverse situazioni per andare in vantaggio e non le abbiamo sfruttate, mentre il Pescara ha tirato solo una volta segnando. In avvio di ripresa poi ci è stato dato un rigore contro che poteva ammazzare qualsiasi squadra, noi invece abbiamo rimesso in piedi la partita con la nostra qualità. Ripeto, questo pareggio vale più di una vittoria, ed è un punto di partenza. Sul 2-0 con una formazione che ha il migliore centrocampo della serie B era facile prendere un’imbarcata, invece non l’abbiamo presa. Faccio i complimenti a tutti i ragazzi, li ringrazierò sempre e non li cambierò mai con nessuno». […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) Andrea Cisco è il primo a presentarsi in sala stampa, seguito a ruota da Daniel Cappelletti. Sono loro gli artefici dei gol che hanno permesso alla squadra di coronare in pochi minuti una rimonta che sembrava impossibile, anche se il vero protagonista della serata è stato proprio il giovane attaccante di Altichiero, che poco prima di concedersi ai cronisti saluta velocemente suo padre, appostato a poco distanza dalla mixed zone. «Il mister ha azzeccato ancora la matta, dato che a Foggia ha inserito Mazzocco che ha segnato, e ora è toccato a me. Non ci ho pensato due volte e ho tirato in occasione del gol, non mi riuscirà più una giocata del genere, ma va bene così. La dedica? Alla mia famiglia, ai miei due procuratori e ai compagni con i quali mi sono allenato quando ero un po’ indietro di condizione». […] L’altro artefice del pareggio è stato appunto Cappelletti, con un colpo di tacco sotto misura. «È stato solo frutto della stanchezza, avevo come la nebbia davanti agli occhi. Sapevo di essere vicino alla porta, probabilmente la palla sarebbe entrata in porta ugualmente, ma ho pensato di metterci il piede pensando che potesse servire. Speriamo che questa partita sia un punto di partenza per scrollarci di dosso i dubbi e le preoccupazioni delle gare passate, abbiamo portato a casa un risultato molto importante». […] Non manca la dedica per il suo sigillo. «Dopo avere segnato ho fatto con le mani il segno delle iniziali di mia moglie Chiara e di mia figlia Gioia. Loro sono la mia famiglia e la mia vita».
Ore 10.20 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Merelli 6; Cappelletti 6.5, Capelli 6, Trevisan 5.5, Contessa 6; Mazzocco 6, Broh 6, Mandorlini 6 (Minesso 6); Pulzetti 5.5 (Cisco 7), Clemenza 5.5 (Capello 6); Bonazzoli 5.5.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Prima di assurgere al rango di protagonista, però, il suo Padova ha subìto una decisione molto discutibile dell’incerto signor Volpi: un rigore in avvio di secondo tempo, fischiato dopo un contatto in area Mazzocco-Gravillon seguito ad una evidente “cintura” di Mancuso su Trevisan, sugli sviluppi di un corner dalla destra (4′). Dal dischetto bomber Mancuso non ha fallito e per i biancoscudati si è fatta non difficile, ma difficilissima. Eppure, ecco che la carta Cisco ha pesato in modo decisivo: l’attaccante prima si è visto deviare sul palo da Fiorillo un tiro a colpo sicuro dopo un perfetto contropiede avviato da Bonazzoli (9′), poi ha centrato il “sette” con uno stupenda conclusione di sinistro da fuori area. Primo centro tra i cadetti, e all’esordio per giunta. Era ormai il 90′. Cosa deve fare, con ancora 5′ davanti, una squadra che vede riaperta una partita considerata segnata? Buttarsi in avanti e tentare il tutto per tutto. Il Padova lo ha fatto e il suo enorme merito è stato proprio quello di credere nel pareggio. Pari che è arrivato proprio agli sgoccioli della sfida, con un’incursione in area del duo difensivo Capelli-Cappelletti: tiro al volo del primo, su corta respinta della retroguardia avversaria, e deviazione di tacco del secondo, appostato quasi sul palo (95′). Roba da stropicciarsi gli occhi per la felicità. Questo è il Padova che si vuole, anche se non è ancora quello che pretende il suo nocchiero.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il cuore oltre l’ostacolo, la caparbietà e la volontà di non cedere di fronte alla possibile nuova capolista della Serie B (che seconda era e tale è rimasta), recuperando ben due gol ad un avversario che sin lì era stato a lungo padrone del campo. Il pareggio – terzo stagionale – del Padova contro il Pescara dell’ex Pillon, squadra la cui cifra tecnica e la cui organizzazione di gioco sono da livelli alti della categoria, è una gemma preziosa da custodire nello scrigno di questo inizio di campionato. […] Bisoli è ancora alla ricerca di una quadratura, prova e riprova di gara in gara e anche stavolta ha cambiato. Modulo di partenza ad albero di Natale, con debutto di Mandorlini accanto a Broh a centrocampo, Pulzetti e Clemenza trequartisti ed il ritorno di Cappelletti in difesa, sulla fascia destra. Di fronte un Pescara solido, molto ben messo in campo dal tecnico trevigiano, che manovra sempre o quasi con palla a terra. […] Dove l’allenatore di Porretta Terme ha avuto ragione è stato nei cambi. Uno, soprattutto: Cisco. L’ha gettato nella mischia ad inizio ripresa, togliendo capitan Pulzetti e passando al 4-2-3-1, con Clemenza e Mazzocco sulla stessa linea del neo-entrato, e poi inserendo Minesso (anch’egli al debutto stagionale) a sinistra. Il “bocia” di Altichiero ha nelle corde la capacità di saltare l’avversario nell’uno contro uno.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ed eccolo Andrea Cisco, che all’esordio in Serie B segna un gol meraviglioso che innesca una delle rimonte più pazze della storia del Padova: «Ma avrei preferito vincere», il piccolo rammarico dell’attaccante. «Però sono molto felice per l’esordio, il gol e la rimonta di cuore. Ho azzeccato il tiro della vita». E dire che avrebbe potuto rimettere in pista il Padova anche prima, se solo quel tiro a botta sicura non si fosse infranto sul palo, deviato dal portiere: «Non ci credevo, sembrava girasse tutto male. L’inizio stagione per me è stato in salita, non ero al meglio fisicamente e ringrazio il tecnico per avermi gettato nella mischia al momento giusto. Il gol è dedicato alla famiglia, ai miei procuratori e ai compagni». L’altro eroe del giorno è Daniel Cappelletti, autore del 2-2 di tacco. E anche lui ha una dedica speciale: «Ho mimato la G di Gioia, mia figlia, e la C di Chiara, mia moglie. Non so nemmeno come ho segnato, ero stanco e annebbiato, forse il tiro di Capelli sarebbe andato dentro ma ho voluto deviarla per essere sicuro. Speriamo che questo punto ci liberi dalle preoccupazioni».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Lo urla, Pierpaolo Bisoli: «Questo pareggio vale molto più di una vittoria». E lo pensa uno stadio intero quando esplode di gioia dopo un 2-2 che nessuno avrebbe mai immaginato di conquistare. Una partita che può cambiare l’intera stagione di un Padova che ha rischiato di piombare in crisi e invece adesso si ritrova con il morale rigenerato. «Il 2-0 subìto a inizio ripresa poteva ammazzare chiunque e invece non ci siamo abbattuti», continua il tecnico. «Nel primo tempo non abbiamo fatto male, ma continuiamo a prendere gol su palla da fermo. Questo risultato può rappresentare un grande punto di partenza. Ho ringraziato con il cuore i miei giocatori, non li cambierei con nessuno». […] Un sistema che può mettere in vetrina due giocatori subentrati, e finora rimasti ai margini, come Cisco e Minesso. «Bravi tutti e due, finalmente i cambi hanno dato quel qualcosa in più che mi aspetto. Cisco deve capire che il calcio è fatto di sacrificio, finora non era al meglio ma negli ultimi allenamenti l’ho visto in crescita e quando è entrato ha dato la scintilla alla squadra. Tutti daremo il sangue per il Padova». […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Per un Padova che esulta c’è un Pescara che si mangia le mani. Una vittoria avrebbe fatto balzare gli abruzzesi in vetta alla classifica e invece è arrivato un punto che sembrava impensabile fino al novantesimo: «Sono arrabbiatissimo», sbuffa il grande ex Bepi Pillon, tecnico del Pescara. «Non si può pareggiare una gara in questo modo. Siamo stati troppo leziosi, a volte bisogna anche saper spazzare il pallone invece che cercare sempre il bel gioco. Pensare che abbiamo rischiato di prendere dei contropiedi in vantaggio di due gol. È davvero un peccato, per il resto abbiamo disputato un’ottima partita, ma dobbiamo crescere nella gestione del risultato. Il Padova? Buona squadra, può ambire a qualcosa di più della salvezza, ma la B è imprevedibile».
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) «Salutate la capolista!». Il coro, dal settore ospiti del Pescara, risuona e rimbomba, a una manciata di minuti dalla fine. Il Pescara sta espugnando l’Euganeo per 2-0, nulla lascia presagire quello che accadrà poco dopo. Sin lì del Padova poche tracce, sbiadite e confuse in mezzo a una girandola di rotazioni tattiche e di uomini che producono tanto fumo e poco arrosto. Poi, all’improvviso, Andrea Cisco inventa un eurogol straordinario di sinistro dai 25 metri. È il novantesimo e siamo 2-1, a quel punto come spesso accade nel calcio, anche l’imponderabile può accadere. Pure che Daniel Cappelletti, il difensore spostato regista e poi esterno basso, faccia il fenomeno deviando di tacco una girata di Capelli che forse Fiorillo avrebbe potuto anche parare. L’Euganeo impazzisce, i cori dal settore ospiti si spengono all’improvviso, sovrastati dall’urlo di tutto il resto dello stadio. Pochi secondi dopo, arriva il fischio finale e si concretizza l’incredibile 2-2, che rianima in parte un Padova boccheggiante e che fa dire a Pierpaolo Bisoli nel dopo partita che «questo pareggio vale più di una vittoria per come è arrivato, una sconfitta sarebbe potuta essere pesantissima in questo momento per noi». Insomma, alla fine tutto cambia, Pillon esce infuriato dopo aver sfiorato e mancato più volte il ko. Il Pescara che si arrampica fino al primo posto per 94 minuti, sembra più squadra, pur senza fare nulla di eccezionale. […]