Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] «Che effetto fa stare davanti a Berlusconi? Ve lo dirò risponde sorridendo Mauro Lovisa – a fine campionato. Scherzi a parte, sono contento che il Cavaliere sia tornato in campo e lo abbia fatto ripartendo dalla nostra categoria. Spero che altri imprenditori lo imitino. Ne guadagnerebbero la Lega Pro e tutto il movimento del calcio italiano che, sotto la serie A, non sta certo vivendo un grande momento». Il Pordenone? «Sono soddisfatto di quello che sta facendo, 10 punti nelle prime 4 partite sono un buon bottino – sottolinea il presidente -. Potevamo incassarne anche 12, perché a Rimini avremmo dovuto vincere. Meglio: avremmo meritato di vincere per la mole di gioco espressa e le occasioni da gol costruite che ammette non siamo stati capaci di finalizzare». […] Pur avendo interrotto la striscia di vittorie si resta in testa. Un avvio che non cambia la visione di Lovisa. «Stare lassù premette fa piacere, ma sono altre le squadre favorite. Società che hanno fatto investimenti importanti per puntare alla B». Già, club che hanno speso per ingaggiare l’airone Caracciolo (FeralpiSalò), el diablo Granoche (Triestina), lo sceicco Arma (Vicenza). Davanti a tutti però ci sono i ramarri e in vetta alla classifica marcatori con 4 gol c’è il galletto Candellone, in prestito dal Torino. «Leonardo sta facendo benissimo concorda Lovisa -, ma il merito di questo ottimo avvio è di tutto il gruppo e in particolare di Tesser: ha saputo dare una forte identità alla squadra e infondere serenità a tutto l’ambiente. Adesso sprona andiamo a fare punti anche domenica a Imola. Se ci riusciremo, nella gara successiva al Bottecchia (14 ottobre) con il Lanerossi Vicenza faremo record di presenze e d’incasso. E magari strizza l’occhio re Mauro concedendosi un piccolo strappo alla volontà di mantenere un inedito profilo basso – accresceremo ulteriormente la nostra autostima e l’entusiasmo del popolo neroverde». […]
Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone riprende domani ad allenarsi. Attilio Tesser, visto l’ultimo periodo molto intenso, ha concesso due giorni di riposo ai suoi giocatori. La squadra riaccenderà il motore con una doppia seduta al De Marchi (10.30-15 gli orari). Nel gruppo si rivedrà Domenico Germinale. L’attaccante 31enne è guarito dal problema muscolare ed è pronto a mettersi a disposizione. Ancora out invece Gianvito Misuraca, il cui infortunio si è rivelato più grave del previsto: il centrocampista dovrebbe rientrare la prossima settimana.Intanto la serie C ha definito gli orari dei prossimi turni (dal 6ºal 9º). Il big match tra Pordenone e Vicenza, in programma domenica 14 ottobre, si disputerà alle 18.30. Stesso orario per Vis Pesaro-Pordenone di mercoledì 17 e di Pordenone-Renate di domenica 21. L’incontro tra ramarri e Fermana si disputa domenica 28 alle 14.30, ancora al Bottecchia.
Ore 14.30 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone è uscito rinforzato dalle quattro partite in dieci giorni che hanno aperto il campionato di serie C. La squadra, capolista con la Fermana, ha dimostrato solidità ed è emerso il buon lavoro di Attilio Tesser, che chiede però dei rinforzi. Il tecnico dei ramarri vuole un terzino sinistro giovane (nato nel 1996 o dopo) da alternare a De Agostini. Il suo appello è lecito, la sua opera merita fiducia e non a caso la società sta cercando di accontentarlo: «Non è facile trovare un giocatore con quelle caratteristiche, ma siamo fiduciosi», è il pensiero di Matteo Lovisa, dirigente che si occupa del mercato. Le perplessità della dirigenza, a riguardo, sono legate al fatto che il calciatore deve accettare di rimanere in panchina che in campo. “Dea” è un titolare inamovibile e il laterale giocherebbe solo in caso di indisponibilità del numero 3. «Le gerarchie sono definite e la ricerca del “pezzo” mancante può non essere immediata – continua Lovisa -. A ogni modo, in attesa di trovare una soluzione, c’è Semenzato, che può essere impiegato anche a sinistra». L’ex Bassano è stato schierato sull’out mancino nel 2016-2017 (da Tedino). Rappresenta comunque una soluzione di ripiego, una squadra ambiziosa come il Pordenone deve avere una riserva “vera” per ogni ruolo. […]
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Piove allo stadio Lino Turina di Salò e le non buone condizioni meteorologiche tengono lontano i tifosi biancorossi: meno di trecento sostenitori per una sfida che i biancorossi hanno dominato al cospetto di una delle squadre date da tutti tra le favorite per il salto in B. Giovanni Colella in difesa punta sull’esperienza di capitan Bizzotto e Mantovani, confermando la scelta di tornare al centrocampo a tre. Curcio è il trequartista e con Giacomelli in attacco Arma la spunta su Maistrello che va in panchina. Nella Feralpi Salò il tecnico dei bresciani Toscano conferma il 3-5-2 con Raffaello, Pesce e Magnino in mediana, e sugli esterni l’ex Vita e a sinistra Parodi. In attacco il tandem è composto da Caracciolo e Guerra, una coppia di punte che per la categoria sono assolutamente un lusso. La squadra biancorossa scende in campo con il lutto al braccio per onorare la recente scomparsa di Luigi Agnolin, l’ex arbitro internazionale di Bassano. La gara rappresenta per gli uomini di Colella la prima sfida contro un avversario che gode dei favori del pronostico, dopo aver affrontato tre squadre che nelle gare disputate hanno pensato principalmente a difendersi. Tema tattico che i Leoni del Garda non possono permettersi anche perché dopo appena due minuti il Vicenza passa in vantaggio con Stefano Giacomelli, che sfrutta un clamoroso errore di Legati che manca clamorosamente il rinvio e regala al numero 10 biancorosso il più facile dei palloni da scagliare in rete. […]
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Deve ritrovarsi in fretta un Venezia che, dopo appena un mese di campionato, è oggi già costretto ad accantonare ambizioni più alte rispetto alla salvezza. Un obiettivo in vista del quale, dato il magro 1-1 col Livorno, la trasferta di sabato 6 ottobre a Perugia (stadio Curi ore 18) costituirà uno snodo importantissimo, essendo quello con gli umbri (che stanno appena un punto più su) uno scontro diretto (prima della sosta) tra due compagini in crisi e in cerca di un’identità e certezze. Confrontando le prime 5 giornate delle 13 stagioni di Serie B, compresa quella in corso, disputate dopo la fusione dell’estate 1987, il bottino di 4 punti conquistato dagli arancioneroverdi di Stefano Vecchi una vittoria, un pareggio e tre sconfitte è il terzo più magro di sempre. Il Venezia aveva avuto un avvio più stentato solo in due occasioni, la prima nel 96/97 quando a fronte di tre battute d’arresto raccolse appena due pareggi: il primo alla seconda giornata con in panchina Gianfranco Bellotto (esonerato dopo l’1-1 del Penzo col Torino), il secondo alla quinta (a Reggio Calabria) con la coppia De Vecchi-Fontana, poi giubilata a favore di Bellotto che grazie ai 20 gol di Bellucci traghettò la squadra in acque tranquille. Tre soli punti in 5 gare, invece, erano arrivati l’anno prima (95/96) con al timone Pippo Marchioro, sempre sconfitto con l’eccezione di un successo per 1-0 al Manuzzi di Cesena: la pazienza del presidente Zamparini si esaurì dopo 8 partite (via Marchioro dentro Bellotto) con salvezza blindata solo all’ultima giornata vincendo 3-2 a Pistoia. […]
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) […] Vicario, come ha vissuto l’estate appena trascorsa? «Con grande serenità, non ho mai pensato di andare via e di lasciare il Venezia». Si era parlato però anche di un suo possibile addio… «L’idea è sempre stata quella di restare, la serie B penso di meritarla e me la sono guadagnata sul campo». […] Si può dire che lei sia rientrato nel momento più difficile dell’era Tacopina… «Secondo me c’è troppa negatività ingiustificata nei nostri confronti. Siamo consapevoli che la situazione non sia il massimo, ma non c’è nulla di drammatico e possiamo recuperare. Il gruppo è sano e forte, lo ha dimostrato l’anno scorso. E anche l’anno scorso, se vogliamo dirla tutta, c’è stato un momento in cui avevamo conquistato 5 punti in otto partite. E ne siamo usciti insieme». Il presidente non è contento: ed è un eufemismo… «Siamo i primi a non essere soddisfatti di questa situazione. Ma supereremo il momento negativo, com’è stato l’anno scorso». Anche stavolta sarà così? «Sono più che sicuro che ne usciremo». […]
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) […] «Ho saputo il giorno primo che avrei giocato con il Livorno», ha ricordato Guglielmo Vicario, «era da un po’ che non disputavo una partita ufficiale. L’ultima presenza risaliva al match casalingo contro il Brescia». Era l’8 aprile e quel giorno Vicario collezionava la settima presenza in Serie B della stagione. «Almeno sabato abbiamo portato a casa un punto, con il Brescia perdemmo». […] «Momenti difficili li abbiamo vissuti anche nelle altre stagioni», ha osservato il portiere friulano, «lo scorso anno tra novembre e dicembre non riuscivamo più a vincere, siamo rimasti 8 partite senza fare i 3 punti. Allora siamo venuti fuori alla grande, lo faremo anche adesso. Dobbiamo stare tranquilli, questo è un grande gruppo, con grandi valori, sapremo venire fuori tutti insieme da questo inizio un po’ complicato». […] «Il rigore? Sul momento non mi sono accorto, rivisto in televisione era netto. Poi ci sono state un paio di situazioni complesse davanti alla porta, devo ringraziare Modolo per il salvataggio sulla linea e la traversa. Nel secondo tempo ci siamo espressi meglio, il Livorno non ha creato più problemi. Sabato a Perugia? Non è partito bene, come il Venezia, ma è una squadra che può puntare in alto. Abbiamo una settimana per preparare questa partita e tornare con un risultato positivo». […]
Ore 11.40 – (Gazzettino) Animi accesi nell’immediato dopo derby terminato 2-2 tra Este e Campodarsego, con l’aggancio giallorosso in pieno recupero firmato da Giusti. Tutto è cominciato e terminato all’interno degli spogliatoi. A innescare la scintilla sarebbe stato il commento del centrocampista biancorosso Zane, con tanto di replica del collega giallorosso De Giorgio. Battibecco che poi ha coinvolto anche il direttore generale Attilio Gementi del Campodarsego e l’allenatore in seconda Gino Sterchele dell’Este. «Passando davanti al nostro spogliatoio qualche giocatore del Campodarsego ha dichiarato Come abbiamo fatto a pareggiare con una squadra così – racconta il vice presidente Stefano Marchetti – A quel punto De Giorgio, che è il nostro giocatore più rappresentativo, a difesa della squadra è andato nello spogliatoio ospite per chiedere spiegazioni e basta. Dopodiché Gementi ha chiesto di parlare con De Giorgio, ed è intervenuto Sterchele replicandogli che se voleva parlare con qualcuno, poteva farlo con lui. Del resto nei derby può capitare anche questo, l’importante è che sia finito tutto lì tanto che poco più tardi Florian e Caporali, nostri ex giocatori, sono venuti a bere qualcosa insieme a noi». Marchetti, tra l’altro, in occasione del pareggio di Giusti è stato espulso dall’arbitro per avere attraversato il campo per andare a festeggiare sotto la tribuna. «L’hanno fatto tutti i ragazzi in panchina, e ci sono andato anch’io. Lo so che è vietato, ma lo rifarei. Poi Gementi mi ha dato del vice presidente amatoriale, e me ne vanto di esserlo». Questa invece la versione del diggì biancorosso Gementi: «Rientrando in spogliatoio Zane ha solo imprecato, senza bestemmiare, per la dormita che ci è costata il pareggio. È inaccettabile che De Giorgio venga dentro il nostro spogliatoio a dirci di imparare l’educazione. Se pensa di poterci dare insegnamenti per il solo fatto di avere giocato nei professionisti, si sbaglia. Il nostro stile è ben diverso da quello dell’Este, abbiamo sempre rispettato tutti. Anche quando l’anno scorso abbiamo vinto entrambe le partite con i giallorossi, non abbiamo mai ecceduto nei festeggiamenti dato che non lo consideriamo un derby, mentre per loro quella con il Campodarsego è una gara importantissima: ci fa piacere avere questa considerazione. A prescindere dagli episodi poco piacevoli del dopo gara, il nostro modo di fare calcio non cambierà e quando ci sarà la partita di ritorno inviteremo come sempre l’Este al terzo tempo, come facciamo con tutte le squadre». […]
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Benedetta pausa. L’idea di rimanere 20 giorni senza partite ufficiali non manda certo in sollucchero nessuno, in casa Cittadella, specie considerando come la sosta giunga dopo che capitan Iori e compagni sono scesi in campo tre volte nel giro di una settimana per affrontare Spezia, Benevento e Lecce. E, tuttavia, occorre fare il classico buon viso a cattivo gioco di fronte a un calendario che si è divertito a far seguire l’interruzione del campionato di Serie B per gli impegni delle nazionali al turno di riposo previsto per il prossimo weekend.Nelle tre settimane che separano alla ripresa di sabato 20 ottobre (con il Brescia, al Tombolato) Venturato conta infatti di allungare una coperta che, in difesa, è davvero corta, recuperando un paio di elementi: Camigliano e Cancellotti. Il centrale, che aveva iniziato molto bene la stagione, si è procurato uno stiramento al flessore della coscia sinistra poco prima dell’esordio con il Crotone e non ha più messo piede in campo. Il terzino è invece vittima di una distorsione al ginocchio rimediata prima della gara col Cosenza. Sono loro due i primi a poter tornare a disposizione.Per gli altri infortunati, invece, lo staff medico granata fa sapere che bisognerà pazientare ancora un po’. […]
Ore 10.50 – (Corriere del Veneto) Alla prima giornata, è andato a segno Scappini, poi il 3-0 griffato Strizzolo, poi ancora più nulla fino al nuovo sigillo del «vecchio che avanza» sabato al via del Mare con il Lecce a nove minuti dalla fine. Sigillo che ha portato in dote ai granata un pareggio preziosissimo, vista la situazione che si era creata. Strizzolo, con il suo colpo di testa su assist di Drudi, ha messo una toppa agli spifferi di crisi, a dire la verità mai così marcati, considerate le condizioni particolari in cui erano maturate le sconfitte contro Spezia e Benevento. Sabato un nuovo ko avrebbe fatto suonare l’allarme rosso, ma è stato ancora una volta Strizzolo a togliere le castagne dal fuoco a Roberto Venturatro, meritandosi a fine partita anche i complimenti del vice allenatore Edoardo Gorini: «Sono contento per noi e per Luca — ha detto — è un attaccante che ha davvero qualità importantissime, deve solo diventare più cattivo sottoporta». E pensare che nel turno infrasettimanale contro il Benevento, Strizzolo aveva disputato una partita largamente insufficiente, avvalorando la tesi secondo cui sia più decisivo a gara in corso rispetto a quando viene schierato titolare. «Ho esultato tanto con rabbia — ammette Strizzolo — perché in quell’urlo c’era la liberazione per aver messo fine a un periodo difficile, in cui abbiamo ottenuto risultati che non meritavamo. Sia contro lo Spezia che contro il Benevento non avremmo meritato di perdere, a Lecce la partita si era messa male e Vigorito aveva fatto due parate davvero importanti. Ma noi ci abbiamo creduto fino all’ultimo e abbiamo pareggiato». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Sulla scelta dell’orario ha inciso anche l’input della Lega? «Non si può giocare in contemporanea con la Champions League, e alle 19 gioca la Juventus. Per cui giocare alle 17.30 è stato ritenuto un orario consono, anche se il presidente della Lega aveva chiesto se potevamo scendere in campo alle 17». Avete valutato la possibilità di recuperare l’incontro durante la sosta delle Nazionali? «Non è stata presa in considerazione perché il Pescara ha giocatori che sono convocabili, come del resto anche noi». […] Pochi minuti prima dell’intervento in sala stampa del patron biancoscudato, era stato il diggì Giorgio Zamuner a fornire alcune indicazioni sul come sia maturata la decisione di tornare in campo oggi. «Noi eravamo per il rinvio della partita, il Pescara inizialmente era della stessa idea, poi ha preferito che si giocasse il giorno seguente, e a quel punto è stato trovato un accordo sull’orario. Domani (oggi, ndr) è anche prevista una giornata discreta sul fronte del meteo, per cui giocare alle 17.30 anziché alle 15 consente di avere un po’ di tempo in più per fare sì che il campo si asciughi al meglio».
Ore 10.10 – (Gazzettino) Troppa acqua sul terreno dell’Euganeo: la partita Padova-Pescara rinviata a oggi con fischio d’inizio alle 17.30. Sono le 21.43 quando l’arbitro Volpi di Arezzo e i capitani Pulzetti e Brugman fanno rientro nel sottopassaggio che porta agli spogliatoi dopo avere effettuato l’ultimo sopralluogo, e dopo avere atteso come da regolamento quarantacinque minuti. Il fischietto ha testato le due aree di rigore e la zona centrale del campo provando a fare rimbalzare il pallone, senza però esito positivo. Lo stesso peraltro registrato poco prima dell’orario nel quale la partita avrebbe dovuto avere inizio, ossia alle 21. L’ufficialità del rinvio è arrivata poco più tardi. A darne comunicazione è stato il presidente Roberto Bonetto: «Purtroppo il campo non era nelle condizioni ottimali per disputare la partita. A questo punto il regolamento impone di recuperarla il giorno seguente o a data da destinarsi, e con il Pescara ci siamo accordati di giocarla domani alle 17.30», oggi per l’appunto. Poi aggiunge: «Adesso stiamo cercando di risolvere la questione relativa ai centoventi steward che devono essere presenti allo stadio, e ci è stato detto che sarà assicurato il numero giusto. Anche riguardo al personale della Croce Verde».
Ore 10.00 – (Gazzettino) La pioggia battente, iniziata a cadere sin dalle 16.30 di ieri, faceva pensare a un possibile rinvio della gara, ma una discreta fetta della tifoseria, soprattutto quella della Tribuna Fattori, si è comunque presentata all’Euganeo. Insieme a loro erano presenti circa un centinaio di sostenitori provenienti da Pescara che si sono sobbarcati un lungo e inutile viaggio dal momento che poi sono dovuti rientrare con il pullman. Prima, tuttavia, anche senza i ventidue in campo, sugli spalti si era vissuto un piccolo antipasto, fatto inevitabilmente di insulti reciproci legati in particolare al gemellaggio dei tifosi abruzzesi con quelli del Vicenza. E la classica procedura attuata dall’arbitro per verificare la praticabilità del campo è poi diventata un pretesto per manifestare ancora una volta l’avversità del popolo biancoscudato nei confronti dell’impianto padovano, con cori contro lo stadio e un classico olè a ogni mancato rimbalzo della palla in campo. Il biglietto di ieri potrà essere regolarmente utilizzato questo pomeriggio e i parcheggi saranno ancora gratuiti. Per chi invece non potrà assistere alla gara, la società sta valutando le modalità per il rimborso del tagliando. […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Come da copione il direttore di gara ha provato a far rimbalzare il pallone più volte, ma in tutte le zone di campo la sfera si piantava. I tre sono rientrati negli spogliatoi tra i cori di scherno dei tifosi, che non hanno perso occasione di prendersela con il tanto vituperato impianto di viale Rocco. Il fischietto toscano ha applicato il regolamento, aspettando i canonici 45 minuti prima di prendere una decisione sull’inizio o meno della sfida. Ed è quello che ha comunicato anche lo speaker, ma considerato che la pioggia non accennava a fermarsi, la maggior parte dei tifosi ha iniziato ad abbandonare lo stadio. Scelta saggia, visto che il secondo sopralluogo delle 21.45 è stato una formalità, il pallone continuava a non rimbalzare e la gara è stata rinviata. Il Pescara ha spinto immediatamente per giocare la partita dopo meno di 24 ore, ma il Padova inizialmente sembrava contrario. Alla fine le due società si sono accordate: gli abruzzesi avevano chiesto di scendere in campo alle 15, i biancoscudati alle 18, ma l’orario giusto è stato trovato nelle 17.30. E l’input decisivo è arrivato dalla Lega, che non voleva sovrapporre troppo questa sfida a quella della Juventus, che alle 19 giocherà in Champions contro lo Young Boys. […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Per la prima volta nella storia dello stadio Euganeo vince il maltempo. Padova-Pescara, posticipo della sesta giornata di Serie B, è stata rinviata a causa dei violenti acquazzoni che si sono abbattuti in città dal primo pomeriggio di ieri in poi. La partita si recupererà immediatamente, visto che le squadre si sono accordate (dopo un piccolo tira e molla che ha coinvolto anche la Lega e gli organi di sicurezza) per giocare oggi alle 17.30. Un orario che penalizza un po’ i tifosi, accorsi anche ieri in più di 6.500, ma che non hanno potuto far altro che constatare le condizioni impraticabili del campo. È la prima volta che non si inizia nemmeno all’Euganeo: il precedente più simile è il famigerato Padova-Torino del 3 dicembre 2011 sospeso per il blackout. Le squadre hanno effettuato il riscaldamento pre partita come da programma, ma le condizioni del terreno apparivano da subito precarie: vistose pozzanghere in varie zone, sopratutto lungo le fasce e all’interno delle aree. Dopo che giocatori e terna sono rientrati negli spogliatoi a un quarto d’ora dal fischio d’inizio, ad emergere dal tunnel, alle 20.58, sono stati solo l’arbitro Volpi di Arezzo e i due capitani Pulzetti e Brugman.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Non accadeva da sette anni, esattamente dal 3 dicembre 2011, quando Padova-Torino fu sospesa e poi rinviata per un guasto all’impianto di illuminazione dello stadio Euganeo. Ieri, invece, il rinvio di Padova-Pescara, che si sarebbe dovuta disputare alle ore 21 e che si giocherà oggi alle 17.30, è stato causato da un violento nubifragio abbattutosi sulla città del Santo nel corso del pomeriggio. L’intensità della pioggia, già torrenziale attorno alle 18, è ulteriormente aumentata a ridosso del fischio d’inizio, fino a diventare insostenibile anche per il terreno di gioco, recentemente rizollato. Alle 20.50 l’arbitro Volpi di Arezzo è sceso in campo assieme ai due capitani Nico Pulzetti e Gaston Brugman, verificando come il pallone non rimbalzasse in nessuna zona del campo. Ma per regolamento si è atteso altri 45 minuti, prima di decretare il rinvio ufficiale. Attorno alle 21.40 l’arbitro e i due capitani hanno replicato l’operazione, senza trovare alcun conforto dal terreno di gioco rispetto all’occasione precedente. E a quel punto non c’è stata altra alternativa che ufficializzare il rinvio. Nei successivi minuti si è assistito a una ridda di telefonate e di indiscrezioni, che ipotizzavano come orario d’inizio prima le 15 della giornata odierna, poi le 17, poi ancora le 18. Si è arrivati alle 17.30 anche per evitare la concomitanza con la partita di Champions League Juventus – Young Boys, in programma oggi alle 19. Necessaria la presenza di 120 steward per far sì che gli standard di sicurezza vengano rispettati. […]