Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Non è mai propriamente soddisfatto Attilio Tesser. Non lo è stato dopo i tre successi iniziali. Non lo è dopo il pareggio di Rimini. Segno di grande professionalità e convinzione nei mezzi propri e della squadra che dirige. «Un buon pareggio? Forse anche no. Abbiamo fatto delle ottime cose, ma ci manca ancora un po’ di precisione e di continuità. Abbiamo avuto delle occasioni importanti spiega il suo concetto nei primi 20′ di gioco e non siamo stati capaci di concretizzarle. Poi abbiamo sofferto alti e bassi. Su campi sintetici come quello del Neri devi essere sempre concentrato al cento per cento». Messe in evidenza le cose che vanno migliorate, l’Attilio passa a evidenziare quelle che lo hanno soddisfatto. «I ragazzi hanno dimostrato grande carattere. Non è facile rimontare due volte il risultato e loro ci sono riusciti. Non posso che dir loro: bravi. Sapevamo che non sarebbe stato facile venire a giocare a Rimini, contro una squadra che aveva dimostrato già tutte le sue potenzialità battendo la Triestina e mettendo in seria difficoltà il vicenza al Menti. È stata tutto sommato una bella partita, avvincente. Credo che il pubblico si sia divertito. Il rigore? Non so se c’era o meno. Posso invece dire che nell’occasione abbiamo forse commesso un’ingenuità. Certi palloni vanno spazzati via, non si cerca di controllarli. Poi, che ci sia stato il fallo di Stefani o meno, il mio giudizio conta poco. Conta quello dell’arbitro». […]
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Nel segno di CL27. Ancora Candellone, quarto gol in quattro partite: un’inzuccata che non basta al Pordenone per centrare il record delle quattro vittorie iniziali consecutive in serie C. Serve, però, per portare a casa un prezioso pareggio da Rimini e conservare il primato, vista la sconfitta del Monza, sia pure in condominio con la Fermana. I romagnoli, neopromossi “terribili”, sono ancora imbattuti e hanno una squadra interessante, con individualità importanti. Del resto non si costringe la capolista a una doppia rimonta se non si hanno valori di un certo tipo. Anche perché i neroverdi, pur stanchi e decisamente meno brillanti del solito, giocano un buon primo tempo e continuano a dimostrare ottime cose a livello di organizzazione di gioco, con un Burrai tornato a “disegnare calcio” col suo piede fatato.Quattro partite in dieci giorni si fanno sentire, ma Tesser non ha grandi margini per fare turnover. Lascia a riposo in pratica il solo Semenzato, per il resto è il consueto 4-3-1-2. […]
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) A fine partita Tesser stringe idealmente la mano alla sua squadra. «Al mio gruppo dico bravo – afferma il tecnico del Pordenone in sala stampa -. Siamo andati sotto due volte e abbiamo ripreso la partita: non è facile, anche perché pure stavolta hanno giocato gli stessi. Per questo motivo mi complimento con i ragazzi. Hanno dimostrato di aver carattere, di saper reagire alle difficoltà. Non è facile fare risultato col Rimini: un’ottima formazione che ha calciatori di qualità nel reparto offensivo – continua -. Rimane un pizzico di rammarico per alcune situazioni non sfruttate a dovere nel primo tempo ma, alla fine, non ci lamentiamo. Prendiamo questo punto e andiamo avanti».L’errore di Stefani sul rigore è stato evidente: «Assolutamente sì – riconosce l’allenatore neroverde -. Ma nessun processo: sono cose che succedono a ogni giocatore e a tutti i livelli». L’ultima battuta è su Candellone, al quarto gol in altrettante partite: «Lasciamolo lavorare tranquillo – chiude -. Speriamo continui così e che mantenga la voglia e la fame che stanno contraddistinguendo il suo percorso». […]
Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La sua trentina di minuti scarsi non è bastata per sorpassare il Livorno ma, considerato il periodo nero, è quantomeno una speranza alla quale aggrapparsi. Due giorni fa Gianluca Litteri ha riassaporato il gusto della partita, a quasi quattro mesi dalla semifinale playoff di Palermo del 10 giugno. «Finalmente posso dire di esserci anch’io il sospiro di sollievo del 30enne catanese dopo il suo esordio stagionale Ho giocato solo uno spezzone ma è stato emozionante perché da due mesi e mezzo avevo problemi fisici, ho sofferto molto con tanti momenti di scoraggiamento. Un inizio così mi era capitato solo una volta a Cittadella per colpa di un’ernia cervicale, adesso sembra tutto risulto e guardo avanti con fiducia». Normale, anzi consigliato, fare gli scongiuri dopo un’estate trascorsa a cercare di capire come far passare il dolore al menisco del ginocchio destro. «I vari esami hanno sempre escluso la necessità di un intervento chirurgico, mi sono allenato molto a parte e poi gradualmente in gruppo, ho provato due volte a rientrare perché sembrava stessi guarendo ma invece era ancora troppo presto. L’amichevole col Delta Porto Tolle (il 7 settembre, ndr) aveva detto che ci voleva più tempo, lì ero davvero molto giù, stavo sotto un treno, ma avere pazienza e lavorare nel modo giusto mi è servito per tornare a disposizione. Ora anche mentalmente sto già molto meglio». Contro il Livorno i primi scatti e sponde, le prime sportellate con i difensori e un paio buona palla. Timidi ma confortanti segnali di rinascita quelli del centravanti siciliano, tant’è che mister Vecchi ha sorriso: «Il peso di Gianluca credo si sia visto subito, non mi attacco ad alibi ma per noi è molto importante recuperarlo e spero cresca la sua autonomia». […]
Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «Sicuramente quella di sabato è stata la nostra partita più brutta della stagione la schietta analisi del ds Valentino Angeloni tuttavia pur nella negatività voglio vedere il bicchiere mezzo pieno. Perciò dico che non averla persa è positivo, perché ci siamo presi un pareggio con determinazione e cattiveria, componenti che anche nelle gare precedenti ci avrebbero potuto portare qualche punto in più». Al 90′ il presidente Joe Tacopina dagli States puntando il dito senza mezzi termini contro questo Venezia etichettato, proprio per la mancanza di adeguata rabbia, come la squadra più deludente dei suoi nove anni nel calcio italiano. «Il presidente Tacopina è il nostro primo tifoso, capiamo la sua amarezza e dispiacere, la sua arrabbiatura è legittima perché come tutti ha visto questo gruppo dare dimostrazione di qualcosa di diverso. Lui vuole giustamente sempre il 110% da ciascuno di noi, le sue parole devono diventare uno sprone, uno stimolo a fare molto di più». Il Venezia sta mettendo in evidenza dei limiti sotto tanti aspetti. «Dobbiamo lavorare per migliorare, questo è evidente. L’allenatore non sta lasciando nulla di intentato pur di cercare di far rendere al meglio i giocatori, ad esempio quella di puntare su un attacco meno fisico con Citro, Di Mariano e Falzerano era una lettura, una buona idea che poteva dare frutti. I due volti, gli alti e bassi, li vediamo tutti e non voglio e non devo trovare alibi, al tempo stesso però non basta schiacciare un bottone per riuscire alla perfezione nelle cose. Magari fosse così semplice, siccome non lo è occorre pensare da squadra, mettere il noi davanti all’io, dimenticare il passato e concentrarsi sul presente». […]
Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Velocità e concretezza per rimettere in sesto al più presto la stagione. Il Venezia deve reagire rapidamente alla situazione delicata nella quale si è andato a cacciare e per farlo deve cambiare volto completamente, deve darsi una scossa da solo visto che da fuori difficilmente può arrivare. Blindato il nuovo tecnico Stefano Vecchi con un triennale la società lagunare non vorrà di certo rimetterci la faccia con un esonero, tantomeno gettare alle ortiche quello che vorrebbe essere un progetto a lungo termine. Quindi è certo che la panchina non si tocca e quindi sta ora a chi la occupa dare una sferzata all’ambiente. Per farlo Vecchi deve semplicemente fare quello che sa fare – e negli ultimi anni con la Primavera nerazzurra anche bene – cioè allenare. Con la sua filosofia, le sue convinioni, i suoi moduli, le sue preferenze. L’era di SuperPippo è stata sepolta dal presidente Joe Tacopina tempo fa, ma il tecnico non pare aver ancora capito che quella fase è definitivamente chiusa.
Così si è trascinato dietro schemi, vizi e virtù dei tempi di Inzaghi, rinunciando ad esprimere se stesso alla guida del team. Adesso è il momento di voltare pagina e di pensare e agire secondo le proprie convinzioni. Il 3-5-2 quest’anno non gira, allora via allo schema che preferisce Vecchi: è il 4-3-3? Ben venga, giocatori per interpretarlo ne ha, li ha voluti e tenuti. […]
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) La sesta di campionato si chiude stasera con il posticipo dello stadio Euganeo, quando alle 21 saranno di fronte Padova e Pescara. Per il Venezia una settimana importante, sabato trasferta allo stadio “Curi” di Perugia per affrontare una squadra che sta vivendo un momento altrettanto difficile. Un po’ di ossigeno gli umbri lo hanno respirato ieri, andando a pareggiare sul campo del Cosenza (1-1) al termine di una sfida tiratissima. La squadra di Alessandro Nesta ora si è portata a cinque punti, uno in più del Venezia. Ma proprio il tecnico romano sabato non sarà in panchina: per lui squalifica in arrivo, poiché ieri è stato espulso per proteste. […] Il tecnico spera di avere buone notizie anche dall’infermeria, ritrovando almeno Alexandre Geijo, la cui esperienza può essere importante in una partita che ha già i contorni di uno spareggio. Pochissime invece le speranze di recuperare Pinato e Zigoni, fuori anche sabato scorso. Sta meglio Garofalo, uscito malconcio dalla sfida con il Livorno. […]
Ore 13.40 – (La Nuova Venezia) La tifoseria del Venezia ha riabbracciato Gianluca Litteri, tornato in campo dopo un lungo infortunio che lo ha costretto a saltare le prime cinque giornate di campionato. Un rientro atteso, non fosse altro per l’importanza che ha in un momento in cui il Venezia è difficoltà sul fronte d’attacco. «Un rientro emozionante, dopo due mesi e mezzo di lunga attesa, perché ho avuto problemi fisici che sembravano non risolversi mai» racconta l’attaccante catanese «e poi rientrare è bello, specie nel tuo stadio. Mi sento meglio anche mentalmente, e quando stai fuori a lungo è proprio questo uno degli aspetti fondamentali su cui lavorare. Vedi l’infortunio che non guarisce, vorresti bruciare le tappe, ma ti trovi anche a vivere momenti in cui ti senti scoraggiato. Adesso sembra tutto a posto grazie al cielo». […] Contro il Livorno l’allenatore Vecchi ha schierato inizialmente attaccanti di stazza inferiore a Litteri, ma la cosa non ha sorpreso gli avversari. «È stato un esperimento e poteva dare risultati, e si doveva fraseggiare di più tra le linee. Adesso aspettiamo il rientro di Geijo, poi si vedrà. Rispetto alla scorsa stagione siamo più o meno gli stessi in attacco, fatta eccezione per Citro e Vrioni. A livello di filosofia di lavoro non ci si inventa nulla. Ci conosciamo bene e l’allenatore ha messo le sue idee. Vedendo questa Serie B ci si deve aspettare qualsiasi cosa. Guardiamo alle nostre partite perse, nelle ultime tre si potevano prendere più punti. A Lecce abbiamo avuto un blackout inspiegabile, si doveva gestire meglio la situazione e abbiamo preso gol evitabili. Sabato a Perugia non sarà facile» conclude Litteri «ma andremo lì per fare la miglior partita possibile. Stiamo attraversando un momento difficile, ne usciremo».
Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Un Este non sempre brillante nel gioco espresso, ma battagliero, determinato e mai domo quello visto contro il Campodarsego. Un Este capace di strappare nel finale un punto meritato, mandando in visibilio i propri tifosi. «Per noi è stata secondo me una bella prova di maturità» evidenzia mister Nicola Zanini, «Purtroppo abbiamo subito l’1-1 una manciata di minuti dopo il nostro vantaggio e questo non ci ha permesso di sfruttare l’entusiasmo che si era creato, cedendo agli avversari l’inerzia della gara. Nonostante questo non abbiamo mollato e se fossimo riusciti a raggiungere il pareggio prima forse avremmo addirittura potuto provare a vincere. Però non era facile, perché affrontavamo una squadra davvero molto forte. Faccio i complimenti al Campodarsego». I giallorossi hanno sicuramente qualcosa da registrare in fase difensiva…«È vero, potevamo fare meglio in occasione dei gol avversari. Siamo stati distratti e dobbiamo lavorare per migliorare su questo. Produciamo molto e non sempre raccogliamo i frutti, quando invece in alcune situazioni concediamo reti con troppa facilità. C’è da dire che tre elementi su quattro della difesa sono giovani, per cui qualche errore ci può anche stare. Fa parte del loro percorso di crescita». […]
Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Il Campodarsego vuole recitare un ruolo da assoluta protagonista di questo campionato. Non si nasconde il tecnico Antonio Paganin dopo il pareggio ottenuto sul campo dell’Este: «Ci siamo trovati di fronte una buonissima squadra. È stata una partita tosta, che ci ha permesso di rafforzare il carattere. Certo, c’è un po’ di rammarico perché potevamo anche prenderci i tre punti, ma va bene così. Domani si riparte, non è un dramma». A lasciare l’amaro in bocca è la rete subita nel recupero sugli sviluppi di una punizione, con Giusti capace di anticipare tutti e di regalare ai padroni di casa il 2-2: «Mi dispiace aver concesso un gol in una situazione che era possibile gestire meglio, però sono stato giocatore e so che nella concitazione degli ultimi minuti e con un uomo in meno sono cose che possono capitare. Avevamo davanti un avversario di valore, che sa battere bene i calci piazzati. Siamo stati un po’ ingenui». […] «Siamo stati bravi a reagire dopo lo svantaggio iniziale. L’impressione che mi porto a casa da questa sfida è che sappiamo dove vogliamo arrivare. Non ci siamo mai nascosti: il nostro obiettivo è fare un campionato di vertice». L’espulsione di Salata ha influenzato l’andamento della partita. «Non ho visto bene l’episodio del rosso, però so che il ragazzo non ha malizia. Forse ha avuto un eccesso di foga».
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Il pareggio agguantato in extremis, per lasciare tutto come prima. Anzi, in più ci sono Adriese e Cjarlins Muzane, vittoriose entrambe, a fare compagnia alle due padovane in cima alla classifica del girone C di Serie D dopo tre partite. Sorride l’Este, che il punto se l’è conquistato con caparbietà in coda alla sfida; mastica un po’amaro il Campodarsego, costretto a pagare pedaggio per gran parte della ripresa, con l’uomo in meno per via dell’espulsione (doppio cartellino giallo) di uno dei suoi giovani classe 1999, Salata, reo di aver commesso un fallo di troppo all’altezza del centrocampo. In quel momento si era sul 2-1 per i biancorossi dell’Alta, e Paganin ha voluto togliere, per cautelarsi, Franciosi (ex Noale), il giocatore che sin lì aveva fatto la differenza insieme a Colman Castro, e serrare le fila, lasciando poi Florian ed il subentrato Raimondi a cercare di tenere su qualche pallone per dare fiato alla difesa. Il piano sembrava destinato ad essere portato a termine con successo, sino a quando, calata la carta Giusti in campo (un attaccante in più per scardinare la retroguardia avversaria), nel quarto dei sette minuti di recupero l’Este, sull’ennesima punizione calibrata alla perfezione in area da De Giorgio, ha trovato proprio con l’uomo pescato dalla panchina il guizzo vincente di testa, per un 2 a 2 che, tutto sommato, ci sta. […]
Ore 12.00 – (Gazzettino) Luca Strizzolo è arrivato a metà dell’opera dopo appena sei turni di campionato. Il centravanti del Cittadella, infatti, finora ha realizzato due gol, mentre nello scorso campionato si era fermato a quota 4 reti. C’è tutto il tempo per superare il bottino dell’ultima stagione e puntare al record in maglia granata, quello del campionato 2016-2017 con sette sigilli. Strizzolo è andato a segno alla prima gara di campionato, quella casalinga con il Crotone, ma se allora firmò il 3-0 quasi allo scadere dell’incontro, il gol realizzato sabato a Lecce è stato invece decisivo, avendo regalato al Cittadella un pareggio meritato e soprattutto un punto prezioso. Dopo il colpo di testa vincente l’attaccante ha fatto una grande corsa verso la panchina. «A Lecce avevamo una grande voglia di riscattare la sconfitta interna con il Benevento. Dopo avere fatto gol ho cacciato un urlo, liberatorio». Un colpo di testa perfettamente indirizzato, che alla fine è riuscito a far breccia nella porta difesa da Vigorito che fino ad allora sembrava stregata. «Abbiamo attaccato molto, specialmente nel secondo tempo c’è stata una grande pressione del Cittadella – rivive mentalmente la gara il centravanti -. Il pallone però non ne voleva sapere di entrare. Dobbiamo essere più cinici negli ultimi metri perché in un campionato difficile come quello di B è importante sfruttare al meglio ogni occasione che ti si presenta. A Lecce abbiamo raccolto un punto, dobbiamo impegnarci per fare meglio nelle conclusioni». […]
Ore 11.40 – (Gazzettino) Per la prima volta Stefano Marchetti e Roberto Venturato hanno visto una partita di campionato fianco a fianco in tribuna. Colpa della squalifica di entrambi. «Una sofferenza unica, una situazione tristissima», l’ha descritta il direttore generale. «Quando gioca il Cittadella seguo la partita sempre con grande trasporto e tensione, non importa se in panchina oppure dalla tribuna. Io ormai sono abituato a vedere la squadra da fuori, avere vicino Venturato invece mi ha fatto un certo effetto». Ma come l’ha vissuta il tecnico granata? «Per lui era la prima volta dalla tribuna. In carriera non è mai stato espulso per proteste. Prima di scendere in campo abbiamo parlato entrambi alla squadra, durante l’incontro poi abbiamo commentato le azioni e i vari episodi». Proprio quelli: anche a Lecce si è rischiato di perdere a causa di qualche decisione discutibile, certamente non a favore dei colori granata. Questa volta è stato il metro di giudizio adottato dall’arbitro a far ribollire la rabbia di tutti, dentro e fuori dal campo. Il riferimento è al dubbio rigore fischiato contro Iori mentre non è stato sanzionato quello evidente di Meccariello. «Il mio capitano ha alzato il braccio a protezione del volto, l’arto era nella linea del corpo, Iori poi era vicino al pallone. Meccariello invece era distante dalla palla e ha allargato il braccio per andare sul pallone. Se non è rigore quello… Poi se fischi il primo non puoi esimerti dal farlo nel secondo episodio». Nessuna polemica da parte di Marchetti, ma una constatazione: «Nelle ultime tre partite è innegabile il fatto che il Cittadella sia stato penalizzato da certi episodi. Le immagini sono sotto gli occhi di tutti». Questa volta però la squadra è stata più forte anche degli errori arbitrali e si è portata a casa un punto importante e prezioso. «Abbiamo fatto bene, come sempre, perché le prestazioni in questo avvio di stagione sono state tutte buone. Personalmente sono molto soddisfatto del Cittadella. Faccio i complimenti allo staff e alla squadra». […] Dopo sei gare di campionato – tre in otto giorni – arriva una sosta di tre settimane. «È un campionato particolare, non c’è regolarità e non mi piace. L’unica cosa positiva che ci restituisce la pausa è la possibilità di recuperare i tanti infortunati degli ultimi tempi. Qualcuno tornerà disponibile alla ripresa dell’attività agonistica. Guardo quindi al bicchiere mezzo pieno: la sosta aiuterà al nostro reparto difensivo, rimasto con gli uomini contati nelle ultime uscite». […]
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) La rabbia e l’orgoglio. La rabbia per le decisioni arbitrali discutibili che continuano a macchiare le sfide del Cittadella. L’orgoglio per come la squadra, a Lecce, è riuscita a raddrizzare una partita nata male, strappando un punto che conta per il morale più ancora che per la classifica, dopo un secondo tempo simile alle vecchie “ambrosiane” che si giocavano in patronato, quasi a una porta sola. «In questo momento in me convivono entrambi i sentimenti», ammette Stefano Marchetti, che ha assistito alla gara pareggiata per 1-1 al “Via del Mare” dalla tribuna, accanto al tecnico Roberto Venturato, pure lui squalificato. Il direttore generale, lo si capisce, ne avrebbe molte da dire, dopo i due rigori non avuti a La Spezia e quello mancato contro il Benevento, ma pondera bene le parole: «Gli errori arbitrali ci sono stati e ci possono stare, perché sbagliare è umano. Ma a Lecce, se ci è stato fischiato contro un rigore per il fallo di mano di Iori – che aveva il braccio perfettamente in asse con il corpo e che si è solo protetto il viso – tanto più doveva esserci quello per noi nel secondo tempo, perché il tocco di Meccariello è più evidente, il braccio più largo. I falli di mano sono quasi sempre involontari, ma in questo caso è una questione di metro di giudizio: se sanzioni il primo, e io non credo che fosse da punire, devi sanzionare anche il secondo». Alla rabbia fa da contraltare la soddisfazione per la prova offerta. «In queste ultime tre giornate, per varie ragioni, abbiamo raccolto un solo punto, decisamente poco rispetto a quanto abbiamo seminato. E, tuttavia, vedo una notevole continuità nelle prestazioni, che sono state di alto livello. In particolare vanno riconosciuti i meriti del nostro staff tecnico: in panchina a Lecce non eravamo presenti né io né Venturato, ma Gorini, coadiuvato da Musso, Pierobon e Redigolo, ha gestito bene la partita. Nella ripresa si è visto che i nostri giocatori avevano ancora “gamba”, tanto da schiacciare l’avversario nella sua metà campo, eppure anche noi eravamo alla terza partita nel giro di sette giorni: per questo, proprio il preparatore atletico Redigolo merita una menzione particolare». […]
Ore 10.50 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Merelli; Cappelletti, Capelli, Trevisan, Contessa; Mazzocco, Broh, Pulzetti; Clemenza; Bonazzoli, Capello.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Poi aggiunge un retroscena: «Ammetto che dopo i due primi risultati positivi non vedevo ancora la mia squadra dell’anno scorso, anche perché ci sono stati vari cambiamenti e in campo si subiva troppo. Per questo da un po’ ero alla ricerca di quadratura che nel passato torneo è arrivata a novembre. Quest’anno succederà lo stesso, nel frattempo dobbiamo mettere punti importanti in cascina, ma ho trovato delle soluzioni che ritengo diano una maggiore impronta alla squadra, di mentalità, di cuore e di gioco». […] Ora tocca il Pescara. «Ha un allenatore molto pragmatico, bravo ed esperto della categoria che l’anno scorso ha fatto un’impresa salvando la squadra dopo che aveva preso una brutta piega. Quest’anno con due o tre innesti è secondo, lavorando sulla stessa formazione che può contare su uno dei centrocampi più forti della B e sempre molto pericolosa sulle ripartenze. Dobbiamo cercare di vincere, ma se arrivasse un pareggio, va preso come una grande conquista e non come un qualcosa di normale perché in questa categoria alla lunga la continuità paga».
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Questa squadra ha tutte le potenzialità per svoltare. Mentalmente abbiamo capito che la serie B è tutt’altro campionato rispetto alla C e queste sconfitte per certi versi possono fare bene per comprendere che si deve sempre dare ancora più del cento per cento e ritrovare lo spirito dell’anno scorso. Ma ho trovato la soluzione». Pierpaolo Bisoli (che oggi festeggia la panchina numero 200 in serie B), ostenta serenità e al tempo stesso la giusta carica alla vigilia del difficile impegno che questa sera alle 21 vedrà il Padova, un punto nelle ultime tre gare, misurarsi con il Pescara di Pillon che, in caso di successo, balzerebbe al primo posto solitario. Serve dunque un cambio di passo a livello generale anche nel comprendere la nuova dimensione. «Questa è una categoria difficile riprende il tecnico – che con sudore tutta Padova si è conquistata e meritata. Chiedo di soffrire tutti insieme, società, giocatori, staff, tifosi, che già fanno cose importanti, e stampa, sapendo che la B è la luce per tutti. Siamo una neopromossa e tra queste solo il Lecce ha tre punti in più per cui ci sta di pagare dazio perché poi la qualità verrà fuori».
Ore 10.20 – (Gazzettino) La prima certezza è sul fronte tattico, con il ritorno al modulo 4-3-1-2. «È la soluzione che la squadra legge meglio spiega Bisoli – perché un trequarti e due punte con quelle caratteristiche possono tenerla un po’ più lontana dalla nostra porta e creare qualche problema in più agli avversari». Maggiori dubbi sugli interpreti, a partire dalla difesa, con Salviato, Ravanelli e Contessa disponibili, ma non al top. Giovedì in allenamento Cappelletti è stato provato a destra, soluzione che oggi potrebbe trovare attuazione, con Capelli e Trevisan centrali e maggiore spinta a sinistra con Contessa o Zambataro. A centrocampo spazio a uomini di struttura fisica e, scontato il rientro di Pulzetti partito dalla panchina a Foggia, potrebbero affiancarlo Mazzocco o Mandorlini sul centro destra e Broh in regia, senza escludere l’opzione Serena. «Finora l’ho preso poco in considerazione, ma è il classico giocatore davanti alla difesa che fa partire l’azione con grande semplicità e ieri l’ho rivisto bene dopo la scorsa positiva annata». […]
Ore 10.00 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Merelli; Cappelletti, Ravanelli, Capelli, Trevisan; Mazzocco, Broh, Pulzetti; Clemenza; Capello, Bonazzoli.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Per questo faccio un appello: ci sarà da soffrire e dobbiamo farlo tutti assieme, noi, i tifosi e anche la stampa». Essendo un problema prettamente mentale, come ha cercato di risolverlo? «Un po’ come fa un padre con i figli. Ho detto ai miei giocatori che non li tradirò mai. Se mi apriranno il loro cuore, come fatto lo scorso anno, otterremo grandi risultati. Dobbiamo solo essere un po’ più liberi mentalmente. Ma sono tranquillo, la squadra è sul pezzo». […] «Penso di aver trovato la chiave giusta nel 4-3-1-2, sono convinto che la squadra lo regga meglio e avere due attaccanti e un trequartista può aiutare a tenere gli avversari più lontani dalla nostra area». Qualche dubbio in difesa, dove Ravanelli e Contessa non sono al meglio, mentre Cappelletti giocherà da terzino. A centrocampo potrebbe essere riconfermato Mazzocco: «A Foggia è stato il migliore in campo. Ha delle qualità importanti, ancora non riesce ad esprimerle con continuità, per questo devo sempre sollecitarlo». Ballottaggio, invece, per il posto da regista: «Broh si è espresso bene in quel ruolo a Bologna, ma non mi scordo di Serena. Ha avuto un problema in ritiro ma è in crescita». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Bisoli cambia ancora per cercare di trovare il vero Padova. Il posticipo di questa sera all’Euganeo contro il Pescara chiude il tour de force biancoscudato, tra gare ravvicinate, lunghe trasferte e risultati che non hanno dato continuità all’ottimo avvio. Il Padova cerca una reazione dopo il solo punto raccolto nelle ultime tre gare e per questo il tecnico dovrebbe rimodellare ancora la sua formazione, tornando al 4-3-1-2, con l’intenzione di ritrovare intensità e ritmo per tutti i 90 minuti. Il trend delle ultime gare ha infatti visto il Padova crollare sempre nella ripresa, facendosi rimontare sia dalla Cremonese che dal Foggia. Bisoli, che si mostra sereno e fiducioso, non crede sia un problema fisico: «È solo una questione mentale», ha spiegato l’allenatore. «Basta vedere gli ultimi minuti a Foggia, dove dopo essere passati in svantaggio ci siamo riversati in avanti per pareggiare. Credo che in questo momento accusiamo un po’ di timore quando vogliamo mantenere il risultato. Queste sconfitte devono essere salutari per farci capire che serve dare sempre il massimo. Bisogna metterci tutti qualcosa in più, a partire da me stesso.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) […] Il tecnico Pierpaolo Bisoli questa sera contro il Pescara dell’ex Bepi Pillon rispolvererà il modulo 4-3-1-2. Ballottaggio per il posto da regista, con Broh in pole position. A centrocampo potrebbe essere riconfermato Mazzocco. Qualche dubbio in difesa dove Ravanelli e Contessa non sono al meglio, mentre Cappelletti giocherà da terzino. […]