Live 24! Padova-Pescara, la vigilia: rifinitura a porte chiuse all’Euganeo, all’orizzonte alcuni cambiamenti…

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Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia delude in una partita che doveva fare sua in ogni maniera per cercare di dare un segnale di risalita a livello di risultati e di gioco. In realtà la formazione di Stefano Vecchi ha sfigurato contro un’altra neopromossa (con Padova e Lecce aveva perso) che è riuscita a strappare un pareggio meritato al Penzo: il Livorno ha mostrato gioco e buona impostazione dominando la prima parte di gara e riuscendo a mostrarsi attento e incisivo anche nella ripresa. Il Venezia, invece, non ha fatto vedere nulla di buono, compiendo un grande passo indietro. Pochissime idee, tanta confusione, giocatori dimenticati in alcuni settori del campo, linea offensiva spuntata e poco fisica. La svolta di Vecchi pare stia portando per ora solo delusioni. Tre punti dopo cinque gare in realtà sei giornate di campionato sono un bottino improponibile per una formazione partita con ben altre ambizioni e ridotta già ad inseguire disperatamente, visto il ridotto numero di team impegnati in questa Serie B che pare già averla messa ai margini. Ora il Venezia è chiamato ad affrontare un esame di coscienza e mettere da parte scusanti e parole di routine per giustificare una crisi che è già profonda. Le assenze di Geijo e Zigoni non possono servire da alibi. Giocatori acciaccati, altri non in condizione, pochissime operazioni di mercato effettuate per rafforzare il team della stagione passata, mirate ben di più al futuro che per essere costruito ha però bisogno di basi solide. Vecchi è arrivato per lavorare nel solco tracciato da Pippo Inzaghi ma il suo organico e la sua mentalità non hanno nulla a che spartire con il modulo del precedente timoniere. E allora ieri si è lanciato in esperimenti per cercare di dare vitalità a una squadra che sembra non averne più. Partenza con il 3-4-1-2 per poi passare al 3-4-3 e dopo… tanta confusione. Pochissimo apporto da un Bentivoglio irriconoscibile, quasi nulla da Di Mariano sin troppo defilato, aiuto parziale da Suciu, voglia di fare ma concretezza limitata di Falzerano. E se davanti Citro cerca di fare quello che può, dietro Domizzi si specializza in polemica continua con il direttore di gara, mentre tutta la retrovia balla non poco. Buttate cinque partite, dimenticati i sogni di gloria, primi brividi di paura per un fondo classifica nel quale si è già risucchiati. Si salva il carattere, una dimostrazione di grinta che ben poco porta a una situazione così deficitaria. […]

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Tacopina boccia il Venezia e mister Vecchi concorda «non siamo soddisfatti, bisogna fare di più». A distanza di qualche minuto e di alcune migliaia di chilometri presidente e allenatore arancioneroverde hanno esternato tutta la loro amarezza, dopo l’ennesima mancata vittoria del team arancioneroverde nel suo a dir poco negativo avvio di Serie B. «Nelle mie nove stagioni nel calcio italiano non sono mai stato deluso come lo sono oggi da questa squadra la furia di Joe Tacopina dagli States Non abbiamo dimostrato quel coraggio necessario per vincere e che chiediamo a chi gioca nel Venezia Fc, atteggiamento che mi fa venire qualche dubbio. È scioccante, dopo aver perso in quel modo in casa del neopromosso Lecce, non aver risposto con rabbia e furia contro un’altra neopromossa che non ha mai vinto. Questa squadra deve guardarsi allo specchio, bisogna cambiare marcia, non tollererò più la mancanza di rabbia e cuore, perché questo progetto per il calcio italiano è di un’importanza enorme. I giocatori devono saperlo ed apprezzarlo, ciò significa dare il 100% in ogni momento e mostrare quel cuore e quel coraggio dimostrato nelle scorse tre stagioni». Un tornado scagliato contro gli arancioneroverdi e che inevitabilmente ha fatto scaturire la domanda sulla posizione del tecnico Stefano Vecchi, tasto sul quale ha glissato l’amministratore delegato Andrea Rogg: «Concentriamoci sul lavorare con serenità e sui miglioramenti che dobbiamo fare, restiamo ottimisti». […]

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Secondo gol in maglia arancioneroverde per Nicola Citro, anche stavolta però, come nella sconfitta casalinga contro il Benevento, insufficiente per regalare l’intera posta ad un Venezia che con una certa fatica è riuscito almeno a pareggiare. «Sicuramente per me è un gol agrodolce perché speravamo di riconquistare finalmente i tre punti conferma l’ex Frosinone È stata una partita strana, nel primo tempo il Livorno ha fatto meglio di noi, però siamo stati bravi a riprenderla migliorando molto nella ripresa contro un avversario che ha continuato a difendersi molto bene». Tatticamente anche il Venezia ha sorpreso al fischio d’inizio con Falzerano nell’inedito ruolo di trequartista e Citro in coppia con Di Mariano per una coppia d’attacco mignon. «Noi punte abbiamo tutte caratteristiche diverse, col 3-4-1-2 però non siamo stati bravi a pressarli, loro uscivano troppo facilmente ammette Citro per questo abbiamo cambiato molti moduli in corsa. La mia rete? Sul cross ho stoppato la palla, mi sono girato bene e ho cercato e trovato l’angolino, volevo proprio prendere il tempo al portiere. Il morale? Dev’essere per forza buono, siamo solo alla settima giornata, ma dobbiamo cercare di cambiare marcia, scendendo in campo già da Perugia più determinati e cattivi. La mia prova? Mi sento sempre meglio, sto ritrovando la forma anche se non ho i 90′ nelle gambe. Solo giocando la posso ritrovare». […]

Ore 19.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Resta tutto in sospeso, compresi i dubbi che circondano il Venezia versione autunnale che prova a scrollarsi di dosso ansie e preoccupazioni. E la rabbia di Joe Tacopina, che emerge tutta nel dopopartita, per ora risparmia Stefano Vecchi. L’allenatore rimane al suo posto, il presidente è convinto che il problema della squadra sia l’atteggiamento dei giocatori. «Nelle mie nove stagioni italiane — tuona il numero uno arancioneroverde — non sono mai stato così deluso da una squadra come lo sono di questo Venezia. Oggi non abbiamo mostrato quel coraggio necessario per vincere e quel coraggio che chiediamo per vincere per il Venezia. A questo punto mi viene qualche dubbio sul carattere del gruppo. E’ scioccante che dopo le ultime settimane in cui abbiamo subito gol all’ultimo, non siamo stati in grado di rispondere con rabbia e furia contro una neopromossa che non aveva ancora ottenuto una vittoria. Questa squadra ha bisogno di guardarsi allo specchio e bisogna cambiare. Non tollererò più la mancanza di rabbia e di cuore nella squadra, l’importanza di questo progetto per Venezia e per il calcio italiano è enorme e i giocatori devono saperlo. Questo significa dare il 110% in ogni momento e mostrare quel cuore e quel coraggio che abbiamo mostrato negli ultimi tre anni». Parole di fuoco, che si sommano ad altri segnali: è una prodezza di Nicola Citro a far riemergere la squadra dall’inferno in cui precipita dopo il rigore di Diamanti, che nel primo tempo sembra condannare ancora Vecchi. Ma è altrettanto vero che la squadra rimane farraginosa, che sembra vivere di fiammate più che di un tema preciso che tutti seguono, uno accanto all’altro. […]

Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Sempre là, giri e rigiri la classifica e le cose non cambiano. Il pareggio (1-1) lascia Venezia in zona playout e il Livorno sotto di due punti. Gli anni gloriosi sfumano nel ricordo di sfide ben più accese, delle quali rimane solo lo zoccolo duro delle tifoserie: la curva sud che non smette di incitare e quella livornese che risponde, qualche immancabile citazione dedicata ai pisani e la sensazione che poteva andare meglio. Le firme di Diamanti e Citro fissano questa partita che non passerà alla storia. Le scelte. Il Livorno si presenta abbastanza coperto. Lucarelli parte con un 4-4-1-1 nel quale l’uomo chiave ovviamente è Alino Diamanti, giocatore che in base alla legge del tempo non ha più il passo di una volta ma ha conservato il piedino, sinistro, in grado di scrivere una partita. Sorprende anche il Venezia, i cinque della linea difensiva possono diventare tre, Falzerano parte più avanti, quasi centrale dietro le punte. Ovviamente dopo il gol livornese Vecchi toglie un difensore, Coppolaro, e mette Segre a centrocampo. Sul piano tattico è la mossa che permette di guadagnare metri e disporre di un uomo con la botta da fuori. […] Ma al 22′ il Livorno passa: nel gran bazar dell’area Domizzi stende Murillo, rigore, esecuzione perfetta di Diamanti, Vicario va dalla parte giusta ma la palla è troppo angolata. Reazione veneziana, un diagonale di Suciu, alto mezzo metro, e tanti palloni crossati a centro area, dove i giganti vincono contro i bassotti. Si va all’intervallo con un senso di delusione e frustazione.La scossa. Aria pungente nella ripresa. Pungente anche il Venezia che riparte a testa bassa e al 12′ arriva al pareggio. Falzerano serve Citro a centroarea, stop , rotazione e rasoterra che va dentro all’angolo destro. […]

Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) C’è rammarico in casa Venezia per una vittoria che tarda a ritornare dopo quella ottenuta all’inizio con lo Spezia. «Ci aspettavamo di più e volevamo vincere», osserva il tecnico Stefano Vecchi, «anche se il pareggio ci può stare, visto l’andamento della gara. All’inizio il loro assetto ci ha sorpresi, poi sono stato costretto a cambiare mettendo Segre al posto di Coppolaro anche per recuperare il risultato. Nel secondo tempo è andata meglio ma serve fare di più. Ci prendiamo il punto ma dobbiamo lavorare parecchio».Il Livorno ha messo da subito in difficoltà il Venezia e per tutto il primo tempo non ha impensierito Mazzoni. «Sono partito con l’attacco più piccolo (Citro e Di Mariano ndr)» spiega Vecchi «per cercare di sorprendere i loro alti centrali. Dietro, invece, avevo preferito Bruscagin e Coppolaro rispetto ad Andelkovic perché mi garantivano un miglior sviluppo del gioco. Durante l’incontro abbiamo cambiato più di una disposizione; sul 4-3-3 ci stiamo lavorando, dopo siamo tornati a cinque in mezzo al campo: in questo momento, devo dare maggiore sicurezza possibile ai ragazzi». […]

Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) Deluso è dir poco. Joe Tacopina non era presente al “Penzo” ma dagli Stati Uniti fa sentire la sua voce che, va detto, è di un presidente per nulla soddisfatto da quanto visto nei 90 minuti contro gli amaranto. «Nelle mie nove stagioni sinora in Italia». tuona, «mai sono stato così deluso come nel vedere il Venezia giocare oggi (ieri ndr). Mi viene qualche dubbio sul carattere del gruppo. Contro i neopromossi toscani, non siamo riusciti a mettere in campo quella furia agonistica dopo la sconfitta di Lecce, altra squadra salita dalla Serie C. Ci si deve guardare allo specchio e cambiare rotta». La beffa del Salento si fa ancora sentire, con la sconfitta arrivata nel recupero dopo essere andati in vantaggio e avere avuto la gara in mano. Tacopina non è contento in generale e si aspettava un inizio ben diverso dai suoi ragazzi, dopo un campionato scorso dov’è stata sfiorata la finale playoff. Invece una vittoria all’inizio, tre sconfitte consecutive e un pareggio, raggiunto in rimonta, hanno amareggiato l’avvocato americano. «Non tollererò più la mancanza di rabbia e cuore», continua nello sfogo, «e si deve dare sempre il 100 per cento come avvenuto negli ultimi tre anni. Qui c’è un importante progetto per la città e per il campionato italiano: i giocatori lo devono sapere e apprezzare». […]

Ore 17.30 – (Gazzettino) Il Cittadella torna da Lecce con un buon punto che interrompe la serie negativa delle due sconfitte consecutive. Ora la squadra avrà venti giorni di tempo per recuperare energie e giocatori acciaccati prima di tornare in campo contro il Brescia il prossimo 20 ottobre. Un pareggio che per quanto si è visto al Via del Mare è un risultato stretto per i granata che, in virtù di un secondo tempo encomiabile, potevano ambire anche al bottino pieno. E – verrebbe da dire – per fortuna che almeno un punto il Cittadella lo ha portato a casa, perché ancora una volta gli episodi hanno rischiato di fare la differenza: a Lecce sono state due diverse interpretazioni dell’arbitro Giua su fallo di mano a rischiare di compromettere la partita. Il mani di Meccariello nel secondo tempo era netto, ben più sanzionabile di quello di Iori, ma non per il direttore di gara che invece ha punito il capitano granata. […] Al 13′ l’episodio che ha sbloccato l’incontro, con il tocco di mano di Iori sul cross di Falco. Il tocco c’è, ma l’arto destro è aderente al corpo, addirittura a protezione del volto del capitano granata. L’arbitro, in posizione non favorevole, ha invece indicato il dischetto del rigore: fredda la trasformazione di Mancosu. Al 25′ un altro episodio controverso, questa volta nell’area del Lecce, con Scappini che al momento di intervenire sul pallone è travolto dalla scomposta uscita del portiere Vigorito: per Giua è stato fallo dell’attaccante. Lo stesso fischietto sardo poco prima aveva sorvolato su un altro abbraccio caloroso di Bovo sullo stesso centravanti. […] Ci ha pensato il neo entrato Strizzolo, di testa sulla sponda aerea di Frare, a riappacificare gli animi granata, siglando al 36′ il definitivo 1-1.

Ore 17.00 – (Gazzettino) In panchina da allenatore per la prima volta. Edoardo Gorini ha guidato il Cittadella a Lecce per la squalifica di un turno inflitta a Venturato, vivendo la gara con grande coinvolgimento, sempre al limite dell’area tecnica, per dirigere e dare indicazioni agli undici granata in campo. Si è pure arrabbiato nei confronti degli ufficiali di gara, contestando qualche decisione discutibile dell’arbitro Giua, che a Lecce sembrava avesse adottato un metro di valutazione diverso tra le due squadre. Emblematico il caso dei due falli di mano, quello fischiato a Iori ma non quello che ha visto Meccariello protagonista, ben più evidente. Gorini al termine dell’incontro ha preferito non entrare nel merito delle decisioni arbitrali: «Non giudico l’operato dell’arbitro, ci sarà tempo per vedere con calma le immagini in video». Di tempo il Cittadella ne avrà fin che vuole adesso, dal momento che starà fermo sino al 20 ottobre: turno di riposo e poi sosta di campionato. Il vice di Venturato ha accolto favorevolmente l’1-1 di Lecce: «Credo che il pareggio sia stato un risultato giusto. Ci sono state tante occasioni da una parte e dall’altra, siamo stati bravi a non mollare». Così è arrivato il primo pareggio in campionato. Gorini ha menzionato il proprio portiere: «Paleari ci ha tenuto a galla con il bellissimo intervento su Palombi lanciato a rete». […]

Ore 16.30 – (Mattino di Padova) Un punto che ne vale tre per il Cittadella. Perché è il primo pareggio della stagione, che arriva dopo due sconfitte di fila, perché legittima una ripresa condotta a senso unico da parte dei granata, perché è il frutto di una reazione caparbia e qualitativamente di spessore dopo l’ennesimo torto arbitrale, e perché consente alla squadra di Venturato (ieri in tribuna perché squalificato, al suo posto il vice Gorini) di restare ancorata al quarto posto, in attesa di Cremonese, Benevento e Pescara. Risultato giusto, che sta anche un po’ stretto a Iori e compagni per il modo in cui hanno dominato l’incontro dopo il riposo, costretti a rincorrere un avversario che era in un gran momento di forma, reduce da due successi consecutivi, e al quale il signor Giua aveva concesso al 13′ un rigore molto, ma molto generoso per un “mani” di Iori in area, con il braccio destro aderente al corpo, su un cross di Falco dalla destra. Caratterialmente una reazione da “grande”, più forte di tutto e di tutti, anche se resta l’amarezza per lo strano metro di giudizio degli arbitri su situazioni di gioco che appaiono chiarissime e che non si dovrebbero prestare a “letture” così contraddittorie da parte degli stessi. […] Quello che si è visto – e ammirato – nel secondo tempo è stato invece un altro Cittadella, più deciso, più determinato, più incisivo nell’esercitare la sua pressione nei confronti di un avversario che alla distanza mostrava sensibili cedimenti a livello di organizzazione e tenuta fisica. Gorini si è giocato ad un certo punto la carta Strizzolo, e finalmente il gigante friulano ha tirato fuori gli… attributi che gli erano mancati nelle precedenti occasioni. Dopo che i vari Scappini, Finotto e Iori ci avevano provato inutilmente da fuori e sotto porta, l’attaccante ha sfruttato benissimo una sponda aerea di Frare, sugli sviluppi di un corner battuto da Settembrini, e nel mucchio ha indirizzato alle spalle di Vigorito, rimettendo i conti a posto (36′). Mentalmente il Citta si è ritrovato, ed è ciò che conta, anche se pure stavolta ha dovuto scalare una… montagna. […]

Ore 16.00 – (Mattino di Padova) […] Per Edoardo Gorini, ieri in panchina al posto dello squalificato Venturato, «è stata una partita divertente, e credo che il pareggio sia il risultato giusto. Ci sono state tante occasioni da una parte e dall’altra, noi siamo stati bravi a non mollare e Paleari ci ha tenuto a galla con quella bellissima parata su Palombi lanciato a rete. Gli episodi? Non giudico le decisioni dell’arbitro, ci sarà tempo per rivedere con calma le immagini in video». Gorini dedica un elogio speciale a Strizzolo, che ha deciso di mandare in campo a poco più di un quarto d’ora dal termine: «Sono contento per lui, è entrato bene in partita e si è fatto trovare pronto sul corner che ha portato all’1-1. Sull’avversario dico che il Lecce mi è piaciuto, si vede il grande lavoro svolto da Liverani. Penso, però, che il Cittadella gli abbia concesso poco, soprattutto nel secondo tempo». Il grande protagonista, in casa granata, è stato appunto Luca Strizzolo, tornato a quel gol che non trovava dalla prima giornata col Crotone, quando, anche in quel caso entrando dalla panchina, firmò il 3-0 a tempo quasi scaduto. Molto più pesante questo centro, che spezza un digiuno da punti che rischiava di diventare pericoloso. Si spiega anche così la sua esultanza, molto “sentita”: «Dietro al mio urlo liberatorio c’era la voglia di fare gol, avevamo perso due partite e volevamo rimediare al ko col Benevento. La mia rete corona un secondo tempo in cui abbiamo attaccato molto e in cui Vigorito è stato chiamato in causa più volte. Resta il fatto che dobbiamo essere più cinici, in queste partite bisogna saper sfruttare le occasioni create. Tutto sommato è andata bene, ma dobbiamo migliorare da questo punto di vista». […]

Ore 15.30 – (Mattino di Padova) Anche per Fabio Liverani, tecnico del Lecce, quello con il Cittadella è un «pareggio giusto. In questo campionato le occasioni subite si possono pagare a caro prezzo se non si sta attenti. Siamo partiti forte, nella ripresa loro hanno spinto un po’ di più, ma il rammarico resta quello di aver preso gol su corner, dove bisogna avere più scaltrezza». Il pericolo numero uno nelle file salentine era Palombi, reduce da due doppiette di fila: Paleari gli ha però negato il gol. «Mi spiace per l’occasione che ha sprecato e che ci avrebbe consentito, sul 2-0, di ammazzare la partita, ma ci può però stare perché era stanco e veniva da due partite consecutive nelle quali aveva giocato benissimo», chiosa Liverani. […]

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto) A scanso di equivoci: il pareggio è più che meritato e un’altra sconfitta forse sarebbe stata ancora più ingiusta del ko di martedì al Tombolato col Benevento. Il Cittadella si rialza, strappa un 1-1 con le unghie e con i denti al Via del Mare, blinda un punto che vale dopo essere andato in svantaggio quasi subito e guarda avanti con relativa serenità. Ora una lunga pausa, perché nel prossimo weekend i granata resteranno a guardare per il turno di riposo e poi ci saranno le Nazionali. Appuntamento addirittura al 20 ottobre per Cittadella-Brescia, ci sarà tempo e modo per decriptare pregi e difetti di questi primi sei turni di campionato. Il bilancio: tre vittorie, due sconfitte e un pareggio, il totale fa dieci punti. Un bottino più che discreto, che però non soddisfa fino in fondo Luca Strizzolo, protagonista del gol dell’1-1 al via del Mare. «Abbiamo attaccato molto soprattutto nel secondo tempo — ringhia il centravanti granata, subentrato a partita in corso a Scappini — dobbiamo essere più cinici perché in queste partite bisogna saper sfruttare le occasioni. Dietro l’urlo liberatorio c’era la voglia di fare gol, avevamo perso due partite e volevamo rimediare alla partita col Benevento e a quello scivolone che ritenevamo ingiusto. Ma un pareggio non è una vittoria, bisogna vincere e poi continuare a fare risultati positivi». […]

Ore 14.30 – Queste le dichiarazioni di Pierpaolo Bisoli alla vigilia di Padova-Pescara: “Ho cercato di fare il ruolo di un padre con un figlio, ho cercato di far aprire loro il cuore, fino ad ora i ragazzi hanno sputato sangue, non posso dire nulla sul loro impegno. Merelli? Ha fatto un errore ma capita, tanto che a fine partita a Foggia sono andato ad abbracciarlo. Ci siamo presi cinque punti importanti, il pareggio e una vittoria sono risultati importanti. Ieri il Livorno ha festeggiato il pari come fosse una vittoria. Abbiamo fatto quei cinque punti in tre partite, nelle altre due abbiamo perso anche perché se l’anno scorso tiravano da trenta metri non segnavano mentre adesso succede… L’ambiente deve capire che questa categoria è importantissima per il Padova e dobbiamo mantenerla. Penso di avere trovato la chiave giusta, tornerò al 4-3-1-2. Mazzocco a Foggia aveva di fronte il giocatore più forte della categoria, se sapeste quanto guadagna forse cambiereste idea… Ma è stato il migliore dei nostri. Non sono preoccupato nemmeno dopo la sconfitta col Foggia! Pillon? Ha un allenatore molto pragmatico e bravo, lo scorso anno ha fatto un’impresa a salvare il Pescara. Se dovesse arrivare un pareggio dovrà essere accolto bene perché è un segnale di continuità. Devo cercare di riprendere Cisco, Salviato ha recuperato, Madonna non ci sarà, Della Rocca fa un allenamento e il giorno dopo gli viene un dolore e mi viene da dire che devo cercare di recuperare un giocatore come Cisco. La formazione? Ci sono due-tre situazioni da valutare, qualche dubbio ce l’ho. Gli altri hanno 5-6 di centrocampisti di un certo tipo, noi di meno. Mazzocco secondo me non è una mezzala nata, l’esterno invece lo può fare benissimo e può stare in Serie B! Davanti alla difesa può giocare Broh, può giocare Mandorlini e può giocare anche Serena che ieri ho visto bene e potrebbe essere una soluzione. I convocati? Non ci saranno Vogliacco e Chinellato, Ravanelli non sta benissimo come Pulzetti, Capelli a fine primo tempo aveva avuto un piccolo problema allo stomaco. Vedremo…”

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) C’è attesa per la sfida in programma domani sera allo stadio Lino Turina che vedrà il Vicenza affrontare la Feralpi Salò del bomber Andrea Caracciolo e dell’ex biancorosso Alessio Vita. Il tecnico Giovanni Colella sta preparando la gara con grande attenzione fin nei minimi particolari e potrebbe anche decidere di cambiare il modulo adottando il 4-3-1-2. «Sto valutando, è vero che ho provato un centrocampo a tre — conferma — ma ancora non ho deciso la formazione che scenderà in campo dal primo minuto per cui non è sicuro che cambieremo il modo di stare in campo». Con il centrocampo a tre Colella ha provato Curcio nel ruolo di trequartista dietro a due punte, una soluzione che ci si augura potrebbe migliorare la percentuale realizzativa della squadra rispetto alle occasioni da gol create. «Solo in Italia c’è l’idea che se una squadra ha difficoltà a fare gol la colpa è degli attaccanti – sottolinea Colella – noi finora abbiamo calciato a rete tanto con centrocampisti e difensori e di conseguenza gli attaccanti poca responsabilità hanno nei gol sbagliati. La realtà è che nel calcio ci sono momenti in cui crei tanto e segni poco, altri in cui con mezza occasione fai gol. Poi è chiaro che di quanto accaduto nelle prime tre giornate ne abbiamo parlato e i primi ad essere consapevoli che dobbiamo essere più precisi sotto porta siamo noi. Ritengo però che la cosa importante sia creare le occasioni, perché poi i gol arrivano». […]

Ore 13.00 – (Il Piccolo) Dopo la salutare e rotonda vittoria sul Ravenna, che ha subito gettato alle spalle il ko di Rimini, la Triestina oggi affronta un nuovo test trasferta a Bergamo, contro l’Albinoleffe (inizio ore 18.30, arbitra Robilotta di Sala Consilina). Un altro esame importante, per superare il quale la formazione alabardata dovrà far tesoro proprio degli errori commessi una settimana fa in Romagna. […] A proposito di singoli, però, all’Unione mancherà ancora Pablo Granoche, anche se il bomber è regolarmente convocato. […] Purtroppo non sta benissimo neanche Mensah, che in occasione del rigore guadagnato contro il Ravenna si è fatto male alla spalla. In questi giorni però è migliorato, si è allenato e dovrebbe essere della partita. Se ce la farà, probabilmente ci sarà lui a fianco di Petrella nella coppia d’attacco alabardata, altrimenti toccherà a Procaccio, che se l’è cavata bene al debutto dal primo minuto contro il Ravenna. Alle spalle delle punte, dopo la bella prova di mercoledì sera, dovrebbe essere confermato ovviamente Bracaletti. Per il resto un paio di dubbi ci sono. Pavanel potrebbe far rifiatare qualcuno a centrocampo, con un inserimento di Steffè per Maracchi o Beccaro, meno probabile quello di Bolis per Coletti. In difesa l’unico dubbio sembra a destra tra il rientro di Formiconi o la conferma di Libutti, che contro il Ravenna ha fatto bene ed è entrato in entrambe le azioni dei primi due gol. Per il resto non si dovrebbe prescindere dalla coppia Lambrughi-Malomo in mezzo, mentre Sabatino resta favorito su Pizzul a sinistra.

Ore 12.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] «Le partite diventano facili – Attilio Tesser non abbandona la sua proverbiale prudenza solo dopo che le hai vinte. Avremo sì davanti una neopromossa, ma carica di entusiasmo. È una squadra dimostra di averla studiata bene che ha vinto due campionati di seguito salendo dall’Eccellenza alla serie C, che ha perso solo 4 partite nelle ultime due annate e che ha cominciato la terza serie mettendo in difficoltà due super favorite. Questa volta è l’avviso per i suoi ragazzi dovremo scendere in campo ancora più umili delle tre gare già disputate e con ancora più rispetto per i nostri avversari». Tesser non può però disconoscere il fatto che sulla carta il Pordenone è più forte del Rimini. «In condizioni normali, sì concorda -, ma arriviamo da tre partite giocate in sette giorni, abbiamo avuto solo tre giorni per recuperare le forze dall’ultima e stiamo patendo gli infortuni di giocatori importanti come Misuraca (Gianvito resterà fermo per ancora un paio di settimane, ndr) e Germinale (rientrerà in gruppo mercoledì, ndr); inoltre Magnaghi e Berrettoni non sono ancora in grado di disputare una gara intera. Tutto ciò mi ha impedito di fare anche un minimo di turn over». La lista degli indisponibili si è allungata con l’infortunio (botta al ginocchio, ndr) subito da Semenzato nel match con la Virtus Verona. Tesser si augura di poterlo portare almeno in panca. Pochi dubbi quindi sulla formazione. Con Bindi fra i pali, dovrebbero giocare in difesa Florio (al posto di Semenzato), Stefani, Barison e De Agostini. A centrocampo si disputeranno una maglia Bombagi e Damian; le altre due verranno indossate da Gavazzi e Burrai. Davanti, supportata da Ciurria trequartista, la coppia formata da Magnaghi e Candellone con Berrettoni pronto a subentrare nell’ultima parte del match. […]

Ore 12.00 – (Messaggero Veneto) Considerata la ristrettezza di scelte, uno dei temi toccato durante la conferenza stampa della vigilia di Attilio Tesser è stato il mercato. Il tecnico del Pordenone, infatti, non ha nascosto di aver parlato con la società rimarcando che servirebbe un giocatore in più, possibilmente un terzino sinistro che dia il cambio a De Agostini. «Deve essere un giovane, nato nel 1996 o prima, non possiamo più ingaggiare “over” – sottolinea il tecnico -. La proprietà lo sa e sta facendo le sue valutazioni». Gli indisponibili sono i soliti: Germinale – che mercoledì riprende col gruppo – e Misuraca. Quest’ultimo dovrà stare fermo altre due settimane. Se la punta rientrerà con l’Imolese, il centrocampista lo farà col Vicenza. «È un momento particolare, gli infortunati pesano – afferma Tesser -. Ma pensiamo al Rimini, un’ottima squadra. Nelle ultime due stagioni ha perso solo quattro partite e ha grande entusiasmo. Davanti hanno qualità e struttura fisica con Buonaventura e Volpe. Noi dobbiamo giocare al massimo delle nostre possibilità: se ci riusciamo non serve preoccuparsi di nulla».

Ore 11.40 – (Messaggero Veneto) L’ultima volta che il Pordenone vinse le prime quattro partite di campionato salì in serie C: era il 2013-’14 e il gruppo di Parlato superò Montebelluna, Monfalcone, Dro e Sacilese. Tesser fa gli scongiuri del caso, ma mette comunque nel mirino il poker di successi. Per centrarlo, non si gioca la carta speciale (Berrettoni entrerà nella ripresa) ma lo stesso impianto di squadra che ha portato a casa nove punti eccetto Semenzato, a riposo per una botta al ginocchio (al suo posto Florio). L’avversario è il Rimini del pordenonese Buonaventura, matricola senza timori reverenziali: ha superato la Triestina e pareggiato col Vicenza. […] In 270′ il tecnico, forzatamente, ha schierato sempre la stessa formazione. Semenzato, nel match di mercoledì scorso, era visibilmente stanco, per non parlare di Magnaghi. Il problema dei neroverdi sta lì, nella scarsità di scelte, dovuta anche agli infortuni di Germinale e Misuraca (attesi tra i convocati domenica prossima). È una situazione, questa, che si può ripresentare perché l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. E, a volte, non è di facile gestione, considerato pure che i turni infrasettimanali quest’anno abbondano. Sarà la società, eventualmente, a fare le sue riflessioni: Tesser, dal canto suo, ha chiesto un giovane terzino per allargare la rotazione. […] A patto di avere le forze necessarie. Tutti dovranno stringere i denti, perché “Berre” sta fuori e l’attacco ruoterà attorno a Magnaghi, Candellone e Ciurria. Sulla corsia di destra esordio dal 1′ di Florio mentre è ballottaggio per il ruolo di mezzala sinistra: Damian e Bombagi sono in corsa per una maglia. Non è escluso un avvicendamento, considerato che il secondo è sembrato stanco nella sfida con la Vecomp. Per il resto, tutto confermato: super-Bindi tra i pali (perfetto sinora), l’infaticabile De Agostini sulla sinistra e la coppia centrale Barison-Stefani; Burrai regista con al suo fianco Gavazzi. […]

Ore 11.10 – (Mattino di Padova) La posta in palio è sempre la stessa: i tre punti. Ma è chiaro che il derby casalingo dell’Este contro il Campodarsego (ore 15, arbitro Sicurello di Seregno) non si può considerare una partita come le altre. «È una gara importante, perché abbiamo iniziato il campionato con il piede giusto e vorremmo dare continuità al nostro percorso», spiega il direttore sportivo dell’Este Gabriel Maule, «Ovviamente non sarà affatto semplice: ci troviamo davanti una delle principali candidate alla vittoria finale. Loro hanno grande qualità in ogni reparto e una difesa esperta. Hanno espugnato il campo del Bolzano e sono una società ambiziosa che fa sempre un mercato di spessore. Noi però daremo il massimo, provando a rendergli la vita difficile».Fondamentale sarà l’atteggiamento con cui i giallorossi affronteranno il match: «Dobbiamo mostrare umiltà e rispetto, ma avere anche coraggio. Le motivazioni certo non mancano». La filosofia dell’Este non cambierà: «Scenderemo in campo cercando di proporre il nostro gioco senza esporci alle loro iniziative offensive». […]

Ore 10.50 – (Mattino di Padova) E derby sia. Al Nuovo Stadio atestino scendono in campo l’Este e il Campodarsego, uniche padovane del girone e uniche squadre in vetta a punteggio pieno. «Questa classifica è merito nostro e merito dell’Este: a nessuna delle due è stato regalato niente», spiega il mister dei Gabbiani, Antonio Paganin. «Qualche risultato a sorpresa c’è stato sugli altri campi. È la dimostrazione di un campionato senza big, livellato verso l’alto e non verso il basso: la maggior parte delle compagini è in grado di creare problemi a quelle di vertice, ecco perchè qualcuna di importante ad oggi si è un po’ attardata». Per la partita di oggi Paganin vede tutti gli ingredienti di un grande match. «I nostri avversari sicuramente sono molto carichi, vengono da due risultati importanti ed è normale. Ma vale anche per noi, siamo ben curiosi di confrontarci: ne abbiamo bisogno per dare continuità al nostro lavoro e per vedere che tipo di risposta può dare la squadra anche dal punto di vista emotivo». […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) Se il loro vantaggio nel primo tempo è stato frutto di un episodio, nella ripresa siamo stati un po’ polli a farci infilare altre due volte. Beninteso, in ciascuna partita di serie B affronti formazioni forti, ma speravo che lo stop di Salerno potesse essere preso come un insegnamento, invece si è rivelato un campanello d’allarme. Con Cremonese e Foggia si è visto che alla prima difficoltà diventiamo un po’ timorosi e pensiamo a portare a casa il risultato così come è maturato, con la conseguenza che subiamo troppo e alla fine pareggiamo o perdiamo. Invece bisogna continuare a giocare con il piglio giusto sino al termine e cercare di andare a fare il secondo e il terzo gol». Cappelletti poi aggiunge: «Quando perdi o pareggi come nelle ultime due partite, ti sembra di avere fatto le cose a metà e di non avere messo tutto in campo per vincere. È fondamentale capire che d’ora in avanti dobbiamo mantenere la mentalità giusta per tutto l’incontro a prescindere dall’avversario, come abbiamo dimostrato di sapere fare a Verona».

Ore 10.10 – (Gazzettino) […] Per Daniel Cappelletti si prospetta un ritorno alle origini dal momento che nell’allenamento di giovedì il tecnico Bisoli lo ha dirottato nel pacchetto arretrato. «Il mister ci aveva detto che stava cercando una soluzione visto che nelle ultime partite non era rimasto molto convinto della nostra disposizione, ma non mi aspettavo questo tipo di schieramento. Sono comunque pronto a qualsiasi evenienza, a maggiore ragione in questi momenti di difficoltà dove bisogna dare il massimo in qualsiasi modo e situazione. Se l’allenatore ritiene che come terzino destro posso essere utile, farò come sempre del mio meglio. Ho già disputato quasi un campionato intero in quel ruolo nel mio primo anno al Cittadella». […] Il solo pareggio conquistato nelle tre gare dopo la sosta stride a fronte dei 4 punti raccolti nei derby con Verona e Venezia: può essere che alla ripresa il ko con la Salernitana abbia minato alcune vostre certezze? «Senz’altro, dopo la sosta si è visto un altro Padova. La trasferta di Salerno è stata uno snodo fondamentale perché abbiamo perso male, anche se all’inizio avevamo affrontato la gara nel modo giusto.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Domani incrocerà di nuovo il Padova e anche Bisoli, un allenatore che stima tantissimo, nonostante i due si siano incontrati soltanto una volta in carriera: Cesena-Ascoli 1-0 per il mister di Porretta, che in quel 2010 poi vinse il campionato. «Un grande allenatore, sanguigno e preparato, che si è sempre guadagnato tutto sul campo senza aiuti. Quando qualcosa gli è andata male si è rimboccato le maniche ed è ripartito dalla Serie C. Mi piacciono i tecnici che fanno la gavetta, al contrario di quelli che arrivano subito in alto».E di gavetta ne ha fatta tanta anche Pillon. Per questo non dà adito a chi si sta sperticando in elogi per il suo Pescara, che da formazione partita per salvarsi, si ritrova dopo 5 giornate a un passo dalla vetta. «Il traguardo principale resta la permanenza nella categoria, prima ci salviamo meglio è. Non dobbiamo perdere la nostra dimensione e volare troppo in alto. Siamo partiti con lo spirito giusto, ma dobbiamo continuare a lottare come fatto nelle prime gare. Conosco bene la Serie B, non ha senso pensare ad altro che non sia la salvezza». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «La partita con il Padova sarà sempre speciale e a questa città sono legatissimo», conferma Pillon. «Ho giocato 4 anni, allenato in due occasioni e sposato anche una padovana». I ricordi più belli? «Da giocatore scendere in campo in un Appiani gremito e pieno di entusiasmo era fantastico. Abbiamo vinto un campionato e scelsi di restare a Padova nonostante Farina mi volesse a Vicenza. La prima esperienza da allenatore è stata da dimenticare, mentre della seconda conservo un ricordo piacevole». Non ha mai voluto fare nessuna polemica, il tecnico trevigiano, nonostante la mancata conferma sulla panchina biancoscudata nell’estate 2016. «Arrivò un nuovo direttore, mi trovai con lui e poi fece altre scelte, come è giusto che sia. Ognuno ha preso le sue strade, non c’è assolutamente nessun rancore. E non è stato un problema economico». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Mister Pierpaolo Bisoli potrebbe rimodellare ancora la formazione in vista della terza partita nel giro di una settimana, domani sera alle 21 all’Euganeo contro il Pescara. Dopo le prime tre giornate nelle quali il tecnico ha schierato bene o male la stessa formazione, persistono diversi dubbi che verranno risolti soltanto a ridosso del fischio d’inizio. Il dilemma principale sembra quello sull’assetto difensivo: restare a tre o riproporre la retroguardia a quattro vista contro la Cremonese? La rosa, nel complesso, sta bene, ma Bisoli si trova contemporaneamente senza due terzini destri come Madonna (che sta recuperando dallo stiramento accusato a inizio mese) e Salviato, che si è fatto male nella rifinitura prima di Foggia. […] Probabile che Broh ritrovi una maglia da titolare, magari come vertice basso al posto di Cappelletti, mentre dopo il gol di Foggia potrebbe essere riconfermato alla mezz’ala Mazzocco.Tra i tanti punti interrogativi, di sicuro ritroveranno il posto nell’undici sia Pulzetti che Clemenza, che a Foggia mercoledì scorso hanno tirato il fiato. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] Quando gli si riportano le parole di Pillon, Roberto Bonetto si sbottona. «È arrivato in un momento difficile e con noi ha fatto bene — spiega Bonetto — ho molto apprezzato quello che ha detto e non mi ha sorpreso, perché lo ritengo una persona intelligente e capace e fa piacere che si sia espresso in certi termini nei miei confronti. Non abbiamo proseguito assieme, ma ci siamo lasciati in ottimi rapporti. Lo ringrazio e a questo punto non posso che dire che lunedì vinca il migliore, anche se non vorrei tirare in ballo Nereo Rocco sinceramente…», conclude Bonetto. Un sorriso e si volta subito pagina. Bonetto si sofferma piuttosto su altri aspetti, come l’amichevole internazionale che il Padova giocherà a Lens giovedì 11 ottobre, durante la pausa per le Nazionali. Un’occasione molto importante di crescita e di consolidamento del rapporto con il socio forte del club di viale Rocco Joseph Oughourlian. «Abbiamo pensato che fosse il momento giusto per la squadra per fare un’esperienza simile — sorride Bonetto — è importante per noi ampliare i nostri orizzonti e confrontarci con un’altra realtà di livello del campionato francese, che è seconda in classifica e che punta a un campionato importante. Per me si tratterà del secondo viaggio a Lens dopo quello che ho fatto nel finale della passata stagione. I rapporti con Oughourlian sono sempre ottimi, lui è coinvolto nel progetto del Padova e ci sta sostenendo. Sarà un’amichevole importante, che ci permetterà di far conoscere il nostro club anche in Francia». […]




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