Live 24! Padova-Pescara, -2: si chiudono le porte alla Guizza, i Biancoscudati hanno bisogno di lavorare in tutta tranquillità…

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Ore 16.30 – Biancoscudati in campo alla Guizza per l’allenamento a porte chiuse.

Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Dopo tre giornate di campionato è troppo presto per dare giudizi definitivi, ma se in tre partite la squadra ha segnato solo due gol — per di più entrambi su rigore — una difficoltà a buttarla dentro pare più che evidente. Il Vicenza per ora sa solo pareggiare e i più ottimisti hanno intravisto un parallelo con il Vicenza del girone d’andata guidato in serie B da Francesco Guidolin, nella stagione della promozione in A. Al giro di boa quel Vicenza, complice il risveglio del bomber Murgita, riuscì a segnare gol a raffica e a centrare una promozione con una rimonta che ancora oggi i tifosi vicentini ricordano con grande orgoglio. […] Sperare che accada anche al Vicenza di Colella forse è troppo, ma quando crei tante occasioni almeno la strada è quella giusta. «Dispiace per questi pareggi perché almeno due partite si potevano vincere – precisa Viviani – la partenza è importante perché se arrivano i risultati il gruppo prende fiducia. Inoltre l’entusiasmo del pubblico rappresenta una spinta incredibile, sarebbe importante sfruttare al meglio il momento. La squadra ha fatto vedere buone cose, attua un pressing alto con intensità e buona organizzazione, la lacuna è rappresentata dal fatto che non riesce a segnare». E Viviani mette a fuoco anche la partita di lunedì sera. «Le prime tre gare sono state giocate quasi in fotocopia con l’avversario a difendersi, a Salò il tema tattico della partita cambierà: sarà interessante vedere come il Vicenza riuscirà ad opporsi alla Feralpi, considerata da tutti una delle favorite per il salto in B».

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nei giorni scorsi ha sperimentato anche sul prato del Penzo lontano da occhi indiscreti, mister Vecchi, che ieri ha ventilato più di qualche novità di formazione. Il primo cambiamento potrebbe riguardare il direttore d’orchestra con Schiavone, finalmente recuperato, in cabina di regìa al posto di Bentivoglio. Il 25enne ex Cesena finora non ha ancora messo piede in campo ma il suo esordio pare dietro l’angolo: «Dopo le prime due partite in panchina purtroppo mi sono fermato per uno stiramento che mi ha fatto saltare Benevento e Lecce. Adesso sono pronto e a disposizione si candida Schiavone e non vedo l’ora di dare una mano a un gruppo che ha sempre dimostrato qualità e valori che sicuramente riemergeranno». Cambiando playmaker è presumibile la conferma delle due mezzali Falzerano e Suciu, quest’ultimo favorito su Segre al posto di un Pinato ancora indisponibile per problemi alla caviglia. A completare il centrocampo Garofalo a sinistra, mentre a destra Vecchi potrebbe rispolverare Zampano per Bruscagin, confermando davanti a Lezzerini il terzetto di centrali Andelkovic-Modolo-Domizzi. Infine il capitolo-attacco, dove accanto a Di Mariano ci sarà Vrioni visto che Geijo e Zigoni sono stati esclusi dai 23 convocati poichè acciaccati mentre Litteri torna in panchina assieme al recuperato St Clair. […]

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Uno fisso obbligato per un Venezia costretto a battere il Livorno per allontanare pressione e cattivi pensieri.  Nella sesta di Serie B match delicato oggi al Penzo (ore 18) per un Venezia che, con appena tre punti nelle sue prime 4 uscite, ospita un Livorno che se la passa persino peggio. A sette giorni dalla vittoria buttata a Lecce (due buchi negli ultimi 20′ a vanificare l’iniziale vantaggio) i ragazzi di Stefano Vecchi sfidano un’altra neopromossa in quello che è un inatteso scontro salvezza tra i lagunari, quart’ultimi con 3 punti, e i toscani penultimi con uno (entrambe hanno però già riposato). «Oggi la classifica dice questo non si nasconde il tecnico arancioneroverde ma il campionato è appena iniziato e un paio di vittorie o sconfitte possono far alzare o abbassare l’asticella a tutti. Solo 2-3 squadre sono fuori categoria, le altre circa sullo stesso livello, il Venezia rientra in questo range». Domenica il presidente Joe Tacopina era stato costretto ad ordinare la cancellazione di un post, sulla pagina Facebook del club, per eccesso di critiche verso mister Vecchi. Il quale però oltre a quella del patron newyorkese ha incassato attestazioni di fiducia dai tifosi. «Ringrazio chi mi ha fatto arrivare la sua stima, oggi avremo bisogno del nostro 12. uomo in campo.  A me non va di attaccarmi ad alibi o altro, certamente sin qui gli infortuni ci hanno messo in difficoltà. Il Livorno non sarà un avversario semplice proprio per il suo momento, da parte nostra mi auguro ci sia quel timore sano che ti fa tenere le antenne e la tensione al top tutta la gara». […]

Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Alle 19.08 arriva la conferma tanto attesa: Gianluca Litteri è nella lista dei convocati per Venezia-Livorno. Non è una banalità e la chiamata è rimasta in dubbio fino all’ultimo, fino alla rifinitura che precede quella che a tutti gli effetti è diventata una partita-crocevia. Perché il suo ginocchio ballerino lo tiene sempre sulle spine, ma negli ultimi giorni l’infiammazione sembra essere alle spalle. E Stefano Vecchi decide di alzare la paletta verde poco prima dell’ora di cena. «Si è allenato con il gruppo per tutta la settimana – evidenzia il nocchiero del Venezia nel primo pomeriggio – sto valutando le sue condizioni. L’idea è quella di portarlo in panchina e, nel caso, di vedere se può tornarci utile a partita in corso». Detto, fatto. Ultima rifinitura al riparo da occhi indiscreti e oggi alle 18 al Penzo l’allenatore avrà una freccia in più al suo arco. Un centravanti che sinora è mancato tantissimo al Venezia e che, per il suo modo di giocare, rappresenta una soluzione importante per uscire dalle secche. Sì, perché la classifica, come ricorda Vecchi, «dice che in questo momento Venezia-Livorno è una sfida-salvezza. È vero anche che il campionato è ancora molto lungo e che per tirare le somme definitive c’è tempo». Non lascia, anzi raddoppia, l’uomo scelto da Joe Tacopina per sostituire alla guida della nave arancioneroverde Filippo Inzaghi. […]

Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) Una vittoria per scacciare i fantasmi: la cercano sia il Venezia che il Livorno. Ancorate nella zona bassa della classifica da una falsa partenza. Inattesa, soprattutto per il Venezia, arrivata a questo campionato sospinto dalla semifinale promozione dello scorso giugno. Tutto cancellato, in meno di un mese. Tre pareggi possibili si sono trasformati in altrettante sconfitte con Padova, Benevento e Lecce. Il turno di riposo infrasettimanale ha consentito agli arancioneroverdi di leccarsi le ferite, confrontarsi dentro lo spogliatoio, visionare gli errori (fatali) commessi anche in Puglia. Al Livorno è andata decisamente peggio, tramortito sul suo campo dallo 0-3 inflitto dal Lecce. Vecchi, blindato da un triennale con opzione sulla quarta stagione, gode della fiducia dello stato maggiore del Venezia, ma oggi dovrà riprendere a fare punti perché a Tacopina piace vincere e tre sconfitte consecutive non si erano mai viste nei tre campionati a stelle e strisce. Un altro passo falso potrebbe aprire qualche crepa sulla fiducia incondizionata del presidente nel suo allenatore. Torna il bomber, ma sarà inizialmente in panchina. E Stefano Vecchi gioisce solo parzialmente perché per un attaccante ritrovato, ne perde due in un colpo solo: Geijo e Zigoni sono rimasti entrambi a casa. L’ispano-svizzero con un fastidio al flessore destro, l’ex spallino con il riacutizzarsi del dolore tendineo. «Litteri? Giovedì si è allenato bene con noi, ho voluto verificare nella rifinitura la sua condizione. Non può essere al top, ma viene in panchina». Anche perché di centravanti vero è rimasto solo baby-Vrioni, a meno che Vecchi non voglia puntare sul tandem speedy composto da Citro e Di Mariano. Si rivede in panchina anche St Clair, Schiavone potrebbe essere favorito su Bentivoglio in cabina di regia, Suciu sarà ancora al posto di Pinato (caviglia ancora gonfia, in dubbio anche per Perugia). Poi c’è la fascia destra: Zampano o Bruscagin garantirebbero maggiori attitudini difensive, ma Vecchi potrebbe anche optare per uno schieramento offensivo con Di Mariano all’altezza dei centrocampisti e Citro con Vrioni in attacco. […]

Ore 12.00 – (Gazzettino) A proposito di numeri, dopo le tre vittorie di fila di inizio torneo la squadra di Roberto Venturato ne ha perse due di fila in appena una settimana: ko a La Spezia e nel turno infrasettimanale al Tombolato con il Benevento, partita che è costata anche l’espulsione e il turno di squalifica a Roberto Venturato, che oggi lascerà il timone al suo vice Edoardo Gorini. Il tecnico, alla vigilia della trasferta in terra pugliese, ha rivisto mentalmente la partita di martedì sera: brutto il primo tempo, decisamente meglio la ripresa. «Il Benevento è una squadra che ha saputo aspettare il momento giusto. Noi non siamo riusciti a dare ritmo e verticalità alla manovra, facendo correre il pallone. Nei primi venti minuti ci siamo adagiati al tipo di gioco dei nostri avversari. Dopo però ho visto un buon Cittadella, con l’unica pecca delle tre situazioni concesse ai campani, una nel primo tempo che ci è costata il gol, due nella ripresa. Nel calcio bisogna essere bravi anche a rimontare lo svantaggio. Se andavamo a segno con Settembrini o Drudi in pieno recupero eravamo qui a parlare di una gara positiva, ben giocata, di fronte a una squadra molto forte, contro la quale il Cittadella ha comunque fatto la sua buona parte. Ha vinto il Benevento e il risultato alla fine condiziona i giudizi, ma dobbiamo credere di poter farci valere passando per il bel calcio». L’attacco, dopo un inizio di stagione esaltante, si è inceppato. «Dobbiamo essere più bravi a muoverci. Quando le squadre si chiudono con grande fisicità è fondamentale alzare il ritmo e verticalizzare, caratteristiche che il Cittadella possiede. Dobbiamo interpretare meglio la gara». Scappini, protagonista nelle prime uscite ufficiali, adesso fa panchina. Ma non per scelta tecnica. «Ha avuto un problema al collo, non era al meglio. Colpa di una piccola infiammazione che sarebbe peggiorata facendolo giocare. Abbiamo pensato quindi di preservarlo, vedremo a Lecce. È migliorato molto perché è stato fermo, adesso è al cento per cento». […]

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) […] «Quello che non siamo riusciti a fare nel primo tempo contro il Benevento è dare ritmo e verticalità al nostro gioco. Inoltre dovevamo essere molto più veloci nel girare la palla e più determinati. Nei primi 20 minuti, in particolare, ci siamo adagiati sulla partita che avevano preparato gli avversari», spiega Venturato.«Nel complesso, al di là del risultato, resto dell’idea che la nostra sia stata una prestazione positiva, con le uniche pecche delle tre occasioni concesse: una nel primo tempo e due nella ripresa. Nel calcio, però, bisogna essere bravi anche a rimontare quando subisci un gol e a mettersi nelle condizioni di ripartire. Avessero trovato il pareggio Settembrini o Drudi, ora comunque staremmo parlando in modo diverso. Lo dico perché il risultato è molto importante. Ma noi dobbiamo continuare a credere nel nostro calcio anche se non abbiamo raccolto punti in quste ultime partite». […] E l’avversario? «Il Lecce ha entusiasmo e tradizione e conta su un pubblico che lo ama molto. La società ha saputo ripartire dalle categorie più basse ma lo ha fatto con serietà e impegno e ora punta a tornare a livelli importanti. In campo il Lecce cerca di giocare a calcio in modo propositivo e conta su elementi di qualità. In più è reduce dai successi su Venezia e Livorno, dopo essere andato vicina a battere il Benevento». Il pericolo numero uno è Palombi, attuale capocannoniere del torneo. «Non è una sorpresa: lo aveva già dimostrato alla Ternana». […]

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) «Il Cittadella è l’avversario peggiore da affrontare in questo momento». Dopo gli elogi post partita del tecnico del Benevento Cristian Bucchi, che martedì sera nel dopo gara al Tombolato abbracciava i suoi uomini come se avesse vinto lo scudetto, ecco quelli di Fabio Liverani, allenatore del Lecce. In casa salentina l’umore è risalito dopo le affermazioni per 2-1 sul Venezia e per 3-0 a Livorno, scandite dalle due doppiette consecutive di Palombi.«I ragazzi hanno meritato i complimenti per quanto fatto col Livorno, ma siamo ancora alle prime giornate e c’è tanto da lavorare per limare gli aspetti negativi che sono ancora presenti», le parole dell’ex regista della Lazio alla vigilia del match con i granata. «Stimo molto il Cittadella, negli anni ha cambiato tanto, ma mantenendo una base solita e una società seria. Questo gli ha permesso di ottenere grandi risultati come la semifinale playoff della scorsa stagione. Viene da due sconfitte di fila, è vero, ma proprio per questo è un avversario pericoloso da affrontare». […] Tra i 25 convocati rientra il centrocampista Petriccione, ma diversi sono i ballottaggi: in difesa quello fra i terzini Venuti e Fiamozzi e fra i centrali Bovo e Cosenza; a centrocampo fra Scavone e Mancosu; in attacco accanto a Palombi partirà uno fra La Mantia, in gol contro il Livorno, e Pettinari, che nella gara con i toscani è stato utilizzato per pochi minuti. […]

Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) E’ la terza partita in sette giorni, la terza fatica di un cammino a ostacoli. E di fronte al Cittadella privo di Roberto Venturato squalificato, al Via del Mare ci sarà una delle squadre più in forma del momento, capace di mettere sotto 3-0 il Benevento prima della clamorosa rimonta della corazzata di Cristian Bucchi, di battere Venezia e Livorno e di fare bella figura in tutte le partite giocate sinora, anche al di là del risultato. «Il Lecce — sottolinea Venturato — ha un passato recente importante, ha un pubblico caldo e appassionato, è una squadra che cerca di giocare a calcio in modo positivo e propositivo, ha giocatori di buonissima qualità, ha battuto Venezia e Livorno, vinceva a Benevento 3-0 contro la squadra più forte del campionato. Non ha solo entusiasmo, ha qualità evidenti in tutti i reparti: Palombi aveva già dimostrato di poter diventare un giocatore importante e sta mantenendo le promesse». […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) All’epoca però anche lei aveva partecipato al casting incontrando proprio Giorgio Zamuner. «Sono sempre molto diretto. Quell’anno pensavano a Tedino dal momento che aveva disputato un grandissimo campionato con il Pordenone e il diesse voleva portarlo, una scelta legittima. Dopodiché le cose non sono andate, e il mio incontro con Zamuner non è andato per il verso giusto dato che il direttore probabilmente aveva altre idee. Ma posso assicurare che non è stato assolutamente un problema economico, come magari da qualcuno è stato detto». «Ho visto giocare molto bene il Padova a Verona, forse meritava di raccogliere qualcosa in più. È una formazione tosta e Bisoli è molto bravo: dove è andato ha fatto sempre benissimo, vincendo anche il campionato. Nutro grande rispetto nei suoi confronti, come allenatore e come persona. Ciò che ha ottenuto in carriera se l’è sempre guadagnato, nessuno gli mai regalato niente». […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) […] «Un pizzico di emozione ci sarà lunedì sera – spiega Pillon – Poi in campo passa tutto e mi concentro solo sulla partita. Chiaro che non dimentico quattro anni da giocatore e due da allenatore, è un ricordo che porterò sempre con me. Il momento più bello? Tutte le stagioni vissute da giocatore, mentre da allenatore dimenticherei la prima esperienza culminata con la retrocessione. In quella più recente invece mi sono trovato molto bene con società, ragazzi e ambiente. Abbiamo fatto un ottimo percorso scandito da una media di due punti a partita, e purtroppo non abbiamo agganciato per poco i play off che erano con la vecchia formula, dato che entravano solo quattro squadre». Non c’è più Bepi Bergamin in seno alla società, ma è rimasto Roberto Bonetto. «Mi fa piacere rivederlo, ho avuto ottimi rapporti con tutti. Mi hanno lasciato lavorare tranquillo e senza pressione, posso solo parlare bene delle persone che mi hanno circondato. Poi a fine stagione per scelte diverse non ci sono stati i presupposti per andare avanti insieme, anche perché è arrivato un nuovo direttore sportivo che ha voluto un allenatore che conosceva meglio, ed è giusto così».

Ore 10.10 – (Gazzettino) Ritorno alla difesa a quattro con il modulo della passata stagione. Questo l’indizio tattico emerso nell’allenamento di ieri alla Guizza, al quale ha assistito per buona parte anche il presidente Bonetto al fianco del diggì Zamuner. La novità più grande sul piano degli interpreti riguardo l’arretramento di Cappelletti nel pacchetto arretrato, terzino destro in una linea composta anche da Capelli, Trevisan e Zambataro. Davanti alla difesa Bisoli ha dato spazio a Broh, supportato da Mazzocco e Pulzetti. Lavoro differenziato per Salviato che, dopo essersi procurato un acciacco alla vigilia della gara con il Foggia, sembra sulla via del recuperoa. Oggi alle 16.30 si replica alla Guizza. Intanto, giovedì 11 ottobre i biancoscudati affronteranno un’amichevole in terra francese con il Lens, club di proprietà di Oughourlian. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Vero che abbiamo affrontato due ottime squadre, ma ole trovi sempre in B. Ecco perché dobbiamo tirare fuori subito l’orgoglio e sapere che ci sarà da soffrire per raggiungere quello che è il nostro vero obiettivo: la salvezza». Un concetto che si sente ripetere spesso, ultimamente, nel quartier generale biancoscudato. «Probabilmente agli occhi degli addetti ai lavori la nostra buona partenza aveva creato altre aspettative. Dobbiamo pensare solo a raccogliere più punti possibili. E non è certo il caso di abbattersi, bisogna restare positivi e tornare a mostrare le nostre doti di corsa e aggressività. I due derby l’hanno mostrato chiaramente: se viene meno il temperamento e non andiamo al doppio degli altri, per noi diventa dura». Con il Pescara che partita prevede? «Non mi aspettavo cominciassero così forte, ma la Serie B è questa. Li stiamo studiando». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] «Nelle ultime partite non eravamo noi», ammette Nico Pulzetti. «È vero che la sosta ci ha spezzato il ritmo, avevamo cominciato con due ottime prestazioni che ci avevano dato morale, ma già a Salerno siamo incappati in una brutta gara. Ma se una partita storta ci può anche stare, dispiace molto che, sia contro la Cremonese che contro il Foggia, la squadra abbia accusato un calo vistoso nella ripresa dopo un buon primo tempo».Il punto è proprio questo: non è che la sconfitta dell’Arechi vi abbia portato ad avere un atteggiamento diverso, un po’ più prudente, per evitare di subire altre “scoppole”? «Non credo, non si spiegherebbe l’ottima partenza fatta con la Cremonese e anche il buon piglio di Foggia. Purtroppo non riusciamo a contenere gli avversari e mantenere il risultato una volta andati in vantaggio.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Un’amichevole internazionale di prestigio per il Padova, che durante la prossima sosta per le nazionali affronterà in trasferta il Lens, formazione che milita nel campionato di Serie B francese. Non un avversario a caso, visto che il proprietario del Lens è Joseph Oughourlian, l’azionista franco-armeno principale socio di Roberto Bonetto nella spa biancoscudata. Il Padova sarà impegnato allo stadio Bollaert-Delelis di Lens giovedì 11 ottobre alle 20, contro un avversario blasonato che vanta la vittoria di un campionato francese 20 anni fa e una semifinale di Coppa Uefa nel 2000. Da ormai quattro stagioni, tuttavia, la squadra giallorossa non riesce ad uscire dalla morsa della Ligue 2, ma quest’anno ha iniziato alla grande e attualmente veleggia al secondo posto a tre punti dal Metz capolista e con una partita in meno. L’occasione sarà utile sia ai ragazzi di Bisoli per misurarsi contro un avversario di pari categoria internazionale, sia alla società per ammirare le moderne strutture del club francese. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] Pillon, che emozioni proverà all’Euganeo lunedì? «Inutile negarlo, non può essere una partita come le altre. Sono stato giocatore del Padova, poi l’ho allenato in due occasioni. La prima volta non andò benissimo, la seconda ho fatto decisamente meglio e siamo andati a un passo dai playoff». Prese la squadra a un punto dalla zona playout e la portò a sfiorare una rimonta clamorosa. Quali ricordi si porta dentro? «Fu un anno bellissimo. Il rapporto è stato ottimo con tutti: dirigenti, soci, presidente e vicepresidente. Davvero persone serie e in gamba, che rispettano i ruoli e che ti lasciano lavorare». Come mai alla fine non fu riconfermato? «Intanto non è vero che la ragione è stata economica. Lo sanno sia Zamuner che Bonetto e mi dispiace che sia uscita questa voce. Semplicemente cambiò il direttore sportivo, che ovviamente lavora con chi conosce. Zamuner puntò su Tedino, me lo disse anche, poi arrivò Brevi, che è stato un mio giocatore. Non c’è nessun rancore e ci mancherebbe altro». E’ vero che chiese quattro rinforzi importanti? Uno lo diciamo noi, Falzerano… «Su Falzerano penso di aver visto giusto, considerato il campionato che ha fatto lo scorso anno. Poi ce n’erano altri tre ma non è importante. È chiaro che Padova è una città esigente, c’è un pubblico competente che sa di calcio. E che pretende. Ecco il senso delle mie richieste». Che rapporto ha con Bisoli? «E’ un allenatore che stimo moltissimo. Può sbagliare come tutti ma ha vinto sul campo quattro campionati in due piazze difficili come Cesena e Padova. Quello che ha se l’è conquistato meritatamente, non come altri che senza fare risultati vengono chiamati in piazze importanti. A me piace la meritocrazia». […]




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