Ore 20.30 – (Il Piccolo) […] Malomo, uno dei centrali di maggior valore dell’intera serie C, parla da giocatore saggio e navigato, e cerca di sdrammatizzare le due situazioni che hanno condizionato la gara del “Neri”.«L’approccio sbagliato secondo me non c’è stato. Se fossimo andati all’intervallo sul risultato di 0-0 poi avremmo visto un’altra partita. Abbiamo preso gol su un nostro infortunio, è stato bravissimo il giocatore del Rimini a riconquistare la palla e metterla in area, e altrettanto l’attaccante a fare gol. Una bella azione ma regalata da noi».Prosegue l’ex difensore del Vicenza. «Sotto 1-0 negli spogliatoi, a causa di un altro errore ci siamo trovati sotto di due gol e purtroppo la partita si è incanalata così. Non eravamo fenomeni dopo la vittoria sulla Vis Pesaro come non siamo scarsi adesso. Sappiamo quanto valiamo, il campionato è appena cominciato, non c’è nessun dramma da fare”.Non c’è dunque nessun campanello d’allarme…«Tutti noi abbiamo commesso qualche errore, sinceramente è meglio farli adesso che non a fine anno quando il tempo di rimediare alle cose non lo hai più. Sinceramente sono molto sereno, vedo la squadra durante la settimana e i compagni in partita. Sono tranquillo, lavoreremo in settimana per fare meno errori possibili. Nel calcio certe volte le cose ti vanno bene, altre ti vanno male. A Rimini è andata male, dimentichiamola, ma ripeto, sono tranquillo e molto orgoglioso di far parte di questa squadra».
Ore 20.00 – (Il Piccolo) L’analisi di Massimo Pavanel dopo il primo k.o. stagionale dell’Unione è molto razionale, equilibrata come lo era stata dopo il successo d’esordio sulla Vis Pesaro. Ed è il clima che deve segnare il cammino dell’Unione, soprattutto nella parte iniziale di un campionato che nel complesso ci metterà diverse settimane di rodaggio per esprimere sentenze credibili (non solo sul campo). Di certo, il maggior rimpianto per Pavanel origina dai due gol letteralmente regalati alla compagine romagnola. Così l’allenatore alabardato a fine gara.«Che avessimo qualche problema iniziale poteva anche starci, dal momento che avevamo giocato tre giorni prima. Normale, sapendo che il Rimini fa dell’intensità la sua arma migliore. Tutto sommato siamo partiti abbastanza bene sinceramente, grosse cose del Rimini non ne avevo viste con l’eccezione di una situazione su palla inattiva, che andremo a rivedere. L’azione del loro primo gol, possiamo dire che l’abbiamo fatto noi, e anche il secondo. Errori nostri, abbiamo regalato due reti ad una squadra all’esordio in casa, carica di entusiasmo. Le occasioni per rimettere a posto la partita le abbiamo avute, nel secondo tempo abbiamo esercitato sicuramente maggior pressione, alla fine abbiamo perso un po’ le misure con qualche pallone di troppo lanciato lungo. Quando devi recuperare a pochi minuti dalla fine ti viene quasi naturale andare a cercare le situazioni su qualche seconda palla, e non è che sia proprio una delle nostre principali qualità. Pertanto, non essendo nelle nostre caratteristiche, dovremo cercare altre soluzioni per provare a recuperare le partite». […] Il Rimini l’ha vinta con il coltello tra i denti, unica arma probabilmente a disposizione dei romagnoli per battere la Triestina. Questa partita può essere un monito per il futuro.«Ci saranno tante squadre e tante partite così. Ripeto, il Rimini ci ha fatto un po’ di pressione, e sarebbe impensabile venire su questo campo e non avere un minimo di pressione. Sarà così a Fermo come a Pesaro come su tutti i campi, dovremo essere noi ad evitare di regalare vantaggi facili perché poi a rimetterle in piedi le partite diventa difficile».
Ore 19.30 – (Il Piccolo) Al Negri la Triestina ha smarrito in un lampo quanto di buono ha fatto vedere al Rocco? Non è così perché alla seconda giornata di campionato è poco razionale parlare di un passo indietro. Troppo poco tempo per valutare pregi e difetti di un gruppo di venti uomini e passa. Certo è che la Triestina ha perso una gara che non doveva perdere. I tifosi e la società ci tenevano e tanto. Ed è questa la conseguenza più grave nell’immediato. Sul piano tecnico e caratteriale alla Triestina è mancata quella presenza mentale e quella pazienza che erano state le armi che avevano affossato la Vis Pesaro. Contro gli avversari più attrezzati sono i dettagli a fare la differenza. Contro le squadre inferiori sul piano della tecnica e dell’esperienza dei singoli serve tenere botta al prevedibile vigore agonistico dell’avversario. L’Unione lo ha fatto per tutta la partita contro la Vis Pesaro, soltanto per una prima mezz’ora a Rimini. Non solo ma quando ha cominciato a prendere in mano il gioco (anche se Valentini aveva sventato una gran palla-gol dei romagnoli) ha commesso un errore fatale in disimpegno. Più grave di quello successivo di Valentini (più evidente) perché commesso su una manovra in uscita e perché ha coinvolto sia Formiconi che Malomo. E gli errori, specie se non provocati dalla squadra avversaria, non sono un alibi o una giustificazione. Sono la spia che i giocatori hanno dei black-out che spesso si pagano a caro prezzo. Non solo, ma nella ripresa, dopo una buona reazione, la squadra ha perso la bussola esibendosi in lanci lunghi per le punte anziché sfruttare le sue capacità tecniche e tattiche. Succede spesso nel calcio quando sopravviene l’ansia (anche la girandola di cambi non aiuta). Ma non deve capitare a una squadra che punta in alto e che viene affrontata con questa consapevolezza da chi le sta di fronte. La forza del gruppo solido si misura proprio nella capacità di reagire nei momenti difficili senza scomporsi. […]
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Abbiamo raccolto tre punti sudando, facendo molta fatica. Dalla panchina però ho visto cose molto positive». Commenta così mister Attilio Tesser la vittoria del Pordenone sul difficile campo dell’Albinoleffe: «Abbiamo preso gol dopo pochi minuti ammette e ripartire, in quelle condizioni, non era semplice. I ragazzi hanno avuto la forza e la bravura di crederci, creando davvero tante palle gol». Tant’è che i ramarri, nel giro di appena 12′, hanno ribaltato il risultato con Magnaghi e Candellone chiudendo il primo tempo in vantaggio per 1-2. «Nella ripresa sottolinea Tesser è stata dura anche se, a conti fatti, l’Albinoleffe ha avuto a disposizione soltanto una chance per recuperare il terreno perso. Quella di oggi (ieri per il lettore, ndr) è stata una vittoria importante, su un campo difficile, contro un’ottima squadra. Nella ripresa siamo calati fisicamente, esattamente com’era successo martedì scorso. Eravamo, tra l’altro, a corto di cambi e con Berrettoni soltanto parzialmente recuperato. Mercoledì? Ospiteremo al Bottecchia la Virtus Verona: sarà necessario recuperare le forze e soprattutto i giocatori». […]
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Coppa o campionato non fa differenza: l’Atleti Azzurri d’Italia è terreno di conquista per i ramarri, che incassano il decimo risultato utile consecutivo negli scontri con la Celeste. In coppa lo scorso luglio era stato un gol di Bombagi a condannare i ragazzi di Alvini permettendo al Pordenone di passare al turno successivo. Questa volta a segno sono andati i due centravanti schierati da Attilio Tesser nel suo tipico 4-3-1-2. E dire che non era cominciata proprio bene. Pronti, via e l’Albinoleffe era passata subito in vantaggio con Giorgione abile a capitalizzare al 3′ minuto con prontezza un assist di Coppola. I ramarri, che si erano resi pericolosi con Ciurria, non si sono persi d’animo e hanno reagito con veemenza. Tesser, privo di Misuraca e Germinale, fedele al suo credo tattico, ha schierato Bindi fra i pali, Semenzato, Stefani, Barison e De Agostini in difesa, Gavazzi, Burrai e Bombagi a centrocampo con Ciurria trequartista alle spalle di Magnaghi Candellone. […] Il meritato pareggio neroverde arriva al 22′ grazie a una precisa deviazione di testa di Magnaghi su cross di Gavazzi. Non si fermano i ramarri e continuano a premere. Al 31′ prova Ciurria con il sinistro. Coser riesce a ribattere. E’ però solo questione di tempo. Il Pordenone passa ancora al 34′. Ciurria vede l’inserimento di Candellone e gli serve un pallone d’oro. L’ex torinista di sinistro insacca nell’angolino più lontano. Prima del riposo i neroverdi potrebbero andare ancora in gol, con un piazzato del solito Burrai che finisce fuori di poco. […]
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) […] Simone Magnaghi è al primo gol in campionato: una rete che dedica a «mamma, papà e ai miei amici che erano qui. Sono contento per la rete e per il successo: il lavoro sta pagando. La mia condizione fisica? Non sono al top ma l’infortunio è alle spalle e sono convinto che giocando e allenandomi crescerò. Adesso sotto con la Virtus Vecomp, serve la stessa grinta dimostrata dopo aver subìto l’1-0».Chiusura con Leonardo Candellone, al secondo gol di fila: «Per un attaccante è sempre bello e importante fare gol. Con Magnaghi e Ciurria mi trovo: qui si gioca per la squadra, non per se stessi. È la cosa più importante».
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Esperto, pragmatico, efficace. All’alba della stagione, il Pordenone è già lo specchio del suo allenatore. Con le doti tipiche delle grandi squadre, i neroverdi sbancano Bergamo in rimonta, confermandosi bestia nera dell’Albinoleffe e rimanendo in vetta a punteggio pieno dopo due giornate, portandosi a più 5 da quella che, teoricamente, è la favorita per la vittoria finale, la FeralpiSalò, bloccata sullo 0-0 interno dalla Fermana. Un avvio da sogno per la squadra di Attilio Tesser, meritatamente a segno grazie a una prova di grande spessore agonistico, oltre che tecnico. Il gruppo dimostra di avere già trovato una sua importante identità di gioco, non si disunisce quando va in svantaggio e nel momento in cui passa avanti non si lascia sorprendere e concede poco o nulla agli avversari. Vittoria pesante, perché l’Albinoleffe non è il Fano e all’Atleti azzurri d’Italia sarà dura per tutti. […] Il pareggio è lì, basta coglierlo, e ci pensa Magnaghi al 22′, anticipando di testa, su cross teso di Semenzato, il proprio marcatore Gusu e punendo l’avventata uscita di Coser. Gran gol del centravanti. Ancora più bello quello del sorpasso, che arriva al 34′ dopo un’azione da manuale: De Agostini innesca l’ispiratissimo Ciurria, che vede l’inserimento di Candellone e gli serve un grande assist di prima intenzione, stop di petto del giovane ex Torino e diagonale mortifero per l’estremo avversario. Spettacolo, e tifosi pordenonesi in visibilio in curva. […]
Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) L’unica nota positiva è che, almeno per il 2018, non troverà più sulla sua strada Simone Palombi. Oggettivamente un po’ poco per consolarsi, anche se il 22enne attaccante di scuola-Lazio è la classica bestia nera per il Venezia, trafitto a gennaio nel ko di Salerno e l’altro ieri a Lecce da una doppietta che ha regalato ai salentini la prima vittoria in Serie B. Un periodo negativo per gli arancioneroverdi e parecchio frustrante soprattutto per un Luca Lezzerini che, senza colpe evidenti, ha incassato ben sei reti nelle ultime tre uscite. «Purtroppo stiamo vivendo un momento nel quale gli episodi non girano a nostro favore – palpabile la delusione dalle parole del 23enne portiere romano – un avvio negativo nonostante il quale è importante sforzarsi di restare positivi, le cose cambieranno e già la partita casalinga contro il Livorno sarà un’occasione da provare a sfruttare a tutti i costi». L’ex avellinese ripensa ai due gol che il mancino Palombi gli ha recapitato alle spalle al Via del Mare. «In pratica sono stati due uno contro uno, ho provato a chiudergli lo specchio ma non sono riuscito a prendere i suoi tiri ad incrociare, per il resto ricordo solo una parata sull’1-1 e nient’altro. Personalmente quando prendo gol li guardo più volte, voglio rendermi conto e capire se e come avrei potuto fare di più, cerco l’errore e studio le sbavature per fare meglio». A stupire e preoccupare del Venezia 2018/19 è il numero delle reti subite nelle battute d’arresto di Padova, col Benevento e a Lecce. «Già lo facciamo ogni giorno, ma evidentemente dobbiamo lavorare ancora di più per prenderne meno possibile. Al tempo stesso è vero che anche due giorni fa in casa dei pugliesi riuscivamo a controllarli bene, stavamo facendo la partita che volevamo, purtroppo abbiamo avuto solo un piccolo calo di attenzione nei minuti di recupero, quell’unica palla concessa ai nostri avversari ci è costata carissimo». […]
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «La fiducia nell’allenatore è piena e totale, sta facendo un lavoro importante anche se, ad ora, i risultati non sono certo quelli auspicati – chiarisce la posizione di Vecchi il ds Valentino Angeloni -. Dal presidente in giù siamo tutti molto dispiaciuti, il mister però deve stare tranquillo, pensare solo a lavorare e la squadra lo deve seguire». Un chiaro invito alla compattezza, dunque. «Le cose non girano per il verso giusto però le analisi bisogna farle in modo profondo e non di pancia, per questo mi sono riguardato subito la partita di Lecce per vedere anche le sfumature con più obiettività. In questo momento stiamo mancando nei dettagli, situazioni che ci costano qualcosa e che non dipendono solo dai difensori, bensì da tutta la rosa, da chi gioca dall’inizio come da chi entra. Dobbiamo essere ancora più squadra, più affamati e arrabbiati, con più voglia e senso di appartenenza, tutte componenti che nella scorsa stagione avevano fatto la differenza». Angeloni recrimina per vari sprechi. «In B poche formazioni giocano veramente bene e per tutti i 90′. Contro il Lecce il Venezia ha fatto in pieno la sua partita, ha manovrato e avuto occasioni, due nel primo tempo, poi una nitida con Geijo e ha sprecato un contropiede tre contro due. In una partita aperta in cui eravamo passati in vantaggio c’è stata la conferma che la squadra lavora bene, segue l’allenatore, e con maggiore precisione e cattiveria avrebbe potuto fare assai più male al Lecce». Invece è arrivata addirittura una sconfitta. «Colpa nostra, dobbiamo cercare e trovare gli antidoti dentro di noi. Questo gruppo ha valori e senso di responsabilità, dobbiamo dimenticare in fretta e guardiamo avanti puntando a mettere in campo ancora più fame e cattiveria, nonché l’umiltà di fare sempre una corsa in più per il compagno». […]
Ore 16.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ok: Vecchi non si tocca, la squadra non ha sfigurato, siamo appena all’inizio. Ma i soli tre punti in classifica stridono con le ambizioni di una squadra che viene da un periodo entusiasmante, due stagioni davvero d’oro che sembrano già un lontano ricordo. Anche e Lecce è mancata quella grinta che dovrebbe contraddistinguere una formazione che vuole essere protagonista. Colpa dei vecchi? Può essere che qualcuno non abbia più l’entusiasmo di prima, che l’andare degli anni inizi a pesare specie nei confronti con giovani più rampanti e veloci (leggi Palombi), ma sembra che sia un po’ tutto il team a battere qualche colpo a vuoto. Se le leggerezze sono difensive, non è che a centrocampo si brilli con un Bentivoglio che non appare sempre ispirato, un Falzerano che va a corrente alterna e un Suciu non sempre propositivo. Ma forse è sbagliato anche parlare dei singoli, per quanto in parte colpevoli della situazione, quello che sembra mancare è quello spirito di gruppo, quella determinazione verso la vittoria, che sono sempre state le bandiere della gestione-Tacopina. […]
Ore 15.50 – (La Nuova Venezia) […] «Non stiamo attraversando un bel momento» ammette Di Mariano, «ma a Lecce siamo riusciti a disputare una buona gara. Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto per quanto fatto vedere in campo dalle due squadre. Fa male perdere, ma siamo solo all’inizio della stagione, e non è solo un modo di dire. Bisogna portarsi a casa quanto di positivo fatto sabato a Lecce. Questo è un campionato molto duro e complicato». Fatto sta che il Venezia ha stabilito un record negativo evitato dal Venezia di Inzaghi: mettere in fila tre sconfitte consecutive. Di Mariano è stato il grande ex della partita, e a Lecce è arrivato il primo gol che conta in arancionerverde. Era dal 24 ottobre dell’anno scorso che Di Mariano non provava l’ebbrezza del gol, quando realizzò il 2-3 nella sconfitta interna del Novara contro la Salernitana. Un gol inutile anche quel giorno, il terzo, ma anche l’ultimo del suo torneo. Non è stata una trasferta come le altre per il numero 20 di Stefano Vecchi. «Lecce non è un posto come un altro» aggiunge «è come se fosse la mia seconda casa. Ci sono arrivato ragazzino, la prima volta lontano da casa. Ho solo ricordi positivi degli anni trascorsi in Salento, tante immagini si sono accavallate non appena ho messo piede in albergo, lì vicino prendevo il pullman per ritornare a casa. Ho avvertito forti emozioni». […]
Ore 15.30 – (La Nuova Venezia) Una vinta su autorete e tre perse, ecco l’esito di quattro partite. Che non sia un buon inizio lo dicono i fatti, non è certo una opinione. A guardare la classifica il Venezia si ritrova in questo momento in zona playout e in più con la prospettiva di avere domani il turno di riposo e quindi non poter fare punti. Detto questo, vanno fatte due considerazioni: 1) sarebbe assurdo fare tragedie, parlare di crisi, vedere il futuro nero eccetera, la serie B è un campionato talmente lungo che i verdetti non si scrivono in settembre e a volte neanche nell’ultimo mese, perchè può succedere tutto anche nell’ultimo sabato; 2) non ci si può neanche coprire gli occhi, la squadra non è stata rinforzata, rispetto alla scorsa stagione mancano due elementi che hanno messo sul tavolo una buona manciata di punti (nomi? Audero e Stulac) e gli altri, per quanto bravi e affidabili hanno tutti un anno in più. Questo per dire che c’è da fare sul mercato, il diesse Angeloni avrà sicuramente da lavorare, quantomeno per trovare un attaccante che possa risolvere i problemi di un reparto numericamente sostanzioso ma che oggi non è in grado di garantire sicurezza in termini di gol. Buon per tutti che l’acquisto di Di Mariano è un bel colpo, essendo un giocatore in grado di interpretare più ruoli, capace di sacrificio sulla corsia esterna e di essere puntuale sottoporta. Ma non basta e se St.Clair e Vrioni possono costituire una operazione interessante per il futuro, sarà bene pensare anche al presente, che, si diceva, non è brillantissimo. Quanto a Stefano Vecchi, a tutt’oggi non ha colpe, o meglio non è lui la causa di questa classifica che non entusiasma. Sempre per quel vecchio discorso che “in campo ci vanno i giocatori”. C’è da dire che che però questo Venezia deve farsi anche un po’ più furbo, e magari qui sì, può anzi deve intervenire l’allenatore. […]
Ore 15.00 – (Gazzettino) Bestia nera in casa, terra favorevole in trasferta. Este e Tamai si ritrovavano ieri, dopo che lo scorso campionato, uno 0-0 all’ultima giornata al Nuovo Comunale, aveva sancito l’esclusione dei giallorossi dai play off. All’andata era invece finita 1-4 per gli atestini, che ieri hanno bissato il successo in terra pordenonese, seppur con il minimo scarto. Decisivo, per gli uomini di Zanini, il centro a metà della ripresa di Debeljuh, con il croato che dà continuità alle buone prestazioni di questa prima parte di stagione. […] L’Este è invece più cinico e al 20′ passa. Debeljuh di testa da vicino piega le mani di Colesso, su assist di Cruz Pereira. Nel finale, si rivelano inutili per le furie rosse i due tentativi di Terranova, entrambi a lato. L’Este si presenta così da capolista imbattuta al derby di domenica prossima col Campodarsego. Anche i biancorossi sono in testa a punteggio pieno e al Nuovo Comunale si preannuncia uno scontro ad alta intensità.
Ore 14.30 – (Gazzettino) All’ultimo respiro il Campodarsego fa suo il big match con il Delta Porto Tolle. Potevano vincere entrambe le formazioni, che non si sono risparmiate sul rettangolo di gioco. E alla fine la differenza l’hanno fatta i cambi, con Paganin che ha pescato il jolly vincente rappresentato dall’ex biancoscudato Raimondi. Due su due, niente male come inizio di campionato per il Campodarsego profondamente rivisto in questa stagione, a cominciare dalla guida tecnica, e costruito con un sapiente mix di giocatori esperti e giovani di qualità e prospettiva, come il portiere Cazzaro che ieri è stato decisivo in più di una circostanza. Entrambe vittoriose all’esordio, le due squadre si affrontano a viso aperto con un buon ritmo iniziale, considerato anche il pomeriggio caldo del Gabbiano. Passano appena 23 secondi che Franciosi appoggia all’ingresso dell’area per Florian, la girata di prima intenzione finisce alta sulla traversa. La risposta del Delta Porto Tolle è immediata, il diagonale di Nobile è respinto in tuffo dal portiere. L’incontro è piacevole anche se mancano vere e proprie occasioni da gol. Arriva quindi improvviso il vantaggio degli ospiti al 24′: Radoi appostato al vertice dell’area di rigore controlla e fa partire un gran diagonale che si infila sul secondo palo. Bel gol, ma troppa libertà d’azione concessa al giocatore ospite. È rabbiosa e immediata la reazione del Campodarsego, che perviene al pareggio alla mezz’ora: gran lavoro di Florian che salta l’uomo e crossa teso nell’area piccola dove arriva Franciosi che è più lesto di tutti e sigla l’1-1. […] In pieno recupero si decide il confronto del Gabbiano: è bravo Cazzaro a deviare la conclusione ravvicinata di Malagò, quasi sulla linea completa il disimpegno Leonarduzzi spazzando il pallone in rovesciata, e sulla veloce ripartenza Raimondi scatta più rapido di tutti e fredda Adorni in disperata uscita con un perfetto pallonetto. Davvero un grande gesto tecnico e atletico, che vale i tre punti e il primato in classifica.
Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Anche le serie più belle, prima o poi, sono destinate a terminare. La striscia positiva del Cittadella è durata cinque mesi e mezzo, dal 13 aprile al 22 settembre. O, se preferite, si è protratta per 16 partite, distribuite fra due stagioni, iniziata con lo 0-0 del Tardini di Parma e terminata con lo sfortunato 1-0 di La Spezia di sabato pomeriggio. Già, perché in un pomeriggio da dimenticare, gli uomini di Venturato non hanno solo lasciato il primo posto, ma hanno interrotto anche un percorso che non aveva più registrato passi falsi. L’ultimo ko era infatti stato incassato il 7 aprile a Terni, una batosta per 5-1 maturata dopo l’iniziale vantaggio siglato da Iori su rigore. Poi 14 risultati utili di fila in campionato (11 in quello passato, 3 in quello in corso) senza l’ombra di una sconfitta nemmeno ai playoff, nei quali, dopo il 2-2 con il Bari, il Citta era stato estromesso soltanto in semifinale, e tra mille giustificate polemiche, dopo il doppio 1-1 con il Frosinone, che aveva passato il turno solo per via del miglior piazzamento. Il numero degli incontri sale, però, a 16 considerando i due impegni vinti in Coppa Italia ad agosto a spese di Monopoli ed Empoli. Non solo. A La Spezia si è interrotta un’altra striscia positiva, quella che riguardava l’imbattibilità del portiere, Alberto Paleari. Sino a sabato era rimasto l’unico nei campionati di Serie A e B a non aver ancora raccolto palloni alle proprie spalle nella stagione corrente. Ma, in realtà, il suo percorso netto tutto personale si protraeva addirittura da 10 partite considerando anche le sue ultime cinque presenze in quella scorsa, quando aveva sostituito Alfonso. […]
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Dopo il danno, la beffa. Non bastava la sconfitta di La Spezia, costata la vetta della classifica al Citta. Ieri, ad aumentare il carico, è arrivato il comunicato del giudice sportivo, che, con il turno infrasettimanale alle porte, ha anticipato le sue sentenze: dopo l’espulsione al “Picco” Giuseppe Panico è stato squalificato per due turni più un’ammonizione. Ancora più pesante la punizione nei confronti del dg Stefano Marchetti, reo di aver protestato per la decisione presa dal signor Maggioni di Lecco: per lui l’inibizione a svolgere «attività in seno alla Figc e rappresentare la società» fino al 18 ottobre e un’ammenda di 3 mila euro, per “aver contestato platealmente una decisione arbitrale, entrando sul terreno di giuoco urlando espressioni ingiuriose nei confronti del direttore di gara, reiterando il medesimo atteggiamento nei confronti del quarto ufficiale”. «Io non ho offeso nessuno», replica Marchetti, «avrei preferito che nel referto ci fosse quello che ho detto realmente all’arbitro, perché ho solo chiesto rispetto per il Cittadella. In quel momento era stato espulso un nostro giocatore per una leggerezza, dopo che, pochi secondi prima, non ci era stato assegnato un rigore evidente». […]
Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Con il match con il Benevento alle porte non c’è tempo per rifiatare: Iori e compagni si sono ritrovati ieri in tarda mattina al Tombolato. Come d’abitudine, in questi casi, il gruppo è stato diviso in due, con una seduta defaticante seguita dal preparatore atletico Andrea Redigolo per chi è sceso in campo sabato pomeriggio in Liguria e una più intensa per gli altri, agli ordini di Venturato. A tenere in ansia lo staff tecnico sono le condizioni di Adorni, in dubbio per una botta al piede rimediata in partita. Oggi, nella rifinitura pomeridiana, si capirà se potrà essere recuperato per la gara di domani sera, altrimenti potrebbe essere Frare a far coppia con Drudi. […]
Ore 12.50 – (Gazzettino) […] Passa capitan Iori e non puoi non chiedergli dell’episodio che l’ha visto protagonista nei minuti che in pratica hanno indirizzato la partita del Picco: era rigore? «Sacrosanto. L’avete visto tutti». Già, l’hanno visto proprio tutti meno chi doveva decidere di assegnarlo, l’arbitro. «E non è stato l’unico episodio capitato nell’area dello Spezia – rivela Stefano Marchetti – Venturato mi ha detto che pure su Finotto è stato commesso un fallo che poteva essere sanzionato». […] «Sicuramente gli episodi sono stati determinanti», afferma il diggì granata. Che poi aggiunge: «Determinante, nell’economia della partita, soprattutto per quanto riguarda il secondo tempo, è stata l’espulsione di Panico, perché giocare in dieci, in un pomeriggio molto caldo, ci ha messo in grande difficoltà, sia fisica che tattica». […] «Il fallo subito da Iori era clamoroso, da lì poi è nata l’espulsione del nostro attaccante. Se fosse stato assegnato il rigore non ci sarebbe stato il rosso a Panico. Il danno è stato doppio, ed ha condizionato l’andamento della gara». Panico, tra l’altro, sino ad allora si era dato un gran daffare in campo. «Sta lavorando bene, era al debutto dal primo minuto, era carico e motivato. Mi spiace per l’espulsione». Dopo il giocatore del Cittadella è stato allontanato anche lo stesso diggì. «Ho fatto sentire le mie ragioni al direttore di gara, ma non l’ho offeso. Marchetti non offende mai nessuno, si arrabbia, questo sì». […] Giornata storta, senza fortuna. Il diggì non vuole però trovare scusanti. «Non sono uno che vive di alibi, e sono abituato a girare pagina, trovare le soluzioni per ripartire». Ecco il suo messaggio. «Dobbiamo fare ancora meglio di quanto stiamo facendo. Cerchiamo di andare oltre gli episodi, di essere ancora più determinati e arrabbiati, e facciamolo subito, dalla prossima partita». […]
Ore 12.30 – (Gazzettino) Due giornate di stop per Giuseppe Panico, inibizione di tre settimane per Stefano Marchetti. E’ quanto ha deciso il giudice sportivo dopo gli episodi del Picco di La Spezia. L’attaccante granata è stato prima ammonito, quindi espulso per «avere rivolto all’arbitro un’espressione ingiuriosa». L’espulsione di Panico e il rigore non fischiato per il fallo subito da Iori hanno fatto scattare le proteste del diggì Marchetti, quindi il suo allontanamento dal campo e la sanzione comminata: inibizione sino al 18 ottobre e ammenda di 3.000 euro «per avere, al 39′ del primo tempo, contestato platealmente una decisione arbitrale, entrando sul terreno di gioco urlando espressioni ingiuriose nei confronti del direttore di gara, reiterando il medesimo atteggiamento, nei confronti del quarto ufficiale, all’atto dell’allontanamento; per avere inoltre, al termine della gara, negli spogliatoi urlato agli ufficiali di gara espressioni offensive», si legge nella delibera. […]
Ore 11.00 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Merelli 7.5; Zambataro 6, Capelli 6.5, Trevisan 6, Ceccaroni 5.5; Broh 7, Cappelletti 6 (Ravanelli 6), Pulzetti 6; Clemenza 7 (Salviato sv); Capello 6, Bonazzoli 6 (Guidone 5.5).
Ore 10.50 – (Mattino di Padova) L’azione che frutta il vantaggio di Pulzetti & C. è la conseguenza di una straordinaria percussione di Broh, il quale va via alla Gervinho a tre avversari, si accentra e serve alla perfezione Clemenza, che di sinistro al volo batte Radunovic (26′). In tribuna prende appunti il Ct dell’Under 21 azzurra, Gigi Di Biagio, venuto ad osservare le promesse della B (Bonazzoli fa già parte del suo gruppo, ma ci sono pure Castrovilli e Strefezza, bel giocatorino, nella Cremonese da tenere sotto’occhio). La coppia di 1997 biancoscudata ha confezionato un gioiellino di rete, e il popolo dell’Euganeo giustamente esplode di gioia. […] Bisoli si arrocca in difesa, inserendo Ravanelli e passando a 5. La Cremonese attacca e alla fine, sugli sviluppi del decimo calcio d’angolo, raggiunge l’obiettivo: dalla bandierina batte Castagnetti, correzione aerea sul primo palo di Castrovilli e Claiton, tutto solo, dalla parte apposta appoggia nella porta sguarnita (37′). Poi Merelli evita il patatrac su gran botta di Castagnetti diretta nel “sette” (43′). Giusto così, ma per metà gara il Padova ha sofferto, concedendo troppo ad una squadra non irresistibile. Il punto in ottica salvezza ci sta. A Foggia mercoledì sarà un’altra battaglia.
Ore 10.40 – (Mattino di Padova) Se le tre sfide precedenti erano finite in parità, come non poteva concludersi se non con un altro nullo il quarto scontro diretto in carriera fra Pierpaolo Bisoli e Andrea Mandorlini? Un punto a testa non fa male, anche se il Padova si è illuso di poter arrivare alla vittoria – e sarebbe stata la seconda di questo inizio di campionato – contro una Cremonese che dopo l’intervallo ha cambiato passo, prendendo in mano la gara e meritando alla fine la divisione della posta. I biancoscudati salgono così a quota 5, a metà classifica, una lunghezza sotto i grigiorossi. A piccoli passi si va avanti, anche se quell’arretramento di 20-30 metri della squadra a ridosso della propria area ha finito per rivelarsi deleterio, fra batti e ribatti continui. Ma questa è la Serie B, dove tutti vogliono primeggiare e nessuno ci sta a perdere. […] È un altro Padova rispetto all’Arechi, si muove su ritmi decisamente superiori rispetto a domenica scorsa, e l’asse di destra Broh-Clemenza funziona che è un piacere. Dietro c’è un portiere che fa buona guardia (ottima la sua deviazione in tuffo su tiro di Strefezza diretto all’angolo dopo 2′) e l’attenzione tra i difensori è massima. Una partita che viaggia sui binari dell’equilibrio può essere sbloccata solo dall’invenzione di qualcuno o da un errore difensivo.
Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Mister Bisoli si mangia le mani per il pareggio agguantato dalla Cremonese a una manciata di minuti dal 90′. Non boccia i suoi, ma scuote la testa per il modo in cui è arrivato l’1-1: «Paghiamo ancora una disattenzione su palla inattiva», spiega il tecnico. «Peccato perché, su azione, raramente la Cremonese ci aveva messo in difficoltà. È vero che la partita l’hanno fatta loro, sono una squadra che punta a restare al vertice, ma senza quella distrazione avremmo portato a casa la vittoria. Siamo stati ingenui. Ma per il resto posso dirmi soddisfatto, abbiamo 5 punti dopo aver incontrato le squadre più forti del campionato». L’ingresso di Ravanelli e il passaggio alla difesa a tre ha abbassato troppo il baricentro della squadra? «Sapevo avrebbero messo tanti cross, per questo ho fatto entrare Ravanelli. Ma in questo momento, senza dare colpe specifiche a nessuno, i giocatori che subentrano non riescono ad incidere. Ma non sono preoccupato. I giocatori che hanno meno esperienza in questa categoria possono avere alti e bassi, bisogna saperli aspettare. Servirà un po’ più di cattiveria e spregiudicatezza, ma non ci demoralizziamo, la squadra c’è». […]
Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Merelli 8; Zambataro 5.5, Capelli 6, Trevisan 6, Ceccaroni 6; Broh 65, Cappelletti 6 (Ravanelli sv), Pulzetti 6; Clemenza 6.5 (Salviato sv); Bonazzoli 5.5 (Guidone 5.5), Capello 6.
Ore 10.00 – (Gazzettino) E’ il primo gol su azione del Padova dopo che con Verona e Venezia i sigilli erano arrivati entrambi sugli sviluppi di una palla inattiva. La Cremonese accusa il colpo e fatica ad abbozzare una reazione, anche perché la truppa di Bisoli copre bene il campo nella fase di non possesso. A prendere per mano i grigiorossi è Arini che gode di buona libertà nell’impostare il gioco ma è nell’ultimo passaggio che spesso gli ospiti difettano. Il Padova però non si limita solo a gestire il vantaggio, potendo sfruttare gli spazi a disposizione per qualche minacciosa ripartenza. […] Il primo squillo di Paulinho mette i brividi all’Euganeo: la sua spizzata di nuca è diretta sotto l’incrocio, provvidenziale il salvataggio di Merelli. I biancoscudati non riescono più a ripartire e al 37′ subiscono il pareggio: corner di Castagnetti, sponda di Castrovilli e tocco sotto misura di Claiton, completamente dimenticato dai biancoscudati all’altezza del secondo palo. La Cremonese non si accontenta e di fronte a un Padova alle corde prova anche a vincere la partita. Sembra fatta per i grigiorossi sul destro al volo di Castagnetti, splendida la risposta di Merelli, in assoluto il migliore in campo. E i tifosi di casa possono tirare un sospiro di sollievo.
Ore 09.50 – (Gazzettino) Un Padova a due facce, energico nel primo tempo ma completamente rinunciatario nella ripresa, si porta a casa un punto d’oro di fronte a una Cremonese plasmata da Mandorlini per essere una delle protagoniste assolute del campionato. Gli ospiti sono stati superiori per atteggiamento, personalità e disponibilità al gioco, ma hanno trovato sulla loro strada un Merelli quasi insuperabile. Di contro i biancoscudati, una volta passati in vantaggio, hanno pensato solo a stare in trincea, rischiando alla fine anche di restare a bocca asciutta. Come aveva annunciato alla vigilia Bisoli rispolvera il 4-3-1-2, ma c’è qualche sorpresa negli interpreti. Il tecnico infatti fa debuttare dal primo minuto Ceccaroni e Broh oltre a rilanciare Zambataro. Dietro le punte agisce Clemenza, che ha il compito di dare fantasia e vivacità all’azione offensiva. Papà Mandorlini (il figlio Andrea è in panchina con il Padova) risponde con il suo ormai collaudato 4-3-3, cambiando tre giocatori rispetto alla vittoria sullo Spezia. […] Ci vuole però un’invenzione di Broh a sbloccare la gara (26′): il ventunenne si invola nella metacampo della Cremonese, salta due avversari in velocità e poi con la coda dell’occhio vede il rimorchio centrale di Clemenza, assist al bacio per l’ex juventino che, sotto gli occhi del ct dell’Italia under 21 Di Biagio, in corsa di sinistro infila di giustezza.
Ore 09.40 – (Gazzettino) Bisogna essere contenti, ripeto, considerato che finora abbiamo affrontato formazioni costruite per raggiungere i play off o vincere il campionato, poi sono ottimista che un po’ alla volta anche i nostri giovani cresceranno». È il turno di Bisoli. «La sconfitta di Salerno ha lasciato qualche scoria nei primi dieci minuti, poi ho visto la mia squadra. Siamo passati in vantaggio con Clemenza grazie a una grande giocata di Broh e abbiamo avuto un’altra palla buona proprio con Broh e Pulzetti. È vero che la Cremonese ha fatto la partita, ma abbiamo subìto il gol per una nostra disattenzione su calcio d’angolo. E se Merelli non faceva un grande intervento poco più tardi potevamo prenderne un altro sempre da angolo. Dispiace perché abbiamo disputato una seconda frazione all’insegna della sofferenza, e avevamo quasi condotto in porto il risultato». […]
Ore 09.30 – (Gazzettino) «Sono soddisfatto, abbiamo dimostrato di esserci e di poter dire la nostra in serie B». D’accordo un pizzico di rammarico per il pareggio incassato quasi al fotofinish, ma il presidente Roberto Bonetto promuove i biancoscudati: «I tre gol presi a Salerno hanno un po’ pesato nella testa dei ragazzi, che sono però partiti con il piglio giusto nel primo tempo. Anche se davanti avevamo una compagine che è stata costruita per vincere il campionato con giocatori di categoria superiore, quindi complimenti alla Cremonese che nella ripresa ci ha messo un po’ in difficoltà. Anche se prendere gol a pochi minuti dalla fine, è una disattenzione dato che ha spizzato la palla un avversario che non è un colosso. Ci vuole più attenzione e concentrazione, anche se sono contento per la prova della squadra. Adesso tra pullman e treno ci attende un’altra trasferta lunga a Foggia, e sono sicuro che ci presenteremo al meglio.