Live 24! Padova-Cremonese, Bisoli sfida Mandorlini: c’è la sconfitta di Salerno da cancellare…

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Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il risultato è spietato, una sconfitta che ha lasciato perplessi tutti: infatti nel dopo gara i giocatori hanno fretta di andare via, l’unico che si ferma a parlare è il bomber Francesco Di Mariano. «Per rispetto dei miei ex tifosi ho preferito non esultare, anche se quello per noi sarebbe potuto diventare un gol importante. Peccato queste sono le partite che ti fanno stare davvero male: avrei preferito non metterla dentro ma tornare a casa con un risultato positivo». Poi il bomber analizza la gara e il periodo nero del Venezia, che sembra entrato nel tunnel della crisi dopo quattro giornate. «Abbiamo giocato a tratti con personalità ma – evidenzia – tutto questo non è bastato; primo tempo tattico con poche occasioni, nella ripresa meglio ma non siamo stati furbi. Forse siamo calati anche per via del gran caldo». […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Come spiegare che in pieno recupero si materializza una beffa atroce, una di quelle partite in cui il risultato sembra darti ragione solo in parte fino al 28′ della ripresa ed invece alla fine le perdi pure. In realta’ il gol dell’ex di turno, Di Mariano, aveva messo in crisi il Lecce. Un’ora di gioco era passata ed i salentini non solo non avevano scalfito il muro lagunare ma erano andati anche vicini al tracollo. Poi è entrato in scena Simone Palombi e le cose sono cambiate. Radicalmente. Gli ingressi di Tabanelli e Pettinari, subito dopo il vantaggio ospite hanno rincuorato e messo le ali ai giallorossi. Chi non si immaginava proprio una fine del genere era il Venezia che ha pagato pure troppo le sue disattenzioni, due, in 90′. Il primo tempo comincia con Bovo al fianco di Meccariello, Lepore sull’esterno e Palombi con Falco in avanti. Il Venezia risponde con 5 centrocampisti duttili. […] Nella ripresa esce il Venezia che, dopo aver fatto sfogare gli avversari li colpisce con precisione. In primis Geijo all’8′ si fionda in area, colpisce la sfera su cross di Garofalo, palla fuori. Mancosu sfonda centralmente palla a lato. Allo scoccare dell’ora Falzerano prova il tiro, Bleve respinge, Di Mariano spunta alle spalle di Lepore e ribadisce in rete con facilità. A questo punto Liverani cambia la partita. Abbandona il centrocampo, fa uscire Scavone ed Arrigoni ed immette Tabanelli e Pettinari. Falco va a fare il trequartista, Petriccione va in mediana e Tabanelli fa l’interno destro. La doppia sostituzione sortisce l’effetto di spostare in avanti il baricentro del Lecce che ritrova geometrie e lucidità. Effetto lampo. Al 23′ Pettinari, su passaggio di Mancosu, calcia sul primo palo, Lezzerini respinge poi nella mischia che si scatena l’arbitro vede un fallo e ferma tutto. La partita è sempre sotto il controllo del Venezia che, però, ha il grande demerito di non chiuderla. Così il Lecce prende coraggio, se ne infischia delle sostituzioni ed attacca. Al 28′ Falco scova Palombi, tiro in allungo e Lezzerini è battuto. Il tempo di esultare e rifiatare e si torna a combattere. Bovo esce sfinito, Venuti lo surroga, Citro cambia Di Mariano, non cambia il leit motiv: giallorossi all’attacco, disordinato e confusionario, ospiti che sembrano poter disporre tranquillamente del risultato. Al 46′, però, Tabanelli lancia sul filo del fuorigioco proprio Palombi che scatta, fa scorrere il pallone a sinistra ed infila Lezzerini in uscita. […]

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Quando ormai il pareggio sembrava essere ottenuto è arrivata la beffa nel recupero di Palombi e il Venezia ha così incassato la terza sconfitta consecutiva, mettendo ora a rischio la panchina del tecnico Stefano Vecchi. Un risultato bugiardo per quello che si è visto in campo, con i lagunari che hanno giocato una buona partita, contro un Lecce non irresistibile, però tutto questo non è bastato. In conferenza stampa il tecnico allarga le braccia. «C’è poco da dire, questo è il calcio e a malapena dobbiamo accettare il verdetto del campo, che è davvero assurdo». Un Venezia che non e’ mai stato messo in difficoltà dai salentini eppure torna a casa con zero punti. Il tecnico evidenzia. «Questa è l’amara realtà, abbiamo creato tanto e per 70′ minuti dominato passando con merito in vantaggio. La gara era in totale controllo, ma la squadra ha smarrito nel finale per un attimo la concentrazione consentendo al Lecce di pareggiare, e poi e’ arrivata questa sconfitta che reputo bruciante». Peccato perchè il Venezia ha dimostrato di essere vivo, ma ora è scoccato il campanello d’allarme dopo il terzo ko consecutivo, il tecnico non trema. «Io devo pensare a far bene il mio lavoro, la squadra è stata sempre sul pezzo, però certe partite vanno portate a termine con un risultato diverso. I ragazzi hanno dato tutto quello che potevano, purtroppo ci sono state due disattenzioni e siamo qui a commentare un risultato che sinceramente non mi sarei mai aspettato visto anche l’andamento del match». […]

Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Riesce davvero complicato trovare una chiave di lettura univoca e convincente di quanto stia accadendo al quartier generale del Venezia. Perché la situazione la si può guardare da diverse prospettive, eppure resta un dato di fatto incontrovertibile: le tre sconfitte consecutive, che sono una zavorra di cui non sarà facile liberarsi. Più che mai perché il calendario sforna il riposo nel turno infrasettimanale, prima dell’incrocio pericoloso col Livorno del prossimo weekend, quindi ci vorrà tempo per rimettersi in sesto e ritrovare se stessi. Il punto, rispetto a quanto visto ieri nel 2-1 del Via del Mare, è che la partita è andata avanti secondo antiche cadenze mai cadute in disuso. Pochi rischi nel primo tempo, gol nella ripresa in quello che pareva il momento giusto per colpire. La differenza sta nei minuti finali. Se lo scorso anno spesso e volentieri con Filippo Inzaghi arrivavano le vittorie in zona Cesarini, ieri la consuetudine tanto gradita si è ribaltata. La rabbia di Stefano Vecchi, a cui riesce difficile imputare colpe specifiche, perché formazione e cambi sono sembrati logici, è legata al gol del 2-1 di Palombi. Rinvio di Lezzerini oltre la metà campo, Segre perde un contrasto banale, palla a Tabanelli che innesca immediatamente Palombi. Azione sul filo del fuorigioco, Domizzi pare in linea con l’attaccante scuola Lazio, Andelkovic non chiude, Bruscagin è in ritardo dopo una partita quasi perfetta. Fatto sta che in quell’azione c’è tutto il Venezia di oggi. […]

Ore 17.00 – (La Nuova Venezia) C’è qualcosa che non va. Il Venezia perde ancora, per la terza volta di fila. E lo fa dopo aver addirittura assaporato la vittoria. Avanti al quarto d’ora della ripresa e poi imbambolati dai cambi di Liverani e dal gioco profondo dell’enfant prodige Palombi, che pareggia al 27′ e sorpassa nel recupero. Momento difficile, soprattutto per la fase difensiva (sei gol subiti nelle ultime tre partite) che era il punto di forza della passata stagione. Vecchi conferma il 3-5-2 (unica variazione Suciu per l’infortunato Pinato), sorprende, invece, Fabio Liverani che, contro ogni aspettativa, rinuncia ad una punta di ruolo, tenendo La Mantia e Pettinari in panchina per poter avanzare il raggio d’azione di Mancosu ed inserire Scavone tra i tre di centrocampo. Nel piano partita dei salentini, Palombi è un “falso nueve” che si sgancia tra le linee, partecipa al gioco, invita i terzini a sovrapporsi e le mezz’ali ad inserirsi. Non è sufficiente che Di Mariano e Geijo – a turno – vadano a stringere sul metronomo Arrigoni, escludendolo di fatti dallo sviluppo del gioco. […] La gioia è rinviata di 6′: tiro di Falzerano dal limite, Bleve non trattiene, irrompe Di Mariano che imbuca tra le proteste giallorosse per presunta posizione irregolare. Liverani corre ai ripari con l’ingresso di una seconda punta (Pettinari) ed il cambio di regista (Tabanelli per l’opaco Arrigoni) e quasi raccoglie i frutti al 23′ quando Pettinari – servito da Mancosu – calcia da posizione ravvicinata, Lezzerini non trattiene e solo una super chiusura di Andelkovic toglie il gol all’accorrente Tabanelli. Ma lo stesso sloveno al 27′ perde la marcatura di Palombi, che chiama la profondità a Falco e di sinistro infila Lezzerini. Il Venezia si spaventa, si rintana, ma contro un Lecce dal potenziale offensivo più elevato. La difesa veneziana prova a reggere, ma in pieno recupero alza bandiera bianca quando Tabanelli inventa un assist delizioso per Palombi, che scavalca Lezzerini ed appoggia il pallone in rete, facendo esplodere il Via Del Mare e mandando il Venezia in acque sempre più torbide.

Ore 16.30 – (Gazzettino) In un colpo solo il Cittadella ha perso la prima gara di campionato, la vetta della classifica (scavalcato dal Verona) e l’imbattibilità del suo portiere, Paleari. È stato un pomeriggio nerissimo quello di La Spezia, culminato con le espulsioni di Panico – giallo e rosso in rapida successione per proteste nei confronti dell’arbitro – e del diggì Marchetti, che ha fatto sentire le proprie ragioni al direttore di gara il quale, evidentemente, non le ha gradite. Decisivi sull’esito della partita i minuti finali del primo tempo, dove si è passati dalle due occasioni per portarsi in vantaggio – la clamorosa traversa colpita da Finotto e il rigore che si poteva fischiare per la trattenuta subita da Iori – all’espulsione di Panico che ha costretto il Cittadella all’uomo in meno per tutta la ripresa. Il fortunoso vantaggio dei padroni di casa, poi, ha scompigliato e complicato i piani di Venturato. […] Nonostante il caldo, c’è un buon ritmo nei primi 45 minuti, con l’occasione più nitida che è capitata sui piedi di Finotto (37′): l’attaccante si è aggiustato il pallone appena dentro l’area e fatto partire un gran sinistro che ha colpito la traversa, con Manfredini che non ci sarebbe mai arrivato. Il grande equilibrio sul rettangolo di gioco si è spezzato, almeno numericamente tra le due squadre in campo, al 38′: Iori è stato trattenuto in area da Crimi, l’arbitro non ha visto o non ha ritenuto di punire l’intervento sul capitano granata. Sulla ripartenza dello stesso giocatore di casa Panico è intervenuto fallosamente beccandosi il giallo, quindi ha sbracciato platealmente nei confronti dell’arbitro Maggioni che lo ha cacciato dal campo. Sulle veementi proteste dei granata, anche il diggì Marchetti è stato allontanato dalla panchina. […] L’equilibrio si è spezzato al terzo minuto della ripresa, quando si è interrotta l’imbattibilità di Paleari che durava da tre turni di campionato e due partite di Coppa Italia. Il portiere del Cittadella non ha potuto nulla di fronte all’involontaria e sfortunata deviazione di Adorni sul tiro certamente non irresistibile di Crimi. […]

Ore 16.00 – (Gazzettino) La sconfitta di La Spezia è figlia degli episodi, con la dea bendata che questa volta ha davvero girato le spalle al Cittadella per tutti i novanta minuti. La traversa di Finotto, il possibile rigore su Iori, il gol subito con la deviazione decisiva di Adorni, l’espulsione di Panico a complicare ulteriormente la partita. «A me sembra che il Cittadella abbia giocato anche in inferiorità numerica», sono state le prime parole di Roberto Venturato a fine partita. «Abbiamo preso tre contropiedi su tre nostri passaggi sbagliati, per il resto il confronto è stato equilibrato, anche in dieci siamo stati in partita: corti e con l’occasione per pareggiare, Manfredini ha fatto una grande parata». L’allenatore del Cittadella ha così commentato la trattenuta in area ai danni di capitan Iori: «Tutti coloro che hanno visto la partita da fuori campo mi hanno detto che il rigore era netto, e i calci di rigore vanno assegnati, senza ombra di dubbio». Quanto all’espulsione di Panico, sottolinea: «L’ammonizione era giusta, il fallo c’era. Se poi il nostro giocatore ha offeso l’arbitro, come egli stesso mi ha riferito, ci sta pure l’espulsione. Io con Panico non ho ancora parlato». Il risultato del Picco poteva essere diverso da quello finale, un punticino il Cittadella poteva portarselo a casa. «Per quanto successo in campo non credo che lo Spezia meritasse di vincere, ma così è successo, e a me gli alibi non sono mai piaciuti. Se abbiamo perso significa che qualche errore lo abbiamo commesso, cercheremo di riflettere sulla gara del Picco e guarderemo avanti». Panico è stata la sorpresa iniziale. «Si sta allenando bene, ha qualità, e lo vedevo adatto contro la difesa dello Spezia. Panico è un brevilineo, sa saltare l’uomo, mi sembrava il giocatore tagliato per la partita e fino all’espulsione aveva fatto bene». Venturato ha comunque colto segnali positivi. «Quando sei in dieci devi tenere e far correre la palla, siamo pure riusciti a giocare nella metà campo dei padroni di casa, che hanno buone qualità». […]

Ore 15.30 – (Mattino di Padova) Il Cittadella cade al “Picco” di La Spezia e dà l’addio al primo posto in Serie B, ora appannaggio del Verona. Perde l’imbattibilità dopo 13 partite senza sconfitte (le ultime 5 dello scorso campionato, le 3 dei playoff, le 2 di Coppa Italia e le 3 dell’attuale torneo prima di ieri) e il suo estremo difensore, Paleari, vede la sua porta violata dopo 948′, quando, complice una sciagurata deviazione di Adorni su tiro di Crimi da fuori area, nulla può fare sul pallone che cambia direzione davanti a lui dopo il tocco del difensore centrale. Sfuma così la possibilità di eguagliare, se non di superare, il record di 5 successi nelle prime 5 giornate ottenuto nella stagione 2016/17, quando i granata fecero gridare al… miracolo per la fuga in testa alla classifica, stroncata poi dalla rovinosa caduta interna con il Brescia. Premessa doverosa: si può perdere a La Spezia, campo su cui non sarà facile per nessuno passare, ma c’è modo e modo. L’ex capolista lo ha fatto anche per demeriti propri, ma recrimina per due decisioni contrarie prese dall’arbitro Maggioni, al terzo gettone fra i cadetti dopo essere stato promosso dalla Can C a quella B. Primo episodio: Finotto di sinistro calcia benissimo a rete e centra la traversa interna, la palla rimbalza sul campo al di qua della linea bianca, per cui non è gol. I bianconeri di casa si salvano in angolo. Dal corner di Schenetti la palla, deviata, arriva a Iori, piazzato dall’altra parte dell’area, il quale si libera con un pallonetto di Crimi ed entra nei 16 metri. L’avversario lo trattiene nettamente per la maglia e il capitano granata è di fatto bloccato. Il direttore di gara è lì, finge di non vedere quello che appare netto a tutti, e cioè che è un fallo da rigore, e scatena le proteste degli ospiti. Secondo episodio: passano pochi secondi e Panìco, nel tentativo di recuperare la sfera, rifila un calcio allo stesso Crimi. Punizione proprio a ridosso della panchina dei veneti, l’attaccante si rivolge al signor Maggioni e gli dice qualcosa. Dal giallo si passa al rosso in un battibaleno. Il tutto fra il 37′ e il 38′. […]

Ore 15.00 – (Mattino di Padova) Una gara cambiata nel giro di due minuti. Tra il 37′ e il 39′ è accaduto di tutto: la traversa di Finotto, il rigore non dato per il fallo su Iori, l’espulsione di Panico. Poi, per forza di cose, il copione è mutato. «Ma a me pare che la nostra partita sia stata positiva, e che lo sia stata anche quando siamo rimasti in 10», sottolinea Roberto Venturato, a cui la 300ma panchina fra i prof non ha portato fortuna. «Abbiamo subìto tre azioni di contropiede, ma al di là di quelle tre ripartenze, innescate da passaggi sbagliati, non abbiamo concesso altro allo Spezia. Per il resto mi sembra che anche con un uomo in meno siamo riusciti a rimanere corti, mostrandoci capaci di stare in campo. Non solo: abbiamo avuto anche l’occasione per pareggiare, su quella grande parata di Manfredini dopo il cross di Benedetti».Di sicuro, il match è stato deciso dagli episodi. Il tecnico del Cittadella li ha visti così: «Tutti mi dicono che il rigore su Iori era netto, e credo che vada sottolineato: i rigori quando ci sono vanno dati. Sull’espulsione di Panico dico che il suo fallo era da ammonizione, e se il giocatore poi ha offeso l’arbitro ci sta anche l’espulsione. Il direttore di gara ci ha detto che è andata così, con Panico non ho invece ancora parlato. Dispiace perché per quanto si è visto in campo non credo che lo Spezia meritasse di vincere, ma il calcio è questo e a me non piace rifugiarmi nelle giustificazioni e negli alibi. Se abbiamo perso significa che qualche errore l’abbiamo commesso, rifletteremo su quello che è successo in questa partita e cercheremo di guardare avanti». […]

Ore 14.30 – (Mattino di Padova) Quella traversa, a pochi centimetri dall’incrocio, ancora trema. Col suo sinistro a girare Mattia Finotto è andato vicinissimo al gol strappa-applausi. Il Citta ha iniziato a perdere la partita del “Picco” in quel momento, perché poi la gara ha preso la piega sbagliata.«Sono stato sfortunato. Poi, nell’azione successiva, dopo il calcio d’angolo, mi sembra che la maglia di Iori sia stata tirata in modo evidente: dovrei rivedere le immagini, ma dal campo mi sembra proprio che il rigore ci fosse», ricostruisce l’attaccante di Valdobbiadene, chiamato a reggere il peso offensivo del Cittadella da solo per tutta la ripresa. «Poco dopo è arrivata l’espulsione di Panico, un episodio che ci ha detto contro. Peccato, anche perché nel secondo tempo abbiamo sempre tenuto il possesso palla, concedendo solo qualche ripartenza».Sull’incontro ha influito anche la giornata afosa, che ha complicato la vita ai giocatori. «Il caldo c’è e incide, ma si fa sentire per noi come per gli avversari. E comunque martedì abbiamo subito un’altra partita, speriamo di rifarci contro il Benevento. Al Cittadella abbiamo una rosa ampia e tanti giocatori che possono comportarsi bene». […]

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto) Beffa per il Cittadella che dopo cinque mesi e sedici partite senza sconfitte cade al «Picco» dove ieri i granata sono stati puniti oltremodo dallo Spezia (1-0) mattatore con una rete di Crimi a inizio ripresa. In classifica gli uomini di Venturato perdono il primo posto a favore del Verona che è balzato in testa al torneo. La gara è stata condizionata dall’arbitro Maggioni che al 36’ minuto ha estratto un cartellino rosso all’indirizzo di Panico reo di averlo mandato a quel paese dopo essersi preso un giallo. L’episodio è stato lo spartiacque del match coi padovani a gestire tutta la seconda frazione in inferiorità numerica e col gap del gol segnato tre minuti dopo l’intervallo da Crimi. Per la sfida in terra ligure torna Schenetti che si piazza alto nel rombo di centrocampo voluto da Venturato con Iori vertice basso, oltre a Branca e Settembrini ad agire larghi. La partita è viva e interessante nelle prime fasi dove la tattica impedisce sortite offensive pericolose. […] Il «Citta» è in palla, ma ecco la beffa al 39’ quando Panico prende il cartellino rosso. L’attaccante viene ammonito da Maggioni per un fallo su Crimi che se ne stava andando in contropiede, il giocatore lo manda a quel paese e il direttore di gara non ci pensa due volte a espellerlo. Incredulo lui, incredulo anche il direttore generale Stefano Marchetti che entra in campo per protestare e viene mandato negli spogliatoi. Alla ripresa della gara il Citta subisce il primo gol stagionale: Crimi tira verso la porta e Adorni nel tentativo di bloccarlo devia la palla in rete spiazzando l’incolpevole Paleari. […]

Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «L’Albinoleffe ha ricordato Tesser prima di salire sul pullman, che nel primo pomeriggio di ieri ha portato la comitiva neroverde a Bergamo è un avversario di grande valore che anche quest’anno, come in quello passato, sarà un’outsider temibile nella corsa per la promozione in B. Noi l’abbiamo già affrontata in Coppa. Abbiamo vinto, ma al termine di una partita equilibratissima. Dovremo affrontarla con umiltà e grande cuore, gli ingredienti essenziali per aspirare alla vittoria. Certo poi ha aggiunto il mister sarà importante anche seguire il disegno tecnico-tattico che abbiamo preparato nel corso degli allenamenti». Sul pullman ieri pomeriggio è salito anche Berrettoni. «Emanuele è rientrato in gruppo da appena tre giorni ha detto Tesser , dopo un lungo mese di sosta dovuto all’infortunio al ginocchio patito nell’amichevole con il Venezia. Ovviamente non ha il ritmo partita, ma è già importante che sia qui con noi. Misuraca? No, Gianvito (postumi di un risentimento muscolare, ndr) non è stato convocato: non voglio rischiarlo». […]

Ore 13.10 – (Messaggero Veneto) «Voglio una squadra che giochi con una propria identità». Più che del risultato, importante ma non troppo in questo momento del campionato, Attilio Tesser intende vedere a Bergamo un Pordenone con un suo Dna: un aspetto che può portare grandi soddisfazioni in futuro.«Mi aspetto un gruppo che scenda in campo con una sua filosofia precisa, come ha fatto col Fano – è il concetto principale del tecnico neroverde prima di partire per la Lombardia -. Questo è un obiettivo della trasferta. Per quanto riguarda l’avversario sappiamo benissimo chi incontriamo: l’Albinoleffe è un team di valore, reduce da un grande campionato e pronto a ripetersi. L’abbiamo battuto in coppa Italia ma a fatica (1-0 e gol di Bombagi quasi allo scadere, ndr). Ci aspetta una partita durissima, ma sono fiducioso. La squadra – chiude – sta bene». […] Il tecnico è orientato a schierare la stessa formazione capace di superare il Fano. Il turnover, per ora, non sembra possibile considerato che Germinale è out, così come Misuraca («poteva esserci, non se l’è sentita di rischiare», ha detto a riguardo Tesser), mentre Berrettoni è tra i convocati dopo più di un mese di assenza. Probabilmente il numero dieci entrerà a gara in corso ma attualmente non è in grado di reggere un match intero. Così, di fronte a Bindi, agiranno Semenzato, Stefani, Barison e De Agostini; in mezzo, al fianco di Burrai, si muoveranno Davide Gavazzi (omonimo di Fabio dell’Albinoleffe) e Bombagi. Sulla trequarti spazio Ciurria, davanti si punta sul tandem Candellone-Magnaghi, in luce con il Fano. […]

Ore 12.50 – (Messaggero Veneto) La prima partita ha acceso il “fuoco” di tifosi e addetti ai lavori: da tanto non si percepivano sensazioni simili dalle parti del Bottecchia. Ora il Pordenone deve continuare su questa strada. La squadra di Tesser, dopo la vittoria col Fano all’esordio, cerca il bis a Bergamo, andando a far visita all’Albinoleffe nella seconda giornata di serie C. Si tratta del primo di tre impegni ravvicinati: mercoledì sarà la volta del match con la Virtus Vecomp (in casa, alle 18.30), domenica con il Rimini (in trasferta, alle 18.30). Relativamente all’incontro odierno, la cabala dice bene ai neroverdi, mai ko in nove gare con i lombardi. Ma la formazione cittadina, rispetto alla scorsa stagione, deve avere un altro passo in trasferta, viste le sole quattro affermazioni del 2017-’18. Se è l’alba di una nuova era, oggi, lo si vedrà anche se cambia qualcosa da questo punto di vista. A inchiodare i ramarri a un torneo di assoluta mediocrità, l’annata precedente, è stato il rendimento in esterna, scarso se si pensa che – del poker dei successi – due maturarono alla prima e alla terza giornata. I numeri, Attilio Tesser, li guarda con attenzione relativa. Adesso il tecnico cerca risposte soprattutto sotto il profilo dell’identità e del gioco, necessarie per vedere se il lavoro sinora è stato buono: dalla bontà di queste passa il livello di campionato che la squadra può disputare. La scorsa stagione, in questo momento, il Pordenone vinceva e strappava applausi. Poi è andata come tutti sanno, anche se in Tim Cup sono arrivati risultati (forse) irripetibili con la vittoria di Cagliari e il pari di San Siro. […]

Ore 12.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A Renate oggi l’L.R. Vicenza cerca di centrare il primo successo del campionato dopo il pareggio ottenuto domenica scorsa al «Menti» contro il Giana Erminio. «Secondo me è stato un buon punto — precisa il tecnico del club berico Giovanni Colella — poi nel calcio ognuno ha le sue idee ed è normale che sia così. Contro il Renate sarà un’altra partita difficile perché la compagine lombarda non è certo una sorpresa visto che sono tre anni che gioca i playoff. Sarà un bel test in cui dovremo mostrare qualche passo avanti nella gestione della partita e nel proporre anche qualcosa di più e di diverso in fase offensiva». Contro il Renate mister Colella recupera i difensori Bizzotto e Davide Bianchi, potendo contare anche sull’ormai pieno recupero del mediano Nicolò Bianchi: «Dopo aver affrontato il Renate giocheremo mercoledì contro il Rimini al “Menti” e dopo quattro giorni andremo a giocare contro la Feralpi Salò per cui adesso è importante avere la rosa al completo — aggiunge l’allenatore — spero di recuperare al più presto anche Solerio a cui lunedì verrano tolti i tamponi dal naso e poi potrà almeno allenarsi con noi». Di formazione mister Colella non parla, ma precisa ancora una volta come per lui non esistano titolari inamovibili. «La rosa è composta da 23, 24 giocatori e per me sono tutti sullo stesso piano — sottolinea il tecnico dell’L.R. Vicenza — la maglia da titolare la indossa chi se la guadagna in settimana in quanto a riguardo la mia idea è che sono i giocatori a mettersela e a togliersela a seconda di come lavorano». Non è escluso quindi che per capitan Bizzotto cominci la gara dalla panchina con la conferma della coppia di centrali composta da Pasini e Mantovani. […]

Ore 11.50 – (Gazzettino) […] «La gara di Coppa ci aveva lasciato un po’ di amaro in bocca – spiega Antonio Paganin – e la vittoria di Bolzano ci ha permesso di rimettere un po’ le cose a posto, oltre ad aumentare l’autostima dei ragazzi. Il Delta è reduce da un pareggio, a dimostrazione che tutti devono rodare qualche meccanismo in questo inizio di stagione, però avrà anche voglia di riscatto. Pur essendo solo alla seconda giornata è già uno scontro diretto, puntando entrambi al vertice, e sarà molto importante l’approccio alla partita. Affrontare una compagine che gioca a viso aperto è un aspetto positivo considerato che siamo una formazione costruita per produrre gioco». […] L’Este affronta la prima trasferta proprio sul campo del Tamai, occasione nella quale rientra Pozza (ai box per squalifica una settimana fa), mentre è in dubbio Pizzolato per un affaticamento muscolare tanto che ieri ha saltato la rifinitura. Continuità nella prestazione e nel risultato la parola d’ordine. «Senz’altro – esordisce Nicola Zanini – anche se per ovvie ragioni non siamo ancora cento per cento come squadra e il rischio può essere quello di andare un po’ sulle montagne russe. Mi aspetto una formazione matura che sappia interpretare al meglio i diversi momenti della partita». Passando alla scelta degli undici, il tecnico aggiunge: «Qualcosa potrei cambiare rispetto alla gara con il Montebelluna. I ragazzi mi stanno mettendo in difficoltà dato che si stanno allenando tutti al massimo: ben venga se questo è il problema, sono molto contento del loro atteggiamento». […]

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Dopo il debutto vincente e convincente di domenica a Bolzano con la Virtus, oggi per il Campodarsego c’è la prima sfida casalinga del campionato. Alle 15 (arbitro Ceriello di Chiari) i Gabbiani si confronteranno con il Delta Porto Tolle, una squadra con ambizioni. «È una delle corazzate che possono puntare a vincere il campionato», spiega il presidente biancorosso Daniele Pagin, «Per questo mi aspetto che la squadra risponda come a Bolzano: con quella voglia e quella grinta possiamo fare sicuramente una bella partita». Parole cariche di soddisfazione, anche per le sensazioni sulla nuova squadra: «Mi ha colpito molto come i ragazzi si siano amalgamati in fretta. Manca ancora qualche aspetto da rodare, ma si trovano bene e sono un bel gruppo, lo sono diventati in pochissimo tempo». Sulla stessa lunghezza d’onda l’allenatore Antonio Paganin: «Ci siamo fatti valere all’esordio, ora avremo di fronte una squadra con tanti singoli di qualità che viene da un pareggio. Pertanto dovremo mantenere la compattezza della prima giornata, soprattutto nelle retrovie. Mentre in attacco so di poter contare su giocatori di assoluta esperienza. Per fortuna ho a disposizione tutti, a parte Scapin, sempre fuori per un’infiammazione muscolare». Un esordio decisamente positivo, forse al di sopra delle aspettative, contro il Montebelluna. È un Este carico a mille quello che oggi cercherà conferme in casa del Tamai (ore 15, arbitro Sfirro di Reggio Emilia). «Siamo pronti e vogliamo disputare un’altra partita importante», dice il vicepresidente Stefano Marchetti, «È normale che nello spogliatoio ci sia entusiasmo dopo il successo di domenica scorsa, ma siamo solo all’inizio e bisogna restare con i piedi per terra. Dobbiamo mantenere uno spirito di umiltà, pur essendo consapevoli della nostra forza». […]

Ore 11.00 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Merelli; Salviato, Ravanelli, Capelli, Trevisan; Clemenza, Cappelletti, Pulzetti; Capello; Guidone, Bonazzoli.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Ecco allora che rispolverare il 4-3-1-2, modulo che ha fruttato la doppietta (campionato e Supercoppa) nella passata stagione, è più di un’ipotesi come ha confermato venerdì lo stesso tecnico nella consueta chiacchierata con i cronisti in vista della partita. Anche ieri la squadra ha messo a punto allo stadio gli ultimi dettagli lontano da occhi indiscreti, ma l’impiego sugli esterni nella linea difensiva a quattro di Salviato a destra e soprattutto Trevisan a sinistra, sarebbe la mossa per contrastare la capacità di utilizzare con frequenza le sovrapposizioni della Cremonese. Per impedire invece che gli avversari possano avere il tempo di chiudersi, disponendosi anche a sei dietro proprio con il rientro degli esterni, come si è visto a Palermo, sarà fondamentale alzare la velocità di esecuzione nel giro palla e sfruttare appunto soprattutto le vie centrali. […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) Fare tesoro degli errori compiuti a Salerno per ripartire immediatamente. Ecco la missione del Padova stasera nella seconda sfida di campionato all’Euganeo con la Cremonese allenata dall’ex biancoscudato Andrea Mandorlini. L’appuntamento con i grigiorossi inaugura un trittico in otto giorni (Foggia mercoledì e Pescara tra due lunedì gli altri impegni) che sarebbe fondamentale aprire nel migliore dei modi. E a infondere fiducia c’è anche il precedente vinto a domicilio due settimane fa nel derby con il Venezia. Beninteso, non si prospetta un compito facile per Pulzetti e compagni considerato che i lombardi sono al momento imbattuti, con due pareggi e la recente vittoria sullo Spezia, ma i giocatori del Padova hanno nelle loro corde la possibilità di sfoderare una prestazione d’alto livello dimostrando che all’Arechi si è trattato solo di un incidente di percorso. Per contrastare i grigiorossi, che adoperano al meglio soprattutto le corsie laterali nelle due fasi, Bisoli sembra intenzionato ad alzare il tasso di qualità in mezzo al campo.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Nello scorso impegno di campionato con lo Spezia, la Cremonese ha vinto e convinto, ottenendo il suo primo successo dopo i pareggi con Pescara e a Palermo e confermando le ottime potenzialità della squadra, tra le candidate per un ruolo da protagonista in campionato. E se, limitandosi al reparto offensivo, una formazione può permettersi di tenere fuori giocatori del calibro di Paulinho, Carretta e Montalto, quest’ultimo a segno venti volte nella passata stagione con la Ternana ma oggi non disponibile, è evidente il valore della rosa grigiorossa. Mandorlini schiera i suoi con un 4-3-3 che si trasforma in un 4-5-1 in fase difensiva grazie all’ottima interpretazione delle due fasi da parte degli attaccanti esterni, Perrulli e Castrovilli, quest’ultimo costante spina nel fianco delle difese avversarie. In mediana, ancora assente per squalifica Leandro Greco, spazio al terzetto formato da Arini, Castagnetti e Croce, mentre dietro, a presidiare la porta di Radunovic i due forti ed esperti centrali Claiton e Terranova supportati in fascia da Mogos a destra e Migliore a sinistra. […]

Ore 10.10 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Merelli; Salviato, Ravanelli, Capelli, Trevisan; Clemenza, Cappelletti, Pulzetti; Capello; Bonazzoli, Guidone.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Ecco perché il tecnico è fortemente tentato dal rispolverare il 4-3-1-2, affiancando in avanti allo scalpitante Bonazzoli il suo uomo di fiducia, Marco Guidone. Un giocatore che non sarà un bomber di razza (ma l’anno scorso ha segnato le reti più pesanti), ma contribuisce a far giocare bene la squadra. Alle loro spalle dovrebbe agire Capello, sebbene sulla trequarti Bisoli abbia l’imbarazzo della scelta, da Minesso a Sarno, passando per Belingheri. Trequartista è anche Clemenza, ma oggi il giovane di scuola Juventus dovrebbe agire da mezz’ala, per permettere di sviluppare meglio il gioco in un centrocampo che manca di un regista puro. Tuttavia non sono escluse sorprese e ripensamenti, come la conferma della difesa a 3, con il tecnico che dovrà fare i conti, per forza di cose, con la prossima gara di Foggia in programma già mercoledì. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Dimenticare Salerno e tuffarsi nel modo migliore verso il primo snodo importante del campionato. La Serie B entra nel vivo e i riflettori della quarta giornata saranno puntati questa sera sullo stadio Euganeo. Il posticipo delle 21 regala un grande classico della categoria, Padova-Cremonese, sfida che in B si è già giocata 26, volte ma che non si vedeva da 21 anni. Il popolo biancoscudato torna ad abbracciare la formazione di Bisoli memeore dell’entusiasmante derby contro il Venezia, cercando di spingere verso la vittoria una squadra che non ha mai fatto mancare grinta e impegno, ma che deve ritrovare lo smalto offensivo della scorsa stagione. Se a Salerno la retroguardia è un po’ sbandata nella ripresa, ciò che più preme a Bisoli è ritrovare la fluidità di manovra e l’intensità che ha contraddistinto la sua squadra nella cavalcata dello scorso campionato. L’attacco è ancora da rodare, se è vero che quest’anno nessuno punta è andata ancora segno e i gol sono arrivati solo su palle da fermo.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il calendario stilato dalla Lega in maniera un po’ balorda costringerà il Padova a fare gli straordinari in questi giorni. Mercoledì, infatti, è in programma il primo turno infrasettimanale della stagione, che i biancoscudati disputeranno alle 21 in casa del Foggia. E così Bisoli e il suo staff hanno stilato un cronoprogramma molto particolare. I giocatori ceneranno insieme subito dopo il fischio finale di Padova-Cremonese negli spogliatoi dell’Euganeo, mentre la giornata di domani sarà dedicata esclusivamente al viaggio. Il gruppo raggiungerà in pullman la stazione di Bologna da dove si imbarcherà sul Frecciabianca delle 13.42, con arrivo a Foggia previsto per le 18.15. Martedì allenamento in Puglia, con la seduta di rifinitura prevista per mercoledì mattina a poche ore dal fischio d’inizio. […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Nonostante le tre settimane di tempo tra una partita e l’altra non si è ancora sbloccata definitivamente la questione relativa alla capienza dello stadio Euganeo. Le autorità di vigilanza, infatti, non hanno ancora concesso il via libera definitivo all’ampliamento fino a 11.500 spettatori. Se contro il Venezia, per motivi di ordine pubblico, era stata aumentata l’agibilità fino a 8.700 spettatori, per la sfida di oggi la capienza resta limitata a 7.500. Non sono ancora terminati i lavori di messa a punto dell’impianto di videosorveglianza, ma per la gara contro la Cremonese non ci sarà il rischio “sold out”. La prevendita non è stata entusiasmante, nel settore ospiti dovrebbero sistemarsi poco più di 300 sostenitori grigiorossi e il totale, abbonati compresi, si attesterà attorno ai 6.000 spettatori.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La pazza idea di Pierpaolo Bisoli. Una formazione iperoffensiva per battere la Cremonese, archiviare alla svelta lo 0-3 di Salerno e scrollarsi di dosso il digiuno offensivo che dura ormai da cinque partite ufficiali, due di Coppa Italia e tre di campionato. E così, anche nell’allenamento a porte chiuse di ieri, secondo i rumors della vigilia, l’allenatore del Padova ha provato il 4-3-1-2, spostando però Clemenza a centrocampo nel ruolo di mezzala, inserendo Capello nel ruolo di trequartista dietro a Guidone e Bonazzoli. Chiaro l’intento, ossia quello di aggiungere peso alla prima linea e qualità alla manovra, allo stesso tempo blindando la difesa con esterni più bloccati, soprattutto a sinistra dove ci sarà Trevisan e non Contessa. Il resto sarà una partita a scacchi con Andrea Mandorlini, senza la mossa a sorpresa di schierare il figlio Matteo dal primo minuto, come qualcuno ipotizzava. […]




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