Fin dalla prima partita ha preso per mano la difesa del Padova, mettendo a disposizione dei compagni tutta la sua esperienza, forte di 135 presenze in serie A e 154 tra i cadetti. Subito tangibile il contributo alla causa biancoscudata di Daniele Capelli, arrivato quest’estate all’ombra del Santo da La Spezia e tornato a giocare agli ordini di Bisoli che già lo aveva allenato a Cesena. «Mi trovo molto bene e stiamo lavorando al meglio sul piano difensivo, supportati da tutti, con i nostri attaccanti che sono i primi difensori e con la voglia di sacrificarsi per la squadra delle punte e dei centrocampisti. Tutto questo giova in particolare al pacchetto arretrato e un simile spirito non può che farci bene». E se gli attaccanti sono i primi difensori, i difensori, autori delle tre reti finora all’attivo in gare ufficiali, si stanno dimostrando i primi attaccanti. «È un qualcosa in più perché porta punti e, più se ne fanno all’inizio, meglio è. Sulle palle inattive è normale che si salga e ci si provi anche perché abbiamo gente come Salviato, Contessa, Clemenza e Sarno che calcia molto bene e ci facilità, ma poi arriverà il momento in cui segneranno gli attaccanti che sono forti».
[…]Si aspettava quattro punti dopo i due primi derby? «Nemmeno noi forse pensavamo di vincere e soprattutto convincere dato che eravamo in parte un punto di domanda; per molti la categoria è nuova e la squadra è un po’ cambiata, ma c’era la consapevolezza di formare un buon gruppo e di avere fatto un grande inizio di stagione, a partire dal ritiro. Nelle prime giornate comunque i livelli si avvicinano e ogni gara è un’incognita per la diversa condizione atletica delle squadre». Pregi e difetti? «Sicuramente mi è piaciuto l’atteggiamento, con la costante voglia del gruppo di fare e migliorarsi, sin dal primo allenamento. Questa è la strada che ti porta a fare prove come le prime due e a ottenere risultati importanti, non dobbiamo perderla. Con il Verona, abbiamo sofferto di più nel finale e anche con il Venezia, pur senza correre rischi, siamo calati nella ripresa. C’è dunque da crescere in tutte e due le fasi, come del resto le altre squadre, creando di più e concedendo qualcosa di meno».
[…]Superata la prova derby, ora tocca a quella dei campi del sud con l’impegno di domenica a Salerno. «Un esame molto difficile perché oltre a un ambiente caldo sul piano meteo e dell’atmosfera, affronteremo una compagine forte, con vari volti nuovi, ma tutta gente navigata».
[…](Fonte: Gazzettino, Andrea Miola. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)