Ore 18.30 – (Il Piccolo) […] Sull’influenza del numero 9 alabardato così si è espresso Pavanel al termine della partita di sabato. «Pablo ci dà dei riferimenti diversi dal punto di vista fisico, ci aiuta su alcune palle aeree dove si fa trovare pronto. A livello di impostazione di gioco non cambia nulla, sono poi le sue caratteristiche a darci soluzioni diverse». Buone combinazioni sono arrivate anche dai centrocampisti, con Maracchi più volte intervenuto alla conclusione e Coletti cui è stato negato il gol su punizione da Sorrentino. Pavanel, al netto delle distrazioni punite dal Chievo, nel complesso porta a casa indicazioni incoraggianti. “Abbiamo fatto buone cose e qualche regalino che potevamo evitare. Considerate la temperatura alta e le qualità dell’avversario, otteniamo degli spunti diversi rispetto le altre amichevoli che abbiamo fatto, per lavorare sulla fase difensiva”. Interessante nella ripresa l’esperimento del tecnico che ha disegnato l’Unione con un 4-4-2 offensivo. Mensah-Granoche con Procaccio e Petrella larghi sono un lusso. Ovvio che la sfida sarà trovare gli equilibri per non indebolire la cerniera di mediana. Una opzione che potrebbe venir adottata nel caso fosse necessario inseguire nel punteggio o sbloccare le partite. “Vero” conferma Pavanel. «Ci sarà solo da capire bene dove andare a forzare e contro chi. Il 4-4-2 offensivo possiamo farlo». […]
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) La prova generale a Verona non è andata bene. La Virtus Vecomp, neopromossa in serie C, ha battuto 2-0 il Pordenone 2-0 (una rete per tempo, la prima di Momentè e la seconda di Danti). Più precisamente: non è andata bene dal punto di vista del risultato. Nel gioco hanno dominato i ramarri che, nonostante le assenze pesanti, hanno saputo costruire diverse palle-gol, senza tuttavia capitalizzarle. Buone opportunità sono capitate tre volte sui piedi di Ciurria, due volte a testa su quelli di Gavazzi e Germinale, una a De Agostini, Damian, Ciurria e Bertoli. Conferma di quanto si sapeva e di quanto raccontano le statistiche. Nella rosa di Tesser manca un bomber vero, capace di garantire un bottino in doppia cifra. Difetto non trascurabile, quando la rosa neroverde viene confrontata con quelle di avversarie come la Ternana che (se dovesse restare in C) si avvarrà di Daniele Vantaggiato; della FeralpiSalò che può contare su Simone Guerra e Andrea Caracciolo; del Vicenza dove è approdato Rachid Arma; della Triestina che si è assicurata Pablo Granoche. Tesser ha ammesso che la sconfitta di Verona è stata un campanello d’allarme, ma non sembra preoccupato di quanto ha visto sul rettangolo del Mirko Mazzola. «Premesso che la Virtus ha vinto con merito perché ha saputo sfruttare alla perfezione le occasioni avute si spiega il tecnico -, non sono per nulla preoccupato. Ho visto la mia squadra tenere bene il campo, fare gioco e creare buone occasioni, un paio delle quali davvero clamorose. Poi abbiamo subito il gol in contropiede. Brava La Virtus, un po’ meno noi in determinate situazioni». Bisogna tener conto che, a Verona, Tesser non ha potuto utilizzare Misuraca, Berrettoni, Magnaghi e Candellone e che Bombagi non era al meglio ed è stato inserito solo nella ripresa. «Sono uomini importanti concorda l’Attilio -, ma io non cerco mai scusanti nelle assenze. Sono situazioni che possono capitare anche in campionato. È un ko che può far bene, anche se sorride – io preferisco sempre vincere. Ci ha fatto capire quale sarà il clima in campionato dove si lotterà, come ha fatto sabato la Virtus, su ogni pallone». Tesser vuole poi evidenziare che una sconfitta, seppur nella prova generale e contro un’avversaria che ritroverà anche in campionato, non può cancellare ciò che la sua squadra ha fatto vedere di buono durante questa lunghissima preparazione. […]
Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Si apre una lunga settimana per il calcio italiano. Tra stasera tardi e domani sono attese le decisioni del Collegio di garanzia dello Sport riguardo la richiesta dei ripescaggi in serie B di alcuni club tra cui Ternana, Catania, Pro Vercelli e Novara. Il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, ha dichiarato al sito Tuttoc.com che il campionato partirà in ogni caso il prossimo weekend (15-16 settembre), subito dopo la composizione dei gironi e la compilazione dei calendari.«Se non dovessimo farcela – ha detto – il primo turno slitterà, forse in notturna, tra martedì 18 e mercoledì 19. Non escludo, in caso di accoppiamenti geografici favorevoli e col pieno spirito collaborativo delle società, di avere alcune gare già di domenica 16 e le altre nei 2-3 giorni successivi – ha continuato -. Tutto questo affinché nel weekend del 22-23 si possa tenere la seconda giornata di campionato». Gravina interpreta il pensiero delle società, che non ne possono più di allenarsi e basta.La serie B è però sul piede di guerra. Ieri la Gazzetta dello Sport ha sottolineato come le 19 società del campionato cadetto – che si sono guadagnate il diritto di giocare sul campo – minacciano di ricorrere al Tar qualora il Collegio di Garanzia dello Sport accettasse la domanda di ripescaggio e portasse così a 22 il novero dei club al via del torneo. […]
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) «È un bel campanello d’allarme: ben venga sia arrivato adesso». Forse l’ha detto per alzare ulteriormente l’attenzione. O forse lo pensa davvero. Fatto sta che, a una settimana dal (presunto) via del torneo, Attilio Tesser ha voluto suonare la sveglia alla sua squadra dopo il ko in amichevole con la Virtus Vecomp (2-0). Il precampionato del Pordenone si è chiuso con una sconfitta con una pari-categoria (e neopromossa) e il tecnico non si è nascosto dietro giri di parole: «Loro hanno interpretato la gara come se valesse tre punti – ha continuato -: questo è il clima che troveremo nei campi di gara». Il trainer rimette tutti sull’attenti, anche perché un calo può esserci stato visto l’infinita fase di preparazione. Sul campo della Vecomp è arrivato il primo rovescio dell’estate neroverde. Il team non aveva mai perso sul campo, neppure con formazioni di serie B come Pescara in Coppa Italia (ko arrivato soltanto ai rigori) e Venezia in amichevole (pareggio per 1-1). A Montorio una sconfitta evitabile ma pervenuta complice anche le numerose assenze. A Tesser mancavano Misuraca, rientrato nuovamente ai box per un problema muscolare, e tutto l’attacco titolare: Berrettoni, Magnaghi e Candellone sono out e dovrebbero rientrare nel corso di questa settimana. Se il trio formato da Ciurria, Bertoli e Germinale aveva segnato con squadre di Eccellenza e serie D, nulla ha potuto con un pari-categoria anche se il portiere avversario è sembrato in giornata di grazia. Insomma, le attenuanti ci sono per Tesser ma il tecnico non ha voluto nascondersi dietro ad alibi: con le dichiarazioni rilasciate nel post-gara ha voluto lanciare un messaggio preciso, che serve fare di più in vista dell’avvio del campionato, competizione in cui nessuno perdona nulla. […]
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Format della Serie B e primi passi avanti verso il nuovo stadio, per il Venezia inizia oggi una settimana clou su più fronti. Il campionato cadetto ha già archiviato le prime due giornate ma solo domani conoscerà il proprio destino, con la sentenza del Collegio di Garanzia del Coni sulla legittimità o meno dell’avvenuta sforbiciata da 22 alle attuali 19 squadre. Contro il blocco dei ripescaggi, voluto da tutti i club di B e avvallato dal commissario straordinario della Figc, Roberto Fabbricini, si sono scagliati in primis le sei società di C (Catania, Novara, Pro Vercelli, Siena, Ternana e Virtus Entella) che pretendono di occupare uno dei tre posti lasciati vacanti da Avellino, Bari e Cesena, ma anche Lega Pro, Lega Dilettanti e Assocalciatori. Nel loro mirino è finita non tanto o non solo la Lega B, colpevole di aver voluto ridurre il numero della partecipanti al secondo campionato nazionale, quanto soprattutto il commissario Fabbricini che avvallando tale richiesta avrebbe compiuto un abuso di potere, prendendo una decisione che sarebbe spettata semmai al consiglio federale. […] Venerdì sarà importante non solo per il big match serale Venezia-Benevento. Alle ore 9, infatti, negli uffici del Comune di viale Ancona a Mestre è in agenda la conferenza di servizi preliminare per il nuovo stadio di Tessera, prima tappa dell’iter burocratico avviato dal Venezia il 24 luglio scorso consegnando lo studio di fattibilità all’Ufficio Protocollo di Ca’ Farsetti. Si tratta del primo incontro propedeutico alla delibera di pubblica utilità dell’opera che il consiglio comunale dovrà votare entro il 22 ottobre, dopo la quale il Venezia sottoporrà il progetto definitivo alla Regione Veneto. Oltre al club arancioneroverde col presidente Joe Tacopina la conferenza dei servizi preliminare vedrà al tavolo i rappresentati di Comune, Regione, Città metropolitana, Prefettura, Ministero dei beni culturali, agenzia del Demanio, Vigili del fuoco, Coni, Enac, Save, Anas, Cav, Rfi, Ulss 3 Serenissima, Consorzio Acque Risorgive, Veritas, Venis, Enel-Terna, Avm, Italgas e Tim. […]
Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «In effetti ho vissuto un’estate travagliata, me ne sono capitate un po’ di tutti i colori – ammette Vicario, col sorriso ritrovato avendo giocato il primo tempo venerdì nel test di Porto Tolle -. Prima le noie muscolari, poi un virus influenzale ed infine un taglio all’indice della mano destra cucito con 4 punti. Per fortuna si è trattato di piccole disavventure che fanno parte del nostro lavoro, ho cercato di viverle come esperienza che aiutano e fortificano». Ora il 22enne udinese rassicura sulle sue condizioni. «Sto bene, il rientro è stato positivo e ho ripreso confidenza col campo, mi mancava riavvertire certe situazioni. Mi sono trovato a mio agio e sono pronto, anche il dito non mi dà fastidi dopo terapie ed esercizi per riacquistare la giusta mobilità». Nel frattempo Lezzerini ha ben difeso i pali contro Spezia e Padova, mentre Facchin non ha fatto le valigie e, per sua stessa ammissione, è rimasto per giocarsi il posto e non per farvi da chioccia. «Siamo davvero un bel terzetto, sono contento perché la competizione crea agonismo e aiuta ad alzare il livello migliorandosi. Mi ha fatto piacere aver ritrovato Facco dopo avergli fatto da secondo due anni fa in Lega Pro: Davide è sempre diretto, ha ragione a pensarla così, tutti lo stimiamo perché è trasparente, onesto, positivo e sempre carico. Lezzerini? L’ho conosciuto ora dopo averlo apprezzato da avversario, Luca è forte, ha già fatto esperienze importanti a livello giovanile con la Fiorentina e ha disputato un buon campionato di B ad Avellino». […]
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La sosta per le nazionali è già andata in archivio e il Venezia scalda i motori in vista di un match delicatissimo quanto avvincente che lo attende nell’anticipo di venerdì sera in orario inedito per il Penzo – alla ore 21 – contro il Benevento, team appena retrocesso dalla serie A e reduce da un sofferto pareggio con il Lecce nella gara d’esordio e dal successivo turno di riposo. I lagunari si preparano a quest’appuntamento tenendo sott’occhio sempre l’infermeria che non sembra regalare gioie: Fabiano è bloccato, Litteri ha sentito riacutizzarsi il dolore al ginocchio e si fermerà cautelativamente, altri elementi non sono ancora in condizione perfetta. Ma il Venezia non pare aver risentito in maniera decisa degli acciacchi in avvio di stagione alla luce delle due prime prestazioni offerte, non esaltanti ma nemmeno da cestinare o criticare particolarmente. Contro un ambizioso Spezia è arrivata una vittoria seguita da una trasferta difficile e nervosa come quella del derby di Padova nella quale i lagunari sono caduti solamente su una rete su palla inattiva, offrendo sprazzi di gioco apprezzabile. […]
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Vecchi ritrova anche Guglielmo Vicario, a distanza di oltre 40 giorni dall’ultima apparizione a Moena contro la Fiorentina. Quel pomeriggio, su un campo-piscina, il portiere friulano si esaltò neutralizzando anche il calcio di rigore di Veretout. Designato come il portiere titolare per la stagione, Vicario è poi salito sulle montagne russe, confrontandosi con un problema dietro l’altro: risentimento muscolare nella seconda parte del ritiro di Bedollo, violento attacco febbrile al rientro in pianura (4-5 giorni di stop), infine un infortunio domestico con tanto di punti di sutura a un dito della mano. Sabato il ritorno tra i pali a Porto Tolle. «Ne ho passate di tutti i colori questa estate» racconta il portiere senza perdere mai il buon umore, «a un certo punto me la sono messa via. Mi sono detto di avere pazienza, che sarebbe finita questa serie nera. Adesso sono ritornato al 100%, anche la mobilità del dito è a posto». Contro il Benevento, Vicario dovrebbe esordire da titolare, anche se la concorrenza in questi mesi è aumentata con l’arrivo di Lezzerini e la permanenza di Facchin. «Il confronto fa bene, siamo un bel gruppo di portieri. Ci aiutiamo tutti i giorni, la competizione aiuta a migliorarsi. Sono contento del ritorno di Davide, ho trascorso una stagione molto bella allenandomi con lui in Serie C, è una persona diretta, come piace a me. Adesso sto conoscendo Luca, che è cresciuto uno dei migliori settori giovanili d’Italia, come è la Fiorentina. Siamo un terzetto ben affiatato, un reparto affidabile».Per Vicario potrebbe essere la stagione della consacrazione, la quarta al Venezia, che a giugno gli ha prolungato il contratto. «Deciderà il mister, io sono pronto. Mi sono tolto tante soddisfazioni in questi anni, anche partendo dietro a Facchin e Audero, voglio proseguire su questa strada». […]
Ore 13.10 – (Mattino di Padova) «Voglio una squadra affamata». È carico e ha le idee chiare mister Nicola Zanini in vista dell’inizio di campionato. Il suo Este sabato ha battuto in casa 3-2 il Villafranca nell’ultima amichevole estiva. «Nel complesso sono contento della prestazione, considerando che mancavano alcune pedine chiave. Abbiamo ancora alti e bassi, ma è normale: la rosa è profondamente rinnovata. E siamo stati comunque protagonisti di un buon precampionato».Il gruppo è composto da un mix di giovani e veterani: «L’intesa è da migliorare, così come la gestione delle diverse fasi di gara, ma finora vedo uno spogliatoio unito e una squadra votata al lavoro. Questo è fondamentale». Dove può arrivate l’Este? «Non ci poniamo limiti. Prevedo un campionato equilibrato, con pochi punti di differenza tra l’ultima qualificata ai playoff e la prima che dovrà giocare i playout. Vogliamo fare bene e pensare a crescere partita dopo partita, i bilanci li faremo alla fine. Se ci sono avversari che temo in particolare? Osservando quanto fatto sul mercato e i risultati ottenuti negli ultimi anni ritengo che tra le squadre più attrezzate sulla carta ci siano Trento, Arzignano, Adriese, Delta Porto Tolle, Campodarsego e Cjarlins. Però dobbiamo guardare in casa nostra: saremo noi gli artefici del nostro destino». Per tagliare traguardi ambiziosi servirà lo spirito giusto. «L’atteggiamento è fondamentale. Voglio una squadra che abbia fame. Il passaggio sbagliato ci può stare, quello che conta è cosa succede dopo. I miei giocatori dovranno avere gli occhi della tigre». […]
Ore 12.40 – (Gazzettino) Il Campodarsego abdica subito. Già, perché se nello scorso maggio a Firenze aveva vinto la Coppa Italia nazionale, questa volta la competizione si rivela subito avara di soddisfazioni. A condannare i biancorossi il sigillo di Bullo, frutto tra l’altro di una serie di disattenzioni: come quella di farsi sorprendere dalla punizione veloce battuta da Scandilori per Pelizzer (Scapin è troppo distante), con assist in mezzo per Bullo che Caporali fa sfilare e il gol è inevitabile. Eppure nella prima mezz’ora i ragazzi di Paganin aveva fatto vedere le cose migliori, incluso il palo di Franciosi. Salvo poi destare l’impressione di un potenziale non espresso a pieno regime, con la squadra che nella ripresa non è più riuscita a riprendere la partita. In avvio speculare l’atteggiamento tattico, anche se appunto nella prima mezz’ora sono i padovani a farsi preferire per palleggio e geometrie. Spesso la truppa di Paganin trova l’intesa giocando palla a terra. […] La supremazia territoriale di casa non produce altre emozioni sotto porta, e con i minuti la Clodiense prende terreno e convinzione. A suonare la carica è uno scambio tra Martino e Abrefah con rasoterra in mezzo di quest’ultimo sbrogliato in angolo da Barina. Il vantaggio granata matura comunque di lì a poco. Scandilori batte velocemente una punizione per Pelizzer, palla dentro per Bullo che non perdona. Sigillo che galvanizza ulteriormente gli ospiti, mentre i padovani tentano una reazione che passa attraverso il mancino a giro di Scapin (poco alto). Prima del riposo assolo di Abrefah, la sua conclusione però non graffia. […] Così a fine partita il tecnico Paganin: «Giocare due gare ufficiali come ha fatto la Clodiense prendi il ritmo che le amichevoli non ti danno, e anche la furbata su punizione mentre eravamo scoperti è da leggere in questa ottica. È comunque difficile giocare con questo caldo quando due squadre sono bloccate, se avessimo segnato in occasione del palo di Franciosi poteva essere un’altra partita. Ci sta di accettare il verdetto del campo, ma nel prosieguo mi auspico che aumenti un po’ la velocità e che anche il tempo ci dia un attimo di tregua. È solo questione di prendere il ritmo». Quindi aggiunge: «L’importante è avere un’identità e con grande pazienza alzare i ritmi. Alla fine abbiamo pagato una singola giocata, dispiace ma sarebbe stato peggio se fossimo stati in balìa dell’avversario. Poi ci sta essere meno brillanti in questo periodo, ci vorranno tre-quattro gare per andare a regime essendo la squadra fisicamente forte»
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Il Campodarsego fallisce il bersaglio nella prima gara ufficiale della stagione, dopo la lunga preparazione e i tanti cambiamenti nella rosa.La nuova squadra affidata al tecnico Antonio Paganin esce dalla Coppa Italia di Serie D, di cui era detentrice, sconfitta di misura dalla Clodiense Chioggia.Un risultato maturato sia per la sfortuna sotto porta dei padroni di casa che per la loro condizione ancora di “rodaggio”. […] Arriva poco dopo la mezzora il vantaggio ospite, complice un’ingenuità della difesa casalinga: Scandilori batte velocemente un calcio piazzato per Pelizzer, quest’ultimo mette al centro per Bullo che ribatte in rete da pochi passi. L’occasione per il pari è per Scapin, autore di una bella conclusione che però finisce oltre il sette. […] Nei minuti finali e nell’ampio recupero i padovani si lanciano in avanti alla ricerca del pari. Ma, al netto del forcing e dell’uomo in più per l’espulsione di Pregnolato, non ottengono l’agognato e meritato pareggio e terminano l’avventura in Coppa ai trentaduesimi. Una volta finita la partita è inevitabile il rammarico tra i dirigenti del Campo, in primis tra il presidente Daniele Pagin e lo stesso Paganin. Entrambi però comprendono le difficoltà “fisiologiche” del primo incontro ufficiale e confidano nella qualità dei propri giocatori.
Ore 11.50 – (Gazzettino) Roberto Venturato l’ha ribadito ancora una volta, a margine del Memorial Santagiuliana: per lui non ci sono Cittadella-uno e Cittadella-due, bensì una rosa di giocatori considerati tutti sullo stesso piano, ognuno ritenuto importante nel progetto granata. Ovviamente poi il tecnico dovrà fare le proprie scelte, di volta in volta, per mandare in campo la miglior formazione, cercando di sbagliare il meno possibile. Vicenza-Cittadella, disputata sabato a Caldogno, è stata utile per mettere minuti nelle gambe a chi è stato impiegato di meno nelle prime due giornate di campionato e, perché no, restituire a Venturato preziose indicazioni per il futuro prossimo. Tra le note positive figurano i due esterni difensivi, sempre pronti a supportare la manovra in fase di costruzione. Tommaso Calcellotti ha sfornato l’assist per il 2-2 di Malcore, mentre Alberto Rizzo è stato propositivo in egual misura sulla corsia di sinistra. «Era importante disputare una buona gara – sottolinea quest’ultimo – per dare continuità ai risultati che stiamo ottenendo in questo periodo. Anche se si trattava di un’amichevole, bisognava scendere in campo con l’atteggiamento giusto». L’avversario di sabato si è dimostrato di buona caratura. «Il Vicenza voleva ben figurare davanti a tanti tifosi, è una squadra con buoni elementi in rosa, costruita per fare bene. Si è trattato quindi di un test vero, importante per entrambe le squadre». Nonostante il pomeriggio caldo si è visto anche un buon ritmo di gioco. «Nessuno voleva perdere l’incontro – afferma Rizzo – In campo è stata partita vera, con la giusta cattiveria e il necessario agonismo. Il caldo non ha frenato le due squadre». Anche perché tutti volevano mettersi in mostra agli occhi dei rispettivi allenatori. Venturato poi ha detto che, se il torneo cadetto dovesse allungarsi a 22 squadre, avrà ancor più bisogno di una rosa all’altezza e coinvolta, perché la stagione sarà lunga, faticosa e logorante. «La rosa del Cittadella conta 24 giocatori, ognuno importante per la causa e per gli obiettivi da raggiungere. Tutti devono avere lo stesso atteggiamento e lavorare bene per permettere al Cittadella di esprimersi al massimo delle proprie potenzialità». […]
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) C’è qualcosa in palio, anche solo un trofeo da amichevole? Il Cittadella indosserà l’abito da battaglia. Lo si è visto nitidamente sabato pomeriggio, nel primo fine settimana senza campionato da quando è ripartita la stagione. Al Memorial Santagiuliana gli uomini di Venturato hanno iniziato il derby col Vicenza spingendo da subito e portandosi in vantaggio. E, quando si sono ritrovati sotto, hanno riaccelerato senza esitazioni portando a casa il match. «Puntavamo a una buona prestazione per dare continuità ai risultati ottenuti in campionato», spiega il terzino Alberto Rizzo, 21 anni, che ha approfittato dell’occasione per offrire una prova generosa e scalare posizioni nelle gerarchie del tecnico granata. «Davanti avevamo una squadra di Serie C, ma costruita per far bene e molto motivata. Abbiamo messo in campo la giusta cattiveria e credo si sia visto, nessuno ha tirato indietro la gamba». Nell’undici di partenza schierato a Caldogno, solo Adorni e Branca hanno giocato con regolarità nelle partite ufficiali. «Quando il mister dice che in questa rosa siamo tutti importanti, noi ci crediamo. Personalmente ho legato soprattutto con Panico, con cui condivido l’appartamento, ma in generale il gruppo è unito e tra noi giocatori non ci sono invidie. In questi primi mesi a Cittadella ho trovato una bella realtà: colpisce come sia allo stesso tempo familiare e professionale». […]
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Domenica di riposo per gli uomini di Venturato che torneranno in campo oggi al Tombolato nella settimana che si concluderà con la partita casalinga di sabato con il Cosenza. Dovrebbe tonare a disposizione anche Frare, che la scorsa settimana ha continuato con le terapie per mettersi alle spalle la fascite plantare che lo ha tormentato nella prima fase della stagione. Potrebbe così tornare a essere un’alternativa ad Adorni e Drudi. Abbonati e lotterieUltima settimana per abbonarsi: la campagna di sottoscrizione chiuderà sabato in concomitanza con la gara con i calabresi. 2.488 i tifosi che già hanno aderito, numero record per il Cittadella. L’obiettivo, ormai pienamente alla portata, è superare il tetto dei 2.500. Intanto, dopo aver organizzato la trasferta di Carpi, il club “Angelo Gabrielli – Granata per sempre” continua a raccogliere adesioni. Ci si può iscrivere al Bar Stadio, ma anche in occasione della sfida col Cosenza, direttamente in Tribuna Est. Al termine della partita tra tutti gli iscritti sarà sorteggiata una maglia autografata da capitan Iori. […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) Si aspettava quattro punti dopo i due primi derby? «Nemmeno noi forse pensavamo di vincere e soprattutto convincere dato che eravamo in parte un punto di domanda; per molti la categoria è nuova e la squadra è un po’ cambiata, ma c’era la consapevolezza di formare un buon gruppo e di avere fatto un grande inizio di stagione, a partire dal ritiro. Nelle prime giornate comunque i livelli si avvicinano e ogni gara è un’incognita per la diversa condizione atletica delle squadre». Pregi e difetti? «Sicuramente mi è piaciuto l’atteggiamento, con la costante voglia del gruppo di fare e migliorarsi, sin dal primo allenamento. Questa è la strada che ti porta a fare prove come le prime due e a ottenere risultati importanti, non dobbiamo perderla. Con il Verona, abbiamo sofferto di più nel finale e anche con il Venezia, pur senza correre rischi, siamo calati nella ripresa. C’è dunque da crescere in tutte e due le fasi, come del resto le altre squadre, creando di più e concedendo qualcosa di meno». […] Superata la prova derby, ora tocca a quella dei campi del sud con l’impegno di domenica a Salerno. «Un esame molto difficile perché oltre a un ambiente caldo sul piano meteo e dell’atmosfera, affronteremo una compagine forte, con vari volti nuovi, ma tutta gente navigata». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) Fin dalla prima partita ha preso per mano la difesa del Padova, mettendo a disposizione dei compagni tutta la sua esperienza, forte di 135 presenze in serie A e 154 tra i cadetti. Subito tangibile il contributo alla causa biancoscudata di Daniele Capelli, arrivato quest’estate all’ombra del Santo da La Spezia e tornato a giocare agli ordini di Bisoli che già lo aveva allenato a Cesena. «Mi trovo molto bene racconta il giocatore bergamasco – e stiamo lavorando al meglio sul piano difensivo, supportati da tutti, con i nostri attaccanti che sono i primi difensori e con la voglia di sacrificarsi per la squadra delle punte e dei centrocampisti. Tutto questo giova in particolare al pacchetto arretrato e un simile spirito non può che farci bene». E se gli attaccanti sono i primi difensori, i difensori, autori delle tre reti finora all’attivo in gare ufficiali, si stanno dimostrando i primi attaccanti. «È un qualcosa in più perché porta punti e, più se ne fanno all’inizio, meglio è. Sulle palle inattive è normale che si salga e ci si provi anche perché abbiamo gente come Salviato, Contessa, Clemenza e Sarno che calcia molto bene e ci facilità, ma poi arriverà il momento in cui segneranno gli attaccanti che sono forti». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Un mese e mezzo di full immersion a Coverciano per Giorgio Zamuner che oggi inizierà nel centro tecnico della Federazione il corso per ottenere il patentino di direttore sportivo. L’attuale direttore generale biancoscudato sarà impegnato a Firenze per sei settimane. A novembre completerà il tutto con la presentazione di una tesina. «Era giusto che facessi questo corso spiega per regolarizzare definitivamente con quest’ultimo tassello la mia posizione, comunque non fuori legge dal momento che faccio parte di un consiglio di amministrazione e che mi è stata data la delega per l’area tecnica. In ogni caso è un’occasione per crescere ulteriormente e imparare nuove cose, oltre alla possibilità di confrontarmi con persone importanti che operano nello sport». Zamuner avrà infatti come compagni di corso gente che nel calcio ha avuto o ricopre tutt’ora un ruolo di rilievo in varie vesti, a partire dal brasiliano Leonardo, da poco tornato al Milan, il campione del mondo 2006 Cristian Zaccardo, l’attaccante Rolando Bianchi, il portiere Morgan De Santis, il laterale Raffaele Sergio e l’ex arbitro internazionale Paolo Tagliavento. Ha invece rinunciato pochi giorni fa Antonio Cassano che pure era stato ammesso. Tra i possibili compagni di banco anche calciatori con alle spalle esperienze nel Cittadella, come Gennaro Volpe, o in biancoscudato, come il portiere Roberto Colombo e il difensore Giovanni Serao. […]
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Sono consapevole che ho una grande fortuna, capita a pochi di avere l’opportunità di misurarsi con questi palcoscenici ad appena 20 anni. È per questo che voglio godermi fino in fondo la stagione che è appena cominciata, vivendola con entusiasmo, sempre con il sorriso e la voglia di migliorarmi». […]«Se continuiamo a giocare come fatto a Bologna e Verona potremo mettere in difficoltà qualsiasi avversario. Non so dove potremo arrivare ma di sicuro sarà molto difficile batterci. Il mio ruolo? Mi adatto a tutto, il mister mi ha provato anche da mezz’ala, ma da esterno di un centrocampo a cinque credo di potermi disimpegnare bene, in entrambe le fasce».Con Padova è stato amore a prima vista: «La città è bellissima e mi trovo molto bene. Percepisco il grande entusiasmo con il quale i tifosi hanno cominciato questa stagione e da parte mia posso solo assicurare che finirò le partite dando tutto quello che ho». A fine stagione, invece, Zambataro potrebbe coronare un sogno atteso a lungo: ritornare in Etiopia dove non ha più messo piede dopo essere stato adottato in Italia. «Ci sto pensando, lì ho ancora una sorella e ci teniamo sempre in contatto» .
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] Eyob Zambataro ha compiuto 20 anni da poco, ma mister Bisoli non ha pensato un secondo alla carta d’identità quando l’ha lanciato dal primo minuto in due stadi “monumento” del calcio italiano come il Dall’Ara di Bologna e il Bentegodi di Verona. E Zambataro ha ripagato la fiducia come meglio non poteva e a modo suo: correndo, correndo e ancora correndo.«Se qualcuno mi avesse detto un anno fa che dopo una decina di presenze in C sarei stato confermato dal Padova per la Serie B non ci avrei mai creduto», sorride l’esterno italo-etiope. «In 12 mesi la mia carriera è cambiata completamente e non posso che essere felice della fiducia che hanno risposto in me allenatore e società». D’altronde “Zamba” è veloce sia in campo sia a bruciare le tappe. A 5 anni giocava a calcio in strada nei villaggi alle porte di Addis Abeba, a 8 era in orfanotrofio, a 9 a Monza dopo essere stato adottato da una famiglia brianzola, a 11 nel vivaio dell’Atalanta. «Meno di 10 anni fa giocavo ancora in oratorio, adesso sono in Serie B. Se ci penso è tutto veramente incredibile.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) I tifosi si stanno organizzando per la trasferta di Salerno e la Tribuna Fattori allestirà un pullman in partenza la notte tra sabato e domenica dall’Euganeo. Il tifo biancoscudato sta vivendo una nuova ondata di entusiasmo, come dimostra il muro sfondato dei 5. 000 abbonamenti e il nuovo club Antenore Primavera biancoscudato che sarà inaugurato domani alla bocciofila di via Vermigli. Ma la passione non conosce confini, né provinciali né regionali, visto che la gara di domenica contro la Salernitana rappresenta un inedito derby per un club di tifosi molto particolare. Si chiama “Orgoglio biancoscudato Padova calcio”, chiamarlo club forse è un po’ esagerato, visto che raccogliere appena due “soci”, ma che si fanno sentire parecchio sul web. Segni particolari: abitano a Battipaglia e non hannolegami di sangue con Padova. Sono Giuseppe e Jonathan due trentenni che da quando erano adolescenti hanno coltivato l’amore per il biancoscudo. «Tutto nacque una quindicina d’anni fa», spiega Giuseppe, «due miei cugini si erano trasferiti a Padova. La prima volta che andai a trovarli parcheggiai di fianco all’Appiani e rimasi colpito da questo stadio vecchio stile. Poi visitai la città e fu amore a prima vista. Le piazze, il Santo, Prato della Valle, tutto stupendo. Così da appassionato di calcio minore iniziai a seguire anche la squadra». Da lì coinvolse l’amico Jonathan, fondarono il gruppo che su facebook ha quasi un migliaio di like e continuarono a seguire il Padova anche in D. Il ritorno in B coincide con il loro personale derby contro la Salernitana, che stanno caricando a dovere su facebook: «Ma puntiamo a seguire dal vivo il Padova in altre trasferte al sud».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Serie B a 19 o a 22? Sconfitta di tutti se si torna indietro”) Di rinvio in rinvio, il calcio italiano entra con una serie di punti interrogativi pesanti nella settimana forse più cruciale della sua storia recente. Questa sera, o al più tardi domattina, conosceremo il verdetto del Collegio di Garanzia dello Sport, presieduto dall’ex ministro Franco Frattini, sulla questione, delicatissima, del format della Serie B: conferma del torneo a 19 squadre, così come hanno voluto in modo compatto i presidenti delle società, o ripristino della formula a 22, con i ripescaggi di tre dei cinque club che invocano il ripristino della legalità, accusando apertamente il commissario straordinario della Figc, Roberto Fabbricini, di essere passato sopra alle norme federali. […] Non è che il format a 19 soddisfi i palati, con due soste obbligate fra andata e ritorno, ma chi sul campo si è conquistato il diritto di disputare il campionato si sentirebbe penalizzato da una sentenza molto, ma molto discutibile. Il ripescaggio, va ricordato, è una facoltà, non un’imposizione stabilita da chissà chi. In ogni caso, i vertici del nostro calcio e la giustizia sportiva ne escono a pezzi. La loro credibilità adesso è ai minimi storici. E allora quando assisteremo alla “ribellione” dei presidenti? Non sarà mai troppo tardi, sebbene purtroppo gli interessi economici, singoli e collettivi, abbiano annebbiato le idee e cancellato il buonsenso dalla testa di molti.