Dante Scibilia, le esternazioni di Tacopina dopo la scarsissima affluenza di pubblico al «Penzo» hanno destato scalpore. Lei che idea si è fatto? «Uno sfogo duro, ma giustificato – spiega il dg del Venezia – dalla delusione per quei 2.200 spettatori scarsi alla prima di campionato dopo una semifinale playoff. Ma aspetterei prima di tirare le somme, vediamo come va nella partita col Benevento alla terza». C’è chi teme che quanto accaduto possa far cambiare idea a Tacopina sul fronte nuovo stadio. Che ne pensa? «Credo che, anzi, rinforzerà la sua convinzione di andare avanti. Un nuovo stadio è cruciale per tantissimi motivi, alcuni dei quali sono stati spiegati anche nei giorni scorsi».
[…]Dopo la vittoria all’esordio, ecco Padova-Venezia 1-0. Non era il risultato che vi aspettavate… «No, ma non ne farei un dramma. L’ultima volta che eravamo venuti all’Euganeo avevamo vinto noi con identico punteggio, stavolta è andata diversamente. Ma ci terrei ad aggiungere una cosa, senza che questa possa sembrare una scusante…» Prego… «Il campo da gioco era in condizioni pessime. Il rifacimento del manto erboso era stato completato poco prima dell’inizio della partita e la palla rimbalzava malissimo. Sembrava quasi di giocare con i palloni da calcetto, tanto erano strani i rimbalzi». Come potrebbe avervi penalizzato? «Il Padova è una squadra molto fisica, noi abbiamo un tasso tecnico superiore e penso si sia visto nei primi trenta minuti. Ma andiamo avanti, è stato solo un episodio».
(Fonte: Corriere del Veneto, edizione di Venezia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)