Live 24! Padova, lunedì di riposo per il Biancoscudo: saranno due lunghe settimane di attesa…

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Ore 19.30 – (Il Piccolo) […] Granoche, cosa si prova a tornare alla Triestina dopo tanti anni? «Ritornare mi fa veramente felice, sono contento di questa opportunità e spero di sfruttarla al massimo. Prima di tutto ci tengo a ringraziare Milanese per la sua voglia di riportarmi a Trieste: non era facile aspettarmi, perché la situazione non si sbloccava e rischiava tanto, ma si è fidato delle mie parole. Ai tifosi dico che mi dispiace per l’attesa, sarei stato a Trieste da venti giorni ma il mio problema era lo Spezia». È stata una trattativa lunga e complicata: com’è andata? «Quando ho parlato con Milanese, circa una settimana prima della fine del mercato di B, in quel momento avevo due opportunità. Poi col tempo ho valutato di più la situazione proposta da Mauro e ho voluto tornare perché qui c’è la voglia di fare cose per bene. Da quel momento avevo già deciso, l’unico problema è sempre stato quello di risolvere il contratto con lo Spezia: purtroppo quest’ultimo mese lì è stato un capitolo brutto e un periodo duro». Il contratto di tre anni con il terzo da allenatore delle giovanili fa capire che c’è Trieste anche a fin carriera.«Milanese mi ha proposto questa cosa sapendo che avevo questa volontà, che se venivo avevo anche voglia di fermarmi. Nel calcio non si riesce mai ad avere delle prospettive lunghe, ma mi è venuta l’idea di chiudere la carriera e dare tutto quel che mi rimane come giocatore, per un posto e una città che mi hanno dato tanto. Quindi la soluzione di restare mi piace e mi ha stuzzicato molto, ma sia chiaro che penso prima di tutto a fare due anni bene da calciatore». […] Tra l’altro ritorna alla Triestina in un anno davvero speciale.«Anche per questo penso sia il momento giusto per tornare, il centenario è un momento particolare per la Triestina. Per me si avvicinava il mio ultimo contratto della carriera e ho voluto fare una scelta di vita, dare tutto quel che mi rimane proprio a Trieste». […] Cosa vuole dire ai tifosi? «Che spero di fare bene e di ritrovarli in tanti a riempire lo stadio. Con un triestino al comando della società, la gente deve avere una grande fiducia, capire che farà sempre il massimo a stringersi attorno alla squadra».

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Appena arrivato Filippo Damian, acquisto dell’ultima ora nel giorno di chiusura del mercato, non ha avuto nemmeno il tempo per guardarsi intorno. Il centrocampista è stato subito mandato in campo nell’amichevole con il Chions sabato, entrando a metà ripresa al posto di Gianvito Misuraca, mostrando buona determinazione. «Ringrazio il mister esordisce per la fiducia che ha voluto accordarmi. Una fiducia che ho sentito da subito anche dalla società, che mi ha fortemente voluto. Da parte mia ricambia Filippo sono contentissimo di essere giunto a Pordenone, piazza importante e con grandi ambizioni». Damian arriva in prestito, sino a giugno del 2019, dalla Robur Siena, con la quale ha collezionato la scorsa stagione 34 presenze, compreso tutto il percorso post season sino alla finale playoff persa con il Cosenza. «Sì annuisce con un filo di amarezza ancora presente -, è stata una stagione importante, per me e per tutta la Robur. Sarebbe dovuta finire diversamente, con la promozione in B». Quello del salto in cadetteria è un obiettivo che Damian non ha certo accantonato. «Sul piano del rendimento si augura – spero di ripetere qui a Pordenone il campionato speso a Siena. Magari sorride il neoarrivato con un esito diverso». […]

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] «Sono partite che servono ai ragazzi per fare fatica e ingannare la lunga attesa per l’inizio di campionato – Tesser spiega le difficoltà della sua squadra -. Di allenamenti sono saturi. Inoltre servono ovviamente a me, per conoscere meglio le caratteristiche dei nuovi, valutare la condizione dei giocatori e l’amalgama raggiunto». Il tecnico non nasconde le pecche evidenziate dalla squadra: «Abbiamo fatto bene i primi 25-30 minuti, con qualità e intensità. Peccato per gli errori compiuti in fase di finalizzazione. Poi ci siamo disuniti e ho visto più di una situazione negativa. Va bene anche così, perché si impara anche sbagliando. Ne parlerò ai ragazzi alla ripresa degli allenamenti». Con gli arrivi di Florio e di Damian si è chiusa la campagna di rafforzamento estiva. «Li ho buttati dentro subito per vederli all’opera e farli conoscere ai nostri tifosi. Certo non potevamo aspettarci grandissime cose da loro. Florio non aveva mai giocato, Damian era arrivato appena mezzora prima della partita, ma ho deciso di utilizzarlo ugualmente». Più attese erano le prove di Gavazzi e di Germinale, sulla carta i due pezzi da 90 della campagna estiva. Germinale ha mancato un paio di buone occasioni sottorete. Gavazzi ha spaziato in più zone del centrocampo. «Anche loro hanno bisogno di trovare la giusta condizione e di entrare bene negli schemi della squadra». Tesser sorvola sugli errori di Germinale e si concentra sull’apporto che ha dato e può dare Gavazzi. «Davide può giocare sia da interno che da trequartista. È un centrocampista con caratteristiche offensive. Potrà essere molto utile alla nostra causa». […]

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Ultimi due test prima del campionato per il Pordenone. La squadra neroverde sarà impegnata mercoledì a Fiume Veneto in un triangolare con Fiume/Bannia (Eccellenza) e Tamai (serie D). Il via alle 18.30. Il torneo è intitolato alla memoria di Willy Gobbo, cuoco dei ramarri e del Fiume, scomparso più di due anni fa.Sabato è invece in calendario un’amichevole che fa assaggiare il clima di campionato, considerato che la formazione di Tesser va a Verona per affrontare la Virtus Vecomp, neopromossa in serie C e “vecchia” rivale nel torneo di Interregionale. Campo da definire (Cerea?), si giocherà alle 17. […]

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) «Dal punto di vista personale spero di ripetere la scorsa annata, anche se mi auguro un risultato diverso a livello di squadra». Filippo Damian, ultimo acquisto del Pordenone, arriva in città con grandi ambizioni: nel 2017-2018 è stato tra i protagonisti della grande cavalcata del Siena, società che ha sfiorato la serie B (perso la finale playoff col Cosenza). Il regista, classe 1996, veste il neroverde per puntare a migliorarsi e a provare a conquistare la categoria cadetta.«Arrivo da un ottimo campionato, peccato solo per il finale: conto che quest’anno sia diverso – afferma il giocatore, nativo di Castelfranco Veneto -. Sono molto contento di essere qui. La società mi ha fatto sentire importante, così come l’allenatore. La piazza lo è di sicuro e ha grandi ambizioni. Non vedo l’ora di mettermi al lavoro per farmi trovare pronto». […] «Sono anche consapevole che il centrocampo del Pordenone è molto forte – riflette -. Per me tuttavia questo rappresenta uno stimolo per dare il massimo e fare bene. Le mie caratteristiche? Mi ritengo un mediano duttile, che può essere impiegato come interno e trequartista: mi metto a disposizione dell’allenatore». […]

Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) «Non ne possiamo più di allenarci». Dopo l’amichevole col Chions il tecnico del Pordenone Attilio Tesser esprime il pensiero comune a tutti i tecnici e giocatori della serie C, che non vedono l’ora di cominciare il campionato, atteso per il weekend del 15 e 16 settembre. Intanto questo fine settimana si saprà tutto riguardo la composizione dei gironi e la compilazione dei calendari. Non si avranno più novità sotto il profilo del mercato, che il club neroverde ha chiuso con nove volti nuovi. […] Emblematica a proposito la reazione avuta da Tesser dopo il 90′ di Pordenone-Chions, ennesima amichevole dell’infinita preparazione estiva (gara terminata 2-0, autogol di Duca più Misuraca). Come riferiamo a lato, proprio per stoppare la noia e per aumentare l’intensità, i ramarri disputeranno altri due test in settimana. Positivo sotto alcuni aspetti si è rivelato quello coi “cugini” gialloblù. «La prima mezzora mi è piaciuta – ha affermato il tecnico -. L’unico aspetto negativo è relativo al fatto di non aver finalizzato. Dopodiché ci siamo disuniti e posso dire che l’ultimo quarto d’ora è da rivedere». I ramarri sono scesi in campo col solito 4-3-1-2 e privi degli infortunati Magnaghi e Berrettoni. […]

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Altro 1-0 nel derby dell’Euganeo, stavolta però, a parti invertite rispetto a quello che nell’aprile 2017 in Lega Pro si era concluso con l’unico successo del Venezia arancioneroverde a Padova. Un ko al quale Marcello Falzerano, uno dei più pimpanti sabato, cerca di dare la giusta dimensione. «Stiamo bene fisicamente e mentalmente la lettura della mezzala classe ’91 e siccome ci sta perdere una partita, a maggior ragione in un campionato come questo privo di prime o ultime in classifica, non c’è da demoralizzarsi più di tanto. Fermo restando che, è ovvio, sarebbe stato meglio arrivare alla pausa con un risultato positivo». Il Venezia è andato un po’ a strappi, quali le difficoltà in campo? «Loro erano tutti lì dietro, nel secondo tempo si sono difesi bene, anche se noi qualcosa abbiamo costruito. Quando le squadre si mettono così è difficile trovare le giocate vincenti, ciò nonostante siamo riusciti ad arrivare più di una volta al tiro e ad essere pericolosi. Loro hanno alzato un po’ il baricentro in quel quarto d’ora a fine primo tempo, ma non ci hanno messi troppo in difficoltà eccezion fatta per un paio di palle inattive». Falzerano si sofferma anche sull’aspetto ambientale visto che il Padova contava su 8.000 tifosi e il Venezia su 600. «I nostri avversari avevano il pubblico che li spingeva e questo ha fatto sembrare il tutto più grande di quanto non lo sia stato realmente. Senza dubbio loro sono stati bravi a concretizzare la punizione del gol, noi però nella ripresa abbiamo avuto la giusta reazione e a quel punto si sono difesi bene». […]

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Perdere dispiace sempre, figuriamoci dopo un derby nel quale il pareggio del Venezia ci sarebbe stato tutto». Mastica amaro un Valentino Angeloni che la sconfitta di due giorni fa a Padova fatica davvero molto a digerirla. «Abbiamo sbagliato l’ultimo quarto d’ora del primo tempo e tanto è bastato per tornare a casa a mani vuote. Nella prima mezzora la squadra ha fatto molto bene, giocando in tutto e per tutto alla pari contro un avversario organizzato, tosto e combattivo. Credo che il campo appena rizollato abbiamo penalizzato più noi che loro per come rallentava le giocate, ciò nonostante qualche buona opportunità in ripartenza c’è stata». Fatale a 5′ dall’intervallo la rete di Ravanelli che, per la verità, per come è nato (punizione di Clemenza e gol di testa sul secondo palo) era un po’ nell’aria. «In quel quarto d’ora abbiamo dato al Padova la possibilità di tirare qualche calcio d’angolo e qualche punizione sulle quali, in effetti, siamo stati meno bravi del solito. Merito loro e demerito nostro vanno a braccetto, fa parte del calcio e dobbiamo accettarlo anche se fa male». […] «L’entusiasmo dei tifosi c’è come sempre, tant’è che venerdì sera e prima del derby sono venuti ad incitare i giocatori e in trasferta erano in tanti. Segnali che stiamo remando tutti nella stessa direzione, poi va da sé, con un risultato positivo che avremmo peraltro meritato oggi saremmo tutti più felici. Ripeto, quei 15′ ci sono costati la partita, ora vogliamo ripartire più agguerriti che mai». […]

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Due partite ed è già sosta del campionato, perché quest’anno la Serie B si ferma in coincidenza con gli impegni della Nazionale, invece di occupare lo spazio lasciato libero dalla Serie A come nelle passate stagioni. Una sosta che per il Venezia giunge quanto mai propizia, e non solo per smaltire l’amarezza della sconfitta nel derby con il Padova e rimuginare su una prestazione al di sotto delle aspettative. Infortunati. Stefano Vecchi avrà dieci giorni di tempo per preparare l’anticipo di venerdì 14 settembre (ore 21) contro il Benevento, periodo che gli consentirà di recuperare Bruscagin, che ancora sabato presentava un vistoso cerotto all’arcata sopraccigliare destra, Zampano e Litteri, assenti sabato all’Euganeo, ma anche di lavorare sui giocatori, un po’ troppi, ancora in evidente ritardo di condizione (Vicario, Modolo, Pinato, Geijo, Marsura, Zigoni e Citro in primis). Programma. Una giornata di riposo supplementare dopo il derby, il Venezia riprenderà la preparazione domani con una doppia seduta al Taliercio, come del resto giovedì, mentre venerdì pomeriggio (ore 17, stadio “Cavallari”) sarà impegnato a Porto Tolle nell’amichevole contro il Delta (Serie D) allenato da Gianluca Zattarin e che schiera nella sua formazione l’ex Matteo Malagò. […]

Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Dimenticare Padova. Obiettivo numero uno, sì, dimenticare il derby perso contro i biancoscudati di Bisoli e pensare al futuro immediato, ai giallorossi Benevento e Lecce, prossimi due avversari del Venezia dopo la sosta. Chissà se stare fermi un turno sarà meglio per riordinare le idee oppure un male perché ci si vorrebbe rifare subito e cancellare il ricordo fresco della sconfitta. «Da martedì penseremo al Benevento» spiega Marcello Falzerano, uno di quelli che comunque si è salvato l’altra sera all’Euganeo «sapendo che anche loro sono tra le squadre favorite per vincere il campionato e tornare in Serie A, dove hanno giocato fino allo scorso maggio». Il Venezia visto a Padova non solo ha avuto difficoltà alla fine del primo tempo, quando la gara si è incanalata a favore degli avversari, ma non è riuscito a mettere un uomo nelle condizioni di tirare. «Ad un certo punto, nell’ultimo quarto d’ora prima dell’intervallo» spiega Falzerano «loro hanno alzato il baricentro, si sono resi pericolosi con una serie di palle inattive e una sono riusciti a concretizzarla. Il pubblico li spingeva molto e questo faceva sembrare tutto più grande di quanto effettivamente stava succedendo davvero in campo. Nel secondo tempo siamo riusciti ad avere una reazione, il Padova è stato costretto a difendersi e si è difeso bene» continua Falzerano «ci sono state un paio di occasioni, una è capitata anche a me, e non dico che siamo stati sfortunati ma neanche fortunati. Certamente dobbiamo migliorare, siamo noi i primi a saperlo». […] Archiviato il Padova e il sabato da dimenticare, adesso c’è subito da rimettersi in carreggiata, il calendario propone il turno di sosta ma tra undici giorni al “Penzo”, nell’anticipo di venerdì 14, non ci sarà un avversario semplice, Arriva il Benevento, neo retrocesso e con fame di riscatto. «Speravamo di arrivarci senza aver perso» conclude Marcello Falzerano «non è andata così ma sarà un motivo in più per fare il massimo e portare a casa la vittoria».

Ore 13.00 – (Gazzettino) L’imbattibilità dell’Este continua anche nella seconda parte del precampionato. Dopo essere stati eliminati ai rigori, domenica scorsa, ad opera del Legnago nel primo turno della Coppa Italia, i giallorossi si trovano ad affrontare altre due settimane prive di appuntamenti ufficiali, in attesa che inizi finalmente il campionato, il cui avvio è slittato a domenica 16. Per trovare la migliore condizione e mantenere alta la concentrazione, la società ha quindi dovuto organizzare altre amichevoli, dopo quelle dei mesi scorsi, dalle quali gli atestini non sono mai usciti sconfitti. Sabato pomeriggio Lorello e compagni sono stati impegnati a Montecchio Maggiore, contro la locale formazione che si candida ad un posto di vertice nel girone A di Eccelenza. Al di là del successo finale ottenuto con il minimo scarto, grazie alla rete di Cruz, che permette agli uomini di Zanini di mantenere una comunque significativa imbattibilità in questa fase preliminare della stagione, le risposte più importanti il gruppo le ha date in termini di tenuta atletica ed amalgama, come conferma il diesse Maule: «È stata una tappa di avvicinamento al campionato, il cui avvio speriamo non slitti di una ulteriore domenica, in seguito alle sentenze della giustizia sportiva previste per la prossima settimana. Abbiamo messo nelle gambe ulteriori 45 minuti, schierando una formazione diversa per tempo. Anche se la tensione non era ovviamente quella di una partita che metteva in palio dei punti, abbiamo avuto buone risposte dai giovani per quanto riguarda la voglia di mettersi in mostra, ma anche dai più esperti, nel proseguire la loro opera di tutor. Inoltre, non accusiamo problemi fisici, eccezion fatta per una microfrattura alla costola di cui soffre Pozza. Problema comunque risolvibile nel breve e che riguarda un giocatore che in ogni caso alla prima di campionato non ci sarà, in quanto squalificato». […]

Ore 12.40 – (Gazzettino) Con la vittoria 2-1 ottenuta sabato sul campo del Borgoricco (Eccellenza), il Campodarsego ha chiuso il ciclo di amichevoli dato che domenica sarà impegnato in Coppa Italia, competizione nella quale detiene il tricolore. Vuthaj in avvio di gara con una conclusione a giro sotto l’incrocio dei pali e Liviero nella ripresa con un pallonetto sull’uscita del portiere sono stati gli autori dei due sigilli dell’ultimo test. «Avendo iniziato a lavorare da quasi due mesi non è facile tenere alta la concentrazione dei ragazzi e affrontare le partite con un certo ritmo – spiega il direttore generale Attilio Gementi – Credo che per tutte le formazioni, inclusa la nostra, bisognerà aspettare almeno metà ottobre per entrare a pieno regime, e magari potranno avere un vantaggio le squadre che già da questa domenica (ieri, ndr) hanno affrontato una partita vera in Coppa. Noi inizieremo domenica 9 e sarà la prima partita importante con un avversario già rodato: ben venga se fosse una tra Adriese e Clodiense, due compagini attrezzate per i quartieri alti del campionato». A proposito di quest’ultimo, come valuta la composizione del girone? «Ci sono squadre di grande spessore. Trento è un club blasonato e rappresenta una città, l’Arzignano può contare su una società ottima e confermerà sul campo quanto di buono ha fatto nella passata stagione, l’Adriese ha effettuato acquisti mirati allestendo una rosa ottima, il Belluno può contare su uno zoccolo duro e ha ripreso in panchina Vecchiato che ha sempre fatto bene con loro, il Cjarlins Muzane può essere la sorpresa considerato che è una realtà ottima e ha effettuato acquisti di spessore come il nostro ex attaccante Kabine, e poi non bisogna dimenticare il Delta Rovigo che è sempre una squadra ambiziosa e lotterà sicuramente per le prime posizioni, e anche l’Este ha sempre allestito formazioni competitive e valide. Credo che difficilmente ci sarà una formazione materasso, e alla fine la spunterà chi avrà maggiore continuità». […]

Ore 12.10 – (Gazzettino) […] Anche Proia, dal canto suo, ha seguito in più occasioni la squadra di Venturato, approfittando della poca distanza che divide Cittadella da Bassano, squadra dove ha giocato nell’ultima stagione. Pareva quasi un predestinato, dunque, con la maglia granata nel suo immediato futuro. «Sono contento soprattutto per la vittoria del Cittadella, perché ottenuta al termine di una gara tosta e difficile», le parole dell’interessato dopo il successo del Cabassi. In partite dove gli attaccanti hanno poche opportunità per colpire sono spesso le punizioni e gli angoli a fare la differenza. «Sapevamo dell’importanza delle palle inattive nel confronto di Carpi, siamo stati poi bravi a portare a casa tre punti pesanti». Che sono stati sudati parecchio. «Il Cabassi è un campo difficile, c’era da battagliare nei novanta minuti e l’abbiamo preparata in questo modo. Il Cittadella per caratteristiche è una squadra che cerca di giocare e imporre il proprio calcio in ogni occasione, quando non lo può fare o non ci riesce, si adegua». Il primo gol in serie B non lo dimenticherà tanto facilmente. «Sono felice per la rete di Carpi, che è stata pesante. Iori ha messo in area una gran palla, ci sono arrivato con i tempi giusti e l’ho indirizzata nell’angolo basso». Il gol non è affatto una rarità per Proia, l’anno scorso ne ha realizzati sei con il Bassano, ma ripetersi in una categoria superiore non è cosa da poco. Il centrocampista ha sentito il salto in serie B, ma a Cittadella pare già essersi integrato bene. «La differenza tra i due campionati c’è, altrimenti nemmeno esisterebbero le categorie. Mi piace inserirmi nell’area avversaria, tentare la conclusione a rete. Ci provo, se ci riesco anche, tanto meglio». […] «Intanto siamo partiti bene e ne siamo contenti, speriamo di continuare così. Ragioniamo di partita in partita, fa parte della nostra mentalità, alla fine vedremo dove saremo capaci di arrivare». […]

Ore 11.50 – (Gazzettino) Dopo la gara di Carpi, il tecnico Venturato ha concesso due giorni di riposo alla squadra, che si ritroverà domani pomeriggio al Tombolato. Nel prossimo week end il campionato si fermerà per lasciare spazio alle nazionali e quindi il Cittadella avrà due settimane per preparare al meglio l’impegno casalingo del 15 settembre con il Cosenza. Sabato la squadra affronterà in amichevole il Vicenza a Caldogno nel Memorial Santagiuliana. Bizzotto, Bussaglia e Camigliano lavoreranno a parte per recuperare dai rispettivi infortuni, Filippo Scaglia intanto è ormai prossimo al rientro a Cittadella: il difensore sta svolgendo la riabilitazione alla Fisioelab della sua Torino e tra una quindicina di giorni tornerà a correre al Tombolato. […]

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) La favola di Federico Proia. Con ogni probabilità, sabato non sarebbe sceso in campo allo stadio Cabassi di Carpi se, poche ore prima, il suo compagno di squadra Simone Branca non fosse diventato papà del piccolo Martin.E così è bello che a decidere la gara che ha proiettato il Cittadella in vetta alla classifica in solitario sia stato proprio lui, che nell’occasione ha pure fatto il suo esordio da titolare in Serie B.«Sono contento soprattutto per la vittoria, ottenuta in un campo difficile e dopo una gara tosta, in cui i palloni inattivi erano probabilmente l’unica possibilità per riuscire a sbloccare il risultato. Iori ha messo una gran palla in mezzo e io mi sono fatto trovare pronto per la deviazione», racconta, con l’inflessione romana che si fa sentire e non stupisce in questo ragazzo cresciuto tifando giallorosso e ispirandosi a De Rossi. Peraltro, i gol non sono una novità per lui: a Bassano, in Serie C, nella scorsa stagione ne ha messi a segno 6, mostrando un senso per gli inserimenti non comune. «Beh, qualche differenza tra i due campionati ovviamente c’è, altrimenti nel calcio non esisterebbero le categorie, no? A me, in ogni caso, piace buttarmi dentro e cercare il gol, ci provo sempre». Sul piano del gioco, la prestazione della squadra non è stata scintillante come con Crotone o Empoli. Ma per certi versi era lecito attendersi una gara del genere, contro un Carpi che, storicamente, è un avversario tignoso. Ne è uscita una partita “sporca”, in cui il carattere ha giocato un ruolo importante. «Noi proviamo sempre a vincere, anche se non puoi riuscirci ogni volta. Al Cabassi è stata una battaglia, ci siamo dovuti adattare a un certo tipo di gioco. Ma sapevamo che sarebbe andata così». […]

Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Sale a 900 minuti l’imbattibilità di Alberto Paleari . Da 10 partite (2 in Coppa Italia e 2 in campionato in questa stagione, 6 nella scorsa, quando sostituiva Alfonso), l’estremo difensore granata non subisce gol. Anche allo stadio Cabassi di Carpi il numero uno del Citta si è rivelato decisivo, in particolare con gli interventi su Di Noia nella prima frazione e Concas nella seconda, anche se l’intervento più impegnativo è probabilmente stato l’uscita kamikaze su Sabbione. La striscia positiva è iniziata nella scorsa stagione con la trasferta di Cesena del 17 febbraio (vittoria granata per 1-0), l’ultimo gol da lui incassato risale addirittura al 2-2 con l’Avellino del 9 dicembre 2017. […] È una novità storica per la Serie B: per la prima volta non si giocherà durante le pause per le Nazionali. E così, questo Citta lanciatissimo dovrà subito fermarsi. Per non perdere il ritmo gara sabato prossimo, alle ore 16, 30, gli uomini di Venturato parteciperanno alla XXIII edizione del “Memorial Santagiuliana” affrontando il Vicenza a Caldogno. […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) È alla sua seconda stagione al Padova: un anno fa la partenza in panchina nei primi mesi, poi si è conquistato il posto da titolare che non ha più mollato. Ma quanto si sente maturato rispetto alla passata stagione? «Tanto, specialmente sul piano personale perché un anno fa è stato il mio primo approccio nei professionisti con una prima squadra ed è stato un po’ difficile. Adesso ho capito che bene o male posso stare in serie C e quest’anno devo dimostrare di poter giocare anche in B: al momento sta andando bene». […] Il suo cartellino è di proprietà del Sassuolo, però ha voluto fortemente rimanere anche quest’anno con i biancoscudati ritenendola la realtà migliore per continuare il suo percorso di crescita. «Esatto. L’anno passato sono venuto qui perché sapevo che era una piazza che puntava a vincere e volevo approcciarmi al calcio dei grandi, quest’anno sono voluto restare proprio perché ho iniziato un cammino che voglio portare avanti. Sin dal mio arrivo mi sono trovato benissimo con il gruppo. Bisoli un maestro per me? È l’unico allenatore che finora ho avuto nei grandi, e mi sta aiutando molto anche dandomi una grinta in più». […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) […] L’incornata vincente, il boato dello stadio e la corsa sotto la tribuna Fattori: forse è stata un’emozione ancora più forte di quella che ha provato al Bentegodi. «Sicuramente, è stato bellissimo andare a esultare con i tifosi. Con Clemenza c’è già un’ottima intesa, ci conosciamo sin da quando giocavamo negli allievi e già allora che eravamo avversari era un giocatore fortissimo che mi aveva impressionato molto. Adesso che siamo compagni di squadra è ancora più forte». Il suo compito è principalmente quello di fermare gli attaccanti avversari, ma si sarebbe mai immaginato una partenza del genere in un campionato che non ha mai disputato? «Sinceramente no, però ci credevo e mi alleno per quello. Meglio di così non poteva andare. Come festeggio? Insieme ai miei amici a casa a Trento, trascorreremo una serata in compagnia e pagherò io. La dedica per il gol invece è per mia mamma». Due sigilli che sono valsi quattro punti in classifica per il Padova. «Sapevamo di essere un’ottima squadra, anche se sinceramente non avendo mai fatto questa categoria non sapevo cosa aspettarmi. Però sapevo che siamo una compagine forte, e siamo davvero tanto felici. Adesso abbiamo la sosta e vediamo anche cosa verrà deciso riguardo agli eventuali ripescaggi».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Formalmente è stata la terza affluenza in assoluto da quando il Padova ha iniziato il nuovo corso, ma di fatto quella di sabato all’Euganeo è stata la migliore risposta numerica del popolo biancoscudato in questi ultimi quattro anni di rinascita. La hit parade vede al primo posto la sfida di un anno con il Vicenza seguita da 9.168 spettatori. Dalla città berica ne erano arrivati 2.300 per cui quelli di fede padovana erano 6.868. Qualche mese prima, proprio nel derby con il Venezia, si era raggiunta quota 8.812, con 856 sostenigtori lagunari e 7.956 tifosi locali. Sabato il terzo gradino del podio, ma il seguito da Venezia è stato inferiore (603) e quindi il pubblico di Padova ammontava a 8.093 unità. E avrebbero potuto essere molti di più con una capienza superiore rispetto agli 8.700 posti concessi in deroga dal Gos, in attesa che vengano risolte le problematiche tecniche del nuovo impianto di videosorveglianza. «La gente ci è vicina – commenta il presidente Roberto Bonetto – ci sta premiando e ha capito che questa società sta lavorando in maniera sana e corretta per cercare di portare avanti al meglio gli impegni che si è presa». A completare la classifica delle affluenze più recenti, i 7.257 spettatori presenti con il Gubbio nell’ultima partita dello scorso campionato di C e i 6.581 che il 10 maggio 2015 affollavano l’Euganeo per l’epilogo della serie D con l’Altovicentino. A breve, almeno teoricamente, sarà possibile superare nuovamente il muro dei diecimila. «In settimana – riprende il presidente – l’amministrazione comunale metterà a posto quelle ultime due o tre situazioni che la Questura ci chiede in modo che nella prossima partita con la Cremonese (23 settembre) si possa andare al massimo della capienza consentita per questo campionato che è di 11.500 posti».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Cultura del lavoro e serietà, così Padova e Citta meritano”) È una Serie B che parla veneto, anzi padovano. Due partite giocate con il format a 19 squadre – ma venerdì potrebbe cambiare tutto, con il ritorno a 22 se il Collegio di garanzia del Coni dovesse esprimere parere favorevole ai ripescaggi – non significano ancora nulla in termini di sentenze, ma qualcosa hanno pur detto. E acceso l’entusiasmo sia sotto le mura di Cittadella, dove peraltro da alcune stagioni si è testimoni di un vero e proprio salto di qualità da parte della società dei Gabrielli, che a Padova, dove si riassapora il clima del calcio che conta dopo un periodo buio, coinciso purtroppo – era l’estate 2014 – con la cancellazione dell’Acp 1910 dal professionismo sotto la gestione sciagurata di Penocchio (cui diede manforte l’ex patron Cestaro). C’è un minimo comune denominatore che mette sullo stesso piano granata e biancoscudati: la cultura del lavoro. E la serietà di una programmazione che continua a pagare – e non potrebbe essere diversamente – in categorie così importanti. Stupisce piacevolmente in particolare la crescita esponenziale del Padova, che sotto i Bonetto (a cui ora dovrebbe dare una mano consistente il socio franco-armeno Joseph Oughourlian, salito al 40% come partecipazione azionaria) ha fatto passi da gigante. L’accoppiata tecnica Zamuner-Bisoli sembra aver fatto le cose perbene, con un dosato mix fra “vecchietti” e giovani di belle speranze, grazie agli agganci giusti (non è da tutti ottenere dalla Juventus un giocatore di grandi prospettive come Clemenza, per non parlare del… bomber inedito Ravanelli, rimasto per gli ottimi rapporti con il Sassuolo). Quattro punti in due derby dimostrano che, oltre al “martellamento” positivo sul gruppo da parte del tecnico di Porretta Terme, la neo-promossa ha portato in dote, tra i cadetti, idee, schemi vincenti e una mentalità che paga. Se si sta sul pezzo concentrati e determinati, le soddisfazioni arrivano per forza. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «È stato un momento bellissimo, sono arrivato di slancio, ho segnato e mi è venuto spontaneo continuare la corsa per andare ad esultare davanti ai nostri tifosi» .E proprio come a Verona, l’assist è arrivato, da fermo, grazie al sinistro telecomandato di Luca Clemenza. Al quale sono bastati una manciata di allenamenti per trovare l’intesa con i nuovi compagni. «Lo conosco da tempo», svela Ravanelli. «Giocavamo contro fin dai tempi degli Allievi e la prima volta che lo vidi mi fece una grandissima impressione. Sono felice sia venuto a Padova, perché secondo me è un giocatore fortissimo» . Se Clemenza è un predestinato, il coetaneo Ravanelli, invece, ha dovuto fare un po’ di gavetta prima di emergere. «Mi sento cresciuto molto, soprattutto dal punto di vista della fiducia. La scorsa stagione era la prima tra i professionisti, l’approccio è stato difficile ma con il passare del tempo ho capito che potevo starci in Serie C. Adesso devo dimostrare di poter stare anche in B». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] Ravanelli è cresciuto tra le valli trentine, divertendosi, oltre che con il pallone, anche con skateboard e snowboard. Discese e salti sulla tavola, d’inverno e d’estate, hanno scandito la sua adolescenza, fino al passaggio alle giovanili del Parma. Una volta approdato nella Primavera gialloblù ha dovuto mettere da parte le antiche passioni, per non rischiare qualche infortunio beffardo, ma non per questo ha smesso di sfidare le leggi della gravità. Come hanno potuto notare i tifosi biancoscudati. Prima la spaccata vincente contro l’Hellas, quindi il balzo altissimo, sovrastando compagni e avversari, per bucare di testa la porta del Venezia. «Due gol alle prime due partite in Serie B, da difensore, oltretutto in due derby. Non avrei mai creduto potesse essere vero», il sorriso di Ravanelli. «Non potrei essere più felice, soprattutto per la vittoria in una partita così sentita da parte dei tifosi». A proposito. Il gol è arrivato proprio sotto una Tribuna Fattori gremita e impazzita di gioia dopo l’incornata vincente.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Considerata la sosta di campionato, il Padova tornerà ad allenarsi soltanto domani pomeriggio agli impianti della Guizza. Non ci sarà Federico Bonazzoli, impegnato con l’Under 21 azzurra nelle amichevoli contro Slovacchia (giovedì) e Albania (martedì 11). Questa settimana intanto la società riaprirà per qualche giorno anche la campagna abbonamenti, mentre sabato prossimo allo stadio Euganeo il Padova dovrebbe disputare un’amichevole contro il Sandonà, squadra che milita in Serie D. Manca solo l’ufficialità, anche dell’orario, che potrebbe essere alle 15.




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