Padova-Venezia, l’analisi de “Il Gazzettino”

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Come a Verona: Clemenza confeziona l’assist su punizione e Ravanelli al centro dell’area veste i panni dello stoccatore. Ma se al Bentegodi il gol del giovane difensore di proprietà del Sassuolo aveva fruttato un ottimo pareggio, questa volta ha regalato al Padova i tre punti. E vincere un derby vale doppio. L’1-0 finale rispecchia i valori espressi in campo: alla resa dei conti i biancoscudati hanno fatto di più e meglio. Il Venezia ha esibito una buona reazione dopo essere andato sotto nel punteggio, ma a parte la supremazia territoriale e i tanti palloni buttati a centro area nel secondo tempo non è quasi mai riuscito a minacciare veramente la porta di Merelli. Il Padova prova da subito a fare la partita: Clemenza agisce dietro le punte, i due esterni di centrocampo sono molto alti e Pulzetti cerca di ricucire il gioco. L’aggressività dei biancoscudati non spaventa però il Venezia che in fase difensiva si compatta tra le linee e quando ne ha l’opportunità cerca di sfruttare gli spazi a disposizione per ripartire.

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Un’invenzione di Capello dà la scossa al Padova alla mezz’ora: l’assist per Bonazzoli è al bacio, decisiva la chiusura in extremis di Domizzi. Quasi d’incanto i biancoscudati ritrovano vigore, scacciando la tensione dovuta al debutto casalingo. Clemenza mostra la sua classe con un sinistro vellutato che Lezzarini devia in tuffo, sulla ribattuta ci prova Bonazzoli ed è angolo. Pallone in area e tocco finale di Capello appostato sul secondo palo. Sembra gol (il portiere intercetta la sfera quando ha già varcato la linea di porta), ma l’arbitro ravvisa un tocco di braccio dell’attaccante e annulla. Da applausi anche il sinistro in corsa di Pulzetti che sfiora l’incrocio. Sulle ali dell’entusiasmo il Padova sblocca la partita. Salviato si guadagna una punizione sulla destra, la traiettoria di Clemenza è delicata quanto micidiale, perfetto il terzo tempo di Ravanelli che salta più in alto di tutti (i lagunari difendono a zona) e insacca.

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Alla mezz’ora Vecchi si gioca anche la carta Zigoni, dando più fisicità e centimetri al suo reparto offensivo. Bisoli corre ai ripari e abbassa i suoi esterni, contando allo stesso tempo sul grande lavoro di schermatura che fanno a turno Cappelletti e un indomabile Pulzetti. Sull’asse Bonazzoli-Capello il Padova ha però un guizzo (37′) e sfiora il raddoppio. Gli ultimi minuti si giocano sotto l’acquazzone. Il Venezia dà fondo a tutte le sue energie, ma sbatte sulla solidità difensiva dei biancoscudati. E i novemila dell’Euganeo possono esultare.

(Fonte: Gazzettino, Claudio Malagoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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