Continuità e linea verde, il tutto accompagnato da un nuovo modulo e dal medesimo atteggiamento di squadra che ha caratterizzato la passata stagione, regalando la serie B. Ecco gli ingredienti dell’ottima prova sfoderata dal Padova domenica nel derby pareggiato a Verona, primo atto di un campionato che mai permette un momento di rilassamento. In campo al Bentegodi è stata innanzitutto schierata una formazione che aveva per otto undicesimi giocatori già agli ordini di Bisoli un anno fa. Capelli in difesa, Bonazzoli e Clemenza in avanti gli unici volti nuovi dell’undici di partenza. Non solo. Tre giocatori (Merelli, Ravanelli e Zambataro) erano alla loro prima partita in serie B, come il subentrato Broh una sola presenza in serie A con il Parma ma pure Capello (quattro gare con il Varese nel 2015) e Contessa (nove con la Reggina nella stagione 2013-14) non possono certo essere considerati degli habitue della nuova categoria. Poi c’è il discorso legato all’età: quella media dei titolari di Verona era di 25,54 anni, con i tre over 30 Trevisan (34), Pulzetti (34) e Capelli (32) a fare da chioccia, Contessa (28) e Cappelletti 26 trait d’union tra vecchietti e giovani, e ben sei elementi con non più di 22 anni. Il più piccolo era Zambataro (20), seguito da Bonazzoli, Clemenza e Ravanelli (21) e da Capello e Merelli che ne hanno 22. Una scelta, quella del tecnico biancoscudato, che ha dato subito i suoi frutti e che al tempo stesso accresce il legame tra tifosi e squadra.
[…](Fonte: Gazzettino, Andrea Miola. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)