Ore 19.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 19.10 – Qui Guizza: partitella finale.
Ore 18.50 – Qui Guizza: mister Bisoli carichissimo, continua a spronare i suoi uomini.
Ore 18.30 – Qui Guizza: esercizi per perfezionare la fase difensiva.
Ore 18.10 – Qui Guizza: si passa alla parte tattica. A parte Della Rocca, Pinzi e Marcandella.
Ore 17.50 – Qui Guizza: lavoro atletico.
Ore 17.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ultimi giorni di mercato, si va avanti fino a venerdì. La proroga concessa in seguito al rinvio della partenza del campionato di serie C consente anche al Pordenone di vivere un’altra settimana di trattative. E di lavoro da fare ce n’è ancora. Metabolizzato l’addio di Federico Gerardi, che dovrebbe finire in Puglia al Monopoli, in attacco è arrivato il colpo Germinale, e molto probabilmente in quel reparto il Pordenone è a posto così. Luca Lulli, centrocampista in esubero, è finito al Fano proprio nell’affare che ha portato in città il nuovo attaccante neroverde. Matteo Lovisa tornerà a Milano nei prossimi giorni, perché anche per i club di Terza serie è nel capoluogo meneghino che si decidono gli affari. C’è ancora qualche operazione da definire: per esempio, resta da risolvere il nodo legato alla posizione di Alessandro Bassoli. Il centrale difensivo che segnò il gol decisivo nella trasferta di Cagliari in Coppa Italia dovrebbe lasciare il gruppo. È in piedi lo scambio con il Pisa che prevede l’arrivo di Sabotic (centrale) tra i ramarri: l’affare probabilmente si farà. Il secondo esubero da piazzare era Leonardo Nunzella, che ha scelto la Lucchese, il club che ha puntato con più convinzione su di lui per la fascia sinistra. In cambio al Pordenone arriverà il giovane centrocampista Cardore. Terminate le uscite, utili a sfoltire la rosa a disposizione di Attilio Tesser, il Pordenone può pensare anche a puntellare due reparti: la difesa e il centrocampo. […]
Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) La prima volta ieri al De Marchi di Domenico Germinale è stata quasi una rimpatriata fra amici. Tanti i ramarri che già conosceva e con i quali aveva diviso momenti importanti della carriera. «Sì conferma il trentunenne Domenico , ritrovo qui ragazzi con i quali ho giocato, come Barison, Bindi e Misuraca. Semenzato lo conosco da quando eravamo bambini. Ma conosco anche gli altri per averci giocato contro. È un bel gruppo e un ottimo ambiente. Lo sapevo, perché rivela il bomber di Treviso sono stato più volte al Bottecchia a vedere il mio amico Alberto Filippini (fresco di rinnovo al Fano, dal quale proviene Germinale, ndr), che oltretutto mi ha sempre parlato bene della società e della città e mi ha consigliato di accettare la proposta neroverde». Dall’Alma Juventus al Pordenone è anche un salto di qualità. «Vero annuisce l’ex interista -, per me è stata un’occasione importante per cambiare aria e obiettivi. Vengo da una stagione e mezza a Fano dove abbiamo giocato per la salvezza. Ero andato lì dopo l’infortunio subito al ginocchio nel Padova, per trovare spazio e giocare con continuità. Ora a Pordenone la situazione è decisamente diversa. Giocheremo per altri traguardi e con altre motivazioni». Germinale a Fano ha contrinuito notevolmente alla permanenza in C, segnando 14 gol in 46 presenze dal gennaio 2017. «Sono si autodescrive un attaccante strutturato, più una seconda punta che un finalizzatore puro. Mi trovo bene con un compagno che sa attaccare lo spazio. Io sorride so fare anche il lavoro sporco e mi piace faticare per la squadra. Non credo che avrò difficoltà a inserirmi negli schemi del Pordenone. Dove potremo arrivare? Non lo so, l’importante conclude è lavorare tutti insieme e insieme saper sognare». […]
Ore 16.20 – (Messaggero Veneto) È tornato a disposizione Gianvito Misuraca. Il centrocampista, dopo aver sostenuto a parte il primo blocco dell’allenamento di ieri, è stato schierato nel corso della partitella che ha chiuso la seduta. La mezzala siciliana si era infortunata nel match col Pescara dello scorso luglio. Per il resto ai box solo Berrettoni. Oggi i neroverdi lavorano al mattino (10.30). Domani amichevole alle 17.15 con il Cordenons (al De Marchi).
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) La settimana finale del mercato comincia con una notizia ufficiale. Il Pordenone ha ingaggiato a titolo definitivo dall’Ascoli Filippo Florio. Il terzino destro, classe 1996, ha firmato un contratto annuale. Ieri ha sostenuto la prima seduta d’allenamento con i nuovi compagni. Potrebbe debuttare in amichevole domani col Cordenons. Oltre al suo arrivo c’è dell’altro: i ramarri stanno trattando col Pisa per lo scambio Bassoli-Sabotic e con la Lucchese per la cessione di Nunzella e sono alla ricerca di un centrocampista “under” che completi il reparto qualora non arrivasse Cardore dai rossoneri. […] Prime parole da calciatore neroverde per Domenico Germinale, attaccante arrivato dal Fano, “fratello” di un grande ex come Filippini. «Ho visto più volte i ramarri perché venivo a vedere Alberto – confida -. In spogliatoio mi sono subito trovato bene: ho giocato con Barison, Bindi, Misuraca; con Semenzato ci conosciamo fin da bambini. Sono contento, è un’opportunità che ho colto molto volentieri». Classe 1987, veneto di Treviso, Germinale arriva da due splendide salvezze di fila col Fano: «Ora si gioca per altri obiettivi e sono felice di farlo – afferma -. Le mie caratteristiche? Gioco come seconda punta e mi piace fare il lavoro sporco, mettendomi a disposizione della squadra». […]
Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] In entrata invece, con l’arrivo di Mantovani, il mercato è da considerarsi chiuso, a meno di sorprese dell’ultima ora, come ha spiegato il tecnico Giovanni Colella. «Cercavamo un giocatore di esperienza dentro e fuori dal campo e quello di Mantovani è il profilo giusto. Adesso pensiamo a portare gli ultimi arrivati alla condizione atletica del resto del gruppo perché De Falco, Arma e Rover sono un po’ indietro nella preparazione. Tempo per recuperare, visto che il campionato inizierà in ritardo, ce n’è e quindi pensiamo a fare il nostro, cioè a correre e a lavorare». […] Il tecnico del club biancorosso ha scelto di impostare la squadra con il modulo 4-2-3-1, andando a lavorare con due giocatori per ruolo. In porta il titolare è Grandi, con Albertazzi che nelle amichevoli ha confermato di rappresentare una valida alternativa. Nel ruolo di terzino destro Andreoni parte davanti a Davide Bianchi, che si è ben inserito nel gruppo e sta cercando di mettere Colella in difficoltà nelle scelte. Situazione analoga a sinistra dove Solerio sembra aver guadagnato i galloni da titolare, con Stevanin che ha ribadito di potersela giocare alla pari. Per quanto riguarda i centrali, con l’arrivo di Mantovani sono in quattro per due posti: Bizzotto e Pasini dovranno tenere un rendimento alto perché la «legge» di mister Colella non conosce giocatori insostituibili. In mediana l’idea è di affidare a De Falco la regia e affiancarlo d un giocatore più di quantità che potrebbe essere Nicolò Bianchi. Niente però è immutabile, anche lo schieramento a due con il centrocampo che spesso potrebbe andare a tre, con la conseguenza di avere un giocatore offensivo in meno. In avanti il terzetto dietro alla prima punta potrebbe essere composto da Giacomelli, Curcio e Laurenti, ma il dispendio di energie richiesto in questi ruoli è notevole e di conseguenza Gashi, Tronco, Zarpellon e Rover avranno le loro occasioni. Nel ruolo di centravanti Arma sarà il titolare anche se l’ottimo precampionato di Maistrello offre una valida alternativa, in attesa di Razzitti che sarà disponibile non prima di due mesi.
Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sono appena 500 i biglietti a disposizione dei tifosi arancioneroverdi per Padova-Venezia di sabato (ore 18, oggi vendita al via su www.listicket.com solo per i possessori di Tessera del Tifoso). Un numero esiguo dovuto al taglio da 11.500 a 7.500 posti alla capienza dello stadio Euganeo, oggetto di febbrili interventi di potenziamento dell’impianto di videosorveglianza. La speranza del club patavino è di riuscire a completarli in tempo utile per avere, entro sabato, il via libera della Commissione provinciale di vigilanza alla nuova capienza. Con questo eventuale ok il Padova potrà mettere in vendita ulteriori quattromila tagliandi, con sollievo (l’ultimo derby nella Lega Pro 2016/17 richiamò 8812 spettatori) tenuto conto non solo che le richieste provenienti dalla laguna saranno superiori agli attuali 500 posti, ma soprattutto che la campagna abbonamenti biancoscudata ha raggiunto le 4388 tessere (123 quelle vendute ieri sulla scia del bell’1-1 di domenica a Verona). […]
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Operazione-Padova al via per un Venezia che contro lo Spezia, alla prima stagionale in Serie B, ha esordito con una vittoria da 17 punti. Solo tre, purtroppo, sono quelli però utili ad inaugurare al meglio la classifica, gli altri invece fanno curriculum per Maurizio Domizzi e soprattutto per un Matteo Bruscagin che ha avuto decisamente la peggio nello scontro con il capitano arancioneroverde. «A metà primo tempo entrambi siamo saltati per allontanare un pallone crossato nella nostra area, invece abbiamo rischiato di entrare l’uno nella testa dell’altro così Brusca rivive l’attimo fatale, schernendosi un po’ Con questi undici punti al sopracciglio destro posso aggiornare l’elenco delle ferite della mia carriera, nella sfortuna mi è andata bene perché ho salvato naso o zigomo». Dopo lo scontro il 29enne difensore milanese è rimasto a lungo a terra prima di uscire in barella, mentre Domizzi ha continuato stoicamente il match con la testa vistosamente fasciata alla Chiellini. «Sono sempre rimasto cosciente ma perdendo davvero molto sangue i sanitari mi hanno immobilizzato a terra prosegue il numero 3 lagunare, schierato titolare per il forfait di Modolo (caviglia) poi sono stato trasportato all’ospedale di Mestre dove ci sono voluti 45′ per cucirmi l’ampia e profonda ferita all’arcata. Oggi (ieri, ndr) dalla visita oculistica e chirurgica ho avuto un riscontro positivo, dipendesse da me vorrei già essere in campo, ma va da sé che bisognerà valutare giorno per giorno». […] Il neopromosso Padova è uscito indenne da Verona e come il Venezia non difetterà di fiducia. «Il derby forse arriva prestino per noi però è un’occasione per consolidarci sotto tutti i punti di vista. Ci arriveremo con lo spirito giusto e con la certezza che avremo tanti tifosi al nostro fianco per puntare al massimo risultato».
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Una vittoria preziosissima sullo Spezia per pochi intimi. Neppure 2200 presenze fra paganti e abbonati, una curva semideserta e lo sfogo di Joe Tacopina, che mai prima d’ora si era schierato così apertamente contro la scarsa affluenza al Penzo. Il tutto evidentemente stride con i risultati eccezionali delle ultime tre stagioni, con le due promozioni e con la semifinale playoff conquistata nell’ultimo campionato. E, peraltro, la nuova stagione è cominciata ancora una volta sotto il segno del successo: 1-0 allo Spezia, tre punti in cassaforte, derby con il Padova in arrivo. E tanti motivi per sorridere dal punto di vista tecnico, mentre fuori dal campo tiene banco la discussione apertasi dopo le dichiarazioni del presidente del Venezia. Sono tante le motivazioni che hanno portato a questo calo drastico di pubblico, con una campagna abbonamenti che non raggiunge neppure i numeri dello scorso anno, quando si era sfiorata quota 2000. L’elenco è lungo. Dinamiche di curva e divisioni fra tifosi che non incoraggiano le nuove leve alla fidelizzazione; campagna acquisti meno scoppiettante degli anni precedenti con la necessità di tenere i conti in ordine; calendario spezzettato con quattro diversi giorni di partite per il campionato cadetto e partite sparse in tutto il weekend per esigenze tv; abbonamenti a Dazn a prezzi ridotti per chi vuole seguire soltanto la serie B; logistica complicata per arrivare al Penzo. […]
Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) «Se dipendesse da me, sarei in campo già sabato nel derby di Padova, ma seguirò quanto mi diranno i medici. I punti dovrei toglierli tra sabato e domenica, dovrei essere nuovamente a disposizione dell’allenatore per la partita contro il Benevento, dopo la sosta». Matteo Bruscagin porta i segni della violenta zuccata con capitan Domizzi che ha messo in apprensione tutto lo stadio, i compagni lo circondano al Taliercio per informarsi sulle sue condizioni: ampio cerotto a coprire il sopracciglio destro e gli undici punti di sutura, segni ancora ben evidenti sotto l’occhio, ma il difensore arancioneroverde ha ritrovato il buon umore dopo la paura di sabato pomeriggio. «No, non ho mai perso conoscenza» ricorda Matteo Bruscagin, «sentivo tutto quello che mi veniva detto da medici e infermieri. Non mi muovevo proprio perché mi stavo ripetendo di stare immobile, temendo anche per il colpo in testa. Io e Maurizio siamo andati insieme su quel pallone proveniente dal calcio d’angolo, il colpo è stato davvero forte. Il taglio era ampio e profondo, tanto che è stato deciso di portarmi in ospedale a Mestre. Ci sono voluti trequarti d’ora per sistemarmi gli undici punti di sutura, la chirurga è stata bravissima e la visita di controllo di ieri mattina è andata bene. Adesso devo solo avere pazienza e aspettare di togliere i punti». Insomma, il peggio è passato. «A mente fredda, posso dire di essere stato anche fortunato, sono finito in ospedale con un taglio profondo, ma ripensando alla violenza della testata, se avessi preso il setto nasale o lo zigomo, mi sarei rotto tutto». Bruscagin ha saputo in ospedale della vittoria del Venezia. «Io posso avere un’idea della partita fino a quando sono rimasto in campo, mi ha fatto piacere apprendere del successo. Fino al momento dell’incidente ho visto la stessa squadra dell’anno scorso: compatta, ordinata, pronta a ribaltare l’azione. Siamo ripartiti con lo stesso modulo che ci ha portato alla semifinale promozione, ma Vecchi ci ha chiesto di maggiori verticalizzazioni, di tenere un baricentro più alto per cercare di essere più pericolosi nelle metà campo avversaria». […]
Ore 13.00 – (Gazzettino) Anche Luca Strizzolo ha avuto la sua parte di gloria nel trionfale esordio del Cittadella in campionato. Partito dalla panchina, il ventiseienne attaccante granata è sceso in campo alla mezz’ora del secondo tempo dimostrandosi subito in palla e realizzando il gol del definitivo 3-0 sul Crotone. Eppure le sue condizioni fisiche non apparivano al meglio palesando un occhio nero. «È il residuo di una testata presa alcuni giorni fa – sostiene – che ha ancora la traccia di un ematoma già assorbito. Non me ne sono neanche accorto in campo». Oltre alla terza rete messa a segno in prossimità del novantesimo, riprendendo un pallone finito sul palo dopo una buona conclusione a rete di Amedeo Benedetti, Strizzolo si è mosso con efficacia fra le maglie della difesa calabrese, che nel finale di gara era sempre più in balia delle veementi incursioni granata. Un suo affondo in fascia destra ha creato il vuoto, ma invece di calciare a rete l’attaccante ha preferito l’assist ad un compagno meglio piazzato a centro area. «Ho visto libero Settembrini che mi aveva seguito, per cui gli ho appoggiato il pallone. Peccato che Cordaz con un rientro repentino sia riuscito a salvare la propria porta». L’ex portiere del Cittadella, però, nulla ha potuto allo scadere della partita. «Mi sono trovato il pallone respinto dal palo sulla mia traiettoria, è stato facile insaccare con il portiere a terra per il precedente tiro di Benedetti. Bravo il mio compagno a calciare pericolosamente a rete». […]
Ore 12.40 – (Gazzettino) […] «Abbiamo disputato una grande prova – sottolinea il tecnico – Va fatto un grosso applauso a chi ha giocato, ma anche a coloro che non sono scesi in campo. Per arrivare a disputare prestazioni del genere devi lavorare bene durante la settimana e con grande partecipazione. È un discorso che vale per l’intera rosa che ho a disposizione. La grande disponibilità e la partecipazione di ogni singolo calciatore portano a giocare partite così belle». In una serata tutta luci e lustrini Venturato ha trovato comunque un aspetto sul quale migliorare. «Dopo un avvio di gran carriera il Cittadella ha lasciato troppa iniziativa nelle mani degli avversari, si è abbassato molto. Non è un dettaglio, perché se Simy faceva gol la sfida diventata più difficile. Abbiamo subìto e rischiato per errori banali sui quali possiamo lavorare per eliminarli. E nella ripresa l’abbiamo dimostrato, giocando meglio e concedendo davvero poco a un avversario forte come il Crotone. Nel secondo tempo il Cittadella ha disputato davvero una buonissima partita». Dopo il 3-0 di domenica sera c’è da chiedersi quanto possa crescere la squadra, che ha cambiato tanto nell’ultimo mercato. «Siamo appena all’inizio del campionato, dobbiamo essere contenti della partita e del risultato. Gioiamo quindi per una sera, ma dalla ripresa degli allenamenti c’è da lavorare molto, su tanti aspetti, anche sulla capacità di poter crescere ancora». […]
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) […] Di sicuro, tra i tanti aspetti che impressionano in una formazione scesa in campo con 5 nuovi elementi, praticamente mezza squadra, è la capacità di dialogare in campo, specie in attacco, dove Finotto e Scappini sembrano giocare assieme da sempre. «Loro hanno grandi meriti perché hanno saputo trovare un’ottima intesa, allo stesso tempo so di avere attaccanti altrettanto validi».Tra questi c’è Luca Strizzolo, che nel suo scampolo di partita ha offerto un comodo assist a Settembrini (ma Cordaz si è superato nell’occasione) e ha trovato poi la rete. «Più che per il mio gol sono contento per la vittoria e per il buon calcio espresso», le parole del centravanti friulano, che porta in faccia ancora i segni dell’amichevole di Este della scorsa settimana, con un occhio nero per via di una testata. «Nella scorsa stagione ho patito qualche problema che mi ha frenato, impedendomi di fare quello che volevo. Quanti ne segnerò? Un obiettivo ce l’ho, ma lo tengo per me. Ogni anno ne ho uno ma poi non lo raggiungo, preferisco dirlo a fine campionato…».
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) […] Roberto Venturato più di tanto non si scompone. Anzi, nell’analisi dell’incontro il tecnico granata preferisce soffermarsi su ciò che non è andato. Come quei 20 minuti del primo tempo in cui i suoi uomini hanno abbassato troppo il baricentro. «Non è un dettaglio, perché se Simy avesse segnato la partita si sarebbe complicata. Dopo 20 minuti positivi abbiamo subìto per errori banali il ritorno di una squadra forte come il Crotone e nel secondo tempo abbiamo dimostrato che possiamo comportarci meglio. Nel complesso, la nostra è stata sicuramente una buona prestazione, per cui dobbiamo fare i complimenti a chi è sceso in campo, ma anche a chi non ha giocato». «Siamo all’inizio: dobbiamo essere contenti, ma gioiamo per qualche ora e poi riprendiamo col lavoro, perché ce n’è ancora molto da fare. In particolare credo che si debbano evitare certe ingenuità, soprattutto su palla ferma: quando ripartivamo col portiere e sui falli laterali. Sono quei dettagli che gli avversari studiano e sui quali possono metterci in difficoltà. Dobbiamo imparare a saper fare più cose e a farle con più continuità. Non c’è né da montarsi la testa, né da pensare che tutto sia facile. Anzi, sabato prossimo, a Carpi, dobbiamo sapere che ci attenderà una battaglia». […]
Ore 11.40 – (Corriere del Veneto) Tre gol all’Empoli, altri tre al Crotone. Il tutto come se non fosse accaduto nulla nel corso dell’estate, come se non fossero mai partiti Alfonso, Kouamé, Bartolomei, Varnier, Salvi, Vido e Arrighini, come la naturale prosecuzione della semifinale playoff persa in extremis a Frosinone. Attacco rivoluzionato, dentro Scappini e Finotto e gol a raffica. Come un cercatore d’oro che va sempre a scovare il filone giusto, il dg Stefano Marchetti ancora una volta pare averci visto giusto, quando ha scelto di puntare sulla voglia di riscatto dell’ex Spal e dell’ex centravanti della Cremonese. «Hanno una buona intesa — sottolineava un sorridente Marchetti a fine partita — hanno caratteristiche diverse ma si aiutano e non si mollano, si cercano in continuazione e mi sembra che stiano facendo bene. Dietro non abbiamo preso gol e siamo stati propositivi quando abbiamo attaccato. Credo che il Cittadella proponga un bel calcio, io spero che la gente si abboni e venga a vederci e a sostenerci». E in effetti i 2200 abbonati sembrano credere in questa squadra, tanto che il record di tessere di fidelizzazione è dietro l’angolo. «Sono veramente contento, penso che con il Crotone abbiamo fatto davvero una grande partita battendo una grande squadra. Si è capito benissimo perché venissero dalla A. Siamo solo alla prima partita, abbiamo un campionato durissimo da giocare e ci sono avversarie molto attrezzate. Bisogna avere l’umiltà di giocare come abbiamo fatto a Empoli e alla prima del campionato». […]
Ore 11.10 – (Gazzettino) Ma se il mister ha preso questa decisione al debutto in campionato in un derby, per me ripeto è un grande attestato di fiducia». Bisoli ha poi elogiato la sua prova. «Sono stato sempre abbastanza duttile. Poi svelo una cosa: non mi piace fare il difensore, giocare in mezzo al campo si adatta di più alle mie caratteristiche fisiche. Poi, come dice il mister, ho delle buone letture e penso di essere anche un giocatore abbastanza intelligente tatticamente. Mi piace fare questo ruolo, sono contento di essere riuscito a disputare una buona partita e a dare una mano alla squadra». […] «Verona era un bel banco di prova e abbiamo dato una risposta importante. C’è un pizzico di rammarico dato che potevamo portare a casa qualcosa in più visto che c’è stato annullato un gol per un fuorigioco che sembra non ci fosse, ma era una chiamata molto difficile. Però siamo tutti contenti e penso che lo siano anche i tifosi: vedere il loro entusiasmo ci ha fatto piacere». E ora sotto con il Venezia. «Dobbiamo stare attenti a non cullarci troppo sugli allori per ciò che abbiamo fatto perché il campionato è durissimo. Dopo Verona possiamo comunque essere un po’ più consapevoli della nostra forza, e questa volta magari andiamo in campo sin dall’inizio con un pizzico di convinzione in più per conquistare la vittoria».
Ore 11.00 – (Gazzettino) È stato la sorpresa tattica, azzeccata più che mai da Bisoli. Che in realtà ha sfoderato un remake di inizio anno quando optò per la stessa soluzione in un altro derby, quello vittorioso al Menti con il Vicenza. Stiamo parlando di Daniel Cappelletti, che a Verona è stato impiegato a centrocampo. «Ho scoperto che giocavo nella riunione tecnica prima di andare allo stadio. Ho visto il mio nome scritto nella formazione sulla lavagna: inizialmente avevo guardato il ruolo di centrale destro difensivo e c’era Ravanelli, poi con la coda dell’occhio mi era sembrato di leggere il mio nome davanti alla difesa, ed era proprio così. Onestamente non me l’aspettavo perché non abbiamo mai provato questa soluzione in settimana. È stata una sorpresa per tutti e alla fine è andata bene». Bisoli non è nuovo a soluzioni escogitate all’ultimo. «Lui è così, lo dice sempre di stare tutti sul chi va là perché la notte pensa agli allenamenti e a quello che può essere l’ideale per la partita. Per quanto sia una dimostrazione di fiducia, nelle ultime partite non avevo giocato e pensavo di non essere impiegato anche al Bentegodi, per cui scoprire di giocare fuori ruolo tre ore prima della partita poteva essere un’arma a doppio taglio, nel senso che potevo fare una grande partita o un disastro.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Tra i giovani, una menzione speciale la merita Ravanelli: dopo essere stato una rivelazione in serie C, ha iniziato alla grande anche in B segnando per di più il sigillo del pareggio. «Non lo scopriamo certo oggi. Bisoli e Zamuner l’hanno voluto anche quest’anno, come pure la società. Siamo andati in pressing con il Sassuolo per riaverlo proprio perché conosciamo il suo valore. Ma sono convinto che faranno bene anche gli altri: tra chi giocherà di più e chi meno, perché abbiamo giovani terribili che uniti ai nostri vecchietti creano il giusto amalgama. Abbiamo un gruppo affiatato, la maggiore parte dei ragazzi conosce già i metodi di lavoro di Bisoli e dobbiamo continuare su questa strada. La nostra politica come società è improntata sui giovani, in linea con il nostro programma e budget». […] Sull’ipotesi di rinforzare il gruppo con un attaccante svincolato sfruttando il tesoretto ricavato dalle cessioni, il patron biancoscudato è eloquente: «Intanto abbiamo ancora tre giocatori da sistemare e non sono pochi. Poi mi sembra che il mister sia soddisfatto del gruppo che ha a disposizione, per cui il famoso attaccante potrebbe anche non arrivare».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Si è goduto la prestazione della squadra in tribuna al Bentegodi insieme al figlio Edoardo e ai soci Moreno Beccaro e Giampaolo Salot. E di sicuro i biancoscudati non potevano fare regalo più bello al presidente Roberto Bonetto per il suo sessantacinquesimo compleanno, festeggiato venerdì. «È stato senz’altro un bel regalo da parte della squadra. Ho assistito a una bellissima partita, migliore inizio di campionato non me lo sarei aspettato. Abbiamo dimostrato di essere una formazione compatta, abbiamo messo in mostra anche un buon calcio e se non ci fosse stata quella svista arbitrale, potevamo chiuderla con tre punti». Risultato a parte, cosa le è piaciuto di più? «La grinta, l’andare in pressing sugli avversari e la voglia dei ragazzi di aiutarsi in campo. Si è vista una squadra che vuole assolutamente meritarsi di stare in questa categoria. È stato un momento di felicità che ho condiviso con Edoardo e con gli altri soci Beccaro e Salot. Andare alla prima giornata di campionato in uno stadio così importante davanti a tredicimila spettatori e fare la nostra bella figura uscendo tra gli applausi dei nostri tifosi che erano numerosi, è motivo d’orgoglio». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) […] Sono tre i giocatori ancora da piazzare, con il gong del mercato di serie C fissato per venerdì alle 20. La situazione più fluida sembra essere quella di Chinellato. L’Albinoleffe è pronto a metterlo sotto contratto, ma prima deve fare in uscita Colombi: una volta liberato il posto, il direttore sportivo orobico Giacchetta andrà dritto sull’attaccante biancoscudato, come ha lasciato chiaramente intendere ai suoi interlocutori. Se dovesse sfumare questa pista, per Chinellato resterebbe in piedi al momento come alternativa il Monopoli, a meno che nelle ultime ore del mercato non salti fuori qualcosa di diverso. Anche Russo è in cerca di sistemazione: dopo avere visto sfumare l’ipotesi Vicenza, è venuta meno anche la soluzione Casertana dato che il club campano ha ingaggiato Blondett del Catania. Non mancano comunque le formazioni di serie C che sono a caccia di un difensore centrale, anche se il giocatore è intenzionato a fare selezione tanto da avere declinato l’offerta della Virtus Villafranca. Ecco allora che potrebbe entrare nel mirino del Pordenone se i ramarri muovono Bassoli, e del Pisa se i toscani non trovano un interprete del ruolo mancino di piede. C’è poi Mandorlini, sul quale allo stato attuale non sembra esserci grande interesse nonostante che sia reduce da tre stagioni positive: secondo posto con il Pordenone, terzo posto nel suo primo anno con il Padova e vittoria del campionato nella passata stagione. La Feralpisalò era a caccia di una mezzala e in tale ottica poteva magari rientrare Mandorlini, ma nelle ultime ore l’ha individuata in Scarsella, in arrivo dalla Cremonese che pagherà il suo ingaggio.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) «Sono felice, soprattutto perché contro il Verona ho visto un grandissimo Padova», il sorriso di Clemenza, «abbiamo messo sotto una delle candidate alla promozione e sono contento anche della mia prestazione personale. Sono sceso in campo per dare una mano alla squadra e ho subito trovato una buona intesa con tutti, specialmente con i compagni di reparto Bonazzoli e Capello. Sono qui da pochi giorni, ma sono stato accolto benissimo da tutti. A Padova ho trovato una vera e propria famiglia, il gruppo è molto affiatato e con queste premesse si può fare bene davvero».E dire che Bisoli, solitamente poco avvezzo a lanciare immediatamente i nuovi arrivati, aveva spiegato che Clemenza non avrebbe avuto più di un’ora di autonomia in campo. Invece ha giocato novanta minuti.«Mi sono sentito bene sia di gambe che di fiato. Il mister mi ha chiesto di dare tutto in campo e l’ho fatto. Ho avvertito subito la fiducia da parte sua e questo mi ha dato una carica in più». […]
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) È appena arrivato, non ha ancora calcato il terreno dell’Euganeo, ha 21 anni ed è solamente alla seconda stagione in Serie B. Ma i tifosi biancoscudati stanno già iniziando a prendersi una “cotta” per Luca Clemenza. È bastato qualche dribbling, un paio di giocate illuminanti e un assist al bacio per il pareggio di Ravanelli, perché qualcuno cominciasse a darsi di gomito nel settore ospiti del Bentegodi. “Questo è forte davvero”, le parole sussurrate a bassa voce, visto che siamo solo all’esordio in campionato, tanti giocatori hanno abbagliato in avvio prima di scomparire ed è meglio andarci con i piedi di piombo. Però è innegabile che la prima impressione destata dal trequartista di scuola juventina sia stata assolutamente positiva. Non si spiegherebbe altrimenti la decisione di mister Bisoli di lanciarlo in campo dopo una sola settimana di allenamenti con la squadra, variando anche sistema di gioco per permettergli di inserirsi nel modo migliore.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La manifestazione, giunta alla sedicesima edizione e che come di consueto si terrà al parcheggio sud dello stadio Euganeo, aprirà i battenti domani e andrà avanti fino a sabato sera. La serata iniziale coinciderà anche con la presentazione della squadra biancoscudata. Domani sera, sul palco dell’ “Appiani in festa”, saliranno giocatori, tecnici e dirigenti per ricevere l’abbraccio dei tifosi. Nell’occasione saranno presentate anche le squadre del Padova calcio a 5 e del Padova femminile. I quattro giorni della kermesse saranno scanditi da stand gastronomici, birreria e musica dal vivo. Sono previste anche delle iniziative di beneficenza a favore di “Team for children” e di “Giorgia Libero Onlus” Non mancherà nulla quindi per fare festa fra tifosi e giocatori per un connubio solido. […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Nemmeno il tempo di godersi il primo preziosissimo pareggio in casa dell’Hellas Verona, che il Padova ha già iniziato a preparare un nuovo derby. Sabato prossimo allo stadio Euganeo arriva il Venezia (fischio d’inizio alle 18) e da oggi scatterà anche la prevendita per quella che è una delle partite più sentite dell’intera stagione. Si prevede un Euganeo ribollente di passione, e il big match potrebbe dare anche l’impulso per l’impennata finale della campagna abbonamenti che terminerà domani sera alle 19. Dopo aver superato quota 4.300 tessere stagionali, la società biancoscudata punta quantomeno ad avvicinare le 4.500.La settimana sarà scandita anche dal classico appuntamento di fine estate con la kermesse “Appiani in festa” organizzata dai tifosi della Tribuna Fattori.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) No, non ha ereditato il fiuto del gol dal padre. No, non è il nuovo “Penna bianca”. Insomma, Luca Ravanelli non è figlio d’arte. Dopo la rete che ha permesso al Padova di pareggiare contro il Verona all’esordio in serie B, diversi quotidiani nazionali hanno celebrato il difensore biancoscudato, scambiandolo erroneamente come il figlio di Fabrizio Ravanelli, centravanti della Juventus negli anni ’90. Peccato che i due non siano nemmeno lontani parenti… Davvero una fake news sui quali sono caduti due giornali sportivi . La speranza è che non ci ricaschino.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Macchina del tempo in azione, si va indietro di quattro anni. Per riscoprire un Padova che sudava e duellava in B, che che lottava in campo e per non sparire dal grande calcio. Poi il grande crac sportivo, la ripartenza dalla D, due campionati vinti in quattro anni e un nuovo inizio. Quello al Bentegodi di Verona contro l’Hellas, in un derby ben giocato, in cui la differenza di valori tecnici non è certo emersa come suggerirebbe la lettura delle formazioni, in cui nell’undici iniziale schierato da Pierpaolo Bisoli c’erano ben sei giocatori under: Capello, Bonazzoli, Ravanelli, Merelli, Zambataro e Luca Clemenza. Che si è presentato incantando, con numeri d’alta scuola e un impatto devastante che a molti ha ricordato Stephan El Shaarawy, l’ultimo vero top player apparso all’ombra del Santo. Persino Bisoli, che di solito con i giovani è molto prudente a livello verbale, si è sbilanciato e anche parecchio: «Mi è piaciuto molto l’atteggiamento con cui si è presentato Clemenza – ha spiegato l’allenatore biancoscudato – sapete che con me gioca chi merita e che difficilmente offro subito spazio ai nuovi. Ma in settimana Luca mi ha dimostrato di essersi calato con la mentalità giusta nella nuova realtà. Durante un allenamento ha fatto uno stop talmente bello che volevo interrompere la seduta…». E ancora: «Ha numeri importantissimi, l’ho subito schierato titolare perché mi ha dato dimostrazione di aver capito cosa voglio da lui. Fra l’altro in settimana aveva segnato cinque o sei volte con il tiro a giro uscito di pochissimo nel primo tempo». […]