(g.f.p. – Alquanto indecifrabile. A dir poco incerto. E difficilmente pronosticabile. Ma noi ci proviamo… Come ogni anno, infatti, vi proponiamo – a poche ore dall’inizio della prima giornata – la griglia di partenza del campionato indicandovi per ogni squadra la probabile formazione. Con una sola, naturale premessa: come ben sapete spesso i valori sulla carta vengono stravolti o comunque non trovano pienamente riscontro in quelli reali, per molteplici motivi. Per quanto serio, dunque, prendete questo “schieramento” più come una previsione che come verità assoluta. Ora, però, accendete i motori. Si parte…)
1° – CROTONE. In quanto “previsione” le scommesse sono comprese nel pacchetto. Non basta come spiegazione per metterla in pole position? Passiamo ai fatti, allora: ha mantenuto gran parte dell’ossatura in grado di dare fastidio a più di una “big” nello scorso campionato di serie A, può passare dal 4-3-3 al 3-5-2 in un battito di ciglia, ha le fasce coperte con Faraoni e Martella, un ipotetico centrocampo a tre Firenze-Benali-Barberis da far impallidire chiunque e in avanti ha l’imbarazzo della scelta. Noi un euro lo puntiamo…
(4-3-3): Cordaz; Faraoni, Marchizza (Golemic), Vaisanen (Curado), Martella; Firenze, Barberis, Benali; Nalini, Budimir (Simy), Molina (Stoian). All. Stroppa
2° – BENEVENTO. Mister Bucchi conosce a menadito tutte le insidie della serie B. Può contare sull’esperienza di Maggio e Nocerino. Ha pescato dal mazzo dell’ex Bari trovando due “jolly” del calibro di Tello e Improta. E tra Tuia, Montipò, Buonaiuto, Asencio e compagnia danzante ha una panchina “monstre”. Quindi sì, anche i campani meriterebbero il primo posto. Ma a noi piace il rischio…
(4-3-3): Puggioni; Maggio, Volta, Costa, Di Chiara; Tello, Viola, Nocerino; R. Insigne (Buonaiuto), Coda, Improta. All. Bucchi.
3° – HELLAS VERONA. Col “paracadute”, si sa, atterrare è un gioco da ragazzi. Ma il problema è sempre ripartire. Certo, se hai a disposizione in attacco Pazzini, Di Carmine, Ragusa, Matos, Lee e Cissé puoi affrontare tutto con meno ansia. Aggiungeteci poi un certo Laribi alle loro spalle e una difesa a dir poco assortita e la prima fila vien da sé. Anche perché mister Grosso ha già dimostrato tutto il suo valore da allenatore a Bari. E poi lui sa come si vince…
(4-3-3): Silvestri; Crescenzi (Almici), Dawidowicz (Marrone), Caracciolo, Balkovec; Henderson, Gustafson, Laribi; Ragusa (Lee), Di Carmine (Pazzini), Matos (Cissé). All. Grosso.
4° – PALERMO. Eccoli, i “fratelli” rosanero. Sempre lì, pronti a scattare e a lasciare sul posto qualsivoglia contendente. E sul mercato si è mossa più che bene, puntellando dove serviva. Anche perché le basi erano già più che solide. Se poi ci aggiungi Brignoli, Haas, Falletti e Puscas i favori dei pronostici sono garantiti. Ah, dimenticavamo: davanti c’è l’incognita-Nestorovski. Ad averceli, attaccanti così…
(4-3-2-1): Brignoli; Salvi, Bellusci, Rajkovic, Mazzotta; Muravski, Jajalo, Haas; Trajkovski, Falletti; Puscas (Nestorovski). All. Tedino.
5° – CREMONESE. Premessa: da qui al decimo posto le squadre più o meno si equivalgono, formando quel “gruppone-playoff” che può scombinare i piani di chiunque. E a tirarlo ci mettiamo proprio i grigiorossi. Motivo: basterebbe leggere l’undici titolare per capirlo. E buona parte del merito va a un certo Leandro Rinaudo, che ha lasciato la Laguna veneziana per sposare questo progetto. Post scriptum: occhio al giovane Emmers, già messosi in luce nel ritiro precampionato svolto con l’Inter…
(4-3-3): Radunovic; Mogos, Terranova (Kresic), Dos Santos, Migliore; Arini (Emmers), Castagnetti (Greco), Croce; Carretta, Montalto, Castrovilli. All. Mandorlini.
6° – SALERNITANA. Difficile riuscire ad analizzarla senza legarla inevitabilmente alla Lazio. Anzi, quasi impossibile. Anche perché nell’ultimo giorno di mercato ha potuto godere dell’arrivo di un blocco di calciatori biancocelesti, in primis la vecchia conoscenza patavina Davide Di Gennaro. Che dire: la qualità generale c’è, in ogni reparto. È solo il “conflitto d’interessi” a condizionare il tutto…
(3-5-2): Micai; Perticone (Mantovani), Schiavi (Gigliotti), Vitale; Casasola, Akpa Akpro (Odjer), Di Gennaro, Castiglia, Pucino; Djuric (Bocalon), Jallow (Vuletich). All. Colantuono.
7° – BRESCIA. Tremolada trequartista alle spalle di Torregrossa e un certo Alfredo Donnarumma, che nello scorso campionato di serie B ha segnato “solo” 23 reti. Ecco, basterebbero loro per volare in alto con la fantasia. Il “problema” è che intorno ci hanno davvero costruito una signora squadra, se si pensa che a centrocampo agiscono Dimitri Bisoli e “il nuovo Pirlo” Sandro Tonali, classe 2000. Tutto bene, dunque. Dipende tutto da David Suazo: da attaccante sapeva fare davvero male, ma in panchina è tutto da scoprire…
(4-3-1-2): Alfonso; Sabelli (Rondanini), Gastaldello (Lancini), Romagnoli, Mateju; Bisoli, Tonali, Ndoj; Tremolada; Donnarumma, Torregrossa. All. Suazo.
8° – SPEZIA. I liguri hanno provveduto alle “pulizie estive”, perdendo 22 giocatori ma acquistandone 19. Uno su tutti: Andrej Galabinov, punta che può davvero cambiare gli equilibri. E in panchina ci sono validissimi ricambi. Di quelli che giocherebbero titolari inamovibili in almeno tre quarti delle altre squadre di categoria…
(4-3-3): Lamanna; De Col, Capradossi, Terzi, Crivello; Mora (Crimi), Bartolomei, Ricci (Acampora); Gyasi, Galabinov (Okereke), Bidaoui (Pierini). All. Marino.
9° – PERUGIA. Anche per gli umbri il riepilogo finale della sessione estiva di calciomercato parla chiaro: 20 arrivi e 18 partenze. Un vero e proprio stravolgimento. E in positivo, a giudicare dai nomi: saranno anche andati via Cerri e Di Carmine, ma al loro posto sono arrivati Melchiorri e Vido. Per non parlare, poi, dei rinforzi in tutti gli altri reparti. L’incognita più grande? Alessandro Nesta. Ha una macchina di grossa cilindrata, però deve dimostrare di saperla guidare…
(3-5-2): Leali (Gabriel); Ngawa, Gyomber, Cremonesi; Falasco (Mazzocchi), Verre, Bianco, Moscati, Felicioli; Vido (Han), Melchiorri. All. Nesta.
10° – PADOVA. Sentiamo già in lontananza offese e lamentele. Noi, in totale democrazia, le accettiamo ma ribattiamo, provando a spiegare le nostre ragioni. Una su tutte: ci si sofferma sempre e solo sul mercato, ma prendete la rosa e diteci chi tra i “cavalieri che fecero l’impresa” in serie C non è adatto anche per la cadetteria. La risposta la sapete già: il giusto mix tra “vecchie volpi” e “giovani di bella speranza” forma un Biancoscudo più che competitivo e ulteriormente rinforzato in ogni zona del campo tra difesa (Capelli, Ceccaroni e Vogliacco), centrocampo (Della Rocca, Broh, Minesso e Clemenza) ed attacco con Bonazzoli. “In medio stat virtus”, insomma. Per il momento…
(3-4-1-2): Merelli; Ravanelli, Capelli, Trevisan; Salviato, Pulzetti, Belingheri, Contessa; Clemenza; Bonazzoli, Capello. All. Bisoli.
11° – VENEZIA. Pro: sono arrivati Schiavone e Citro, due giocatori che possono stupire. Contro: sono partiti Audero e Stulac, due giocatori che hanno stupito consentendo ai lagunari di portare a casa punti importanti. Senza dimenticare il cambio in panchina. Certo, poi per il resto il gruppo è rimasto a grandi linee quello capace di arrivare nella passata stagione in semifinale playoff, il che vuol dire che gli arancioneroverdi possono ancora stupire (a proposito, occhio a St. Clair). Ma bastano pochi mesi perché ne passi, di acqua sotto ai ponti…
(3-5-2): Vicario; Andelkovic, Modolo, Domizzi; Di Mariano, Falzerano, Schiavone, Pinato, Garofalo; Litteri (Geijo), Citro. All. Vecchi.
12° – CITTADELLA. A differenza delle passate stagioni sono stati operati molti cambi, tanto che la truppa di mister Venturato ha davvero cambiato volto. Ma i granata, si sa, non mollano. Anzi, rilanciano, puntando sulla versatilità tattica del tecnico e sull’arguzia del “mago” Marchetti, capace di scovare talenti in ogni dove. Le avversarie sono avvisate…
(4-3-1-2): Paleari; Ghiringhelli (Cancellotti), Drudi (Scaglia), Adorni, Benedetti; Settembrini, Iori, Branca; Schenetti (Panico); Finotto, Scappini. All. Venturato.
13° – LECCE. Chiamatela pure “rivoluzione giallorossa”. Perché nel probabile undici titolare c’è gran poco della squadra che ha riconquistato la B. Volontariamente: il ds Meluso, su indicazione della società, ha difatti costruito una rosa a dir poco “tosta”, con elementi esperti e avvezzi alla categoria. Attenzione, quindi…
(4-3-1-2): Vigorito; Fiamozzi (Venuti), Meccariello (Cosenza), Lucioni (Marino), Calderoni; Haye, Scavone (Arrigoni), Mancosu; Falco; La Mantia, Pettinari (Palombi). All. Liverani.
14°- FOGGIA. Si trova qui in basso solo perché parte da -8, fardello che almeno inizialmente potrebbe pesare. Una volta tolto, però, i rossoneri possono recitare la parte di vera sorpresa dell’intero campionato. Soprattutto quando (a metà ottobre circa) tornerà a disposizione “Re Pietro” Iemmello, pronto a segnare caterve di gol. A mister Grassadonia il compito di muovere gli ingranaggi alla perfezione…
(3-4-1-2): Bizzarri; Tonucci, Camporese, Boldor (Martinelli); Zambelli, Busellato (Carraro), Rizzo (Deli), Kragl; Galano (Chiaretti); Iemmello, Mazzeo. All. Grassadonia.
15° – PESCARA. Avete presente quando a scuola i professori dicono ai genitori dell’alunno che “è intelligente ma non si applica”? Ecco, questo è il rischio che corrono gli abruzzesi. Perché la rosa a disposizione del “marinaio” Pillon è più che buona e varia. Bisogna però trovare il giusto amalgama tra tutte le componenti. Guai a sottovalutarli, quindi…
(4-3-3): Fiorillo; Ciofani (Balzano), Gravillon, Scognamiglio, Elizalde; Memushaj, Brugman, Machin; Mancuso (Capone), Monachello, Antonucci (Yamga). All. Pillon.
16° – ASCOLI. L’inizio non è stato dei migliori, visto lo 0-4 casalingo in Coppa Italia con la Viterbese. Aggiungeteci la salvezza agguantata ai playout, e il primo obiettivo stagionale vien da sé. Ma c’è un grosso “ma” (e scusate il gioco di parole): a leggere l’organico è tutt’altro che una squadra debole. Anzi, con gli ultimi rinforzi meriterebbe anche qualche posizione in più. Ma deve prima dimostrarlo sul campo…
(3-5-2): Perucchini; Padella, Brosco, Mengoni; Kupisz, Addae, Zebli (Buzzegoli), Cavion, Ninkovic (Mignanelli); Ardemagni (Ganz), Beretta. All. Vivarini.
17° – CARPI. Dura da giudicare. Cioè, i giocatori ce li ha anche, ma con pochi ricambi. E può dire la sua, però l’accoppiata Bortolas-Chezzi in panchina sa da vera scommessa. Noi intanto la piazziamo qui, pronti a scusarci in caso di errata valutazione. Ma la competitività in cadetteria è davvero alta…
(4-4-2): Colombi; Pachonik, Suagher, Poli, Frascatore (Pezzi); Jelenic, Mbaye, Di Noia (Sabbione), Piscitella (Concas); Arrighini (Piu), Mokulu. All. Bortolas-Chezzi.
18° – LIVORNO. Approfittiamo del caso-labronico per una puntualizzazione: così come per il “gruppone-playoff” anche per il “blocco-salvezza” vale il discorso che chi è in fondo non deve per forza sentirsi spacciata. In particolar modo la truppa di Cristiano Lucarelli: buoni puntelli e una spina dorsale “storica” col duo Kozak-Giannetti in avanti. Sarà rognosa per molti…
(3-5-2): Mazzoni; Bogdan, Dainelli, Albertazzi (Di Gennaro); Parisi, Luci, Valiani (Rocca), Porcino; Diamanti; Kozak, Giannetti. All. Lucarelli.
19° – COSENZA. L’attacco è più che ok, con Garritano pronto a supportare Di Piazza e Maniero. Dietro, però, il rischio è quello di “ballare” un po’ troppo. Una cosa è certa: il pubblico del “Marulla” saprà caricare il gruppo di Braglia dal primo all’ultimo secondo di ogni singola partita. E così come nei playoff di serie C può essere la vera forza in più…
COSENZA (3-4-1-2): Cerofolini (Saracco); Capela (Tiritiello), Dermaku, Legittimo; Bearzotti, Verna (Palmiero), Bruccini (Varone), D’Orazio; Garritano; Di Piazza, Maniero. All. Braglia.