Il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina tuona dopo l’Assemblea di Lega andata in scena oggi pomeriggio a Milano. Parole pesanti come macigni: “Non possiamo iniziare il campionato. L’8 settembre ci saranno i calendari e una settimana dopo, il 16 settembre dovrebbe partire il campionato di Serie C. Per andare incontro alle esigenze dei club e rispettando quanto scritto dal Commissario nel primo comunicato. Alla Serie B abbiamo proposto di fare sette promozioni in Serie B per far tornare all’equilibrio iniziale. La Lega Pro non è mai stata contraria alla riforma dei campionati. È l’unica Lega che ha dimezzato le proprie società. È l’unica che ha creduto nella riforma dei campionati. La riforma del campionato ha un senso se ci si riferisce alla Serie C. La riforma dei campionati invece riguarda tutti i campionati dalla A alla D, perché noi siamo un intero sistema. Deve essere un progetto credibile e deve esserci la capacità di sedersi ad un tavolo e avere un ruolo di sintesi di tutte le componenti. Dal 3 al 13 di agosto sono cambiate le idee di riforma del calcio italiano. La Lega Pro è contro ogni logica di confusione. Sembra che qualcuno inneschi confusione in attesa di un uomo forte. Qui governa la democrazia. Io contesto il metodo della riforma dei campionati. Quando c’è bisogno di una riforma ci si siede ad un tavolo e democraticamente si fanno le riforme. L’assemblea di oggi condivide l’idea del percorso di riforma e di rivoluzione culturale”.
“I problemi sono sotto gli occhi di tutti – ha proseguito Gravina -, queste società lavorano da due mesi. Hanno avviato la preparazione e non hanno più certezze del lavoro svolto. Non è vero che non ci rivolgiamo ai tifosi. Qualcuno dovrà porsi il problema di chi ha generato tutto questo. Non c’è la possibilità di dire in quale parte d’Italia si può riferire il prodotto. Dispiace e lo dico con grande amarezza, alle ore 18 avremmo dovuto festeggiare l’inizio del campionato, invece stiamo parlando di uno slittamento dell’inizio del campionato. La pagina più amara è non dare l’opportunità ai tifosi di aggregarsi. I tifosi dopo l’estate vogliono il calcio invece noi non siamo riusciti a darglielo”.
Gravina torna a chiedere elezioni immediate della Figc: “Il presidente del CONI non lo sento da diversi mesi. Per me l’interlocutore è il commissario Fabbricini. Noi siamo compatti sul candidato Abete. A me sembra un caos strategico. Perché con il buon senso una soluzione si poteva trovare. L’idea che mi sono fatto è semplice: mi aspettavo il mandato che ha ricevuto il commissario dalla giunta del CONI di procedere nel più breve tempo possibile con le elezioni. Siamo stati tutti d’accordo che sono stati fatti degli errori fino a gennaio, ognuno si è assunto le proprie responsabilità. Poi abbiamo detto basta per arrivare al miglior risultato possibile, ovvero far adempiere il commissario ai propri compiti. Mancava la Serie A perché era commissariata. In quel momento si è sganciato Ulivieri, con la Serie B, come governance, non abbiamo mai avuto un feeling costante, alcune società ci sostenevano e c’è stata un po’ di confusione. Da quel momento sono nati i problemi. Il nome di Abete non esiste, noi abbiamo proposto anche delle alternative. Il candidato mi sembra il cavallo di Troia che qualcuno usa per rompere le trattative. Questo non giustifica tutti i rinvii”.
“Dai fallimenti delle squadre si esce con una cultura gestionale diversa. Il mondo del calcio è l’unico mondo economico in cui prima di iniziare un’attività già sai quello di cui disponi. Il fallimento è fisiologico nelle società di capitali, fa parte della gestione economica. Non me la sento di dire che è possibile pensare che con degli accorgimenti si eviteranno dei fallimenti”.
Chiusura sul calciomercato: “II calciomercato vogliamo che finisca il 31 di agosto, abbiamo chiesto una proroga al Commissario e attendiamo una risposta”.