Venturato sta cercando di convertire Panico. Niente a che vedere con la fede del calciatore, bensì con il suo ruolo nel nuovo Cittadella. L’attaccante arrivato dal Genoa ha sempre agito da esterno offensivo, nel 4-3-1-2 granata potrebbe muoversi da seconda punta attorno al centravanti, ma l’allenatore da qualche giorno sta provando Panico come trequartista: ad Este, sabato scorso, il primo esperimento sul campo. «È una soluzione percorribile – ha sottolineato Venturato – Lui ha le caratteristiche per fare quel ruolo perché è un giocatore generoso e dinamico, e la sua velocità negli inserimenti tra le linee potrebbero risultare molto utile durante la partita. Panico ha il baricentro basso, sa puntare l’uomo e cercare il tiro che sa fare bene. Secondo me può fare sia l’attaccante che il trequartista». Quasi un’investitura quella dell’allenatore. «Abbiamo provato questa soluzione durante gli ultimi allenamenti – ha confidato Panico – Mi sono trovato bene, ad Este mi sono pure divertito ad agire da trequartista, era la prima volta che lo facevo in una partita. Le caratteristiche le ho, so inserirmi negli spazi. Devo migliorare in certi movimenti, però ci lavoreremo». Cosa le ha chiesto Venturato al suo arrivo a Cittadella? «Di apprendere i suoi concetti, piano piano ci stiamo riuscendo. L’allenatore ci ha detto di stare liberi con la testa». Movimenti e schemi che Panico ha già conosciuto in carriera. «Sono abituato a farli, però devo ritoccare qualcosa, alla luce della nuova collocazione tattica, più arretrata». È trascorso un mese di lavoro: come si trova a Cittadella? «Sono stato accolto bene dall’intero gruppo, non ho avuto difficoltà nel calarmi nella nuova realtà, per questo ringrazio tutti». La stagione poi è iniziata bene, con il doppio successo in Coppa Italia, prestigioso quello di Empoli. «È importante partire bene, il cavallo buono si vede sempre all’arrivo, ma se cominci nella maniera giusta, tutto diventa più facile».
[…](Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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Sull’avambraccio porta impressa una frase di Saint-Exupéry: “Fai della tua vita un sogno e del tuo sogno una realtà”. «Me la sono tatuata in occasione dell’esordio in Serie A, era il mio sogno di bambino e l’ho realizzato», spiega Giuseppe Panico. E chissà se un nuovo tatuaggio arriverà col primo gol in maglia granata. Intanto va segnalato che la novità tattica emersa dalle due amichevoli disputate dal Cittadella nello scorso fine settimana (2-2 a Este e 5-0 a Tombolo) è data dal suo impiego nel primo test come trequartista. Il ruolo di Schenetti e, in alternativa di Siega, ma, come ha rimarcato lo stesso Venturato, «Panico ha le caratteristiche per ricoprirlo, perché è generoso e dinamico e, soprattutto, imprevedibile tra le linee: sa puntare l’uomo e ha un gran tiro». Quasi un’investitura, magari per un impiego a gara in corso. E Panico che dice? «Sto cercando di apprendere i concetti del mister. Da trequartista so di dover migliorare in alcuni movimenti: è un ruolo che abbiamo provato in due o tre allenamenti, ma può essere una soluzione. Mi ci sono trovato bene, era la prima volta per me in quella posizione. Lì occorre dare qualcosa di più in fase di copertura, ma si può fare». Tra i nuovi compagni ha legato soprattutto con Rizzo, con cui convive nell’appartamento che fu di Kouamé, e con “Manu” Iori, «che è un vero capitano, uno che si fa sentire quando sbagli».
[…](Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)