Il centrocampista italo-brasiliano ha scelto di approdare al Foggia dopo tre stagioni da protagonista in maglia granata, con una promozione in serie B e due play off tra i cadetti: «L’accordo tra le parti si era trovato giovedì, quindi ne è stata data l’ufficialità». Il Cittadella non ha mai cercato l’eventuale sostituto di Chiaretti: il nome dell’esterno offensivo della Feralpisalò, Davide Voltan, che era stato affiancato ai colori granata, è rimasto una semplice indiscrezione, niente più. «Abbiamo Schenetti e Siega, nel ruolo di trequartista siamo coperti a sufficienza, non c’era il bisogno di intervenire ancora sul mercato», ha spiegato ieri Marchetti, che era a Milano, sede delle trattative, da semplice spettatore: «Tutto quello che dovevamo fare, l’abbiamo fatto con largo anticipo, mi sono intrattenuto negli ambienti di mercato a discutere con alcune persone». Il bilancio della sessione estiva? «Direi che è stato un calciomercato entusiasmante, sia in entrata che in uscita». La trattativa più bella portata a termine? «Quelle con Atalanta e Genoa per Varnier e Kouame sono state complesse e difficili, ma tutti i movimenti sono stati intensi e coinvolgenti, sia in entrata che in uscita: mi hanno gratificato molto. É stato un mercato impegnativo ma sono riuscito a fare quello che era stato programmato».
[…]Marchetti ha fatto il suo, adesso tocca all’allenatore: «Se il Cittadella ha già una sua identità, è merito di Venturato e del suo staff, quindi dei giocatori che si sono messi in discussione e stanno seguendo i dettami tecnici». Marchetti indica la strada da seguire, il suo è quasi un motto: «Fare, azzerare tutto, e ripartire con la stessa rabbia che abbiamo visto a Empoli. É l’input che voglio dare all’intero gruppo». Con il Cittadella che non è più considerato una sorpresa bensì una solida realtà della serie B. E di conseguenza gli avversari lo affronteranno con stimoli ancora maggiori: «A livello nazionale siamo considerati una società e una squadra importante. Andreazzoli dell’Empoli ci ha fatto i complimenti prima di giocare la partita di Coppa, non alla fine, dopo la nostra vittoria».
[…](Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)