Ore 19.00 – (Il Piccolo) Ore di mercato molte calde per la Triestina sul fronte offensivo. Rachid Arma sembra sempre più vicino al Vicenza: negli ultimi giorni il diesse della società veneta, l’ex alabardato Werner Seeber, ha fatto le mosse decisive al riguardo. Di certo Arma parte se a Vicenza avrà un biennale, cosa che la società di Rosso sembra disposta a concedergli. Se ne saprà di più nelle prossime ore. L’eventuale partenza del marocchino, non può che accelerare le operazioni in entrata. Innanzitutto si aprirebbero le porte per un over, quindi per un attaccante esperto di peso per la categoria: e non è un mistero che i nomi più gettonati delle ultime ore in casa alabardata siano piuttosto prestigiosi, ovvero Pablo Granoche e Daniele Cacia, entrambi 35enni ma con indubbie capacità realizzative. I due probabilmente sperano ancora in qualche chiamata dalla serie B, ma se non arrivasse la Triestina sembra in pole position nonostante gli ingaggi piuttosto rilevanti. Piace molto anche Cocco, che però sta facendo un bel precampionato con il Pescara. Con la partenza di Arma però potrebbe arrivare anche un attaccante under, che già si stava cercando in precedenza. A questo proposito si è riaperta la strada che porta a Cappelluzzo del Verona, vecchia conoscenza di Pavanel, ma ci sono anche piste che portano oltreconfine, in Slovenia: si fanno infatti anche i nomi di Jan Mlakar, classe 1998, attualmente al Maribor ma già messosi in mostra in Italia con Fiorentina e Venezia, e di Zan Celar, classe 1999, attualmente nella Primavera della Roma. […]
Ore 18.30 – (Il Piccolo) […] L’Unione forse non finalizza molto, ma intanto crea parecchio: «In questo momento – afferma il tecnico alabardato – stiamo lavorando parecchio e questo porta a poca brillantezza, anche sotto porta, fa parte un po’ del momento della preparazione. Ma abbiamo creato tante occasioni, intanto proponiamo gioco, e sono certo che se noi creiamo tante opportunità alla fine arriveranno anche i gol». Di certo Pavanel assicura che su questo fronte si sta lavorando molto in allenamento, poi ovviamente contano anche le qualità e la condizione dei singoli: «Su questa poca concretezza in area ci stiamo lavorando ogni giorno, con esercitazioni di tiro continuo, poi sono anche momenti del giocatore: creare e portare gli attaccanti davanti la porta è una cosa che si fa di squadra, poi la definizione finale deve essere di proprietà del giocatore. E qui è ovvio che si migliora con il lavoro, nelle conclusioni bisogna trovare più determinazione. Ma in questa fase di preparazione non bisogna lasciarsi andare a giudizi troppo positivi o troppo negativi, bisogna avere equilibrio: stiamo anche provando varie soluzioni diverse, ci sta che non ci sia ancora una certa fluidità». Detto questo, a Pavanel però ci sono anche molte altre cose che già convincono: «Creiamo sempre tante situazioni da gol, teniamo bene il campo, concediamo poco o niente, questo è un aspetto molto positivo. Poi è ovvio ci sono altre cose da migliorare, ma bisognerà che finisca anche il mercato, ci sono tante voci che magari disturbano: una volta che finisce, secondo me si migliorerà più velocemente. Lavorando si migliora sempre, di questo sono certo, poi si arriva a un punto nel quale le qualità del singolo fanno la differenza. Il lavoro di allenatore e staff è esercitare quelle qualità in allenamento, ma i miglioramenti non li puoi avere in pochi giorni. Abbiamo comunque giocatori che statisticamente come numeri segnano tot reti, e che quindi, chi più chi meno, staranno in quella media. Intanto proponiamo gioco, se creiamo poi i gol arrivano». […]
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] In teoria oggi dovremmo avere un’idea più chiara su quando cominceranno i campionati di serie B e serie C: alle ore 18 la Lega B dovrebbe ufficializzare il calendario del suo campionato. Sapremo in quel momento chi fra Mauro Balata e Gabriele Gravina avrà ottenuto la benedizione del commissario straordinario della Figc Roberto Fabbricini e quindi ufficialmente vinto il braccio di ferro in atto fra Lega B e Lega Pro. Se approfittando del fatto che Bari, Cesena e Avellino sono state bocciate dalla Covisoc, rimanendo fuori dalla serie cadetta, Balata presenterà un calendario per una serie B a 19 squadre significherà che avrà vinto (almeno momentaneamente) la sfida con il collega di Lega Pro. In tal caso l’organico di terza serie passerebbe automaticamente a 59 società. Il condizionale è d’obbligo, perché se così fosse ritornerebbero prepotente d’attualità le carte bollate. Catania e Novara (sulla cui ripescabilità il Collegio di Garanzia si pronuncerà il 7 settembre) sono già pronte a far sentire la loro voce. Senza contare il fatto che Gravina ha dato mandato all’avvocato Giancarlo Viglione di presentare una diffida al commissario Fabbricini affinché non adotti il provvedimento che modificherebbe il Format Serie B’ portando le squadre da 22 a 19. La diffida sarebbe motivata dal fatto che la riduzione d’organico sarebbe in contrasto con gli articoli 49 e 50 delle Norme Organizzative Interne della Figc, secondo i quali la modifica dell’ordinamento dei Campionati deve entrare in vigore dalla seconda stagione successiva a quella della sua adozione. Gravina è supportato anche da Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori che alla Gazzetta ha dichiarato: «La riforma dei campionati va fatta rispettando le regole, le aspettative dei club che ambivano al ripescaggio anche sulla base di quanto aveva detto la Federazione e naturalmente dei calciatori che in questi giorni hanno firmato contratti con squadre ripescate in B che ora si ritrovano in Serie C». […]
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Più che al mercato in questo momento Attilio Tesser sta pensando a come portare avanti la preparazione e tenere alta l’attenzione nonostante l’incertezza di una serie C che non sa ancora quando comincerà il campionato e come saranno composti i gironi. «La programmazione del lavoro in questo periodo spiega l’Attilio è fondamentale per l’andamento dell’intera stagione. Bisogna sbagliare il meno possibile. Non è facile in questa situazione d’incertezza. Speriamo che tutto si risolva presto e nel miglior modo possibile». Per quanto fatto sino a oggi Tesser appare moderatamente soddisfatto. «Nel triangolare di sabato afferma il tecnico – nonostante molti giocatori affaticati da una settimana di lavoro intenso, ho visto buone cose. In primo luogo un atteggiamento di gruppo complessivamente positivo«. Tesser fa un bilancio del primo mese di preparazionei. «Quelle che contano premette sono le gare ufficiali e noi abbiamo fatto bene in Coppa Italia sia a Bergamo dove siamo riusciti a passare grazie a un gol nel recupero di Bombagi, che a Pescara dove siamo stati eliminati solo ai calci di rigore. Non dobbiamo però nascondere il fatto che dobbiamo ancora migliorar sul piano tecnico e tattico con la stessa determinazione dimostrata sin qui». […]
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) La settimana di Ferragosto dovrebbe essere quella decisiva per il “matrimonio” tra il Pordenone e il portiere del Padova Giacomo Bindi (classe 1987). La società neroverde, quella biancoscudata e l’agente del giocatore stanno lavorando per cercare di trovare la quadratura.Il club veneto dovrebbe pagare buona parte dello stipendio per liberare l’estremo difensore, che non rientra nei piani del tecnico Bisoli.E’ in stand-by, invece, lo scambio con la Sambendettese, che vedrebbe il centrocampista del Pordenone Lulli (’91) approdare nelle Marche e l’attaccante rossoblù Francesco Stanco (’87) fare il percorso contrario. E’ l’ingaggio di quest’ultimo il problema. Le parti si aggiorneranno nuovamente nei prossimi giorni. Sempre in settimana, la società cittadina conta di chiudere almeno un affare in uscita: priorità per quello legato al terzino Leonardo Nunzella, che pare diretto alla Pro Vercelli. Poi si potrà pensare al difensore Alessandro Bassoli.
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) L’avvento di Attilio Tesser ha già cominciato a ridare all’ambiente del Pordenone calcio la credibilità che aveva via via perduto dopo l’apice toccato nella magica notte del 12 dicembre scorso a San Siro, quando affrontò l’Inter in Coppa Italia – dopo avere eliminato rivali nobili come Venezia e Cagliari -, uscendone sconfitto soltanto ai rigori. Credibilità a livello di risultati, beninteso, non certo di valore della società. Quello non è in dubbio, anzi: i ramarri sono in tal senso un’isola felice, esempio di realtà solida e ambiziosa in un momento storico nel quale la Lega, a Ferragosto, non riesce neppure a dire se e quando inizierà il campionato, subissata dai ricorsi, dalle richieste di deroghe, dalle iscrizioni incomplete. […] Amico da sempre di Lovisa, ma non per questo “prono” al presidente. Sin dalla presentazione si è intuito il suo piglio. E l’ha confermato nelle prime due uscite ufficiali in coppa Italia: vittoria all’ultimo minuto a Bergamo con l’Albinoleffe, sconfitta immeritata ai rigori a Pescara contro una delle più attrezzate squadre della Cadetteria. In entrambi i casi, belle prove di organizzazione e personalità. Dopo appena una ventina di giorni di preparazione e pur non potendo ancora schierare tutti i nuovi acquisti, il tecnico ex Udinese ha già fatto intravvedere dove può arrivare questa squadra. Che non avendo più l’impiccio della Coppa può tenere i piedi per terra. Per poi, al momento buono, spiccare il volo. Sì, può essere l’anno giusto.
Ore 15.30 – (Messaggero Veneto) […] La serie C è in attesa: formulerà il calendario il 22 agosto, ma ha già minacciato di far slittare la partenza. «Non sapere con certezza il giorno del via ci mette in difficoltà – ha affermato Tesser -. La prossima settimana lavoreremo molto di più, questo è sicuro, ma la situazione in evoluzione non ci fa stare tranquilli». Questa incertezza, per certi versi, sembra essersi palesata anche nella squadra nelle due partitelle di allenamento di sabato scorso: entrambe vinte in scioltezza, con ottimi spunti, ma che forse si sarebbero potute affrontare con un piglio più cattivo se si avesse avuto la certezza granitica del giorno di “start” del campionato. Al di là di tutto a Tesser sono piaciuti diversi aspetti della sua squadra: «Impegno e atteggiamento – ha spiegato -. Il gruppo ha sostenuto carichi abbastanza pesanti ma nelle due partitelle si è mosso bene e non solo: l’ha fatto anche nei due match di Coppa Italia. Abbiamo la consapevolezza di essere a buon punto, ma anche la certezza di dover migliorare». Le note liete, dal punto di vista individuale, sono sicuramente i due attaccanti, Candellone e Magnaghi, entrambi in grande spolvero sia negli impegni amichevoli sia in quelli ufficiali; quindi i giovani. Meneghetti (classe 2001), portiere, obiettivo della Roma; Lovisa (’01), centrocampista e Bertoli (’01), attaccante, hanno impressionato positivamente Tesser, che ha dato fiducia nei test anche al regista Cotali (’01) – sperimentando di conseguenza Burrai come mezzala – e il difensore Nardini (’01). […]
Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il tuttora ipotetico taglio della Serie B da 22 a 19 squadre sta creando due fronti non solo agli alti livelli della governance calcistica. Se da un lato, infatti, sono favorevoli i dirigenti dal momento che ciascun club si ritroverebbe in cassa circa 700 mila euro in più (tra Legge Melandri e proventi federali, mentre un capitolo a parte sono i diritti televisivi), dall’altro di diverso avviso sono coloro che poi i punti dovranno sudarseli. Tant’è che anche il capitano lagunare, Maurizio Domizzi, condivide le stesse preoccupazioni già esternate dall’allenatore Stefano Vecchi. «Questa incertezza generale non aiuta ammette il 38enne romano fermo restando che noi giocatori siamo concentrati sul nostro lavoro e la nostra preparazione. Una B a 19 squadre può avere dei vantaggi per le società, però se la guardiamo da un punto di vista del campo avere tre avversarie in meno ridurrà la forbice tra playout e playoff. Di conseguenza il campionato che si prospetta sarà ancora più tosto rispetto a quello dello scorso anno, che già era stato caratterizzato da un estremo equilibrio fino a poche giornate dalla fine». Salvezza o rincorsa alla Serie A tutte in salita quindi, obiettivi prematuri ai quali il Venezia sta lavorando senza risparmiarsi. «Quello di sabato a San Donà è stato un triangolare utile per mettere minuti nelle gambe proseguendo il percorso di avvicinamento al campionato. Abbiamo qualche defezione nel reparto avanzato ma questa situazione cerca di guardare il lato positivo Domizzi ha dato modo a qualche giovane di mettersi in evidenza. Penso a Zennaro e Rossi, o di dare più continuità a St Clair e Vrioni che si stanno inserendo bene e che potranno sicuramente dare il proprio contributo nel corso della stagione». […]
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) A meno di due settimane dal fischio d’inizio del campionato, fissato già a fine aprile per sabato 25 agosto, il Venezia conoscerà questa sera alle 19 il proprio cammino nella Serie B 2018/19. Giunti a poche ore dalla pubblicazione sarebbe infatti clamoroso un eventuale stop al sorteggio del calendario, annunciato tre giorni fa dalla Lega B con toni a dir poco agguerriti. Ciò per ribadire a muso duro come la decisione di scendere da 22 a 19 squadre sia ormai irreversibile, data l’unanime compattezza dei club cadetti nel voler bloccare subito i ripescaggi dalla Serie C che dovrebbero colmare le mancate iscrizioni di Avellino, Bari e Cesena. Ricordare però come le norme federali impongano una Serie B a 22 almeno anche per la stagione ormai alle porte, nonché la comunicazione scritta con cui la stessa Figc dieci giorni fa aveva negato alla Lega B ogni possibilità di immediata riduzione dell’organico, non è ancora sufficiente a far presagire del tutto il vicolo cieco che la Serie B sembra ormai prossima ad imboccare. «Venerdì scorso il Collegio di Garanzia del Coni, accogliendo l’istanza della Pro Vercelli e rinviando l’udienza decisiva al 7 settembre inquadra la situazione l’avvocato mestrino Gianmaria Daminato, docente al master in diritto sportivo all’università di Milano Bicocca , ha sospeso in via cautelare la decisione della Corte d’Appello Figc che aveva riabilitato la ricorrente Novara e di conseguenza il Catania (entrambe inizialmente escluse poiché sanzionate per inadempienze nell’ultimo triennio, ndr) tra le ripescabili. Alla luce di questa mossa del Collegio di Garanzia, il Coni implicitamente ammette il criterio di ripescaggio e quindi che la B dev’essere a 22 come previsto anche dal comunicato 54 del 30 maggio scorso». […]
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Il tanto atteso giorno del calendario di serie B è finalmente arrivato dopo due rinvii e il cambio di sede. Oggi alle 19 a Milano si scoprirà la sequenza delle giornate di un torneo che, al momento, dovrebbe essere a 19 squadre senza ripescaggi, ma con ricorsi e polemiche a non finire già sul tavolo. Sempre oggi alle 19, in campo Sant’Aponal a Venezia, il club inaugurerà il suo nuovo negozio ufficiale, presente anche il presidente Joe Tacopina.Quindi riprenderà la preparazione della squadra di Stefano Vecchi, in attesa di possibili novità di mercato entro il 17 agosto, data dello stop alle trattative in Italia. Sabato, alle 17.30, nuova amichevole al Bottecchia Pordenone contro i neroverdi locali.
Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Marco Pinato ceduto al Sassuolo, ma resta al Venezia. In serata la società arancioneroverde ha definito il trasferimento al club di Squinzi del centrocampista, classe 1995, con l’accordo che resti un’altra stagione in prestito al club di Joe Tacopina. A inizio mercato Pinato era stato richiesto dal suo ex allenatore Filippo Inzaghi al Bologna. Due vittorie, tre gol segnati, zero subiti, giovani in evidenza e il triangolare di San Donà in bacheca. È stato un sabato positivo, l’altro ieri, per il Venezia di Stefano Vecchi. A San Donà fuori Litteri, Geijo, Marsura e Zigoni, vale a dire quasi l’intero attacco arancioneroverde, se si eccettuano Vrioni e St Clair. Mancano quindi tutti gli uomini di peso ed esperienza davanti. E poi non vanno dimenticate le condizioni non ottimali di Vicario e Coppolaro, che hanno lavorato a parte anche tutta la scorsa settimana. […]
Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) Con la maglia del Venezia ha aperto e chiuso la carriera, a Salerno ha vissuto cinque stagioni importanti, ma in vent’anni di carriera gli è mancata solo la Serie A. Evans Soligo ha detto stop: dopo l’ultimo campionato di Serie B ha appeso le scarpe al chiodo, e ora per lui si apre una nuova avventura in arancioneroverde da collaboratore tecnico della Primavera e dirigente nei progetti internazionali. Smettere è sempre dura per uno sportivo.«Se ho smesso ora è perché penso sia il momento giusto, a differenza dell’anno scorso quando arrivavo da una doppia promozione. Avevo ancora voglia di giocare in B e me lo ero posto come obiettivo dopo Salerno».Anni particolari quelli alla Salernitana. «Cinque e bellissimi. L’ultimo un po’ particolare con la retrocessione e quel saluto che non mi era andato giù. In quelle stagioni le abbiamo provate davvero tutte tra promozioni e annate storte, ma il clima era incredibile. Un calore dalla città che in pochi posti puoi trovare. E ancora oggi ci sono persone che mi chiamano per sentire come sto. Segnare a Salerno è pazzesco, sembra che la curva ti venga incontro».L’idea è sempre stata quella di chiudere a Venezia?«O a Salerno o a Venezia. La prima è una di città di adozione, la seconda è la mia, e a entrambe sono legato. Il progetto avviato da Perinetti e Tacopina in serie D mi ha convinto, anche se non era affatto facile, ma siamo riusciti a riportare il club in B e a realizzare quel sogno che avevo». […] Chiudere a Venezia che sapore ha?«Il fatto di tornare a Venezia era uno dei miei obiettivi, chiudere dove tutto era iniziato e dove ho sempre sperato. Gli stimoli erano tantissimi. Puoi essere profeta in patria ma a volte è più difficile, quindi ci vuole tanta concentrazione. È stato un ritorno particolare, coinciso con la rinascita del club, ma anche per me. Dopo Salerno sono stato a Pagani, Porto Tolle e San Marino, non era facile risalire».I meriti di Perinetti?«Tantissimi, come quelli di Tacopina e tutto il club. Si è partiti quattro anni fa con tante incertezze ma una stretta di mano che aveva tanti significati. I risultati si sono visti affidandoci a persone di valore». […] Il calcio cosa è stato per Soligo?«Tutto o quasi. Fin da piccolo te lo senti dentro, il pallone ti scorre nelle vene. Appena vedi una cosa rotonda la prendi a calci. Sogni di diventare un giocatore di serie A. Dentro sentivo quel fuoco che mi attirava verso il pallone. Sono stato un buon giocatore, se non hai grandi doti devi buttarti sulla costanza di rendimento e questo mi ha ripagato. Mi è mancata la serie A, ma sono contento lo stesso».
Ore 12.30 – (Gazzettino) La sintesi più completa sullo stato dell’arte in casa Este, l’ha fornita mister Nicola Zanini, al termine dell’amichevole pareggiata sabato per 3-3 dai giallorossi, contro i pari categoria del Legnago. «Ho visto parecchi errori tecnici, che di solito sono indice di stanchezza. Una partita così spezzettata lo conferma, anche se dal punto di vista del risultato si è rivelata più divertente di quella precedente contro la Vecomp. Mi è piaciuta la voglia di fare, la ricerca della manovra, mentre da registrare sicuramente ci saranno i movimenti difensivi, non per demeriti individuali ma per l’atteggiamento complessivo della squadra», ha commentato il tecnico vicentino. «Abbiamo sbagliato molto a livello tecnico, un aspetto cui tengo tanto, perché poi da questi particolari dipenderà l’esito delle partite, quando ci saranno i punti in palio. Gli errori ci stanno, sia per la stanchezza delle due partite in tre giorni, sia perché abbiamo caricato parecchio in questa settimana, a livello atletico». Il bilancio è comunque positivo: «Con Ferragosto si chiude questo primo ciclo e fin qui direi che è andato tutto secondo previsioni. Dopo qualche giorno di pausa, riprenderemo con la seconda parte di preparazione, nella quale andremo a lavorare sui particolari, che sono l’aspetto più difficile da curare. Le cose procedono bene, anche a livello di completezza della rosa mancano pochissime pedine. Credo arriveremo abbastanza pronti all’esordio ufficiale, anche se quando cambi molto ci vogliono tempo, pazienza e la fortuna di partire col giusto piglio, che poi dà l’entusiasmo per proseguire». […]
Ore 12.10 – (Gazzettino) «Il gruppo è cambiato rispetto all’anno scorso, ma sono arrivati ragazzi bravi e forti. C’è già un affiatamento bello tra tutti noi». Le parole sono di Omar Leonarduzzi, capitano del Campodarsego e veterano della squadra con i suoi trentacinque anni, nonché uno dei pochi superstiti dei big della passata stagione insieme a Caporali, Trento e Colman Castro. Proprio al fianco di quest’ultimo avrà il compito di governare anche quest’anno la difesa biancorossa, e alla luce della sua esperienza sarà anche un punto di riferimento per i compagni più giovani che si affacciano per la prima al campionato nazionale dilettanti. «Sono cambiati sette undicesimi della squadra e non è facile, ma ci stiamo allenando con grande impegno per cercare di conoscerci sul campo il prima possibile, e un po’ alla volta ce la faremo. La società punta a un campionato di vertice e cercheremo di restare in alto fino al termine della stagione: se riusciremo a vincere, ben venga, altrimenti cercheremo di stare nelle prime tre posizioni della classifica». Oltre a grande parte dei compagni, è cambiata anche la guida tecnica dato che la squadra è stata affidata ad Antonio Paganin. «Ho avuto il piacere di conoscerlo in queste settimane, ha un’idea precisa sul gioco e parla tanto alla squadra su ciò che crede. Quanto alla gestione del gruppo, è al top. Si vede che ha fatto in passato il giocatore, tra l’altro ad altissimi livelli, ed è molto preparato: vuole che iniziamo a giocare palla a terra da dietro per poi sviluppare la manovra, ci troviamo bene anche perché già l’anno scorso ricercavamo le giocate partendo dalla difesa». […]
Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Campodarsego ed Este conosceranno il loro destino dopo il 20 agosto. Bisognerà attendere «una data immediatamente successiva alla settimana di Ferragosto» (questa la comunicazione ufficiale della Lega Nazionale Dilettanti) per la pubblicazione dei gironi e dei calendari di Serie D, con la concreta possibilità di vedere lo slittamento della prima giornata, da domenica 2 settembre al week end successivo. Il motivo del possibile cambio in agenda è legato all’ormai nota querelle fra Serie B e C, Coni e Figc sulla formazione degli organici. Le ipotesi di composizione dei vari raggruppamenti della quarta serie, di conseguenza, sono tantissime così come i dubbi sull’inserimento o meno del Villafranca Veronese (candidato al ripescaggio) nel tabellone, che potrebbe avere ripercussioni importanti pure nelle geografie del girone Triveneto. Al momento, Este e Campodarsego sembrano indirizzate verso un “maxi” campionato da 20 squadre, con tanto di turni infrasettimanali. Resta da capire se, nel girone C, arriverà una “big” visto che, con il ripescaggio del Montebelluna ormai ufficiale e quello del Villafranca in cantiere, l’eventuale ingresso del Mantova (più probabile rispetto a Modena o Reggiana) comporterebbe il sovrannumero (21 squadre, ndr): «Dobbiamo abituarci alla presenza in Serie D delle squadre blasonate o di città», commenta il direttore generale del Campodarsego, Attilio Gementi. «Non penso che Mantova, Reggiana e Modena verranno inserite nello stesso girone, quindi è probabile che una veneta venga mandata altrove». A rischiare la levataccia domenicale potrebbero essere, mappa alla mano, Villafranca, Legnago, Delta Porto Tolle, Adriese, Clodiense e, per assurdo, l’Este. Il direttore sportivo dei giallorossi Gabriel Maule è fatalista: «Ci adegueremo alle scelte della Lega Dilettanti», afferma. […]
Ore 11.20 – (Gazzettino) Evidentemente l’aria del Castellani fa bene al Cittadella. La truppa di Venturato dopo 10 mesi vince ancora in Toscana, ma questa volta battere l’Empoli ha un sapore davvero speciale. I granata infatti infliggono agli azzurri la prima sconfitta dopo 28 gare ufficiali, la prima addirittura dell’era Andreazzoli. Ci ha pensato Scappini a trascinare la sua squadra al terzo turno, con una storica doppietta. E ora i veneti affronteranno nel quarto turno il Benevento, potendo davvero sognare gli ottavi di finale contro l’Inter. Che il Cittadella fosse la bestia nera dell’Empoli lo si sapeva, ma nessuno si aspettava una gara simile. Venturato si affida al classico modulo 4-3-1-2, ma rispetto a quanto si prevedeva alla vigilia inserisce diverse sorprese. Rientra dopo la squalifica Ghiringhelli, in campo anche il nuovo acquisto Cancellotti. Mentre a centrocampo con Iori e Siega c’è Proia. In attacco invece Schenetti agisce a supporto di Finotto e Scappini preferito a Strizzolo. La banda di Venturato fa subito valere le sue caratteristiche. Grande pressing, grande aggressività per non farsi ammaliare dal possesso palla dell’Empoli. […]
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Quando il gioco si fa duro, il Citta comincia a giocare. Grandissima prestazione dei granata al “Castellani” di Empoli, un roboante 3-0 inflitto agli azzurri e impresa dello scorso anno a Bologna eguagliata: il quarto turno di Coppa Italia diventa realtà. Il Cittadella ha giocato la partita a viso aperto come aveva chiesto Venturato in sede di presentazione, dimostrando ancora una volta la propria attitudine alla vittoria in trasferta anche contro una squadra di categoria superiore che lo scorso anno aveva dominato la Serie B. A nulla sono serviti gli innesti di giocatori del calibro di La Gumina, Silvestre e Capezzi da parte dei toscani, perché la squadra capitanata da Iori non ha concesso praticamente occasioni agli avanti empolesi, proponendo un calcio spumeggiante ed efficace. […] è il Cittadella a colpire improvvisamente con Scappini, abile a correggere in rete di testa un cross di Schenetti (16′). […] Al 9′ il Cittadella raddoppia: cross insidioso dalla sinistra ancora di Strizzolo e tocco sempre di Scappini che trafigge Terracciano per la seconda volta. […] Implacabili i ragazzi di Venturato che continuano a spingere incessantemente contro un Empoli totalmente in balìa degli avversari. Andreazzoli prova a spronare i suoi inserendo Capezzi e Traore, ma sono ancora i granata a colpire, questa volta al minuto 20, con Finotto che sfrutta l’assist perfetto di uno scatenato Schenetti (terzo assist per lui) e infila il portiere empolese per il tris ospite. […]
Ore 10.30 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Merelli 6.5; Ravanelli 6, Capelli 6, Ceccaroni 6; Salviato 6.5 (Madonna 5.5), Mazzocco 5.5 (Contessa 5.5), Broh 6, Pulzetti 6.5 (Bonazzoli sv), Zambataro 6; Guidone 6, Capello 6.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Ai tre difensori bolognesi il compito di costruire (e nemmeno con tanto tempo a disposizione), in una mediana ingolfata. A nulla sono serviti i lanci lunghi sempre ben controllati dalla retroguardia veneta. Così per lunghi minuti il Bologna non ha trovato nulla nel cilindro, ha mantenuto il predominio del gioco. Nella seconda metà del primo tempo i felsinei hanno alzato il baricentro aumentando l’intensità così come nella ripresa fino a trovare i gol della vittoria. […] Al 24′ Merelli respinge ancora una sassata di Falcinelli quindi, un minuto dopo, Contessa atterra Mattiello. L’arbitro, stavolta, indica il dischetto e Dzemaili spiazza il portiere patavino. I biancorossi cercano di reagire ma al 33′ vengono ulteriormente affossati quando Dijks mette dentro un pallone respinto da Merelli su tiro di Pulgar. La partita finisce qui anche se i veneti continuano a provarci fino in fondo. Il paraguaiano Santander viene accolto come una star dallo stadio, Dijks esce e viene applaudito anche lui. Al Padova restano gli applausi.
Ore 10.10 – (Gazzettino) Il Padova esce dalla Coppa, lo fa nella maniera migliore dando filo da torcere ad un Bologna che, evidentemente, pensava ad un impegno più facile visto l’avversario di categoria inferiore. Invece i biancoscudati si sono opposti fieramente, hanno giocato a specchio ribattendo colpo su colpo e per mezz’ora buona nel primo tempo impedendo agli attaccanti felsinei giocate che potessero mettere in apprensione Merelli. Certo, alla fine, è venuta fuori la classe e la tecnica dei giocatori bolognesi ma il Padova non si è mai dato per vinto, ha sempre combattuto fino al raddoppio, arrivato a dodici minuti dal 90′. In quel momento si è capito che la partita avrebbe preso la piega rossoblù. Ma fino ad allora, o meglio fino al rigore di Dzemaili, il risultato era assolutamente in bilico, merito dello schema tattico di Bisoli che ha preferito non arretrare il baricentro, ma andare a prendere gli avversari anche a costo di sfiancare i centrocampisti. L’effetto è stato immediato.
Ore 09.50 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Merelli 6; Ravanelli 6.5, Capelli 6.5, Ceccaroni 6; Salviato 6 (Madonna 6), Mazzocco 6 (Contessa 5.5), Broh 6.5, Pulzetti 6 (Bonazzoli sv), Zambataro 6; Capello 6.5, Guidone 5.5.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La mossa di Bisoli è chiara: il Padova perde in esperienza ma prova a giocarsela sul piano della corsa e della freschezza. Certo, il rischio è quello che qualche giovanotto possa farsi impressionare dallo stadio Dall’Ara, dove si respira un’atmosfera elettrizzante e festosa, con più di 12mila spettatori che accolgono con grande applausi squadra e allenatore fin dal riscaldamento. E qualche sorriso, siamo sicuri, sarà scappato anche ai 500 sostenitori biancoscudati presenti, che finalmente tornano a calcare scenari più consoni al blasone del Padova. Un sorriso che si fa più convinto appena comincia la partita. La squadra di Bisoli non si mostra per nulla intimorita dall’ambiente e gioca a viso aperto. Broh desta subito un’ottima impressione sia come schermo davanti alla difesa sia in fase di impostazione, Ravanelli non molla di un centimetro Palacio e Zambataro, dopo un inizio un po’ timido, solca la fascia sinistra che è un piacere. […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Nessun’impresa per il Padova, che a Bologna perde 2-0 e viene eliminato dalla Coppa Italia. Sfuma il sogno di andare ad affrontare la Juventus di Ronaldo, ma i biancoscudati fanno comunque bella figura al cospetto di un avversario di categoria superiore. Il Padova disputa un buon primo tempo, prima di calare vistosamente nella ripresa e arrendersi alla maggior caratura degli avversari. Bisoli aveva annunciato qualche sorpresa nella formazione e così è stato, con un undici rivoluzionato rispetto a quello sceso in campo contro il Monza. Ben cinque cambi, per una formazione giovanissima, con addirittura 7 “under” lanciati dal primo minuto. Se per Mazzocco e Ceccaroni la maglia da titolare era nell’aria, sorprende l’ingresso di Broh e Zambataro a centrocampo, così come quello di Guidone in avanti al posto di Bonazzoli.