L’immagine più bella è a beneficio di pochi, e arriva con la partita ormai terminata da una mezzora. Amedeo Benedetti, eroe della serata di Coppa Italia, tiene in braccio sua figlia Matilde, nata un anno e mezzo fa a Cittadella, quando sul Tombolato si sono già spenti i riflettori. La dedica per il gol che ha deciso la gara con il Monopoli, regalando ai granata la trasferta di Empoli di domenica, non può che andare a lei.
[…]E in questo nuovo Citta rivoluzionato nella rosa, ancora imballato nelle gambe e stordito dall’afa nel primo tempo contro i pugliesi, se c’è una cosa che ha funzionato è stata proprio la catena di sinistra tra lui e il nuovo arrivato Branca. «Intanto va detto che ci sarebbe anche un’altra rete prima di questa», precisa, con un timido sorriso sulle labbra, «e risale sempre a quel derby, perché Litteri se ne prese la paternità dicendo che aveva spizzato il pallone, ma avevo realizzato una doppietta. Comunque, al di là dei gol, l’importante, con il Monopoli, era vincere. Abbiamo fatto vedere qualcosina di buono, ma allo stesso tempo sappiamo che c’è tanto da lavorare. Siamo contenti per il passaggio del turno ma, se parliamo di prestazione, sappiamo di poter e dover fare di più».
[…]L’asse con Branca, però, sembra già a punto. «Mi ci trovo bene, ci capiamo. Sono molto contento del suo arrivo: è un centrocampista che si muove molto e ti dà sempre l’opportunità di cercare la giocata o la sovrapposizione, e poi ha un gran piede, come si è visto in occasione dell’assist per il mio gol. Per quanto mi riguarda non sono ancora al cento per cento, ma sono contento di come ho risposto».
[…](Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)