Gioco d’incastri

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Calcio d’estate. Calcio di sogni, di speranze, di festa e, talvolta, pure di illusioni. Palloni che si gonfiano e che, purtroppo, altrove pure si sgonfiano. Ma c’è anche la parola magica che bisogna perseguire con la massima determinazione: e cioè “realismo”. Il Padova corre e suda a Masen di Giovo, due mesi dopo l’impresa che ha permesso di catturare al lazo la Serie B. Lo fa con un gruppo incompleto ma poi non di molto, con tanti giocatori pronti a cambiare aria. Da qui a metà agosto se ne andranno molto probabilmente Bindi, Russo, Mandorlini, Candido, Chinellato e De Cenco, vedremo se ci saranno altre sorprese. In qualche caso addii che umanamente dispiacciono, ma che in tutti i casi hanno una logica ben precisa. E condivisibile. Uno dei più dolorosi è quello di Giacomo Bindi. Uomo spogliatoio importantissimo, ottimo portiere per la C, ma lontano dalle idee di Pierpaolo Bisoli come caratteristiche e modo di interpretare il ruolo. L’allenatore vuole un estremo che esca di più, Bindi non può snaturarsi e l’addio e una conseguenza logica. Chinellato e De Cenco sono stati due acquisti sbagliati, vuoi per motivi caratteriali, vuoi per una serie di coincidenze sfortunate e pure per gli infortuni, come nel caso del brasiliano. In tutti i casi parliamo di rinunce sensate in relazione alla categoria.

Passiamo a un’analisi della squadra che oggi ha vissuto la sua prima amichevole. In porta si sono scelti due portieri giovani. Bisoli voleva promuovere Merelli già lo scorso anno, poi hanno prevalso gli equilibri dello spogliatoio, Perisan ha un carattere adatto a una piazza come Padova e sotto la guida del preparatore dei portieri Adriano Zancopè può compiere quel salto che lo scorso anno non gli è riuscito, quantomeno a Trieste. In difesa è tornato Ravanelli, su cui scommetterei a occhi chiusi, sono arrivati Ceccaroni e Capelli dallo Spezia: il primo è una scommessa ma ha qualità interessanti, il secondo ha scavallato i trenta da un pezzo ma conosce Bisoli e il modo in cui lavora. In mezzo Pinzi ha 37 anni e un ruolo importante nello spogliatoio, Della Rocca è una scommessa solo per il fatto che viene da una stagione costellata da infortuni, non certo per il suo valore tecnico. Capitolo-Minesso: in B fece una buona stagione a Cittadella da esterno nel 4-4-2 di Foscarini, l’idea è quella di trasformarla in mezzala. Un’altra mezza scommessa, almeno in B, che può essere vinta se il giocatore alzerà l’asticella. Ha l’età giusta per farlo. Madonna la categoria la può fare con la pipa in bocca, ma è reduce da un grave infortunio al ginocchio. Bisogna sperare che stia bene.

Ed ecco l’attacco: Bonazzoli, se Bisoli riesce a toccare le corde giuste, può fare anche 20 gol. Ma per ora, cifre e curriculum alla mano, non ha mantenuto le promesse rispetto a un talento straripante. Anche qui, punto di domanda con tante speranze ma con nessuna certezza granitica. Capello in C è stato determinante, ha qualità eccellenti ma in B deve dimostrare di poter compiere un altro passo verso la definitiva maturità. Guidone la categoria l’ha vissuta solo per una breve parentesi a Grosseto, Sarno è atteso al varco, Marcandella e Cisco sono al primo impatto con la categoria.

Tirando le somme: la certezza si chiama Pierpaolo Bisoli, che la B la conosce come le proprie tasche. Il Bisoli che si è liberato della zavorra di una stagione decisiva per la sua carriera dopo la promozione nelle ultime partite dell’anno (Supercoppa compresa) è tornato quell’allenatore determinante che era stato nel girone d’andata. La certezza si chiama Giorgio Zamuner, una manna dal cielo per il Padova arrivata su intuizione di Edoardo Bonetto, che ne ha intravisto qualità rarissime: equilibrio, capacità, conoscenza della categoria e di costruire organici di ottimo livello anche con risorse limitate. E poi una società sana che spende quanto può e opera con oculatezza, facendo il passo lungo quanto la gamba, che di questi tempi è merce rara. La certezza è il gruppo, che può sopperire a carenze tecniche e di esperienza in categoria con la coesione già alla base della cavalcata dello scorso campionato. L’organico, a cui mancano ancora un esterno sinistro, una mezzala di qualità e un centravanti -ciliegina, poggia sulle spalle di Nico Pulzetti, un’altra garanzia, il resto per una serie di motivi è un gioco d’incastri i cui esiti sono difficili da prevedere. Confermo quanto scritto nell’ultimo editoriale: salvezza e basta, tutto quanto verrà in più sarà, appunto, un di più. Al primo anno di B dopo l’apocalisse del 2014, l’unico obiettivo possibile per il Padova 2018-2019 dev’essere questo. I sogni di gloria, almeno ora, meglio riporli accuratamente nel cassetto. C’è sempre tempo, nell’eventualità, per tirarli fuori più avanti




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About Dimitri Canello

Direttore responsabile del sito web Padovagoal. Nato a Padova l'11 ottobre 1975, si è laureato nel marzo del 2002 in Lingue Orientali con la specializzazione in cinese. Giornalista professionista dal settembre 2007, vanta nel suo curriculum numerose esperienze televisive (Telemontecarlo, Stream Tv, Gioco Calcio, Sky, La 7, Skysport24, Dahlia Tv, Telenuovo, Reteazzurra, Reteveneta, Telecittà), sulla carta stampata (collaborazioni con Corriere dello Sport, Tuttosport, Corriere della Sera, Repubblica, Il Giornale, World Soccer Digest, Bbc Sport online, Il Mattino di Napoli, Corriere del Veneto) e sui media radiofonici (RTL 102.500, Radio Italia Uno)

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