Sarà stato pure un rinnovo scontato, ma non per questo è meno importante. Manuel Iori sarà il capitano del Cittadella anche per la prossima stagione. Ieri la firma del 36enne centrocampista varesino davanti al presidente Andrea Gabrielli, prima di partire per l’isola d’Elba, abituale meta estiva della sua famiglia. Manuel, il d.g. Marchetti l’aveva chiarito: il primo tassello sarebbe stato lei, leader in campo e fuori. «C’era da entrambe le parti la voglia di continuare», ammette il regista granata, 39 presenze e 9 gol (suo record di sempre) nell’ultimo campionato. «Qualche proposta mi era arrivata, ma non l’ho neanche presa in considerazione». Non sarà facile ricominciare dopo la delusione di Frosinone. «Le vacanze servono appunto per staccare e cercare nuovi stimoli per ripartire in un campionato che sarà complicato. Sono tornate in Serie B piazze importanti e chi non è riuscito a salire quest’anno ci riproverà. Noi abbiamo realizzato qualcosa di eccezionale, ma non è bastato. Bisogna continuare su questa strada». Molti dei “gioielli” del Citta sono finiti nel mirino di altre società. Teme che la rosa possa essere stravolta? «Questa è una domanda da rivolgere al direttore, io faccio ancora il calciatore… Dico solo che è impensabile che non arrivino offerte per i nostri giocatori». Dia un consiglio a Varnier e Kouamé: meglio restare qui un’altra stagione o provare il grande salto? «Credo che siano tutt’e due molto forti e già pronti. Sarebbe bellissimo averli ancora con noi, ma penso anche che leveremmo loro qualcosa. Marco nell’ultima parte della stagione è cresciuto ancora in modo incredibile e merita la chiamata della Serie A. Christian è un diamante, un gioiello allo stato puro, che a Cittadella si è sgrezzato. Entrambi hanno ancora ampi margini di miglioramento e mi stupirei se… non venissero a prenderli».
[…](Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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Il Cittadella ripartirà dal suo giocatore simbolo, Manuel Iori: il capitano ha rinnovato di un altro anno il contratto in scadenza al 30 giugno. «C’era da voglia di continuare assieme, così abbiamo deciso di andare avanti, era l’interesse comune tra le parti». Ma cos’ha spinto Manuel Iori a sposare ancora la causa granata? «Ho avuto qualche altra proposta, ma non l’ho nemmeno presa in considerazione. La mia volontà era quella di rimanere a Cittadella, lo stesso desiderio che aveva la società». Si ricomincerà da zero dopo aver accarezzato un sogno bellissimo. Con quali stimoli ricomincerà Manuel Iori? «Adesso ho staccato la spina, il mio pensiero è quello di andare in vacanza. Andrò all’Isola d’Elba, dove mi rifugio sempre d’estate, devo recuperare le energie. Le motivazioni poi non mancheranno: sarà un campionato come sempre lungo e difficile, sono tornate in B tante società importanti, piazze storiche del calcio italiano che vorranno subito fare bene, al pari delle deluse del campionato appena concluso. Il Cittadella ripartirà dalla consapevolezza di aver fatto qualcosa di eccezionale, ma che non è bastato. Bisognerà continuare su questa strada».
[…]Iori lancia il suo personale messaggio ai nuovi che arriveranno a Cittadella. «Dovranno credere in ciò che stiamo facendo, e tutti noi dobbiamo continuare a farlo. Siamo arrivati molto vicini a un traguardo storico e bellissimo. Abbiamo sbagliato qualche tappa, ma la strada intrapresa era quella giusta, a dimostrazione che il lavoro che si fa a Cittadella è indovinato». Due anni i play off, questa volta ancora meglio della precedente: crede che il Cittadella a inizio campionato sarà ancora inserito tra le squadre che lotteranno per la salvezza o gli addetti ai lavori cambieranno i pronostici? «Non ci penso e non mi interessa. Non dobbiamo guardare ad alcun tipo di fascia dove inseriranno il Cittadella, e non lo dico per presunzione o altro, semplicemente perché ogni anno è una storia a sé. La prima stagione di B nemmeno ci consideravano, l’anno scorso ci hanno messo nel lotto delle squadre per salvarsi, questa volta che facciano quello che vogliono, tanto toccherà a noi, come sempre, dimostrare il valore sul campo».
(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)