Ore 21.00 – (Il Piccolo) Massimo Pavanel, esordiente all’età di 50 anni su una panca pro di serie C, dopo una lunga e reale gavetta fatta navigando tra i flutti dell’Eccellenza e dei Dilettanti, può presentare il curriculum di un allenatore che si è costruito a suon di risultati la credibilità di forgiatore di talenti. […] Secondo gli osservatori, le squadre di Pavanel sono solitamente impostate col 4-3-3 riadattato in un 4-3-1-2. Il suo credo calcistico si basa sul possesso e il fraseggio palla a terra, la pressione alta, la velocità e la ricerca della verticalità: come Maurizio Sarri, altro tecnico che si è messo in luce proprio in terra aretina, dove Pavanel ha saputo tenere la barra a dritta nonostante un macigno di 15 punti di penalizzazione e mille traversie societarie, con 37 punti finali e la 4.a miglior retroguardia del girone A. Per realizzare l’impresa di un’eccezionale rincorsa, sulle sue spalle si sono poggiate tutte le componenti interne ed esterne alla squadra (i sostenitori, i giocatori, i nuovi dirigenti), ma il principale merito del condottiero triestino d’adozione è di aver saputo tirar fuori il meglio dai propri ragazzi nei momenti più bui. «Alla squadra – ha detto nel congedo dal sodalizio toscano e dai suoi tifosi – ho chiesto più volte di dare l’anima e lo ha fatto. A questi ragazzi non avrei potuto chiederlo ancora».
Ore 20.30 – (Il Piccolo) «Pavanel è l’uomo giusto per riportare in alto la Triestina, per le qualità che ha come tecnico e per l’amore viscerale che lo unisce a questa piazza»: le parole sono di uno che il nuovo allenatore alabardato lo conosce molto bene, ovvero Daniele Riganti, che sarà il suo vice sulla panchina della Triestina e che soprattutto ha lavorato molti anni con lui. Un rapporto nato guidando le giovanili gialloblu: «Con il mister – dice Riganti – ci siamo conosciuti cinque anni fa a Verona sulla panchina della Primavera, e abbiamo lavorato quattro anni assieme. Un periodo molto bello, poi l’anno scorso le strade si sono divise, lui ad Arezzo e io a Vicenza, ma ora ci siamo ritrovati. Perché lavoriamo bene insieme? Sono quelle situazioni in cui scatta qualcosa che fa funzionare tutto per il meglio, abbiamo entrambi due caratteri forti che però si integrano bene». […] Proprio il fatto di aver lavorato a lungo a braccetto con Pavanel, fa di Riganti la persona ideale per descrivere quanto è cresciuto il nuovo tecnico alabardato in questi anni: «Pavanel è un mister che cura benissimo tutto, ha grande competenza e tanta voglia di fare. Il suo maggior pregio credo sia la capacità di tirare fuori sempre il massimo da ogni ragazzo, sia da quello che sulla carta è titolare, sia dal gregario, compreso quello che magari dà una mano per un minuto e ci mette il suo piccolo mattoncino. E fa lo stesso anche con il suo staff e con tutti i collaboratori. Riesce a motivare al meglio, è un trascinatore».
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Alcuni avvocati padovani comporrebbero la cordata interessata all’acquisto del Calcio Mestre. Nel silenzio che avvolge il futuro degli arancioneri, è questa l’ultima indiscrezione trapelata da fonti vicine a Casa Mestre, che avrebbe individuato in un gruppo composto da tre o quattro professionisti del settore legale i soci indicati dal presidente Serena come le figure in trattativa per il subentro in società. Una pista che in queste ore sembra essere la più accreditata, vista la conferma,arrivata da più fronti, anche se risulta difficile da verificare, poichè il riserbo tenuto sulla trattativa da parte di Serena rende complesso identificare i soggetti. In ogni caso una cosa è chiara: l’intenzione è quella di cedere interamente il club a nuovi proprietari, mentre l’attuale presidente si dedicherebbe unicamente al progetto della Città dello sport di Mestre; progetto che, in caso di risoluzione positiva del passaggio del testimone in seno alla squadra, sarebbe illustrato a ruota della conferenza stampa in cui sarà annunciato il futuro della società. A questo riguardo indiscrezioni indicano in lunedì o martedì i giorni della probabile chiusura dell’accordo, per il quale sarebbero in via di definizione solamente i dettagli finali. A confermare tutta la manovra può esserci solo una persona, ovvero Stefano Serena, che però mantiene la sua linea di riserbo e continua a non voler dire nulla nè riguardo alla trattativa, né sui soggetti coinvolti. In attesa di avere notizie certe su questa situazione, i tifosi del Mestre si stanno attivando per cercare una soluzione nel caso in cui non si arrivasse alla chiusura dell’accordo, per far sì che il Calcio Mestre non sparisca totalmente. […]
Ore 19.30 – (La Nuova Venezia) […] Stessa situazione per Beccaro. «Io al Mestre il prossimo anno? Assolutamente no al 100%. A quest’ora avremmo già dovuto essere pronti al ritiro e dalla società solo silenzio. Non solo io ma tutti ormai non ci crediamo più. Tra pochi giorni vanno indicati i campi, a fine mese l’iscrizione e il presidente tergiversa. Ripeto, mi spiace molto. Ci fosse stata più serietà sarei rimasto ma la società ha mostrato troppe lacune. Ho offerte importanti da Sambenedettese, SudTirol, Feralpi e Triestina e a giorni deciderò dove giocherò il prossimo anno. Mi spiace molto non per noi giocatori ma per tutti quelli che resteranno senza lavoro se il Mestre non si iscrive. Mi spiace ma questo atteggiamento non è degno di una società professionista».E mentre Serena continua a rimandare ogni decisione o nome di un probabile socio ribadendo che se i tempi si allungano è solo un dato positivo, c’è da fare i conti con il mister Zironelli che, seppur in vacanza, allontana ancora per un po’ il Pordenone che invece va in pressing e sembra stia chiudendo con Papo Boscolo, il mediano classe ’90 e fedelissimo di “Ziro”. Il mister spiega che «l’Avellino è già orientato verso altri lidi, il Foggia sono solo voci che girano ma per ora nessuna proposta concreta. Il Pordenone, invece, continua il suo martellare ma io non ho ancora preso alcuna decisione». […] Chiude Spagnoli: «Al momento nessuna chiamata ufficiale: solo un avvicinamento al Pordenone per il mister e al Renate. Mi spiace che il gruppo si sfaldi ma non vedo nessun’altra soluzione al momento perché dalla società non abbiamo avuto nessun feedback. Tra noi giocatori c’è la sensazione che ormai non ci sia futuro».
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Pordenone al sesto posto nella classifica della presenze per le gare casalinghe della stagione 2017-18 nel girone B. I neroverdi hanno fatto registrare una media di 1465 spettatori paganti a partita nei 17 turni giocati al Bottecchia. Nonostante una stagione meno appagante della precedente, c’è stato un leggero miglioramento. Nel campionato 2016-17 fu registrata una media di 1437 presenze a gara; sono solo 28 i biglietti staccati in più per partita in questa stagione, bastati per far guadagnare a Stefani e compagni cinque posizioni nella classifica del girone B. Al termine della scorsa stagione regolare il Pordenone si era classificato solo undicesimo nella media presenze a partita casalinga. Il top del torneo 2017-2018 è stato raggiunto nel match con il Renate, che ha visto al Bottecchia 2350 spettatori. Il minimo, mille spettatori, nella sfida con l’Albinoleffe. In cima alla classifica del girone B c’è il Vicenza con una media di 7315 spettatori a partita. […] Al derby al Menti con il Padova erano presenti 11510 spettatori (massima affluenza stagionale). L’affluenza minima è stata registrata invece con l’Albinoleffe, 6164. […] Completano il podio del girone C la Reggiana (seconda con 5610 spettatori di media e un massimo di 7022 proprio contro la Virtus Bassano) e il Padova neopromosso in B (5267 di media, un massimo di 9168 sempre nel derby con il Vicenza). Seguono la Sambenedettese con 3546 e la Triestina con 3356 (5830 l’affluenza massima al Rocco nella gara con il Vicenza). Quindi il Pordenone appunto con 1465, Teramo 1428, Ravenna 1321, Fano 1301, Fermana 1300, Mestre 1180, Bassano 1147, Albinoleffe 1085, Gubbio 957. […]
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sarà dunque Mauro Zironelli il nuovo tecnico del Pordenone? Lo scopriremo in settimana. Al De Marchi sembrano convinti di aver fatto le mosse giuste per assicurarsi il tecnico, legato al Mestre da un contratto in scadenza a giugno 2019. Il lavoro fatto sotto traccia con il procuratore dello stesso allenatore e con amici comuni delle due parti è stato lungo e meticoloso. Resta il fatto che Stefano Serena, presidente dei neroarancio, tra le varie cose di cui non è certo in questo momento (compreso se continuare o mollare la società), include anche l’incertezza fra liberare il tecnico del miracolo mestrino o far valere il secondo anno di contratto. Serena ha lanciato anche un messaggio alla dirigenza neroverde: «Chiunque voglia un mio tesserato deve venire a parlare con me». Si tratta solo di un’altra fase nel processo di negoziazione per il passaggio di Zirolandia dalla terraferma veneziana alle sponde del Noncello? Zironelli ha dichiarato che farà quello che deciderà il suo presidente; è tornato ieri dalle vacanze trascorse con la famiglia, parlerà con il suo procuratore che gli presenterà tutte le proposte giunte in sua assenza, comprese quelle del Foggia, dell’Avellino e del Modena, oltre alla situazione del Mestre e l’interesse del Pordenone. Poi Ziro dovrebbe partire per Coverciano dove parteciperà a un corso per allenatori fino al 28 giugno. […]
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) “I lupi a Pescara”: è l’annuncio principale della pagina Facebook del Cosenza. Già, i rossoblù ribaltano la sfida del Druso e, al Marulla, superano in extremis per 2 a 0 l’Alto Adige, conquistando la finale playoff dello stadio Adriatico. Nella semifinale di ritorno di serie C i calabresi – sconfitti all’andata per 1 a 0 da un gol di Cia – rimontano la squadra di Paolo Zanetti e la mettono al tappeto grazie a una rete giunta al 94′, in pieno recupero, mentre ormai entrambe le formazioni pensavano di andare ai supplementari. Sospinto da un pubblico incredibile (più di 20 mila tifosi) il gruppo di Braglia si guadagna l’atto conclusiva, che si gioca sabato 16 giugno nello stadio del Delfino in Abruzzo. […] Per quanto riguarda la sfida del Massimino, sembra tutto volgere a favore del Siena: forte dell’1-0 dell’andata la squadra bianconera passa in vantaggio al 31′ con Santini. Tuttavia gli etnei hanno carattere e riaprono la sfida già al termine del primo tempo. Nella ripresa, la rete del vantaggio: la realizza Lodi, trasformando un calcio di rigore. Da quel momento il risultato dell’incontro non cambia. Si va ai rigori. E sotto questo profilo il Siena si dimostra più freddo: termina così una partita infinita che consegna ai toscani il sogno di lottare per la serie B. Soddisfazione immensa per i bianconeri, che eliminano la squadra considerata da molti favoritissima per il salto. […]
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) «I tifosi stiano tranquilli: la posizione dell’allenatore sarà definita entro la settimana». Matteo Lovisa, dirigente che si occupa del mercato del Pordenone, lancia il messaggio tanto atteso dalla piazza. Il nuovo trainer dei ramarri verrà definito a giorni. E sarà Mauro Zironelli, nelle ultime due stagioni a Mestre, chiamato a sostituire Fabio Rossitto, la cui squadra è stata eliminata dai playoff 31 giorni fa (10 maggio a Salò). Il mese di attesa, la lunga telenovela, sta per chiudersi: l’ex Sacilese rientra dalle ferie ed è atteso alla firma. Contestualmente, il mercato subirà una accelerata. «Gli obiettivi – afferma sempre Lovisa – sono stati già individuati».Infinita. Prosegue l’attesa per la nomina del condottiero che guiderà la nave neroverde nella stagione 2017-2018. La società, pochi giorni dopo l’uscita dalla post-season, aveva detto di voler definire la questione mister entro maggio, sfruttando così appieno il tempo a disposizione dovuto alla sconfitta con la Feralpi. «Siamo consapevoli che non è andata come volevamo – spiega a riguardo Lovisa jr -. Alcune situazioni sono andate per le lunghe ma, oltre ad assicurare che definiremo il trainer a breve, posso dire che stiamo già lavorando sul fronte delle trattative in entrata e in uscita». A proposito l’uomo-mercato dei ramarri, che aveva già confermato l’acquisto di Maldonado dall’Arzignano, ribadisce l’interesse verso alcuni elementi già resi noti nelle scorse settimane. «Maracchi, Semenzato e Boscolo Papo sono giocatori che ci piacciono – sottolinea -. Bisogna vedere se riusciamo a concludere gli affari. Sicuramente sono professionisti di grande valore, che ci possono dare una mano». Ci sono conferme anche sulle voci di neroverdi in uscita: «Relativamente a Ciurria e Perilli – afferma – abbiamo ricevuto parecchie chiamate. Alcune potrebbero diventare offerte ufficiali. Staremo a vedere, noi continuiamo a lavorare con la volontà di consegnare al mister una squadra competitiva». […]
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Venezia eccezionale ma la serie A resta irraggiungibile. La formazione di Pippo Inzaghi si è dovuta arrendere ieri, in un Barbera gremitissimo, a un Palermo scatenato e intenzionato a ritornare subito nella massima serie dopo aver mancato la promozione diretta. Una sfortunata autorete di Domizzi ha propiziato il successo rosanero dopo che all’andata i lagunari erano riusciti a recuperare e a pareggiare 1-1 al Penzo. Esce di scena a un passo dalla finale, dunque, un Venezia che può consolarsi con un’annata vissuta alla stragrande, sempre protagonista nelle zone alte della serie B da neopromossa, capace di mettere in difficoltà tutte le avversarie che ha incontrato sul suo cammino. Il lavoro del tecnico Pippo Inzaghi è proseguito dopo la promozione dalla terza serie aggiungendo nuovo tasselli indicati prima dal ds Giorgio Perinetti e poi dal suo successore Leandro Rinaudo. Un lavoro meticoloso dell’allenatore piacentino nel far crescere il gruppo e soprattuto nel preparare al meglio gara per gara. La scelta del 5-3-2 quale modulo vincente e mai abbandonato durante l’intera stagione, con una costanza e una convinzione che hanno portato ai risultati eccezionali che sono sotto gli occhi di tutti. […] Annata esaltante per tanti giocatori lagunari, uno su tutti Leo Stulac che dalla panchina ha saputo conquistarsi un posto fisso, rivelandosi importantissimo nello scacchiere del Venezia. Assieme a lui ce ne sarebbero tanti altri dei quali sottolineare impegno e qualità. Permetteteci però di menzionarne uno in particolare: Maurizio Domizzi. Grandissimo nella guida della difesa e della squadra dal campo (quanto sfortunato ieri per autorete e rigore), che ha fatto dimenticare a tutti la sua età, proponendosi con una vitalità e una prestanza fisica davvero invidiabili.
Domizzi e Stulac, esperienza e novità: il giusto mix che ha reso splendido questo Venezia.
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) E’ un Pippo Inzaghi che sembra destinato all’addio quello che parla ai media alla fine di Palermo-Venezia. Lui, grande condottiero, pero’, vuol sottolianeare subito il valore e l’attaccamento del suo gruppo. «I complimenti vanno ai miei giocatori: hanno fatto cose incredibili. Siamo andati sotto per un rimpallo sfortunato. Poi, soprattutto nella ripresa, abbiamo avuto un paio di buone occasioni per pareggiare. A seguire c’e’ stata questa espulsione che non voglio nemmeno commentare», ha dichiarato l’allenatore. «Uscire fra gli applausi del pubblico siciliano e’ indicativo: accettiamo il verdetto del campo e facciamo i complimenti al Palermo. Siamo stati grandi: l’ho detto anche ai miei giocatori. Sono molto orgoglioso del mio gruppo», ha ribadito Inzaghi. […] «Il futuro del Venezia? Ci sono giocatori che tre anni fa erano in serie D e che hanno fatto cose straordinarie in questa stagione. Poi ci sono giocatori esperti come Domizzi, che si e’ dimostrato sempre un grande. E’ un campione e mi auguro che rimanga a Venezia. Anche Soligo quando e’ stato chiamato in causa ha dimostrato di avere grandi doti: spero che resti pure lui. Io? Ho il contratto in scadenza. Domani parlero’ con la dirigenza e vedremo di decidere circa il futuro. Il Venezia ha creduto in me e abbiamo passato insieme due anni fantastici. Oggi parlare di altro e’ un po’ prematuro. Sogno la A? Io volevo raggiungere la massima categoria con questa squadra. Vedremo» […]
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] Anche il difensore Marco Modolo ha espresso parecchio rammarico per come sono andate le cose al Barbera.
«E’ un peccato: e’ stata un’annata fantastica, siamo stati un gruppo straordinario sino alla fine. Abbiamo lavorato sodo e dispiace per come sia finita. All’andata abbiamo fatto la partita che dovevamo fare, venivamo dal match col Perugia, che e’ stato molto dispendioso; in questa occasione potevamo fare meglio. È girata male fin dall’inizio, con quell’autogol; poi Pomini ha fatto delle parate super», ha dichiarato Modolo. «E’ stato un grande risultato arrivare fin qui ma uscire cosi’ lascia tanto amaro in bocca. Volevamo andare in serie A: sapevamo che era un campionato difficile ma, allo stesso tempo, eravamo consapevoli di poterci togliere tante soddisfazioni», ha proseguito il difensore. «Il Palermo e’ una grande squadra: lo era durante la regular season, dove ha sfiorato la promozione diretta, e lo e’ anche ora in questi play-off. E’ una squadra fuori categoria, che fisicamente sovrasta tutte le formazioni di questo campionato. Anche in finale a mio avviso parte favorita», ha puntualizzato Modolo, che ha non ha voluto commentare l’episodio dell’espulsione di Pinato: «E’ stata una decisione esagerata il rosso ma non siamo qui a recriminare sull’arbitraggio».
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Da tempo se ne parla e a breve potrebbe arrivare la conferma. Pippo Inzaghi ha la panchina pronta a Bologna: la serie A quale premio per due stagioni vissute alla grande in laguna. Per la sua sostituzione ci sono quattro nomi che insistentemente si sentono avvicinare al Venezia. Oltre a Domenico Toscano della FeralpiSalò, c’è Bruno Tedino ex del Palermo esonerato proprio dopo il ko con i lagunari, quindi Stefano Vecchi che è al secondo scudetto consecutivo alla guida della Primavera dell’Inter e infine Eugenio Corini che più volte si è visto in tribuna al Penzo. La decisione la prenderà il presidente Joe Tacopina assieme al nuovo ds Valentino Angeloni che prenderà il posto di Leandro Rinaudo diretto alla Cremonese. […]
Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) All’ombra del monte Pellegrino finisce l’avventura del Venezia. Che un applauso lo merita ugualmente, per quanto ha fatto in questi mesi e anche per quanto ha cercato di fare in questa partita. Se poi vogliamo anche dare spazio alla sincerità aggiungiamo che il Palermo va in finale con merito. Anche se con un 1-0 striminzito e su autogol.Una partita nata male per Domizzi, il tempo di dare un’occhiata alle formazioni, alla disposizione in campo, e il Venezia si ritrova già sotto. In maniera oltrettutto balorda, un autogol che chiude un tris di rimpalli davanti ad Audero, con Domizzi che la tocca dopo Coronado. Già costretto a vincere – il pari, si è detto e ripetuto – darebbe il pass al Palermo – dopo 5′ il Venezia deve fare due gol per tenere in vita il suo grande sogno. C’è una risposta immediata, una botta al volo di Pinato respinta dalla difesa, ma poi sono i rosanero a prendere il comando delle operazioni. Inutile dire che il caldo si sente, si gioca a ritmi medio-alti e la squadra di Inzaghi comincia ad accusare la fatica delle tre partite in otto giorni. E il primo tempo scorre sotto il controllo del Palermo, che con La Gumina, Murawski e Rispoli va vicino al raddoppio, anche se Audero resta sempre attento. […] Si ricomincia, e il Venezia mostra lampi di vivacità. Il Palermo blocca bene le fasce laterali, difficile andare sul fondo per il cross, viene scelta la strada del pallone scodellato in mezzo dalla trequarti: sarebbe una soluzione prevedibile per i centrali in rosanero, ma comunque funziona perché già al 3′ Modolo incorna su suggerimento di Stulac mentre al 20′ è Geijo, sempre di testa, a far paura a Pomini. Il quale, va detto, in entrambi i casi risponde comunque con bravura. Sembrano scorrere veloci i minuti quando devi recuperare, è un’impressione, così come sembrano non passare mai quando stai vincendo. Il Venezia comunque c’è, non si arrende, cerca il pareggio, un Litteri (entrato al posto di Modolo) quasi tarantolato va due volte vicino al gol, ma non c’è verso. […] C’è anche il rigore al 43′, La Gumina lo procura, lo tira, Audero lo para, ma non è una consolazione.
Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) C’è rammarico, ma anche tanti complimenti per i suoi giocatori nelle parole di Pippo Inzaghi nel post partita del “Barbera”. L’amarezza per l’espulsione che a suo giudizio non c’era e le congratulazioni che sanno tanto di commiato per la sua squadra. «I mie ragazzi hanno fatto qualcosa d’incredibile», dice Inzaghi, «siamo andati sotto per un rimpallo, poi nel secondo tempo abbiamo avuto due o tre occasioni clamorose per riaprire partita. L’espulsione non voglio nemmeno commentarla. Non ho nemmeno bisogno di rivedere l’episodio, l’ho visto da vicino. La cosa bella, alla fine, è stata uscire dal campo fra gli applausi del pubblico di Palermo. I ragazzi se li meritano tutti».Stamani Inzaghi incontrerà Tacopina, ma il suo sembra già un discorso di addio. «Accettiamo il verdetto del campo», sottolinea Inzaghi, «anche se forse avremmo meritato qualcosa di più. Il Venezia ha fatto due stagione incredibili. L’anno scorso abbiamo vinto campionato e Coppa Italia. Questi ragazzi saranno la forza del Venezia. Qui ci sono giocatori che tre anni fa erano in Serie D e oggi sono titolari in B. Non è bello fare nomi, ma con la guida e l’esperienza di Domizzi e una grande mano di Soligo i più giovani hanno avuto basi solide per crescere e migliorare. Io la serie A avrei voluto conquistarmela con questi ragazzi sul campo, non so quale sarà il mio futuro. Ho il contratto in scadenza, parlerò con la società e vedremo se è arrivato il momento di interrompere questa fantastica avventura». […]
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) […] Protagonista della partita suo malgrado nell’azione che ha dato il vantaggio al Palermo e in occasione del rigore parato a La Gumina, Emil Audero. «È stata un’occasione sfortunata», dice il portiere del Venezia, «sono uscito, ho toccato la palla, poi è carambolata su Domizzi ed è finita dentro. Abbiamo creato diverse palle gol, vanno fatti solamente i complimenti a Pomini per averci negato il gol del pareggio che ci avrebbe rimesso in partita. Finiamo questa stagione con l’amaro in bocca, peccato».Guarda già avanti il difensore, Marco Modolo. «È stata una stagione fantastica», dice, «merito di un gruppo straordinario e di un allenatore che ha sempre cercato di migliorare ogni dettaglio. Non so se con Inzaghi si sia chiuso un ciclo. Adesso dobbiamo pensare a smaltire la delusione e pensare a recuperare tutte le energie per il prossimo campionato».
Ore 13.30 – (Gazzettino) […] Un po’ pungente al riguardo la battuta di Gementi: «Sono contento che i nostri ragazzi ricevano molte offerte più importanti economicamente di quello che hanno percepito a Campodarsego, significa che il nostro budget non corrisponde a quello che si dice in giro. I ragazzi vorrebbero rimanere con noi, però è giusto che valutino altre proposte». Tra i più corteggiati c’è capitan Aliù, che è il veterano dei biancorossi con cinque stagioni già alle spalle. Già sul Gazzettino di una settimana fa l’attaccante aveva manifestato l’intenzione di allungare la sua esperienza al Campodarsego, ma le sirene arrivano soprattutto dal Delta Porto Tolle che ha ingaggiato come allenatore Gianluca Zattarin, il quale per puntellare l’attacco ha pensato proprio al bomber del Campodarsego, che tra l’altro ha già allenato ai tempi dell’Este. «So che Aliù ha avuto un incontro con Zattarin – afferma Gementi – Prima di andare via, i ragazzi vogliono capire cosa facciamo al Campodarsego. A me piacerebbe mantenere l’ossatura della squadra, ma sicuro non ritoccheremo il nostro budget per correre dietro alle altre proposte». Anche Andrea Michelotto ha richieste, e la sua esperienza biancorossa potrebbe essere arrivata al capolinea come lascia intendere il diggì. «Gli è stata fatta una proposta economica da un’altra società che è il doppio di quanto ha percepito da noi in questa stagione. Ho detto al suo agente che vada pure avanti nella trattativa se il giocatore ha questo tipo di offerte, io comunque ho già pronto il sostituto. È un ragazzo con grandi qualità che viene molto volentieri a giocare nella nostra squadra», nome però che mantiene celato dal più stretto riserbo. […]
Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Prosegue il mercato delle due squadre padovane di Serie D, Campodarsego ed Este. Anche se i nomi latitano, si stanno comunque sbloccando le situazioni, a partire dalla scelta della guida tecnica e dei profili da inseguire nel marasma estivo. Campodarsego. Le porte scorrevoli dei tecnici di Serie C e D, veri protagonisti di questa prima tranche del calciomercato, sono ancora in movimento. Lo sanno bene dalle parti di Campodarsego, dove l’entourage biancorosso è impegnato in una serie di colloqui per nominare il successore di Gianfranco Fonti. I tre papabili erano inizialmente Gianluca Zattarin, Andrea Pagan e Antonio Andreucci, oltre alla “scommessa” José Maria La Cagnina, attualmente trainer della Juniores dei “Gabbiani”: tuttavia, lo stesso Zattarin sembra aver raggiunto l’intesa con il Delta Porto Tolle mentre, per quanto riguarda gli altri due, non ci sono state pubbliche investiture da parte del direttore generale Attilio Gementi. Proprio il braccio destro del patron Daniele Pagin, nelle scorse settimane, non aveva neppure nascosto un certo apprezzamento nei confronti di Vincenzo Italiano, fresco di addio all’Arzignano, oltre a Carmine Parlato (ai saluti col Rieti e seguitissimo dal Mantova), una sorta di specialista in promozioni nei “pro”: «Con Carmine c’è un rapporto che va oltre il campo», ammette Gementi. «Di sicuro c’è stima reciproca. E poi è un allenatore che non ha bisogno di presentazioni, avendo vinto tre campionati negli ultimi quattro anni». «Entro mercoledì», prosegue il dg del “Campo”, «Vorremmo annunciare il nuovo mister. D’altra parte, abbiamo iniziato a cercarlo da poco più di una settimana e fino a giovedì il presidente Pagin è stato fuori sede». […]
Ore 12.30 – (Gazzettino) […] «Abbiamo dato tutto, ci abbiamo provato senza risparmiare niente, non ci è andata bene. Sono contento della prestazione del Cittadella, che a Frosinone ha messo in campo anima e corpo». Considerando l’uscita alla semifinali, con il ruolino di marcia migliore di tutti in trasferta, resta il rammarico per aver sprecato tanti punti al Tombolato che potevano portare la squadra ad ambire a un obiettivo ancora più prestigioso. «È vero, quest’anno abbiamo vinto troppo poco in casa rispetto all’anno scorso (appena sette i successi casalinghi, ndr). È difficile da spiegarsi, però sono orgoglioso di questa squadra e di tutto quello che siamo riusciti a fare. Se alla fine è andata così significa che così dovevano andare le cose, ma resto comunque contento di questo Cittadella». Che è uscito dalla corsa della serie A senza perdere uno spareggio. «Finiamo a testa alta, e guarderemo avanti». Kouame per caratteristiche può adattarsi alla serie A, un campionato più tecnico? «Mi sarebbe piaciuto andarci con il Cittadella. Cercheremo di rifarci il prossimo anno». L’ultimo pensiero dell’attaccante è rivolto ai tifosi, numerosi anche a Frosinone. «Li ringrazio perché ci sono stati sempre vicini, personalmente mi vogliono tanto bene. Il prossimo anno voglio dare il massimo per loro». È una promessa.
Ore 12.10 – (Gazzettino) Che peccato. Fino all’ultimo il Cittadella ha cullato il sogno di approdare alla finale play off mettendo in apprensione la squadra ciociara dopo avere recuperato, come all’andata, l’iniziale vantaggio laziale, ma il Frosinone si conferma un avversario tabù nessuna vittoria in quattordici scontri diretti e alla fine si assicura un posto nella sfida con il Palermo che mette in palio la serie A. «Anche in questa occasione commenta l’allenatore Roberto Venturato – la squadra ha fatto tutto il possibile per passare il turno e sicuramente merita i complimenti. Ha fatto un campionato straordinario, sicuramente ho un po’ di rammarico per i tanti punti che abbiamo buttato via durante la stagione, ma in questo momento è giusto fare solo un grande applauso a questo gruppo». Poi il tecnico torna sulla partita: «Anche a Frosinone i ragazzi hanno espresso qualcosa d’importante, sono riusciti a rimanere in partita e hanno preso un gol un po’ balordo però credo al tempo stesso che ci potesse stare un calcio di rigore a nostro favore. Abbiamo cercato fino in fondo di vincere questa partita». C’era poi da fare i conti con un avversario tutt’altro che morbido: «Il Frosinone è una squadra molto forte ed esperta che sa vivere queste partite, è riuscita a mantenersi corta e attenta». Cosa è mancato nella gara di ritorno per spuntarla? «Ci sta un po’ di nervosismo e tensione in questo tipo di partite e i padroni di casa sono stati abili a chiudersi molto, a non concederci spazi e a metterci in difficoltà nelle giocate. Già nel primo tempo avevo detto ai giocatori che si doveva essere più abili nel fare girare la palla con una buona velocità ed essere molto incisivi negli ultimi quindici venti metri in cui potevamo determinare con qualche cross, con qualche giocata o spunto individuale». […]
Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Fuori a testa alta. Il terzo pari dei playoff segna la fine del grande sogno per il Citta, quello di giocarsi la Serie A con il Palermo, passato nei confronti del Venezia. Il regolamento, che aveva privilegiato i granata contro il Bari nel turno preliminare, in virtù della posizione migliore in campionato (sesti contro settimi), alza il paletto dello “stop” definitivo, perché il Frosinone è arrivato terzo nella stagione regolare. Con i ciociari, favoriti dal pronostico, il tabù resiste: sei sconfitte e, con questo, otto pareggi. È un segno del destino, ma nulla toglie al valore del gruppo di Venturato, che sino all’ultimo ci ha provato con tutti i mezzi.I granata fanno, ma… Che stadio lo “Stirpe”: costato una ventina di milioni di euro, di cui poco meno della metà li ha messi la società (4 li ha aggiunti il Comune, gli altri 7 sono arrivati dal Credito Sportivo), per una capienza di 15 mila spettatori, presenta un colpo d’occhio da brividi: spalti a ridosso del campo e copertura di tutti i settori, non ci sono barriere fra tribune e curve e il terreno di gioco. Qui il Citta si gioca la gara della vita, se vince va in finale, ma il compito che lo attende è durissimo.Rispetto alla semifinale d’andata di mercoledì, i due tecnici cambiano molto: Venturato, oltre allo squalificato Settembrini, lascia fuori Pezzi, Pasa, Chiaretti e Kouamé, Longo è senza Brighenti e Paganini, ed opta per Chibsah e Soddimo al posto di Sammarco e Koné, mentre Krajnc è titolare dal primo minuto e Matarese va a coprire la fascia destra. È il Citta che deve “fare” la partita, del resto, avendo un solo risultato a disposizione, non ha alternative. […] Smaliziato e compassato, il Frosinone diventa cinico in avvio di ripresa, realizzando un gol tanto “cattivo” quanto fortunoso: Soddimo va via sulla sinistra e mezzo in mezzo per Dionisi, che, controllando male la sfera, s’inventa un passaggio casuale per Gori, il cui tiro viene “corretto” da Lora, spiazzando Alfonso (2′). Lo stadio esplode, i ciociari “sentono” la finale vicina. Ma il Citta non è morto, Venturato si gioca una dopo l’altra le carte offensive di cui dispone, ed è altra musica quella che suona la banda granata. […] A furia di spingere, il Citta coglie l’1-1 con Kouamé, bravo a controllare il pallone arrivatogli in area dopo una conclusione di Chiaretti deviata e a battere in diagonale nell’angolo opposto a quello di tiro (30′).Finisce con i granata al disperato assalto della porta di Vigorito, in 10 contro 11 (Varnier espulso per doppia ammonizione), ma non si passa più. Va avanti il Frosinone, ma che Citta, signori. Merita solo applausi per una stagione strepitosa.
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Roberto Venturato, forse si poteva osare qualcosa di più nel primo tempo. Resta il fatto che nessuno potrà negare che uscite dalla competizione senza sconfitte e a testa altissima. «Giro i complimenti alla squadra, che ha disputato un campionato straordinario», risponde il tecnico del Cittadella. «A me rimane un rammarico per i tanti punti buttati via nella stagione. Ma se parliamo di quest’ultima gara, è stata pure una prestazione importante, che ci ha visto rimanere in corsa sino all’ultimo. Abbiamo subìto un gol un po’ fortunoso, e poteva starci almeno un rigore per noi». Si è visto anche stavolta un Citta più brillante dell’avversario, come all’andata e, prima, contro il Bari. «Noi dal punto di vista fisico e della testa stavamo bene. Spiace uscire perché potevamo giocare con impeto e determinazione le due sfide della finale». Però occorre anche dire che siete stati meno precisi del solito, soprattutto nell’ultimo passaggio. «Un po’ di nervosismo ci sta, e loro sono stati bravi a chiudersi e a non concederci spazi. Avremmo dovuto essere più abili nel girare la palla a buona velocità, è quello che ho detto ai miei all’intervallo, in spogliatoio. E poi serviva essere più incisivi negli ultimi 16 metri con qualche cross o qualche giocata individuale. Noi abbiamo nelle corde la capacità di creare qualche occasione in più, appunto, sfruttando queste situazioni e, stavolta, non ci siamo riusciti». […]
Ore 11.00 – (Gazzettino) Quello di Schiavone è l’unico profilo sul quale si sofferma a parlare il patron biancoscudato, facendo però uno strappo alla regola anche riguardo alla posizione di Pinzi, dal cui entourage trapela che l’attuale situazione di stallo non fa piacere. «Abbiamo fatto la nostra offerta e riteniamo che sia giusta, speriamo che il giocatore la prenda in considerazione». Come dire, non sembra esserci l’intenzione da parte del club di ritoccare al rialzo l’ingaggio già proposto per il prolungamento di un anno del contratto. Non manca un flash di carattere più generale sull’intera strategia del mercato biancoscudato. «Zamuner sta lavorando in linea con il budget della società e con le direttive dell’allenatore. Abbiamo una-due trattative che sono in uno stadio abbastanza avanzato, compresa quella di Schiavone, e spero che si possano chiudere entro questa settimana. Altre trattative invece sono in uno stadio embrionale». […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) Tradotto, vorrebbe qualcosa in più rispetto alla proposta avanzata dalla società. Ecco allora che oggi il diggì Zamuner si troverà con il presidente Roberto Bonetto per affrontare la questione, nell’intento magari di trovare una via di mezzo per poter suggellare con il lieto fine l’affare. Prima di venire a conoscenza del suddetto incontro, avevamo interpellato proprio il presidente Bonetto che si era sbottonato un po’ sulla trattativa per Schiavone: «Noi abbiamo formulato un’offerta che riteniamo valida per questo giocatore. Se abbiamo proposto un triennale è perché crediamo in lui, essendo giovane e con una prospettiva davanti. Adesso deve decidere Schiavone, attendiamo la sua risposta in settimana, altrimenti andiamo su altri elementi. Del resto vogliamo a Padova solo gente che sia motivata a venire in una piazza importante come la nostra».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Anche sotto l’ombrellone si può fare mercato, non solo nelle sedi abituali. Sta di fatto che ieri è stato compiuto probabilmente un ulteriore passo in avanti nella trattativa per l’approdo di Andrea Schiavone al Padova, che nei giorni scorsi ha messo sul piatto un contratto triennale. Il direttore generale Giorgio Zamuner, infatti, si è visto con il giocatore a Milano Marittima, dove si trovavano entrambi per un po’ di relax. Anche se solo fino a un certo punto, dato che appunto l’occasione è stata buona per vedersi a quattr’occhi e portare avanti il discorso. Nell’occasione il centrocampista, che va in scadenza di contratto a fine mese con il Cesena ed è ambito anche da altre società, ha manifestato la volontà di approdare alla corte biancoscudata, anche se deve essere perfezionato l’aspetto relativo alla remunerazione economica.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Per lui dunque 31 partite intere, una in meno del portiere Bindi, secondo della classe, assente con la Fermana per un problema fisico e alla penultima giornata a Reggio Emilia per la scelta di Bisoli di concedere la giusta vetrina al vice Merelli. L’estremo difensore biancoscudato arriva così a quota 3.059, mentre il gradino più basso del podio è occupato dal laterale sinistro Sergio Contessa (2.819), nonostante due forfait per un problema alla caviglia nel finale di stagione. Scende invece dal terzo al quinto posto Trevisan (2.493), penalizzato dai quattro turni di squalifica rimediati dopo l’espulsione con il Teramo che si aggiungevano a quello scontato all’andata. Meglio di lui ha fatto di poco Alessandro Capello (2.500) primo non difensore in classifica che ha giocato in tutte le partite di campionato, ma che raramente le ha disputate per intero (solo sette), essendo lui il calciatore del Padova più sostituito, circostanza capitata 23 volte, a fronte di quattro gare in cui invece è entrato in campo dalla panchina. […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Trentuno giocatori schierati in campionato, uno in più (il giovane portiere Burigana) considerando pure la Supercoppa, di cui otto con una media di almeno un’ora di gioco a gara e con i difensori utilizzati con maggiore continuità. La classifica dei minutaggi relativi all’intera stagione regala un sorpasso in extremis in vetta e qualche cambio di posizione nei quartieri alti rispetto alla graduatoria stilata durante la sosta di gennaio. A guardare tutti dall’alto questo volta è Daniel Cappelletti che ha accumulato 3.110 minuti di campionato, recuperi compresi, e che, unico giocatore insieme a Capello, ha timbrato il cartellino in tutte le partite. In pratica dei 3.249 minuti che complessivamente hanno visto quest’anno in campo il Padova, il difensore ex Cittadella se ne è persi solo 139, entrando a gara in corso nel finale della sfida di andata con il Fano e per effetto delle sostituzioni subite a Meda con il Renate nel match di debutto e a Fano nell’ultimo incontro del 2017.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Dobbiamo scegliere la data di lancio, ma con questa campagna daremo un nuovo segnale di quanto conti per noi avere il calore della gente allo stadio. Ci saranno tante proposte interessanti, mi auguro che la tifoseria risponda nel modo migliore». […] Che Padova sogna in B?«Un Padova che sappia ricreare il gruppo magico dell’anno scorso e trasferirlo anche all’esterno. Questa è la vera sfida. La piazza padovana pochissime volte nella propria storia ha conosciuto unità e condivisione di intenti tra le proprie componenti. La prossima stagione, dove abbiamo l’obiettivo di disputare un’annata serena senza la pressione di dover vincere a tutti i costi, può essere l’ideale per compattare ancora di più l’intera città. È ora che tutta Padova faccia gruppo per garantire un futuro lungo e radioso a questa società, a prescindere da chi la guiderà negli anni a venire»
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Noi siamo in un’ottima posizione, visto che non siamo chiamati a fare rivoluzioni, ma soltanto a migliorare una squadra che ha girato alla perfezione lo scorso anno meritandosi il salto di categoria. C’è tempo e siamo alla ricerca dei profili giusti, non tanto dal punto di vista puramente tecnico, ma per quanto riguarda quei giocatori che vogliano condividere il nostro spirito e l’armonia del nostro gruppo. Credo che Padova possa rappresentare una piazza ambita per la prossima Serie B». […] Altro tema in agenda, e che lei sta curando personalmente, è quello della campagna abbonamenti che partirà entro un paio di settimane. Cosa ci dobbiamo aspettare? «Abbiamo definito i prezzi e posso assicurare che saranno molto competitivi.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] «In effetti, nella mia mente mi sto ancora godendo tutti quello che abbiamo fatto in quest’ultima annata», sorride Bonetto junior, che, allontanate le tensioni di un campionato sempre al vertice, si può rilassare, anche se fino ad un certo punto. L’agenda societaria è ricca di impegni e appuntamenti, a cominciare dal “mercato”. La situazione, sul fronte delle trattative, è ancora in stallo. Può essere questa la settimana decisiva per mettere a segno i primi acquisti? «Non bisogna farsi prendere dall’ansia», replica il vice-presidente. «Il “mercato” è bloccato dai playoff di Serie C e Serie B, che devono ancora designare quello che sarà l’organico del prossimo campionato. In questo momento ci sono tante chiacchiere e altrettanti “giochi delle parti” tra società e calciatori.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Si apre una settimana importante per il Padova. Il d.g. Zamuner vuole stringere per consegnare a Bisoli almeno il primo rinforzo. Tra oggi e domani aspetta una risposta da Schiavone, mentre intende chiudere con la Juve per il prestito del giovane trequartista Clemenza. Settimana importante anche per le giovanili: domani l’Under 15 di Ottoni si gioca la semifinale scudetto contro il Livorno (ore 19.30 a Ravenna).