Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Giorni fa la direttiva impartita dal patron Renzo Rosso era quella di lavorare in silenzio per non «non dare adito a notizie infondate che generano solo pettegolezzi ed isterismi. I professionisti stanno lavorando per gestire questa trasformazione nel migliore dei modi e formulare una strategia ed un piano interessanti per tutte le parti e per tutti i tifosi». Parole chiare del massimo dirigente che sta creando la nuova società che nascerà dalla fusione del Bassano (che porterà titolo sportivo, dirigenti, staff tecnico e giocatori), con il Vicenza che al momento metterà a disposizione lo stadio Menti, i colori biancorossi e, probabilmente, due o tre giocatori dell’attuale rosa. […] La squadra che affronterà il prossimo campionato avrà quindi bisogno di parecchi rinforzi anche da punto di vista numerico, se l’idea della nuova società sarà quella di vincere il campionato e di salire in serie B. Il primo rinforzo da centrare riguarda il ruolo del portiere con Valentini e Fortunato che non faranno parte del nuovo progetto. Difficile rivedere Grandi , che è in prestito dal Cesena, ma al momento le possibilità che il portiere di Faenza sia confermato non sembrano molte. In difesa la colonna portante sarà Nicola Bizzotto , che al centro della difesa potrebbe essere affiancato ancora da Pasini qualora Seeber riuscisse a trovare un accordo per il rinnovo del contratto con l’ex centrale della Pistoiese. Non è da escludere nemmeno la soluzione che porta a Malomo , il cui cartellino è di proprietà del Venezia ma che sta spingendo per restare a Vicenza, piazza in cui si è trovato molto bene. […] In mediana, oltre a Bianchi , Laurenti e Zonta che dovrebbero essere confermati, si sta tentando di ottenere la conferma di Proia , che lo Spezia però vuole inserire nell’organico della prossima stagione. Un reparto che al momento manca di un paio di giocatori di tecnica e personalità, adatti al gioco aggressivo che Colella ha sempre sviluppato con le sue squadre. Molto da fare in attacco, dove l’ex biancorosso Minesso ha il contratto in scadenza, Fabbro andrà al Chievo e Grandolfo e Diop non dovrebbero essere confermati. Sotto contratto c’è Gashi e sembra che Seeber stia pensando a confermare Giacomelli . Ma la priorità, se si vuole disputare un campionato di vertice, è senza dubbio un centravanti che garantisca almeno una quindicina di gol in stagione.
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un pareggio sudatissimo e meritato che ora costringe i lagunari a vincere domenica al Barbera per continuare la corsa verso la Serie A. Il Venezia rende davvero difficile la vita al favoritissimo Palermo, che non ricorda nemmeno lontanamente quello caduto per 3-0 al Penzo in campionato.
Tanta qualità e soprattutto tanto agonismo da parte dei rosanero che hanno condotto la partita per tutta la prima parte di gara, costringendo gli uomini di Pippo Inzaghi a contenerli e a proporsi senza grande efficacia. Non che il Palermo abbia dominato il campo in lungo e in largo ma certamente ha saputo proporsi in campo in maniera più ordinata ed efficace anche se non è riuscito a decidere il match nei primi 45′, rimandando ad avvio ripresa la rete del vantaggio. […] Prestazione più che buona in particolare nella ripresa di un Venezia che di sicuro non mette nel cassetto le sue ambizioni e saprà presentarsi al Barbera con la grinta abituale. Nel turover operato da Inzaghi hanno trovato spazio un Pinato in crescita, un Del Grosso stratosferico e un Marsura che ha saputo sfruttare spazio e opportunità per andare in rete. Un po’ sottotono Bruscagin, fuori fase e nervoso Falzerano, incostanti Andelkovic e Modolo. Alti e bassi di un team che ha ancora 90′ per continuare a scrivere una splendida favola partita dalla serie D e vissuta tutta d’un fiato.
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Possiamo fare un ulteriore miracolo, i giochi sono ancora del tutto apertissimi». Esordisce così Pippo Inzaghi in sala stampa, guardando subito alla sfida di ritorno di domenica nella quale il Venezia potrà solo vincere per poter inseguire ancora la Serie A. «Abbiamo visto tutti lo strapotere del Palermo, tuttavia i miei ragazzi mi stupiscono e il fatto di avergli tenuto testa la dice lunga sulla nostra prestazione. Audero? Indubbiamente ha fatto due miracoli, il primo però su una punizione e il secondo su un nostro svarione fortuito ed evitabile. Con un pizzico di fortuna avremmo potuto segnare un altro gol». Nella sua analisi il tecnico arancioneroverde non fa grosse distinzioni tra le due frazioni di gioco. «Anche il nostro primo tempo mi è piaciuto, abbiamo messo tante palle in mezzo sulle quali, questo sì, potevamo essere più incisivi, comunque abbiamo sofferto poco. Il loro gol è arrivato con un’azione di qualità, siamo stati bravi a pareggiare con Marsura, poi quella palla di Domizzi ballata sulla linea avrebbe potuto avere sorte migliore». […]
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] Nel post partita Davide Marsura ha gonfiato il petto per il suo gol che tiene in gioco il Venezia. «Non ho dubbi, ho segnato il gol più importante della mia carriera. Siamo andati sotto ma abbiamo reagito da grande squadra, tutti hanno visto che non molliamo mai. Ci crediamo e abbiamo tutte le carte in regola per potercela fare anche in casa del Palermo. Loro sono fortissimi, ma se siamo in semifinale playoff significa che pure noi abbiamo grandi qualità. Quanto a possibilità ne abbiamo il cinquanta per cento noi e il cinquanta per cento loro». […]
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) L’atmosfera respirata allo stadio è stata davvero indescrivibile, non avrei potuto chiedere di più dai nostri straordinari tifosi. Non ha dubbi il presidente Joe Tacopina, che con la ha seguito la gara tra Venezia e Palermo assieme ai 5526 presenti in un Penzo infuocato, capace di sospingere gli arancioneroverdi dal primo all’ultimo minuto. Al termine del quale, il pareggio per 1-1 lascia aperto ogni scenario in vista del ritorno di domenica. Ho visto una partita combattuta, con il Palermo più contratto per cercare di ottenere il pareggio mentre noi abbiamo provato a creare tante occasioni. In quella che è stata la seconda fatica in tre giorni per il Venezia, un dato che però non ha avuto un peso importante. Ovviamente arriviamo a queste semifinali in una condizione completamente diversa dai nostri avversari, con noi reduci dalla fatica della partita di domenica e loro a riposo da due settimane. Ma questo non è un fattore determinante, perché può essere un vantaggio e uno svantaggio per entrambi. […]
Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Non arriva la vittoria sperata, ma il Venezia ci mette cuore, anima, determinazione e prolunga il sogno di quattro giorni. Al Penzo finisce 1-1 e lascia aperta la porta alla finale anche se la strada adesso è più in salita, anche perché il Palermo ha dimostrato di essere squadra quadrata e capace di cambiare la partita, soprattutto dopo l’entrata in campo di Gnahorè e Coronado. La cornice è quella delle grandi occasioni, quasi seimila sugli spalti che incitano dall’inizio alla fine i ragazzi di Inzaghi. E’ la festa per una squadra che si sta giocando la serie A e il premio per una società che in tre anni è passata dalla serie D ad un passo dal paradiso. «Grandissima atmosfera — dice non a caso tra un tempo e l’altro il presidente Joe Tacopina — se avessimo potuto avremmo riempito anche la curva riservata ai tifosi ospiti». Inzaghi rispetto a domenica, fa tre cambi: Pinato, Marsura e Del Grosso, sono preferiti a Suciu, Geijo e Garofalo. Stellone schiera una formazione inedita lasciando in panchina Nestorovski (gli preferisce l’ex Moreo), Coronado e Rolando. […] I rosanero premono sull’acceleratore e al 53’ passano in vantaggio con La Gumina che, libero in area, trova l’angolino giusto alla sinistra di Audero. Il Venezia sbanda, Trajkovski cerca il colpo vincente dal limite e sfiora il palo. La luce al Penzo si riaccende però un minuto dopo: Pinato serve Marsura all’interno dell’area di rigore che evita Rajkovic e insacca (con la deviazione ininfluente del difensore). Il boato spinge gli arancioneroverdi che cercano l’uno-due capace di stendere gli avversari. Al 64’ Domizzi sta già quasi esultando quando Bellusci gli toglie la gioia del gol sulla linea. Dieci minuti dopo è Rispoli a respingere il tiro di Stulac. […] A cinque minuti dalla fine Modolo si allunga troppo la palla e lancia 10 rosanero a tu per tu con Audero che si guadagna la palma di migliore in campo facendo il miracolo che salva il Venezia. E domenica a Palermo gli arancioneroverdi devono solo vincere: si può fare.
Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «C’è spazio per un ulteriore miracolo», dice subito Pippo Inzaghi negli spogliatoi. Non è certo abbattuto il mister arancioneroverde, ma carico come al solito. «Abbiamo tenuto testa ad una squadra che si permette di tenere in panchina grandi giocatori — spiega — la partita di tre giorni fa ha influito, eravamo stanchi ma onore a questi ragazzi che hanno dato l’anima. Adesso andiamo a giocarci a Palermo una grande gara, dobbiamo vincere, ci proveremo: questi giocatori possono fare un ulteriore miracolo». Il gol de La Gumina poteva abbattere i lagunari, ma così non è stato. Un aspetto che esalta lo stesso Inzaghi: «Abbiamo preso gol su una grande giocata loro ma la squadra ha reagito bene, e quella palla di Domizzi ballata sulla linea ci poteva dare il gol della vittoria. Se alla fine il Palermo sarà più forte, gli stringeremo la mano. E’ chiaro però che noi ci auguriamo di tornare al Penzo la prossima settimana». […]
Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Problemi di pressione. La cappa di caldo sopra lo stadio e l’importanza del risultato. Il pari ci sta, partita equilibrata, anche qualche paura finale. Si chiude sull’1-1 e non è una sentenza. Si può ancora puntare sul Venezia. Buona partita, tattica, a tratti di categoria superiore. Basta un’occhiata alle formazioni per capire la scelta diversa dei due allenatori. Inzaghi cambia poco o niente, sì, c’è Del Grosso al posto di Garofalo, unica mossa oltre all’alternanza della punta da affiancare a Litteri. Diversa l’idea di Stellone, che si affida ad un turnover anche rischioso: in panchina Coronado, Nestrorovski e Chochev, tre pezzi da novanta. Come dire: cerco di uscire indenne dalla laguna e poi domenica metto gli uomini carichi come una mina. Poi parla il campo, e si capisce che non è serata da fuochi d’artificio. Il primo tempo è un esercizio di tattica applicata, roba da scuola di Coverciano. Fasce bloccatissime, non c’è una fuga sui corridoi esterni, a centrocampo si gioca in trenta-quaranta metri, Jaialo sta molto vicino a Stulac, quasi a uomo e Trajkovski crea qualche problema spostandosi in orizzontale tra le due linee. Fatto sta che nel primo tempo c’è un calcio di punizione di Trajkovski ben parato da Audero e poco altro. Musica diversa nella ripresa, complice anche il fiato che cala e qualche geometria appannata dall’umidità. […] Il finale è tutto del Palermo, il Venezia chiude con sudori freddi e chiappe strette. 1-1, a Palermo il pari non basterà. Ma il Venezia va a giocarsela senza paura.
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Il più saggio, spesso e volentieri, rischia di essere il più giovane. «Non dimentichiamolo: c’è un’altra partita», è la massima di Emil Audero. Il portierone scuola Juve è stato tra i grandi protagonisti della serata: impossibile non partire da quel rigore in movimento di Coronado, disinnescato manco fosse Buffon. «Certo, la partita è stata spesso bloccata, perchè ovviamente nessuno ci teneva a perdere. Noi abbiamo sentito la partita di qualche giorno fa. Ma ci crediamo, arrivati a questo punto sarebbe folle non crederci, andremo a giocarcela fino alla fine». Un grande Audero tra i pali e due squadre “toste” in campo per una sfida equilibrata come del resto ci si poteva immaginare in questa semifinale playoff. Joe Tacopina, presidente del Venezia, ha seguito con trepidazione in tribuna centrale la prova dei suoi giocatori, ma prima di tutto ha esaltato il pubblico di un Penzo come poche lo si è visto in questa stagione. «C’è una grandissima atmosfera», ha detto Tacopina, «tantissima gente e molti altri avremmo potuto farli entrare, ma in quel caso solo facendoli sedere in curva nord, cosa però non possibile per la presenza dei tifosi palermitani. E’ bellissimo il Penzo così come lo stiamo vedendo in queste sfide playoff, un’atmosfera speciale che può solo aiutare il Venezia. Audero? Ha fatto una grandissima parata sulla punizione di Trajkovsky, ma la storia di questa nostra stagione è questa: ogni partita c’è un protagonista diverso nel Venezia. Ho visto una partita davvero equilibrata, con il Palermo che è venuto qui forse per strappare un pareggio, ma abbiamo provato più volte ad andare in vantaggio. Abbiamo visto due squadre davvero forti». […]
Ore 13.10 – (Gazzettino) Un pareggio da non disprezzare. L’1-1 del Tombolato lascia aperto ogni discorso per il ritorno, e Roberto Venturato accetta positivamente il verdetto del campo: «Il Frosinone è una squadra molto brava, si è difeso bene, rimanendo compatto e chiuso. Ha giocatori che sanno ripartire con grande capacità. Noi abbiamo subìto il gol in modo ingenuo, e rischiato di prenderne un altro in maniera altrettanto ingenua, ed è un errore che non possiamo commettere perché in determinate situazioni non si deve rischiare. Nel finale di primo tempo potevamo però anche passare in vantaggio a nostra volta, ci sono state le occasioni di Strizzolo e Bartolomei dove siamo riusciti a mettere in difficoltà i nostri avversari». Meno brillante il secondo tempo, che Venturato comunque ha apprezzato: «Abbiamo accusato un po’ di stanchezza, ci è mancata la lucidità, ma abbiamo ugualmente creato due occasioni incredibili, con Strizzolo che ha messo in mezzo un gran pallone per Kuoame, che non è riuscito a metterla dentro, poi Salvi sulla punizione di Bartolomei. Creare occasioni da gol contro un avversario che ha struttura fisica come il Frosinone è una dato positivo». Se ne sono andati i primi novanta minuti, l’andata delle semifinali. «Sapevamo che per passare il turno dovevamo vincere una partita. Ci abbiamo provato in casa, dovevamo cercare di mantenere equilibrio e compattezza tra i reparti, e marcature preventive perché altrimenti i giocatori del Frosinone potevamo fare male nelle ripartenze. Abbiamo cercato di manovrare, muovere la loro difesa per attaccare la porta, non ci siamo riusciti con grande continuità, ma ci abbiamo provato». […]
Ore 12.50 – (Gazzettino) […] Questa l’analisi del diggì Marchetti sulla sfida: «Evidentemente il Frosinone l’aveva preparata in questa maniera per puntare tutto sulla gara di ritorno in cui però può succedere di tutto. I ragazzi hanno giocato con il cuore e dato tutto quello che avevano. Gli errori difensivi? Se non accadessero saremmo già in serie A. Oltre a qualche errore abbiamo pure fatto cose buone, creando qualcosa di importante con tre o quattro situazioni per vincere la partita e l’avevamo incanalata per portare a casa il risultato. Si sa che in queste partite gli episodi fanno la differenza. Se non siamo riusciti a spuntarla bravi loro, ma è solo il primo round». E così, pochi minuti dopo il triplice fischio, Marchetti carica l’ambiente per realizzare domenica un’impresa che resterebbe nella storia del Cittadella. «Ci sono ancora 90 minuti da giocare che sono lunghi e abbiamo anche noi le nostre frecce nell’arco per potere fare male. Cerchiamo la partita perfetta perché quello serve per passare il turno, cercando di costruire, fare la gara senza errori difensivi e di segnare. È difficile, ma lo possiamo fare».
Ore 12.30 – (Gazzettino) Se il Cittadella può guardare alla partita di domenica, con la speranza di continuare a coltivare il sogno promozione, i meriti principali vanno indubbiamente attribuiti a Lucas Chiaretti il cui sinistro verso la fine del primo tempo, oltre a regalare il definitivo pareggio, è servito per scuotere la squadra, protagonista di un avvio con il freno a mano tirato e poi sotto shock per la rete del vantaggio dei ciociari. A rendere omaggio al giocatore brasiliano è Simone Pasa che in questa occasione, con Iori in panchina, ha portato la fascia di capitano. «Sicuramente realizzare un gol a cinque minuti dalla fine del primo tempo commenta il centrocampista ti regala una carica in più e anche il Frosinone è andato in difficoltà. Se l’intervallo fosse stato più in là di una decina di minuti rischiavamo di andare a segnare pure il secondo, il calcio è fatto così, è anche psicologia e dunque quella rete di Lucas è stata importantissima perché praticamente ci ha dato il via». Così sul secondo tempo: «Siamo entrati bene sin dall’inizio e penso che computo totale della partita forse meritavamo qualcosa di più». Che gara si aspetta domenica dal Frosinone a livello di atteggiamento? «Penso che i ciociari faranno lo stesso tipo di partita perché è il loro modo di giocare. Si chiudono per poi sfruttare gli spazi e le qualità dei giocatori forti che hanno in attacco. In questi giorni prepareremo bene la partita e da parte nostra ci vorrà molta aggressività. Bisogna concedere loro meno possibile ed essere bravi a limitare i loro avanti, provando a colpire dato che un gol bisogna farlo. Non è facile per noi ma non lo è nemmeno per gli avversari. Giocheremo tutti i novanta minuti con il massimo delle energie». […]
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Niente da fare, al Citta non riesce proprio di vincere contro il Frosinone in Serie B. Tredicesimo confronto della storia – e questo era il più “pesante” per l’importanza della posta in palio, trattandosi di semifinale d’andata dei playoff per andare in A – e ancora una volta i ciociari escono con un risultato positivo: il bilancio parla per loro di 6 vittorie e, adesso, 7 pareggi.Domenica scorsa, contro il Bari, era uscito il 2-2, ed era bastato ai granata per superare il turno, in virtù della migliore posizione in classifica (sesti contro settimi) rispetto ai pugliesi, stavolta l’1-1 lascia un po’ d’amaro in bocca alla squadra di Venturato, che, nell’ottica del doppio confronto, è costretta ad inseguire unicamente la vittoria allo “Stirpe” domenica 10 (ore 21). Ma lo si sapeva anche prima, una delle due sfide avrebbe dovuto essere appannaggio dei padovani, altrimenti tutto si sarebbe complicato. E così è, con Iori & C. che tenteranno il tutto per tutto sul campo laziale, forti del loro straordinario rendimento esterno in campionato, dove in ben 11 occasioni – record assoluto – hanno centrato il bottino pieno fuori casa. […] Tuttavia, il Citta ci ha messo un bel po’ di suo per complicarsi la vita, incappando in ingenuità ed errori difensivi non nuovi, purtroppo. Come sull’azione che ha fruttato il vantaggio dei gialloazzurri: angolo di Sammarco dalla destra, Alfonso si è guardato bene dall’uscire con la sfera che gli è passata davanti nell’area piccola e per Paganini, appostato sul palo opposto, è stato un gioco da ragazzi colpire da due passi (17′).Poco dopo, altra mezza “frittata” dei difensori, con Paganini che, ricevuta la sfera in profondità, si è visto anticipare da Varnier, mentre Alfonso, che non aveva chiamato palla, era uscito di porta; retropassaggio del centrale al portiere, superato di slancio, e mentre il pallone si avviava lemme lemme verso la rete vuota, con Paganini che aveva capito tutto e stava per fare bis, Adorni ha provvidenzialmente salvato capra e cavoli, spazzando sul fondo (29′). […] Domenica serve l’impresa per continuare a coltivare il grande sogno. Forza Citta, nulla è perduto.
Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Il Frosinone resta un tabù, ma, in fondo, il pareggio lascia tutti i giochi aperti. Roberto Venturato, è così? Il pari poteva andar bene anche al Cittadella? «Sappiamo che serve vincere una partita per andare in finale, ma sappiamo anche che contro questo Frosinone occorre mantenere equilibrio e compattezza, curando le marcature preventive, sennò ti sa punire», risponde il tecnico granata. «Di fronte avevamo una squadra brava e capace, che sa difendersi molto bene. Ci ha affrontati rimanendo sempre molto chiusa e puntando sulle ripartenze. Abbiamo subìto gol in modo ingenuo e in modo altrettanto ingenuo abbiamo anche rischiato di incassare il secondo, commettendo errori che vanno evitati perché a questi livelli, in genere, si pagano. E, tuttavia, abbiamo anche avuto le opportunità per andare in vantaggio già nel primo tempo, con la girata di testa di Strizzolo e con la conclusione di Bartolomei, e di nuovo con Strizzolo e Salvi nella ripresa: creare occasioni del genere contro una squadra come questa non è cosa da poco. Abbiamo cercato di manovrare palla e di far muovere molto la loro difesa per attaccare la porta e, nel complesso, ci siamo riusciti». Il Frosinone ha confermato di essere una squadra molto rognosa, brava a giocare “sporco”. «Un atteggiamento che ha portato via un po’ di tempo, e abbiamo provato a farlo capire all’arbitro. Però io non metto in discussione le scelte adottate dall’avversario, penso a quello che facciamo noi». […]
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Prima da capitano per Simone Pasa. Per il centrocampista di Montebelluna, «tolto il primo quarto d’ora, che avremmo potuto interpretare meglio, non abbiamo più rischiato molto e, anzi, avremmo anche potuto trovare il 2-1, che ci avrebbe consentito di andare a Frosinone con qualche possibilità di qualificazione in più». Una cosa è certa, nella testa di Pasa: «Allo “Stirpe” l’approccio dovrà essere diverso, perché incassare gol potrebbe rivelarsi fatale. E poi dovremo muovere la palla velocemente, provando ad aggirarli, perché la loro è una squadra “fisica”, che si sa chiudere molto bene. Occorrerà essere molto aggressivi e cercare di creare, ma senza sbilanciarci. Noi siamo pronti». L’1-1 è stato molto importante, perché vi ha ridato slancio, rischiavate di smarrirvi…«Quando vai in rete a 5′ dall’intervallo, ha un peso diverso perché riesce a darti più carica. In quei 5′ avremmo anche potuto realizzare il secondo gol, perché loro hanno accusato il colpo. Ma il calcio è questo, vive anche della componente psicologica». […]
Ore 11.10 – (Corriere del Veneto) L’apparenza dice: il Frosinone porta a casa il punto che voleva alla vigilia. E poi c’è la postilla: due risultati su tre per Moreno Longo, il più sembra fatto. Eppure, a ben guardare, sarà pur vero che il Frosinone giocherà il ritorno domenica in casa, è anche vero che gli basterà non perdere, ma non fermandosi alle prime impressioni si scopre che il Cittadella ha ancora molto da dire nella corsa alla serie A. Perché ha vinto undici volte in trasferta nella regular season, è una squadra che ha una tenacia e una determinazione impagabili e ha superato senza troppi danni quella che in tutta evidenza era la partita più complicata di questi playoff. Meno di 72 ore prima, i granata avevano boccheggiato 120 minuti per spingere fuori dagli spareggi per la serie A il Bari. Un dispendio di energie enorme, fisiche e mentali. E al Tombolato, nell’andata delle semifinali playoff, si è visto tutto con chiarezza. A nudo, i granata, con tutte le difficoltà di smaltire le tossine sulle gambe dopo i supplementari di domenica. A nudo e colpiti a freddo, quando al 18’ Alfonso buca clamorosamente l’uscita sull’angolo di Ciano e Paganini si vede la palla sbattere addosso dopo il tocco di Salvi. Una mazzata, l’1-0 del Frosinone, che poco dopo avrebbe due chance di chiudere il conto. La prima quando Varnier, che non avrebbe dovuto giocare perché in condizioni a dir poco precarie (ma non c’erano ricambi), non si intende con Alfonso che non chiama la palla. Ne viene fuori un retropassaggio che sta per entrare in porta e Adorni salva in extremis sulla linea. E poi ancora quando Ciano ruba palla a Varnier e appoggia a Dionisi. Ci sarebbe tutto lo spazio per il 2-0, invece il tiro è debole e Alfonso respinge, sulla ribattuta arriva Sammarco che fa il bis: tiro senza forza, Pezzi sulla linea evita lo 0-2 per pochi centimetri. Come spesso accade nel calcio, chi sbaglia paga. Pezzi al 43’ batte una rimessa laterale, Strizzolo appoggia, la palla arriva a Chiaretti. Tiro del brasiliano, doppia deviazione e palla alle spalle di Vigorito. Pareggio. […]
Ore 10.50 – (Corriere del Veneto) E’ felice, Moreno Longo, di aver portato a casa il pari al Tombolato. Domenica avrà due risultati su tre a disposizione. «Come organico siamo superiori — spiega l’allenatore del Frosinone — ma abbiamo grande rispetto del Cittadella e qui serviva una partita sporca. C’è stato nervosismo in campo, la posta in palio era alta». Stefano Marchetti ha tutta l’aria di chi vuole giocarsela fino all’ultimo secondo utile. «Erano venuti qui per il pareggio — evidenzia il dg — e questo ci deve rendere orgogliosi, perché significa che ci temono. Ora loro sono favoriti ma la finale è apertissima. Il Frosinone ha cercato di gestire, domenica proveremo a giocarcela fino in fondo. Se siamo arrivati fin qui significa che abbiamo qualità e bisogna saper soffrire, ci stiamo giocando un traguardo importantissimo». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Come puntualmente si è verificato, alla luce del contratto triennale messo sul piatto in questi giorni. Cesena, dicevamo. Già perché non c’è solo il Padova ad avere messo gli occhi sul centrocampista di scuola Juve, che ha lasciato dopo diciassette anni di militanza proprio nel luglio 2016 per accasarsi a titolo definitivo con i romagnoli. Il presidente Lugaresi ha formulato ufficialmente nelle ultime ore una proposta di rinnovo a Schiavone, contando di trattenerlo. E anche il Livorno vorrebbe riabbracciarlo, dopo averlo già potuto schierare per trentacinque partite nella stagione 2015-2016. Della serie, non mancano le pretendenti. Tanto più se si tiene conto che ha venticinque anni e pur essendo già un pezzo pregiato in cadetteria, ha ulteriori margini di crescita. Per un centrocampista navigato in serie B, ce ne è un altro alle prime armi ma con ottime referenze. Tanto che l’Udinese, proprietaria del suo cartellino, l’ha vincolato un anno fa fino a giugno 2022. Stiamo parlando di Simone Pontisso, che stando ai rumors è finito nel mirino del Padova. […]
Ore 10.10 – (Gazzettino) «Il ragazzo è molto apprezzato da sempre sia da Bisoli e sia da Zamuner. Padova ha offerto un triennale ed è di sicuro una grande piazza, stiamo ragionando. Ma è normale che ci siano dinamiche da gestire considerato che siamo a inizio giugno e c’è ancora tanto tempo». È solo un flash, ma più che sufficiente per fare capire che tra il Padova e Andrea Schiavone la trattativa è in uno stadio decisamente avanzato, dato che le parole sono di Michele Puglisi, agente del centrocampista. A dire il vero i biancoscudati vogliono chiudere subito il discorso e si aspettano una risposta entro il fine settimana, nell’auspicio che arrivi la fumata bianca. Del resto Schiavone è un profilo che il diggì Zamuner ha sempre seguito con grande attenzione: basti pensare che già in gennaio aveva buttato l’amo anticipando all’entourage del giocatore che in caso di promozione in serie B della squadra, avrebbe formulato una proposta di ingaggio al termine della stagione tenendo conto che il ragazzo è in scadenza di contratto con il Cesena.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Sembra un duro ma in realtà non lo è. Mette solo delle linee guida precise a squadra e staff, vuole che nelle due ore di allenamento ci si concentri solo sul campo. Quest’anno l’ho visto ritrovare un entusiasmo incredibile, dedica una passione estrema al suo lavoro e se un allenamento non va bene quasi non dorme la notte». Cosa si aspetta dalla Serie B? «Di continuare il lavoro con il grande gruppo che abbiamo avuto tra le mani. Al di là degli innesti che ci saranno, già la scorsa stagione abbiamo impostato gli allenamenti con un ritmo fuori portata per la Serie C. Vogliamo una squadra di gambe e cuore, senza fare voli pindarici possiamo far bene». E nel suo futuro cosa c’è? «Vorrei stare il più possibile al fianco di Bisoli e un giorno mi piacerebbe raccoglierne l’eredità anche come allenatore in prima. Ne abbiamo già parlato. E ci lega anche un maestro comune, Carletto Mazzone, che è stato sia il suo allenatore che quello di mio padre a Catanzaro».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] Groppi è stato stregato fin da subito da Bisoli, tanto da non avere dubbi quando la scorsa estate gli arrivò la proposta di seguirlo a Padova. «Ci è bastato uno sguardo e gli ho risposto subito: “ti seguo per riportarti in alto”», confessa Groppi che in questi giorni si sta dividendo tra vacanze e qualche partita giovanile da seguire. «Lo conosco da una decina d’anni, ci siamo sempre tenuti in contatto e confrontati dopo ogni sua partita, è arrivato il momento di lavorare insieme». […] Il suo compito è anche quello di fare da filtro tra allenatore e squadra. «È delicato, perché quando il mister “martella” pesantemente devo cercare di smorzare un po’ i toni, ma non posso nemmeno allargarmi troppo… In ogni caso mi dà molta soddisfazione il fatto che Bisoli tenga sempre in grande considerazione le mie idee». Com’è Bisoli nella vita privata? «Una persona eccezionale, onesta e sincera. Starei ore a sentirlo parlare di calcio dall’esperienza che ha.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Per il secondo anno consecutivo il Padova effettuerà il ritiro estivo a Masen di Giovo, in Trentino. La notizia, ormai assodata da più di un mese, ieri è stata comunicata ufficialmente dalla società di viale Rocco, che ha annunciato anche le date definitive del ritiro. La formazione di Bisoli partirà per la Val di Cembra domenica 15 luglio e resterà in altura per due settimane fino a domenica 29. Il clou si avrà domenica 22 quando è prevista la tradizionale festa del tifoso, che la società sta già organizzando in collaborazione con Aicb e Tribuna Fattori. Tra musica e stand culinari, è prevista la presenza di un gran numero di sostenitori per assistere anche alla prima uscita del Padova contro una formazione dilettantistica locale. Ancora da definire il primo impegno ufficiale della prossima stagione, ma è probabile che il Padova esordisca in Coppa Italia il weekend del 4-5 agosto. […]